Su Introduzione Classificazione Habitat Come sono fatte L'età delle tartarughe Specie trattate Bibliografia

Introduzione

Oggetto del presente lavoro sono le testuggini palustri, con indicazioni generali su come allevarle, sull'alimentazione e sulla riproduzione; saranno inoltre passate in rassegna tutte le specie che siano almeno occasionalmente presenti in vendita nel nostro Paese. Nelle ultime pagine infine, saranno dati cenni sulla legislazioni protezionistica che ogni appassionato deve necessariamente conoscere prima di dedicarsi all'allevamento di questi animali.

Le tartarughe (o Cheloni) sono tra gli animali viventi con ogni probabilità quelli più facilmente identificabili per via dell'inconfondibile "armatura" che protegge il loro corpo, formata da un carapace dorsale e da un piastrone ventrale, tra loro uniti sui due fianchi da un ponte. Questa struttura accompagna i Cheloni da tempi immemorabili (le prime tartarughe sicura-niente identificabili come tali, risalgono al Triassico, vale a dire a circa 200 milioni di anni fa) e l'evoluzione non ha inciso più di tanto. I primi esemplari sono infatti estinti, ma le specie oggi esistenti sono comparse dal Giurassico in poi restando più o meno immutate nel corso delle ere geologiche.

La struttura di base (carapace, ponte, piastrone), è sempre quella, pur se esistono specie "a guscio molle", con la corazza ridotta a protezione cuoiosa. In alcuni generi e specie, il carapace (nel genere terricolo Kinixys) o il piastrone (Terrapene Cuora, Sternotherus), sono parzialmente mobili grazie a una o due (Kinosternon) cerniere che consentono all'animale di "chiudersi" in parte o del tutto all'interno del proprio guscio con evidenti vantaggi difensivi. Altri gruppi possiedono un piastrone ridotto, il che vuoi dire che nel corso dell'evoluzione hanno privilegiato la mobilità rispetto alla sicurezza offerta da una corazza più ampia.