24 GIUGNO - 7 LUGLIO 2003
informazioni Paese che vai...usanze che trovi...

cartina di Rodi

Rodi è l'isola più grande, oltre che la capitale, del Dodecanneso, arcipelago che comprende circa 200 isole e isolette minori.
Le isole sono situate a sud-est della terraferma, e sono molto vicine alle coste sud-orientali della Turchia.
Rodi ha un'area di 1398 kmq, è lunga 78 km e larga 38. E' un'isola montuosa il cui picco più alto è il monte Attaviros (1215 m).
Ci sono aree coltivate lungo la costa, nelle vallate e negli altopiani dell'entroterra.
La costa è piatta e sabbiosa, interrotta qua e là da ripide scogliere.
Il sole e il clima mediterraneo prevalgono per molti mesi, ma ci sono sufficienti piogge per sostenere la ricca vegetazione dell'isola e per soddisfare i crescenti bisogni degli abitanti e delle migliaia di visitatori che vengono a Rodi ogni anno.

Rodi è situata all'incrocio fra tre continenti (Europa, Asia, Africa).
Questa ideale posizione geografica ha giocato un ruolo vitale nello sviluppo economico e culturale dell'isola fino dai tempi preistorici, e sotto il profilo strategico-militare è stata causa di continue guerre e conquiste, che costituiscono gli ingredienti di una storia movimentata e piena di avvenimenti.
La storia dell'isola si perde nei magici tempi della mitologia. Combiniamo la sua bellezza naturale e la fantasia umana ed ecco che abbiamo le incredibili storie che circondano la “nascita” dell'isola.
Pindaro fu il primo a raccontare dei legami di Zeus con l'isola. Quando Zeus vinse la battaglia dei giganti decise di dividere la terra tra gli dei dell'Olimpo.
Il dio Sole era assente al momento della divisione e così non gli fu assegnata neppure una parte della terra. Appena venne a conoscenza dell'ingiustizia domandò la sua parte. Zeus gli promise una terra che sarebbe apparsa dal mare, e così, detto fatto, apparve la bellissima isola di Rodi! IL dio Sole, felicissimo, bagnò l'isola di luce, per farne la più bella dell'Egeo. Un altro mito fa di Rodi la ninfa figlia di Poseidone. Nel vederla il Sole, abbagliato dalla sua bellezza se ne innamorò e la prese per moglie. Ebbero sette figli, uno dei quali, Kerkavos, ebbe tre figli a sua volta, Kamiros, Ialyssos e Lindos, che costruirono le tre città dell'isola.

cartina di Rodi

Come sempre partiamo dall'aeroporto Catullo di Verona, destinazione Rodi, località Faliraki.

io dico che...

Eccomi qui anche quest'anno pronta a partire!
Il viaggio in aereo è andato bene. Durante il decollo e l'atterraggio sono stata in braccio al papà che mi ha messo una bella cintura rossa in vita, mentre durante il viaggio, anche se non ho ancora compiuto i due anni, ho avuto una poltrona tutta per me.
Non so perchè ma l'aereo mi fa venire sempre sonno e così dopo un bel pisolino eccoci arrivati!


Faliraki si trova sulla costa orientale dell'isola a circa 15 km da Rodi città. Questa è una delle zone balneari più frequentate dai turisti che si riversano nei moderni ed attrezzati alberghi che sorgono nel verde in riva al mare.
La spiaggia è lunga e sabbiosa ma, a riva, non mancano grossi ciotoli.

E si che la mamma aveva guardato bene sul catalogo "spiaggia di sabbia" c'era scritto e invece mi ritrovo a riva con questi grossi sassi!
A dir la verità raccoglierli e giocarci è anche divertente ma per colpa loro l'acqua del mare va giù molto in fretta e di entrare in quella immensa distesa d'acqua non mi passa neanche lontanamente per la testa.
Anche la sabbia, comunque, è un pò fastidiosa e penso di essere l'unica bambina che si tiene addosso calze e sandali. Chissà magari lancio una nuova moda.
Per fortuna c'è una bella piscinetta bassa e piccolina che sembra proprio fatta per me.
Qui si che ci si diverte un sacco!!!

io dico che...

I primi giorni della nostra vacanza li trascorriamo tra la spiaggia e la piscina e nel frattempo organizziamo la nostra prima escursione a Rodi città.

foto della spiaggia

PRIMA ESCURSIONE: RODI CITTA'

Per recarci a Rodi utilizziamo i mezzi pubblici, visto che la distanza non è eccessiva e che la fermata del pullman è proprio fuori dal nostro hotel.
Scendiamo in prossimità del porto di Mandraki. La città è piena di turisti che si aggirano tra le moltitudini di negozi, locali e monumenti vari.

Il porto di Rodi

PRIMA TAPPA: IL PORTO DI MANDRAKI

L'entrata del porto di Mandraki ha delle colonne sormontate da cervi, simbolo di Rodi. L'edificio sulla destra con gli archi e la facciata a motivi geometrici è la sede del governo. Più avanti troviamo la chiesa dell'Evangelismo. La moschea di Murad Reis, grande ammiraglio di Solimano, con il suo vecchio cimitero musulmano; il Teatro nazionale; il Municipio e il comando di polizia che sono gli edifici sulla piazza civica. Il mercato nuovo è un edificio ottagonale, a due piani, con uffici al primo piano e negozi turistici, oreficerie, negozi di liquori ed alimentari. Ci incamminiamo verso il molo di Mandraki, dove troviamo i tre mulini a vento, che una volta erano usati per macinare il grano. Alla fine del molo troviamo il forte di S.Nicola, con il faro. E' una piccola fortezza del XV secolo a guardia dell'entrata del porto. Oltre Mandraki si vede il porto commerciale dove ancorano traghetti e navi da crociera.

La chiesa dell'Evangelismo e il mercato nuovo
L'entrata del porto
Mulini a vento
La chiesa dell'Evangelismo
e il mercato nuovo
L'entrata del porto
e il forte di S. Nicola
Mulini a vento

Dopo aver visitato il porto ci spostiamo verso le mura che circondano la città vecchia.

SECONDA TAPPA: LA CITTA' VECCHIA

Le mura della città

I cavalieri fecero sostanziali modifiche e riparazioni alle mura bizantine, fortificandole e rinforzandole continuamente dopo il fallimento dell'assedio turco nel 1480. Le torri curve costruite per deviare le palle di cannone sono di questo periodo, e contrastano con le colonne a superficie piatta che venivano facilmente danneggiate. I cavalieri ingrossarono le mura fino a 12 m. di spessore in certi punti, e il fossato fu allargato fino a 21 m.. Questo fossato non contenne mai acqua, e il suo scopo era quello di impedire agli assedianti l'uso di torri d'assedio o altre macchine belliche. Le mura sono lunghe circa 4 km. Ed erano divise in sezioni, ogni sezione sorvegliata da una delle lingue dei cavalieri.
Lasciateci alle spalle le mura ci ritroviamo all'interno della città medioevale. La città era divisa in due parti: il nord che comprendeva il Castello dei Cavalieri e i loro Alberghi, ed il sud la città dove i Greci, i Franchi e gli Ebrei vivevano.

Ci infiliamo nelle vie ricche di negozietti e sbuchiamo in Piazza Hippocratous, con la sua fontana centrale.
Percorriamo via Socratous e arriviamo al Palazzo del Gran Maestro.

Una via di Rodi La fontana di Piazza Hippocratous

TERZA TAPPA: IL PALAZZO DEL GRAN MAESTRO

Situato sul punto più alto della città vecchia il Castello impressiona non solo per la sua mole, ma anche per l'aspetto imponente dei suoi baluardi difensivi.
Leggermente danneggiato durante l'assedio del 1522, i Turchi lo usarono come prigione e più tardi lo abbandonarono del tutto. Fu completamente distrutto con la grande esplosione della chiesa di S.Giovanni.
Il palazzo fu ricostruito dagli italiani nel 1940 con lo scopo di farne la residenza degli statisti italiani durante le loro visite sull'isola.

Il palazzo del Gran Maestro Il cortile del palazzo del Gran Maestro

Entriamo all'interno del Palazzo e visitiamo le sue ampie sale.

Le nove Muse in mosaico
Il complesso del Laoconte
Candelabri
Le nove Muse in mosaico
Il complesso del Laoconte
Candelabri

Usciti dal palazzo entriamo nella Via dei Cavalieri, lunga circa 200 m. e larga circa 6. Sui due lati troviamo gli alberghi delle varie lingue.
La Via dei Cavalieri
Gli Alberghi

Uscendo dalla città vecchia incontriamo Piazza Argyrocastro con una insolita fontana, la cui base è un'antica fonte battesimale trovata nella chiesa di S. Irene nel villaggio di Arnidia.
Le grosse palle di pietra che si trovano qui e un po' ovunque nella città vecchia e nei parchi che la circondano furono usate nelle difesa della città contro l'assedio turco del 1522.

Piazza Argyrocastro

Torniamo alla fermata dei pullman e arriviamo in hotel per ora di pranzo.
Le giornate successive le trascorriamo tra la spiaggia e la piscina del nostro hotel.


Foto della spiaggia


La chiesa di Faliraki

Una sera con l'autobus andiamo a visitare il paese di Faliraki, obiettivo: trovare pannolini e crackers per la Elena!!!
Passeggiando per il paese ci imbattiamo in "un grosso e grasso matrimonio greco" dove veniamo coinvolti e omaggiati di bomboniere!
Per le nostre prossime escursioni decidiamo di noleggiare una macchina, una bellissima Athos bianca.

Foto della spiaggia
SECONDA ESURSIONE: LINDOS E LA COSTA EST

Da lontano il villaggio di Lindos costruito ai piedi della sua acropoli sembra non sia mai stato sfiorato dal tempo.
Situato sulla costa orientale dell'isola, dista circa 55 km da Rodi.
Secondo la tradizione Lindos fu costruita da Dorieos insieme a Kamiros e Ialyssos. Le nove navi che Rodi inviò alla guerra di Troia, probabilmente venivano da Lindos, ed è una prova della supremazia navale del villaggio.
Il paese primeggiò anche nelle arti. Fu uno scultore di Lindos a costruire il famoso colosso.
Quando la città di Rodi fu fondata nel 408 a.C. molti si mossero da Lindos verso la nuova città ma il suo porto sicuro rimase un centro marinaro per ancora molti secoli.

Foto della spiaggia
Foto della spiaggia
Immagini di Lindos

Lasciata l'auto in un parcheggio pubblico ci incamminiamo verso il villaggio.
Lì ci infiliamo nelle strette stradine piene di negozietti di ogni genere diretti verso l'Acropoli.
La strada si presenta piuttosto ripida e con molti gradini.
Le alternative sono due: o scegliere di salire con i taxi di Lindos, uno dei tanti asinelli che per tutta l'estate vanno su e giù portando i turisti, per un'altra strada o proseguire a piedi.
Scegliamo la seconda e così affidiamo il nostro passeggino ad una venditrice di centrini, tovaglie etc. lungo la via.

Salendo possiamo ammirare il paese dall'alto e una delle due sue spiagge posta a nord del villaggio.

Una delle spiagge di Lindos

io dico che...

Che strano paesello, tutto fatto di scale e poi ci sono tutti questi asinelli che lasciano certi ricordini...
Quasi quasi visto che non si può andare in passeggino ne approfitto per stare un pò in braccio a mamma e papà.

Subito prima degli ultimi più ripidi scalini, c'è una terrazza con un notevole bassorilievo raffigurante un'antica nave Tremolia.
Secondo l'iscrizione la nave era la base per una statua dell'ammiraglio Agissandro, ed è opera dello scultore Pitocrito, conosciuto per la sua famosa "Nike di Samotracia". La statua di Agissandro non fu mai trovata.
L'Acropoli fu costruita su una roccia il cui punto più alto è 116 m. sul livello del mare e la sua area è 8400 mq..
Saliamo gli scalini che conducono alla casa del governo medioevale e che furono costruiti durante l'epoca dei Cavalieri.

Nave Tremolia
L'entrata dell'Acropoli
Nave Tremolia
L'entrata dell'Acropoli

Usciti dal palazzo troviamo le rovine di una chiesa bizantina dedicata a S. Giovanni, e ad un porticato che conduce ad un altro livello dell'Acropoli; sullo stesso livello si trovano le rovine di un piccolo edificio, forse un tempio di epoca romana.
La scalinata porta ad un ampio porticato dorico, l'edificio meglio conservato dell'Acropoli, lungo 87m., largo 9m. con ancora 20 delle sue 42 colonne ancora intere. Una parte del portico, dietro le 8 colonne centrali, è rimasta aperta per mostrare la scalinata monumentale che conduce ai propilei, l'entrata del tempio di Athena. La scalinata è larga 21 m., con 34 gradini che portano ai propilei di cui restano soltanto le fondamenta.
Il tempio sorge nel punto più alto dell'Acropoli. In stile dorico, ha 4 colonne per parte.
Le sue dimensioni sono 22 m. per 8 m. e risale al IV secolo a.C..
Tracce sulla roccia indicano che una statua della dea si trovava nel tempio. Si dice che la statua fu portata a Costantinopoli e lì fu distrutta nel V secolo a.C.. Il tempio era il più importante edificio di culto.
Pinata dell'Acropoli
Legenda

Chiesa di S. Giovanni
Il tempio di Athena
Chiesa di S. Giovanni
Il tempio di Athena

Dalla parte posteriore del tempio la vista verso la scogliera e la Baia di S. Paolo, la seconda spiaggia di Lindos, è incredibile.
Secondo la tradizione cristiana, l'apostolo Paolo, sorpreso da una tempesta che minacciava di affondare la sua nave, trovò rifugio nella piccola baia, sotto il regno di Filippo. La sua bellezza e la piccola chiesetta pittoresca, dedicata all'apostolo, non mancano mai di attrarre l'attenzione del visitatore.

Ia baia di S. Paolo

Lasciata l'Acropoli, scendiamo verso la spiaggia di Lindos, molto frequentata dai turisti e che dove, secondo la mitologia, Tlipolemo, figlio di Ercole, si fermò con i suoi compagni mentre era in rotta verso l'Asia Minore.
Qui ci riposiamo un po', mangiamo e facciamo un bel bagnetto.

Ia spiaggia di Lindos

Nel primo pomeriggio risaliamo sulla nostra vettura e ci dirigiamo verso alcune spiagge della costa est.
La prima che incontriamo è Tsampika; nelle sue vicinanze, in cima ad una collina si trova un monastero.
Proseguiamo poi per Agathi e visto la bellezza del posto decidiamo di fermarci a fare un altro bel bagno. Anche la Elena apprezza e per la prima volta la vediamo avvicinarsi all'acqua del mare.
Sulla strada del ritorno facciamo una breve sosta alla spiaggia di Vliha. Stanchi dopo la lunga giornata torniamo in hotel.

Ia spiaggia di Tsampika
Ia spiaggia di Agathi
Ia spiaggia di Vliha
La spiaggia di Tsampika
La spiaggia di Agathi
La spiaggia di Vliha

Ia spiaggia di Agathi

Oh, finalmente un posto dove si può stare senza torturarsi i piedini con sabbia bollente o duri sassi...
mmh, mi piace proprio...
potrei anche fare dei bei castelli di sabbia... se solo fossi capace!

io dico che...
TERZA ESCURSIONE: LA PARTE OCCIDENTALE DELL'ISOLA

La mattina del giorno seguente visitiamo la parte occidentale dell'isola.

PRIMA TAPPA: PHILERIMOS

Il colle Philerimos, che domina Ialyssos, era una volta un posto di importanza strategica. L'Acropoli di Ialyssos sorgeva qui.
Fu il primo posto che i cavalieri fortificarono e fu anche una base dell'esercito di Solimano il Magnifico.
La collina prese il nome da un monaco che donò al monastero un dipinto dell'apostolo Luca raffigurante la vergine .
Lasciata la macchina in un parcheggio pubblico imbocchiamo un lungo viale alberato dove possiamo ammirare le stazioni della Via Crucis e che conduce ad una maestosa croce dalle cui braccia si può godere di uno splendido panorama.

La croce
Veduta dalla croce

Il monastero come lo vediamo oggi fu costruito dagli italiani. Sul luogo dell'antica acropoli ci sono rovine dei templi di Zeus e Athena, del III secolo A.C., e tracce di un'antica chiesa cristiana con una fonte battesimale seminterrata. C'è anche una piccola chiesa di S.Giorgio con molte icone.

La pianta del monastero
Legenda


La chiesa della Vergine Maria
Il chiostro
Il cortile
La chiesa della Vergine Maria
Il chiostro
Il cortile

io dico che...

Ma io mi chiedo: siamo venuti al mare solo per camminare... uffa.


La vista da Philerimos è da togliere il fiato. A nord verso la baia di Trianda, a ovest le città di Kremasti e Paradissi e a sud le città di Pastina e Maritsa.

Panorama dal colle Philerimos

Pranziamo e lasciamo riposare Elena, quando si sveglia ci spostiamo alla valle delle farfalle.

SECONDA TAPPA: LA VALLE DELLE FARFALLE

Due chilometri e mezzo dopo Paradissi una strada sulla sinistra porta alla valle delle farfalle.
Questa valle , di un verde lussureggiante, ospita una insolita specie di farfalla, da giugno a settembre. Si pensa che si fermino qui attratte dal profumo dalla resina e dall'ombra. Un sentiero porta dalla valle al Monastero di Kalopetras, costruito nel 1784 da Alexandro Ipsilandi, che fu espulso da Rodi dai turchi.
Gli ingressi alla valle sono tre: si può entrare dal punto più in alto come da quello più in basso, o da metà sentiero. Noi entriamo nel punto situato più in basso e lasciamo il passeggino alla cassa perché è impossibile utilizzarlo.
Un po' con la Elena a spalle, un po' correndole dietro per il sentiero arriviamo fino all'entrata centrale. Il percorso è molto bello, le farfalle sono un po' ovunque anche se in questi ultimi anni sono diminuite.
A metà percorso decidiamo di tornare indietro perchè siamo tutti KO.
Farfalla
La valle delle farfalle
io dico che...

Ma... si cammina anche qui?
Però anche se si deve camminare è carino questo posto...
ci sono tantissime farfalle e tanta ombra...
e posso fare un sacco di saltini quando facciamo gli scalini in giù.

Lasciata la valle delle farfalle partiamo alla volta di Kamiros.

TERZA TAPPA: KAMIROS

Anche qui ci aspetta una lunga camminata su un percorso alquanto accidentato. La Elena non vuole saperne di camminare e il passeggino è inutilizzabile così decidiamo di visitare il luogo a turno.
Kamiros fu fondata dai Dori come Lindos e Ialyssos. La sua economia era basata sull'agricoltura al contrario di altre città, specialmente Lindos, che prosperò con la sua flotta. Le esportazioni dei prodotti di Kamiros, sostennero lo sviluppo della ceramica.
La città fu la prima a battere moneta, e fiorì, come Lindos attorno al VI secolo a.C..
In seguito allo sviluppo di Rodi Kamiros fu lentamente abbandonata dalla sua gente.

Kamiros
Kamiros

L'acropoli dell'antica Kamiros sorgeva in cima al colle, a sud della città. Il suo monumento principale è costituito dalle rovine del tempio di Athena, con di fronte un grande porticato, nel cui retro c'erano delle stanze probabilmente destinate ai pellegrini.
Il porticato, fu costruito sopra una grande cisterna. Questa raccoglieva acqua piovana dai tetti degli edifici dell'acropoli che veniva convogliata alla città per mezzo di un sistema di drenaggio molto avanzato per l'epoca.

Pianta di Kamiros
Legenda

Entrando nella zona degli scavi, troviamo un santuario e due colonne ricostruite di un tempio dorico del III secolo a.C..
Vicino al tempio una piazza, con gradini tutto attorno, probabilmente luogo di riunione per i fedeli. A sud della piazza una cisterna forniva acqua al mercato. Di fronte alla cisterna una fila di colonne restaurate e a nord della piazza una piattaforma, probabilmente per il direttore del mercato.
Dietro a questa piattaforma, in uno spazio rettangolare c'erano gli altari, e dietro a questi c'era la strada principale della città.
Nella parte nord della strada c'erano i bagni pubblici romani, con il loro grande serbatoio d'acqua. Di fronte una fila di case private.

Dopo l'estenuante passeggiata, torniamo soddisfatti in albergo dove trascorriamo gli ultimi giorni della nostra vacanza.

collage

Quanto camminare in questa vacanza, però nonostante tutto è stata bella e mi dispiace dover tornare a casa. Volevo anche salutare la mia cameriera Maria che al ristorante ha sempre avuto un occhio di riguardo per me. E' proprio ora di andare, alla prossima... CIAO!!!

io dico che...
cameriere
aereo
ARRIVEDERCI
pronuncia: kalì andàmosi
ARRIVEDERCI