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Psicoanalisi applicata alla Medicina, Pedagogia, Sociologia, Letteratura ed Arte

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 "CONFINI DELLA MENTE.  

 

Area della psicosi. Ottica psicoanalitica e gestione istituzionale"

  Introduzione di Carla Cotellessa

 

 

Questo testo costituisce l'introduzione  del libro "Confini della mente. Area della psicosi. Ottica psicoanalitica e gestione istituzionale" (Anicia, 2011) curato dalla stessa  autrice di questa introduzione. Si ringrazia sentitamente l'autrice per il permesso alla riproduzione su Frenis Zero.


 



 


Scheda Bibliografica:

Curatore: Carla Cotellessa

Pagine: 274

Editore: Anicia

Luogo di Pubblicazione: Roma

Anno di Pubblicazione2011 

Collana: La Musa Pensosa

ISBN: 978-88-7346-455-6

Prezzo: € 26,50

 


 


 

            

 

   

 

Rivista "Frenis Zero" - ISSN: 2037-1853

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EDIZIONI FRENIS ZERO

 Sta per essere pubblicato/About to be published:

AA.VV., "Lo spazio  velato. Femminile e discorso psicoanalitico"                             a cura di G. Leo e L. Montani (Editors)

Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero

Collana: Confini della psicoanalisi

Anno/Year: 2012 

Writings by: A. Cusin, J. Kristeva, A. Loncan, S. Marino, B. Massimilla, L. Montani, A. Nunziante Cesaro, S. Parrello, M. Sommantico, G. Stanziano, L. Tarantini, A. Zurolo.

 

"The Voyage Out" by Virginia Woolf 

Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero

ISBN: 978-88-97479-01-7

Anno/Year: 2011 

Pages: 672

Prezzo/Price: € 25,00

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"Vite soffiate. I vinti della psicoanalisi" di Giuseppe Leo 

Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero

Preface: Alberto Angelini

ISBN: 978-88-903710-5-9

Anno/Year: 2011 (2nd Edition)

Prezzo/Price: € 18,00

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"Psicoanalisi e luoghi della negazione" a cura di A. Cusin e G. Leo (Editors)

Writings by: J. Altounian, S. Amati Sas, M. Avakian,  A. Cusin, N. Janigro, G. Leo, B.E. Litowitz, S. Resnik, A. Sabatini Scalmati, G. Schneider, M.  Šebek, F. Sironi, L. Tarantini.

Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero

ISBN: 978-88-903710-4-2

Anno/Year: 2011

Pages: 400

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"Lebensruckblick"

by Lou Andreas Salomé

(book in German)

Author:Lou Andreas Salomé

Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero 

ISBN: 978-88-97479-00-0

Anno/Year: 2011

Pages: 267

Prezzo/Price: € 19,00

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"Psicologia   dell'antisemitismo" di Imre Hermann

Author:Imre Hermann

Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero 

ISBN: 978-88-903710-3-5

Anno/Year: 2011

Pages: 158

Prezzo/Price: € 18,00

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"Id-entità mediterranee. Psicoanalisi e luoghi della memoria" a cura di Giuseppe Leo (editor)

Writings by: J. Altounian, S. Amati Sas, M. Avakian, W. Bohleber, M. Breccia, A. Coen, A. Cusin, G. Dana, J. Deutsch, S. Fizzarotti Selvaggi, Y. Gampel, H. Halberstadt-Freud, N. Janigro, R. Kaës, G. Leo, M. Maisetti, F. Mazzei, M. Ritter, C. Trono, S. Varvin e H.-J. Wirth

Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero

ISBN: 978-88-903710-2-8

Anno/Year: 2010

Pages: 520

Prezzo/Price: € 30,00

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OTHER BOOKS

"La Psicoanalisi e i suoi confini" edited by Giuseppe Leo

Writings by: J. Altounian, P. Fonagy, G.O. Gabbard, J.S. Grotstein, R.D. Hinshelwood, J.P. Jiménez, O.F. Kernberg, S. Resnik

Editore/Publisher: Astrolabio Ubaldini

ISBN: 978-88-340155-7-5

Anno/Year: 2009

Pages: 224

Prezzo/Price: € 20,00

 

"La Psicoanalisi. Intrecci Paesaggi Confini" 

Edited by S. Fizzarotti Selvaggi, G.Leo.

Writings by: Salomon Resnik, Mauro Mancia, Andreas Giannakoulas, Mario Rossi Monti, Santa Fizzarotti Selvaggi, Giuseppe Leo.

Publisher: Schena Editore

ISBN 88-8229-567-2

Price: € 15,00

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   Psicosi: "sentieri" e "confini"

                                                                                  

 

 Robert Walser, scrittore tra i più rilevanti della letteratura tedesca del Novecento, rimase ospite dell'ospedale psichiatrico di Appenfeld, dalla sua crisi psicotica iniziale sino alla morte. Tra raffiche di allucinazioni, a volte scriveva. Soprattutto passeggiava, ogni giorno compiva un periplo tracciato con rigore, conosciuto ora come  Walserpromenade, e delineava i confini del territorio dell'istituto, noto per aver ospitato anche le riflessioni di Rorschach.

Un tracciato chiuso, forse come quello seguito da  Hölderlin ad Heidelberg. L'insistenza, passo dopo passo, lungo un confine, quel confine, per definirlo e saggiarne di continuo possibili aperture, o divagazioni.

Lungo il confine, ai confini di un mondo, del mondo interiore.

Confine, termine in sé definente e insieme sfuggente. E "confine" è il leitmotiv di questi contributi psicopatologici, per la precisione di studiosi psicoanalisti. Interventi presso l'Università G. D'Annunzio, il Dipartimento di Salute Mentale di Chieti  e l'Associazione Psicoanalitica Abruzzese. Un percorso che ha riunito posizioni variamente allineate, ma che alla fine rappresenta una ricognizione circolare e delle letture psicopatologiche e delle prospettive di cura.

Il confine è, in questi saggi, variamente accostato, percorso e attraversato, enunciato  a stadi differenti.

Ci sono livelli squisitamente psicopatologici  dove porre la questione del confine significa interrogarsi  sui processi dell'identità, su come si articola e fonda la struttura del soggetto.

è questo un tema sul quale la psicoanalisi ha coinvolto e coinvolge la psicopatologia  moderna proprio in quelle situazioni dove il fallimento, o la mancanza, del percorso, evolutivo e storico, porta a ciò che si definisce "psicosi". Quando viene introdotto nel 1845 dal viennese Ernst von  Feuchtersleben indica una sofferenza psicogena; poi, con il "positivismo", il termine oscilla verso il suo opposto, scivola nel radicamento biologico; per poi, con Eugen Bleuler  e con Sigmund Freud, ritornare di nuovo, sia pure per sentieri diversi, al significato originario.

In quest'ottica, psicopatologia e psicoanalisi cercano un dialogo, e Mario Rossi Monti di questo dialogo mette a fuoco scorrimenti paralleli e punti di tangenza seguendo i "sentieri" della fenomenologia, a partire dall'antagonismo pur partecipe tra Binswanger  e  Freud: "insegnamento comune alla psicoanalisi e alla  fenomenologia è quello secondo il quale in ciò che appare ovvio  si cela qualcosa di niente affatto trascurabile ma invece di grande importanza". Così, in un movimento  di "comprensione" dei "vissuti" e della Daseinformen si trascorre naturalmente dai "fenomeni" alle dinamiche interne del soggetto, e si iniziano a tracciare percorsi dentro alla struttura, illuminandone punti di clivaggio, e si giunge a interrogare i registri  del processo di identificazione: significato / significante, simbolico / immaginario, interno /  esterno...

Ma segnare questi parametri e questi limiti significa allo stesso tempo segnare le coordinate  di relazioni difficili, e chiedersi  come e quando siano percorribili.

Sergio Bordi pone la questione del trauma, ne segnala la problematica corrispondenza con l'evento, e ne esplora con cura l'inerenza ad un palinsesto di iscrizioni interiori. Una prospettiva di lettura che non solo ripercorre l'iter fondativo della psicoanalisi  tra Charcot e l'isterologia, ma esamina le linee  evolutive che da Freud si dipartono.

Elementi traumatici si incontrano a vari gradi di intensità e di profondità nella struttura del soggetto, nei livelli delle nevrosi, edipici e pre-edipici, e in quelle aree che la psicoanalisi giunge a intravedere quali lacune antiche, oltre il limite storico della memoria.

Consapevole di tali perplessità, Ezio Maria Izzo si sofferma  sui criteri "diagnostici" distintivi, e descrive così  "strutturazioni"  e "astrutturazioni" cogliendole nella dinamica  relazionale con i pazienti. Grave si mostra ogni paziente che nella comunicazione verbale ed extraverbale con l'analista riveli precoci fissazioni libidiche, incerta coesione del Sé, immaturità dell'Io, con precario esame della realtà, difficoltà nelle relazioni oggettuali e prevalenza di meccanismi di difesa arcaici.

Sullo  "spessore" della realtà psichica e sull'importanza di difficoltà psico-evolutive irrisolte si sofferma Antonello Correale. Quando "stati estremi della mente e della vita dell'organismo" sollecitano queste lacune profonde, vere  "aree traumatiche", i pazienti possono incontrare improvvisi ed in apparenza imprevedibili scompensi, e vediamo così scatenarsi la crisi psicotica.

Sui periodici  ritorni e affioramenti  delle "crisi", si interroga  Francesco De Masi, riferendo con cura sviluppi  di pazienti psicotici e chiedendosi come la complessa  dinamica di affioramento e/o affievolimento dei sintomi possa essere letta nella rete di contenimento e di elaborazione del processo terapeutico pazientemente tessuto e costruito. Forse, e la riflessione di De Masi rimane aperta, la psicoanalisi non ha ancora concettualizzato una teoria sufficiente per capire il disturbo psicotico.

All'emergenza delle "crisi" si rapporta anche Anna Ferruta: mette al centro la complessa funzione del "contenimento" e ne indaga la tenuta ai vari livelli del lavoro psichico, tenendo quale riferimento privilegiato Winnicott. I pazienti, smarrito l'equilibrio a seguito degli eventi della vita o più facilmente "per l'emergenza di situazioni interne a lungo evitate", chiedono di essere "afferrati", cioè compresi nelle loro  irrecusabili e cogenti  esigenze psichiche. ma in seguito è poi opportuno liberarli "da un contenimento  imprigionante"  ed avviarli  a processi elaborativi.

è ben noto come la complessità del Sé nelle psicosi abbia fatto pensare a un'identità molteplice. è quindi naturale, quando si prendono in considerazione tali casi, allargare l'attenzione dai soggetti malati ai contesti dell'istituzione e della gruppalità. La questione è stata posta in modo esemplare e, nella sua scia, è divenuta distinzione della psichiatria e della psicoanalisi italiane.

Sul setting istituzionale si intrattiene Rinaldo De Sanctis, cogliendo tutte le difficoltà inerenti ad un "incontro" tra discipline tanto diverse come la psicoanalisi e la psichiatria; e mostra tuttavia come l'ottica psicoanalitica possa permettere l'attenta e corretta analisi dei contesti ospedalieri, dove operano équipes complesse, e permettere, nell'organizzare la gestione, un progetto di cura oltre che un semplice contenimento.

Il significato e l'importanza di esperienze gruppali nelle istituzioni territoriali è messo a fuoco da Andrea Gaddini e Giuseppe Riefolo. Il dispositivo gruppale interviene quale potente catalizzatore nel processo di trasformazione e influenza durata ed esiti dei trattamenti. In effetti, a partire da Bion, le riflessioni sui "gruppi" hanno determinato, nelle psicoterapie in genere e in quelle analitiche in particolare, conseguenze di estremo interesse, sia sul piano delle soluzioni terapeutiche che delle teorie della mente. Osserva Filippo Maria Ferro: "il fatto nuovo e di assoluto rilievo che la psicoanalisi porta in psichiatria sta nell'indagare la rete di relazioni che si tesse tra psicosi e le istituzioni".

A queste scelte e pratiche di gestione collettiva dei casi e delle loro psicopatologie, si riconnettono i problemi della "supervisione" dei gruppi di operatori attivi in contesti istituzionali.

Cono Aldo Barnà e Basilio Bonfiglio affrontano questioni che si pongono "dentro" e "fuori" la stanza d'analisi. L'impegno dello psicoanalista in contesti istituzionali, se da un lato sollecita revisioni e ripensamenti, da parte dell'équipe, riguardo agli interventi nei casi di "crisi", dall'altro contribuisce a superare la cosiddetta "crisi" della psicoanalisi avviando un confronto sistematico fecondo con le strutture preposte al riconoscimento e al trattamento del disagio psichico grave.

Tommaso Poliseno concentra l'attenzione sul coinvolgimento emotivo degli operatori, intesi come persone, nel lavoro con i pazienti. Gli operatori, presi in un rapporto così vicino alla sofferenza dell'altro, sono tenuti anzitutto a riconoscerla ed a situarla in precise coordinate di lettura; e, per avviare un percorso terapeutico, entrano di necessità all'interno di un processo del quale loro stessi, come i pazienti, sono partecipi. Altrimenti il servizio soffre della frammentazione che si delinea tra le specifiche attività che lo compongono nel suo insieme.

Nell'intento di promuovere un dialogo armonico e illuminante tra analisti e tra analisti e operatori, Luigi Boccanegra cerca di correlare i livelli delle varie ottiche. Quale punto nodale pone il contro-transfert, elemento di metodo condiviso per approfondire le dinamiche in gioco, per registrarne le variazioni e fluttuazioni nel tempo, ma anche per assicurare una "traduzione" corretta e sensibile dei "vissuti" e delle esperienze. Domanda leitmotiv: come possiamo essere percepiti non solo dai nostri colleghi, ma anche dai nostri pazienti?

Come in un gioco di specchi, e il dipinto di Velazquez Las Meninas evocato da Guido D'Innocenzo ne è efficace "rappresentazione", nel dialogo che si tesse tra analisti e pazienti si propongono le "diverse modalità della ripetizione, del recupero, del ritorno dello stato precedente". è un concetto essenziale per Freud, tuttora attuale: l'incontro con le psicosi e con la presentazione di confini e rifrazioni oltremodo mutevoli ci accosta ai fondamenti costitutivi e strutturali di ogni esperienza psichica.

Gli interventi qui proposti si snodano e ruotano attorno a queste difficoltà, e segnano punti labili, ma pur fermi, come li propongono, nel territorio degli Abruzzi, le pietre, rare, ma ancora ben salde, dei confini borbonici.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 


 
 
 
 
   

 

 

 

 

 

 

 

 

   

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
 

 

   
   
 

 

   
   
   
 

 

   
   
   
   
   
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
   
 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

   

 

 

 

 

 

Responsabile Editoriale : Giuseppe Leo

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