Palermo

Index

Agrigento Erice Monreale Mozia Palermo Segesta Selinunte

Introduzione

Cenni Storici

Monumenti

     San Giovanni degli Eremiti

     Cappella Palatina

     Palazzo dei Normanni

     Sala del re Ruggero

Introduzione

Veduta del Golfo di Palermo

 

In una mirabile insenatura situata sulla costa settentrionale della Sicilia, sorge Palermo, città capoluogo dell’isola. L’impatto visivo con la città di Palermo è indimenticabile: colpisce l’ambiente naturale che fonde insieme, in una eccezionale sintesi, il mare, la montagna, la pianura e la città. Essa si estende lungo il pendio della Conca d’Oro, così denominata in riferimento alla fertilità della terra e alla ricchezza e al colore della vegetazione. Oggi oltre a svilupparsi lungo la costa, Palermo, va occupando sempre più nuove aree verso l’interno, avanzando così su per le gradinate del suo anfiteatro che finisce a Monreale. L’abitato, il cui nucleo originario era circondato da una cinta muraria, si estese gradualmente, soprattutto in età arabo-normanna, con un fitto reticolo irregolare di strade e vicoli. In questo tessuto urbano così confuso e intricato furono aperte dagli Aragonesi due lunghe arterie, costruite con la demolizione di numerosi vecchi edifici, di cui la prima era perpendicolare alla costa e la seconda ortogonale alla precedente. La parte più ricca di case è quella che guarda il monte Pellegrino, alle falde del quale sorgono i padiglioni della Fiera del Mediterraneo. Diversi fattori come le favorevoli condizioni climatiche e l’entroterra rigoglioso di agrumeti, hanno fatto sì che la località fin dall’antichità più remota, assumesse, un’importanza ragguardevole creando i presupposti del futuro sviluppo economico-sociale-politico e strategico della città. Data la sua posizione, Palermo gode di un clima tipicamente mediterraneo con inverni miti ed estati assai calde. Palermo è ricca di turismo in quanto presenta una notevole importanza storica nel campo artistico-culturale....

Cenni Storici

Il suo nucleo originario fu fondato nel corso del VII - VI secolo a. C. dai Fenici ed ebbe il nome di Ziz (fiore), come appare da un'antica moneta. Nel 480 a. C., durante la guerra tra Cartagine e Imera, e successivamente nel 406 e nel 391, nel porto di "Panormus" (tutto porto) trovò rifugio la flotta punica. Il siracusano Ermocrate tentò di conquistare Palermo nel 408, ma la città, eccetto durante la breve occupazione di Pirro (276), rimase nell'orbita di Cartagine fino alla conquista romana del 254 a.C.. Falliti i successivi tentativi di Asdrubale, che marciò sulla città con gli elefanti e fu sconfitto da Cecilio Metello, e di Amilcare Barca, che per quattro anni rimase minacciosamente su un'altura sovrastante la città, Palermo divenne un fiorente municipio e nel 20 a. C. Augusto vi istituì una colonia. Lo stesso fecero più tardi Vespasiano e Adriano. Caduta in possesso di Genserico, di Odoacre (476) e quindi di Teodorico (493), nel 535 fu conquistata e restituita all'Impero bizantino da Belisario. Occupata da Totila nel 549, ritornò bizantina nel 552 per opera di Narsete e rimase tale fino all'831, quando gli Arabi la conquistarono dopo un lunghissimo assedio che ridusse la popolazione da 70.000 a 3.000 abitanti. Balarm (questo è il nome arabo) riprese floridezza solo intorno alla metà del secolo X. Nel 948 Palermo fu eletta capitale dell'emirato indipendente di Sicilia; la sua popolazione raggiunse in poco tempo i 300.000 abitanti. Al dominio arabo succedette quello normanno, dopo la conquista della città fatta da Ruggero I d'Altavilla (1072); Ruggero II nel 1130 nel duomo di Palermo cinse la corona di re di Sicilia e dichiarò Palermo capitale del regno: la città toccò uno straordinario splendore e Federico II di Svevia, salito al trono nel 1208, ne fece un grande centro culturale. Egli aveva tra i suoi obbiettivi la realizzazione di una Monarchia universale, anche se mirò principalmente a consolidare il suo potere assoluto in Sicilia e a restaurare l'autorità di sovrano sui Comuni italiani. Federico II iniziò con la restaurazione dei poteri dello stato poiché le lotte che travagliarono la Sicilia dopo la morte di Guglielmo II avevano indebolita l'autorità regia. Egli fu un sovrano assolutista in quanto privò il Parlamento delle molte prerogative acquisite sotto il governo normanno. Però si può dire che il suo regime fu diretto a stabilire l'imperio della legge contro l'arbitrio della corruzione, facendo sì che il suo assolutismo fosse più ragionato. Nel 1250 Federico morì e la sua salma fu trasportata nel Duomo di Palermo. Gli Angioini trasferirono a Napoli la capitale del regno (1266), ma al loro malgoverno posse fine la rivolta dei Vespri Siciliani (31 Marzo 1282). La leggenda vuole che i palermitani, per uscire da quell'abituale tristezza della loro condizione di sudditi oppressi, si riunirono il martedì di Pasqua nella pianura situata davanti la chiesa di Santo Spirito, ed improvvisarono banchetti all'aperto trascorrendo il tempo tra danze e canti; fino a che un gruppo di soldati venne a turbare il loro gaudio, infatti uno di essi, col pretesto di accertarsi che fosse rispettato il divieto di portare armi, molestò una giovane donna sotto gli occhi del marito, e da qui il popolo si ribellò contro l'esercito franco, e proprio in quel momento sarebbero suonate le campane della chiesa ad indicare l'arrivo del vespro, da qui prese il nome questa ribellione. Inoltre si narra che i palermitani si accanirono contro i franchi con una tale irruenza che fecero scappare un famoso condottiero, chiamato addirittura Il Giustiziere.

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