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Habitat

Per allevare testuggini in casa occorre un apposito contenitore, in genere piuttosto ampio. Tra gli infiniti materiali teoricamente utilizzabili è senz'altro il vetro quello più indicato. Ci occorre allora una vasca impermeabile (le testuggini palustri hanno ovviamente bisogno d'acqua) grande almeno cm 100x60x50. Dimensioni minori sono accettabili per piccoli esemplari, ma le testuggini crescono relativamente in fretta... Si tenga presente che quelle normalmente in vendita nei negozi specializzati (si tratta abitualmente della Chrysemj's scripla elegans é grandi più o meno come una moneta da 100 lire, sono in realtà esemplari neonati di una specie che può raggiungere e superare i 30 cm di lunghezza!

Lo spazio disponibile va suddiviso tra zona acquatica e zona asciutta, il che si può ottenere incollando una o più lastre di vetro (o di ardesia o altro) a mo' di diviso-rio. E importante che la zona asciutta sia davvero asciutta, con il vetro divisorio a tenuta stagna. Se la parte acquatica èuguale o maggiore rispetto a quella emersa si parla abitualmente di acquaterrario (terracquario, al contrario, se è la zona asciutta ad essere prevalente). Ci sono però testuggini cosi fortemente legate all'ambiente sommerso da non uscire quasi mai dall'acqua: queste possono essere ben allevate in un paludario, cioè una sorta di acquario a basso livello d'acqua con legni e/o rocce emergenti. Indicazioni sulla scelta più idonea saranno date parlando delle singole specie. Vediamo adesso concretamente come realizzare detto contenitore con tutti gli apparati tecnici necessari.

wpe11.jpg (8630 byte)Arredamento

La parte acquatica potrà essere arredata come un normale acquario: ghiaietto o sabbia sul fondo con qualche roccia e/o legno, sistemati in modo che affiorino oltre il pelo dell'acqua per consentire agli animali di uscire, qualora lo desidenno. Possibile anche, quasi con tutte le specie, la coltivazione di piante (preferibilmente protette in appositi vasetti), purche: siano sistemate in modo che le testuggini, muovendosi, non le scalzino dal substrato. Si tenga comunque presente che c'è bisogn~ di spazio, per consentire loro di muoversi liberamente, ed è quindi preferibile arredare con criteri spartani piuttosto che eccedere in leziosità. Tutto inoltre dev'essere ben saldo, a scanso di rovinosi crolli. C'è chi, per questioni di praticità e di igiene, rinuncia ad ogni arredamento per la parte acquatica, salvo qualche grosso ciottolo piatto di fiume ben lavato, giusto per impedire la sgradevole visione del vetro di fondo.

Il livello dell'acqua non dev'essere eccessivamente alto. Una norma pratica vuole che la testuggine possa emergere con la testa stando in piedi sulle zampe posteriori. Se si allevano giovani esemplari èanche possibile avere profondità differenziate, in modo che siano gli animali a decidere quale area frequentare. E importante infine che il passaggio tra la zona acquatica e quella asciutta sia resa facile, magari con una vera e propria spiaggia oppure con rocce o tronchi ecc. opportunamente sistemati.

Per l'arredamento della zona asciutta : si puo riempire lo spazio a disposizione con argilla espansa, leggera e facilmente rimovibile in caso di necessità; qualche roccie, legni piante robuste ed un ò di muschio. Dipende più che altro dal vostro buon gusto. Come esigenza pratica le testugini non richiedono nient'altro che un sasso piatto sul quale crogiolarsi al sole e qualcosa che faccia ombra se la calura diventa eccessiva. Nel caso si voglia tentare la riproduzione è invece indispensabile uno strato di sabbia di fiume alto non meno di 10-15 cm.

Illuminazione

Sarebbe bene non rinunciare alla luce solare ma se queto non è possibile si possono usare delle apposite lampade al neon utilizzate in acquariofilia. Indispensabile comunque far ricorso almeno in estate a "bagni" di sole, magari tenendo all'aperto le tartarughe da giugno a settembre.

Riscaldamento

Per diverse specie tropicali puo essere necessario riscaldare l'acqua dalla parte sommersa. Sarà sufficente usare un normale termoriscaldatore, di quelli in commercio nei negozi specializzati, preferibilmente sistemato in modo tale che le testuggini non possano in alcun modo accidentalmente danneggiarlo (ad esempio nel filtro, ad esempio ben coperto da roccie e sassi, ecc.) nè mordere il filo elettrico.

Filtraggio

Le testuggini palustri vivono prevalentemente in acqua, salvo alcune eccezioni, in acqua si accoppiano, mangiano e... emettono le loro sostanze di rifiuto. Dato che anche nel più grosso degli impianti l'acqua comunque a disposizione è sempre limitata, l'appassionato avrà cura nella pulizia. Le parti solide, quali escrementi e avanzi di cibo, potranno essere rimossi con un retino mentre per le parti infinitesimali si dovrà ricorrere ad un opportuno filtraggio dell'acqua. Occorerebbe un potente filtro da acquario ma le testuggini amano vivere in acque molto calme e non gradiscono la turbolenza che un filtro di grossa portata potrebbe causare. Occore quindi mediare alle due esigenze. Possibile l'impiego di un filtro biologico a più scomparti :

fibra sintetica nel primo per il filtraggio

cannolicchi di ceramica o altro nel secondo per il filtraggio biologico

carbone attivo nel terzo per un filtraggio assorbente che elimini anche i coloranti

la fibra deve essere sciacchiata spesso (prefiltro) e il carbone attivo cambianto mediamente ogni 15-20 giorni. Quanto sopra è facilmente reperibili in qualsiasi negozio di acquariofilia. La portata del filtro non deve essere tanto maggiore rispetto alla grandezza della vasca per i problemi di turbolenza già detti. In ogni caso data la cospicua quantità di rifiuti prodotti da ogni testuggine non esiste un filtro tanto efficente da garantirne lo smaltimento totale, sarà dunque opportuno integrare il filtraggio con periodi, e frequenti, cambi d'aqua (circa il 10-20% una volta la settimana).

Non può esserci comunque una regola precisa per il mantenimento dello stato igenico della vasca in quanto dipende dalla sua capienza, dal numero di esemplari e dalla specie e dall'efficenza del filtraggio e ovviamente... dalla costanza dell'appassionato!