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Psicoanalisi applicata alla Medicina, Pedagogia, Sociologia, Letteratura ed Arte

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Frenis Zero  Publisher

     "MEDICINA E STORIA". Numero doppio 19-20, X, 2010.

"Un'altra direzione". Editoriale  di Patrizia Guarnieri

 

 

 

 

 

Questo editoriale è stato scritto dall'attuale "editor in chief"   della Rivista "Medicina e Storia", in occasione dell'uscita del numero 19-20, X, anno 2010. Si ringrazia l'autrice dell'editoriale per l'autorizzazione concessa a Frenis Zero della riproduzione.

 


 

Rivista  "Medicina & Storia"

Medicina & Storia è una rivista semestrale, peer reviewed a carattere internazionale. Nell’impostazione rigorosa che adotta nello studio dei nessi fra storia, medicina e sanità, lontana da una prospettiva celebrativa e mitizzante, propone la ricerca storica come laboratorio di riflessione sul presente, negli ambiti della salute e del corpo, delle specialità mediche e delle cure. E’ aperta perciò al confronto costruttivo con altri saperi e competenze di indagine che condividono l’interesse per la salute e per la malattia, dalla filosofia all’antropologia, dalla bioetica agli studi sociali, nella convinzione che la ricerca scientifica sul passato contribuisca a meglio comprendere il mondo in cui siamo e anche a prendervi parte. Senza limiti cronologici di ricerca, dall’antichità all’età contemporanea, Medicina & Storia pubblica in italiano, in inglese e in francese.

Editor-in-chief
Patrizia Guarnieri (Firenze)

Editorial board
Bernardino Fantini (Genève), John Henderson (London), Alessandro Pagnini (Firenze), Alessandro Pastore (Verona)

Editorial office
Sheila Barker, Matteo Borri, Matteo Fiorani

Advisory board
Alessandro Arcangeli (Verona), Giulio Barsanti (Firenze), Peter Becker (Wien), Raffaella Campaner (Bologna), Andrea Carlino (Genève), Franco Carnevale (Firenze), Chiara Crisciani (Milano), Pierdaniele Giaretta (Verona), David Gentilcore (Leicester), Antonello La Vergata (Modena), Renato Pasta (Firenze), Concetta Pennuto (Tours), Dorothy Porter (San Francisco), Esteban Rodríguez Ocaña (Granada), Paolo Rossi (Firenze), Edward Shorter (Toronto), Maria Giovanna Vicarelli (Ancona), Pier Paolo Viazzo (Torino), Paolo Vineis (London)

Direttore responsabile: Piero Meucci


 

Numero X, 2010, 19-20, n.s.

 

 

 

            

 

 

  

 

Rivista "Frenis Zero" - ISSN: 2037-1853

Edizioni "Frenis Zero"

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A.S.S.E.Psi. web site (History of Psychiatry and Psychoanalytic Psychotherapy ) 

 

A.S.S.E.Psi.NEWS (to subscribe our monthly newsletter)

 

Ce.Psi.Di. (Centro di Psicoterapia Dinamica "Mauro Mancia") 

 

Maitres à dispenser (Our reviews about psychoanalytic congresses)

 

Biblio Reviews (Recensioni)

 

Congressi ECM (in italian)

 

Events (art  exhibitions)

 

Tatiana Rosenthal and ... other 'psycho-suiciders'

Thalassa. Portolano of Psychoanalysis

 

PsychoWitz - Psychoanalysis and Humor (...per ridere un po'!)

 

Giuseppe Leo's Art Gallery

Thalassa. Portolano of Psychoanalysis

Spazio Rosenthal (femininity and psychoanalysis)

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A.S.S.E.Psi. Video Channel

EDIZIONI FRENIS ZERO

 Nuova pubblicazione/New issue:

"Psicoanalisi e luoghi della negazione" a cura di A. Cusin e G. Leo (Editors)

Writings by: J. Altounian, S. Amati Sas, M. Avakian,  A. Cusin, N. Janigro, G. Leo, B.E. Litowitz, S. Resnik, A. Sabatini Scalmati, G. Schneider, M.  Šebek, F. Sironi, L. Tarantini.

Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero

ISBN: 978-88-903710-4-2

Anno/Year: 2011

Pages: 400

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"Lebensruckblick"

by Lou Andreas Salomé

(book in German)

Author:Lou Andreas Salomé

Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero 

ISBN: 978-88-97479-00-0

Anno/Year: 2011

Pages: 267

Prezzo/Price: € 19,00

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"Psicologia   dell'antisemitismo" di Imre Hermann

Author:Imre Hermann

Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero 

ISBN: 978-88-903710-3-5

Anno/Year: 2011

Pages: 158

Prezzo/Price: € 18,00

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"Id-entità mediterranee. Psicoanalisi e luoghi della memoria" a cura di Giuseppe Leo (editor)

Writings by: J. Altounian, S. Amati Sas, M. Avakian, W. Bohleber, M. Breccia, A. Coen, A. Cusin, G. Dana, J. Deutsch, S. Fizzarotti Selvaggi, Y. Gampel, H. Halberstadt-Freud, N. Janigro, R. Kaës, G. Leo, M. Maisetti, F. Mazzei, M. Ritter, C. Trono, S. Varvin e H.-J. Wirth

Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero

ISBN: 978-88-903710-2-8

Anno/Year: 2010

Pages: 520

Prezzo/Price: € 30,00

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"Vite soffiate. I vinti della psicoanalisi" di Giuseppe Leo 

Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero

ISBN: 978-88-903710-0-4

Anno/Year: 2008

Prezzo/Price: € 18,00

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OTHER BOOKS

"La Psicoanalisi e i suoi confini" edited by Giuseppe Leo

Writings by: J. Altounian, P. Fonagy, G.O. Gabbard, J.S. Grotstein, R.D. Hinshelwood, J.P. Jiménez, O.F. Kernberg, S. Resnik

Editore/Publisher: Astrolabio Ubaldini

ISBN: 978-88-340155-7-5

Anno/Year: 2009

Pages: 224

Prezzo/Price: € 20,00

 

"La Psicoanalisi. Intrecci Paesaggi Confini" 

Edited by S. Fizzarotti Selvaggi, G.Leo.

Writings by: Salomon Resnik, Mauro Mancia, Andreas Giannakoulas, Mario Rossi Monti, Santa Fizzarotti Selvaggi, Giuseppe Leo.

Publisher: Schena Editore

ISBN 88-8229-567-2

Price: € 15,00

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Alla sua decima annata di esistenza, con questo fascicolo doppio “Medicina & Storia” intende presentarsi con alcune novità.

Il comitato direttivo, dopo alcuni avvicendamenti in una sostanziale continuità con Bernardino Fantini come editor in chief, mi ha designata alla guida della rivista. Vorrei dire, forse meglio, mi ha designata alla sua cura, in un periodo segnato da uno stato di salute non buono per la ricerca scientifica, per la formazione e la professione degli studiosi nelle humanities in particolare, dovuto non solo alla scarsità dei finanziamenti in Europa ma anche ad un generale clima politico sfavorevole. Ogni difficoltà è specifica, in relazione al contesto e alla storia di un soggetto, come si sa. E specifiche sono anche le vicende della nostra rivista e della sua direzione, intendendo quest’ultima parola nella pluralità dei suoi significati: orientamento e indirizzo, dirigenza e guida, insieme di persone che conducono un’attività. In questo senso, vari cambiamenti sono in corso da questo fascicolo per quanto riguarda l’editore, l’organizzazione interna ed altro.

Tuttavia è proprio la consapevolezza di una difficoltà generale che spinge anche “Medicina & Storia” ad aumentare gli sforzi, e a cercare di coltivare aspirazioni ed obiettivi che, dato lo scenario non solo italiano, appaiono necessariamente audaci.

È dello scorso anno la denuncia dei direttori di molte riviste internazionali del settore – Journals under threat: a joint response from history of science, technology and medicine editors –, apparsa anche in “Medical History” che è a sua volta in trattativa con il Wellcome Trust affinché continui a finanziarla. Il pericolo da scongiurare, si concordava, è l’impoverimento in ogni senso: meno risorse, meno riviste scientifiche, meno diversità e innovazione nella ricerca storica e delle discipline interconnesse. Ed è un rischio considerato maggiore per gli specialisti che pubblicano in riviste non anglosassoni e che si ripercuote, potremmo aggiungere, soprattutto sui giovani i quali hanno minori mezzi di accesso a supporti istituzionali.

Le conseguenze vanno a scapito della comunità scientifica tutta, quando non si riesce a valersi delle proprie risorse, com’è evidente nel drammatico fenomeno italiano di brain drain dove pochi ricercatori ritornano e da altri paesi pochi ne arrivano.

“Medicina & Storia” è una rivista internazionale, per la conformazione stessa dei suoi comitati interni, dal direttivo allo scientifico, per la scelta dei temi di indagine, per la sua presenza nelle biblioteche, per l’appartenenza, la provenienza e la mobilità dei collaboratori che è riuscita ad attrarre. E’ un peer reviewed journal da quando, a fine 2003, sono entrata a farne parte nel ruolo, per un biennio, di segretaria scientifica. Tra tutte le riviste storiche valutate con criteri trasparenti dall’apposita commissione della Sissco (Società italiana per lo studio della storia contemporanea) lo scorso anno, “Medicina & Storia” si è classificata in fascia A. Lieta di questo risultato, e pronta a sottoporsi alla valutazione di altre società scientifico-disciplinari pertinenti, oltre che, naturalmente, della sua variegata readership, ha dovuto però far fronte alla notoria carenza di finanziamenti. Dal secondo semestre 2005 è uscita con un editore più economico. Dobbiamo scusarci con i lettori e i collaboratori per gli inconvenienti conseguiti a quella travagliata transizione.

Con il presente fascicolo si passa finalmente all’edizione digitale e cartacea con la Firenze University Press. Casa editrice innovativa e giovane, nata nel 2003, di un ateneo pubblico che riscuote un’alta valutazione sulla ricerca, la FUP garantisce l’applicazione di criteri di qualità scientifica per le sue pubblicazioni. Anche questo è un cambiamento significativo della direzione su cui intendiamo proseguire.

Venuto meno da tempo il supporto dell’Asl di Firenze tramite il suo Centro di documentazione per la storia dell’assistenza e della sanità fiorentina, che ringraziamo, “Medicina & Storia” esce ora in associazione con la Biom (Società italiana di storia, filosofia e studi sociali della biologia e della medicina), avviata nel 2009 allo scopo di “elevare e diffondere la cultura storica e filosofica, e in particolare di promuovere le ricerche e gli insegnamenti di storia, filosofia e studi sociali della biologia e della medicina”.

Tanto nella rivista quanto nella Biom, tra i cui soci alcuni collaborano direttamente a “Medicina & Storia”, prevale la convinzione che la ricerca storica si avvantaggi di scambi interdisciplinari e richieda multiple professionalità.

E si crede anche che, come la didattica, non debba essere mortificata da presunte esclusività e delimitazioni territoriali di titolarità accademica, tanto meno quando la ricerca storica riguarda gli ambiti della salute e del corpo, delle specialità mediche e delle cure. Purtroppo persistono ancora, oltre ogni ragionevole dibattito storiografico, pregiudizi che già svariati decenni fa erano stati lucidamente analizzati per emanciparsene. Già al primo corso di storia della scienza o della medicina i nostri studenti imparano, o almeno dovrebbero, a riconoscere le ‘illusioni’ più comuni di cui parlava anche Mirko Grmek: l’idea di un incessante progresso lineare della scienza, la sua mitizzazione, il presentismo, la razionalizzazione del vissuto della scoperta. Sono luoghi comuni fallaci che distinguono la storia della medicina concepita quale una by-product della pedagogia medica e scientifica, dalla “storia storica” della medicina, come insisteva Jacques Roger.

D’altra parte, l’apertura alle medical humanities che alcune Facoltà mediche hanno proclamato per correggere gli eccessi dello specialismo, del biologismo e delle biotecnologie può venire del tutto neutralizzata se gli insegnamenti sono meramente opzionali e se, benevolmente, non si danno né si chiedono gli alti standard di qualità che invece gli storici perseguono nelle loro ricerche. Il rischio è che in fondo nulla cambi: continua a mancare il confronto della ricerca scientifica attuale con la ricerca scientifica sul passato, che tanto contribuisce a meglio comprendere il mondo in cui siamo e anche a prendervi parte, con progetti, decisioni e scelte.

Certamente le ricerche storiche sono spesso orientate dalla sensibilità degli studiosi verso problemi ed esigenze attuali (come nel caso della storia della psichiatria manicomiale durante il movimento dell’antipsichiatria); d’altro canto proprio le tendenze attuali richiedono di essere comprese nel contesto storico e nel cambiamento. C’è un grande dibattito su questo. Per dirla in breve, l’immagine della storia come laboratorio di riflessione sul presente non può non richiamare ad una storia critica della medicina e della sanità, in prospettiva culturale e sociale, con l’impegno degli studiosi nel presente.

Chi fra noi ha avuto la soddisfazione di lavorare in centri di ricerca internazionali dove studiosi di formazione diversa cooperavano a progetti tematici comuni, mantiene la fiducia che questo confronto serva. “Medicina & Storia” ambisce ad essere un’opportunità anche in questo senso, proprio quando in Italia si attuano riforme dell’università che procedono a tagli, a politiche di non ricambio, a compartimentazioni di competenze burocraticamente intese a delimitarsi reciprocamente.

Le condizioni concrete nelle quali quotidianamente ci troviamo a lavorare sono poco note nel dibattito pubblico, dove passa l’immagine della ricerca di laboratorio e non quella nelle biblioteche e negli archivi storici, mentre per le loro condizioni moltissimo avremmo da dire e da fare. Precarietà o vera e propria mancanza di posizione influiscono sul lavoro e sulla vita di molte studiose e studiosi. Le disparità di genere continuano a pesare anche nel mondo accademico. Prestare attenzione a tutto questo significa anche interrogarsi su nostri atteggiamenti consueti rispetto all’ambiente e al modo di lavorare, tra studiose e studiosi di vari paesi, di età diverse, che hanno percorsi e opportunità di carriera decisamente cambiate.

Tutto questo riguarda anche le collaboratrici e i collaboratori di “Medicina & Storia”, che condivide con alcune altre riviste la scelta gendersensitive di indicare per esteso i nomi, che non richiede una dichiarazione di presunta appartenenza istituzionale ai molti giovani studiosi che ne sono privi, pur lavorando con scarso o nessun compenso in istituzioni di insegnamento e di ricerca. “Medicina & Storia” vuole invece valorizzare le qualità di ricerca, le risorse e, possibilmente, le aspirazioni.

A chi vi collabora, inclusi gli anonimi referees, e in particolare al nuovo gruppo redazionale selezionato e molto motivato, vanno i miei più calorosi ringraziamenti.

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
 
   

 

 

 

 

   

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
 

 

   
   
 

 

   
   
   
 

 

   
   
   
   
   
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
   
 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

   

 

 

 

 

 

Responsabile Editoriale : Giuseppe Leo

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