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(clikka sulle lettere per cercare in ordine alfabetico). P Pacapaca
– Un tale che all’atto della consegna della merce soleva invitare l’acquirente
al pagamento dicendo frettolosamente “paga paga”, in dialetto pacapaca. Paculi
– Pacchianella
– Dal bizzarro modo di vestire. Padata
– Paddotta
– Zolla di sansa. Paipai
– Paiara
– Antica abitazione col tetto di paglia (Paja). Pajaredda
– Piccola pagliara. Panebbirra
– Fu il fornaio che introdusse per primo il lievito di birra nella
panificiazione in questa zona. Panefrancese
– Panificatori che secondo l’uso francese impastavano il pane pigiandone la
massa pastosa in un lenzuolo steso sul pavimento, con i piedi. Panzoni
– Ricca famiglia di agricoltori dal ventre voluminoso (segno di gente
facoltosa). Papaggira
– Pàpara
– (Caprarica). Paparussu
– Qui si rende necessario dire di una filastrocca nostrana che recita così: a
Tutino li paparussi, a S. Eufemia le maranciane, a Caprarica i cistareddi, a
Tricase li cucuzzeddi. Tutino, S.Eufemia e Caprarica sono borgate di
Tricase. In Tutino si coltivano peperoni (paparussi), in S.Eufemia
melanzane (maranciane), a Caprarica – nelle mura del castello
nidificano - i falchetti (cistareddi), a Tricase attualmente si recita
“i cchù bbuneddi” (i più belli), ma, proponendo per l’antica
dizione “cucuzzeddi” derivante da “cucuzzari” (coltivatori di zucchine).
Trasferitosi in S. Eufemia un tale di Tutino fu chiamato Paparussu (peperone)
per distinguerlo dagli omonimi della borgata. Papusciu
– Da babbuccia, calzatura usata dai Turchi. Paranza
– Imbarcazione da pesca. Parasaula
– Nome dialettale di un pesce che ha sul dorso alcune spine che provocano
forte dolore. Pariddi
–
Parmarini
– Parmutterzu
– Alto quanto un palmo e un terzo di palmo. Pasara
– Pesante pietra trainata dai cavalli nell’aia per liberare il frumento
dalla pula. Erano dette pasare anche alcune pietre legate ad una corta
fune, nelle due estremità, che appese al collo venivano portate dai confratelli
delle congreche in penitenza. Antico rituale della Settimana Santa scomparso del
tutto. Paseddu
– Forse da un bernoccolo sul viso. Patone
– Un certo Ippazio (Pati) talmente forzuto e di stazza tarchiata che fu
chiamato Patone (Ippazio Grosso). Pataricchiu
– Un piccolo Ippazio. Patiasedda
– Diminutivo di pataccona, persona grossa e unta. Paticenzicanedda
– Nomignolo attribuito ad un tale che recitò una commedia di tal nome
(Caprarica). Patilorcia
– (Lucugnano). Patimoru
– Ippazio della famiglia detta Mora. Patinardu
– Abbreviazione antica di Ippazio (Pati) Leonardo (Nardo). Patinucci
– Ippazio della famiglia Nuccio (Caprarica). Patironzu
–Ippazio Oronzo, anche questa è una forma antica di abbreviare dei nomi
composti (Lucugnano). Pativitu
– Patrasantu
– (S. Eufemia). Patreternu
– Famiglia di contadini benestanti che si ritenevano importanti quanto il
Padreterno. Pazzaru
– Venditori ambulanti di scampoli di stoffa. Pè
– Eccessiva abbreviazione di Giuseppe. Pecuraru
– Pecoraio. Peccatoriu
– Nomignolo ottenuto in riferimento alla litania della Madonna “Rifugium
peccatorum”. Pecuravecchia
– Così detti dal carattere apparentemente remissivo, ma insolente e privo di
scrupoli. Pedipedi
– Dal modo di camminare con i piedi piccoli e divaricati. Penziu
– Peppelacqua
– Trasportatore di acqua. Il mestiere risale al tempo in cui molte famiglie
non disponevano di cisterne d’acqua potabile e, quindi, erano costrette a
farsi rifornire dall’addetto al trasporto, quando non potevano provvedersi
personalmente. Peppiceddu
– Piccolo Giuseppe. Peppilonga
– (Caprarica). Pettinaru
– Costruttore di pettini per il telaio con il quale veniva tessuta la tela. Pezzuefessa
– (Caprarica). Picarè
– (Tutino). Picannè
–
Pichinnea
– Senza carattere. Piccinneddu
– Piccoletto. Pietruzzi
– Da un antenato Pietro. Pilardu
– (Caprarica). Pilicane
– Pilijancu
– Capelli bianchi, albino. Pilitisu
– Capelli irti. Pinni
– Piccolo e leggero. Pinnipagna
– Piccolo e grassotto. Pinninnili
– Piccolino (Lucugnano). Pinticellu
– Pinta
– Misura di capacità di circa 500 gr. Piòpiò
– Venditore ambulante di lupini. Pipì
– Abbreviazione di Pippi, Giuseppe. Piscialura
– Pescivendola. Pisciapariti
– Sta per zerbino in senso ironico, giovane ben vestito, ma senza importanza. Pisanti
–
Pissinchia
– Pissipissi
– Parlare bisbigliando, sottovoce. Pistocchi
– Pistune
– Pititu
– Diminutivo dialettale di piccolo. Pizzareddi
– Dal modo di andare impettito. Pizzetta
– Barbetta sotto il mento (Tricase Porto). Pizzichilli
– Modo di baciare con pizzicotti a due mani sulle guancie (S. Eufemia). Pizzatosta
– Pizzifierru
– Pizzinivuru
– Pizzulatu
– (Lucugnano). Porcurassu
– Grasso come un porco. Porzia
– Posciu
– Pospararu
– Abusivo fabbricante in modo artigianale, ma di contrabbando, di zolfanelli.
I fiammiferi nel dialetto locale sono detti pospiri, forse per una
deformazione di fosforo, sostanza necessaria per provocare l’accensione
(Depressa). Pospuru
– Un tale che continuamente chiedeva un pospuru, fiammifero. Pretore
– Solito a fornire pareri a sentenziare come un magistrato, esperto in materia
di questioni nel campo dell’agricoltura. Previti
– Preti (Caprarica). Procettu
– (Depressa). Puce
– Pummidoru
– Punzianu
– Da un antenato dal nome Ponziano. Derivazione ebraica. Pupui
– Eleganti come pupi. Purcidduzzu
– Dal modo di vivere e di vestire piuttosto indecente. Purginella
– Scherzoso. Pulizza – Ladruncolo? |