La Quercia Vallonea Più vecchia d'Europa, Sec. XII D.C.

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P

Pacapaca – Un tale che all’atto della consegna della merce soleva invitare l’acquirente al pagamento dicendo frettolosamente “paga paga”, in dialetto pacapaca.

Paculi

Pacchianella – Dal bizzarro modo di vestire.

Padata

Paddotta – Zolla di sansa.

Paipai

Paiara – Antica abitazione col tetto di paglia (Paja).

Pajaredda – Piccola pagliara.

Panebbirra – Fu il fornaio che introdusse per primo il lievito di birra nella panificiazione in questa zona.

Panefrancese – Panificatori che secondo l’uso francese impastavano il pane pigiandone la massa pastosa in un lenzuolo steso sul pavimento, con i piedi.

Panzoni – Ricca famiglia di agricoltori dal ventre voluminoso (segno di gente facoltosa).

Papaggira

Pàpara – (Caprarica).

Paparussu – Qui si rende necessario dire di una filastrocca nostrana che recita così: a Tutino li paparussi, a S. Eufemia le maranciane, a Caprarica i cistareddi, a Tricase li cucuzzeddi. Tutino, S.Eufemia e Caprarica sono borgate di Tricase. In Tutino si coltivano peperoni (paparussi), in S.Eufemia melanzane (maranciane), a Caprarica – nelle mura del castello nidificano - i falchetti (cistareddi), a Tricase attualmente si recita “i cchù bbuneddi” (i più belli), ma, proponendo per l’antica dizione “cucuzzeddi” derivante da “cucuzzari” (coltivatori di zucchine). Trasferitosi in S. Eufemia un tale di Tutino fu chiamato Paparussu (peperone) per distinguerlo dagli omonimi della borgata.

Papusciu – Da babbuccia, calzatura usata dai Turchi.

Paranza – Imbarcazione da pesca.

Parasaula – Nome dialettale di un pesce che ha sul dorso alcune spine che provocano forte dolore.

Pariddi

Parmarini

Parmutterzu – Alto quanto un palmo e un terzo di palmo.

Pasara – Pesante pietra trainata dai cavalli nell’aia per liberare il frumento dalla pula. Erano dette pasare anche alcune pietre legate ad una corta fune, nelle due estremità, che appese al collo venivano portate dai confratelli delle congreche in penitenza. Antico rituale della Settimana Santa scomparso del tutto.

Paseddu – Forse da un bernoccolo sul viso.

Patone – Un certo Ippazio (Pati) talmente forzuto e di stazza tarchiata che fu chiamato Patone (Ippazio Grosso).

Pataricchiu – Un piccolo Ippazio.

Patiasedda – Diminutivo di pataccona, persona grossa e unta.

Paticenzicanedda – Nomignolo attribuito ad un tale che recitò una commedia di tal nome (Caprarica).

Patilorcia – (Lucugnano).

Patimoru – Ippazio della famiglia detta Mora.

Patinardu – Abbreviazione antica di Ippazio (Pati) Leonardo (Nardo).

Patinucci – Ippazio della famiglia Nuccio (Caprarica).

Patironzu –Ippazio Oronzo, anche questa è una forma antica di abbreviare dei nomi composti (Lucugnano).

Pativitu

Patrasantu – (S. Eufemia).

Patreternu – Famiglia di contadini benestanti che si ritenevano importanti quanto il Padreterno.

Pazzaru – Venditori ambulanti di scampoli di stoffa.

– Eccessiva abbreviazione di Giuseppe.

Pecuraru – Pecoraio.

Peccatoriu – Nomignolo ottenuto in riferimento alla litania della Madonna “Rifugium peccatorum”.

Pecuravecchia – Così detti dal carattere apparentemente remissivo, ma insolente e privo di scrupoli.

Pedipedi – Dal modo di camminare con i piedi piccoli e divaricati.

Penziu

Peppelacqua – Trasportatore di acqua. Il mestiere risale al tempo in cui molte famiglie non disponevano di cisterne d’acqua potabile e, quindi, erano costrette a farsi rifornire dall’addetto al trasporto, quando non potevano provvedersi personalmente.

Peppiceddu – Piccolo Giuseppe.

Peppilonga – (Caprarica).

Pettinaru – Costruttore di pettini per il telaio con il quale veniva tessuta la tela.

Pezzuefessa – (Caprarica).

Picarè – (Tutino).

Picannè

Pichinnea – Senza carattere.

Piccinneddu – Piccoletto.

Pietruzzi – Da un antenato Pietro.

Pilardu – (Caprarica).

Pilicane

Pilijancu – Capelli bianchi, albino.

Pilitisu – Capelli irti.

Pinni – Piccolo e leggero.

Pinnipagna – Piccolo e grassotto.

Pinninnili – Piccolino (Lucugnano).

Pinticellu

Pinta – Misura di capacità di circa 500 gr.

Piòpiò – Venditore ambulante di lupini.

Pipì – Abbreviazione di Pippi, Giuseppe.

Piscialura – Pescivendola.

Pisciapariti – Sta per zerbino in senso ironico, giovane ben vestito, ma senza importanza.

Pisanti

Pissinchia

Pissipissi – Parlare bisbigliando, sottovoce.

Pistocchi

Pistune

Pititu – Diminutivo dialettale di piccolo.

Pizzareddi – Dal modo di andare impettito.

Pizzetta – Barbetta sotto il mento (Tricase Porto).

Pizzichilli – Modo di baciare con pizzicotti a due mani sulle guancie (S. Eufemia).

Pizzatosta

Pizzifierru

Pizzinivuru

Pizzulatu – (Lucugnano).

Porcurassu – Grasso come un porco.

Porzia

Posciu

Pospararu – Abusivo fabbricante in modo artigianale, ma di contrabbando, di zolfanelli. I fiammiferi nel dialetto locale sono detti pospiri, forse per una deformazione di fosforo, sostanza necessaria per provocare l’accensione (Depressa).

Pospuru – Un tale che continuamente chiedeva un pospuru, fiammifero.

Pretore – Solito a fornire pareri a sentenziare come un magistrato, esperto in materia di questioni nel campo dell’agricoltura.

Previti – Preti (Caprarica).

Procettu – (Depressa).

Puce

Pummidoru

Punzianu – Da un antenato dal nome Ponziano. Derivazione ebraica.

Pupui – Eleganti come pupi.

Purcidduzzu – Dal modo di vivere e di vestire piuttosto indecente.

Purginella – Scherzoso.

Pulizza – Ladruncolo?

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