IL RE ARCHITETTO: DECADENTISMO E STORICISMO NELLA PERSONALITA' ARTISTICA DI LUDWIG II

LA "SUBLIME ARCHITETTURA

                                              

LE "SETTE LAMPADE" DI LUDWIG

L'architettura aveva per Ludwig  un valore sacrale ed eterno e le sue convinzioni possono essere avvicinate soprattutto alle posizioni teoriche espresse dai Preraffaelliti inglesi e, in particolare, da John Ruskin  nella sua opera "Le sette lampade dell'architettura": in essa il teorico dello storicismo inglese sottolinea tra gli altri il sacrificio, la verità, la vita e la bellezza come elementi assoluti dell'ideazione architettonica la quale deve conformarsi in tutto e per tutto al valore che vuole manifestare; inoltre viene sottolineata la sua valenza fondamentale anche come creazione di uno spazio che possa diventare di per se stesso veicolo di idee per la nazione. I concetti di Ruskin sull'architettura possono in molti passaggi illuminarci sul valore che l'arte e, in particolare, l'arte di costruire aveva per il sovrano. Moltissimi sono gli elementi comuni. Nella lampada del sacrificio Ruskin lo intende, per esempio, come ricerca e offerta della preziosità dei materiali per celebrare l'ideale a cui l'edificio è dedicato, soprattutto se esso ha valore sacro. Nella lampada della verità viene posto l'accento sul ricorso assolutamente irrinunciabile all'artigianato artistico, contro ogni uso di decorazioni fatte a macchina, proprio perché il fare artistico deve riproporre il processo creativo della natura. E' interessante, poi, l'elogio dell'arte bizantina per il suo carattere assoluto che il teorico inglese esalta ancora di più negli ultimi anni della sua vita. Ma nel suo trattato Ruskin esprime anche altre idee interessanti come il concetto della maestosità e della potenza: tale maestosità sarebbe data dalla forma quadrata, ma anche una asimmetria  gotica assumerebbe lo stesso effetto maestoso e sublime tipico delle montagne, come l'autore stesso dimostra nella sua concezione del sublime.

 

SPAZIO MISTICO

Molti dei teorici delo storicismo erano poi interessati alla valenza nazionale dell'arte "gotica" considerando il termine nel senso più ampio di "anticlassico". Elemento questo, al quale Ludwig appare estremamente interessato, preso com'era dal suo ruolo di intermediario tra il popolo e l'Ideale. Una posizione, quest'ultima, connessa alla visione fortemente mistica che aveva caratterizzato molta letteratura tedesca della prima metà dell'Ottocento: si pensi ad Holderlin, ai suoi inni al popolo tedesco, ma anche alla trilogia teatrale dei Nibelunghi di   Friedrich Hebbel, e a I cavalieri dello spirito di Karl Gutzkov. L'architettura doveva comunicare agli uomini i valori eterni dello spirito attraverso l'entrata in contatto con uno spazio mistico che elevasse il popolo con la sua stessa presenza. Ludwig desiderava essere un re assoluto per i bavaresi, ma, probabilmente, soltanto nel regno dello spirito, della bellezza e dell'arte, come testimonia il suo manifesto rifiuto della violenza e della guerra, tanto che nel suo caso si è parlato di un "esteta antimilitarista", paragonandolo ancora una volta a Lohengrin.

 

PERCORSO INIZIATICO

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Veduta del Castello di Herrenchiemsee dal lago

Che la sua architettura avesse per lui un valore soprattutto spirituale e ideale è deducibile anche dall'ubicazione dei suoi castelli: per accedervi è necessario in ogni caso un percorso purificatorio di vario genere e sono fatti non per essere aperti a tutti, ma soltanto per coloro che sanno inoltrarsi nella natura e scoprirne il mistero. Così è da leggersi l'ubicazione di Herrenchiemsee, necessariamente isolato al centro del lago (e non rivolto verso la costa), al contrario della Versailles che riproduce la quale si trova, invece, in posizione dominante e scenografica alla fine della strada regia. neuesc2.jpg (12252 byte)

Castello di Neueschwanstein

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Catello di Falkenstein
progetto 1883

Ma se Neuschwanstein richiede una salita iniziatica, e apre le sue porte non verso la valle, ma sul dirupo davanti al Tegelberg - a dimostrare il rapporto non con il mondo, ma con l'ideale ascesa ad altra dimensione - anche il castello di Falkenstein doveva sorgere in posizione analoga.
Per quanto riguarda Linderhof, questo è forse il castello più intimista di Ludwig, dove la dimensione della natura e dell'acqua è vissuta in totale isolamento dal mondo. Questo castello, infatti, è stato costruito appositamente per non essere visto, per essere vissuto soltanto dai pochi eletti che vi giungono vagando tra le montagne: solo chi continua a mantenere questo originario rapporto con la natura è degno di giungervi e perfino di vederlo, nel regno ideale e fantastico del Venusberg. Forse è questa la chiave di lettura del suo rapporto privilegiato con i semplici valligiani dell'Allgau, molto più che con la corte  e i funzionari di Stato.
A dimostrazione di ciò che dicevamo, la sua passione erano i padiglioni di caccia sparsi un po' dovunque nei boschi tra Garmisch e Fussen (dei quali sopravvive nell'esatta ubicazione la capanna
Schachen di fronte allo Zugspitze) dove rivivevano le opere di Wagner come nella capanna Hunding e nell'attigua capanna dell'eremita Gurnemanz nel Parsifal (tratta direttamente da una scena dell'opera wagneriana e oggi distrutta) o dove il sovrano si circondava di visioni dorate ispirate al mondo islamico o indiano. Tempietti, anche questi, eretti in onore del mistero naturale, fatti pervivere in una dimensione di schachen3.jpg (23072 byte)

La capanna Schachen

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Interno del padiglione moresco a Linderhof

eternità senza tempo, dove natura e arte potevano incontrarsi nel silenzio profondo di un mondo incontaminato. La maggior parte di queste creazioni erano arredate internamente in stile moresco e si noti che Ruskin considerava lo stile moresco come una variante del gotico e come tale il più vicino alla creazione esercitata dalla natura unita all'armonia delle parti tipica del'arte. Ci si consenta, infine, un'ultima osservazione: a quanto pare anche quando si trovava a Monaco il sovrano prediligeva i padiglioni di caccia del Nynphenburg, come risulta da uno degli appunti più famosi tratti dal suo diario segreto scritto appunto nel padiglione indiano e firmato insieme a Richard Horning.
A questa considerazione bisogna poi aggiungere che i padiglioni del Nymphenburg sembrano aver influito molto sull'architettura di Ludwig come risulta dai mirabili interni rococò della Amalien..



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