"Se la mafia è capace di costruire il ponte, ben venga la mafia".

Nino Calarco

Direttore Gazzetta del Sud

e presidente Società Stretto di Messina S.p.A.

SOMMARIO 

 
La storia

Analisi

-studi e ricerche-

Alcuni dati
 
Il progetto

 

SImulazioni fotografiche
 
fIg.1 - fig.2
fig.3 - fig.4
fig.5 - fig.6
fig.7 - fig.8
fig.9 - fig.10
fig.11 - fig.12
fig.13 - fig.14
fig.15 - fig.16
fig.17 - fig.18
fig.19 - fig.20
fig.21 - fig.22
fig.23 - fig.24
fig.25 - fig.26
fig.27 - fig.28
fig.29
 
 

 

 

 

 
IL PONTE SULLO STRETTO - Analisi
Il progetto 

Premessa

In realtà ogni opera privata o pubblica, specialmente di questa portata, deve essere inserita armoniosamente nel territorio ed il suo utilizzo deve essere compatibile con lo stesso. I più grandi ponti del mondo sono stati costruiti su territori vergini, dove non esisteva ancora un vero insediamento umano e culturale. Ad opera finita, poi, attorno al manufatto potevano svilupparsi nuovi agglomerati urbani, nuove comunità, nuove realtà.

La costruzione del ponte sullo Stretto causerebbe un danno irrimediabile per una zona ricca di storia, mitologia, cultura, antiche tradizioni, bellezza, tutte realtà che andrebbero perdute, seppellite dall'ingombrante struttura.

In uno studio del Touring Club del 1999 su " Turismo estero al Sud Italia" si analizzavano le cause del mancato sviluppo dell'industria del turismo nell'Italia meridionale. Le opere dell'uomo come la rete ferroviaria nelle coste meridionali, le Raffinerie di Milazzo o altri sparuti insediamenti industriali accoppiati alla speculazione edilizia e marittima hanno prodotto dei territori amorfi cioè non industriali e non turistici.  Gli studiosi del Touring apprezzavano invece la creazione di spazi per la cultura, la pubblica fruizione ed il turismo come ad esempio quelli ricavati a Catania dalle "Ciminiere".

Il Ponte sullo Stretto di Messina è previsto a Nord e quindi a Nord convoglierebbe un traffico di questo tipo: Tir, automobili, camion, furgoni, vetture di ogni genere e traffico ferroviario.

 

Nel territorio Messinese tutti gli automezzi in transito nel ponte verrebbero dirottati:

 

a) nelle super strade da collegare alla strada Panoramica dello Stretto, quindi al Nuovo Collettore ad Ansa di Sant'Agata per il collegamento con la bretella svincolo dell'Annunziata e quindi allo svincolo di Giostra;

 

b) con una nuova rete ferroviaria da ricavare nel tratto compreso tra la stazione centrale, incluso il porto ed il tratto costiero che va dall'area della Fiera a Torre Faro. Improponibile solo a parlarne, la soluzione sarebbe quella di una nuova linea ferroviaria che, in linea di massima, seguirebbe il tragitto delle nuove super strade realizzate nelle colline Nord, per poi collegarsi al Ponte;

Va da se quindi che il Ponte sullo Stretto di Messina rafforzerebbe la condizione, ormai assunta da oltre 30 anni, di città di passaggio, di zerbino della Sicilia. Praticamente un disastro.

 

Collettore ad ansa

 

La foto a destra è stata scattata dai terreni che ospiterebbero il collettore ad ansa per il collegamento con la bretella dell'Annunziata nella malaugurata ipotesi della costruzione del Ponte. I terreni, oggi inutilizzabili, sarebbero adatti per ospitare un grande albergo: il  panorama meraviglioso, 200 metri dal mare, colline sovrastanti poco contaminate dall'abusivismo edilizio, un paradosso incredibile in una città con oltre 50.000 disoccupati (35%), il ponte crea disoccupazione già prima di essere costruito.

 

Le cave di sabbia

 

A Nord la città di Messina si presterebbe per il turismo stagionale ed extrastagionale, ma le aree collinari, fortemente votate ad ospitare strutture turistico ricettive, si pensi al golf, ed alberghiere in parte sono state destinate a panoramicissimi agglomerati di case orribili, come l'Eden Park o Linea Verde, ed in parte sono rimaste in assoluto degrado nell'attesa di fantomatiche costruzioni viarie, come il collettore ad ansa legato alla eventuale costruzione del Ponte sullo Stretto. Per avere un'idea di quale sia la politica per il lavoro delle amministrazioni Messinesi, si pensi al PRG. Nella variante , cavallo di battaglia assieme all'approdo a San Raineri dell'ex Sindaco del PPI Franco Providenti, circa 50.000 mq delle aree un tempo cave di sabbia della panoramica dello stretto, fin ora utilizzate per la produzione del calcestruzzo, sono state destinate ad aree per caserme e carceri, mentre altri 60.000 preziosi mq verranno destinati a favore di strutture per il terziario avanzato.