"Come sono disgustato, e da molti anni ormai, della necessità
di vivere ventiquattr'ore tutti i giorni. Quando vivrò finalmente con
piacere?"
Baudelaire, 7 Agosto 1860.
Apre le vie al pensiero moderno e alla critica d'arte, si trova a cavallo
tra la tendenza romantica e quella realistica, ma non è né l'uno né l'altro.
La prima infanzia ovattata, silenziosa: trascorre lenta,in un ambiente
fisico ed umano senile, pieno di chiaroscuri. Apparteneva ad una buona
famiglia: Charles nasce a Parigi, il 9 aprile del 1821, dal secondo matrimonio
di Joseph-François Baudelaire (1759), ex funzionario del senato,
uomo estremamente distinto, colto, dotato di quella raffinata educazione
del XVIII secolo, che i rudi costumi dell'epoca repubblicana non erano
riusciti a cancellare. "Questa qualità si è perpetuata
nel poeta che ha sempre fatto sfoggio di squisita urbanità"
scrive Théophile Gauthier, "il poeta impeccabile, maestro
e amico" al quale sono dedicati i Fiori del male."La casa di
rue Hautefeuille, è arredata con gusto antiquato ma ricercato:
"Vecchi mobili Luigi XVI, anticaglie, pastelli" ricorda il poeta
nei suoi Diari Intimi. Il piccolo Charles sente aleggiare intorno a sé,
viva, quella società ormai sepolta che traspare dal raccontare
lento e assorto del padre. Non uscirebbe mai di casa, dall'universo polveroso,
sempre immerso nella semioscurità di tendine accuratamente tirate,
che lo avvolge lo spaventa, acuisce la sua sensibilità morbosa
di figlio di vecchio. Alle passegiate ai giardini del Luxembourg preferisce
le soste nei negozi di stampe, la lunga contemplazione di quadri e acquarelli
davanti ai quali si sofferma suo padre, pittore dilettante di buona vena.
E alle corse con i coetani, preferisce i pomeriggi di intimità
con sua madre, Caroline Archimbaut-Dufays, di ben 34 anni più giovane
del marito.("Giovanissimo, le sottane, la seta, i profumi, le ginocchia
delle donne... Gusto precoce delle donne, lo confondevano l'odore della
pelliccia con l'odore della donna. Mi ricordo...Infine, amavo mia madre
per la sua eleganza", Diari Intimi). In pochi anni di esistenza privilegiata,
Charles riceve dai genitori, le sue stigmate, quelle caratteristiche morali
che nessuna vicenda della vita, riuscirà mai a modoficare: la mania
dell'eleganza (dandysmo), dell'anticaglia, la pigrizia fisica, il gusto
feticistico della donna. Il legame tra madre e figlio si acuisce ulteriormente,
diventa sacra unione mistica alla morte del padre (10 febbraio 1827).
La famiglia, Caroline, Charles e la fida fantesca Mariette, si trasferisce
a Neuille, in campagna. Di questi mesi di possesso esclusivo della madre
resteranno a Charles commossi ricordi per tutta la vita: "Non hai
dunque osservato scrive alla madre ,el 1858 "che c'eranonei Fiori
del male due brani che ti riguardavano, o almeno, allusivi a certi particolari
intimi della nostra vita d'un tempo, di quell'epoca di vedovanza che mi
ha lasciato singolari e tristi ricordi: uno Non ho scordato accanto
alla città La nostra bianca, tranquilla casina e l'altro
Alla fantesca dal gran cuore (Mariette)? Li ho lasciati senza titolo...avendo
orrore di prostitute le cose intime di famiglia. Quelli furono per i bei
giorni delle tenerezze materne. Eri insiemi un idolo e un compagno".
|