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Psicoanalisi applicata alla Medicina, Pedagogia, Sociologia, Letteratura ed Arte

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     E' MORTA HANNA SEGAL

 

 

 

 

 

 

 Hanna Segal è morta il 5 luglio all'età di 92 anni. Riportiamo in questa pagina la versione italiana di un'intervista che la Segal aveva rilasciato nel 1999 a Daniel Pick e a Lyndal Roper, della "British Psychoanalytical Society". La traduzione in italiano è di Giuseppe Leo.

 


Nella foto: Hanna Segal

            

 

 

  

 

Rivista "Frenis Zero" - ISSN: 2037-1853

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 "Psicologia dell'antisemitismo" di Imre Hermann

Author:Imre Hermann

Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero 

ISBN: 978-88-903710-3-5

Anno/Year: 2011

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"Id-entità mediterranee. Psicoanalisi e luoghi della memoria" a cura di Giuseppe Leo (editor)

Writings by: J. Altounian, S. Amati Sas, M. Avakian, W. Bohleber, M. Breccia, A. Coen, A. Cusin, G. Dana, J. Deutsch, S. Fizzarotti Selvaggi, Y. Gampel, H. Halberstadt-Freud, N. Janigro, R. Kaës, G. Leo, M. Maisetti, F. Mazzei, M. Ritter, C. Trono, S. Varvin e H.-J. Wirth

Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero

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La   breve  ed informale intervista con la psicoanalista Hanna Segal (...) ebbe luogo a Londra nell'aprile 1999. (...) Secondo Susan Budd, le discussioni della Segal e della O'Shaughnessy definiscono importanti sviluppi nell'approccio all'interno della scuola britannica di psicoanalisi, ed in particolare della tradizione kleiniana, e sottolineano alcune delle differenze tecniche che contraddistinguono il passaggio da Freud alla psicoanalisi contemporanea.

   Molti lettori dello "History Workshop Journal" considereranno Hanna Segal come la più eminente e lucida interprete nel Dopo Guerra del lavoro di Melanie Klein; (...). Negli ultimi 50 anni, i molti articoli, saggi e libri  della Segal hanno esplorato la natura della sua esperienza psicoanalitica e hanno dato importanti contributi concettuali, ad esempio riguardo alla natura della fantasia inconscia, all'importanza clinica dell'istinto di morte e alle conseguenze psichiche della capacità (o della sua mancanza) di usare i simboli.

   La Segal ha indagato le applicazioni sempre più ampie delle idee psicoanalitiche in diversi campi, in particolare nell'estetica, nella politica e nella letteratura. Negli anni '80 è stata una delle figure guida in quel gruppo di analisti britannici che cercavano non solo di riflettere in modo critico nei confronti della logica "pazza" della guerra nucleare, ma anche di esternare e di protestare contro di essa. Il suo articolo "Silenzio nel crimine reale" ("Silence in the Real Crime", 1987) testimoniò sia la sua prospettiva psicoanalitica in un modo impegnato sia la sua passione ed il suo coinvolgimento politico.

   Hanna Segal passò la sua infanzia in Polonia; la sua famiglia aveva interessi cosmopoliti e suo padre era un esperto linguista. Ha descritto sua madre come una persona dalle risorse eccezionali, che aiutò la famiglia ad andare avanti nonostante anni di grandi sconvolgimenti. Quando Hanna aveva 12 anni, la sua famiglia si trasferì, a seguito di difficili circostanze personali, a Ginevra, dove il padre assunse il posto di caporedattore di un giornale. Per un certo periodo tornò a Varsavia per completare la sua istruzione secondaria e prendere Medicina.

   Aveva una grande lealtà nei confronti del socialismo, ma anche incontrò l'opera di Freud abbastanza precocemente. Di nuovo sotto pressione, la sua famiglia doveva trasferirsi ancora una volta, questa volta a Parigi (il ruolo di antifascista del padre aveva allora reso impensabile per loro restare a Ginevra).

   Hanna aveva continuato a studiare Medicina in Polonia, ma quando fece visita alla sua famiglia a Parigi durante le vacanze dell'agosto 1939, vide che non poteva ritornare in Polonia. Nel 1940, di fronte all'occupazione tedesca della Francia, la famiglia fuggì in Inghilterra, attraversando il Canale della Manica a bordo di una nave polacca. Come la Segal scrive, <<arrivai in tempo per il blitz>>. Continuò gli studi medici in Gran Bretagna, ma da allora in poi lei vide che quel periodo doveva essere una tappa che aveva una meta differente: quella di una formazione  psicoanalitica. Era venuta ben presto in contatto con i pionieri della tradizione delle "relazioni oggettuali" che era emersa nella psicoanalisi britannica. In quella che si sarebbe dimostrata una presentazione profondamente significativa, Ronald Fairbairn (di Edimburgo) mise la Segal in contatto con la Klein, con cui fece l'analisi e, più tradi, molte supervisioni.

   Il periodo dell'arrivo della Segal sulla scena psicoanalitica, subito dopo la morte a Londra di Freud, fu contraddistinto da un enorme fermento nel movimento, con i sostenitori della Klein, di Anna Freud e di coloro che non parteggiavano per nessuna delle due che avevano intense e profonde dispute su modelli teorici. Ciò portò ad una serie di dibattiti formali a Londra, tra il 1941 ed il 1945; i contributi erano dettagliati, talora intellettualmente brillanti e spesso profondamente pieni di acrimonia. Talora, questi incontri molto carichi di tensione vennero disturbati dall'aviazioni britannica che sorvolava i cieli per operazioni militari all'estero. (Queste illuminanti "Controversial Discussions" divennero accessibili come pubblicazione nel 1991).

   Dopo la guerra, diversi sostenitori della Klein, tra cui Herbert Rosenfeld e Hanna Segal, intrapresero un lavoro clinico con pazienti molto gravemente disturbati. Scritti di importanza duratura, ad esempio sulla natura del funzionamento psicotico o non psicotico, vennero  prodotti da questi clinici, come anche, significativamente, da Wilfred  Bion (1897-1979), la cui opera era stata a lungo un importante punto di riferimento e di dialogo per la stessa Segal, e che è direttamente citata nell'intervista qui riprodotta.

   Nel 1987 la Segal fu nominata a ricoprire l'insegnamento su Freud nella cattedra da poco istituita all'"University College" a London. Alcune delle idee accennate nella discussione che riportiamo sono state ulteriormente elaborate in due collane: Dream, Phantasy and Art (1991) e Psychoanalysis Literature and War (1997). Una collana di due volumi curata da David Bell, contenente saggi su o ispirati dall'opera di Hanna Segal è stata pubblicata recentemente e comprende: "Reason and Passion" (1997) e "Psychoanalysis and Culture: a Kleinian Perspective" (1999).

   INTERVISTA

 

Daniel Pick: La prima cosa che volevamo esplorare era il significato della "Interpretazione dei Sogni" di Freud per la psicoanalisi odierna.  (...) il suo modello interpretativo fornisce ancora  'la strada maestra'  per una nuova comprensione dei sogni e dell'inconscio nel modo in cui Freud credeva?

 

Hanna Segal: Sì e no. Freud  è spesso citato erroneamente; non ha mai detto  che il sogno è la strada maestra per l'inconscio; ma disse che l'interpretazione del sogno è  la strada maestra per l'inconscio. Nell'analisi contemporanea le persone differiscono notevolmente per quanta attenzione riservano al sogno. Io appartengo  a coloro che amano lavorare coi sogni, ma l'intero atteggiamento nei confronti del sogno è cambiato.

   La grande scoperta di Freud è stata il fatto che il nostro inconscio rimosso  si esprime di per sé nei sogni e che questo comporta  molto lavoro psichico; si è dovuto sviluppare un intero linguaggio per avere un sogno; si devono trovare i simboli e tutto va messo insieme. E' proprio un grande sforzo; una produzione  psichica inconscia del sogno che è una elaborazione ("working through") ed un portare fuori ("working out") esperienze che non sono elaborate in modo conscio.

   (da continuare - to be continued)

 

 

 

 
 
 
 
   

 

 

 

 

 

 

   

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
 

 

   
   
 

 

   
   
   
 

 

   
   
   
   
   
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
   
 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

   

 

 

 

 

 

Responsabile Editoriale : Giuseppe Leo

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