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Volete sapere cos'è la guerra?

La guerra è inferno (William Tecumseh Sherman, generale americano, 1820-1891).



Indice delle guerre

Sommario

Atrocità

El Molè rachim, dipinto di B.W. Linke sull'insurrezione di Varsavia del 1943 Tavola 66 dei Disastri della guerra di Francisco Goya




Battaglie

Biografie


La battaglia di Rivoli di V. Adam Particolare di Staatsbegrabnis (Funerale di Stato), di M. Zeller


Corea 1950-1953


Inizio: 25 giugno 1950, invasione della Corea del Sud da parte delle forze nordcoreane.
Fine: 27 luglio 1953, firma a Panmunjom dell'armistizio.

Atrocità: /
Battaglie: /
Biografie: /

Durata in giorni della guerra: 1.129.

Parti coinvolte:
governo della Corea del Sud, appoggiato dagli USA e dalle Nazioni Unite.
contro
governo della Corea del Nord, appoggiato da Cina e URSS.

Cause: tentativo comunista di riunificare le due Coree.

Cronologia
1950
25 giugno: l'esercito popolare nordcoreano (NKPA) invade in forze la Corea del Sud. Il Consiglio di Sicurezza dell'ONU, assente l'URSS, approva una risoluzione che intima il ritiro delle forze nordcoreane dietro il confine del 38° parallelo.
27 giugno: il presidente Truman ordina all'aviazione e alla marina americana di intervenire in appoggio alle forze sudcoreane. Il Consiglio di Sicurezza dell'ONU, con la risoluzione 83, chiede ai paesi membri dell'Organizzazione di fornire aiuti per respingere l'aggressione nordcoreana.
28 giugno: l'esercito nordcoreano si impadronisce di Seoul, capitale della Repubblica Coreana.
29 giugno: la Gran Bretagna ordina alla flotta dell'Estremo Oriente di intervenire.
30 giugno: Truman invia forze terrestri americane in Corea e ordina il blocco delle coste coreane. Autorizza le forze aeree americane a bombardare la Corea del Nord.
1° luglio: sbarcano in Corea i primi reparti combattenti americani. Il generale di divisione William F. Dean viene posto al comando delle forze americane in Corea.
5 luglio: La Task Force Smith entra in contatto con le forze comuniste nei pressi di Osan.
7 luglio: il generale Douglas MacArthur viene nominato comandante supremo delle forze ONU. Con la risoluzione 84 il Consiglio di Sicurezza si felicita per l'accoglienza data da un certo numero di paesi alla sua precedente risoluzione, accetta che il comando delle forze armate venga assunto dagli Stati Uniti e che venga usata la bandiera dell'ONU.
13 luglio: il generale Walton H. Walker, comandante dell'VIII Armata, assume il comando delle forze di terra in Corea.
15 luglio: truppe nordcoreane attraversano il fiume Kum.
18 luglio: arrivano in Corea la 1a Divisione di Cavalleria e la 25a Divisione di Fanteria americane.
20 luglio: le forze delle Nazioni Unite abbandonano Taejon. Il generale Dean viene dato per disperso in combattimento.
31 luglio: Chinju cade nelle mani dei nordcoreani. Il generale Walton Walker dichiara: "Basta con le ritirate!".
1° agosto: sbarca in Corea la 2a Divisione di Fanteria americana. Le forze delle Nazioni Unite si ritirano nel perimetro di Pusan. Il delegato sovietico all'ONU, Jakov Malik, pone fine al boicottaggio dell'Organizzazione da parte sovietica e assume la presidenza del Consiglio di Sicurezza.
2 agosto: sbarca in Corea la 1a Brigata dei Marines americani.
6-8 agosto: Il generale MacArthur discute a Tokyo con Averell Harriman e con i generali Norstad, Almond e Ridgway lo sbarco a Inchon.
8 agosto: truppe nordcoreane sfondano il perimetro difensivo lungo il fiume Naktong.
15 agosto: truppe dell'ONU respingono due attacchi lungo il Naktong.
29 agosto: arriva da Hong Kong la XXVII Brigata britannica.
3 settembre: l'offensiva comunista minaccia Taeju.
7 settembre: il generale Walker dichiara: "La nostra linea terrà".
15 settembre: sbarco a Inchon del X Corpo d'Armata. Le forze delle Nazioni Unite si impadroniscono del porto e delle isole vicine.
18 settembre: le forze delle Nazioni Unite si impadroniscono dell'aeroporto di Kimpo.
19 settembre: il X Corpo inizia l'accerchiamento di Seoul. Arrivo in Corea di un contingente filippino.
22 settembre: le forze di Walker escono dal perimetro di Pusan.
27 settembre: le forze delle Nazioni Unite che avanzano verso nird si uniscono alle forze delle Nazioni Unite che muovono verso sud nei pressi di Suwon.
28 settembre: le forze delle Nazioni Unite riconquistano Seul.
29 settembre: MacArthur e il presidente sudcoreano Syngman Rhee entrano a Seoul.
30 settembre: La III divisione dell'esercito sudcoreano (ROK) attraversa il 38° parallelo.
7 ottobre: in una risoluzione le Nazioni Unite chiedono che "vengano compiuti i passi necessari per garantire condizioni di stabilità in tutta la Corea".
8 ottobre: Mao Tse-Tung ordina ai volontari cinesi di "resistere agli attacchi dell'imperialismo americano".
7-9 ottobre: la I divisione di cavalleria dell'esercito americano attraversa il 38° parallelo.
11 ottobre: la III divisione sudcoreana conquista Wonsan.
15 ottobre: Truman e MacArthur si incontrano nell'isola di Wake. MacArthur sottovaluta le prospettive di un'offensiva cinese.
18 ottobre: forze sudcoreane occupano Hamhung e Hungnam.
19 ottobre: l'Ottava Armata si impadronisce di Pyongyang, capitale della Corea del Nord.
24 ottobre: MacArthur ordina ai suoi subalterni di avanzare con la maggiore velocità possibile, utilizzando tutte le forze di cui dispongono. Contemporaneamente abolisce tutte le restrizioni sui movimenti delle forze non coreane.
26 ottobre: la VI divisione del Terzo corpo d'armata sudcoreano arriva al fiume Yalu. Il 26 reggimento del Primo corpo d'armata sudcoreano prende prigionieri alcuni cinesi a Sudong.
27-31 ottobre: ha inizio la prima fase dell'offensiva cinese.
27 ottobre: il 7° reggimento della VI divisione sudcoreana viene decimato da ingenti forze cinesi nei pressi dello Yalu. 30 ottobre: reparti avanzati della XXIV divisione americana arrivano a quaranta miglia dallo Yalu.
31 ottobre - 2 novembre: forti reparti cinesi attaccano l'Ottava armata nei pressi di Unsan e la obbligano a ritirarsi al di là del fiume Chongchon.
1° novembre: primi attacchi dei Mig cinesi nel settore dello Yalu.
3 novembre: la 25a divisione americana è costretta a ritirarsi dalla zona dello Yalu.
6 novembre: MacArthur avverte gli Stati maggiori riuniti che l'avanzata dei cinesi attraverso lo Yalu "minaccia seriamente le mie truppe" e accusa la Cina di aggressione illegale. La linea lungo il fiume Chongchon resiste.
8 novembre: battaglia aerea nel cielo di Sinuiji.
11 novembre: nuovi attacchi contro l'Ottava Armata.
12 novembre: arrivo in Corea della 3a divisione americana.
16 novembre: Truman assicura la Cina di non aver mai avuto l'intenzione di portare le ostilità sul suo territorio. Tregua nei combattimenti.
24 novembre: MacArthur si reca in Corea per dare il via all'offensiva verso lo Yalu. Il generale dichiara: "I cinesi non interverranno". Il 17° reggimento della VII divisione americana arriva sullo Yalu, a Hyesanjin. L'Ottava armata inizia la sua avanzata verso lo Yalu. Una delegazione speciale cinese arriva al Consiglio di Sicurezza.
25 novembre - 9 dicembre: ha inizio la seconda fase dell'offensiva cinese.
25 novembre: il Secondo corpo d'armata sudcoreano viene messo in rotta nei pressi di Tokchon nella Corea centrale. I cinesi liberano 57 prigionieri di guerra americani.
26 novembre: 200.000 cinesi attaccano l'Ottava armata a nord del fiume Chongchon e le infliggono gravi perdite.
27 novembre: la II, la XXIV e la XXV divisione americane ripiegano al di là del Chongchon e l'Ottava armata inizia la ritirata. I cinocomunisti attaccano la I divisione dei Marines sul lato occidentale del bacino di Changjin e alcuni reparti della VII divisione americana sul lato orientale.
28 novembre: il generale Walker annuncia la fine dell'offensiva alleata.
5 dicembre: Pyongyang viene abbandonata dall'Ottava armata.
9 dicembre: la I divisione dei Marines sfugge alla morsa nemica, dopo combattimenti iniziati il 27 novembre.
11 dicembre: la I divisione dei Marines e la VII divisione americana si ritirano in un perimetro difensivo a Hungnam.
15 dicembre: l'esercito sudcoreano e l'Ottava armata si ritirano al di sotto del 38° parallelo.
17 dicembre: Truman dichiara lo stato di emergenza nazionale.
22 dicembre: respinta dai cinesi una proposta di armistizio.
23 dicembre: il generale Walker muore in un incidente automobilistico. Il generale Ridgway è chiamato a sostituirlo.
24 dicembre: il Decimo corpo d'armata completa l'evacuazione della testa di ponte di Hungnam e della Corea del Nord.
25 dicembre: le forze cinesi attraversano il 38° parallelo.
26 dicembre: il generale Ridgway assume il comando dell'Ottava armata.
31 dicembre - 5 gennaio: ha inizio la terza fase dell'offensiva cinese, "l'offensiva di capodanno".
1951
3-4 gennaio: Seul viene evacuata dalle forze delle Nazioni Unite, che si ritirano sulla linea Pyongtaek-Wonju-Samchok.
7 gennaio: l'Ottava armata inizia alcune puntate esplorative verso nord per riprendere contatto con le forze cinocomuniste.
13 gennaio: gli Stati Uniti approvano la risoluzione delle Nazioni Unite per un armistizio.
15 gennaio: l'operazione Wolfhound, un'avanzata esplorativa di un gruppo reggimentale da combattimento americano, arriva a ristabilire il contatto col nemico nei pressi di Osan.
17 gennaio: respinta dalla Cina la proposta di armistizio.
25 gennaio: l'Ottava armata e l'esercito sudcoreano sferrano un'offensiva. Ha inizio l'operazione Thunderbolt; il Primo e il Nono corpo d'armata avanzano verso il fiume Han.
31 gennaio - 17 febbraio: la II divisione americana è duramente impegnata. Il suo 23° reggimento, presso il quale è distaccato il battaglione francese di Monclar, respinge gli attacchi di cinque divisioni cinocomuniste a Chipyongni. I cinocomunisti interrompono la loro offensiva.
1° febbraio: le Nazioni Unite approvano una risoluzione di condanna della Cina per aggressione.
5 febbraio: Operazione Roundup; ha inizio l'avanzata del corpo dei Marines.
10 febbraio: l'Ottava armata riconquista Inchon e l'aeroporto di Seoul.
11-17 febbraio: ha inizio la quarta fase dell'offensiva cinese; lo sforzo maggiore viene compiuto contro il settore occupato dalla II divisione.
15 febbraio: i comunisti vengono sconfitti a Chipyong-ni.
21 febbraio: ha inizio l'operazione Killer; avanzata del Nono e del Decimo corpo d'armata americani.
28 febbraio: crolla l'ultima resistenza nemica a sud dello Han.
7 marzo: ha inizio l'operazione Ripper nelle zone centrali e orientali. Il Nono e il Decimo corpo d'armata attraversano lo Han.
13 marzo: inizio del ripiegamento comunista da tutti i fronti.
14 - 15 marzo: Seul viene riconquistata dall'Ottava armata.
21 marzo: l'Ottava armata riconquista Chungchon.
22 marzo: l'Ottava armata raggiunge il 38° parallelo.
31 marzo: le forze delle Nazioni Unite arrivano sulla linea Idaho. Tutti gli obiettivi vengono conquistati.
3 aprile: divisioni dell'Ottava armata attraversano il 38° parallelo.
5 aprile: ha inizio l'operazione Rugged, un'avanzata generale verso la linea Kansas. Viene resa pubblica la lettera di MacArthur che critica la linea strategica di Truman e il concetto di guerra limitata.
11 aprile: il generale MacArthur viene rimosso dalla carica di comandante supremo e sostituito dal generale Ridgway.
14 aprile: il generale Van Fleet assume il comando dell'Ottava armata. Tutte le forze delle Nazioni Unite raggiungono la linea Kansas.
19 aprile: il Primo e il Nono corpo d'armata raggiungono la linea Utah. Mac Arthur denuncia al Congresso americano il governo Truman accusandolo di non voler togliere le restrizioni agli obiettivi del conflitto.
22 aprile: inizio della "offensiva di primavera" delle forze cinesi.
25 aprile: inizio della battaglia del fiume Imjin. L'Ottava armata è costretta a ritirarsi di 30 km.
30 aprile: le forze delle Nazioni Unite, dopo essersi ritirate sulla nuova linea difensiva, arrestano l'offensiva cinese a nord di Seoul e del fiume Han.
16 - 23 maggio: ha inizio la seconda e ultima parte della quinta fase dell'offensiva cinese.
20 maggio: l'offensiva cinese viene fermata. Le forze delle Nazioni Unite riprendono l'avanzata.
28 maggio: l'Ottava armata conquista Hwachon e Inje.
30 maggio: l'Ottava armata torna sulla linea Kansas.
1° giugno: ha inizio l'operazione Piledriver; alcuni elementi del Primo e del Nono corpo d'armata avanzano verso la linea Wyoming.
3 giugno: l'Ottava armata si spinge verso il "Triangolo di Ferro" nella Corea del Nord.
12 giugno: l'Ottava armata assume il controllo del "Triangolo di Ferro".
15 giugno: gli obiettivi dell'operazione Piledriver vengono raggiunti.
23 giugno: Jakov Malik, viceministro degli Esteri dell'Unione Sovietica, propone un cessate il fuoco.
25 giugno: la radio cinese propone un armistizio.
30 giugno: il generale Ridgway, dietro istruzioni di Washington, comunica ai cinesi la decisione delle Nazioni Unite di iniziare le discussioni per la conclusione di un armistizio.
1° luglio: il comandante supremo nordcoreano Kim Il Sung e il comandante cinese Peng Te Huai accettano l'inizio delle trattative per un armistizio.
10 luglio: hanno inizio a Kaesong negoziati tra i rappresentanti delle Nazioni Unite e i comunisti.
26 luglio: raggiunto un accordo sull'ordine del giorno dei lavori per l'armistizio.
17 agosto: i comunisti chiedono che vengano loro presentate scuse per una pretesa imboscata nei pressi di Kaesong. Le scuse vengono rifiutate.
22 agosto: i comunisti chiedono scuse per un "bombardamento". Le scuse vengono negate e le conversazioni vengono interrotte.
31 agosto: la I divisione dei Marines inizia l'attacco nel Punchbowl.
2 settembre: la II divisione americana sferra un attacco contro la "cresta sanguinosa" e la "cresta cuore infranto".
3 settembre: i Marines e la II divisione conquistano gli obiettivi previsti.
18 settembre: i Marines avanzano fino al fiume Soyang, a nord del Punchbowl.
12 ottobre: il Nono corpo d'armata arriva sulla linea Jamestown.
15 ottobre: la II divisione americana conquista la "cresta cuore infranto".
25 ottobre: dopo due settimane di discussioni fra gli ufficiali di collegamento alleati e comunisti, riprendono le conversazioni per arrivare a una tregua.
12 novembre: Ridgway ordina a Van Fleet di porre termine all'offensiva e di disporsi in una difesa attiva. Operazione Ratkiller.
13 novembre: il governo americano propone l'accettazione della linea del fronte raggiunta a condizione che vengano concordate entro 30 giorni altre questioni relative alla tregua. Intanto le forze americane e delle Nazioni Unite sono autorizzate a proseguire i combattimenti.
27 dicembre: non essendosi verificato nessun progresso nei negoziati viene annullato l'accordo sulla linea del fronte.
1952
1° gennaio: bombardamenti dell'artiglieria e dell'aviazione contro le posizioni comuniste; i bombardamenti continueranno per tutto il mese.
Gennaio - aprile: inizio di disordini nei campi dove sono custoditi i prigionieri comunisti. Le Nazioni Unite informano che 62.000 dei 132.000 prigionieri rifiutano di rimpatriare.
2 maggio: Cina e Corea del Nord esigono il rimpatrio di tutti i prigionieri di guerra.
7 maggio: i prigionieri al campo di Koje-do catturano il generale Dodd e lo tengono in ostaggio.
11 maggio: il generale Dodd viene rilasciato.
12 maggio: il generale Ridgway abbandona il comando dello SHAEF (Quartier generale delle forze di spedizione alleate) per sostituire il generale Eisenhower alla testa della NATO. Il generale Mark Clark prende il comando.
6 giugno: comincia l'operazione Counter; vengono occupati undici capisaldi tenuti da piccole guarnigioni.
14 giugno: tutti gli obiettivi dell'operazione Counter vengono raggiunti dalla XLV divisione.
23 giugno: l'aviazione americana bombarda le centrali elettriche dello Yalu per ammorbidire le posizioni comuniste nei negoziati.
29 agosto: Pyongyang subisce il più pesante bombardamento aereo dall'inizio della guerra.
8 ottobre: i comunisti respingono una proposta sul rimpatrio dei prigionieri e annunciano la sospensione indefinita dei negoziati.
24 ottobre: Eisenhower annuncia che se verrà eletto Presidente si recherà in visita in Corea.
4 novembre: Eisenhower viene eletto Presidente con il 55% dei voti.
10 novembre: Van Fleet annuncia la mobilitazione di due nuove divisioni sudcoreane e di sei reggimenti.
Dicembre: fallisce un tentativo di evasione di prigionieri comunisti dal campo di Pongam-do.
5 dicembre: Eisenhower inizia una visita di tre giorni della Corea.
1953
Febbraio: il generale Van Fleet torna negli Stati Uniti per andare in pensione. Il generale Maxwell D. Taylor assume il comando dell'Ottava armata.
22 febbraio: il generale Clark propone lo scambio dei prigionieri malati e feriti.
25 marzo: i cinesi si impadroniscono di un avamposto, la collina 266.
30 marzo: i cinesi accettano la proposta di Clark e propongono che i prigionieri che non vogliono essere rimpatriati vengano trasferiti in un paese neutrale.
20 aprile: inizia a Panmunjom lo scambio dei prigionieri malati e feriti.
26 aprile: ripresa dei negoziati per un armistizio.
13 maggio: Clark autorizza la mobilitazione di quattro nuove divisioni sudcoreane.
20 maggio: il consiglio per la sicurezza nazionale americano autorizza, "se vi saranno le condizioni", l'estensione delle operazioni aeree e terrestri alla Cina e l'intensificazione delle operazioni terrestri in Corea.
28 maggio: i negoziatori americani e delle Nazioni Unite presentano le condizioni finali per un armistizio e minacciano di ritirarsi dai negoziati se non verranno approvate. Un reggimento cinese attacca cinque avamposti della XXV divisione americana.
29 maggio: i cinesi occupano tre avamposti.
8 giugno: risolta la questione dei prigionieri di guerra con l'accettazione del principio del rimpatrio volontario.
10 giugno: i cinesi sferrano un assalto contro il Secondo corpo d'armata sudcoreano nei pressi di Kumsong.
15-30 giugno: i cinesi attaccano il settore occupato dal Primo corpo d'armata americano e occupano due posizioni di prima linea.
16 giugno: il Secondo corpo d'armata sudcoreano viene respinto sulla linea principale di resistenza, circa quattro chilometri più a sud.
17 giugno: viene fissata una nuova linea di demarcazione fra le forze comuniste e alleate. Il presidente sudcoreano Rhee ordina la liberazione dai campi di tutti i prigionieri di guerra comunisti che non vogliono essere rimpatriati.
13 luglio: l'ultima offensiva cinese ha inizio con un attacco sul fianco destro del Nono corpo d'armata sferrato da tre divisioni e uno sul fianco sinistro del Secondo corpo d'armata sudcoreano sferrato da una divisione.
19 luglio: i negoziatori a Panmunjom raggiungono un accordo su tutti i punti in discussione.
20 luglio: la nuova linea di difesa principale viene stabilita dal Nono corpo d'armata americano e dal Secondo corpo d'armata sudcoreano sulla riva sud del fiume Kumsong.
27 luglio: viene firmato a Panmunjom l'armistizio che pone fine a un conflitto durato tre anni.

Per un approfondimento sulla rete: Corea 1950-1953

Guerra Civile Cambogiana 1970-1975


Inizio: 18 marzo 1970, colpo di stato del Generale Lon Nol.
Fine: 17 aprile 1975, caduta di Phnom Penh.

Atrocità: /
Battaglie: Koh Tang 1975
Biografie: /

Durata in giorni della guerra: 1.856.

Parti coinvolte:
governo cambogiano, appoggiato dagli USA
contro
guerriglieri Khmer Rossi (comunisti) e Sihanoukisti, appoggiati dal Vietnam del Nord e dalla Cina

Cause: rovesciamento del governo filoamericano da parte dei guerriglieri comunisti.

Cronologia
1970
18 marzo : il capo del governo cambogiano, il Principe Norodom Sihanouk, viene deposto mentre si trova in Francia da un colpo di stato organizzato dal Generale Lon Nol con l’appoggio degli USA. Sihanouk forma un governo in esilio a Pechino e si allea con i Khmer Rossi, i guerriglieri comunisti.
1971
21-22 gennaio : squadre di commando vietnamiti attaccano l’aeroporto di Phnom Penh, la capitale, distruggendo l’aviazione militare cambogiana.
Aprile : Lon Nol presenta le dimissioni in seguito a un infarto, ma verso la fine dell’anno riprenderà l’incarico.
1973
La maggior parte dell’area a est del Fiume Mekong e parte del territorio lungo la frontiera meridionale è occupata dalle forze nordvietnamite. Un attacco su vasta scala dei Khmer Rossi contro Phnom Penh viene respinto dall’aviazione americana.
1974
Gli Khmer Rossi iniziano una campagna di bombardamenti contro la capitale, che nei primi quattro mesi dell’anno provocheranno 1.277 morti.
6 gennaio : fallito attentato degli Khmer Rossi contro Sosthène Fernandez, comandante in capo delle forze armate cambogiane.
18 marzo : caduta della città di Oudong, il primo grande centro urbano ad essere conquistato dalla guerriglia.
5 giugno : nel corso di una dimostrazione studentesca il Ministro dell’Educazione Keo Sangkim viene ucciso da un terrorista comunista.
1975
L’aumento delle consegne di armi ai Khmer Rossi da parte del Vietnam del Nord e la parallela riduzione degli aiuti militari americani al regime cambogiano accelerano la crisi delle forze regolari cambogiane.
1° gennaio : gli Khmer Rossi lanciano un’offensiva lungo il Mekong che isola Phnom Penh. Per rifornire la città l’aviazione americana organizza il più grande ponte aereo dai tempi di Berlino.
1° aprile : Lon Nol e il suo entourage partono in esilio per gli Stati Uniti. Il presidente del senato Saukham Khoy viene nominato presidente della repubblica.
11-12 aprile : evacuazione del personale militare e diplomatico americano (Operazione Eagle Pull).
13 aprile : il Generale Sak Sutsakhan viene nominato capo di un esecutivo formato da quattro militari e tre civili.
14 aprile : prima di disertare a favore dei Khmer Rossi un pilota dell’aviazione governativa tenta di uccidere Sutsakhan bombardando il suo quartier generale. L’ufficiale sopravvive, ma nell’attentato restano uccise sette persone ed altre 20 rimangono ferite.
17 aprile : caduta di Phnom Penh. Sutsakhan ed alcuni collaboratori riescono a fuggire in Thailandia. Sihanouk torna al potere assieme agli alleati comunisti.
Tutti gli abitanti delle città vengono deportati verso le campagne. Gli Khmer Rossi iniziano il genocidio che in un arco di quattro anni porterà alla morte fra uno e due milioni di cambogiani, su una popolazione di sei o sette milioni.
12-14 maggio : motovedette degli Khmer Rossi sequestrano la nave portacontainer americana Mayaguez. Le forze aeronavali americane lanciano un’operazione di recupero scontrandosi con i guerriglieri sull’isola di Koh Tang.
1976
2 aprile : Solath Sar, capo dei Khmer Rossi, meglio conosciuto con il nome di Pol Pot, estromette Sihanouk dal governo e assume i pieni poteri.

Guerra di Indipendenza Irlandese 1919-1921


Inizio: 21 gennaio 1919, nascita dell'Assemblea Nazionale Irlandese.
Fine: 7 gennaio 1922, ratifica del Trattato Anglo-Irlandese.

Atrocità: Dublino 1920 (Bloody Sunday, Domenica di Sangue)
Battaglie: /
Biografie: Lemass Sean

Durata in giorni della guerra: 1.082.

Parti coinvolte:
governo britannico
contro
guerriglieri indipendentisti irlandesi

Cause: indipendenza dell'Irlanda dalla Gran Bretagna.

Forze coinvolte:
Perdite:
Cronologia
1919
21 gennaio: i 73 deputati del partito indipendentista irlandese Sinn Fein abbandonano i lavori del Parlamento britannico e formano la prima Assemblea Nazionale Irlandese, il Dail Eireann, eleggendo come loro presidente Eamon de Valera, il leader della Rivolta di Pasqua dell’aprile del 1916.
Quello stesso giorno due agenti cattolici del RIC (Royal Irish Constabulary, Polizia Reale Irlandese), la forza di polizia britannica in Irlanda, vengono uccisi dai guerriglieri dell’IRA (Irish Republican Army, Esercito Repubblicano Irlandese) in una imboscata nei pressi del villaggio di Soloheadbeg nella Contea di Tipperary. E’ l’inizio della Guerra di Indipendenza Irlandese, conosciuta anche come Guerra dei Black and Tan, dal colore delle uniformi del RIC.
Nel corso dell’anno le formazioni dell’IRA, organizzate in "colonne volanti" sotto il comando di Michael Collins, impegnano le forze britanniche in azioni di logoramento compiendo rapide incursioni senza mai impegnarsi in scontri aperti.
1920
Le autorità britanniche inviano massicci rinforzi al RIC, mentre le rappresaglie contro la popolazione civile rafforzano l’appoggio popolare alle azioni dell’IRA.
Agosto: Terence MacSwiney, sindaco di Cork, viene arrestato per aver svolto attività a favore degli indipendentisti. Per protesta inizia uno sciopero della fame che terminerà dopo 73 giorni con la sua morte. L’episodio attira l’attenzione mondiale sulla questione irlandese.
21 novembre: Bloody Sunday : l’IRA uccide a Dublino 14 funzionari dei servizi di intelligence britannici. Per rappresaglia i Black and Tan uccidono 12 civili nello stadio di calcio di Croke Park.
1921
11 luglio: le autorità britanniche e l’IRA raggiungono un accordo per un cessate il fuoco e per l’inizio di negoziati a Londra sul riconoscimento dell’indipendenza irlandese. Ai colloqui partecipano il Primo Ministro inglese Lloyd George e Michael Collins, capo della delegazione irlandese.
6 dicembre: firma del Trattato Anglo-Irlandese, che riconosce l’esistenza di uno "Stato Libero Irlandese" e la divisione dell’isola in due parti : una autonoma, composta da 26 contee, e una sotto la sovranità britannica, composta dalle rimanenti sei contee settentrionali.
1922
7 gennaio: l’Assemblea Irlandese ratifica con 64 voti a favore e 57 contrari il Trattato.

Per un approfondimento sulla rete: Guerra di Indipendenza Irlandese 1919-1921

Seconda Guerra Mondiale 1939-1945


Inizio: 1° settembre 1939, invasione tedesca della Polonia.
Fine: 2 settembre 1945, firma della resa da parte del Giappone. Il 9 settembre capitolazione dell'armata giapponese in Cina.

Atrocità: Biscari 1943; Oradour-sur-Glane 1944; Porzus 1945; Tulle 1944
Battaglie: Vercors 1944.
Biografie: Patton George Smith Jr.

Durata in giorni della guerra: 2.199.

Parti coinvolte:
Paese Data di ingresso in guerra Note
Alleati
Arabia Saudita 1° marzo 1945
Argentina 27 marzo 1945
Australia 3 settembre 1939
Belgio 10 maggio 1940
Bolivia 7 aprile 1943
Brasile 22 agosto 1942
Canada 10 settembre 1939
Cecoslovacchia 16 dicembre 1941 La dichiarazione di guerra all'Asse fu pronunciata dal governo in esilio, mentre le forze armate ceche erano costrette a combattere a fianco della Germania
Cile 12 febbraio 1945
Cina 8 dicembre 1941
Colombia 26 novembre 1943
Costa Rica 8 dicembre 1941
Cuba 9 dicembre 1941
Danimarca 9 aprile 1940
Ecuador 2 febbraio 1945
Egitto 26 febbraio 1945
El Salvador 8 dicembre 1941
Etiopia 14 dicembre 1942
Francia 3 settembre 1939
Gran Bretagna 3 settembre 1939
Grecia 28 ottobre 1940
Guatemala 9 dicembre 1941
Haiti 8 dicembre 1941
Honduras 8 dicembre 1941
India 7 dicembre 1941
Iran 25 agosto 1941
Iraq 17 gennaio 1943
Jugoslavia 6 aprile 1941
Libano 27 febbraio 1945
Liberia 27 gennaio 1944
Lussemburgo 10 maggio 1940 Dopo l'occupazione tedesca il 10 maggio 1940 si formò un governo in esilio in Gran Bretagna e diversi cittadini riuscirono ad arruolarsi nelle forze britanniche. Circa 13.000 vennero invece arruolati a forza nell'esercito tedesco
Messico 22 maggio 1942
Nicaragua 11 dicembre 1941
Norvegia 9 aprile 1940
Nuova Zelanda 3 settembre 1939
Olanda 10 maggio 1940
Panama 7 dicembre 1941
Paraguay 7 febbraio 1945
Perù 12 febbraio 1945
Polonia 1° settembre 1939
Repubblica Dominicana 8 dicembre 1941
San Marino 21 settembre 1944
Siria 8 giugno 1941
Sud Africa 6 settembre 1939
Turchia 23 febbraio 1945
URSS 22 giugno 1941
Uruguay 15 febbraio 1945
USA 7 dicembre 1941
Venezuela 15 febbraio 1945
Asse
Bulgaria 1° marzo 1941 7 settembre 1944 dichiarazione di guerra alla Germania
Finlandia 25 giugno 1941 2 settembre 1944 dichiarazione di guerra alla Germania
Germania 1° settembre 1939
Giappone 7 dicembre 1941
Italia 10 giugno 1940 8 settembre 1943 dichiarazione dell’armistizio con gli Alleati, 13 ottobre dichiarazione di guerra alla Germania
Romania 23 novembre 1940 12 settembre 1944 dichiarazione di guerra alla Germania
Ungheria 20 novembre 1940 20 gennaio 1945 dichiarazione di guerra alla Germania

Perdite:
Paese Organico massimo delle forze armate Militari morti Militari feriti Militari prigionieri Civili morti
Alleati
Arabia Saudita




Argentina




Australia 680.000 29.395 39.803 26.363
Belgio 800.000 9.561 14.500
75.000
Bolivia




Brasile 200.000 943 4.222

Canada 780.000 39.319 53.174 9.045
Cile




Cina (dal 1937 al 1945) 5.000.000 (3.800.000 nazionalisti, 1.200.000 comunisti) 1.324.516 1.762.006

Colombia




Costa Rica




Cuba




Danimarca 15.000 4.339


Ecuador




Egitto




Estonia



140.000
El Salvador




Etiopia




Francia 5.000.000 205.707 (125.310 prima della resa nel 1940, 80.397 con le forze della Francia Libera) 390.000
173.260
Gran Bretagna 4.683.000 328.018 (144.079 dell'esercito, 69.606 dell'aviazione, 50.758 della marina, 624 delle ausiliarie, 6.244 di vari corpi, 30.248 morti della marina mercantile, 4.654 dispersi della marina mercantile, 21.805 militari delle colonie) 288.756 (239.575 dell'esercito, 22.839 dell'aviazione, 14.663 della marina, 744 delle ausiliarie, 4.707 della marina mercantile, 6.972 militari delle colonie) 186.427 (152.076 dell'esercito, 13.115 dell'aviazione, 7.401 della marina, 20 delle ausiliarie, 5.720 della marina mercantile, 8.115 militari delle colonie)
Grecia




Guatemala




Haiti




Honduras




India 2.393.891 36.092 64.354 79.489
Iran




Iraq




Jugoslavia 3.741.000 305.000 425.000
1.355.000
Lettonia



120.000
Libano




Liberia




Lituania



170.000
Lussemburgo 13.000 2.848 (molti dei caduti lussemburghesi vennero fucilati dai tedeschi come disertori)

5.259
Messico




Nicaragua




Norvegia 25.000 4.780

5.417
Nuova Zelanda 157.000 12.162 19.314 8.417
Olanda 500.000 13.700 2.860
236.300
Panama




Paraguay




Perù




Polonia 1.000.000 320.000 530.000
6.028.000
Repubblica Dominicana




San Marino




Siria




Sud Africa 140.000 8.681 14.363 14.589
Turchia




URSS 20.000.000 13.600.000 5.000.000
7.720.000 (dei quali 1.720.000 ebrei russi, lituani e lettoni; 1.000.000 di civili morti nel solo assedio di Leningrado)
Uruguay




USA 16.353.659 297.793 (234.874 dell'esercito, 36.950 della marina, 19.733 dei Marines, 574 della Guardia Costiera, 5.662 della marina mercantile) 671.278 (565.861 dell'esercito, 37.778 della marina, 67.207 dei Marines, 432 della Guardia Costiera)

Venezuela




Asse
Austria 800.000 380.000 350.117
145.000
Bulgaria 450.000 18.500 21.878

Cecoslovacchia 180.000 6.683 8.017
310.000
Finlandia 250.000 79.047 50.000

Germania 10.000.000 3.300.000

2.893.000 (di cui 593.000 in seguito a bombardamenti)
Giappone
1.380.429 (di cui 240.000 dispersi) 295.247
953.000
Italia 4.500.000 262.420 (220.775 dell'esercito, 28.837 della marina, 12.808 dell'aeronautica) 120.000
93.000
Romania 600.000 519.822

465.000
Ungheria 350.000 147.435 89.313
280.000


Per un approfondimento sulla rete: Seconda Guerra Mondiale 1939-1945

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