I
componenti essenziali di un radioricevitore sono: 1) un'antenna per ricevere
le onde elettromagnetiche e convertirle in oscillazioni elettriche, 2) un
amplificatore per aumentare l'intensità delle oscillazioni, 3) un dispositivo
per la demodulazione, 4) un altoparlante per convertire gli impulsi in onde
sonore udibili dall'orecchio umano, e di solito anche 5) un oscillatore per
generare onde in radiofrequenza che possano essere "miscelate" con
le onde in entrata.
Il
segnale in arrivo dall'antenna, che consiste in un'oscillazione della
radiofrequenza portante modulata da un segnale ad audiofrequenza o
videofrequenza contenente gli impulsi, è generalmente debolissimo. Alcuni
radioricevitori sono talmente sensibili da rivelare e amplificare, ottenendo
un suono chiaro, un segnale dell'antenna che produce correnti di intensità
estremamente bassa.
La maggior parte dei moderni radioricevitori è del tipo a
supereterodina, in cui un oscillatore genera un'onda a radiofrequenza che
viene miscelata con l'onda in entrata, producendo così un'onda a
radiofrequenza di lunghezza d'onda maggiore, chiamata frequenza intermedia.
Per sintonizzare il ricevitore su frequenze diverse, si può variare la
frequenza delle oscillazioni, ma la frequenza intermedia rimane sempre la
stessa.
Amplificatori
Gli
amplificatori aumentano la tensione del segnale. I radioricevitori possono
anche avere uno o più stadi di amplificazione di tensione dell'audiofrequenza,
tuttavia l'ultimo di questi, prima dell'altoparlante, deve essere uno stadio
di amplificazione di potenza. Un ricevitore ad alta fedeltà contiene i
circuiti dell'amplificatore e del sintonizzatore di una radio. In alternativa,
una radio ad alta fedeltà può consistere in un amplificatore audio e in un
sintonizzatore radio distinti.
Le
principali caratteristiche di un buon radioricevitore sono elevate
sensibilità, selettività, fedeltà e basso rumore. La sensibilità si
ottiene tramite numerosi stadi di amplificazione, ma un'elevata amplificazione
del segnale è inutile se non si possono ottenere una sufficiente fedeltà e
un basso livello di rumore. La selettività è la capacità del ricevitore di
captare segnali da una stazione senza cogliere i segnali delle stazioni
operanti sulle frequenze vicine.
Impianti
ad alta fedeltà
La
fedeltà è la costanza di risposta del ricevitore ai vari segnali di
audiofrequenza modulati sulla portante. L'altissima fedeltà, ovvero una
risposta in frequenza uniforme (uguale amplificazione di tutte le
audiofrequenze) sull'intera gamma udibile (dai 20 Hz ai 20 kHz), è
estremamente difficile da ottenere. Un impianto ad alta fedeltà non è più
potente della sua unità di collegamento più debole, e le unità di
collegamento comprendono non solo tutti i circuiti del ricevitore, ma anche
l'altoparlante, e tengono in conto le proprietà acustiche della stanza in cui si trova l'altoparlante e il
trasmettitore su cui il ricevitore è sintonizzato.
Aumentando l'intensità relativa delle frequenze audio più alte, spesso si produce una distorsione d'ampiezza nelle trasmissioni radio. Al ricevitore il segnale ad alta frequenza viene attenuato e l'effetto risultante di questi due tipi di distorsione è una netta riduzione del rumore di fondo ad alta frequenza. Molti ricevitori sono dotati di sistemi di controllo del tono che permettono di regolare il livello di amplificazione delle frequenze alte o basse secondo le necessità dell'applicazione specifica o il gusto dell'utente. La distorsione armonica determinata dalla trasmissione non lineare del segnale attraverso gli stadi di amplificazione, può essere ridotta utilizzando circuiti di feedback opportunamente progettati.