Il
parco fluviale del Basento a Potenza
Ve
lo ricordate il mega progetto presentato qualche anno
fa? Un plastico dell’opera da realizzare è stato
esposto per molti mesi in un negozio del centro storico.
Isolotti, barche, camminamento, flora ripristinata,
ponticelli: un vero paradiso! Non sembrava vero che
Potenza si sarebbe dotata di questa vera e propria isola
ambientale a pochi passi di quel che rimane della Zona
Industriale.
Ed
infatti il progetto, di circa 20 miliardi di vecchie
lire, è rimasto inattuato. Si è realizzata una pista,
non si è capito se ciclabile o pedonale, che costeggia
il fiume Basento da sotto il ponte Musmeci fin sotto il
vecchio Ponte S.Vito (una delle poche testimonianze
archeologiche in città), meno di un chilometro.
Oggi
la pista è abbandonata a se stessa e solo
saltuariamente, quando qualcuno protesta, viene ripulita
dalle erbacce che la invadono. Qualcuno la utilizza per
fare lo joggins ma deve fare i conti con le zanzare che
il fiume, sempre più inquinato, attrae.
Ed
anche questo progetto è destinato ad allungare la lista
delle opere incompiute che la città di Potenza può
vantare.
Non
si capisce perché questo tipo di iniziative debba
essere gestito dal Consorzio di Sviluppo Industriale,
proprietario e gestore di quell’area che invece
dovrebbe occuparsi di progetti di deindustrializzazione
nell’area di Tito e cominciare dalle fabbriche
inquinati come la ferriera.
La
città di Potenza deve riappropriarsi di una parte di
territorio originariamente destinata alle attività
industriali, la chiusura (era ora!) della Cip Zoo deve
rappresentare un momento di riqualificazione e
riconversione dell’intera zona, si riprenda il
progetto del Parco Fluviale e, smantellate le fatiscenti
porcilaie le cui coperture di amianto rappresentano un
pericolo per la salute pubblica, si regali ai potentini
una grande isola verde prima che le mani degli
speculatori, i re del cemento, mettano le mani anche su
questo territorio.
A&N
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