Carestia
dell'organismo sociale
L'attuale organismo sociale sta morendo di fame.
Si tratta di una fame materiale e spirituale, procedente da
un complesso problema di carenza di libertà della
cultura, incominciata col "tradimento dei
chierici", denunciato nel 1927 da Julien
Benda (1867-1956) a proposito dell’affaire Dreyfus e
delle "ragioni" della prima guerra mondiale.(1)
Come nel periodo dell'antica istituzione dei sacerdoti di
Iside nei confronti degli schiavi - e forse più di allora
- nel 2003 siamo ancora nella situazione in cui le
istituzioni, e coloro che possiedono le conoscenze, le
utilizzano per sfruttare e dominare i poveri, i quali,
socialmente esclusi e imbavagliati, tanto nel terzo mondo
quanto in Italia (o in altre regioni del primo o del
secondo mondo), non possono difendersi, progettare alcuno
sviluppo basato sull’immateriale, e competere con
nessuno. Anzi: più cresce il progresso tecnologico, i
softwares, i brevetti, i computers, i robots, ecc., e più
aumenta la povertà.
Col mantenimento dell’attuale internazionale divisione
del lavoro, sono proprio i poveri, vale a dire i nuovi
proletari, ad essere traditi proprio da quella corrente di
"chierici" - gli intellettuali - che dal tempo
dell'internazionale socialista incominciarono a tradire la
verità in nome dei "proletari" stessi.
Tradivano la verità in nome delle molte verità dei
poveri proletari, cioè di coloro che avevano
solo, come possesso, la loro prole, e
contro i quali ora combattono.
Gli intellettuali, che avrebbero dovuto essere gli
autorevoli custodi dei valori al servizio dell'universalità
del pensare umano, si fecero sempre di più coinvolgere
dal desiderio di autorità politica, e ciò al punto da
agire invece come una specie di milizia spirituale del
potere.
Gli attuali problemi di giustizia ingiusta, di confusione
fra magistratura e politica o di commistione fra Stato e
mafia (vedi per esempio il caso Andreotti) sono in questo
contesto non la causa ma l'effetto di tale tradimento.
E tale tradimento è solo un sintomo di un altro fatto
storico che deve essere compreso nei due aspetti che lo
caratterizzano: ciò che portò all'attuale situazione
sono da un lato, le conseguenze
del tumultuoso apparire impulsivo della triade concettuale
"fraternità-uguaglianza-libertà", e, dall'altro,
la tendenza ad impedire che i "proletari", cioè
i nuovi schiavi, potessero (e possano) afferrare
giustamente quei tre impulsi in modo da dare ad ognuno di
essi un vero e proprio corpo sociale.
Oggi occorre prendere consapevolezza di questo fatto: la
triade fraternità-uguaglianza-libertà è in
contraddizione con la vera e propria evoluzione
dell'umanità, e tale fatto è tutt'altro che una
contraddizione antievolutiva, ma si pone come un ostacolo
che deve essere superato.
Il superamento consiste nell'affermazione concreta di quei
tre pricipi.
Non è possibile infatti mettere in relazione l'evoluzione
umana con la triade accennata senza parlare anche, in un
modo o nell'altro, delle tre parti costitutive dell'entità
umana.
·
FRATERNITA':
la fraternità può venire rettamente compresa solo se si
pensa di applicarla alla convivenza fisica dei cittadini.
Interessa il corpo fisico.
·
UGUAGLIANZA:
i cittadini possono essere uguali solo in relazione allo spirito,
cioè al loro Io individuale.
·
LIBERTA':
si può parlare di libertà solo ascendendo all'elemento
animico del cittadino. La libertà interessa l'anima,
cioè il complesso di emozioni, sensazioni, pulsioni e
tentazioni interiori, da cui ognuno può appunto
liberarsi, distinguendo fra "libero arbitrio" e
libertà.
La Rivoluzione Francese rappresentò, e rappresenta dunque
ancora, tutto quanto avrebbe dovuto e dovrà svilupparsi
pian piano, e con ogni mezzo, come consapevolezza del
cittadino: conquistare la fraternità per i corpi, la
libertà per le anime, e l'uguaglianza per gli spiriti, è
il suo compito, in quanto compito dell'attuale civiltà.
Durante la rivoluzione francese la triade non era altro che
uno slogan, in quanto fraternità, uguaglianza e libertà
erano ancora mischiate nell'inconscio umano in modo
caotico.
Nella triade "fraternità-uguaglianza-libertà"
si presenta invece, incompresa, l'anima
del nostro tempo. Essa non si incarna in nessun corpo
sociale senza provocare una confusione dopo l'altra, ed
ancora oggi, dopo la rivoluzione francese, dopo la prima
guerra mondiale, dopo la seconda, dopo i fatti del 1989 in
Cina, del 1992 in Irak, delle torri Gemelle,
dell'Afganistan e così via fino all'attuale
incriminazione di Andreotti, appare come una triade
astratta senza corporeità, costituita cioè da meri
impulsi, che non hanno mai trovato il loro organismo
sociale corrispondente.
Dopo la seconda guerra mondiale ci trovavamo di fronte a
tre possibilità.
·
Prima
possibilità: lasciare camminare il cittadino (civis) nel
terreno aperto dalla ricerca verso la consapevolezza,
libero di avvertire che cosa vi sia negli impulsi del
progresso.
·
Seconda
possibilità: frenare il civis nel suo anelito alla
consapevolezza, attraverso suggestioni cattolico-romane
apparentemente razionali, in modo che non arrivi al suo Io
spirituale.
·
Terza
possibilità (ancora più radicale): uccidere
completamente l'anelito alla consapevolezza del civis,
mediante un mutilato impulso scientifico materialistico
statalizzato - che non tenga conto della realtà
ciclico-evolutiva della storia - affinché non si
trovi neppure nell'alternativa di dover decidere fra
l'aspirazione alla consapevolezza e quanto viene suggerito
da Roma.
Oggi sembra purtroppo svilupparsi solo la terza, infatti
diverse sette occulte (o logge) si occupano già da tempo
di essa, col fine di instaurare un nuovo ordine mondiale,
una vera e propria "sinarchia universale" o
"impero planetario", poggiante su interessi
meramente economici favorevoli a un solo terzo di tutta la
popolazione del globo.
Tale progetto si chiama oggi "globalizzazione".
La sua storia procede dalla storia degli intellettuali al
servizio del potere e coincide oggi con la carestia
del nostro organismo sociale italiano e con quella
dell'organismo sociale planetario, che oggi si vorrebbe
globalizzare inquadrandolo in un cubo di materia,
costituito dalla mera potenza delle armi.
Riassumendo: mentre Roma usa l'incenso per addormentare a
metà gli uomini, per farli sognare, la corrente lelle
logge (logge scozzesi, York, ed altre) addormenta del
tutto le coscienze, mediante conoscenze provenienti dal 3°
periodo ciclico-evolutivo quello
egizio-caldaico. La raffigurazione sul dollaro della
piramide egizia è una delle testimonianze più concrete
di come tali conoscenze del 3° periodo ciclico-evolutivo
si presentano sul pianeta oggi, 5° periodo ciclico-evolutivo.(2)
Per i "chierici moderni" insomma, il dio trino si
è trasformato nel dio quattrino, cioè ne dio dollaro o,
nel nostro caso, nel dio euro. Per essi, l'unico parametro
ritenuto valido per distinguere ciò che è vero da ciò
che non è vero, è diventato l'"utile", l'utile
di ogni causa... E l'utile coincide esattamente con ciò
che detta la passione politica o la parte politica, di cui
l’intellettuale si mette a servizio.
Ma è proprio questo ciò che insegnava la
tradizione filosofica?
La "legge del chierico" non imponeva forse - dai
tempi presocratici - che egli, anche se l'intero universo
incominciasse a genuflettersi davanti all'ingiusto,
divenuto padrone del mondo, avrebbe dovuto restare in
piedi e opporglisi con l'autorevolezza del pensare
universale e dell'anima cosciente?
In ogni caso abbiamo oggi in Italia un ordine giudiziario
culturalmente simile - così la definisce Marco Pannella
da decenni - ad una "costituzione materiale
partitocratica di usurpazione" che disattende le
leggi dello Stato, giudicando i casi attraverso "riti
mostruosi" (ibid.) e determinando un "giustizia
di classe" (ibid.), in cui l'obbligo di scrivere le
motivazioni delle sentenze scade in una degenerazione
giuridica che ne muta tutto il senso, e fa ciò attraverso
la complicità culturale di giornalisti senza scrupoli:
"Ci sono magistrati e giornalisti - spiega da anni
Pannella - che hanno con dolo smaccato, violato
sistematicamente, nell'ambito di un unico disegno
criminoso, decine di articoli del codice di procedura
penale" Si tratta in effetti di un ingente numero di
mandati di cattura - poi rivelatisi infondati - per
mantenere in carcere un imputato, a volte anche per 14
mesi, come per esempio avvenne col caso Tortora.
Secondo i miei studi sulla triarticolazione sociale di
Steiner, il mancato esercizio dell'azione penale nei
confronti dei magistrati che sbagliano dovrebbe essere una
mancanza che riguarda le competenze dello Stato. Dalle
conferenze di Steiner tenute a Dornach dal 18 ottobre al 3
novembre del 1918 sullo "studio dei sintomi
storici" e da quelle tenute a Dornach e a Berna dal
29 novembre al 21 dicembre dello stesso anno, sulle
"esigenze sociali dei tempi nuovi" e per
scongiurare ulteriori guerre mondiali, la suddivisione
organico-fisiologica delle competenze, in analogia con la
triplice struttura dell'organismo fisiologico umano,
appare infatti impostata come segue:
SISTEMA DELLE MEMBRA = VITA
CULTURALE-SPIRITUALE: campo spirituale, religioso,
giuridico (diritto civile e penale), dell'insegnamento,
della giurisprudenza, viventi nella LIBERTA'.
SISTEMA DEL PETTO = VITA STATALE: giustizia
amministrativa, governo, servizio di pubblica sicurezza,
viventi nell'UGUAGLIANZA.
SISTEMA DELLA TESTA = VITA ECONOMICA: la
proprietà e ogni attività rivolta a portare e a far
circolare prodotti sul mercato (oggi: tutti i campi delle
telecomunicazioni, delle ferrovie, autotrasporti, linee
aeree, ecc.) viventi nella FRATERNITA' (solidarietà).
Lo Stato dunque, in questo sistema sociale per
l'uomo, consisterebbe nei suoi servizi di
pubblica sicurezza ed amministrativi (giustizia
amministrativa compresa) fondati su diritto e
l'uguaglianza, strumenti mediante i quali deve diventare
possibile che le relazioni fra i cittadini siano regolate
in modo che davanti alla legge, alla costituzione, o al
governo, tutti siano uguali. Il campo culturale e
giuridico comporta invece, in seno a tale
triarticolazione, la libera ricerca dell'elemento
giuridico, vale a dire tutto lo specifico campo della
giurisprudenza.
Come viene studiata la giurisprudenza nelle università
oggi sarà invece l'argomento dei prossimi articoli di Agenzia
di notizie AFIMO, in quanto la mancanza di libertà
in questo campo culturale è davvero paragonabile nel
metabolismo dell'essere umano alla mancanza di cibo ed a
una vera e propria morte per fame.
NOTE
(1) cfr. J. Benda, "Il tradimento dei chierici", Ed.
Einaudi, Torino, 1976.
(2) Secondo i calcoli ciclico-temporali di R. Steiner, il
nostro attuale periodo evolutivo è il 5° postatlantico,
incominciato nel 1413, XV secolo. Ogni periodo ha una
durata di 2160 anni, cioè un dodicesimo dell'anno solare
o platonico, determinato dalla precessione solare, la cui
durata di 26.000 anni. In base a tali calcoli, il nostro
attuale periodo termina dunque nel sesto secolo del quarto
millennio, esattamente nel 3573. Vi sono stati d'altronde
- oltre a Steiner - uomini consapevoli di tali
corrispondenze ciclico-cosmiche e storiche. Per esempio
Keplero, il quale nel 5° periodo di civiltà, cercando di
chiarire a suo modo l'armonia del cosmo mediante le sue
tre leggi dice di ripresentare le antiche
anfore di bronzo egiziane. In lui affiora la
consapevolezza che nell'uomo della 5ª epoca postatlantica
rinasce metamorfosato il contenuto del 3° periodo
postatlantico (cfr. a proposito di tali periodi anche il
mio articolo "Astrologia dei nuovi tempi e
graal" in http://digilander.libero.it/psicoastrologia/graal.htm).
Altro esempio è Dante Alighieri. Anche in lui ciò emerge
profeticamente come una poderosa testimonianza di un uomo
del 4° periodo postatlantico. Anche se caratterizza il
suo tempo in modo un po' dogmatico, egli sa di essere
"in mezzo" del cammino evolutivo umano, nel 4°
periodo, quello centrale, quello greco-romano e
dell'impulso cristico.
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Dante
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Keplero
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Civiltà
indiana
o dei Sette Rishi
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Civiltà
persiana
o di Zaratustra
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Civiltà
egizio-caldaico
ebraica o di Mosé
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Civiltà
greco-latina
Mistero del Golgota
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Civiltà
attuale
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Dal
7237 a.C.
al 5077 a.C.
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Dal
5077 a.C.
al 2917 a.C.
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Dal
2917 a.C.
al 757 a. C.
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Dal
757 a.C.
al 1413
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Dal
1413 al 3573
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Dal
3573 al 5733
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Dal
5733 al 7893
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1°
periodo
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2°
periodo
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3°
periodo
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4°
periodo
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5°
periodo
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6°
periodo
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7°
periodo
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L'evoluzione avviene in modo che il 4° periodo resta nel
mezzo, isolato, nel centro; ciò che era caratteristico
nel 3° periodo riappare nel 5° ma ad un grado più
elevato: gli egizi e i caldei infatti, come Keplero - ma
non col suo metodo copernicano - si occupavano del cosmo
stellato. Quanto era caratteristico nel 2° riapparirà
nel 6° sempre ad un grado superiore; e quanto era nel 1°
periodo riapparirà nel 7°.
Per gli studiosi delle profezie è interessante notare che
calcolando l'anno 2003 in rapporto ai periodi evolutivi, e
cioè considerandolo come il 590° anno del 5° periodo
(1413 + 590 = 2003) e rapportandolo al corrispondente anno
2327 a.C. (590 anni dopo il 2917 a.C.) ci troveremmo oggi
in un periodo storico analogo a quello delle lotte fra
Lugalzaggesi e Sargon I per l'"impero
universale" del mondo (del mondo allora conosciuto).
Lo studio di tale contesto storico è sorprendente, in
quanto rispecchia, nel tempo presente, i medesimi luoghi
geografici attualmente in guerra per un nuovo "impero
universale". (cfr. per es. lo studio di Paolo Gentili
alla pagina http://www.helsinki.fi/science/saa/sargon.html).
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