CONCLUSIONE        

Per chiudere queste piccole pagine di introduzione alla meccanica celeste e all'astrofisica, basta e avanza tornare indietro all'universo tolemaico e dantesco (che tutti gli studenti italiani conoscono in modo più o meno approfondito) e poi leggere come passatempo le ultime pagine di questo lavoretto intitolate Big-Bang e Altri universi, passando per Copernico, Keplero e Galileo.

Di certo, dopo questo viaggio breve e sommario, la vita di tutti i giorni (mangiare, bere, lavorare, studiare, ....) cambia ben poco, ma forse è utile (o bello?) alzare(*) talvolta lo sguardo dal proprio naso e tentare di immaginare come (e non perchè!(**)) siamo qui, ora, così.
Ragazzi, il telefonino non è tutto!

(*) Dante conclude la cantica dell'Inferno dicendo: "...... uscimmo a riveder le stelle."
E la parola "stelle" conclude anche il Purgatorio e il Paradiso.
(**) Principio antropico. In fisica vige il principio di causa ed effetto: data una causa deve verificarsi un effetto, e viceversa se si nota un effetto deve cercarsi una causa.
E' ovvio che all'inizio c'è non un effetto ma una causa. Noi ormai siamo quasi certi dell'effetto Big-Bang: rimane da cercare la sua causa. Per quanto mi riguarda questa ricerca non mi toglie il sonno, mi basta, almeno per ora, sapere che c'è stato e ciò mi affascina e mi fa fantasticare a sufficienza. Quel che trovo invece non conveniente è il passare dalla ricerca di una causa per il Big-Bang (problema di fisica) alla ricerca di un "perchè". Mettendo da parte la risposta religiosa (non si chiede "perchè" a Dio!) rimane da discorrere brevemente del cosiddetto principio antropico, secondo il quale l'infinita sequenza di avvenimenti dal Big-Bang ad oggi ha avuto l'unico scopo di creare l'uomo che osserva ciò che è avvenuto. Cioè il fine ultimo insito nella Natura (personificata!) è quello di creare il suo osservatore, cioè ancora i cani esistono solo perchè l'UOMO possa portarli a passeggio la sera con guinzaglio e museruola, cioè ancora se questo universo non avesse creato l'uomo non avrebbe creato neppure i cani, nè le pulci che abitano su di essi, nè..... e così via indietro nel tempo. Insomma, per farla breve, se non c'è osservatore, non c'è niente da osservare!
E' questo per sommi capi il principio antropico (antropos=uomo in greco) e ciò per me è più vicino al principio di un Dio creatore che alla fisica.