Premessa In realtà ogni opera privata o pubblica,
specialmente di questa portata, deve essere inserita armoniosamente nel
territorio ed il suo utilizzo deve essere compatibile con lo stesso. I più
grandi ponti del mondo sono stati costruiti su territori
vergini, dove non esisteva ancora un vero insediamento umano
e culturale. Ad opera finita, poi, attorno al manufatto
potevano svilupparsi nuovi agglomerati urbani, nuove
comunità, nuove realtà. La
costruzione del ponte sullo Stretto causerebbe un danno
irrimediabile per una zona ricca di storia, mitologia,
cultura, antiche tradizioni, bellezza, tutte realtà che
andrebbero perdute, seppellite dall'ingombrante struttura.
In uno studio del Touring Club del 1999 su " Turismo
estero al Sud Italia" si analizzavano le cause del mancato sviluppo
dell'industria del turismo nell'Italia meridionale. Le opere dell'uomo come la
rete ferroviaria nelle coste meridionali, le Raffinerie di Milazzo o altri
sparuti insediamenti industriali accoppiati alla speculazione edilizia e
marittima hanno prodotto dei territori amorfi cioè non industriali e non
turistici. Gli studiosi del Touring apprezzavano invece la creazione di
spazi per la cultura, la pubblica fruizione ed il turismo come ad esempio quelli
ricavati a Catania dalle "Ciminiere". |
Il Ponte
sullo Stretto di Messina è previsto a Nord e quindi a Nord convoglierebbe un
traffico di questo tipo: Tir, automobili, camion, furgoni, vetture di ogni genere e
traffico ferroviario.
Nel territorio Messinese tutti gli
automezzi in transito nel ponte verrebbero dirottati:
a) nelle super strade da collegare alla strada
Panoramica dello Stretto, quindi al Nuovo
Collettore ad Ansa di Sant'Agata per il collegamento con la bretella
svincolo dell'Annunziata e quindi allo svincolo di Giostra;
b)
con una nuova rete ferroviaria da ricavare nel
tratto compreso tra la stazione centrale, incluso il porto ed il tratto costiero
che va dall'area della Fiera a Torre Faro. Improponibile solo a parlarne, la
soluzione sarebbe quella di una nuova linea ferroviaria che, in linea di
massima, seguirebbe il tragitto delle nuove super strade realizzate nelle
colline Nord, per poi collegarsi al Ponte;
Va da se quindi che il Ponte sullo Stretto di
Messina rafforzerebbe la condizione, ormai assunta da oltre 30 anni, di città di
passaggio, di zerbino della Sicilia. Praticamente un disastro.
Collettore
ad ansa
La foto
a destra è stata scattata dai terreni che ospiterebbero il collettore
ad ansa per il collegamento con la
bretella dell'Annunziata
nella malaugurata ipotesi della costruzione del Ponte. I terreni, oggi
inutilizzabili, sarebbero adatti per ospitare un grande albergo: il
panorama meraviglioso, 200 metri dal mare,
colline sovrastanti poco contaminate dall'abusivismo edilizio, un paradosso
incredibile in una città con oltre 50.000 disoccupati (35%), il ponte crea
disoccupazione già prima di essere costruito.
Le
cave di sabbia
A Nord la città di Messina si presterebbe per il turismo stagionale ed
extrastagionale, ma le aree collinari, fortemente votate ad ospitare strutture
turistico ricettive, si pensi al golf, ed alberghiere in parte sono state
destinate a panoramicissimi agglomerati di case orribili, come l'Eden Park o
Linea Verde, ed in parte sono rimaste in assoluto degrado nell'attesa di
fantomatiche costruzioni viarie, come il collettore ad ansa legato alla
eventuale costruzione del Ponte
sullo Stretto. Per avere un'idea di quale sia la politica per il lavoro
delle amministrazioni Messinesi, si pensi al PRG. Nella variante , cavallo di
battaglia assieme all'approdo a San Raineri dell'ex Sindaco del PPI Franco
Providenti, circa 50.000 mq delle aree un tempo cave
di sabbia della panoramica
dello stretto, fin ora utilizzate per la produzione del calcestruzzo, sono state
destinate ad aree per caserme e carceri, mentre altri 60.000 preziosi mq
verranno destinati a favore di strutture per il terziario avanzato.
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