IL RE ARCHITETTO: DECADENTISMO E STORICISMO NELLA PERSONALITA' ARTISTICA DI LUDWIG II

SPAZIO IDEALE

                                              

Progetto per la camera da letto del castello di Falkenstein

Io credo soltanto in Dio. Non credo né a ciò che tocco né a ciò che vedo. Credo solo a ciò che non vedo, a ciò che sento. Il mio cervello e la mia ragione mi paiono effimeri, di una realtà dubitabile. Solo il mio sentimento interiore mi sembra eterno e incontestabilmente sicuro.
(Gustave Moreau Ecrits complete)

 

 

 

 

 

 

 

BAGLIORI DELL'ORO

Tra gli aspetti più singolari della personalità di Ludwig c'è anche il suo duplice rapporto col passato che da un lato lo lega al Decadentismo e dall'altro lo fa debitore in molti casi della poetica preromantica e romantica. Anche le sue scelte architettoniche si ispirano a stili diversi e apparentemente contrastanti, ma che si giustificano, invece, nell'ambito della sua complessa personalità.
Un aspetto che lo avvicina fortemente a tendenze decadenti è, per esempio, l'uso dell'oro e della doratura che accomuna edifici diversi, ma con lo stesso fine: la creazione di un ambiente super-naturale, illuminato dalla luce artificiale o attraverso vetri colorati. L'oro ha diverse funzioni, ma la più evidente, oltre a sacralizzare l'ambiente, è la smaterializzazione, la sua totale riduzione ad uno spazio ideale e fantastico fissato per sempre perché privo di tempo. Anche Huysman, per esempio, era affascinato dall'idea che la Salomé di Gustave Moreau fosse concepita fuori da un tempo e da uno spazio definiti, perché in questo modo l'immagine assumeva il suo carattere assoluto. Analogamente alcune creazioni di Ludwig, pur richiamandosi ad una precisa epoca storica,   la superano dimostrando la propria distanza nel tempo e ponendosi fuori da esso. L'esempio più evidente è quello della sala del trono di Neuschwanstein, ma ogni suo castello aveva almeno una sala con la stessa funzione, come lo scalone degli ambasciatori di Herrenchiemsee con il suo tetto di vetro che trasportava quella perfetta ricostruzione nello spazio totalmente ideale del cielo. 



SACRALITA' DELLE ARCHITETTURE

wpeE.jpg (27111 byte)

Sala del trono di Neuschwanstein

Alcune stanze, quindi, diventano dei veri e propri "sacrari" che celebrano il passato, ma spesso idealizzandone il rapporto. Si tratti della camera del Re Sole a Versailles o la copia dell'Alahambra di Granada o la riproduzione di S. Marco a Venezia. Nel castello di Falkenstein la camera da letto del re avrebbe praticamente dovuto occupare un intero piano ed avere la forma di un tempio neobizantino ispirato a S. Marco a Venezia, il letto del sovrano si sarebbe dovuto trovare dentro una sorta di abside, sotto una struttura a ciborio, mentre un enorme candelabro di oltre dieci metri di altezza avrebbe dovuto dominare la scena. L'ossessione di Ludwig per questa camera-salone della quale esistono molti disegni e varianti  testimonia l'importanza che egli attribuiva all'ambiente sacro e alla sua funzione di mettere in contatto con l'ideale e l'eterno, con la smaterializzazione dello spirito, con l'assoluto. Una concezione che Ludwig aveva maturato fin da bambino, se è vero che, come racconta sua madre in una lettera, egli era già allora attratto soprattutto dalle architetture di chiese e abbazie per il senso di pace che esse gli comunicavano. Il frequente ricorso di Ludwig allo stile bizantino è da mettere in realazione anche con i riferimenti alla distrutta chiesa di Tuttiisanti della Residenz di Monaco, fatta costruire da suo nonno Ludwig I, tale riferimento è evidente soprattutto nella sala del trono a Neuschwanstein.

 

SUPERIORITA' ETICA DEL PASSATO

Il ritorno nostalgico ad un'epoca storica del passato nasconde in lui, come in tutti i revivalisti, il riconoscimento della superiorità etica dell'antichità rispetto al presente, come spiegano i principali teorici dello storicismo sia tedeschi sia inglesi. Ideali che coinvolgono aspetti religiosi, sociali, economici e nazionali.
E' chiaro quindi, che la personalità di Ludwig e il suo programma di rinascita artistica della Baviera non possano essere compresi senza tener conto che i suoi concetti legati all'arte si sono nutriti fin dalla fanciullezza di tutte le teorizzazioni preromantiche e romantiche che, tra l'altro, individuavano nel Medioevo una sorta di età dell'oro, nella quale erano vissuti pienamente i grandi ideali e dove, soprattutto nel gotico (spesso inteso genericamente come stile "barbaro" ovvero anticlassico), si esprimeva il carattere nazionale "germanico". Ma l'epoca di Ludwig era ormai lontana da quella dei Nazareni e quindi anche il suo modo di vivere certi ideali appare mutato: per esempio il suo gusto del primitivo si rivolge soprattutto allo stile bizantino e romanico, intesi come ricerca dell'età dell'oro dell'Impero, dove religiosità e regalità erano inscindibilmente associate; inoltre lo spazio severamente religioso dei Nazareni diventa nella sala del trono di Neuschwanstein uno spazio "misterico" e sincretico con riferimenti al culto del Graal e ad una ricerca diretta del rapporto con Dio - tanto più privilegiato per un re - in un palese tentativo di mettere da parte la Chiesa ufficiale. Ciò non solo è confermato dal fatto che generalmente il culto del Graal anche in passato è sempre stato legato alle tendenze eretiche basate sul rapporto totalmente individuale con Dio, ma anche da certe affermazioni dei Nazareni stessi che tendevano a parlare di "Chiesa del cuore" contrapposta alla "Chiesa di pietra" e quindi della loro confraternita come di una sorta di oasi in una realtà in decadenza.


UNO STILE ASSOLUTO

E' interessante, comunque, che Ludwig abbia scelto per i suoi castelli non uno stile considerato  "nazionale", come spesso accadeva a quell'epoca, ma piuttosto uno stile "assoluto": non il gotico (conservato solo nella cappella e nella camera per il suo carattere più religioso), quindi, che poteva essere facilmente considerato "tedesco", ma il romanico e poi lo stile di Luigi XIV anch'esso assoluto e manifestazione di una superiorità morale, poiché esprimeva dal suo punto di vista il massimo splendore della monarchia per diritto divino. Dato che è ben nota la tendenza fortemente anticapitalistica del re di Baviera sembra profilarsi sempre di più nel suo caso il manifestarsi di una ideologia neofeudale, fortemente ostile anche all'impostazione del lavoro nell'età industriale. Per quanto riguarda questi aspetti legati al valore dell'artigianato nei suoi castelli si veda il paragrafo La sublime architettura Naturalmente, anche altri elementi distinguono Ludwig dalle teorizzazioni dei primi romantici, legandolo, invece, alla poetica decadente: in generale si nota una preminenza decisa dell'aspetto estetico su quello che potremmo definire genericamente "religioso" e una tendenza all'eclettismo che fa dei suoi castelli non tanto un revival di un'epoca dell'oro, ma, in molti casi, una pura astrazione concettuale totalmente votata all'ideale che rappresenta, impossibili da collocare in un tempo o in uno spazio ben precisi perché del tutto estranei ad ogni definizione spazio-temporale, come già aveva notato Huysman a proposito della Salomé di Gustave Moreau.



 

 pointerigif.gif (1754 byte) info~1.gif (3694 byte) homejump.gif (2462 byte)  pointer.gif (418 byte)