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INTRODUZIONE AI SISTEMI
IPERSOSTENTATORI
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In talune condizioni di
impiego di un aeromobile si rende necessaria la riduzione al minimo della
velocità di sostentamento.
Tale riduzione è
possibile mediante l'uso di opportuni mezzi ipersostentatori capaci di
accrescere la portanza dell'ala con sistemi diversi.
L'aumento della portanza
determina, come conseguenza, una possibile riduzione della velocità.
Il problema di ridurre la
velocità si può schematizzare come segue:
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la portanza dipende
dalla densità dell'aria, dalla velocità, dalla superficie e dal
coefficiente di portanza, cioè dell'incidenza; |
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la portanza deve
equilibrare il peso del velivolo; |
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ridurre la
velocità significa ridurre la portanza e quindi non equilibrare
più il peso del velivolo; |
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"qualcosa"
deve quindi aumentare per poter consentire la diminuzione di
velocità senza alterare l'equilibrio Peso-Portanza. |
Stabilito questo asserto,
riprendiamo l'espressione della portanza: |
Da questa si può ricavare V
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Affinchè sussistano le
condizioni di volo orizzontale, uniforme, rettilineo, la portanza deve
perfettamente equilibrare il peso dell'aeroplano.
In caso contrario l'aereo
sale se la portanza è maggiore del peso e scende se questa è minore.
In volo orizzontale,
quindi, si deve verificare la relazione: |
dove
P = portanza e Q
= peso del velivolo.
Se la quota è
costante ed è costante la superficie dell'ala si vede che la velocità
minima di sostentamento si ottiene per il massimo valore del coefficiente
di portanza. |
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E' importante quindi, al
fine di ottenere le minori velocità possibili di sostentamento, agire
esclusivamente sul coefficiente di portanza, elevandolo a valori
notevolmente superiori a quelli che il profilo è capace di dare
all'angolo di stallo.
Su questa strada, il
problema di evitare lo stallo non è stato risolto radicalmente ma
piuttosto spostato a coefficienti di portanza più elevati.
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