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ALLENAMENTO

 

La contrazione muscolare è un fenomeno che si ripete quotidianamente in tutti i movimenti che noi compiamo e non ce ne accorgiamo neppure. Si sente sempre più spesso parlare di elettrostimolatori che ci vengono proposti ogni giorno da televendite varie e la gente continua a chiedermi sempre più spesso se l'elettrostimolazione serve oppure no.

Ecco un articolo che chiarisce il funzionamento di un elettrostimolatore,  tratto da www.benessere.com e per motivi di correttezza non ho modificato.

Prof. A. Polizzi

 

L'ELETTROSTIMOLAZIONE

La contrazione di un muscolo scheletrico è il frutto dell' "idea del movimento" che si crea a livello cerebrale, della sua trasmissione dal cervello al muscolo tramite fibre nervose ed infine dall'attuazione della contrazione legata all'impulso trasmesso al muscolo da strutture neuromuscolari specializzate, le placche neuromotorie.


idea di movimento                 

Ciò che consideriamo "naturale e spontaneo", quale il movimento degli arti, è in realtà il risultato di una raffinata macchina anatomica che, con l'esperienza e l'allenamento, giunge a far vivere come naturale e spontanea la coordinazione, l'armonia e la leggerezza del movimento.

In effetti, tutti noi abbiamo dovuto imparare non solo a pensare di eseguire un movimento, ma di eseguirlo correttamente, dosando la forza necessaria, coordinando i vari segmenti scheletrici coinvolti mantenendo l'equilibrio e la visione del movimento.

La fibra muscolare, mediante l'alternanza di fasi di contrazione e rilascio della fibra stessa, consente di agire, ma, come si è accennato, l'ideazione del movimento avviene nel cervello e da lì, attraverso le vie nervose centrali e periferiche, viene trasmesso alle placche neuromotorie presenti nel muscolo. La funzione di queste ultime è di propagare l'impulso per l'esecuzione del movimento voluto, facendo contrarre il corretto numero di fibre per ottenere l'energia desiderata.


Struttura di un muscolo scheletrico

La natura elettrochimica della trasmissione dell'impulso neuromotorio ha consentito l'applicazione di correnti elettriche adeguate in termini di frequenza (Hz), intensità (mA) e durata (msec), ad uso terapeutico-riabilitativo e sportivo. L'elettrostimolazione, sfruttando tale principio fisico, è in grado di contrarre, sottraendole alla volontà, le fibre muscolari ed indurre analgesia "spegnendo" l'impulso doloroso trasportato dai nervi periferici ( TENS: transcutaneous electrical nerve stimulation).
L'evoluzione tecnologica ha consentito la creazione di apparecchiature sempre più ridotte in dimensioni, mantenendone la potenza erogratrice, e sempre più "intelligenti" nella gestione dell'energia erogata per la presenza dei computer all'interno degli elettrostimolatori stessi, creando i presupposti per l'elettrostimolazione domiciliare mediante apparecchiature sicure e maneggevoli.
L'elettrostimolazione diviene quindi una pratica terapeutico-riabilitativa la cui applicazione può essere spostata dagli ambulatori ospedalieri/medici al proprio domicilio in tutta sicurezza.

Applicazioni dell'ettrostimolazione

RIABILITAZIONE
Ogni individuo che avendo subito un'immobilizzazione per un qualsivoglia trauma muscolo-scheletrico debba, una volta libero di riprendere il movimento, recuperare il tono ed il trofismo muscolare, ovvero la "contrattilità" ed il "volume" dei muscoli colpiti dall'incidente può utilizzarla. 
L'elettrostimolazione, attivando il muscolo mediante la stimolazione delle placche neuromotorie, recupera in tempi rapidi il tono muscolare consentendo un ritorno alle attività contro resistenza con le quali il muscolo può recuperare trofismo.
Inoltre la contrazione muscolare, spremendo il sangue venoso verso il cuore, drena liquidi che, in assenza di attività, "ristagnano" alimentando ulteriormente la sofferenza dei tessuti colpiti dal trauma.
L'attività di pompa muscolare indotta dalla contrazione elettrostimolata ridurrà gli effetti degli edemi da stasi venosa e linfatica, legati al trauma ed alla immobilizzazione, favorendo il recupero degli arti infortunati.
L'elettrostimolazione inoltre è in grado di sedare la trasmissione dolorosa, che dalle zone sofferenti viene inviata al cervello, "spegnendo" temporaneamente, grazie agli impulsi elettrici, le terminazioni nervose della zona interessata.
Questa sedazione del dolore, che avviene quindi senza assunzione di farmaci, consente di affrontare il percorso riabilitativo, spesso doloroso e mal tollerato, con maggior impegno da parte del paziente che vedrà così accelerare i tempi di guarigione. 

ESTETICA
L'effetto drenante della contrazione muscolare provocata dall'elettrostimolazione viene sfruttato non solo in campo strettamente terapeutico, ma anche estetico. 
La cellulite, che spesso affligge il sesso femminile, riconosce diversi fattori che ne favoriscono la formazione e tra di essi una circolazione venosa e linfatica inefficace.

L'applicazione di elettrostimolatori viene impiegata con il duplice scopo di favorire l'effetto drenante della pompa muscolare sul ristagno di liquidi, rallentando il processo di formazione delle placche cellulitiche.
L'elettrostimolazione può avere infine un "effetto modellante" ottenuto con la contrazione dei muscoli opportuni.

PREPARAZIONE ATLETICA
La possibilità di modulare la contrazione muscolare mediante stimolo elettrico è ampiamente utilizzata nello sport agonistico per ottenere un aumento di potenza della fibra muscolare e per defaticare il muscolo al termine dello sforzo. L'utilizzo a tale scopo richiede un'adeguata conoscenza e apparecchiature dotate di programmi adatti onde evitare di procurare danni muscolari da eccessiva stimolazione.

Controindicazioni

Esistono anche alcune controindicazioni all'utilizzo dell'elettrostimolatore che è bene sapere.
Le persone portatrici di pace maker, affette da epilessia o tumori, le donne in gravidanza così come coloro che hanno ferite aperte non debbono sottoporsi a trattamenti elettroterapici.
Chi soffre di fragilità capillare periferica è opportuno usi con moderazione e cautela l'elettrostimolazione onde evitare un aumento, inestetico, ma non pericoloso, del numero di capillari rotti.

 

 

 

 

 

 

 


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