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JIM  MORRISON & The Doors   pagina 3

In quel momento cruciale della sua vita Jim incontrò Pamela Courson, la ragazza che - tra una sbandata e l'altra - avrebbe rappresentato, se non un punto fermo, certamente una figura fissa e fondamentale nel suo panorama sentimentale e sessuale.

Pamela era un'eterea diciottenne di estrazione borghese alla ricerca di se stessa; non si trovò mai, ma incontrare il cupo intellettualismo di Jim e l'essere - secondo una definizione di Morrison - la sua sposa cosmica, deviò le sue incerte angosce in una direzione nuova e insolita.

L'inizio del rapporto con Pamela non impedì, tuttavia, di vivere altri rapporti, altre esperienze anche intense, come quelle con Katie Miller e con Rosanna White.

Jim aveva informato i suoi genitori di far parte di un gruppo rock. La reazione sconcertata ed indignata della fa­miglia finì per estraniarlo completamente e gli fornì l’occasione per rompere definitivamente i contatti.

Questa rottura lo privò, probabilmente delle ultime remore e gli fornì la libertà mentale di dichiararsi omosessuale e tossicomane alla visita di leva, ottenendo così l’immediato, agognato congedo.

I Doors, nel frattempo, sopravvivevano a stento suonando nelle feste private fin quando non ottennero il primo vero ingaggio, sia pure in un locale estremamente scalcinato: il London Fog.

Il periodo del London Fog trascorse all'insegna della massima precarietà economica. I quattro Doors vivevano di inviti e Jim non aveva un'abitazione fissa, dormendo ovunque capitasse. Facevano comunque uso continuo di droghe ed acidi, anche in scena, raggiungendo un'intesa forte ed una notevole capacità di catturare l'attenzione del pubblico.

L'esperienza al London Fog servì ai Doors per affinare il loro repertorio e fu proprio durante una delle loro esibizioni che vennero notati dalla talent scout del Whisky a Go-Go, un locale di prestigio dove suonavano complessi di buon livello.

“Al Whisky a Go-Go c'è un gruppo incredibile con un cantante pazzo”, si sentiva spesso dire in giro.

In effetti, in quei due mesi estivi in cui i Doors si esibirono nel Whisky a Go-Go, Jim diede fondo a tutte le possibili stranezze ed intemperanze, sotto l'effetto degli acidi.

Jim Morrison, fasciato dai pantaloni in pelle nera che sarebbero diventati famosi con lui, a torso nudo, emanava una sessualità travolgente e sfrenata che esaltava il pubblico femminile ed incuriosiva quello maschile. Iniziava ad interpretare l'uomo posseduto dal dio, pervaso dal fascino dionisiaco, scintilla creatrice dell'origine del dramma greco e - secondo una forzatura interpretativa di Morrison - del rock’n’roll. Jim vedeva un sottile filo conduttore che collegava la nascita dei due tipi di rappresentazione: una trasposizione scenica in cui si trascende la consueta interpretazione della realtà.

I sempre più numerosi fan dei Doors che affollavano il Whisky tutte le sere ne impedivano il licenziamento, altrimenti auspicato dai proprietari del locale, timorosi dello scandalo e della polizia.

Il selvaggio erotismo di Jim, espresso con gesti e movimenti amplificati dalle cariche anfetaminiche, produceva la sensazione di una surreale rappresentazione tribale, oscura e sottesa di latente violenta.

Il successo al Whisky fruttò ai Doors un contratto con la Elektra, che precedette di poco la loro definitiva espulsione dal locale.

Una sera, particolarmente carico di acido, Jim si produsse per la prima volta nella versione-scandalo della canzone The End.

Il pezzo, molto lungo, veniva spesso rimaneggiato ed ampliato e Jim introdusse i versi edipici che avrebbero turbato i benpensanti ed esaltato una generazione avida di rottura con la tradizione e l'ordine:

 "Padre ?"

"Sì, figlio mio?"

"Voglio ucciderti".

"Madre... Voglio fotterti!"

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