Chiesa di S. Giovanni degli Eremiti

Introduzione & Cenni storici

Monumenti

      Cappella Palatina

      Palazzo dei Normanni

      Sala del re Ruggero

Chiesa di S.Giovanni degli Eremiti La Chiesa di S. Giovanni degli Eremiti, eretta su di una leggera prominenza rispetto al territorio circostante, è in verità il monumento più suggestivo che caratterizza l'antico centro della città. Questa ha origini antichissime, infatti fu fondata nel 581, sulle rive del fiume Kemonia che scorreva fin sotto le mura del vicino Palazzo Reale. La cura della chiesa venne affidata da S. Gregorio Magno all'ordine dei Benedettini che vi fondarono il monastero, divenuto poi la sede abbaziale della Congregazione Benedettina di Sicilia. A fianco del complesso architettonico di S. Giovanni, sorge la chiesa settecentesca di S. Gregorio in Kemonia su una più antica di formazione normanna. Nell'anno 842 sia il monastero che la chiesa vennero distrutti, dopo vari secoli di intensa vita religiosa, dai Saraceni. Dopo il 1132 convento e chiesa vennero ricostruiti per volontà del re Ruggero, conservando il carattere arabo dell'edificio precedente, pianta quadrata essenziale e spoglia con le cinque cupolette rosse che ancora oggi donano al monumento un aspetto orientalizzante. A fianco svetta il caratteristico campanile aperto, della parte alta, da profonde e scure finestre sottolineate da arcate cieche e triplice ghiera, anch’esse sormontate da una cupola rossa. All’interno, stupendo nella sua semplicità, la pianta si articola in un unico vano diviso da archi trasversali di immensa grandezza. Sul fianco del transetto si riconoscono i resti dell’edificio persistente, che alcuni hanno voluto identificare con quelli di una moschea (si tratta di un ambiente a croce latina, a due navate ove si osservano anche avanzi di affreschi). Annesso alla chiesa vi è un monastero di età più avanzata di cui rimane solo il chiostro, stupendo e quanto mai suggestivo e organizzato con un serrato succedersi di archi acuti poggiati su colonnine abbinate di stile normanno.

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