Le mostre,
gli eventi teatrali, gli 'happenings'.... e tanto altro
ancora.
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'Events' del PRIMO SEMESTRE 2006 Vai agli 'Events'
del SECONDO SEMESTRE 2005
Vai agli 'Events'
del PRIMO SEMESTRE 2005
21.11.2006
(fonte. Exibart.com)
MILANO ALLA MENTA
Si inaugura oggi nel capoluogo lombardo una nuovissima fiera
d'arte antica e moderna. Aperta al pubblico dal 22 al 26
novembre in via Tortona. L'arte cambia committenza, agenda e
geografia. Si chiama Mint e si presenta con
un'insolita mescolanza cromosomica. E una discendenza
elitaria...
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fino al 28.I.2007
Wherever we go
Milano, Spazio Oberdan
Hanno abbandonato la terra natale. Chi per lavoro, chi per
necessità, chi per indole o per sfida. Le loro opere parlano
di perdita e di speranza. Cercando di attingere la pienezza
attraverso l'esperienza.
[leggi]
fiere_resoconti
Artissima fa 13
Tendenze, congiunture e calendari: sono poche le fiere che
possono permettersi il lusso di mantenere la propria
identità, senza rincorrere l'ultima trovata delle
concorrenti. In Italia c'è quella di Torino. La tredicesima
edizione di Artissima...
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fino al 7.XII.2006
Glenn Sorensen / James Yamada
Napoli, Raucci Santamaria
Ars poetica e ars politica. Il mondo diviso due, tra fiori
di lillà e l'erba voglio. Un dollaro di disonore. Per chi
muore dal desiderio di ricevere comodamente a casa propria
tutte le esplosive novità del mercato...
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fino al 13.XII.2006
Jerzy Stajuda
Roma, Istituto Polacco
Una selezione accurata di acquerelli e acrilici. Per far
conoscere in Italia uno dei protagonisti dell'arte astratta
polacca del secolo scorso. Un artista dalla personalità
multiforme e sorprendente...
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fino al 26.XI.2006
Bert Feddema
Cupra Marittima (ap), Galleria Marconi
Per il secondo appuntamento di Nudi come vermi la
Galleria Marconi prosegue la collaborazione con la Galerie
de Meerse. Presentando una personale del giovane artista
olandese...
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20.11.2006
(fonte: Exibart.com )
fino al 20.XI.2006
Glassdressing
Trieste, Museo Revoltella
La magia della trasparenza, il fascino del colore, l'estro
di giovani designer. Nascono così i gioielli su vetro
protagonisti di un inedito concorso. Tutto dedicato alla
magia del vetro...
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fino al 25.IX.2006
Mimmo Paladino
Milano, Cardi e Christian Stein
Una misteriosa cabala pittorica. Un linguaggio primitivo e
raffinato che cita la storia. Paladino torna a Milano con la
recondita magia di sempre. E mostra un'incontenibile energia
creativa.
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fino all'8.XII.2006
Robert Gligorov
Napoli, Changing Over Gallery
Esasperare il contenuto delle immagini per tastare i confini
del paradosso visivo. Tra dislocazioni topologiche e
amplificazioni morbose. Gligorov resiste alla corrosione di
una ritualità spettacolare.
[leggi]
fino al 25.XI.2006
Gastone Novelli
Treviso, Galleria L'Elefante
Un viaggio di ritorno. Fin dove l'arte è partita. Creta,
Knosso, Delfi, Tebe, l'Ellade. Viste con gli occhi attenti
di chi scrive, traccia mappe e schizza i paesaggi,
condensati un intimo diario visivo.
[leggi]
fino al 22.XI.2006
Lodz Kaliska
Roma, MLAC
Ironici, divertenti, provocatori. Alla prima mostra in
Italia, i Lodz Kaliska arrivano con un consistente bagaglio
di opere. Il Leitmotiv? Un'originale re-interpretazione
dell'arte. E un omaggio a Duchamp.
[leggi]
fino al 20.XI.2006
Stefano De Luigi
Napoli, LA.Na.
Cromie psichedeliche ed irreali proiettano lo sguardo dello
spettatore nel mondo delle tre X. Dove ogni cosa sembra
essere di plastica. E tutto è velato da un'atmosfera
onirica...
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18.11.2006
WAR TO
INDIFFERENCE
inaugurazione lunedì 20 novembre | fino al 23 dicembre 2006
| galleria agheiro | lavagna (ge)
L'Associazione culturale Agheiro arte contemporanea, è
promotrice della mostra che sarà inaugurata il 20 novembre
in occasione della giornata mondiale su i diritti dei minori
per ricordare la Convenzione approvata dall'Assemblea
Generale dell'ONU il 20 novembre 1989, sottoscritta ormai da
quasi tutti i paesi del mondo.
Il testo, a tutt'oggi, non è ancora sufficientemente
conosciuto da molti governi degli Stati che l'hanno
approvato, e così pure da molti bambini.
L'obiettivo è quello di sensibilizzare la cittadinanza, ed
in particolar modo i giovani, ai diritti negati nella realtà
globale contemporanea; un invito a ripensare criticamente al
mondo infantile.
La galleria ospiterà alcune installazioni di tre artiste
selezionate per questa particolare iniziativa: Maby Navone,
nota artista ligure che vive e opera nel Tigullio,
parteciperà con una installazione di forte impatto
emozionale dal titolo "Babies"; Silvia Levenson, artista
argentina, nata a Buenos Aires, che esprime con
installazioni e oggetti emblematici in vetro-resina un
percorso da sempre indirizzato al mondo dell'infanzia e
della condizione umana in generale; Federica Marangoni
veneziana, sensibile maestra di metafore in video-vetro-neon
e rappresentante di spicco nel contesto internazionale
dell'arte elettronica, che presenterà un panorama delle
contraddizioni, dei conflitti e del malessere della
cosiddetta società del benessere, esponendo un'altamente
significativa video-installazione intitolata "Tolerance IN
Tolerance".
L'evento intende, inoltre, stimolare gli insegnanti delle
scuole di primo e secondo grado a svolgere attività
curricolare di approfondimento con gli alunni, usufruendo di
materiale didattico di supporto fornito da Amnesty
International.
All'inaugurazione della mostra sarà presente Roberto
Piumini, autore di testi per l'infanzia, amato da grandi e
piccini, che coinvolgendo i bimbi leggerà alcune pagine del
suo libro "Lo zio diritto".
War to indifference - omaggio a Jean-Sélim Kanaan
Dal 20 novembre al 23 dicembre 2006
Galleria Agheiro
Corso Buenos Aires, 60
Lavagna (GE)
dal mercoledì al sabato 16,30 - 19,30 o su appuntamento
ingresso libero
Ph./Fax 0185 370032
info@agheiro.org
www.agheiro.org
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17.11.2006
(fonte: www.exibart.com
)
USCITA PISTOIA, DIREZIONE ARTE
Giunto alla quarta edizione, il progetto Uscita Pistoia,
promosso da SpazioA, conferma di essere uno degli
appuntamenti di arte contemporanea più seguiti in Toscana. E
di rispondere ancora bene, dopo quattro anni, alle politiche
di sensibilizzazione culturale promosse dalla Regione
Toscana e dai comuni partner dell'iniziativa...
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fino al 10.XII.2006
Paola Pivi
Milano, Magazzini di Porta Genova
Una moderna arca di Noè. Sentimenti religiosi e laboriosità
contadina. Alla fondazione Trussardi è il turno di Paola
Pivi.Che mixa pacifismo e ready-made. E torna in mente anche
Kounellis...
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fino al 15.XII.2006
Intramoenia Extra Art
Foggia, sedi varie
Nichi "di Samotracia" Vendola -come lo ha ribattezzato
argutamente Achille Bonito Oliva, direttore scientifico del
progetto- promuove la seconda tappa dell'evento pugliese.
Tra i castelli della Daunia...
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fino al 30.I.2007
Vasco Bendini
Verona, La Giarina
Queste opere sono l'ultima carta del castello. Il
respiro della pittura fa vivere la materia e lo spazio in
uno stato in cui il tempo è sospeso. Bendini torna a Verona
dopo vent'anni dall'ultima grande mostra...
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libri_saggi
Quando i rifiuti diventano arte
(skira 2006)
I rifiuti nell'arte del Novecento. Biografia per immagini di
un secolo che reagisce alla disumanizzazione. Includendo
stracci, cartone ed escrementi nelle opere d'arte. La penna
è quella di Lea Vergine...
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fino al 24.II.2007
Pittura elettrica #2
Vitulano (bn), Giamaart Studio
L'energia della pittura? Ha il sapore dell'elettricità e un
chiodo fisso: la contaminazione. Cinque artisti in bilico
tra tradizione e tecnologia. E uno spirito interattivo che
lascia spazio alla riflessione.
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16.11.2006
(fonte: Exibart.com )
fino all'11.II.2007
Willem de Kooning
Roma, Museo Carlo Bilotti
Secondo appuntamento al romano Museo Bilotti. Protagonista
un de Kooning inedito. Quello dell'ultimo periodo, meno
conflittuale e aggressivo, più luminoso e poetico. Una
mostra che viene dal freddo...
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fino all'8.XII.2006
Tuscia Electa
Firenze e Panzano in Chianti
Tuscia Electa si orienta verso la perdita della connotazione
biennale. Si impegna in eventi distribuiti durante tutto
l'anno. L'epoca delle manifestazioni d'arte site specific
periodiche pare in crisi...
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fino al 10.I.2007
Mauro Ceolin
Bologna, nt art gallery
Fluidi contemporanei. Un progetto studiato ad hoc per la
galleria bolognese. Ispirandosi alle ricerche di Leonardo da
Vinci. Un video, disegni e collage per un nuovo ciclo
dell'artista multimediale milanese...
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fino al 20.XI.2006
Patrizia Posillipo
Caserta, Galleria Studio Legale
Un progetto ambizioso quello di imbrigliare nella più
statica delle rappresentazioni, il ritratto fotografico in
posa, l'indole errabonda dei rom. Patrizia Posillipo ritrae
adulti e bambini, capomatrone e boss...
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arteatro_contaminazioni
La democrazia del corpo: dall'Oriente a qui
Invertire la rotta e stabilire nuovi connessioni tra
discipline orientali e habitat occidentali. Per disegnare
una nuova geografia che dalla via della seta porti al jpeg e
ai pixel. Senza dimenticare le risorse dinamiche del corpo.
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SCENE
CREATIVE ITALIANE, CENTRI DI PRODUZIONE CULTURALE
GIOVANILE A CONFRONTO
sabato 18
novembre | ore 9,00 | sala conferenze del museo del
territorio biellese al chiostro di san sebastiano | biella
Le esperienze di sviluppo locale e regionale rilevate in
questi ultimi anni in varie aree del mondo ci mettono di
fronte a nuovi paradigmi di crescita. In molti casi le
tradizionali leve economiche sembrano essersi inceppate o
sostituite da meccanismi piu' complessi e trasversali. In
questo scenario e' opportuno essere in grado di rileggere le
teorie economiche e sociali in una nuova ottica e di
eleborare nuovi modi per incidere sul territorio e
accompagnarne la crescita.
Far leva sulla creatività e su specifiche inziative
artistico-culturali, soprattutto quando esse siano
altamente partecipative e mirate a stimolare la creatività
giovanile, puo' rappresentare uno strumento nuovo e
importante per attivare nuove dinamiche di sviluppo.
In questa direzione si muovono le più recenti teorie di
sviluppo locale, tra le quali figurano gli studi
condotti dall'economista Richard Florida e dalla
ricercatrice Irene Tinagli. Tali ricerche sono state riprese
e applicate al contesto italiano da Creativity Group Europe,
società fondata dai due studiosi e dall'esperto di urban
management Giovanni Padula. L'intervento affronterà dunque
il tema del ruolo della creatività e delle inziative
artistico-culturali nelle politiche di sviluppo locale,
presentando e discutendo i principali risultati delle
ricerche condotte sia in Italia che negli Stati Uniti.
Irene Tinagli - Creatività Group Europe srl
Programma e scheda di partecipazione
Il Seminario è organizzato dall'Associazione G.A.I. -
Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani,
Regione Piemonte, Città di Biella - Assessorato alla Cultura
e Politiche Giovanili
Scene Creative Italiane, centri di produzione
culturale giovanile a confronto
Sabato 18 novembre 2006
ore 9,00 Registrazione partecipanti
ore 9.30 Introduzione dei Lavori
Info: Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili del
Comune di Biella
Alberto Panzanelli
Tel 015.3506618 - Fax 015.3506.615
alberto.panzanelli@comune.biella.it
www.giovaniartisti.it
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15.11.2006
(fonte: Exibart.com)
SARDEGNA IN COSTRUZIONE
Ancora lei, Zaha Hadid. La superstar dell'architettura, dopo
il Maxxi di Roma, si aggiudica a Cagliari la realizzazione
del Betile. Ma il concorso non si è esaurito con
questa rappresentazione, presto in replica in altre città
italiane. C'è infatti da raccontare una storia progettuale
finalmente anomala...
[leggi]
fino al 25.III.2007
Turner e gli impressionisti
Brescia, Museo di Santa Giulia
Oceanica e un po' eccessiva, ma non priva di opere
straordinarie. La nuova mostra di Goldin riporta in scena
gli impressionisti. Ma anche Turner, la pittura accademica e
la scuola di Barbizon.
[leggi]
fino al 28.XI.2006
Marco Gastini
Bologna, Otto Gallery
Quando l'opera d'arte coinvolge fisicamente l'osservatore. E
lo fa vivere la materia, disposta nello spazio con le sue
molteplici simbologie. Viaggio tra le pagine di un libro di
memorie avvolte nel plexiglas...
[leggi]
fino al 25.XI.2006
Luigi Rizzo
Roma, L'Union
Lo studio di uno sguardo e la più profonda apertura su una
realtà che travalica il personale. In un set
cinematografico, la ricostruzione di un incontro muto e
distante. Lungo quanto una corsa in metropolitana.
[leggi]
fino al 19.XI.2006
Elisabetta Vignato
Padova, Palazzo Moroni
Essere adulti o essere bambini? Essere giovani adulti
è la risposta dei ritratti di Elisabetta Vignato. Sospesi
fra due mondi. Per immaginare ciò che non è ma che forse
sarà...
[leggi]
pre[ss]view
Trentatré trentini entrarono a Trento
Che il nord-est italico sia propositivo anche in campo
artistico ormai è un fatto. Il plusvalore è rappresentato
dalla capacità di innovare anche le formule paludate.
Abbiamo parlato della rivista Work con Fabio Cavallucci.
[leggi]
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14.11.2006
(fonte: Exibart.com )
fino all'11.II.2007
Erwin Wurm
Vienna, Mumok
Un po' Mars Attacks, un po' 11 settembre. Gli eventi
sono davvero così imprevedibili? Pare di si, tanto che a
Vienna piovono case. Illogico? Tanto meglio.
Un'installazione vicina alle nuvole...
[leggi]
fino al 7.I.2006
Marzia Migliora
Torino, Fondazione Merz
Un bianco percorso che coinvolge tutti i sensi. Opere non
solo da vedere ma da sentire, sospese tra morte e poesia. In
un viaggio attraverso la percezione, la cecità e le paure...
[leggi]
fashion
Boys are back in town
Meltin'Pot: un'azienda di moda, un sogno imprenditoriale, un
crogiuolo di creatività. Augusto Romano, Rankin e Fabio
Novembre sono il nucleo. Di un dreamteam sorprendente...
[leggi]
fino al 2.XII.2006
Roberto Pietrosanti
Roma, A.A.M Architettura Arte Moderna
Dopo anni di sperimentazione e di ricerca, l'approdo ad
un'equilibrata sintesi di tecnica, linguaggio e poesia.
Grandi tele costruite con la calda freddezza di un
architetto.
[leggi]
libri_saggi
Il consumo delle immagini
(bruno mondadori 2006)
La differenza tra simbolico e immaginario? Tra estetica ed
economia? Ve la spiega Fulvio Carmagnola, in compagnia di
Zizek e Che Guevara. Un invito al gioco, serissimo...
[leggi]
fino al 26.XI.2006
Flavia Mantovan
Milano, Stragapede&Perini
Volti noti. Occhi fosforescenti e zigomi incavati. Le icone
del successo e i loghi che dal successo hanno creato
leggende. La pittura, senza invenzione, immortala. Lo smalto
cola e la tela si fa incandescente...
[leggi]
NEW
LANDSCAPES - ITALIENISCHE FOTOKUNST
dal 13
novembre al 22 dicembre 2006 | kunst palais di
hypovereinsbank | monaco
Prima banca 'veramente europea' a seguito dell'integrazione
con HVB, UniCredit presenta in anteprima in Germania, a
Monaco, dal 13 novembre al 22 dicembre presso il Kunst
Palais di HypoVereinsbank, la mostra fotografica 'New
Landscapes - Italienische Fotokunst', una selezione
della collezione del Gruppo oggi presente in 19 Paesi nel
mondo, con un patrimonio umano di 140.000 Dipendenti e 28
milioni di Clienti.
'New Landscapes - Italienische Fotokunst' ha il suo fulcro
nel tema del paesaggio interpretato dai più importanti
artisti degli ultimi decenni in ogni sua variante, da
opposizione alla città e al profilo urbano e
post-industriale a metafora essenziale di natura e
romanticismo. Con una cinquantina di opere, Luigi Ghirri,
Franco Fontana, Mimmo Jodice, Gabriele Basilico, Vincenzo
Castella, Olivo Barbieri, Luca Campigotto, Antonio Basiucci,
Armin Linke, Francesco Jodice, Francesco Candeloro, Maria
Grazia Toderi, Luisa Lambri, Elisa Sighicelli, Francesca
Rivetti e Eva Frapiccini sono presenti in esposizione.
La mostra prende avvio con le opere realizzate all'inizio
degli anni Settanta da Luigi Ghirri, che sono state
uno dei modelli fondamentali per l'evoluzione successiva
della fotografia di paesaggio italiana, sempre in bilico tra
espressione delle proprie emozioni e analisi antropologica.
E' stato tra l'altro proprio Ghirri a coordinare - insieme
allo scrittore Gianni Celati - una delle campagne
fotografiche più importanti dell'intera storia della
fotografia italiana, "Viaggio in Italia", alla quale hanno
partecipato anche altri autori presenti nella mostra
odierna, come Gabriele Basilico, Mimmo Jodice, Vincenzo
Castella e Olivo Barbieri. Di questi autori vengono esposte
opere appartenenti agli anni Novanta e successivi, a
testimoniare la straordinaria evoluzione del loro linguaggio
e la varietà delle scelte espressive adottate nel corso del
tempo: si va dalla rivisitazione poetica della tradizione
mediterranea di Mimmo Jodice alla cruda e diretta
visione architettonica di Gabriele Basilico che
fotografa la Beirut distrutta dalla guerra, per giungere
alle immagini urbane di Vincenzo Castella, in cui il
colore gioca un ruolo decisivo e a quelle di Olivo
Barbieri, che reinventa il paesaggio di luoghi vicini e
lontani in immagini di straniata visionarietà.
Nella scia di questa tradizione si situano le opere di
Luca Campigotto e Antonio Biasiucci, che
trasformano i paesaggi naturali in immagini dal carattere
visionario, in un tentativo di recuperare un rapporto
uomo-natura nei luoghi estremi e incontaminati come possono
essere il deserto cileno e i vulcani mediterranei.
Il colore è l'elemento centrale anche dell'esperienza più
isolata di Franco Fontana, che sin dai primi anni
Settanta si è imposto sulla scena internazionale come uno
dei grandi interpreti di una fotografia di grande intensità
cromatica e formale. Tutti questi autori, in ogni caso, si
concentrano sulla persistenza e sul rinnovamento di una
tradizione, sulle tracce che la presenza umana ha lasciato
sul territorio nel corso dei secoli, non solo in Italia ma
in diversi luoghi del mondo.
Diverso è l'atteggiamento delle giovani generazioni, che
approfondiscono l'aspetto più decisamente documentario
dell'esperienza fotografica, come dimostrano le ricerche di
Armin Linke e Francesco Jodice, che analizzano
i grandi mutamenti della società mondiale attraverso uno
sguardo attento sia agli spazi che agli uomini che li
abitano e che in essi agiscono. Anche Maria Grazia Toderi
affronta il tema del paesaggio urbano, ma le sue visioni
dall'alto trasformano la città in campo di luci, creando
percorsi quasi geometrici tra i luoghi; la geometria è
fondamentale anche per Luisa Lambri, che affronta il
tema dell'architettura moderna trasformando i luoghi
fotografati in composizioni pressoché astratte, nell'intento
di restituire attraverso la fotografia il pensiero stesso
degli architetti. Elisa Sighicelli si muove tra
l'immaginario quotidiano e la storia del paesaggio, in un
continuo gioco di ambiguità tra realtà e invenzione.
Francesco Candeloro è presente con una ricerca di ambito
pop ma con influenze di matrice concettuale, composta da 16
cubi in plexiglas installati a terra di suggestivo impatto
visivo che rifletteno sull'individualità dei volti e degli
sguardi. Infine, la mostra si chiude su due giovanissime
autrici, Francesca Rivetti ed Eva Frapiccini,
che ancora ribadiscono la duplice anima della fotografia
italiana di paesaggio. Francesca Rivetti prima inventa spazi
vuoti, dove il paesaggio non si vede ma è immaginabile, è
presente proprio attraverso la sua assenza. Eva Frapiccini
si avvicina agli spazi urbani fotografando i luoghi dove
sono accaduti i fatti tragici legati al terrorismo degli
anni Settanta e Ottanta. A testimoniare il riconoscimento
internazionale di alcuni di questi autori, e al contempo a
rafforzare il processo di integrazione e sinergia tra le
diverse componenti del grande Gruppo internazionale nato nel
2005, due importanti opere di questa mostra - quelle di
Massimo Vitali e di Walter Niedermayr -
provengono dalla collezione di Hypovereinbank, già da tempo
focalizzata anche sulla raccolta e presentazione della
fotografia contemporanea internazionale. Un modo ulteriore
di lavorare sulla città e sulla memoria, su come il tessuto
urbano sia teatro di una storia in continuo divenire, e il
paesaggio - urbano o naturale - sia sempre in diretto
contatto con le vicende dell'uomo.
La collezione UniCredit
La collezione d'arte contemporanea di UniCredit Group è
focalizzata sulla promozione degli artisti attivi a partire
dagli anni '80 e in due anni ha visto l'ingresso di 70
autori con 280 opere.
Le nuove acquisizioni e committenze integrano il patrimonio
artistico storico del Gruppo, un corpus di oltre 15.000
opere, una selezione delle quali è ora fruibile on line,
attraverso il museo virtuale visibile sul portale di Gruppo
www.unicredit.eu,
sulla intranet aziendale e nella Galleria di Palazzo Magnani
a Bologna.
La collezione rappresenta uno strumento di dialogo con tutti
i pubblici di riferimento del Gruppo, di relazione con i
territori, un'opportunità di aggiornamento culturale e
strumento di formazione per i dipendenti. Le opere saranno
infatti collocate all'interno della futura sede della
Corporate University a Torino e sono già allestite, con
progetti curatoriali, in sedici sedi con la rassegna "Sharing
passions". Ad essa si affiancano altri importanti
interventi, già in corso tra i quali:
. le collaborazioni con il MART di Rovereto, il Museo di
arte contemporanea Castello di Rivoli, la Fondazione Arnaldo
Pomodoro di Milano, che si configurano come partnership di
sviluppo di progetti per la divulgazione dei linguaggi della
contemporaneità, che partono dall'elaborazione di interventi
formativi e dalla promozione dei giovani artisti;
. lo sviluppo di una nuova collana editoriale "L'arte del XX
secolo", edita da Skira, un'opera interdisciplinare il cui
primo di cinque volumi è in libreria da ottobre;
. la presenza attiva nelle fiere, vere e proprie kermesse
culturali, quali Artissima a Torino e Artelibro a Bologna;
. lo sviluppo, di concerto con la Fondazione Agnelli, della
borsa di ricerca sull'economia dell'arte contemporanea,
intitolata al Senatore Giovanni Agnelli; la partecipazione a
premi con residenze all'estero per giovani artisti, tra i
quali Furla,
. la collaborazione con DARC (Direzione Arte e Architettura
Contemporanea del Ministero per i beni culturali);
. il sostegno all'AMACI (l'Associazione dei musei di arte
contemporanea in Italia), con la quale abbiamo organizzato
il sabato di comunicazione interna UniCredit Art Day, per le
giornate del contemporaneo.
New Landscapes - Italienische Fotokunst
Dal 13 novembre al 22 dicembre 2006
Kunst Palais di HypoVereinsbank - Monaco
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16.10.2006
BUIO IN SALA
STENSEN 2006
La Psicoanalisi incontra il Cinema
Venerdì 27 ottobre 2006
ore 21.00
Quando il mondo esterno offusca il mondo interno
Syriana
di Stephen Gaghan
(USA 2005, 127’)
Interviene Gilberto del Soldato
Venerdì 3 novembre 2006
ore 21.00
Luce ed ombra sul rapporto padre-figlio
Il ritorno
di Andrey Zvyagintsev
(Russia 2003, 106’)
Interviene Enza Quattrocchi
Venerdì 10 novembre 2006
ore 21.00
Vita e teatro: il valore dell’illusione
La diva Julia
di Istvan Szabo
(Canada/U.S.A./Ungheria,/GB 2004, 105’)
Interviene Elisabetta Bernetti
Venerdì 17 novembre 2006
ore 21.00
Una vita spezzata dal trauma
La morte e la fanciulla
di Roman Polanski
(USA/Francia/GB 1994, 103’)
Interviene Stefania Nicasi
Venerdì 24 novembre 2006
ore 21.00
La psicoanalisi si fa cinema
Diario di una schizofrenica
di Nelo Risi
(Italia 1968, 109’)
Interviene Rossella Vaccaro
Il Cinema e la Psicoanalisi nascono quasi contemporaneamente
e permeano in modo decisivo la cultura del Novecento, trovando,
non di rado, spazi d’incontro e di scambio. Nasce da qui l’idea
di portare in sala uno psicoanalista che guarda e commenta un
film insieme al pubblico, per favorire la percezione e l’ascolto
delle risonanze interiori suscitate dalla pellicola. Dopo il
successo della scorsa edizione, ecco una nuova selezione di film
e commentatori, per cinque nuove suggestioni cinematografiche e
psicoanalitiche.
Syriana di Stephen Gaghan (USA 2005, 127’)
Nasir, giovane e carismatico principe arabo, Bob Barnes,
veterano agente della CIA, e Jimmy Pope, proprietario di una
piccola compagnia petrolifera, intrecciano le loro vicende sullo
sfondo del Medio Oriente e degli interessi che da anni lo
dividono. La complessità della situazione reale, sapientemente
rispecchiata nella complessità narrativa, non tralascia di
denunciare apertamente il vantaggio concreto mantenuto dagli USA
grazie all’instabilità dell’area.
Golden Globe 2006 ed Oscar 2006 a George Clooney come Miglior
attore non protagonista - Fuori concorso al Festival di Berlino
2006
Il ritorno di Andrey Zvyagintsev (Russia 2003, 106’)
Andrey e Ivan vedono la loro vita sconvolta dall’improvviso
ritorno del padre, mai conosciuto. Nonostante il risentimento,
accettano di fare una gita fra i laghi del Nord della Russia con
lui, in cerca di risposte. Acuto nella rappresentazione del
rapporto padre-figlio, il film è lirico e suggestivo, nonostante
un certo manierismo da opera prima.
Leone d’oro al Festival di Venezia 2003
La diva Julia di Istvan Szabo (Canada/U.S.A./Ungheria/GB
2004, 105’)
Nella Londra spensierata del 1938, una diva del teatro
insidiata dall’età cerca un ultimo barlume di giovinezza
nell’infatuazione extraconiugale. Ne deriva un gioco di amore e
vendetta che illustra l’ambiguità di quel mondo. Con un cast
prevalentemente teatrale e un’escursione attraverso i generi si
riflette sull’intreccio tra realtà e finzione.
La morte e la fanciulla di Roman Polanski (USA/Francia/GB
1994, 103’)
America Latina: Paulina Escobar vive col marito avvocato la
nuova epoca del suo paese dopo una terribile dittatura. Il
passato torna a galla quando, in un uomo, crede di riconoscere
uno degli aguzzini che quindici anni prima l’ha seviziata e
torturata. La struttura teatrale crea un “Cinema da camera” che
abbandona la metafora politica per indagare la dialettica e
l’interscambiabilità dei ruoli.
Diario di una schizofrenica di Nelo Risi (Italia 1968, 109’)
In una clinica svizzera un’analista anticonformista racconta
la terapia intrapresa per riportare alla normalità una ragazza
che ha tentato il suicidio. Liberamente tratto dal libro omonimo
di Marguerite Anurée Sechehaye, con la collaborazione di Fabio
Carpi e la consulenza di Franco Fornari, è uno dei rari film di
contenuto psicoanalitico corretto, accettabile ed emozionante.
INFO
PREZZI:
Intero: € 6 Ridotto: € 5 (Studenti, Soci CPF ed altri)
Ridotto Stensen: € 3,50 (tessera Stensen 06)
A CURA DI STENSEN CINEMA
Valeria Cicerone, Sofia Ciuffoletti,
Michele Crocchiola, Anita Galvano
Viale Don Minzoni 25/g
50129 Firenze
Tel. 055/5535858
e-mail: cinema@stensen.org
Sito web:
www.stensen.org
CENTRO PSICOANALITICO
DI FIRENZE
Sezione Toscana della Societa’ Psicoanalitica
Italiana
Via F. Puccinotti 99, Firenze
Tel. 055/480331
E-Mail: centropsi.fi@dada.it
Sito web:
www.spi-firenze.it
|
|
13.10.2006 (fonte:
www.exibart.com )
WHEREVER WE GO - OVUNQUE ANDIAMO
17
ottobre 2006 - 28 gennaio 2007 | a cura di hou hanru e
gabi scardi | promossa dalla provincia di milano in
collaborazione con il museo di fotografia contemporanea
| spazio oberdan, viale vittorio veneto 2 | milano
Presso lo spazio Oberdan di Milano si terrà dal 17
ottobre prossimo la mostra Wherever We Go -
Ovunque andiamo: Arte, identità, cultura in transito,
a cura di Hou Hanru e Gabi Scardi.
L'esposizione, promossa dalla Provincia di Milano e
realizzata in collaborazione con il Museo della
Fotografia Contemporanea, raccoglie più di cinquanta
opere (video, sculture, installazioni, disegni,
fotografie) di ventitre artisti, per la maggioranza
inediti in Italia.
Di provenienza differente, dall'Albania al Sud Est
asiatico al Medio Oriente, questi artisti sono
accomunati dal fatto di abitare in Paesi diversi da
quelli in cui sono nati e di aver sperimentato in prima
persona l'incontro con valori, visioni del mondo e
sistemi di vita eterogenei, facendosi portatori di una
cultura sfaccettata che integra punti di vista
molteplici. Proprio questo tipo di personalità sta
infondendo oggi all'arte nuove energie creative, in un
rapporto di confronto, di scambio, di travasi e di
influssi.
Attraverso le opere di Adel Abdessemed, Nindityo
Adipurnomo, Kristine Alksne, Maria Thereza Alves, Keren
Amiran, Carlos Amorales, Maja Bajević e Danica Dakić,
Yael Bartana, Banu Cennetoglu, Magali Claude, Latifa
Echakhch, Huang Yong Ping, Mella Jaarsma, Koo Jeong-A,
H.H. Lim, Elena Nemkova, Ni Haifeng, Adrian Paci, Pascal
Marthine Tayou, Tsuyoshi Ozawa, Nari Ward e Shen Yuan
si manifesta così l'orientamento interculturale che
caratterizza molta parte della società e dell'arte del
presente, e si esprimono i temi della dislocazione e
della stratificazione culturale, della rappresentanza, e
l'idea di cultura come ambito dotato di vitalità capace
di assimilare ed integrare continuamente, nella propria
forma e nella propria tradizione espressiva, elementi
nuovi ed estranei.
La mostra parla quindi di identità, intendendo con
questo termine qualcosa che non si definisce solo in
base a una radice geografica ma che è soprattutto
prodotto di esperienze e di relazioni; qualcosa che non
è fissato una volta per tutte, ma che è vivo e mobile,
che resiste alle semplificazioni e alle classificazioni.
Tra i video in mostra: What Is the Colour of German
Roses? di Maria Thereza Alves; I Like - I
Don't realizzato a quattro mani da Maja Bajević
e Danica Dakić; la doppia video proiezione
Wild Seeds di Yael Bartana; Vajtojca
di Adrian Paci, dove l'artista mette in scena il
proprio funerale e la propria rinascita; la poetica
videoanimazione che Carlos Amorales ha realizzato
a partire da una serie numerosissima di disegni
digitali, parte dei quali a loro volta in mostra e
Turtely di Keren Amiran: una donna proietta
emozioni e nostalgie su una tartarughina domestica, con
la quale avvia uno struggente monologo.
Parte delle sale espositive è occupata da grandi
sculture e installazioni: è il caso, tra l'altro, degli
interventi site-specific di Koo Jeong-A e di
H.H. Lim, dell'opera appositamente concepita da
Nindityo Adipurnomo per Wherever We Go,
consistente in una serie di sedie montate l'una
sull'altra facenti da supporto a una telecamera e di
Crusader di Nari Ward, una sorta di totem
realizzato a partire da materiali riciclati ad alto
valore simbolico: un carrello della spesa, pezzi di
plastica, taniche per la benzina, un lampadario. Shen
Yuan mette a disposizione del pubblico
un'installazione da utilizzare come trampolino,
consistente in un ampio materasso colorato e ricamato
con simboli del mondo intero. Una postazione per
l'accesso in rete è riservata all'opera di Elena
Nemkova: l'artista ha un blog in cui inserisce
disegni ispirati alle notizie di attualità che più la
colpiscono. Banu Cennetoglu esprime attraverso
una serie di fotografie l'esperienza del viaggio e
l'idea che il tragitto possa essere più importante della
meta stessa. E Magali Claude si fa ritrarre
insieme a personaggi vicini e lontani che hanno
contribuito in modo significativo alla sua formazione.
La mostra costituisce dunque un campo aperto di
confronto e messa in scena di questioni cruciali del
presente: ogni opera, frutto di una riflessione-azione,
racconta cose del luogo in cui il suo autore è nato, ma
anche di quello in cui attualmente vive. La sera
dell'inaugurazione sarà possibile assistere a una
performance ideata da un'artista olandese trasferitasi
in Indonesia, Mella Jaarsma. Al centro
dell'azione una serie di abiti avvolgenti e costrittivi
al contempo, realizzati dall'artista stessa a partire
dai materiali più svariati.
L'esposizione è accompagnata da un catalogo (casa
editrice 5 Continents) con testi critici dei due
curatori e di Elvan Zabunyan, Gilane Tawadros, Pier
Luigi Tazzi, apparati fotografici a colori e schede
biografiche degli artisti.
Servizi didattici sono previsti durante tutta la
durata dell'evento: visite guidate alla mostra in
orario fisso, con o senza prenotazione, per piccoli o
grandi gruppi e scuole di ogni ordine e grado. Per
informazioni e prenotazioni: APC tel. 0286912297 fax:
028693046, dal lunedì al venerdì orario 10-15. Inoltre,
l'Associazione Viafarini, in collaborazione con la
Provincia di Milano, promuove nel mese di novembre due
workshop a cura di due artisti partecipanti alla
mostra: Maja Bajević (dal 3 al 5 novembre) e Adrian Paci
(dal 23 al 25 novembre). I laboratori, che si terranno
presso Viafarini, sono rivolti a quindici giovani
artisti, su richiesta degli interessati.
La Provincia di Milano aderisce alla Giornata del
Contemporaneo, sabato 14 ottobre 2006, organizzando
l'iniziativa "Dietro le quinte: visita guidata ai
lavori di allestimento della mostra Wherever We
Go-Ovunque andiamo. Arte, identità, cultura in transito",
che dà la possibilità a gruppi di dieci persone
ciascuno, solo ed eccezionalmente per sabato 14 ottobre,
di osservare direttamente, all'interno dello Spazio
Oberdan, le fasi tecniche e pratiche della messa in
opera del progetto espositivo, alla presenza dei due
curatori e degli artisti. La visita è prevista ogni ora,
alle 11.00, 12.00, 14.00, 15.00, 16.00 e 17.00.
Prenotazioni telefoniche dal 10 al 13 ottobre al numero
02.77406313.
Wherever We Go - Ovunque andiamo
Inaugurazione lunedì 16 ottobre, ore 18.00; vernice
stampa ore 11.30
dal 17 ottobre 2006 al 28 gennaio 2007
Spazio Oberdan, viale Vittorio Veneto, 2 - Milano
Tel. 02 77406300/6302
Orario 10-19.30; martedì e giovedì fino alle 22; chiuso
il lunedì
Ingresso Adulti: ? 6,20; ridotto: ? 4,10; gruppi
scolastici: ? 2,70
ingresso libero il primo martedì del mese
per maggiori informazioni consultare il sito
www.provincia.milano.it/cultura
oppure Museo di Fotografia Contemporanea, Tel 02 6605661
www.museofotografiacontemporanea.org
Ufficio Stampa
Provincia di Milano/Cultura tel. 02 77406358/59/88
e-mail:
p.merisio@provincia.milano.it oppure
m.piccardi@provincia.milano.it
Museo di Fotografia Contemporanea; tel. 02 66056633
e-mail:
ufficiostampa@museofotografiacontemporanea.org
Ilaria Gianoli, tel. +39 02 514406
ilariagianoli@tin.it Marta Colombo, tel. +39 340
3442805
martacolombo@gmail.com
GAP
SEZIONE SPECIALE
WORKSHOP SU PUNTA PEROTTI
dal 12
al 15 ottobre 2006| a cura di lia de venere, marilena di
tursi, antonella marino | litorale da trani a bari-punta
perottiie | promosso da assessorato alla pubblica
istruzione e alle politiche giovanili del comune di bari
Nell'ambito della rassegna Gap-giovani artisti
pugliesi - curata da Lia De Venere, Marilena Di
Tursi e Antonella Marino col sostegno dell'Assessorato
alle Culture del Comune di Bari, in collaborazione con
le Accademie di Belle Arti di Bari e di Lecce e il
contributo della Provincia di Bari e di diversi sponsor
privati (Barili, Renauto, Saverio Lorusso
Arredamenti, Siderurgica pugliese, Saicaf, San Paolo
Banco di Napoli, Amerigus, Antonelli fotovideottica
Vision Multistore Falegnameria Muolo, Home Vision Point
Michele Ranieri)- l'Assessorato alla Pubblica
Istruzione e alle politiche giovanili del Comune di Bari
promuove un workshop rivolto a studenti d'arte e
architettura, tenuto dal collettivo Stalker/Osservatorio
Nomade (con la partecipazione di Lorenzo Romito, Pia
Livia Di Tardo, Francesco Careri, Ketty Di Tardo, Peter
Lang, Donatello De Mattia, Roberto Dell'Orco, Giorgio
D'Ambrosio, Enzo Mansueto).
Il workshop, che si svolgerà dal 12 al 15 ottobre, vuole
proporre una riflessione inedita sul rapporto tra Bari e
il mare. Dalla relazione con il suo lungomare, dominato
visivamente per anni dall' "ecomostro" di Punta Perotti,
e con le persone che lo vivono, viene cercata infatti
una risposta alla domanda: cosa può restituire Punta
Perotti alla città e ai suoi abitanti?
L'esplorazione si estende a tutta la costa barese verso
nord, ad altri meno conosciuti ecomostri e ostacoli
visivi, attraverso un percorso via mare da Trani a Punta
Perotti. Per quattro giorni e tre notti i partecipanti
esploreranno in barca questo litorale, attraccando a
terra in luoghi non convenzionali. L'obiettivo è di
disegnare una mappatura della zona che attraversi anche
le memorie e le esperienze della popolazione, tessendole
in un racconto collettivo e cercando così di far
emergere un nuovo immaginario possibile.
dal 12 al 15 ottobre 2006
litorale da Trani a Bari-Punta Perotti
per adesioni e informazioni Tel 338 5900914
pialivia@libero.it
CAPUT CINEMA
Dopo le polemiche e le inevitabili italiche lotte
intestine, finalmente parte il carrozzone della Festa
del Cinema di Roma. Tra divi, proiezioni, conferenze e
retrospettive. Ma anche molte mostre. Tutto all'insegna
della grande magia della settima arte.
[leggi]
fino al 14.I.2007
Tamara de Lempicka
Milano, Palazzo Reale
Talento e desiderio di successo. Pittura rinascimentale,
neoclassica ed avanguardie. Moda e modernità. Gli
ingredienti della pittura della Lempicka. Energica
trasgressiva ed elegante...
[leggi]
fino al 27.X.2006
Franco Fontana
Torino, Photo&Contemporary
Dal taccuino visivo del grande fotografo modenese alcuni
scatti inediti. Frutto di esercizi quotidiani mai
scontati. Ma necessari alla causa della ricerca. Anche
dopo una Laurea Magistrale ad Honorem.
[leggi]
fino all'11.XI.2006
Silvano Tessarollo
Milano, B&D Studio
Il tempo preso per gioco. L'anello burlesco della vita
che rincorre la morte. La lucidità delle torsioni e
l'asprezza delle visioni. Queste sono le gabbie ossee di
Tessarollo, tondi fatti per imprigionare...
[leggi]
fino al 18.XI.2006
Nancy Radloff
Roma, Extraspazio
Casette, alberelli, plastici, villaggetti. Tra follia
compositiva e presa per i fondelli dell'America di
provincia e del suo inutile e rassicurante ordine. La
rinascita dopo la malattia mentale...
[leggi]
fino al 15.X.2006
GAP 2006
Bari, Sala Murat
GAP, acronimo di Giovani Artisti Pugliesi. Ma anche
sinonimo di artisti in cerca di identità. Un concetto
tutt'altro che scontato, da riscoprire e proteggere. La
terza edizione del premio si rinnova sdoppiandosi...
[leggi]
fino al 15.X.2006
Innocente Salvini
Varese, Museo d'Arte Moderna
L'arte come rifiuto del conformismo pittorico. Una
personale in grado di cancellare vecchi e radicati
stereotipi. Rassicuranti ambienti quotidiani e volti
familiari come simbolo di un mondo incontaminato...
[leggi]
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12.10.2006
(fonte:
www.exibart.com )
L'ARTE
NEL SEGNO DELLA RISURREZIONE
inaugurazione 13 ottobre | ore 17.00 | presso la
cattedrale di verona | fino al 7 gennaio 2007 |
fondazione museo miniscalchi erizzo, galleria d'arte
moderna palazzo forti, chiesa di san tomaso cantuariense
| verona
In occasione del 4º Convegno Ecclesiale Nazionale
-Testimoni di Gesù risorto, speranza del mondo- verrà
inaugurato il 13 ottobre alle ore 17.00 presso la
Cattedrale di Verona, l'itinerario L'arte nel segno
della risurrezione, un percorso espositivo diviso in
tre diverse tappe, tra loro intimamente correlate nei
temi e nelle finalità.
Le esposizioni sono promosse dalla Conferenza Episcopale
Italiana, nell'intento di mostrare come l'arte sia
sempre stata e possa continuare a essere oggi un
linguaggio universale, capace di affermare e realizzare
la testimonianza dell'incontro dell'uomo con Dio e di
comunicare la speranza che viene dall'annuncio del
Risorto.
Dalla profonda convinzione che il linguaggio dell'arte
non sia semplicemente accessorio rispetto al fulcro
dell'esperienza cristiana ma, al contrario, ne
costituisca una modalità specifica di attuazione, si è
scelto di affrontare un percorso espositivo che va dalla
tradizione secolare delle Chiese del Triveneto all'arte
contemporanea, nel tentativo da un lato di rafforzare la
consapevolezza delle radici cristiane di tanta
produzione artistica del nostro paese, e dall'altro di
invitare gli artisti contemporanei e la comunità
cristiana ad un dialogo più intenso.
SPLENDORI DEL RISORTO
Arte e fede nelle Chiese del Triveneto
La mostra, che si terrà presso il museo Miniscalchi
Erizzo dal 13 ottobre 2006 al 7 gennaio 2007, propone un
centinaio di opere d'arte provenienti dal Friuli Venezia
Giulia, dal Veneto e dal Trentino Alto Adige. Codici
miniati, dipinti, sculture lignee e in marmo, calici,
ostensori e altre preziose opere narrano le radici
cristiane delle terre del Triveneto e testimoniano nei
secoli l'attenzione ai temi evangelici del Cristo
risorto nelle diverse espressioni artistiche.
L'itinerario espositivo è suddiviso in otto sezioni
tematiche ma rimanda idealmente a tutto il patrimonio
dell'arte cristiana, attestando come la fede nel Risorto
sia stata fonte di una variegata espressione artistica
che ha nutrito liturgia, pietà popolare, devozione e
esperienza di fede con segni indirizzati alla mente e al
cuore della persona e della comunità. Fra gli artisti in
mostra spiccano i nomi di Giambattista Tiepolo, Palma il
Giovane, il Pordenone e il Cavazzola, esposti insieme ad
artisti ignoti ma non meno importanti, come il fine
intagliatore del crocifisso della cattedrale di San
Giusto.
L'ARTE E DIO
La scommessa di Carlo Cattelani
La galleria d'Arte Moderna Palazzo Forti del Comune di
Verona, ospita dal 13 ottobre 2006 al 7 gennaio 2007 la
mostra L'Arte e Dio dedicata a una persona di viva fede
cristiana, che nell'arte contemporanea ha realizzato la
propria singolare missione: Carlo Cattelani.
Collezionista e mercante d'arte, Cattelani ha avuto il
merito di generare sincere espressioni di fede e
spiritualità in artisti lontani da ambiti religiosi,
contribuendo al rinnovamento dell'iconografia della
fede. Egli ha colto presto, attraverso percorsi del
tutto individuali e a volte controcorrente, l'importanza
dell'arte, anche e soprattutto di quella contemporanea,
come dimensione culturale fruibile da tutti, al di fuori
di circoli elitari e speculativi. La mostra presenta un
corpus di opere di artisti che rappresentano i massimi
maestri della contemporaneità quali Barnett Newman, Sol
Lewitt, Frank Stella, Yves Klein, Andy Warhol, Lucio
Fontana, Alberto Burri e Giuseppe Caporossi, insieme ad
opere di artisti come Gino De Dominicis, Hermann Nitsch,
Jiri Kolar e Ben Patterson che intrattennero con
Cattelani dei sinceri rapporti d'amicizia.
VIA LUCIS
Interventi d'Arte dell'Unione Cattolica Artisti Italiani
La Chiesa di San Tomaso Cantuariense di Verona, dal 13
ottobre 2006 al 7 gennaio 2007, ospita un'installazione
dedicata alla Via Lucis, promossa dall'Unione Cattolica
degli Artisti Italiani. All'interno della chiesa sono
collocate le quattordici stazioni della Via Lucis
realizzate da altrettanti artisti, in sequenza:
Alessandro Verdi, Giulio Rossetti, Massimiliano Battilo,
Eva Maria Friese, Carla Caldonazzi, Marco Arman, Maria
Rosanna Cafolla, Alberto Bolzonella, Luigi Caflisch,
Carlo Adolfo Fia, Maurizio Frisinghelli, Maria Adele
Potente, Romano Perugini, Silvana Piergalli Recchioni.
Il coinvolgimento di quattordici artisti contemporanei
all'interno di uno spazio dedicato al sacro, rivela la
necessità di tornare ad esprimere attraverso il
linguaggio dell'arte, come nei secoli è sempre stato, il
messaggio salvifico che viene dall'annuncio del Risorto,
recuperando il senso e il legame profondo che lega
l'arte alla fede.
L'ARTE NEL SEGNO DELLA RISURREZIONE
Iniziative promosse dalla CEI con i contributi di
Regione Veneto, Comune di Verona, Diocesi di Verona e
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Splendori del Risorto. Arte e Fede nelle Chiese del
Triveneto
Verona, 13 ottobre 2006 - 7 gennaio 2007
Fondazione Museo Miniscalchi Erizzo
Orari: dalle 9.00 alle 18.00 (chiusura biglietteria ore
17.00); giorno di chiusura lunedì Chiuso il 25/12/2006 e
l'1/01/2007
Biglietti: intero 5 euro; ridotto 4 euro; ridotto
speciale 3 euro
Ingresso gratuito nei giorni del Convegno Ecclesiale,
dal 16 al 20 ottobre 2006
Informazioni: 045 8032484
L'arte e Dio. La scommessa di Carlo Cattelani
Verona, 13 ottobre 2006 - 7 gennaio 2007
Galleria d'Arte Moderna Palazzo Forti
Orari: da martedì a venerdì dalle 9.00 alle 19.00
(chiusura biglietteria ore 18.00); sabato e domenica
dalle 10.30 alle 19.00(chiusura biglietteria ore 18.00);
giorno di chiusura lunedì Chiuso il 25/12/2006 e
l'1/01/2007
Biglietti: intero 5 euro; ridotto 4 euro; ridotto
speciale 3 euro
Informazioni: Palazzo Forti 045 8010903
palazzoforti.press@comune.verona.it
Via Lucis. Interventi d'Arte dell'Unione Cattolica
Artisti Italiani
Verona, 13 ottobre 2006 - 7 gennaio 2007
Chiesa di San Tomaso Cantuariense
Orari: tutti i giorni dalle 8.00 alle 12.00 e dalle
16.00 alle 19.00 Ingresso libero
I cataloghi delle mostre sono di Silvana Editoriale
Ufficio stampa: Studio Esseci
www.studioesseci.net
fino al 4.XI.2006
Rebecca Belmore / Nancy Spero
Torino, Franco Soffiantino
Una doppia personale tutta al femminile. Due artiste di
diversa generazione ed estrazione. Eppure, con un numero
sorprendente di affinità. Dall'interesse per gli aspetti
antropologici e sociali, all'utilizzo del corpo...
[leggi]
fino al 26.XI.2006
Flor Garduño
Roma, Museo di Roma in Trastevere
Corpi femminili come paesaggi. Nudi che raccontano
storie diverse per ognuno che li guarda. Ma anche still
life -oggetti presi in prestito per lo più dalla natura-
e animali.
[leggi]
fino al 16.X.2006
Jo Jackson
Napoli, 404 arte contemporanea
Poetica della superficie. Una scelta radicale per
sfuggire ai tentacoli della tridimensionalità ed evitare
le botole dello scavo interiore. Una fiaba discreta
forse cominciata in una libreria di San Francisco.
[leggi]
fino al 14.I.2007
Realidad
Potenza, Galleria Civica
Lo sguardo fermo sulla realtà. Per catturarne, al di là
delle forme, la verità, il mistero, l'incanto. La
pittura dei realisti spagnoli dal dopoguerra ad oggi in
un'esposizione mai così completa in Italia...
[leggi]
fino al 28.X.2006
Bruno Muzzolini
Brescia, Fabio Paris
La classica dimora che si disegnava da bambini. Che si
ritrova in una cava, in un giardino o galleggiante su un
laghetto. E si colma di detonazioni e poi di fumo denso.
Quando il perturbante è di casa...
[leggi]
fino al 15.X.2006
Lorenzo Malfatti
Venezia, Galleria Daniele Luchetta
Una mostra di quadri bianchi, solcati da tagli di vetro,
campiture di gesso, carta dorata. Sono le opere di
Lorenzo Malfatti. Figlie legittime di Fontana, Burri, ma
con un segreto in più: il silenzio.
[leggi]
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11.10.2006
(fonte: www.exibart.com
)
FONTANA DALLA A ALLA Z
Pubblicato in due voluminosi tomi da Skira, vede la luce il
Catalogo ragionato di sculture, dipinti e ambientazioni
di Lucio Fontana.Tutto (o quasi) quello che c'è da
conoscere su un artista fondamentale della nostra epoca. Ne
abbiamo parlato con il curatore del catalogo, il professor
Enrico Crispolti...
[leggi]
fino al 28.X.2006
Lara Favaretto
Torino, Franco Noero
Un singolare autoritratto d'artista. La Favaretto diventa
protagonista delle sue stesse opere, mettendo in gioco la
propria fisicità. Con materiali scultorei ma anche organici.
Come la famosa capigliatura rasta...
[leggi]
fino al 21.X.2006
Gianni Colosimo
Milano, Galleria Pack
Da far impallidire lo Zio Paperone. La galleria Pack si fa
bella per la stagione autunnale con una mise davvero
promettente. Un percorso seducente tra struggimento e
vanità. Tra nausea e desiderio. Piatto ricco...
[leggi]
fino al 28.X.2006
Basilè / Gao Brothers / Galeano
Roma, Il Ponte
Una terna di mostre. Dal terzo sesso di Basilè al ritratto
impietoso della Cina contemporanea secondo i fratelli Gao. E
poi un'installazione di Galeano dedicata al cinema. Quello
dei tempi d'oro.
[leggi]
fino al 22.X.2006
Aspetti dell'incisione contemporanea europea
Gradisca d'Isonzo (go), Galleria Regionale
Le lastre, il profumo della carta, l'aroma dei diluenti. E
poi un lavoro minuzioso. Fino a quando sulle fibre di
cellulosa si materializza l'azione degli acidi e degli
inchiostri...
[leggi]
fino al 23.X.2006
Mark Francis
Milano, Rubin
Il colore e le forme. Combinati in suggestioni organiche,
disegni cellulari, elucubrazioni geometriche. La Young
British Art sbarca in Italia e si fa astrazione. Con Mark
Francis da Rubin.
[leggi]
architettura
Minihouses
I classici homerouter a stelle e strisce. Chi 'vive in
emergenza' dopo una calamità, i ricchi bach e i poveri
homeless. E poi ci sono artisti, architetti e designer che
propongono soluzioni a bassa quadratura e alto coefficiente
estetico. É il boom delle minihouses...
[leggi]
IMPRONTE
DIGITALI
inaugurazione venerdì 13 | ore 17,00 | a cura di giuseppe
biselli | ilbox | orta san giulio (no)
"Quando ho iniziato ad occuparmi di fotografia, non dico che
c'erano i dagherrotipi, ma quasi. Negli ultimi dieci anni ho
visto passare la quasi totalità dei fotografi al digitale, e
ora quotidianamente m'imbatto in files anziché negativi,
stampe o diapositive. Ho dovuto così familiarizzare con i
RAW (crudo, radice), ovvero l'immagine come viene registrata
dal sensore della fotocamera digitale. I files-immagini che
scarichiamo dalle schede vengono archiviati nelle memorie
del computer come JPG o TIF; nomi divenuti d'uso comune che
mi paiono persino familiari. Alla sorgente, nella memoria
della macchina digitale, i file RAW vengono registrati e
un'estensione ci indica l'azienda produttrice. Così le foto
scattate con una Nikon digitale saranno Nikon Electronic
Files: NEF. Canon CRW e CR2. L'estensione OLF dirà a noi e
al nostro MAC che le foto provengono da una memoria della
Olympus e RAF da una Fuji. Ho così avuto l'impressione che
attorno al mondo Raw ruotasse una serie di personaggi che
interpretano il ruolo del loro marchio. Nef, Raf, Orf e Crow
mi sono sembrati "amici ditali", "persone" che si
confrontano col mondo che li circonda, immagazzinando
immagini sotto forma di dati. E' così che ho chiesto allo
scrittore Nicola Fantini di raccontare una storia con questi
"personaggi" come protagonisti e all'artista Daniele Righi
Ricco di dare loro un "volto"."
Impronte digitali
Dal 13 al 15 ottobre 2006
orario: 14 e 15 ottobre 2006 dalle ore 10 alle ore 20
ILBOX - PALAZZO PENOTTI UBERTINI
Via Corinna Caire Albertoletti 31 (28016)
ilbis@ilboxorta.org
CONFINI -
BOUNDARIES
venerdì 13
ottobre | ore 19,00 | a cura di cristiana collu, saretto
cincinelli, roberto pinto | man | nuoro
Uno dei temi più discussi nell'arte contemporanea è
sicuramente l'idea di confine che gli artisti hanno
affrontato sia in senso metaforico e personale sia in senso
geopolitico, con tutte le conseguenze sociali e le
implicazioni internazionali che ciò comporta. L'interesse
ampiamente diffuso negli ultimi anni nello stabilire dei
confini e nel provare a tracciare le differenze, affonda le
sue origini anche all'interno delle pratiche artistiche:
l'attenzione che l'arte ha dedicato allo spazio e alla
conoscenza dei suoi limiti è sintomo di una specifica
attitudine a mettere sotto osservazione il territorio di
confine tra le cose. Esistono confini ben delimitati da
frontiere, mura, sorveglianza armata, ed esistono confini
meno evidenti, anche se spesso altrettanto rigidi e
invalicabili. Ci troviamo di fronte al paradosso di una
globalizzazione che sembra implicare la perdita dei confini
soltanto per informazioni, soldi e merci. I muri, che
abbiamo visto cadere alla fine del secolo scorso, in fondo
si sono moltiplicati. In un contesto più ampio si potrebbe
anche dire che i confini esterni rimandano a un'idea di
esclusione, di diversità, mentre i confini interni alle
differenze di classe, di credo religioso, di etnia, di
genere. I confini riempiono la nostra vita, ci circondano
completamente, sono lo strumento che ci permette di
classificare e riconoscere la molteplicità della nostra
realtà, e, allo stesso tempo, sono un frutto della nostra
capacità di stabilire delle convenzioni. La nozione di
confine svolge un ruolo cruciale a qualsiasi livello di
rappresentazione e di organizzazione del mondo che ci sta
intorno. A proposito dei confini, scriveva Claudio Magris:
«Essi muoiono e risorgono, si spostano, si cancellano e
riappaiono inaspettati. Segnano l'esperienza, il linguaggio,
lo spazio dell'abitare, il corpo con la sua salute e le sue
malattie, la psiche con le sue scissioni e i suoi
riassestamenti, la politica con la sua spesso assurda
cartografia, l'io con la pluralità dei suoi frammenti e le
loro faticose ricomposizioni, la società con le sue
divisioni, l'economia con le sue invasioni e le sue
ritirate, il pensiero con le sue mappe dell'ordine». Forse è
proprio questa ricchezza di significati e di aspetti a
rendere interessante tale argomento. Le opere degli artisti
in mostra sembrano ribadire proprio la varietà di possibili
interpretazioni, non rinunciando, quindi, a «osservare
quello strano spazio che si trova "tra" le cose, quello che
mettendo in contatto separa, o, forse, separando mette in
contatto persone, cose, culture, identità, spazi fra loro
differenti». Da dove si guarda un confine? Cosa significano
realmente espressioni come dentro o fuori ? Esiste un fuori
del dentro o un dentro del fuori? Queste alcune delle
domande messe in gioco dalla mostra.
Artisti: Francesco Arena, Maja Bajevic, Emanuele
Becheri, Jota Castro, Yael Davids, Pepe Espaliú, Carlos
Garaicoa, Mona Hatoum, Alfredo Jaar, Magdalena Jetelova,
Seila Kameric, Daniela Kostova, Jorge Macchi, Liliana Moro,
Mateo Maté, IngridMwangiRobertHutter, Andrea Nacciarriti,
Adrian Paci, Riccardo Previdi, Michael Rakowitz, SASI Group,
Stalker, Jules Spinatsch, Franck Scurti, Daina Taimina, The
Institute for Figuring, Enzo Umbaca, Catherine Yass.
La mostra è accompagnata da una rassegna video a cura di
Maria Rosa Sossai che presenta le opere di Massimiliano
e Gianluca De Serio, Alex Cecchetti, Armin Linke, David
Krippendorf e, in collaborazione con l'Istituto Polacco di
cultura a Roma, le opere di Bogna Burska, Jacek Molinowski,
Julita Wojcik.
Confini - Boundaries
Dal 13 ottobre 2006 al 7 gennaio 2007
Orario: 10:00/13:00 - 16:30/20:30 dal martedì alla domenica
MAN_Museo d'Arte Provincia di Nuoro
Via Sebastiano Satta 15 (08100)
tel.&fax 0784 252110
man.nuoro@virgilio.it
www.museoman.it
Progetto: Cristiana Collu
Catalogo: Silvana Editoriale
Testi: Cristiana Collu, Saretto Cincinelli, Roberto Pinto,
Davide Zoletto, Marco Senaldi intervista Slavoj Zizek e
Franco La Cecla
|
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10.10.2006
(fonte:
www.exibart.com)
fino al 26.XII.2006
Franco Albini
Milano, Triennale
Una mostra per celebrare il centenario della nascita di
un maestro dell'architettura e del design del Novecento.
È Franco Albini, re della leggerezza e della modernità.
Ma il ritratto non gli rende giustizia...
[leggi]
fino al 31.X.2006
Mario Cresci
Milano, Fotografia Italiana
Scatti ormai classici. Riletti matita alla mano. Poi
rifotografati. Il tutto nell'arco di qualche decennio.
Anatomia di una serie abissale. Con la freddezza di un
serial killer fenomenologico...
[leggi]
fino al 18.XI.2006
Simone Racheli
Rovereto (tn), Paolo Maria Deanesi
Oggetti coperti di carne umana. Ecco la rivisitazione
delle tematiche post-human operata da Racheli. Con
elettrodomestici che diventano oggetti biotecnologici
familiari ma ripugnanti. Come in un film di Cronenberg.
[leggi]
fino al 22.X.2006
Shape without form, shade without colour, paralysed
force, gesture without motion
Milano, Francesca Kaufmann
Una collettiva sul tema del ritratto. Ma ritratti non ce
ne sono. Nove artisti si confrontano con il più
tradizionale dei generi in modo molto, molto personale.
[leggi]
fino al 10.XI.2006
Josè Maria Sicilia
Roma, Valentina Moncada
Luci e ombre si contendono distese dove il vuoto non
esiste. Lottano per bloccare un istante che stempera gli
spruzzi di colore. Rossi, aranci e gialli sembrano
addensarsi, poi affondano nelle tenebre.
[leggi]
resoconto
Cortesi/Barzagli - Di stanze
Crema, Teatro San Domenico
Una bambola sexy è la nuova inquilina del teatro. Con il
suo corpo ne abita le stanze, trasformandole in luoghi
intimi e vetrine di vita quotidiana. Storie di
solitudini, istinti e curiosità.
[leggi]
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6.10.2006
(fonte:
www.exibart.com )
MAGICO KENTRIDGE
Troppa grazia. Dalla camera oscura verso la luce,
William Kentridge manda a fuoco il San Carlo e gli fa
vedere le stelle. Ma niente paura: tutto si risolve
grazie ad un Flauto Magico. In un allestimento
che è davvero una favola.
[leggi]
fino al 22.XI.2006
Vanessa Beecroft - VB South Sudan
Milano, Lia Rumma
Volti ieratici, bellissimi. Corpi statuari che
raccontano un dramma lontano. Ecco una Vanessa Beecroft
tutta nuova che dalla moda passa alla beneficenza. Con
qualche punto di domanda...
[leggi]
fino al 25.X.2006
Susanne Kutter
Roma, La Nuova Pesa
I media come filtro della realtà. E la creazione di un
anti-filtro che ne annulli l'effetto. Utilizzando
disastri, vandalismi e scritte al neon per ritrovare se
stessi al di là dell'immagine.
[leggi]
fino al 18.XI.2006
Spencer Finch
Milano, Suzy Shammah
Raccontare un momento nel tempo. E un luogo attraverso
la luce. È l'obiettivo di Spencer Finch, che allinea
quadri a neon, ma in realtà aspira al teletrasporto.
Nessuna parentela con Dan Flavin...
[leggi]
fino al 18.XI.2006
Abbominevole / Ozmo
Milano, 1000 eventi
Biro e pennarelli. Globalizzazione e ricordi privati.
Minuzia e virtuosismo. Due protagonisti della street art
milanese abbandonano il confronto con la città. Ma tela
e muri non sembrano avere la stessa natura...
[leggi]
in_fumo
Non chiamateli audiolibri
Tradurre in formato audio fumetti e testi letterari è
cosa delicata. Il rischio? Tradire le prospettive e
deludere il lettore. Ma occorre provarci. Il problema si
risolve dimostrando sensibilità e attenzione per una
fascia di pubblico nient'affatto minoritaria...
[leggi]
PAISAJES
inaugurazione 7 ottobre 2006 | ore 16,30 con
degustazione di caffè a cura dell'antica torrefazione
del centro di carmagnola | a cura di sara merlino |
evvivanoè esposizioni d'arte | cherasco (cuneo)
«L'intera realtà fenomenica del mondo, con quell'alito
di vita che lo pervade e lo muove, è racchiusa nei
paisajes di Coco Cano -commenta la curatrice Sara
Merlino, direttrice artistica di evvivanoè- I gialli, i
rossi, gli arancioni sono la terra, la civiltà; i blu e
gli azzurri le acque che portano vita; i verdi la
fertilità, colline cariche di frutti. E poi il bianco e,
soprattutto, i tratti neri, potenza del segno grafico e
del contrasto».
Coco Cano è nato a Montevideo, capitale dell'Uruguay,
nel 1952. Ha frequentato l'Accademia Nazionale delle
Belle Arti e, nel 1970, ha creato il laboratorio
sperimentale "Taller Tacuabè" in cui sviluppare ricerche
con ceramiche, cuoio, legno, cartapesta e tessuti, oltre
a grafica e pittura. Quindi, ispirandosi alla tradizione
indigena latinoamericana, ha aperto un piccolo atelier
per sperimentare colori e forme attraverso il telaio:
tecniche semplici e rudimentali; colori naturali e
materiali poveri restano al centro della sua ricerca.
Nel 1973 ha lasciato l'Uruguay per trasferirsi prima in
Argentina, a Buenos Aires, poi in Europa: prima la
Spagna, poi la Francia, l'Olanda, la Germania e
l'Italia, viaggiando e osservando con "fame" di
conoscenza. Arrivato a Torino ha ripreso gli studi di
grafica e fotografia, realizzando lavori di design in
vetro, ceramica e ferro e pubblicando libri da
collezione. Oggi vive con la famiglia tra Carmagnola
(Torino) e Montevideo, concentrando la sua espressività
artistica principalmente nelle arti visive.
Paisajes di Coco Cano
Dal 7 al 22 ottobre 2006
La mostra è organizzata in collaborazione con
l'Assessorato alla Cultura della Città di Cherasco.
Orario: 10-12 e 15,30-19 dal mercoledì alla domenica;
orario continuato 9-20 in occasione del Grande Mercato
del Giocattolo d'Epoca di domenica 15 ottobre
evvivanoé esposizioni d'arte
via vittorio emanuele 56 cherasco (cn)
telefono 0172-48.95.08
esposizioni@evvivanoe.it
www.evvivanoe.it
|
5.10.2006 (fonte:
www.exibart.com )
SENTO PROFUMO DI TIZIANO
Un'opera di Tiziano in prestito dal Louvre è il perno di
una piccola e suggestiva mostra. Le immagini di Gesù
risorto nella pittura del Cinquecento. In un
allestimento insolito. Profumato di pane e violette.
[leggi]
fino al 14.X.2006
Lawrence Weiner
Napoli, Alfonso Artiaco
Il cammino dell'arte concettuale? Non si ferma. In un
mondo fatto di materialismi rumorosi la
smaterializzazione silenziosa dell'arte diventa un must.
E Weiner ne rimane il guru indiscusso...
[leggi]
fino al 27.X.2006
André Ethier
Torino, Galleria Glance
Ancora pittura. Figurativa, antinaturalistica e
aggressiva. Pennellate violente, colori eccessivi. Una
strategia per rappresentare il non bello. Quasi
alla Goya. La mano è quella del giovane André Ethier...
[leggi]
libri_monografie
Alex Katz
(phaidon 2006)
I ritratti e gli "istanti magici" di Alex Katz. In una
monografia esaustiva ma dal taglio trasversale.
Cinquant'anni di dipinti che emanano luce anche
riprodotti su carta.
[leggi]
fino al 23.X.2006
A-1 53167
Milano, Prometeogallery
L'azione come ponte tra la cultura individuale e il
sistema politico-sociale. Un interscambio intellettuale,
spirituale e fisico che fa di un uomo tutti gli uomini.
In continua simbiosi tra composizione e scomposizione...
[leggi]
fino al 5.X.2006
Rocco Salvia
Roma, House Studio Alfonso Curcio
Una selezione di lavori recenti di Rocco Salvia in
mostra nel salotto del collezionista Alfonso Curcio.
L'obiettivo? Guidare il pubblico alla riscoperta di un
autore e di un particolare momento culturale....
[leggi]
L'IMMAGINE DEL VUOTO. UNA LINEA DI RICERCA NELL'ARTE
IN ITALIA 1958-2006
conferenza stampa venerdì 6 ottobre | ore 11.00 |
inaugurazione venerdì 6 ottobre | ore 18.00 | museo
cantonale d'arte | lugano
L'esposizione L'immagine del vuoto (1958-2005)
intende indagare i molteplici aspetti della rivoluzione
linguistica attuatasi nell'arte in Italia a partire
dalla fine degli anni Cinquanta. A tal fine, appare
irrinunciabile esplorare affinità, contaminazioni e
contrasti tra il contesto sperimentale italiano -
animato all'epoca da Fontana, Manzoni e Castellani - e
Yves Klein, in quegli anni "attore" ben presente a
Milano, sia sul piano espositivo che nell'intensità
dello scambio dialettico. L'obiettivo è quello di far
emergere, attraverso la ricerca di artisti quali
Lucio Fontana, Yves Klein, Piero Manzoni, Enrico
Castellani, Agostino Bonalumi, Francesco Lo Savio,
Gianni Colombo, Dadamaino, Giulio Paolini, Alighiero
Boetti, Giovanni Anselmo, Luciano Fabro, Michelangelo
Pistoletto, Gino De Dominicis e Ettore Spalletti una
specificità tutta italiana, una linea sotterranea, quasi
un'anomalia che percorre in modo sottile questa linea di
ricerca nel panorama europeo del secondo Novecento. La
mostra intende individuare quella linea che contrappone
alla componente "espressiva" più praticata e diffusa,
una matrice "evocativa" di segno metafisico. Ovvero
l'esigenza, comune a questi artisti, di porre tra
parentesi la propria identità psicologica e soggettiva
per formulare la nozione impersonale e assoluta di
artefice dell'opera. Dopo la stagione informale,
caratterizzata dalla centralità dell'Io, dal primato del
soggetto, la nuova generazione ambisce a oltrepassare la
frontiera dell'immateriale, dove il vuoto come spazio
pittorico autentico, l'infinito come dimensione, il
colore assoluto, i codici della pratica artistica
diventano elementi essenziali per configurare una nuova
visione dello statuto dell'opera e della stessa identità
dell'arte. Si analizza quindi una linea di ricerca che,
pur nella sua portata innovativa, nel suo azzeramento
radicale, sembra conservare la consapevolezza della
necessità irrinunciabile dell'immagine. Immagine che si
presenta "senza corpo", evitando peraltro di arenarsi
nelle secche di un'arte di matrice analitica,
dichiaratamente concettuale di tipo anglosassone, che
rifiuta l'immagine per scelta pregiudiziale. Un'ottica
che mai si affida a punti di vista puramente
teorico-speculativi, ma che sceglie invece di tener fede
al primato dell'immagine. L'esposizione giunge infine ad
esplorare l'eredità lasciata da questi protagonisti del
secondo Novecento all'ultima generazione, individuando -
nel panorama attuale - quali aspetti di quella stagione
permangono tutt'oggi nel vocabolario artistico italiano.
Saranno presentate in tal senso opere di artisti quali
Mario Airò, Francesco Barocco, Gianni Caravaggio,
Martino Coppes, Daniela De Lorenzo, Chiara Dynys,
Francesco Gennari, Eva Marisaldi, Amedeo Martegani,
Sabrina Mezzaqui, Diego Perrone, Luca Trevisani,
Francesco Vella e Italo Zuffi.
STRUTTURA DELLA MOSTRA
L'esposizione si articola in diverse aree di ricerca, in
una ideale progressione che dallo spazio infinito del
cosmo conduce allo spazio finito dell'immagine. Le
sezioni tematiche, precedute da un antefatto e da un
capitolo introduttivo, si articolano in "Spazio e
cosmo", "La concretezza dell'infinito", "L'io
incorporeo" "L'architettura del vuoto", "I codici della
visione". Il fine è quello di visualizzare i diversi
ambiti che concorrono alla configurazione di questa
nuova concezione artistica, nonché alle sue complesse
evoluzioni fino ad approdare all'orizzonte più recente.
Antefatto
Finita la seconda guerra mondiale, si afferma dovunque
nel mondo un linguaggio artistico comune, una koinè
dagli accenti tardo-romantici che si propone di dare
libero sfogo alle emozioni. Si manifesta l'urgenza di
dar voce all'interiorità con toni vibranti, spesso
gridati, affidando alla materia bruta e al gesto,
svincolato da ogni controllo formale, il messaggio
angoscioso e liberatorio insieme che si vuole
trasmettere. Gli anni Cinquanta del Novecento, nei quali
si formano tutti i protagonisti della mostra, sono la
stagione del "tutto pieno"; del "troppo pieno", anzi,
agli occhi di questa generazione, che reagisce a quell'altissima
temperatura emotiva raffreddando all'estremo la propria
arte e scegliendo, all'opposto, il "tutto vuoto".
Introduzione
La sezione introduttiva indica i tre momenti "storici"
dai quali discende l'intero progetto espositivo. Un
"buco" di Fontana, un "monocromo" di Klein e una "linea"
di Manzoni fissano i termini da cui la mostra si
sviluppa. Fontana stesso ci fornisce una traccia con
queste sue parole riferite a Carla Lonzi - con
l'abituale tono colloquiale - in occasione della stesura
del volume di interviste Autoritratto, 1969: ".
Incomincia a essere valido Klein quando fa tutto bleu,
che è una dimensione... Lui l'ha intuito lo spazio,
però, te lo dico io, quelli, proprio, che l'hanno capito
siamo io e Manzoni: Manzoni con la linea all'infinito e,
fino adesso nessuno l'ha raggiunto, guarda, con tutte le
sperimentazioni che stan facendo, è la scoperta più
grande che ci sia, e io col buco.."
Spazio e cosmo
La vertigine dell'idea di universo provoca la perdita di
dimensione dell'opera: una Natura di Fontana, una
Sculpture éponge di Klein, il Senza titolo di De
Dominicis concorrono ad aprire nuovi confini che
oltrepassano i limiti convenzionali del quadro. Domina
la tensione verso una concezione assoluta dell'immagine
che superi ogni forma di condizionamento relativizzante
per raggiungere la massima libertà spirituale e la
purezza dell'essenza cosmica.
La concretezza dell'infinito
Il quadro non è più una composizione di elementi, lo
spazio entro cui si mette in scena la lotta tra forme e
colori nel dominio emozionale, bensì una
rappresentazione visibile e concreta dell'assoluto
nell'immagine. Un taglio Concetto Spaziale (Attese) di
Fontana, una Superficie di Castellani, una carta
quadrettata (Cimento dell'armonia e dell'invenzione) di
Boetti fissano i termini di una nuova concezione
dell'opera.
L'Io incorporeo
Il processo di smaterializzazione dell'immagine arriva a
sottrarre sostanza alla stessa figura dell'autore o del
soggetto rappresentato. Nove xerox Anne-Marie di
Alighiero Boetti, o Alias di Martegani, non
corrispondono alla testimonianza della loro immagine, ma
abbandonano la consuetudine della tradizione e
intraprendono la via dell'impersonale eliminando
qualsiasi residuo di riflesso figurativo.
L'architettura del vuoto
Pone l'accento su una ricerca spaziale orientata verso
la tridimensionalità, intesa non più come scultura, ma
come integrazione reciproca tra spazio e oggetto. Un
Filtro di Lo Savio, una Strutturazione pulsante di
Colombo testimoniano di questa esperienza.
I codici della visione
È il capitolo che affronta, infine, la rivoluzione
linguistica provocata dalla consapevolezza che l'autore
assume nei confronti degli strumenti e dei termini di
linguaggio della pratica artistica, intesa come
effettivo soggetto dell'opera. Vedo (l'opera completa di
Edouard Manet come decifrazioni del mio campo visivo) di
Paolini o Da mille a mille di Boetti configurano visioni
al contempo individuali e universali, manifeste e
cifrate, dettate dall'osservanza dei codici formali
della rappresentazione.
Le sezioni tematiche sopra delineate sono visualizzate
in mostra attraverso circa 100 opere, di cui quelle qui
nominate costituiscono il riferimento essenziale ed
ideale. Le opere, generalmente concesse in prestito da
Musei, Archivi, Fondazioni e privati, sono in alcuni
casi provenienti dalle collezioni degli artisti stessi.
Particolare attenzione viene rivolta, infatti, alle
opere a loro appartenute all'epoca, al fine di tentare
di ricostruire le reciproche relazioni, attestazioni di
stima, affinità intellettuali.
L'Immagine del vuoto
Dal 7 ottobre 2006 al 7 gennaio 2007
Orari: martedì 14-17, da mercoledì a sabato 10-17,
domenica 11-18. Chiuso lunedì
Ingresso: Fr. 10.- , ? 7,00, anziani, studenti e gruppi
Fr. 7.-, ? 5,00
Mostra a cura di Marco Franciolli, Direttore Museo
Cantonale d'Arte, Bettina Della Casa, Curatrice Museo
Catalogo: Introduzione di Marco Franciolli. Testi di
Bruno Corà, Bettina Della Casa, Marcello Ghilardi, Tony
Godfrey, Ada Masoero, Giulio Paolini, Annemarie Sauzeau,
Dieter Schwarz e Elena Volpato. Schede di Simone Menegoi.
Italiano/inglese. Skira
Museo Cantonale d'Arte - via Canova 10 - 6900 Lugano
tel. + 41 91 9104780 - fax + 41 91 9104789
decs-mca@ti.ch
www.museo-cantonale-arte.ch
|
4.10.2006 (fonte:
www.exibart.com )
fino al 18.XI.2006
Jana Sterbak
Milano, Raffella Cortese
Riferimenti alla storia dell'arte antica, tra Canada e
Mitteleuropa. E uno strisciante senso di nostalgia per
la terra d'origine. Tra performance e video. Ma il nome
da solo non basta a fare la mostra...
[leggi]
fino al 6.X.2006
Il vuoto al centro
Montesilvano (pe), sedi varie
Gli incontri in piazza e delle chiacchiere sul muretto.
Il luogo delle serate con gli amici, davanti al Comune o
sulle scale della chiesa. Ora si riempie la periferia
coi suoi megastore. Al centro, il vuoto.
[leggi]
fino al 18.XI.2006
Sebastiano Mauri
Napoli, NOTgallery
Individualità diverse si alternano sullo sfondo di un
ritratto unico. Si raccontano in silenzio, tra un
battito di ciglia e l'altro. Mentre la musica accompagna
gli sguardi. E suggerisce stati d'animo.
[leggi]
decibel_protagonisti
Omaggio a György Ligeti
Il 12 giugno 2006 è scomparso all'età di ottantatre anni
György Sándor Ligeti. Compositore ebreo ungherese, poi
cittadino austiraco, Ligeti è considerato uno dei più
grandi e prolifici compositori di musica strumentale del
XX secolo...
[leggi]
fino al 14.X.2006
Epidermis
Torino, Passo Blu
Entità aliene. Però profondamente umane. Germinazioni
sintetiche dal biomorfismo pronunciato contro distese di
fotopittura digitale. Sono solo alcuni degli ingredienti
di questa miscellanea. Epidermica...
[leggi]
fino al 7.X.2006
Bosco di Fate
Bari, Il Giardino dei Tempi
Un orto botanico -il più grande d'Italia- diventa
giardino d'incanto. La poesia del verde in un
piccolo-grande progetto ispirato alla rinascita
dell'architettura di paesaggio. Nella Bari di Punta
Perotti.
[leggi]
THE
BOMB
inaugurazione giovedì 12 ottobre | dalle ore 18,30 | a
cura di gianluca ranzi e doris von drathen | vecchiato
new art galleries | padova
Dopo il notevole successo conseguito attraverso la
mostra sugli artisti cinesi e il recente tributo al
Nouveau Réalisme, la Vecchiato New Art Galleries
torna alla ribalta per riproporre, sull'onda della
visibilità internazionale, un'operazione mass-mediatica
degna di un artista portavoce della società
dell'immagine contemporanea: Andy Warhol.
Già nel 1995 la galleria di piazzetta San Nicolò aveva
presentato un'interessante personale sull'artista e ora,
a distanza di 10 anni, ne ripropone l'universo
sfaccettato e a tratti paradossale, sospeso tra
provocazione e superficialità.
La mostra Andy Warhol. The Bomb, a cura di
Gianluca Ranzi e Doris Von Drathen, propone un'accurata
selezione di trenta opere, rigorosamente autenticate
dalla Fondazione Andy Warhol, tra serigrafie e ritratti,
oltre ai celebri film underground. Il percorso
ripercorre i momenti salienti dell'intero arco
dell'attività artistica di Warhol, dagli anni sessanta
fino agli anni ottanta.
Icona per eccellenza dei tempi moderni, Warhol è
l'esponente più efficace di una dilagante e alquanto
sfacciata immagine della cultura di massa, plagiata dal
simbolo del dollaro, corrosa dai detersivi in scatola,
che mastica slangs e zuppe preparate, tassativamente
combinati al frizzante gusto della Coca-Cola, o ancora,
colta mentre si stupisce per l'ennesima vittima dei
crash automobilistici piuttosto che della guerra, o
ripresa nel trasalimento di fronte alla pena di morte.
A tal proposito compaiono le note opere serigrafiche,
celebri "icone da supermarket", evocative delle manovre
strategiche presenti nei temi pubblicitari di successo,
come Campbell's soup can shopping bag (tecnica
mista), Velvet underground (serigrafia, pochette
del disco Andy Warhol's Velvet Underground feauturing
Nico) o il feticcio americano per eccellenza, il
celebre Dollar Bill (serigrafia su tela),
geroglifico contemporaneo del very politically correct.
La genialità intuitiva di Warhol è stata quella di
costruire in maniera abilmente attenta una nuova
identità attorno al concetto di artista, da intendersi
quale macchina di produzione seriale, che ripete
all'infinito tale operazione, senza poi chiedersene il
motivo. In merito risuona calzante una sua questione:
"non è forse la vita una serie di immagini che cambiano
solo nel modo di ripetersi?". E ancora: "la ripetizione
aumenta la reputazione".
Dalla prima serie di scatolette Campbell all'adozione
della serigrafia, il passo è stato davvero breve,
intercalato dall'ulteriore riflessione (ironica) sul
ruolo della creatività nell'era della sua
riproducibilità tecnica. Su suggerimento del suo
assistente, egli adotta tale tecnica dopo svariati
tentativi di "meccanizzazione" del suo modo di operare
(mediante l'utilizzo di proiettori, timbri in gomma o
legno, ecc). I primi dipinti serigrafati appartengono
alla serie in cui l'artista utilizza la stampa per
moltiplicare all'infinito un'immagine di partenza,
disegnata a mano. Prendendo spunto da un'invenzione
"molto americana" e decisamente "popular", ricondotta
nell'ambito "alto" dell'arte, Warhol elabora in maniera
sapientemente sottile una riflessione dirompente sui
concetti di copia e di originale, opponendo
l'omologazione alla necessaria espressività, la
ripetizione all'unicità progettuale. Adottando una
processualità "da catena di montaggio" (che gli
consentiva di fare un quadro in quattro minuti), stimola
d'altra parte il gioco con l'imprevisto, l'incidente di
percorso e l'"errore" che vanifica la riproducibilità,
rendendo le sue immagini seriali sempre diverse l'una
dall'altra, paradossalmente originali.
A essi si aggiunge un pezzo di singolare spessore:
un'inedita scultura del 1967, l'unica di grande formato
realizzata dall'artista, dal titolo Bomb (modello
di bomba dipinto a spray), pubblicata nel catalogo
generale Andy Warhol. Paintings and Sculptures,
1964-1969, esempio calzante della viscerale vena pop
associata al tridimensionale. L'opera cela un curioso
aneddoto, in quanto doveva essere offerta come premio
per un concorso sponsorizzato dalla rivista New York
Magazine, successivamente pubblicato da The New
York World- Journal Tribune. Il 22 gennaio 1967 in
un articolo intitolato "Come with me bomb", Ralph
Schoenstein invitava i suoi lettori a partecipare al
concorso per progettare una bomba ad acqua in questi
termini: "Celebriamo la fine della carenza idrica
ritornando al più divertente tra tutti i giocattoli di
guerra, l'unico che un uomo pacifico possa vedere cadere
su Hanoi, dato che mai i civili di Ho potranno essere
feriti da una doccia". Ai lettori veniva dunque offerto
come primo premio una bomba U.S. Air Force, decorata
personalmente da Andy Warhol. A testimoniare
l'occasione, una vivace fotografia che vede l'artista
abbracciare orgogliosamente il suo argenteo manufatto,
pubblicata assieme all'articolo di Schoenstein.
La mostra propone inoltre una deliziosa galleria di
ritratti celebri, stile copertina di Vogue, come Enzo
Cucchi, Karen Kain, Rauschenbusch, Jean Paul Barbier,
Joan Collins, Mildred Scheel, Karen Lerner, Natalie
Sparber, Carlo e Diana. Si tratta dei volti celebri
di quella New York mondana generatrice dell'arte pop,
con tutto il relativo jet set fatto di moda, feste,
frequentazioni, apparizioni. Erano i committenti stessi
a fornire a Warhol le fotografie dalle quali veniva
fatto il ritratto e l'intervento dell'artista veniva
quindi ridotto il più possibile, come ebbe a dire Warhol
stesso: "il massimo del prodotto col minimo di
soggettività". Questa qualità astratta dell'immagine che
rinuncia all'approfondimento psicologico è evidente
nella frontalità perentoria del ritratto di Paul Barbier,
nell'eleganza raffreddata di quello di Karen Kain, o
nella sottigliezza della linea che disegna il volto di
Jack Bellini. Altra opera di rilievo è Joseph Beuys
in memoriam: uno stimolo al confronto frontale tra i
due artisti, che offre un'efficace chiave di lettura per
comprendere la base ideologica che attraversa l'arte del
secondo dopoguerra e le differenze che in questo periodo
intercorrono tra arte americana e arte europea. Se l'uno
incarna infatti la fiducia nel successo americano, Beuys
palesa la crisi di coscienza che accompagna
l'intellettuale europeo, derivante dal peso di una
tradizione ingombrante a vantaggio del sogno americano.
Oltre al dato propriamente artistico, Warhol ha
anticipato in maniera clamorosamente veloce il sistema
della realtà mediatica attuale, in cui la vita diviene
fiction e viceversa, che oggigiorno si fa evidenza alla
luce della società dei reality e del mito
dell'apparizione-tv, e che l'artista seppe rivelare
mezzo secolo prima, fino a dimostrare la possibilità
della costruzione di un nuovo sistema di potere basato
sull'abuso della visibilità.
Alle opere in mostra infatti si aggiunge la proiezione
dei suoi memorabili film underground, I a Man,
My Hustler, Blow Job, Empire, Kiss, Mario Banana, The
Chelsea Girl, Lonesome Cowboys, Nude restaurant, Vinyl,
Vinyl / the velvet underground & Nico.
Andy Warhol. The bomb
Dal 12 ottobre al 27 gennaio 2007
Orario: lunedì dalle 15.30 alle 19.30 dal martedì al
venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.30,
sabato dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.30
ingresso libero - chiuso domenica
Vecchiato New Art Galleries
via Alberto da Padova, 2 - Padova
tel. 049.665447 - fax 049.8561359
info@vecchiatoarte.it
Catalogo: Vecchiato New Art Galleries
Ufficio Stampa: Irma Bianchi Comunicazione
tel 02.89404694 - 02.89404694 - fax 028356467
info@irmabianchi.it
www.irmabianchi.it
|
3.10.2006 (fonte:
www.exibart.com )
fino al 10.XII.2006
Michelangelo e il disegno di architettura
Vicenza, Museo Palladio
Benchè non fosse mia professione, diceva
Michelangelo quando parlava di architettura. Ma fino a
quando non raggiungeva la perfezione non lasciava che le
sue fatiche fossero viste da nessuno...
[leggi]
fino al 25.XI.2006
Roberts / Macchi / Pancrazzi
San Gimignano (si), Galleria Continua
Treni, fontane, una storica scuola d'arte e salme di
artisti. Dov'è il nesso? Tra le pietre di antichi
palazzi e le mura di un vecchio cinema. Tripletta di
mostre alla Galleria Continua...
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fino al 21.X.2006
Catherine Sullivan
Milano, Giò Marconi
Sedici personaggi in cerca d'autore. Lo trovano in una
giovane artista californiana molto eclettica. In bilico
tra video-arte e teatro, un affascinante viaggio
audio-visivo. Succede a Milano...
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architettura_concorsi
Under 41
Presentati in occasione della biennale i risultati del
concorso 4 interventi nell'area dell'Arsenale di
Venezia. Rivolto agli architetti under 41 (sic) il
concorso ha visto alcune partecipazioni di qualità e
affidato oltre la metà dei premi a progettisti
veneziani...
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fino al 21.X.2006
Shoja Azari
Torino, Marco Noire
A room with a view non dura neanche dieci minuti
ma colpisce per la durezza e l'assoluta intensità.
Lascia interdetti. E poi scatena una ridda di pensieri
cupi e taglienti. Proprio come lame...
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fino al 19.XI.2006
Arturo Tosi
Busto Arsizio (va), Palazzo Marliani Cicogna
Il paesaggio come visione pittorica introspettiva. Una
natura che si fa trasposizione dell'immagine emotiva
suscitata nella mente dell'artista. E le predilette
vedute agresti di Rovetta diventano i "luoghi
dell'anima".
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2.10.2006 (fonte:
www.exibart.com
)
THE MAN BEHIND THE CUP
Ceramics can be sensual and ceramics can be
ascetic. Questo diceva Stig Lindberg. Una
filosofia confermata dai suoi lavori, che hanno
fatto la storia del design del Novecento. Stoccolma
gli dedica una mostra, tra l'estetica e il sociale,
che guardando al passato suggerisce di non perdere
di vista il futuro.
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fino al 7.I.2007
Ugo Rondinone
Modena, Galleria Civica
Rarefazione e lentezza come scarto dalla vita
quotidiana. E una lingua capace di una poesia nei
confronti della quale l'arte appare afona. È un
mood alienante a rilevarci la follia della
nostra velocità...
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fino all'11.XI.2006
Maja Vukoje
Milano, Studio d'Arte Cannaviello
Le fredde bambole fluttuanti lasciano il posto ad
una nuova umanità. Dentro le atmosfere, a tratti
desertiche a tratti invase da invadente flora
selvaggia, si muovono i sopravvissuti...
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fino al 28.X.2006
Gaetano Pesce
Verona, Byblos Art Gallery
L'oggetto indagato in più sensi. Momenti che segnano
la scoperta di un design originale. Dal materiale
tradizionale a quello più rivoluzionario. Piccolo
viaggio tra i pezzi unici di Gaetano Pesce...
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arteatro_fotografie
Duncan/Bausch
Vasi greci e sedie rovesciate. Un abito di velluto e
un prato di garofani. In una mostra ricca di
documenti, reperti e video. Due stili di vita e due
approcci alla danza. E una comune capacità di
intravedere il cambiamento attraverso il "corpo
danzante".
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fino al 7.XI.2006
Elisa Montessori
Roma, Associazione Mara Coccia
Strati di memoria che solleticano le emozioni.
Squarci di colore sospeso lungo la linea del segno.
Il tono, il tratto, la poesia, il paesaggio,
l'oriente. Nelle opere di Elisa Montessori...
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29.09.2006 (fonte:
www.exibart.com
)
fino al 7.I.2007
Yayoi Kusama
Modena, Galleria Civica
L'arte come controllo di un universo che sfugge la
regolarità. Ossessionata dal colore e dai pois,
Kusama vi sottomette il mondo. E riduce a
ripetizione la rappresentazione di ciò che la
turba...
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fino al 21.X.2006
Giorgio Morandi
Verona, Fondazione Domus
Nature morte. Bottiglie e conchiglie. Ma anche
paesaggi rarefatti e tenere bagnanti. E un intimo
autoritratto in cui i lineamenti del viso si
dissolvono sotto il pennello e la voce si dissolve
nell'afasia.
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fino al 3.XI.2006
Luigi Presicce
Milano, Antonio Colombo
L'atto di crescita nasconde sempre un gran
sacrificio. Con attributi più o meno visibili viene
sancita una sorta d'iniziazione. Danze celebrative,
riti collettivi e simbologie misteriose...
[leggi]
fino al 30.X.2006
Seydou Keïta
Bologna, Galleria Marabini
Racconti d'Africa. Foto che non danno diretta
testimonianza della vita difficile del popolo
maliano. Volti comuni che lasciano trasparire la
dura realtà, ma senza cancellare la dignità. Icone
con l'anima...
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fino al 30.IX.2006
Contemporary
Roma, Magazzino d'Arte Moderna
La seconda parte del progetto espositivo del
Magazzino d'Arte Moderna. Altri quattro video
internazionali raccontano la performance. Mentre la
top 100 di Bertocchi continua la sua critica al
mondo dell'arte.
[leggi]
GOLEM VIDEO FESTIVAL. CINEMA SPERIMENTALE E
UNDERGROUND
sesta edizione
concorso internazionale di videoarte, cinema
sperimentale e underground, video singoli, progetti
di video performances, progetti di
videoinstallazioni | dal 20 al 25 ottobre 2006 |
orsa | torino
Torna dopo alcuni anni di pausa il festival di
cinema sperimentale e video arte organizzato
dall'ORSA (Organizzazione per la Ricerca in Scienza
e Arti) di Edoardo Fadini. Golem Videofestival
presenta dal 20 al 25 ottobre 2006, a Torino, la sua
sesta edizione.
Il festival dedica, accanto alla proiezione di
importanti film e video dell'avanguardia
cinematografica italiana ed internazionale, uno
spazio importante anche alla nuova produzione, nella
certezza che solo attraverso l'offerta di visibilità
alla ricerca si possano scoprire i germi di una
nuova sperimentazione stilistica e formale.
L'ultimo giorno del festival, il 25 ottobre 2006
sarà dunque dedicato alla visione dei lavori
selezionati attraverso un concorso, dedicato
esclusivamente a quegli artisti che utilizzano o
realizzano progetti per immagini in movimento,
statiche o di pura proiezione di carattere
chiaramente sperimentale.
Le opere considerate non hanno limiti di durata,
possono essere video così come progetti più
complessi quali performances e installazioni. Sono
ammesse anche opere documentaristiche, di vita, di
paesaggio, di riferimento a opere visive e
artistiche in genere.
Possono partecipare al concorso video o progetti
realizzati da un singolo artista o da un
gruppo misto senza distinzione di nazionalità. I
video e la parte video relativa ai progetti di
performances e installazione devono essere
presentati esclusivamente in formato digitale (DVD).
Per partecipare al concorso è obbligatorio inviare
entro il 15 ottobre 2006 la scheda di iscrizione
(disponibile sul sito
www.associazioneorsa.com).
Inaugurato nel 1998 con la collaborazione del Museo
Nazionale del Cinema di Torino, l'anno dopo portato
alla GAM - Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea
di Torino, allargando le sue collaborazioni agli
atenei di Torino, Genova e Pisa, Golem è
stato il primo spazio in Italia capace di realizzare
un percorso di analisi e divulgazione sui più nuovi
linguaggi della sperimentazione audiovisiva. La
morte di Carmelo Bene, nume tutelare e ispirazione
del festival, ha segnato una cesura dalla quale il
festival emerge quest'anno rafforzato nello spirito
e nella volontà di dare spazio alla sperimentazione
e alla creatività che utilizza per esprimersi il
video e le più nuove tecnologie.
Da più di trent'anni i creativi si sono impossessati
di meccanismi e dispositivi sofisticati, il video e
il computer innanzitutto, utilizzandoli come
materiale plasmabile, dapprima secondo itinerari
distinti e poi con interazioni sempre più fitte.
Neologismi come videoarte, computerart, arte
cibernetica, realtà virtuale, arte multimediale,
digitale, interattiva, oggi semplicemente "arte
elettronica", si sono diffusi da alcuni decenni
nel linguaggio degli artisti, della critica e del
pubblico: Golem è lo spazio di chi vuole scoprire,
divulgare, trarre ispirazione dalla sperimentazione
e dalle innovazioni di questi nuovi linguaggi. Il
festival traccia un percorso che parte dalle
grandi avanguardie cinematografiche del secolo
scorso per arrivare ai giorni nostri e allargare
lo sguardo verso il futuro: dagli archivi dell'ORSA,
frutto del lavoro di tutta una vita e della
funambolica esperienza culturale dello stesso Fadini,
tesoro unico nel panorama italiano, escono in
occasione di questo prezioso festival pellicole,
video e contributi rarissimi di tutto il periodo del
New American Cinema. La grande stagione del
cinema sperimentale statunitense da Jonas Mekas a
Stan Brakhage, da Kenneth Anger a Bruce Baillie, da
Jerome Hill a Robert Mailer e Gregory Markopoulos.
Uno sguardo sull'esperienza che negli anni '60 e '70
ha messo in discussione categorie formali e modi di
vita attraverso una guerra dichiarata al cinema
hollywoodiano. Ma non solo: Golem approfondirà
l'esplorazione della grande avanguardia
cinematografica con due retrospettive sui
maestri Andy Warhol e Bill Viola.
Warhol con la sua Factory sembrava voler produrre un
cinema autosufficiente, a ciclo completamente
chiuso: produzione, proiezione, e distribuzione;
Viola - considerato uno dei più grandi video artist
viventi - esplora la potenza dell'immagine
attraverso moderne installazioni, studi di movimento
e ambiente, rielaborazioni in elettronica di grandi
opere d'arte. I progetti cinematografici di questi
due maestri hanno aperto la via a una enormità di
sviluppi, sia in campo filmico che in campo
artistico. E se oggi parlare di arte contemporanea
spesso significa parlare di video arte, o di
interazione fra immagini in movimento e altri media,
ecco che Golem cerca di indagare l'oltre del cinema:
l'impatto delle nuove tecnologie fra fine '900 e
nuovo millennio. Experimental cinema sarà una
panoramica sui recenti e sempre più accelerati
progressi delle nuove tecnologie di ripresa, di
proiezione e diffusione: il video come forma duttile
e capace di superare sul piano produttivo il cinema
su pellicola. Sono le tecnologie, principalmente
elettroniche, a dettare le future forme dell'arte
nelle sue dimensioni maggiori.
L'ultimo giorno di festival sarà dedicato alla
visione dei lavori selezionati per il concorso
per video artisti emergenti, videoperformance e
progetti di videoinstallazioni. Un concorso
dedicato agli artisti italiani che utilizzano il
linguaggio per immagini i cui vincitori riceveranno
un premio in denaro e la possibilità di realizzare
una coproduzione con l'ORSA.
Golem Videofestival
Dal 20 al 25 ottobre 2006
Il festival si svolgerà nella sede dell'ORSA
Via Botero 15 a Torino
ingresso gratuito
Orario: tutti i giorni, a partire dalle ore 16,30 e
fino alle 23,30 proiezioni nella sala grande, mentre
nella sala archivio saranno allestite cinque video
postazioni per libera consultazione degli immensi
video archivi dell'ORSA.
Info:
Tel 011 7640150
associazioneorsa@libero.it
www.associazioneorsa.com
|
28.09.2006
(fonte:
www.exibart.com )
IL SUONO DEL ROMAEUROPA
Caratterizzato da una programmazione eterogenea che
spazia dalla danza, al teatro, all'arte
contemporanea, alla musica elettronica, quest'anno
Romaeuropa Festival presenta un calendario orientato
alla scoperta e all'innovazione. Con un pizzico di
magnificenza...
[leggi]
fino al 19.XI.2006
Martin Parr
Milano, Forma
Attori incoscienti di una farsa non troppo amara.
Attraverso lo sguardo di Martin Parr ci scopriamo
goffi, buffi e abbastanza simpatici. Tanti medioman.
Che rasentano il ridicolo...
[leggi]
fino al 27.X.2006
Mario Merz / Wolfgang Laib
Roma, Accademia Tedesca
Storia di un legame profondo. E di una mostra a due,
per ricordare un amico scomparso. Solo due opere,
per Merz e Laib. Per una riflessione sulle forze
ineffabili, che muovono la natura e la storia.
[leggi]
fashion
Zoccolo lusso
Roberto Del Carlo, da Porcari a New York una via del
Made in Italy. Scarpe e accessori moda come messaggi
di stile. Come quella sera di marzo a Milano, con
Hans Schabus and the very plasure.
[leggi]
fino all'1.X.2006
Marco Lodola
Cagliari, Castello San Michele
La luce e i materiali industriali sono le cifre
espressive di Marco Lodola. Dal binomio inscindibile
musica-arte parte la ricerca di un'estetica
metropolitana. Il neon come simbolo di forza
vitale...
[leggi]
fino al 25.X.2006
Eloisa Gobbo
Brescia, Galleria delle Battaglie
Un'estetica scintillante, composizioni sorprendenti
di colori, segni e forme. E sotto la superficie,
messaggi sarcastici o inquietanti. È l'efficace
cocktail di Eloisa Gobbo. Prima di berlo, leggere le
istruzioni.
[leggi]
CONTENITORE D'EMOZIONI
inaugurazione 1 ottobre 2006 ore 20.30 presentazione
a cura del prof. bernard hickey | a cura di raffaele
de salvatore | associazione culturale la chimera |
lecce
Nel periodo in cui insegnavo Letteratura Australiana
all'Università Cà Foscari di Venezia, ero anche il
delegato australiano per la Biennale di Venezia.
Ritengo dunque un grande onore collaborare con "La
Prima Biennale d'Arte Italiana" che si terrà a Lecce
e che seguirà le orme della più antica e prestigiosa
istituzione artistica e culturale del mondo: "La
Biennale di Venezia".
Essa infatti fu fondata nel 1895, e nel 2007
festeggerà la sua 52ª edizione. Riguardo il progetto
promosso dalla Galleria Metropolitan di Lecce ho
apprezzato diversi aspetti. Per prima cosa ho
constatato con piacere che a questa iniziativa hanno
aderito artisti provenienti da diverse zone
d'Italia( anche da Venezia e questo mi fa
doppiamente piacere). Ciò è molto importante, perché
incentivare la comunicazione è il segreto per far
progredire l'arte italiana.
Un altro aspetto che mi ha colpito positivamente è
stato il voler includere nell'ambito della Biennale
d'Arte Italiana, anche artisti stranieri che ormai
da tempo vivono e creano le proprie opere d'arte in
Italia ...
A testimonianza di questa volontà d'integrazione, vi
è poi l'idea della Galleria Metropolitan di guardare
verso altri modelli di Biennale come quella di San
Paolo e della lontana Sydney. Ho apprezzato anche
l'idea di dare un carattere itinerante a questa
Biennale. Il progetto è di partire da Lecce per poi
spostarla in diverse parti d'Italia coinvolgendo
magari anche altre gallerie o associazioni
culturali.
Bernard Hickey
Prima Biennale D'arte Contemporanea Italiana.
Contenitore d'Emozioni
Dal 1 al 31 ottobre 2006
Catalogo edito da Anna Maria Gentile Edizioni
Associazione culturale La Chimera
Piazzetta dei Mocenigo, Lecce
lachimera@interfree.it
Dir.artistico Raffaele De Salvatore
Cell. +39 3296296763
www.italyeye.it
www.gerardodisalvatore.it
www.luigiballarin.it
|
27.09.2006 (fonte:
www.exibart.com
)
IL REALE RITORNA. DIECI ANNI DOPO
A ben dieci anni dalla pubblicazione in lingua
inglese, viene finalmente tradotto Il ritorno del
reale, uno dei testi fondamentali della critica
d'arte postmoderna. Un testo che parla di
rappresentazioni e simulacri, di realismi e
concettualismi. E che ci aggiorna su un dibattito
critico altrove già digerito. Insomma, meglio tardi
che mai...
[leggi]
fino al 28.I.2007
The Jean-Michel Basquiat Show
Milano, Triennale
Ottanta dipinti, trenta disegni, una ricca sezione
fotografica e video inediti. Un'occasione per
riflettere seriamente sull'opera di un artista
troppo spesso liquidato con etichette e analisi
superficiali...
[leggi]
fino all'8.X.2006
Luigi Ghirri
Verona, Scavi Scaligeri
La campagna della bassa veronese. Percorsa da file
di alberi, abitata da case, solcata da strade e
campi coltivati. Eppure così limpidamente pianura
da evocare il lento srotolarsi del vuoto.
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fino al 28.X.2006
Thorsten Kirchhoff
Torino, Galleria Alberto Peola
Nuovo lavoro video per l'artista danese Kirchhoff.
Un cortometraggio dalla logica sospesa tra il
fantascientifico e il noir. E un richiamo a
Cronenberg, ma in versione kafkiana.
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fino al 3.XI.2006
Serse - Il cielo sopra il Cremlino
Roma, Lipanjepuntin
Personaggi di chiara fama su fondo nero. Galileo,
Hemingway, Picasso, fino a Giovanni Paolo II. Icone
di icone. A ciascuno la sua immagine-simbolo.
Indagata, una alla volta, dal rigore della
grafite...
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fino al 18.XI.2006
Fabien Verschaere
Milano, Galica Arte Contemporanea
La vita e la morte, legami al vertice di un
girotondo. Giochi di colore che strozzano la carta,
figure di un luogo che fiorisce e distrugge.
Un'ascesi fantasmagorica instancabile, un
vocabolario immaginifico...
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arteatro_giovani
Macchina Modulare
Simulacri alla Tarantino. Fugaci apparizioni escono
dal video e si incarnano in anomale figure. Grosse
cuffie martellano l'ambiente riservato allo
spettatore. Guy Debord in didascalia chiarisce: è lo
Spettacolo, bellezza...
[leggi]
BLAISE DRUMMOND Forest Park
KENSUKE KOIKE Stretching For Dummies
inaugurazione sabato 30 settembre 2006 | ore 18.30 |
perugi artecontemporanea | padova
La Perugi artecontemporanea inaugura la nuova
stagione espositiva con la prima personale
italiana dell'artista irlandese Blaise Drummond.
Drummond è un artista che alterna installazioni a
disegni, pittura a scultura. Potremmo definire la
sua opera un' affascinante e curiosa commistione (o
contaminazione) tra un Pop di matrice anglosassone e
una cultura irlandese o anglosassone di tipo quasi
bucolico. In Drummond appare in tutto il suo
"vigore", il suo esser vero irlandese. Non scopriamo
certo noi il valore e l'interesse che suscitano le
nuove generazioni di artisti irlandesi (basta
pensare all' ottimo padiglione all'ultima Biennale
di Venezia), ma crediamo che in Drummond si possano
intravedere percorsi estetici e concettuali
originali e forti, atti a farci parlare di nuovi
percorsi generazionali di artisti irlandesi, pronti
a misurarsi in maniera originale, autonoma e
convincente nel mercato internazionale dell'arte
contemporanea.
Nella sua prima mostra italiana Drummond presenterà
un'unica grande opera a muro. Difficile definirla
soltanto come un dipinto. Sarebbe limitativo ed
imbarazzante.
Drummond ha nel suo curriculum mostre in gallerie
internazionali (Rubicon di Dublino; Aliceday di
Bruxelles; Lovenbruck di Parigi; Mary Goldman di Los
Angeles) e in musei sia irlandesi che francesi.
Con la prima personale di Kensuke Koike (Nagoya,
1980) la galleria Perugi, impegnata
nell'esplorazione degli scenari della nuova
generazione degli anni '80, trova un feeling con la
videoarte.
Occhio al trucco! Koike opera nel campo dell'inganno
ma agli effetti speciali sofisticati e patinati del
cinema oppone qui una tecnica sporca, apparentemente
grezza e dal sapore amatoriale.
Nell'età della pervasività dei media la
spettacolarizzazione è forma di linguaggio, la
ricerca di una collocazione sul piano di surrealtà
quotidiana diventa una necessità.
L'approccio al video di tipo debole e la produzione
low cost interpretano criticamente il fenomeno
planetario del professionismo amatoriale:
utilizzando strumenti portatili e tecnologicamente
evoluti, un esercito di pro-am dell'arte riempie
quotidianamente siti, blog e HD di foto e filmati.
Stretching for dummies nasce dalla possibilità di
documentare in video performance atletiche fuori dal
comune, attraverso banali trucchi artigianali da
film di serie B.
Posso farlo. E abbastanza bene. Forza di gravità e
limiti fisici non rappresentano un ostacolo in una
quotidianità dove il medium è il messaggio (McLuhan).
Quelle di Koike sono istruzioni pratiche per
inscenare facilmente finte esibizioni, spacconate da
esibire agli amici: for dummies appunto, per non
esperti e non atleti, per persone normali, magari
impacciate e rigide come manichini.
Ma giocando sulla deriva metalinguistica, stretching
torna al significato del verbo to stretch -
allungare, tendere: con stile post-produzionista
Koike ricostruisce il set del noto Portrait of the
Painter's Mother (1871), dell'americano James Abbott
McNeill Whistler. Lover (after Mother) è una
versione distorta dell'originale dagli effetti freak
e grotteschi.
Blaise Drummond. Forest Park
IN THE B SIDE ROOM:
Kensuke Koike. Stretching For Dummies
Fino al 20 novembre 2006
curated by Alfredo Sigolo
PERUGI artecontemporanea
via Giordano Bruno 24 b
35124 Padova
lunedì - sabato 15.00 - 18.00
PH. and F.: +39 049 8809.507
www.perugiartecontemporanea.com
perugiartecontemp@libero.it
PITTURA ELETTRICA CAPITOLO II
Angelo Bellobono - Mauro di Silvestre - Adriano
Nardi - Silvano Tessarollo - Igor Verrilli
inaugurazione del capitolo II: sabato 30 settembre
2006 | ore 18,30 | a cura di lorenzo canova | studio
giamaart | vitulano (bn)
La galleria GiaMaArt studio presenta il
secondo capitolo del progetto "Pittura Elettrica"
dove i quadri di Angelo Bellobono, Mauro di
Silvestre, Adriano Nardi, Igor Verrilli si
confronteranno con un'animazione digitale di
Silvano Tessarollo.
Il progetto intende così indagare le nuove
possibilità creative offerte dal medium pittorico
nel suo dialogo con le nuove tecnologie e nel suo
ruolo centrale per un rinnovamento del video e
dell'animazione d'artista grazie al tramite
fondamentale del disegno. Le opere su carta seguono
dunque il cammino della mostra per sottolineare come
proprio il disegno unisca le diverse opere e le
differenti forme espressive per divenire uno spazio
dialettico dove il progetto e le tecniche si
separano, si uniscono e si scontrano in quel
costante sviluppo che segna con forza le dinamiche,
le aperture teoriche ed esecutive dell'arte
contemporanea.
La mostra presenta allora Angelo Bellobono,
capace di unire potenza e qualità con la velocità
rigorosa di un'opera che indaga le anatomie, le
inquietudini e la psicologia dei suoi personaggi,
concentrandosi sugli sguardi e sulle espressioni che
li rendono protagonisti di un lungo racconto da cui
emergono storie di speranze, di delusioni e di
ambizioni; Mauro Di Silvestre, che con
raffinatezza utilizza e nega allo stesso tempo la
riproduzione fotografica del reale, per realizzare
immagini molto definite, poi coperte dal filtro di
una velatura, frammenti iconici che raccontano il
trascorrere del tempo rivelando elementi della
memoria personale e collettiva di una generazione;
Adriano Nardi con la sua costruzione
metamorfica e fluttuante del quadro, un lavoro dove
digitale e pittura si fondono in una sintesi
densissima in cui la bellezza del volto femminile,
attraversato da campi cromatici e da scansioni
geometriche, sembra rivelare le coordinate di una
nuova, possibile, percezione; Silvano Tessarollo
con la sua rigorosa qualità formale, fondata su
un'ineccepibile raffinatezza tecnica ed esecutiva
che passa dal digitale alla scultura in cera,
dall'animazione alla pittura per costruire immagini
enigmatiche, uno sfuggente mondo metamorfico
dominato da presenze inquietanti e misteriose;
Igor Verrilli con il suo sguardo caustico e
dissacrante che diventa uno strumento acuminato di
interpretazione del mondo, un occhio analitico che
ingloba i personaggi ritratti in un sontuoso sistema
figurativo basato su un'operazione di dilatazione e
di parafrasi accentuata da un'ironia raffinata che
trasforma le figure nelle maschere di una grande
commedia umana.
PITTURA ELETTRICA. Capitolo II
Dal 30 settembre 2006 al 24 febbraio 2007
Orari: dal martedì al sabato ore 17.00 - 20.00 e per
appuntamento
Catalogo edizioni GiaMaArt studio, con testi di
Maria Cristina Bastante e Lorenzo Canova
Direzione Gianfranco Matarazzo
GiaMaArt studio
Via Iadonisi, 14 -82038 Vitulano (BN)
Tel/Fax: 0824.878665 - 338.9565828
www.giamaartstudio.it
info@giamaartstudio.it
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26.09.2006 (fonte:
www.exibart.com
)
fino al 7.I.2007
Carlo Mollino
Torino, Gam e Castello di Rivoli
Una figura forte e complessa. Dinamico, creativo,
inquieto. Dal design alla fotografia, fino allo sci
e all'aviazione. Sull'onda della velocità. Due
mostre a Torino per raccontarlo. Ecco a voi Carlo
Mollino...
[leggi]
fino al 30.IX.2006
Move your mind: choose your wine
Montalcino, sedi varie
Brunello e dolci colline? Non soltanto. Montalcino
apre le porte all'arte contemporanea. Ma sullo
sfondo ci sono sempre loro, i grandi vini. E i video
vanno in cantina.
[leggi]
fino al 30.IX.2006
Andy Warhol - Famous
Trieste, LipanjePuntin
Liza Minelli, Mick Jagger, Marilyn. Le solite
compagnie di Andy. Ma c'è anche Lenin su un
infuocato rosso sovietico e alcuni ritratti di Andy.
A Trieste lo show del principe della pop art
continua.
[leggi]
fino al 21.XI.2006
Marcello Mazzella
Napoli, Franco Riccardo
Webality come reality. Dove il virtuale
diventa reale, e viceversa. Ma anche dove i processi
comunicativi hanno un altro peso e la parola assume
una dimensione figurativa.
[leggi]
pre[ss]view_riviste
Studi Tizianeschi
Testate monotematiche? Ecco una rivista che
raccoglie tutto quanto c'è di nuovo su Tiziano. Un
ricco mix di saggi critici, recensioni, notizie su
esposizioni e convegni. Condito con qualche sana
polemica accademica...
[leggi]
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25.09.2006 (fonte:
www.exibart.com )
ROMAEUROPA
FESTIVAL 06 PRESENTA SENSI SOTTO SOPRA
dal 29
settembre al 20 ottobre 2006 | a cura di richard castelli |
teatro palladium | roma
LA MOSTRA
La Mostra Sensi Sotto Sopra (29 settembre - 20
ottobre) al Teatro Palladium Università Roma Tre fa parte
della sezione Arte e Tecnologia del Romaeuropa Festival
2006.
Sono tredici le installazioni presentate in Sensi Sotto
Sopra, la mostra che aprirà la XXI edizione del Romaeuropa
Festival occupando tutti gli spazi del Teatro Palladium in
un percorso, disegnato dal curatore francese Richard
Castelli, dove arte e tecnologia si fondono. Gli itinerari
di Sensi Sotto Sopra trasformeranno platea, foyer, galleria
in spazi percettivi in cui lo spettatore sarà fruitore e
contestualmente protagonista.
Provenienti da artisti raramente visti in Italia e ad alto
contenuto tecnologico le installazioni di Romy Achituv
(Israele), Gregory Barsamian (Usa), Du Zhenjun
(Cina), Richard Fleischer (Usa), Holger Förterer
(Germania), Ulf Langheinrich & Jeffrey Shaw (Germania
/ Austria / Australlia), Marie Maquarie (Francia),
David Moises (Austria), Sébastien Noël @ Troika
(Francia / Uk), Christian Partos (Svezia),
Pierrick Sorin (Francia), Studio Azzurro
(Italia), Time's Up (Austria).
In prima mondiale Hemisphere, cupola di dieci metri
di diametro sospesa sulla platea - realizzata da Jeffrey
Shaw - che diventa spazio aperto per un'esperienza immersiva
con gli impulsi visivi e uditivi dell'artista multimediale
Ulf Langheinrich, fondatore insieme a Kurt Hentschläger del
celebre due elettronico Granular Synthesis.
Non perdete l'esibizione dal vivo dell'inconfondibile suono
elettronico di Ulf Langheinrich in Hemisphere live
ogni venerdi sabato e domenica ore h 21.
IL FESTIVAL
Romaeuropa Festival 2006 - Arte e nuove tecnologie,
teatro, danza e musica dal 29 settembre al 9 dicembre per la
XXI edizione del Romaeuropa Festival.
39 spettacoli, di cui 30 in prima nazionale, con oltre 200
artisti provenienti da tutto il mondo animeranno l'autunno
della capitale investendo i luoghi chiave della città, con
un calendario suddiviso in cinque sezioni trasversali tutto
il programma: Arte e Tecnologia, Vecchie Storie e Nuovi
Sguardi, Orienti, Trasformazioni, Nightline.
Romaeuropa Festival 2006 (iniziativa della Fondazione
Romaeuropa Arte e Cultura), sotto l'Alto Patronato del
Presidente della Repubblica Italiana, con il Patrocinio
della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con la
partecipazione del Ministero degli Affari Esteri, è
sostenuto da Ministero per i Beni e le Attività Culturali -
Direzione Generale per lo Spettacolo dal Vivo, DARC -
Direzione generale per l'Architettura e l'Arte
Contemporanee, Comune di Roma - Assessorato alle Politiche
Culturali (Dipartimento Cultura Sport Toponomastica Ufficio
Spettacolo), Regione Lazio - Assessorato alla Cultura,
Spettacolo, Sport e Turismo, Provincia di Roma - Assessorato
alle Politiche Culturali, della Comunicazione e dei Sistemi
Informativi
Partner del Romaeuropa Festival 2006: Arcus, Camera di
Commercio di Roma, Fondazione Cassa di Risparmio.
Main Sponsor: Gioco del Lotto-Lottomatica, Trenitalia.
Con il contributo di: Philip Morris Italia S.r.l., CNP, Acea,
Club la Repubblica, Dimensione Suono Due, Ripa Hotel, Tema
Celeste, Next Exit, Rai Doc, Atac, Cts.
In collaborazione con: Brancaleone/Impact, Galleria Alberto
Sordi, Radio3 Rai.
Mostra Sensi Sotto Sopra
Teatro Palladium Università Roma Tre
Piazza Bartolomeo Romano 8
info e biglietteria 06 57 06 77 61
ingresso 7 euro
www.romaeuropa.net
Sensi Sotto Sopra è realizzata con il sostegno di DARC /
MAXXI, main sponsor Lottomatica, media partner RDS2,
nell'ambito del Festival europeo TEMPS D'IMAGES 2006,
sostegni esteri Ambasciata di Francia - Cultures France,
Fondazione Nuovi Mecenati, Agenzia Culturale del Québec in
Italia.
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22.09.2006
(fonte: www.exibart.com
)
BENTORNATA FACTORY
Uno spazio di 2500 metri quadrati sulle colline di Rimini.
Un luogo che è allo stesso tempo un laboratorio e un centro
culturale, una factory sempre in movimento. Per una visione
della cultura a 360 gradi. Apre i battenti il 23 settembre
Velvet Factory, espansione multimediale di uno storico club
riminese. E il distretto culturale diventa realtà...
[leggi]
fino al 3.XI.2006
Eretica
Palermo, Galleria Civica d'Arte Moderna
Una grande mostra svela l'anima trascendente dell'arte
contemporanea. Un palcoscenico di immagini, racconti e
provocazioni. Un viaggio tra sacro e profano, antico binomio
che torna alla ribalta...
[leggi]
fino all'1.X.2006
Andrea Galvani
Monfalcone (go), Galleria Comunale
Un cavallo con la testa affondata nei palloncini. La roccia
della montagna misteriosamente ricoperta di sfere scure. Gli
specchi mostrano tutto quello che sta alle spalle della
fotocamera. L'intrico di un rebus visivo.
[leggi]
fino al 20.X.2006
Imperfect Realities
Bologna, Artsinergy
Codici espressivi sovvertiti, manipolazioni genetiche
surreali, universi psichedelici. L'immaginario mediatico e
scientifico viene stravolto nelle opere di quattro artisti.
Per scardinare ogni cliché...
[leggi]
libri_monografie
L'Origine du monde
(bartillat 2006)
Un intero libro dedicato alla vagina più celebre della
storia della pittura. Il capolavoro di Courbet sotto i
riflettori. Eppure l'analisi rimane in superficie. Storia di
un'occasione mancata...
[leggi]
fino al 17.X.2006
Margarita Andreu
Venezia, Galleria Michela Rizzo
L'idea sopra ogni cosa. Un esercizio sul tempo e le sue
trasformazioni. Due opere per un tema universale che sembra
non esaurirsi mai. Sulla scia della migliore tradizione
concettuale....
[leggi]
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21.09.2006
(fonte: www.exibart.com
)
DESERTI
venerdì 22
settembre | ore 12.00 - 21.00 | galleria zonca & zonca |
milano
La Galleria Zonca & Zonca inaugura la stagione espositiva
con la mostra Mario Schifano - Deserti, ciclo di
dieci tele monumentali eseguite dall'artista nel 1984 in uno
periodo di estrema felicità creativa. La mostra arriva a
Milano dopo un viaggio 'nomade' con tappe espositive a
Tripoli, Tunisi, Marrakech ed al Museo Archeologico di
Crotone - Capo Colonna.
Le opere esposte testimoniano le radici dell'artista nato a
Homs in Libia nel 1934 ed appaiono ispirate dai ricordi
dell'infanzia come nel caso di 'Leptis Magna 20.9.34',
o dal desiderio di un viaggio immaginario nei luoghi della
memoria come 'Petra', 'Palmira, 'Giza. Gli smalti, le
sabbie e la terra, comunicano, anche in virtù di una
matericità spiccata, un'immagine di deserto quale microcosmo
felice.
In occasione della mostra sarà edita una pubblicazione con
un testo di Achille Bonito Oliva dal titolo Schifano -
pittura in miraggio e deserto.
MARIO SCHIFANO - 'Deserti'
Pittura in miraggio e deserto
Evento: START, inaugurazione delle gallerie milanesi, che
nei giorni 22, 23 e 24 settembre saranno visitabili dalle
ore 12.00 alle ore 20.00
Dal 22 settembre al 10 novembre 2006
Orari: 10.30 - 13.00 / 15.30 - 19.30 da lunedì a venerdì,
sabato su appuntamento
Organizzazione: Gianfranco e Elena Zonca
Catalogo disponibile in galleria, con testo di Achille
Bonito Oliva
Galleria Zonca&Zonca
Via Ciovasso 4 (20121)
+39 0272003377 (tel), +39 0272003369 (fax)
info@zoncaezonca.com
www.zoncaezonca.com
Immagini:
Mario Schifano, Di notte, 1984, tecnica mista e sabbia su
tela e cornice dipinta, cm 280 x 280
Attraverso il deserto senza nome 1, 1984, tecnica mista e
sabbia su tela e cornice dipinta, cm 280 x 280
I CREATIVI DEL QUARTIERINO
Piccole aeree culturali crescono. Da Via Ventura a Lambretto,
passando per Brainport, grande contenitore di attività
creative che presto aprirà i battenti a Milano. E che in
occasione di Start si presneta ai milanesi durante questo
fine settimana. Ne abbiamo parlato con il suo anfitrione, il
collezionista -imprenditore - immobiliarista Mariano Pichler...
[leggi]
fino al 3.XII.2006
Goya e la tradizione italiana
Traversetolo (pr), Fondazione Magnani
Un premio mancato per colpa di una modernità troppo
spregiudicata. Poi il successo internazionale dei grandi
ritratti di corte e l'irriverenza dei Caprichos. Una mostra
che celebra la rivincita di un grande innovatore...
[leggi]
architettura_biennale
States nell'uragano
Non solo Burdett. Gli aspetti criticabili di questa Biennale
di Architettura vanno aldilà delle linee direttive. E le
scelte di alcuni padiglioni nazionali sembrano all'insegna
della comunicazione priva di contenuto. È il caso degli USA,
alle prese con Katrina...
[leggi]
fino al 24.IX.2006
Girato a Palermo
Palermo, Ex Deposito Sant'Erasmo
Dieci video su Palermo. Undici artisti che attraverso i loro
diari di bordo esprimono la propria Weltanschauung.
Raccontando l'essenza della città e mostrando inediti punti
di vista...
[leggi]
fino al 21.X.2006
Jeppe Hein
Firenze, Base
Acqua e fuoco si rincorrono sull'acciaio sagomato. Gli
opposti coincidono in un liquido, pozione che li mescola
insieme in un legame a prima vista tranquillo. I risvolti
sono invece inaspettati e spettacolari...
[leggi]
fino al 26.IX.2006
Marco Calcinaro
San Benedetto (ap), Palazzina Azzurra
Volti, uomini, paesaggi: tutto ruota intorno al blues. Una
musica che rappresenta le comunità afroamericane e incarna
la loro storia. L'emigrazione forzata, la schiavitù, la
lotta per la libertà...
[leggi]
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20.09.2006
(fonte:
www.exibart.com )
FONDAZIONE
ARNALDO POMODORO
24 settembre 2007 - 11 febbraio 2007 | a cura di bruno corà |
fondazione arnaldo pomodoro | milano
La Fondazione Arnaldo Pomodoro festeggia il suo primo anno di
vita con una grande mostra dedicata all'opera di Jannis
Kounellis.
Allestita dall'artista, giorno per giorno, in un infaticabile
processo di costruzione, assestamento, rielaborazione di
pensieri e di gesti sedimentati lungo i decenni precedenti, la
mostra è essa stessa un'opera: un "atto unico", secondo
l'immagine cara a Kounellis. Unica e specifica è, infatti,
l'intenzionalità, plasmata vigorosamente sulla spazialità ampia
e disponibile della Fondazione Arnaldo Pomodoro.
Luogo simbolo dell'industria milanese del Novecento,
l'ex-fabbrica di turbine Riva & Calzoni vive in quest'occasione
una seconda possibilità, che scaturisce, senza alcun piglio
didascalico, dall'accostamento poetico di forme, geometrie,
materiali (ferro, carbone, tela di juta, legno, pietra.). La
storia non ne risulta interpretata, ma piuttosto accompagnata
con lievità, come descrive Bruno Corà, curatore della mostra,
nel suo saggio in catalogo.
Concentrata per lo più nella grande "navata" del piano terreno -
fa eccezione il pianoforte a coda, rielaborazione di un'opera
del 1972, qui appoggiato su una catasta di lamiere - la mostra,
che raccoglie più di venti opere, articola il proprio andamento
attorno ad alcuni archetipi (il labirinto, la luce, la vela
evocatrice del viaggio.).
Come ha scritto Corà, "Concepita nella forma di un vasto
organismo plastico, questa grande creazione di Jannis Kounellis
- una delle più articolate e vigorose degli ultimi anni - reca
nel suo asse centrale una concatenazione morfologica frutto di
un unico disegno emotivo. Alla base di tale strutturazione
immaginaria sta il dedalico tracciato spaziale labirintico che
tutto trascina con sé nella sua enigmatica cifra di destino
mitico. Su questo impianto, in cui la regola metamorfica
sostiene l'intera tensione poetica, Kounellis traccia il suo
"affresco" nello spazio, con una drammaturgia "a macchie" che
investe, insieme al luogo e alla città, l'attualità problematica
di una intera storia, affrontata con gli strumenti di una lingua
emblematica che non abdica al proprio sogno costruttivo e
all'idea di uno sviluppo possibile delle proprie premesse
immaginarie".
La fase dell'allestimento ha rappresentato anche uno
straordinario cantiere creativo offerto al cinema e alla
fotografia. Ermanno Olmi ha "pedinato" l'artista lungo tutto il
processo, catturandone l'andirivieni nello spazio, il metodo di
lavoro, l'andamento a spirale del pensiero che si imbeve della
personalità dei luoghi e progressivamente li trasforma. Il
filmato verrà presentato in autunno alla Fondazione Arnaldo
Pomodoro.
A sua volta, Carlo Orsi ha fotografato il "set"
dell'allestimento, cogliendo anche l'affettuoso triangolo
amicale che unisce Jannis Kounellis, Ermanno Olmi e Arnaldo
Pomodoro. Gli scatti di Orsi costituiscono lo scheletro portante
del catalogo, impaginato dallo Studio Cerri & Associati e
pubblicato da Skira.
Fondazione Arnaldo Pomodoro
Via Andrea Solari 35
20144 Milano
tel. 02 89 07 53 94/5
fax 02 89 07 52 61
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Ufficio stampa:
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arte@mavico.it
LE IMMAGINI POSSONO ESSERE SCARICATE DAL SITO
www.fondazionearnaldopomodoro.it NELLA SEZIONE "MOSTRE ED
EVENTI" > "PRESS"
MANTEGNA AL CUBO
Tre città per un artista. Padova, Verona e Mantova celebrano il
quinto centenario della morte di Andrea Mantegna. Tra antichità
classiche e scorci prospettici, tra Donatello e Leon Battista
Alberti, uno dei più grandi artisti del Rinascimento. Oltre
trecento opere -da gustare con calma- in una mostra destinata a
passare alla storia...
[leggi]
fino al 2.X.2006
Argenti a Pompei
Napoli, Museo Archeologico Nazionale
L'Archeologico tira fuori il servizio buono per raccontare l'età
d'oro di Pompei e dintorni. Il risultato? Un affresco della Roma
magnona servito su un piatto d'argento. Decisamente squisito...
[leggi]
fino al 19.XI.2006
Ida Barbarigo
Venezia, Palazzo Fortuny
Lui e lei. Sempre a Venezia. Dall'omaggio post mortem a Zoran
Music, prima dell'estate, in Laguna si celebra Ida Barbarigo,
compagna del pittore goriziano. In una mostra che pare un
atelier.
[leggi]
design
Tord Boontje
Trasformare un oggetto comune in qualcosa di nuovo. Risvegliare
le emozioni sopite, aggiungendo colori e giocando con le forme.
Il design contemporaneo usa le nuove tecnologie ma, sotto sotto,
è un romanticone. Le creazioni di Tord Boontje...
[leggi]
fino al al 15.X.2006
Larry Fink
Bologna, Villa Delle Rose
In mostra le fatiche del fotografo newyorkese Larry Fink. Uno
sguardo intimo in bianco e nero sulla musica e i suoi operatori
che arriva a trascinarci. Perché anche in ognuno di noi, da
qualche parte, pulsa il beat.
[leggi]
fino al 21.IX.2006
Francesco Giusti
Trieste, Studio Tommaseo
La Milano che il pubblico fighetto dell'arte eviterebbe. La
periferia, le fabbriche abbandonate abitate da un'umanità
lontana dal mondo e da ogni dio. Ma che ha il coraggio di vivere
e l'orgoglio di sorridere.
[leggi]
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19.09.2006
(fonte:
www.exibart.com )
ANDRE'
ETHIER. STAG PARTY
inaugurazione 19 settembre | ore 15:30 | a cura di luca vona
| galleria glance | torino
In occasione delle aperture straordinarie delle gallerie
d'arte contemporanea torinesi, anche la galleria Glance, nei
giorni 19, 20 e 21 settembre prolungherà l'orario di
apertura fino alle ore 20:30 per presentare la prima
personale italiana del pittore canadese André Ethier.
Una donna con due corna di cervo compare su uno sfondo
psichedelico, raffigurata con pennellate che ricordano certa
pittura aborigena; un fauno giace in una posa provocante su
un letto di selci, avvolto dalla notte. I piccoli dipinti
del canadese André Ethier riportano alla mente la vivacità
della pittura Fauve, ma i violenti accostamenti cromatici e
l'intensità timbrica che conferivano alle opere di Matisse
un senso di inattaccabile serenità danno vita in questi
lavori a una sorta di carnevale macabro, dove sfilano uno
dopo l'altro uomini, animali e creature ambigue, in cui
l'identità di genere e di specie si dissolve in una visione
pansessuale dell'esistenza.
Un senso primitivista che ricorda i testi utopici di David
Henry Thoreau e che traspare anche nelle pennellate
vigorose, nel quasi totale annullamento prospettico, nel
carattere di "maschera" esibito dai soggetti rappresentati.
Raramente compare qualche paesaggio, che conserva comunque
un carattere bizzarro, come la montagna che sembra un
ventre, con le sue viscere color cremisi, o come certi
arcobaleni nel cuore della notte.
Fin dai suoi esordi l'artista ha lavorato soprattutto a una
ritrattistica dal carattere fantastico, capace di ispirarsi
tanto alla storia dell'arte quanto alla cultura di massa, ad
esempio al cinema horror. In una serie di lavori recenti ha
presentato una galleria di zombie abbigliati da hippies o da
ufficiali delle SS, scheletri e spaventapasseri animati.
Sono lavori che riportano in mente le danze macabre
medievali, il Trionfo della Morte di Hieronymus Bosch, i
Morti viventi di Gorge A. Romero e che sembrano voler
sottolineare l'egemonia della Morte nei confronti
dell'ideologia, dei progetti di modernità e progresso, dell'
ansia produttivista e consumista, di ogni velleitaria
distinzione tra gli individui.
Quella di André Ethier è una pittura che ci mostra l'uomo
nella sua pura carnalità, come corpo livido e senza anima.
L'alone necrofilo, l'attitudine antinaturalistica -espressa
soprattutto da una esuberante tavolozza cromatica- e al
tempo stesso la profonda fusione dell'uomo con la natura
conferiscono alla pittura di André Ethier una carica
tremendamente sovversiva. In uno dei dipinti in mostra, una
donna davvero brutta, ma con indosso una abito vezzoso
ritratto con particolare grazia, pensa tra se e sé "Se
questo non è incredibile, allora non so proprio che
significhi la parola incredibile". Di fronte all'universo
fantasmagorico che prende vita in questi scintillanti lavori
a olio non si può che essere d'accordo.
ANDRE' ETHIER. Stag Party
Dal 19 settembre al 27 Ottobre 2006
Galleria Glance
via San Francesco da Paola 48/E, Torino
Info: Tel. +39 348 9249217
fino al 7.I.2007
Sound Zero
Merano (bz), Kunst Meran/Merano Arte
Il suono delle forme, il colore della musica. Pop art, arte
psichedelica e street art a confronto, tra prodotti di
massa, opere uniche ed enormi graffiti site specific.
Un'altra mostra sonda il rapporto tra arte e musica...
[leggi]
decibel_talenti laterali
John Duncan
Di Duncan, artista indiscusso del pre e del post-industrial,
della body art e dell'ecologia noise, si sa praticamente
tutto. Eppure la sterminata discografia, il lavoro
performativo e installativo, ne hanno pluralizzato le
stratificazioni. Lo abbiamo incontrato...
[leggi]
NEW YORK, NEW FOLK
di luca vona
Levità del tono, ferialità, e magari disimpegno. Loro sono i
nuovi Pro-Am dell'arte, i dilettanti di lusso della pittura.
Che si possono permettere una ricerca 'a domicilio', lontana
dagli stilemi main stream. Per consentirci di appendere in
salotto un quadro senza che nostra suocera inarchi il
sopracciglio. Loro sono i New Folk, e New York si appresta a
celebrarli.
[leggi]
fino al 29.X.2006
Rinko Kawauchi
Milano, Galleria Carla Sozzani
Immagini raffinate per cantare la fragilità dell'esistenza.
E i legami profondi che uniscono l'universo intero. Poesia
visiva dalle tonalità pastello. Che esalta i dettagli del
quotidiano e della natura...
[leggi]
fino al 23.IX.2006
Valentina M
Cagliari, Galleria Studio 20
"L'afasia porterà via le emozioni?". È un assillante dubbio
quello che spinge Valentina M a scrivere per immagini e
parole un racconto introspettivo che parla della necessità
di essere accolti...
[leggi]
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18.09.2006
(fonte:
www.exibart.com )
REALIDAD. ARTE
SPAGNOLA DELLA REALTA'
inaugurazione 22 settembre 2006 | a cura di laura gavioli |
galleria civica di palazzo loffredo | potenza
"Collocata nel programma delle celebrazioni per il Bicentenario
di Potenza capoluogo -dice il Sindaco di Potenza, Ing. Vito
Santarsiero- "Realidad", mostra sull'arte Spagnola della realtà
frutto della sensibilità e della grande professionalità di Laura
Gavioli, rappresenta un evento di grande portata con molteplici
significati. In un momento storico nel quale il Mediterraneo,
forte delle proprie radici culturali e delle grandi potenzialità
geografiche ed ambientali, torna a proporsi come luogo
privilegiato per una reale prospettiva di coesione e sviluppo
delle popolazioni che si affacciano su di esso, "Realidad" è per
noi sia occasione per guardare al Mare Nostrum sia occasione per
un ricongiungimento culturale con una civiltà, quella Spagnola,
che molto ha segnato la storia del Mezzogiorno d'Italia nei
decenni pre-unitari del nostro Paese. Inoltre, con questa mostra
e come forse mai era avvenuto fuori dai confini iberici, abbiamo
la possibilità di poter conoscere ed apprezzare in maniera
organica ed unitaria, opere, artisti e filosofia ispiratrice che
caratterizzano uno dei filoni delle arti figurative di maggiore
rilevanza mondiale: il realismo spagnolo. Realidad vuole essere
non solo una grande mostra che riporta a Potenza, nella
splendida cornice di Palazzo Loffredo la grande arte, ma anche
l'occasione per rafforzare l'ambizioso progetto di fare del
capoluogo lucano un centro culturale d'eccellenza. "
Attraverso un centinaio di opere, la rassegna intende restituire
la temperie culturale di quella generazione di artisti maturata
all'Accademia di San Fernando a Madrid, dove Antonio López
García e un gruppo di suoi coetanei come Francisco López, Isabel
Quintanilla, Julio López Hernández, Amalia Avia, Maria Moreno e
Carmen Laffón, hanno studiato e poi talvolta insegnato alle
generazioni successive come guardare la cosiddetta realtà,
coniugando la lezione dei maestri spagnoli, dei caravaggeschi,
di Goya, con le istanze della modernità.
Negli anni sessanta del XX secolo, la Scuola di Belle Arti di
San Fernando a Madrid rappresenta il centro nevralgico della
sperimentazione artistica spagnola. Qui è titolare della
cattedra di pittura Antonio López García, figura
singolare e dotata di un forte carisma, che, rompendo con le
forme dominanti, aveva deciso di approfondire gli aspetti
illusionistici dell'immagine per poter arrivare alla realtà
ultima delle cose. La sua estetica, all'interno di un ambiente
effervescente, non immune da un certo carattere profetico,
creerà una scuola nella Scuola, dando vita alla Escuela realista
madrileña. Durante gli anni di studio conosce María Moreno
(Madrid, 1933), pittrice dalla singolare sensibilità che
sposerà nel 1961. Di lei, saranno presenti in mostra alcune
opere emblematiche a partire dagli anni settanta fino ad oggi,
fra cui Cocina de Tomelloso (1972) e Jardín de Poniente (2006).
La poetica di Antonio López García (Tomelloso, Ciudad Real,
1936) nasce da un'autentica vena realistica e i suoi
soggetti provengono dalla sua esperienza, da ciò che egli ama:
le persone a lui care, la sua terra, la città in cui vive,
Madrid, celebrata nei diversi dipinti che la raffigurano
dall'alto, nelle vie principali e dai sobborghi periferici con
le immense voragini tra i palazzi dei nuovi quartieri, i suoi
angoli dimessi e malinconici. Dipinti di grandi dimensioni su
cui l'autore lavora a lungo, tornandovi anche per anni, ogni
volta in cui le condizioni di luce gli sembrino adatte per
ridare vita al'impulso emozionale che lo aveva spinto a
dipingere. A Potenza sarà presentato un nucleo di opere di
pittura, di scultura e disegni di grande importanza, fra cui
Carmencita jugando (1960), Madrid sur (1965 - 1985), La cena
(1971-'80), Figura de hombre (bronzo, 2001). L'ossessione per la
luce, elemento fondante dell'opera pittorica di López García,
assume il valore di strumento conoscitivo della realtà anche
nell'opera dei suoi eccezionali compagni, come Amalia Avia
(Santa Cruz de la Zarza, Toledo, 1930): l'assoluta fedeltà
della pittrice al motivo reale si traduce nei bellissimi scorci
di città presenti in mostra, come La calle de San Mateo (1974)
Despacho de leche (1994): a distanza di vent'anni, l'artista
riprende lo stesso soggetto, la città, che, avvolta da una luce
radente, emana un'atmosfera sospesa e misteriosa, in bilico fra
sogno e realtà. La pittura di Carmen Laffón (Siviglia, 1934)
ricrea l'intima calma della quotidianità, colta attraverso un
particolare cromatismo che tende ad idealizzarla, pur restando
fedele al dato di realtà. Il colore gioca dunque un ruolo
dominante nella sua produzione artistica, come testimoniano le
opere Bodegón de El Coli (1964) e la serie di paesaggi de El
Coto (2005-2006). Anche nell'opera di Isabel Quintanilla
(Madrid, 1934) la luce riveste un'importanza eccezionale: da
qui le sue nature morte o gli interni in cui si scorgono a
malapena ombre misteriose che, realizzate con molteplici
velature, acquisiscono un'aura mistica, quasi irreale, inserendo
l'opera in una dimensione di atemporalità, come testimoniano
dipinti quali Paco escribiendo (1995) o Bodegón con ajos (2004).
Presso la Scuola di Belle Arti si San Fernando a Madrid, Isabel
Quintanilla conosce e in seguito sposa lo scultore Francisco
López Hernández (Madrid, 1932). Dopo i suoi studi a Madrid,
Francisco López viaggia in Grecia, Italia e Francia, dove
approfondisce la conoscenza della scultura classica,
rinascimentale e contemporanea. Il suo percorso tocca
inizialmente la tematica religiosa, per poi approdare ad una
visione lirica del quotidiano, filtrato attraverso figure ed
oggetti cristallizzati nel bronzo, come ad esempio Nina
escribiendo (1991). Anche il fratello di Francisco, Julio
López Hernández, appartiene al gruppo storico della escuela
realista madrileña di cui sviluppa le caratteristiche attraverso
la scultura. In occasione della mostra potentina, saranno
presentate opere fondamentali quali Marcela agachada (1967) e El
alcalde (1972). Un gruppo di artisti più giovani, come Miguel
Ángel Argüello (1941), Joan Mora (1944), José
María Mezquita (1946), Matías Quetglas (1946),
Antonio Maya (1950), è cresciuto portando avanti in maniera
originale e spesso assai individuale, la sensibilità dei propri
maestri verso ulteriori sviluppi. E ancora, una generazione dai
limiti meno definiti, e anche meno definitivi, completa questo
quadro della ricerca sempre in evoluzione. Sono i "giovani"
Clara Gangutia, una virtuosa allieva di Antonio López capace
di aggiungere una straordinaria luce dinamica alle sue
composizioni, forse la lezione del cinema, Roberto Gonzáles,
Jesús Ibáñez, Fernando Rodrigo,Carlos Díez Bustos.
Realidad. Arte spagnola della realtà
Dal 22 settembre 2006 al 14 gennaio 2007
Galleria Civica di Palazzo Loffredo, Potenza
Organizzazione: Comune di Potenza - Città Cultura
Ingresso: dal martedì alla domenica, ore 9.00 - 13.00 / 17.00 -
21.00. La mostra rimane aperta durante le festività
Catalogo: Marsilio editori, Venezia
Prezzo mostra: ? 3,00 intero; ? 1,50 ridotto (studenti fino a 24
anni, adulti oltre i 60 anni); l'ingresso per i portatori di
handicap è gratuito e avviene da Largo Duomo.
Informazioni e prenotazione visite guidate: Galleria Civica Tel./Fax
0971-27185
Per ulteriori informazioni ed immagini rivolgersi: Ufficio
Stampa Ku.ra, Rosi Fontana
Tel. 050-9711343 Fax 050-9711317
www.rosifontana.it
Ufficio stampa Comune Potenza, Loredana Costanza
Tel. 0971-415087 fax 0971-27076
ufficiostampa@comune.potenza.it
www.comune.potenza.it
NAPOLEIDE ATTO SECONDO
Un paio di righe, giusto un'ipotesi. Tanto poco è bastato a
Gigiotto Del Vecchio per ritrovarsi sotto i riflettori (o sul
banco degli imputati?). Inconsapevolmente, dice il curatore
partenopeo, che ora replica al Pan can can di questi
giorni. E, oltre a dare a darsi delle risposte, si fa anche
qualche domanda.
[leggi]
fino al 8.X.2006
Quotidiana 06
Padova, Museo Civico al Santo
Dodicesima edizione per la rassegna dedicata all'arte emergente.
Tra citazioni cinematografiche, esserini inventati e giochi da
Luna Park. Come quello che vuole farci prendere a martellate il
testone di Cattelan...
[leggi]
fino al 24.IX.2006
Viaggiatori sulla Flaminia
Umbria, sedi varie
La Via Flaminia come filo conduttore di una mostra in cui la
relazione tra intervento artistico e luogo si fa particolarmente
ardita e significante. Un viaggio su una strada piena di
storia...
[leggi]
fino al 22.IX.2006
Giuseppe Chiari / Piero Mottola
Roma, Studio Stefania Miscetti
Un maestro e un seguace. Uniti in una performance e a confronto
in una mostra. Un'Idea generatrice e la sua Evoluzione. In una
Roma in aria di vigilia. Aspettando la Notte Bianca...
[leggi]
arteatro_festival
Wild Gift a show of live art
Atti di illusione, artifici scenici, finzione e scanzonata
serietà: questi gli obiettivi del festival londinese Wild
Gift. Abitare diversi luoghi della città, miscelare azioni
reali e vaudeville, installazioni e performance. Per uno show di
live art.
[leggi]
fino al 20.IX.2006
Tino Stefanoni in terra di Siena
Siena, Magazzini del Sale
La poetica del quotidiano secondo l'ottica concettuale di
Stefanoni. Siena dedica una retrospettiva all'autore del palio
di agosto. Un'occasione per ripercorrere una lunga carriera...
[leggi]
16.09.2006
(fonte: www.exibart.com
)
GROUP THERAPY
fino al 7 gennaio 2007 | a cura di letizia ragaglia | museion.museo
d'arte moderna e contemporanea | bolzano
Ancora negli anni Trenta John Dewey con Art as Experience (1934) e
Jan Mukařovský con La funzione, la norma e il valore estetico come
fatti sociali (1936) hanno avviato il distacco dall'estetica
dell'opera e determinato l'esperienza estetica come "qualità"
inerente ad ogni esperienza realizzata. Diverse teorie estetiche ed
ermeneutiche avvicendatesi nei decenni successivi si sono
soprattutto concentrate sul ruolo del fruitore, sul suo piacere nel
godimento estetico e, alcune - sulla base della Poetica aristotelica
- hanno insistito sulla catarsi (katharsis) che come una sorta di
guarigione può succedere all'esperienza estetica (aisthesis) [Hans
Robert Jauss, Esperienza estetica ed ermeneutica letteraria, 1982].
Nicolas Bourriaud costruisce la sua "Esthetique relationelle" (2001)
attorno ad espressioni artistiche che si manifestano attraverso le
nozioni di interattività, convivialità e relazionalità ed individua
in esse l'aspetto più vivo dell'arte contemporanea. Recentemente un
interessante articolo pubblicato su "Artforum"(edizione estiva 2005)
per mano di Joe Sconlan si interroga sull'opera nello spazio sociale
e mette ironicamente in questione l'estetica relazionale di
Bourriaud. Joe Scalan lamenta che l'aspetto fondamentale
dell'estetica relazionale - la cattura delle potenzialità creative
dello spazio sociale - informa sempre più solo la teoria e non la
pratica; l'autore constata che all'insegna di un "comune senso di
decenza" la mediocrità è preferibile al rischio e porta ad una
soppressione generale di perversioni, fantasie, assurdità e conclude
che "an aesthetic that can't allow anything bad to happen sounds
more like anesthesia to me."
Sulla base di queste considerazioni nasce il progetto di mostra "Group
Therapy". Con la piena convinzione che - per fortuna - continuano ad
esserci artisti che non ci anestetizzano, ma anzi ci "dinamizzano"
metaforicamente o concretamente, sono stati invitati a partecipare
artisti che lavorano in coppia e/o in gruppo ed il cui lavoro si
traduce spesso in un concreto intervento socio-culturale.
Particolare attenzione è tributata al concetto di opera come
catalizzatore di relazioni, come situazione aperta, che riceve il
suo senso nella partecipazione, nello scambio con il fruitore e
nell'evoluzione temporale e che pertanto risulta definitivamente
lontana dall'idea di un'opera puramente rappresentativa o
contemplativa. A questo si aggiunge la ripresa - anche ironica -
dell'antico concetto di catarsi dell'opera d'arte. La banalità di
una situazione vissuta con una disponibilità diversa in un contesto
modificato rispetto a quello abituale conduce ad una consapevolezza
nuova delle relazioni e delle azioni codificate, conduce ad una
piccola catarsi quotidiana.
Il lavoro di gruppo e/o di coppia presuppone una relazionalità a
priori della realizzazione e della fruizione dell'opera, significa
un dialogo sull'opera che la precede e che viene poi portato avanti
dal fruitore.
Artisti: Gruppo A12 (Genova, Milano); Jennifer Allora & Guillermo
Calzadilla (San Juan, Puerto Rico); Bernadette Corporation (Berlino,
New York); Claire Fontaine (Paris); Clegg & Guttmann (New York,
Vienna); Elmgreen & Dragset (Danimarca, Norvegia); gelitin (Vienna);
goldiechiari (Roma); Superflex (Danimarca)
Group Therapy
Dal 16 settembre 2006 fino al 7 gennaio 2007
MUSEION, Museo d'arte moderna e contemporanea
Via Raffaello Sernesi 1 (39100)
+39 0471312448 (info)
+39 0471312460 (tel)
info@museion.it
www.museion.it
Orario: da martedì a domenica 10-18, giovedì 10-20
Biglietti: Normale: ? 3,50 (con MuseumCard ? 2,50) Ridotti:
(studenti, anziani, gruppi): ? 2,00 (con MuseumCard ? 1,50).
Ingresso famiglia ? 7,00 (con MuseumCard ? 5,00) Scuole superiori
con visita guidata ? 2,50 Scuole medie con o senza visita guidata ?
1,00 MuseumCard ? 2,50
Il catalogo trilingue (italiano, tedesco e inglese) della mostra
Group Therapy è edito presso il Museion e pubblica testi di
Bernadette Corporation, Claire Fontaine, Martin Guttman, Letizia
Ragaglia e Elisabeth Schlebrügge.
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15.09.2006
(fonte: www.exibart.com
)
UNA FIERA
GIOIELLO
NELLA PRIMA CITTA' ITALIANA PER FRUIZIONE DI CULTURA
dal 30
novembre al 3 dicembre | fiera di bolzano | messe bozen
Un appuntamento culturale di frontiera, idealmente
affacciato fra l'area italiana e quella mitteleuropea. Ma
soprattutto un privilegiato luogo d'incontro e di affari per
un collezionismo in crescita, transfrontaliero, giovane ma
esigente. Bolzano può dirsi oggi un autentico avamposto
sociale e culturale proiettato sull'Europa: le nuove
strutture e la scena divenuta straordinariamente vivace
caratterizzano il capoluogo altoatesino con una forte
offerta e domanda di cultura, che hanno indotto
l'amministrazione provinciale a stanziare ingenti
investimenti per la candidatura di Bolzano a capitale
culturale europea per il 2019, nonché per ospitare la
prossima biennale internazionale d'arte MANIFESTA 7.
Sin dagli esordi la Fiera di Bolzano si diverte a proporre
raffinate commistioni con altri settori (come quella con i
vini, che ha accostato all'arte le degustazioni offerte
dalle migliori etichette italiane). Il vernissage di quest'anno
centrerà la propria attenzione sul settore moda, proponendo
le affinità di "Art & Fashion" sia come arcipelaghi
culturali che come sistemi economici. Sono attesi gli
interventi di stilisti, fondazioni, curatori e
collezionisti. E ugualmente atteso è il ricco programma del
"professional day", la giornata dedicata agli operatori del
settore, per la quale è possibile accreditarsi sin d'ora
attraverso l'apposito modulo pubblicato online.
Da segnalare infine che la manifestazione è ben collegata ai
principali spazi pubblici operanti in Regione, come Museion,
Kunst Merano Arte, Galleria Civica di Trento e Mart di
Rovereto, che attraverso molteplici mostre e iniziative si
proporranno come tappe d'obbligo per i visitatori.
Da venerdì 01 dicembre a domenica 03 dicembre 2006
Apertura al pubblico dalle 10.30 alle 20.30
Giovedì 30 novembre 2006 Vernissage
Inaugurazione per invitati e mass media dalle 19.00 alle
24.00
Venerdì 01 dicembre 2006 Professional Day
Programma speciale per gli operatori del settore accreditati
kunStart - 3a Fiera dell'arte moderna e contemporanea
di Bolzano
Dal 30 novembre al 3 dicembre 2006
Organizzazione e informazioni:
Fiera Bolzano S.p.A.
P.zza Fiera 1 - 39100 Bolzano (BZ)
T +39 0471 516 210
F +39 0471 516 220
info@kunstart.it
www.kunstart.it
CÉZANNE CENTANS
Un viaggio d'antan nei luoghi cezanniani alla ricerca del
capolavoro sconosciuto. Tra le asprezze della Montagna
Sainte-Victoire, la pace dell'Estaque, la solitudine della
tenuta di Jas De Bouffan. Alla scoperta di un maestro che
molto ha da insegnare alla contemporaneità. Nel centenario
della sua morte...
[leggi]
fino al 3.XII.2006
Il Paradiso di Tintoretto
Venezia, Palazzo Ducale
Dalle fiamme nasce un Paradiso. Nelle sale del Maggior
Consiglio viene raccontata la storia di uno straordinario
concorso. Vincono il Veronese e Francesco Bassano (figlio).
Ma toccò a Tintoretto...
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fino all'1.XI.2006
Volterra d'oro e di pietra
Volterra (pi), Palazzo dei Priori
Per una volta Volterra abbandona gli Etruschi. Per
riscoprire il proprio fasto medioevale. Grazie ad una ricca
rassegna che analizza più di mille anni di produzione
artistica...
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resoconto
Fruz. Una nuova generazione di artisti in regione
Monfalcone (go), Sala Antiche Mura
Sei artisti. Una stanza per una sera ciascuno, con le chiavi
per chiudere la sala. Così la giovane arte si mette in
gioco. E in mostra. Succede a Monfalcone...
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exibinterviste - la giovane arte
Roberto Ago
L'arte come dispositivo semantico d'après Duchamp. Quattro
chiacchiere con Roberto Ago: la scelta di lasciare Roma per
Milano, la lezione di Fabro e Garutti e un'analisi
disincantata del panorama italiano della giovane arte.
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fino al 30.IX.2006
Antonio Serrapica - Petrolio
Napoli, Galleria d'Arte Moderna
Piccole scintille rischiarano il golfo partenopeo. Ananas su
tela al sapore di combustibile per motori. Ricette fresche
tra squarci ironici che bucano il cielo scuro nell'orizzonte
inquinato dello spettatore.
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14.09.2006
(fonte: www.exibart.com
)
NEXTECH
FESTIVAL. MUSICA ELETTRONICA E AMBIENTE VISIVO
21-23
settembre 2006 | dalle 18 a tarda notte | stazione leopolda
| firenze
E' pronta al via la prima edizione di Nextech Festival,
l'appuntamento dedicato alla musica elettronica ed al suo
rapporto con le nuove forme dell'arte contemporanea.
Il festival si svolgerà dal 21 al 23 settembre presso la
Stazione Leopolda, ed è realizzato da Musicus Concentus,
Intooitiv, Stazione Leopolda Srl e Controradio, con il
contributo dell'Assessorato alla Cultura del Comune di
Firenze nell'ambito delle manifestazioni di
FirenzEstate '06.
Nextech Festival illustra la centralità e la vitalità
della scena musicale elettronica, senza dubbio il fenomeno
più rilevante delle recenti cronache sonore, in grado di
coinvolgere tanto gli interessati alle nuove tendenze, alla
ricerca ed alla sperimentazione, quanto gli amanti dei
"beat" dance.
Il programma di Nextech Festival si segnala per la
sua ricchezza, dal 21 al 23 settembre, dall'ora
dell'aperitivo a notte fonda. La Stazione Leopolda ospiterà
circa venti appuntamenti tra concerti e dj set, oltre ad una
serie di installazioni e videoproiezioni che animeranno le
imponenti navate della Stazione Leopolda.
Tra gli ospiti del festival si segnalano: il 21 gli
statunitensi Liars, Andi Toma dei Mouse On Mars,
il 22 Ellen Allien & Apparat con "Orchestra Of
Bubbles", Mirko di Lazy Fat People; il 23
celebrati dj quali Pascal Feos resident del Cocoon
Club di Ibiza e Marc Houle, legato
all'etichetta M-Nus di Richie Hatwin.
Di fianco alle illustri presenze internazionali Nextech
Festival sottolinea il valore della scena musicale
elettronica italiana contando sulle partecipazioni del
collettivo ZimmerFrei e dei gruppi ¾
HadBeenEliminated e Drama Society, i romani
Pigneto Quartet insieme ad opere di Davide Bertocchi,
Deborah Ligorio, Christian Niccoli e Marco Samoré,
raggruppate nel progetto "Pause" curato da Matteo
Chini.
Nextech Festival inoltre rimarca la vitalità della scena
musicale elettronica toscana, con le presenze di David
Love Calò, Simone Fabbroni, Gabry Fasano, con David
C. e Alex Redman, con Autobam, con
Letizia Renzini aka Dj Molli.
Dalle ore 18 - con ingresso gratuito fino alle 21.30 e
biglietti dai costi particolarmente contenuti per le
attività notturne - Nextech Festival presenterà un percorso
esplorativo tra le molte musiche elettroniche d'oggi, in una
avvolgente alternanza di sonorità, immagini ed
installazioni, tra vibranti battiti techno e delicate
atmosfere minimal.
NEXTECH FESTIVAL. Musica elettronica e ambiente visivo
21-23 settembre 2006
Stazione Leopolda
viale Fratelli Rosselli, 5 Firenze
Dalle ore 18 a tarda notte
Realizzato da Musicus Concentus, Intooitiv, Stazione
Leopolda Srl, Controradio, nell'ambito delle manifestazioni
di FirenzEstate '06 dell'Assessorato alla Cultura del Comune
di Firenze.
Biglietti: Ingresso libero dalle 18 alle 20.
21 e 22 settembre dalle 21.30 biglietti euro 13,00 (con
consumazione) ridotti 10,0 - 23 settembre biglietti dalle
21.30 euro 20,00 (con consumazione) ridotti 15,00
Info tel. 055 287347
info@nextechfestival.com
www.nextechfestival.com
MONDO LIBRO
Sede storica di importanti biblioteche, città con una
tradizione radicata nella conservazione e nella promozione
del libro, Bologna si appresta a ospitare Artelibro,
terza edizione del Festival del Libro d'Arte. Dal 14 al 17
settembre la Dotta rappresenterà un'occasione unica di
incontro per tutti gli addetti ai lavori e per i tanti
bibliofili...
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fino al 17.IX.2006
Summer of Love
Vienna, Kunsthalle Wien
Nulla fu mai più come prima. Dalla West Coast all´Europa
fino al Giappone la rivolta hippie e underground ha aperto
nuovi stili esistenziali e culturali. Malgrado le
maledizioni.
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fino al 23.IX.2006
MaiMao
Santomato (pt), Fattoria di Celle
1976: la rivoluzione culturale si chiude con la scomparsa di
Mao Zedong. 2006: venti giovani artisti tornano
sull'immagine del condottiero. Trasformandola e
santificandola, cancellandola e travestendola...
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fino al 24.IX.2006
Lessico familiare
Trieste, Museo Revoltella
Dalla donazione di privati uno spaccato inedito che
arricchisce la conoscenza sul gusto e i costumi di un'epoca.
In una città in cui storia ed arte continuano essere dei
cardini imprescindibili.
[leggi]
libri_monografie
Bernard Berenson - Caravaggio
(abscondita 2006)
La parola arte esiste. Garantisce Bernard Berenson. Che, a
oltre sessant'anni di distanza, qualche dubbio ce lo fa
venire ancora. Partendo da Caravaggio...
[leggi]
resoconto
Tre di Tre.3
Serra dè Conti (an), Antica Fornace Laterizi
L'ultimo appuntamento della rassegna marchigiana chiude con
alcuni dei protagonisti dell'arte italiana. Da Giuseppe
Cavalli a Mario Sasso. E con una coinvolgente performance...
[leggi]
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13.09.2006
(fonte:
www.exibart.com )
UGO RONDINONE.
GIORNI FELICI
inaugurazione 16 settembre | ore 12 | a cura di milovan
farronato con angela vettese | galleria civica | modena
Dopo aver partecipato alla collettiva "EGOmania", Ugo Rondinone
torna alla Galleria Civica di Modena con la sua prima personale
in un museo italiano intitolata "Ugo Rondinone. Giorni Felici",
curata da Milovan Farronato con Angela Vettese.
La mostra inaugurerà a Palazzo Santa Margherita sabato 16
settembre alle ore 12, contemporaneamente alla personale
dedicata a Yayoi Kusama. Rondinone presenta una serie di lavori
inediti - alcuni dei quali pensati appositamente per Modena.
Ugo Rondinone è stato definito un artista visionario
intrappolato nella realtà. La sua poetica infatti, che fa uso di
stili e tecniche che contemplano la fotografia e la scultura, la
pittura e altri mezzi, ci permette di entrare in un suo mondo
interiore, dominato da melanconia e rassegnazione. Alla Galleria
Civica di Modena lo spettatore sarà sospinto tra poderose pareti
oblique specchianti variamente istoriate dall'artista con tenui
disegni; dovrà fronteggiare muraglie spigolose e aggressive che
forse nascondono nel loro interno immagini e rivelazioni o forse
intendono dare forma al vuoto. Dovrà seguire attraverso oltre
trecento fotografie in bianco e nero con accompagnamento sonoro
una ricerca sentimentale che sembra naufragare: due figure
infatti si rincorrono e si cercano in uno scenario ovattato
dalla neve senza mai trovarsi, percorrendo costantemente
direzioni opposte.
Metaforicamente, ogni sua mostra si dipana come un corridoio su
cui si affacciano varie porte che conducono ad altrettante
stanze e ad altrettanti ingressi, dove si incontrano emozioni e
stati d'animo differenti: dall'armonia allo sconforto, alla
sensazione di essere vittima di continue metamorfosi. Tra i suoi
paesaggi, i suoi clown abbandonati per terra, i suoi alberi
tridimensionali bianchi, le sue colonne sonore minimali, il
visitatore può sentirsi come disorientato e perso in un
labirinto mentale. Rondinone è come un viaggiatore capace di
trattenere a sé e riportare agli altri le proprie memorie; che
si tratti di un fitto groviglio di rami e fogliame o di una
distesa infinita di acque calme, egli mostra sempre un senso di
arrendevolezza di fronte alla vita, alla sua grandezza, alla
responsabilità che ci impone l'essere uomini. Nessuna sfida in
questo modo di intendere l'esistenza, ma piuttosto
un'accettazione del nostro destino sia dolce che malinconica.
UGO RONDINONE. Giorni felici
Dal 15 settembre 2006 al 7 gennaio 2207
Palazzo Santa Margherita, Galleria Civica di Modena
c.so Canalgrande 103, Modena
Orari: da martedì a venerdì 10,30 -13,00; 15,00 -18,00 sabato,
domenica e festivi 10,30 -18,00. Chiuso il lunedì 15,16 e 17
settembre, in occasione del festivalfilosofia 2006, apertura
dalle 9,00 alle 23,00
Info: Tel. +39 059 2032911, 2032940
fax 2032932
Organizzazione e Produzione: Galleria Civica di Modena e
Fondazione Cassa di Risparmio di Modena
Immagine: sunrise, october 2004, calco in alluminio, cast
aluminium. Courtesy Galerie Eva Presenhuber, Zürich
I NUOVI CONQUISTADORES
L'Istituto Cervantes, istituzione che diffonde all'estero la
cultura iberica, apre a Palermo. In un'antica chiesa
spagnola, finalmente restaurata e dedicata alla promozione
dell'ispanica cultura. Si parte con una mostra. Diciassette
artisti dalla collezione Caja de Burgos sbarcano in Sicilia,
che torna terra di Borbone...
[leggi]
fino all'8.X.2006
Pio II. La città, le arti
Siena, Palazzo Squarcialupi
Enea Silvio Piccolomini: papa, studioso umanista, amante e
mecenate delle arti e dell'architettura. Ma soprattutto
fautore di un grande rinnovamento, la svolta rinascimentale
dell'arte senese...
[leggi]
fino al 31.XII.2006
Transavanguardia
Man, Nuoro
Un'inversione di tendenza, alla fine degli anni settanta,
determina la nascita della Trasavanguardia. Rivisitazione in
chiave contemporanea di figurazione ed astrazione, tra
recupero della manualità e citazionismo...
[leggi]
fashion
I dj della moda
Uno coreografo-scenografo e l'altro architetto. Animano un
marchio che remixa le schegge dei linguaggi della cultura
del progetto. Un sito avventuroso, campagne-stampa
azzeccate, il difetto come gioiello. Ecco a voi Frankie
Morello.
[leggi]
fino al 22.X.2006
Fotografia di strada
Modena, Fotomuseo Giuseppe Panini
Un evento che testimonia il forte legame tra l'Impero
asburgico e la città emiliana. E mostra un'immagine di
Vienna in corsa verso il progresso. Prima della caduta
definitiva.
[leggi]
fino al 15.X.2006
Francesco Pignatelli
Venezia, Flora Bigai
Rivedere i capolavori del Rinascimento con la luce e l'ombra
che si scambiano di posto. È il Reversed Renaissance
di Francesco Pignatelli. Dove le immagini si purificano.
[leggi]
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12.09.2006 (fonte:
www.exibart.com )
YAYOI
KUSAMA. METAMORFOSI
inaugurazione 16 settembre | ore 12 | a cura di angela
vettese con milovan farronato | galleria civica | modena
La Galleria Civica di Modena ospita la prima mostra
personale di Yayoi Kusama in un museo italiano: inaugura
infatti sabato 16 settembre alle 12 alla Palazzina dei
Giardini in c.so Canalgrande a Modena la mostra "Yayoi
Kusama. Metamorfosi", a cura di Angela Vettese con Milovan
Farronato. La rassegna si inaugura contemporaneamente alla
personale dell'artista svizzero Ugo Rondinone.
Progettata dall'artista medesima, la mostra si compone di
installazioni ambientali, quadri e sculture oggettuali. Lo
spettatore si troverà all'interno di un ambiente oscurato,
nel quale sono stati distribuiti punti di colore illuminati:
un modo per rendere appariscente quanto possa essere
allucinato un semplice locale domestico, oppure camminerà in
una stanza fatta di forme biomorfe e trasformata in un
divertente labirinto, per giungere poi ai quadri in cui
l'artista dipinge con maniacalità i suoi cerchietti o
riempie scatole, scarpe, contenitori improbabili di piccole
forme inquietanti, come microrganismi che ci assediano e
come piccole escrescenze che crescono senza controllo. Ecco
allora che emergono i fulcri su cui è disegnata
l'esposizione e l'intera produzione dell'artista:
l'odio/amore per il controllo, appunto, ma anche il fare
manuale e la creatività in generale come antidoto all'ansia.
Persa dentro a un puntino e moltiplicata da muri di specchi:
è così che vediamo Yayoi Kusama, la più importante artista
giapponese vivente. Il fatto è che a Tokyo, negli anni
Cinquanta, era difficile essere una ragazza con desideri di
originalità e indipendenza. Sostenuta da un narcisismo
divertito ma devastata da una sensibilità ossessionata,
spinta dal desiderio di porsi allo stesso livello dei
maschi, aiutata dal suo talento multiforme, Yayoi Kusama se
ne andò negli Stati Uniti dove visse tra il 1957 e il 1973.
Inserita nel fermento artistico di New York, non si
sottrasse ad happening per la pace in Vietnam e soprattutto
per l'autonomia femminile. Malgrado abbia girato film,
redatto riviste e partecipato ad attività sperimentali di
ogni tipo, il suo lavoro è ampiamente riconoscibile per
l'utilizzo di pallini, reticoli, specchi e tutto ciò che
mette in crisi la percezione, comunicando il suo disagio con
opere che generano da una parte un vissuto giocoso,
dall'altra una perdita dell'orientamento. La sua poetica si
è comunque incrociata con quella di molti protagonisti del
nostro tempo: ricordiamo le collaborazioni col musicista
Peter Gabriel, con il fotografo Nobuyoshi Araki, con lo
stilista Issey Miyake. Dopo la vasta notorietà raggiunta
grazie a mostre tenute nei maggiori musei del mondo, in
Italia l'hanno resa particolarmente nota le sue
partecipazioni alla Biennale di Venezia, nel 1966 e nel
1993, quando fu scelta come rappresentante per la propria
nazione d'origine: la ragazzina ribelle aveva vinto, anche
se forse a prezzo del proprio stesso equilibrio.
YAYOI KUSAMA. Metamorfosi
Dal 15 settembre 2006 al 7 gennaio 2207
Palazzina dei Giardini. Galleria Civica di Modena
c.so Canalgrande, Modena
Info: Tel. +39 059 2032911, 2032940
fax 2032932
Orari: da martedì a venerdì 10,30 -13,00; 15,00 -18,00
sabato, domenica e festivi 10,30 -18,00. Chiuso il lunedì,
15,16 e 17 settembre, in occasione del festivalfilosofia
2006, apertura dalle 9,00 alle 23,00
Organizzazione e Produzione: Galleria Civica di Modena e
Fondazione Cassa di Risparmio di Modena
Immagine: YAYIOI KUSAMA, Video Room, 2001, Installation view:
Solo exhibition "Yayioi Kusama" at Maison de la culture du
Japon, Paris ©Yayoi Kusama
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8.09.2006
(fonte: www.exibart.com
)
THE GRAMMAR OF
PHOTOGRAPHY
fino al 15 ottobre 2006 | a cura di filippo maggia | fondazione
bevilacqua la masa | galleria piazza san marco | palazzetto tito,
dorsoduro | venezia
La Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia sta ospitando la
prima importante mostra retrospettiva in Italia del fotografo
tedesco Thomas Ruff. La rassegna è curata da Filippo Maggia,
responsabile per la Fotografia della Fondazione Bevilacqua La Masa.
La duplice esposizione si svolge nelle due sedi della Fondazione, la
galleria di piazza San Marco e lo spazio espositivo di Palazzetto
Tito.
La mostra si presenta come il primo appuntamento ad offrire una
visione complessiva del lavoro dell'artista tedesco e si propone,
come già quella dedicata a Philip Lorca di Corcia e la prossima
retrospettiva su Yasumasa Moritura (2007), come ulteriore
dimostrazione dell'interesse che la Fondazione Bevilacqua La Masa
sta sviluppando per il linguaggio fotografico.
La retrospettiva comprende una sostanziosa selezione di opere tratte
dalle sue più celebri serie, fra cui i "Portraits" in piccolo
e grande formato, con la variante dei "Blue Eyes", i notturni
metallici da "Nights", i cieli stellati di "Stars", i
più recenti "Nudes" e "Machines", fino agli utlimi
"Jpeg" presentati alla 51ma Biennale di Venezia. Tra opere in
piccolo, medio e grande formato sono previste a Venezia circa 120
opere.
Noto al grande pubblico fin dalla metà degli anni Ottanta per i
grandi ritratti di studenti suoi coetanei, l'artista tedesco è da
sempre fine sperimentatore del mezzo fotografico e delle sue
numerose possibili declinazioni. Ruff si distingue da altri
fotografi tedeschi della sua generazione - sovente accomunati sotto
la dicitura "Scuola di Dusseldorf" - proprio per la sua capacità e
determinazione nel cambiare metodo e approccio al linguaggio
fotografico: sono i suoi soggetti a determinare nuove indagini e
inaspettate soluzioni stilistiche. Partendo infatti dal presupposto
che la fotografia sia in grado di catturare solamente la superficie
delle cose, "l'autenticità di una realtà prestabilita e manipolata",
Ruff volge tutto il suo interesse alla costruzione dell'immagine ed
alla sua manipolazione durante i processi di stampa. Ne è riprova la
sua predilezione per il colore a scapito del bianco e nero asciutto,
caratteristica che cambia completamente la tradizione della
fotografia documentaristica.
The Grammar of Photography è il titolo non casuale della
retrospettiva a lui dedicata. Si tratta di una selezione di 120
lavori che tracciano un percorso pressoché completo della sua
produzione, dalla metà degli anni Ottanta sino ad oggi. Una vera e
propria "grammatica" della fotografia ove, capitolo dopo capitolo,
Ruff si esercita in sperimentazioni linguistiche che provano a
rileggere, ogni volta attualizzandolo e contestualizzandolo, il
codice fotografico. In mostra compare infatti una serie di immagini
"stereo" e di ritratti "ritoccati" realizzati secondo la tecnica in
uso a metà Ottocento. Un percorso che parte quindi dai primi e
innovativi ritratti - primi piani dei compagni di accademia, dopo
qualche anno esplosi nei grandi formati che lo hanno reso celebre in
tutto il mondo - per proseguire con l'infinità dei cieli puntellati
di stelle e delle notti spiate attraverso la metallica luce verde
delle ottiche in uso ai militari, sino alle serie realizzate negli
ultimi anni, in cui prepotentemente l'immagine tecnologica, con
tutte le sue declinazioni, sfonda, dilatandolo, il campo fotografico
tradizionale, per creare link decisamente sorprendenti. Nonostante
ciò, Ruff guarda sempre ai fondamenti del linguaggio fotografico,
riconducendo innanzitutto ad esso ogni nuovo ragionamento, teorico
ancor prima che tecnologico. Così si spiegano la serie "Abstract" e
ancor più l'incredibile e commovente lavoro dedicato alle "Macchine"
in uso presso le tipografie, come del resto i "Nudi" scaricati dal
web e "ridipinti" su pellicola. Quasi fosse una sorta di riassunto
epocale, che parte dalla sua esperienza ma si confronta con il mondo
intorno, l'ultima serie JPG - ampiamente rappresentata in mostra e
nel catalogo - racchiude in sé molti degli elementi che hanno da
sempre caratterizzato il lavoro di Ruff. Accanto alla bellezza
misteriosa di lontani siti archeologici o al romanticismo languido
di alcuni paesaggi campeggiano severe le immagini della Cecenia,
vulcani che eruttano, frammenti drammatici dell'11 settembre
newyorkese. Un nuovo modo, esasperato forse, di rileggere le
tipologie del mondo senza mai scostarsi da quella tradizione e da
quell'approccio tipici della grande fotografia tedesca, oggi senza
alcun dubbio la maggior espressione esistente. Non deve stupire,
allora, che dopo il breve interregno di Jeff Wall, l'Accademia di
Dusseldorf abbia voluto Thomas Ruff per la cattedra appartenuta per
decenni a Bernd Becher.
Titolo: Thomas Ruff - The Grammar of Photography
Fino al 15 ottobre 2006
Ingresso: tutti i giorni, chiuso il martedì, 12.00-18.00; Intero 3
?, Ridotto 2 ?
Galleria di piazza San Marco 71/c
Palazzetto Tito, Dorsoduro. Venezia
Informazioni: Giorgia Gallina, Francesca Volpato
Ufficio stampa Fondazione Bevilacqua La Masa
press@bevilacqualamasa.it
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Dorsoduro 2826, 30123 Venezia
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7.09.2006
(fonte: www.exibart.com
)
fino al 24.IX.2006
Superstar. 99 miti del '900
Milano, Palazzo Reale
A Palazzo Reale a Milano una grande rassegna fotografica
ripropone gli eroi, le icone e i personaggi mitici del
Novecento. Novantanove immagini uniche e inconfondibili.
Stampate nella memoria collettiva...
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fino al 22.X.2006
I Turchi in Europa
Palmanova (ud), Caserma Montesanto
Una città storica commemora l'evento dell'anno: l'avvicinamento
politico alla Turchia. E come lo fa? Ricordando i tempi in cui
Palma venne eretta a difesa contro il pericolo ottomano.
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fino al 26.IX.2006
Pedro Cano - Omaggio a Calvino
Andria (ba), Castel del Monte
L'immaginario si materializza, per poi smaterializzarsi nelle
velature di 55 acquerelli. I sogni di Cano sposano lo spazio
immaginato da Calvino, in un possibile viaggio senza meta, di
odori e colori.
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decibel_ascoltàti
Urkuma / Vegetable Orchestra / Gregg Kowalsky
Favole di animali che suonano l'arpa, cavolini di bruxelles e
patate soniche, texture ambientali e drones sottili. Queste
alcune novità discografiche più e meno recenti. Tra Europa e
Stati Uniti...
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sezioni_didattiche
Pinacoteca Provinciale di Bari
In un panorama che si arricchisce ogni giorno di nuove proposte
ed iniziative, c'è chi fa didattica da oltre trent'anni. Siamo a
Bari con Clara Gelao, responsabile del servizio educativo della
pinacoteca provinciale.
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6.09.2006 (fonte:
www.exibart.com )
CITTÀ AL MICROSCOPIO
Al via la decima edizione della Biennale di Architettura.
Venezia diventa il luogo della riflessione sul costruire come
atto sociale, sul rapporto tra le città e chi le abita, sulle
dinamiche di sviluppo e sulle esigenze di sostenibilità. Il DNA
dello spazio umano urbanizzato viene messo al microscopio.
L'analisi sarà accurata? E quali saranno i risultati?
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fino al 24.IX.2006
XII Biennale Internazionale di Scultura
Carrara, sedi varie
Torna la Biennale di Scultura a Carrara: la patria del marmo e
dell'anarchia. E finalmente si abbandonano le polemiche per
lasciare spazio all'arte. Grazie ad una buona regia e ad una
"provvidenziale" alluvione.
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fino al 1.X.2006
Ugo Malvano
Torino, Archivio di Stato
Una nuova presenza all'interno della storia dell'arte della fine
dell'Ottocento e i primi cinquant'anni del Novecento.
Un'antologica a Torino consacra Malvano tra i grandi nomi
dell'ambito torinese...
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libri_architettura
Architettura e urbanistica dell'età di Murat
(electa napoli 2006)
Quando eravamo progressisti. Per davvero. Un riformismo a passo
di carica, quello dei napoleonidi napoletani, cui bastarono
dieci anni per cambiare i connotati alla città...
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fino al 26.IX.2006
Salento Negramaro. Africani in Africa
Lecce, San Francesco della Scarpa
Partendo da Lilanga, il Picasso d'Africa, attraverso la più
accattivante arte selvaggia. Un variopinto viaggio nell'Africa
Nera sposa lo splendore delle architetture leccesi.
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in fumo_vitamina f
Il ritorno di Snake Agent
Stefano Tamburini aveva usato già la fotocopiatrice per
riprodurre gli sfondi dei primi episodi di Rank Xerox apparso su
Il Cannibale e poi su Il Male e Frigidaire. Gli esperimenti
continuarono. E nacque il capolavoro...
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CHE FARE?
INSTALLAZIONE LUMINOSA DI JEAN-BAPTISTE GANNE
a partire dall' 8 settembre, 5 giorni non-stop | visibile in
particolar modo dopo il tramonto e tutta la notte | accademia di
francia | roma
Sarà dalla finestra di una camera dell'Accademia di Francia, di
fronte alla città di Roma, che una lampada rossa leggerà, a
partire dall'8 settembre 2006, in codice morse luminoso, "Che
fare ?", il testo che Lenine scrisse nel 1902 per rispondere
alla propria interrogazione. Riconosciamo che la questione si
pone, politicamente e esteticamente.
Il cinema di Godard ("Che cosa posso fare ? Non so cosa fare.")
e quello di Moretti ("Che cosa significa, oggi, essere comunisti
?") tentarono di riformulare questa stessa domanda ma omisero il
fatto che il "comunismo è il potere ai sovietici più
l'elettrificazione". Conserveremo quindi l'elettrificazione, più
lenitiva (e altrettanto leninista). Si tratta di chiedersi cosa
può diventare questo ideale rivoluzionario in un mondo macchina
dove il gigantesco progetto di elettrificazione sarebbe ridotto
ad un timido lampeggiamento da una finestra isolata (e cosa dire
del potere ai sovietici menzionato sopra?). Sarà quindi
un'alternanza di segnali corti e lunghi che leggerà questa
risposta alle domande brucianti che si pone ogni rivoluzionario
che sa decifrare il morse. Per gli altri, questo potrebbe
evocare loro o l'impossibilità stessa di questa rivoluzione, o
la bellezza delle lettere che Gramsci scrisse dal carcere à
Tatiana, Julca o Tania.
Le attività culturali dell'Accademia di Francia a Roma sono
realizzate sotto l'alto patrocinio del Ministère de la culture
et de la communication e grazie al sostegno di Air France.
Che fare?
venerdì 8 e sabato 9 settembre 2006
Académie de France à Rome - Villa Medici
Viale Trinità dei Monti, 1 - Roma
www.villamedici.it
Ufficio stampa: Avril Cassanas
Tel +39 06 67 61 291
Fax fax +39 06 67 61 243
stampa@villamedici.it
Ufficio Comunicazione: Muriel Sautour
communication@villamedici.it
5.09.2006 (fonte:
www.exibart.com )
fino al 29.X.2006
Girolamo Romanino
Trento, Castello del Buonconsiglio
A quarant'anni dall'ultima -e unica- mostra dedicata al
Romanino, un articolato percorso espositivo che ha come
scenario il più vasto e celebre dei suoi cicli affrescati
nel castello di Trento.
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fino al 7.X.2006
Tony Cragg - Nothing but material
Pesaro, Centro Arti Visive Pescheria
L'uomo indagato attraverso forme pure e sovrapposizioni di
piani. La materia come sorgente di vita e veicolo di nuove
esperienze. Natura e artificio, materia ed energia in un
dialogo serrato che non si esaurisce...
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fino al 24.IX.2006
Ciancimino&Tammaro / Nardi_Scopetta
Palermo, Francesco Pantaleone
Arte contemporanea, karaoke e punkabbestia. Scontro
delirante tra culture? No, una divertente mostra nel cuore
della Vucciria. E parte dello spazio espositivo si trasforma
in una pizzeria di borgata...
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fino al 24.IX.2006
Corrado Bonomi
Finale Ligure (sv), Santa Caterina
Carri armati rosa, dinosauri fatti di pneumatico e libellule
da ospedale. È il concettualismo ironico di Corrado Bonomi.
Tra ready made e giochi di prestigio...
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fino al 9.IX.2006
Mariateresa Sartori
Venezia, Galleria Michela Rizzo
Può il silenzio diventare comunicazione? Può prendere il
posto della parola? L'ultimo lavoro video dell'artista
veneziana analizza il dialogo del silenzio, dove ogni pausa
contiene un messaggio...
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5.09.2006 (fonte:
www.exibart.com )
L'IMMAGINE
DEL VUOTO. UNA LINEA DI RICERCA NELL'ARTE IN ITALIA
1958-2006
conferenza
stampa venerdì 6 ottobre | ore 11.00 | inaugurazione venerdì
6 ottobre | ore 18.00 | museo cantonale d'arte | lugano
L'esposizione L'immagine del vuoto (1958-2005)
intende indagare i molteplici aspetti della rivoluzione
linguistica attuatasi nell'arte in Italia a partire dalla
fine degli anni Cinquanta. A tal fine, appare irrinunciabile
esplorare affinità, contaminazioni e contrasti tra il
contesto sperimentale italiano - animato all'epoca da
Fontana, Manzoni e Castellani - e Yves Klein, in quegli anni
"attore" ben presente a Milano, sia sul piano espositivo che
nell'intensità dello scambio dialettico. L'obiettivo è
quello di far emergere, attraverso la ricerca di artisti
quali Lucio Fontana, Yves Klein, Piero Manzoni, Enrico
Castellani, Agostino Bonalumi, Francesco Lo Savio, Gianni
Colombo, Dadamaino, Giulio Paolini, Alighiero Boetti,
Giovanni Anselmo, Luciano Fabro, Michelangelo Pistoletto,
Gino De Dominicis e Ettore Spalletti una specificità
tutta italiana, una linea sotterranea, quasi un'anomalia che
percorre in modo sottile questa linea di ricerca nel
panorama europeo del secondo Novecento. La mostra intende
individuare quella linea che contrappone alla componente
"espressiva" più praticata e diffusa, una matrice
"evocativa" di segno metafisico. Ovvero l'esigenza, comune a
questi artisti, di porre tra parentesi la propria identità
psicologica e soggettiva per formulare la nozione
impersonale e assoluta di artefice dell'opera. Dopo la
stagione informale, caratterizzata dalla centralità dell'Io,
dal primato del soggetto, la nuova generazione ambisce a
oltrepassare la frontiera dell'immateriale, dove il vuoto
come spazio pittorico autentico, l'infinito come dimensione,
il colore assoluto, i codici della pratica artistica
diventano elementi essenziali per configurare una nuova
visione dello statuto dell'opera e della stessa identità
dell'arte. Si analizza quindi una linea di ricerca che, pur
nella sua portata innovativa, nel suo azzeramento radicale,
sembra conservare la consapevolezza della necessità
irrinunciabile dell'immagine. Immagine che si presenta
"senza corpo", evitando peraltro di arenarsi nelle secche di
un'arte di matrice analitica, dichiaratamente concettuale di
tipo anglosassone, che rifiuta l'immagine per scelta
pregiudiziale. Un'ottica che mai si affida a punti di vista
puramente teorico-speculativi, ma che sceglie invece di
tener fede al primato dell'immagine. L'esposizione giunge
infine ad esplorare l'eredità lasciata da questi
protagonisti del secondo Novecento all'ultima generazione,
individuando - nel panorama attuale - quali aspetti di
quella stagione permangono tutt'oggi nel vocabolario
artistico italiano. Saranno presentate in tal senso opere di
artisti quali Mario Airò, Francesco Barocco, Gianni
Caravaggio, Martino Coppes, Daniela De Lorenzo, Chiara Dynys,
Francesco Gennari, Eva Marisaldi, Amedeo Martegani, Sabrina
Mezzaqui, Diego Perrone, Luca Trevisani, Francesco Vella e
Italo Zuffi.
STRUTTURA DELLA MOSTRA
L'esposizione si articola in diverse aree di ricerca, in una
ideale progressione che dallo spazio infinito del cosmo
conduce allo spazio finito dell'immagine. Le sezioni
tematiche, precedute da un antefatto e da un capitolo
introduttivo, si articolano in "Spazio e cosmo", "La
concretezza dell'infinito", "L'io incorporeo"
"L'architettura del vuoto", "I codici della visione". Il
fine è quello di visualizzare i diversi ambiti che
concorrono alla configurazione di questa nuova concezione
artistica, nonché alle sue complesse evoluzioni fino ad
approdare all'orizzonte più recente.
Antefatto
Finita la seconda guerra mondiale, si afferma dovunque nel
mondo un linguaggio artistico comune, una koinè dagli
accenti tardo-romantici che si propone di dare libero sfogo
alle emozioni. Si manifesta l'urgenza di dar voce
all'interiorità con toni vibranti, spesso gridati, affidando
alla materia bruta e al gesto, svincolato da ogni controllo
formale, il messaggio angoscioso e liberatorio insieme che
si vuole trasmettere. Gli anni Cinquanta del Novecento, nei
quali si formano tutti i protagonisti della mostra, sono la
stagione del "tutto pieno"; del "troppo pieno", anzi, agli
occhi di questa generazione, che reagisce a quell'altissima
temperatura emotiva raffreddando all'estremo la propria arte
e scegliendo, all'opposto, il "tutto vuoto".
Introduzione
La sezione introduttiva indica i tre momenti "storici" dai
quali discende l'intero progetto espositivo. Un "buco" di
Fontana, un "monocromo" di Klein e una "linea" di Manzoni
fissano i termini da cui la mostra si sviluppa. Fontana
stesso ci fornisce una traccia con queste sue parole
riferite a Carla Lonzi - con l'abituale tono colloquiale -
in occasione della stesura del volume di interviste
Autoritratto, 1969: ". Incomincia a essere valido Klein
quando fa tutto bleu, che è una dimensione... Lui l'ha
intuito lo spazio, però, te lo dico io, quelli, proprio, che
l'hanno capito siamo io e Manzoni: Manzoni con la linea
all'infinito e, fino adesso nessuno l'ha raggiunto, guarda,
con tutte le sperimentazioni che stan facendo, è la scoperta
più grande che ci sia, e io col buco.."
Spazio e cosmo
La vertigine dell'idea di universo provoca la perdita di
dimensione dell'opera: una Natura di Fontana, una Sculpture
éponge di Klein, il Senza titolo di De Dominicis concorrono
ad aprire nuovi confini che oltrepassano i limiti
convenzionali del quadro. Domina la tensione verso una
concezione assoluta dell'immagine che superi ogni forma di
condizionamento relativizzante per raggiungere la massima
libertà spirituale e la purezza dell'essenza cosmica.
La concretezza dell'infinito
Il quadro non è più una composizione di elementi, lo spazio
entro cui si mette in scena la lotta tra forme e colori nel
dominio emozionale, bensì una rappresentazione visibile e
concreta dell'assoluto nell'immagine. Un taglio Concetto
Spaziale (Attese) di Fontana, una Superficie di Castellani,
una carta quadrettata (Cimento dell'armonia e
dell'invenzione) di Boetti fissano i termini di una nuova
concezione dell'opera.
L'Io incorporeo
Il processo di smaterializzazione dell'immagine arriva a
sottrarre sostanza alla stessa figura dell'autore o del
soggetto rappresentato. Nove xerox Anne-Marie di Alighiero
Boetti, o Alias di Martegani, non corrispondono alla
testimonianza della loro immagine, ma abbandonano la
consuetudine della tradizione e intraprendono la via
dell'impersonale eliminando qualsiasi residuo di riflesso
figurativo.
L'architettura del vuoto
Pone l'accento su una ricerca spaziale orientata verso la
tridimensionalità, intesa non più come scultura, ma come
integrazione reciproca tra spazio e oggetto. Un Filtro di Lo
Savio, una Strutturazione pulsante di Colombo testimoniano
di questa esperienza.
I codici della visione
È il capitolo che affronta, infine, la rivoluzione
linguistica provocata dalla consapevolezza che l'autore
assume nei confronti degli strumenti e dei termini di
linguaggio della pratica artistica, intesa come effettivo
soggetto dell'opera. Vedo (l'opera completa di Edouard Manet
come decifrazioni del mio campo visivo) di Paolini o Da
mille a mille di Boetti configurano visioni al contempo
individuali e universali, manifeste e cifrate, dettate
dall'osservanza dei codici formali della rappresentazione.
Le sezioni tematiche sopra delineate sono visualizzate in
mostra attraverso circa 100 opere, di cui quelle qui
nominate costituiscono il riferimento essenziale ed ideale.
Le opere, generalmente concesse in prestito da Musei,
Archivi, Fondazioni e privati, sono in alcuni casi
provenienti dalle collezioni degli artisti stessi.
Particolare attenzione viene rivolta, infatti, alle opere a
loro appartenute all'epoca, al fine di tentare di
ricostruire le reciproche relazioni, attestazioni di stima,
affinità intellettuali.
L'Immagine del vuoto
Dal 7 ottobre 2006 al 7 gennaio 2007
Orari: martedì 14-17, da mercoledì a sabato 10-17, domenica
11-18. Chiuso lunedì
Ingresso: Fr. 10.- , ? 7,00, anziani, studenti e gruppi Fr.
7.-, ? 5,00
Mostra a cura di Marco Franciolli, Direttore Museo Cantonale
d'Arte, Bettina Della Casa, Curatrice Museo
Catalogo: Introduzione di Marco Franciolli. Testi di Bruno
Corà, Bettina Della Casa, Marcello Ghilardi, Tony Godfrey,
Ada Masoero, Giulio Paolini, Annemarie Sauzeau, Dieter
Schwarz e Elena Volpato. Schede di Simone Menegoi.
Italiano/inglese. Skira
Museo Cantonale d'Arte - via Canova 10 - 6900 Lugano
tel. + 41 91 9104780 - fax + 41 91 9104789
decs-mca@ti.ch
www.museo-cantonale-arte.ch
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4.09.2006 (fonte:
www.exibart.com )
ANTIPASTO DI LIDO
Opere plastiche libere di vivere lo spazio aperto ci
accompagnano alla kermesse cinematografica. Grandi nomi e
giovani promettenti da tutto il mondo mostrano le loro più
recenti creazioni nello spazio urbano. Un antipasto -al
Lido, durante la Mostra del Cinema- in attesa
dell'inaugurazione della Biennale d'Architettura...
[leggi]
fino al 10.IX.2006
Dean Tavoularis - Un mito di Hollywood
Napoli, PAN
Una mostra sui segreti di Hollywood. Lo scenografo preferito
da Francis Ford Coppola svela i suoi trucchi. Niente effetti
speciali, tanta attenzione ai dettagli e ricostruzioni full
size.
[leggi]
resoconto
David Smith - Sculptures 1933-1964
Parigi, Centre Pompidou
Sono poche le occasioni di vedere i lavori di David Smith,
padre della scultura americana contemporanea. In un
allestimento arioso ma tortuoso, le sue opere riservano
ancora oggi molte sorprese.
[leggi]
fino al 10.IX.2006
Aldo Marinetti
Matera, Museo Nazionale della Basilicata
Un reportage attraverso la Basilicata. Decine di raffinate
fotografie raccontano l'amore per una terra e per la
bellezza della natura. A Matera, una piccola mostra svela
dettagli, paesaggi, luoghi, memorie...
[leggi]
fino al 15.IX.2006
Fausto Melotti - Disegni 1978-1985
Assisi, Museo Pericle Fazzini
Quindici disegni di Melotti. Un piccolo ma prezioso evento
che si inserisce in una serie dedicata agli amici del
artista marchigiano. Per capire Fazzini attraverso la
visione delle opere dei suoi colleghi...
[leggi]
fino al 5.IX.2006
Giuseppe Pirozzi
Napoli, Castel Nuovo
Un'unica sala per raccontare la scultura di Giuseppe Pirozzi,
dagli anni '50 ad oggi. Un'arte dove si fondono antico e
contemporaneo, essenzialità e complessità. Per dar vita ad
opere dall'intensa carica emotiva.
[leggi]
fino al 31.X.2006
Debora Hirsch
Pietrasanta (lu), Galleria Flora Bigai
Dialettica continua tra icone apparentemente tra loro
distanti. Visione odierna del mito. Analisi sui linguaggi
della comunicazione. E la pittura che continua a gridare con
forza la propria esistenza...
[leggi]
1.09.2006
(fonte: www.exibart.com
)
fino al 30.IX.2006
Giardino - Luoghi della piccola realtà
Napoli, Pan
A casa per le vacanze, sfogliando l'album dei ricordi.
Anzi, con questo caldo, dopo i lavori domestici meglio
stare in Giardino a calpestare le aiuole, a zonzo
tra "piante" e varie amenità.
[leggi]
fino al 8.X.2006
Cuba - Avanguardie 1920-1940
Torino, Palazzo Bricherasio
Donne e lavoro, nella Cuba prima di Fidel. E un gruppo
di intellettuali che inizia a guardare oltre i confini
dell'isola. Per cercare altrove suggestioni artistiche e
non solo...
[leggi]
fino all'8.X.2006
Giuseppe Penone
Caraglio (cn), CeSAC
Cinque opere per una riflessione sul rapporto tra l'uomo
e la natura. A firmarle, manco a dirlo, Giuseppe Penone,
alle prese con lo spazio del Filatoio di Caraglio...
[leggi]
fino al 10.IX.2006
Premio Pino Pascali 2006 - Lida Abdul
Polignano a Mare (ba), Palazzo Pino Pascali
L'artista nomade Lida Abdul vince il Premio Pascali
2006. E mette in scena il silenzio assordante
dell'assenza, tra desolati scenari post bellici. In
video e immagini di intenso lirismo...
[leggi]
fino al 3.IX.2006
57° Premio Michetti - Laboratorio Italia
Francavilla al mare (ch), Museo Michetti
Un'analisi antropologica applicata alle "tribù"
dell'arte che abitano il nostro paese. Un progetto che
rilancia l'arte italiana contemporanea. Per dimostrare
che il made in Italy c'è, altro che declino.
[leggi]
resoconto
Biennale Adriatica di Arti Nuove - Contagio
San Benedetto del Tronto (ap), Palazzina Azzurra
Attenzione, l'arte contemporanea può contagiare. E non è
facile trovare un antidoto. Questo almeno è quanto
sostengono gli ideatori della Biennale Adriatica di Arti
Nuove...
[leggi]
resoconto
Gino Sabatini Odoardi
Nocciano (pe), Museo delle Arti
Un "filo bianco" si srotola lungo le pareti delle
quattro sale del Castello e un video ne racconta la sua
origine. Sculture che con disinvoltura diventano quadri,
realizzate con una tecnica completamente nuova per
l'arte.
[leggi]
fino al 10.IX.2006
Saverio Ruiu / Massimo Ruiu
Monopoli (ba), Studio d'arte Fedele
La forza e il mistero del mare tramandati di generazione
in generazione. In una mostra che espone le opere del
nonno e del nipote. A Monopoli, affascinante città
marinara a sud di Bari...
[leggi]
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1.09.2006 (fonte:
www.exibart.com )
INTERSEZIONI 2.
ANTONY GORMLEY. TIME HORIZON
fino
all'8 ottobre 2006 | a cura di alberto fiz | parco
archeologico di scolacium roccelletta di borgia |
catanzaro
Gormley e Scolacium ovvero il respiro di un artista
dentro una città scomparsa. L'ambizioso progetto a cura
di Alberto Fiz prenderà forma tra gli ulivi e le antiche
rovine del Parco Archeologico di Scolacium, tra
Catanzaro e le spiagge joniche, tra il 25 giugno e il 8
ottobre. Time Horizon è il titolo
dell'installazione che Antony Gormley ha realizzato
appositamente per Scolacium. Saranno 100 sculture in
ferro di 189x53x29 centimetri, dal peso di 650 chili
ciascuna che l'artista inglese ha creato partendo dai
calchi del suo corpo; le opere appaiono come una serie
di varianti rispetto al processo di respirazione.
L'evento espositivo organizzato dall'Assessorato alla
Cultura della Provincia di Catanzaro con la
collaborazione dell'Assessorato alla Cultura della
Regione Calabria e della Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici della Calabria, propone,
accanto all'installazione che dà il titolo alla
rassegna, una mostra personale di Gormley nei
suggestivi ambienti del Museo del Frantoio, all'interno
del Parco di Scolacium, con una selezione di opere che
vanno dalla fine degli anni Ottanta sino a oggi, in
grado di ripercorrere la ricerca linguistica e le
innovazioni stilistiche dell'artista.
Time Horizon caratterizza la seconda edizione di
Intersezioni, la rassegna nata nel 2005 con
l'obiettivo di proporre una nuova fruibilità dell'arte,
sottolineando la relazione tra il patrimonio
archeologico e l'esperienza dei maggiori scultori
contemporanei. Tony Cragg, Jan Fabre e Mimmo Paladino
sono stati i protagonisti della prima edizione. "Dopo il
successo dello scorso anno il Parco Archeologico di
Scolacium è al centro di un altro impegnativo progetto
internazionale particolarmente innovativo dove l'arte di
oggi instaura un inedito dialogo con la memoria e la
storia", afferma Maurizio Rubino Assessore alla Cultura
della Provincia di Catanzaro. Ed è il Presidente della
Provincia di Catanzaro Michele Traversa a confermare che
"con Intersezioni la Calabria della cultura non solo
valorizza uno dei suoi luoghi storici di maggior fascino
ma diventa un punto di riferimento per la comprensione
dei linguaggi più attuali promuovendo un nuovo approccio
con i maggiori maestri della contemporaneità".
Per quanto riguarda il progetto espositivo è Alberto Fiz
a spiegare come "in questo caso Gormley abbia messo a
disposizione il proprio corpo per compiere un'indagine
sull'universo fisico e sensoriale che interagisce con il
territorio e con l'architettura del luogo". Tutto ciò,
ribadisce il critico, "consente di ampliare la nostra
percezione e di sviluppare un percorso visivo
completamente nuovo ponendoci in continua relazione con
la moltitudine del nostro essere e del nostro agire.
L'uomo diventa, allo stesso tempo, contenitore e
contenuto dello spazio infinito". Le sculture occupano
il Parco di Scolacium disponendosi sull'intera area sia
nella zona archeologica del Foro, ovvero la piazza
principale della colonia Minervia Scolacium dove
un tempo erano situati i monumenti più importanti, sia
nell'immenso uliveto circostante. Sono state collocate
ciascuna su una base differente alla stessa altezza
creando un'unica linea dell'orizzonte. "E' la prima
volta che posso utilizzare un luogo così affascinante e
così ricco di riferimenti alla memoria storica e alla
realtà del presente", afferma Gormley. "Il mio progetto
si sviluppa su due assi, quello orizzontale della storia
e quello verticale della natura e della terra. Le mie
sculture, che richiedono la presenza diretta dello
spettatore, si possono considerare come una sorta di
agopuntura in grado di ridare energia allo spazio
evidenziando aspetti che prima sembravano nascosti".
L'installazione dello scultore inglese va considerata
come un innesto sul territorio dove archeologia e
geologia trovano nuovi punti di connessione e lo
spettatore che giungerà al Parco Archeologico di
Scolacium si troverà a compiere un percorso esplorativo
affascinante e misterioso dove le opere di Gormley
attendono in silenzio di essere scoperte creando un
rinnovato dialogo con chi osserva.
Accanto a questa complessa installazione ci sarà, come
s'è detto, una mostra allestita negli spazi del Museo
del Frantoio che per la prima volta viene utilizzato per
un'esposizione d'arte contemporanea. In una cornice di
archeologia industriale formata da macine, presse e mole
degli anni Trenta per la lavorazione delle olive, sono
state collocate alcune opere come Seeing and
believing del 1988, Sovereign State del
1989/90, Transfuser III del 2002 e Concentrate
I del 2003 da cui risulta con chiarezza
l'originalità dell'indagine di Gormley che ha
rivitalizzato la figura umana nella scultura
contemporanea attraverso una radicale indagine sul
corpo, inteso come luogo di memoria e di metamorfosi in
una ricerca sull'individualità ma anche sul corpo
collettivo e sulla relazione tra sé e gli altri. A
questo proposito appaiono emblematiche le due opere
della serie Quantum Cloud, ovvero Quantum Cloud XVII
e Quantum Cloud XXIV, entrambe del 2000, dove la
figura appare nascosta all'interno di filiformi
strutture in acciaio che ne impedisce una reale
percezione, come se chi osserva fosse costretto ad un
continuo processo di avvicinamento e di allontanamento.
Nel caso di Transfuser III del 2002, il corpo
sospeso è avvolto da un involucro in acciaio, quasi una
navicella spaziale, che sembra custodire il feto. Nella
piccola piazzetta che porta all'ingresso del Museo del
Frantoio lo spettatore sarà accolto invece da Present
Time del 2001, una grande scultura in ferro di tre
metri e mezzo d'altezza basata sulla sovrapposizione di
due calchi dell'artista divisi da una linea orizzontale
dove si crea una stretta relazione tra l'elemento fisico
e quello spirituale, tra lo spazio interno e quello
esterno in una indagine tesa a metterci in contatto con
l'aspetto più recondito e segreto dell'esistenza.
La mostra è accompagnata da un catalogo in italiano e
inglese edito da Electa che rappresenta la prima
importante monografia dell'artista pubblicata in Italia.
Accanto al saggio del curatore Alberto Fiz, sono
raccolti contributi critici di Maria Grazia Aisa, Bruno
Corà e Colin Renfrew. Il volume, inoltre, è accompagnato
da un'intervista di Antony Gormley con Alberto Fiz.
Intersezioni - Seconda edizione
Time Horizon. Antony Gormley al Parco Archeologico di
Scolacium: un'installazione di 100 sculture e una mostra
personale di grandi opere
Dal 25 giugno all' 8 ottobre 2006
Organizzazione: Assessorato alla Cultura della Provincia
di Catanzaro con la collaborazione dell'Assessorato alla
Cultura della Regione Calabria e della Direzione
Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della
Calabria
Orari: tutti i giorni 10-21,30; ingresso libero
Catalogo: Electa con testi in italiano e inglese
Parco Archeologico di Scolacium Roccelletta di Borgia
(Catanzaro)
Info: 0961. 391356-84342-741257
www.provincia.catanzaro.it
Ufficio Stampa: Studio Esseci-Sergio Campagnolo
tel. 049 663499; fax 049 655098
info@studioesseci.net
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Ufficio Stampa Electa
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7.08.2006 (fonte:
www.exibart.com )
TRANSAVANGUARDIA
fino al 17 settembre 2006 | a cura di achille bonito oliva |
man_ museo d'Arte | nuoro
Era il 1978, quando Achille Bonito Oliva definì con il termine
Transavanguardia il gruppo di artisti italiani costituito da
Sandro Chia, Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Nicola De Maria e
Mimmo Paladino. Da allora il termine divenne "ufficiale" per
definire quel movimento che, di lì a breve, avrebbe trovato
affermazione internazionale. "Transavanguardia - scrisse Bonito
Oliva sintetizzando lo spirito del movimento - significa
apertura verso l'intenzionale scacco del logocentrismo della
cultura occidentale, verso un pragmatismo che restituisce spazio
all'istinto dell'opera" e ancora "la transavanguardia ha
risposto in termini contestuali alla catastrofe generalizzata
della storia e della cultura, aprendosi verso una posizione di
superamento del puro materialismo di tecniche e nuovi materiali
e approdando al recupero dell'inattualità della pittura, intesa
come capacità di restituire al processo creativo il carattere di
un intenso erotismo, lo spessore di un'immagine che non si priva
del piacere della rappresentazione e della narrazione".
Il MAN di Nuoro, grazie al curatore Achille Bonito Oliva e al
prestigioso prestito del MART (che nel 2002 ha acquisito in
deposito una cospicua parte dell'importante collezione di
Alessandro Grassi, all'interno della quale il nucleo dedicato
alla Transavanguardia rappresenta un momento a sè stante,
estremamente significativo ed omogeneo) presenta una selezione
di circa settanta opere. I dipinti che verranno esposti nella
mostra sono lavori dove il recupero della tecnica pittorica
travalica i lavori più astratti e concettuali che avevano
caratterizzato la ricerca artistica negli anni Settanta.
Grassi, nella scelta delle proprie opere, legata profondamente
al colore, è guidato dal cuore, sceglie d'impatto secondo la sua
interpretazione del significato di collezionare, che deve essere
- egli afferma - "fatto con semplicità e senza fronzoli". La
collezione segna così un percorso attento, attraverso le opere
della fine degli anni settanta, disseminato di alcuni capolavori
storici. Gli artisti ripropongono un ritorno alla pittura e alla
scultura, recuperando la tradizione pittorica in chiave di
citazione, a volte ironica altre aggressiva, e affermano così la
libertà di tornare alla "tradizione" artistica. La rivisitazione
in chiave contemporanea della figurazione e dell'astrazione
lirica, viene così elaborata attraverso un'attenta meditazione
sulle esperienze delle avanguardie storiche del '900.
Transavanguardia
Fino al 17 settembre 2006
orari 10:00-13:00 / 16:30-20:30 lunedì chiuso
In collaborazione con: MART-Museo di Arte Moderna e
Contemporanea di Trento e Rovereto
Man_ Museo d'Arte Provincia di Nuoro
via Satta 27
08100 Nuoro
tel. (+39) 0784 252110
www.museoman.it
info@museoman.it
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1.08.2006 (fonte:
www.exibart.com )
INTERFERENZE -
NEW ART FESTIVAL
new art festival | dal 3 al 5 agosto 2006 | san martino valle
caudina (av)
Con l'edizione 2006, Interferenze, festival
internazionale di suoni, arti visive e nuovi media, si immerge
completamente nella zona montuosa del Partenio/Valle Caudina,
che ospiterà le performance live, le installazioni, le
proiezioni, i seminari ed il campeggio, gli artisti e il
pubblico, nella piena fusione dell'avanguardia artistica
internazionale con gli splendidi scenari montani dell'entroterra
campano. Interferenze si fonde quindi con il territorio.
Le arti elettroniche e multimediali sono il motore dell'evento.
Attorno ad esse si aggregano performance ed installazioni,
eventi, workshop, conferenze. Interferenze conferma, con questa
IV edizione, la propria anima duplice in bilico tra provocazione
digitale e richiamo della tradizione: arti digitali e arte della
terra, le avanguardie sonore ed i valori del territorio. Il
festival conferma anche quest'anno le tradizionali tre macroaree
tematiche:
SUONI - Evento unico nel suo genere nel mezzogiorno
italiano, Interferenze propone artisti provenienti dalla 'laptop
culture', che prediligono l'esplorazione del beat, del suono,
della voce e dell'improvvisazione in una cornice minimalista e
attraverso una varietà di registri espressivi: dall'avanguardia
alle espressioni più raffinate e sofisticate del dancefloor
contemporaneo, con una particolare attenzione alle ambientazioni
dinamiche che includono suoni ed immagini. I live set di quest'anno
prevedono fra gli altri Biosphere, Vladislav Delay, DeadBeat,
AGF, Warmdesk, Repeat Orchestra, Andy Vaz, o.blaat, Deaf Center,
retina.it, Elio Martusciello + Salvatore Borrelli.
NEW MEDIA: VIDEO, SOFTWARE ART, NEW TECHNOLOGIES -
Interventi "screen-based", performance e installazioni che vanno
dalla videoarte alla software art, dall'hacktivism alle nuove
tecnologie. Si tratta dell'area 'interattiva' dell'evento, nella
quale gli spettatori possono confrontarsi direttamente con le
opere, secondo la particolare prospettiva di coinvolgimento
estetico e partecipazione offerta dalle arti multimediali.
L'area Video è curata da Valentina Tanni e comprende una
retrospettiva degli inglesi Semiconductor e una selezione di
contributi audiovisivi internazionali sul tema del rapporto tra
natura e tecnologia. L'area Software Art, a cura di Juha
Huuskonen, presenterà Ralf Schreiber, Marianne
Decoster-Taivalkoski, IMPROVe, Le Ciel est Bleu.
SEMINARI, COFERENZE, WORKSHOP - Gli incontri di
INTERFERENZE sono pensati per favorire l'interazione con il
mondo scientifico ed universitario. I temi spaziano
dall'estetica tecnologica all'applicazione delle nuove forme
della comunicazione al mondo dell'arte. La II edizione di
PROVINCE DIGITALI è l'evento di punta di quest'area.
La novità dell'edizione 2006 è l'aggiunta di una quarta
macroarea:
NATURALIS ELECTRONICA - In quest'area tematica, che
prende nome dal focus del festival, confluiscono le opere e le
performance attinenti a questo tema ed in particolare incentrate
sul rapporto delle arti elettroniche con i valori della
montagna, della ruralità, della natura: performance di danza,
digital poetry, spettacoli gastro- acustici, opere ed
installazioni che uniscono arti, tecnologie e cibo.
Importante è poi il progetto PROVINCE DIGITALI che giunge
quest'anno alla II edizione. Con esso INTERFERENZE promuove la
conoscenza delle tecnologie destinate alla società
dell'informazione: il computer, la rete, ma soprattutto le
infrastrutture e, fra queste, in particolare la Banda Larga. Da
questo punto di vista le province meridionali corrono il rischio
di vivere un nuovo gravissimo gap rispetto alle regioni del Nord
Italia. PROVINCE DIGITALI diventa dunque un osservatorio attento
e propositivo, che stimola attività e conoscenza per lo sviluppo
della Società dell'Informazione nelle aree interne del Sud
Italia, puntando in particolare sull'educazione alla cultura
digitale.
INTERFERENZE 2006 - NATURALIS ELECTRONICA
New Arts Festival
San Martino Valle Caudina (AV), dal 3 al 5 agosto 2006
sito web:
www.interferenze.org
info:info@interferenze.org
/
tel/fax +39 0824841979
mob +39 3394819510
ufficio stampa:
pressoffice@interferenze.org
tel +39 3394819510
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27.07.2006 (fonte: Repubblica.it)
Tra sacro e profano
A Palermo, nell'ex convento di Sant'Anna
alla Misericordia, una mostra indaga il rapporto con il trascendente
nell'arte contemporanea attraverso le opere di 40 artisti
di LAURA LARCAN
Palermo - "Aspettando Godot", la famosa piéce
teatrale di Samuel Beckett, sembrerebbe la guida spirituale
perfetta per affrontare la mostra "Eretica" che dal 27
luglio al 20 settembre invade, se non trasfigura, l'ex
convento di Sant'Anna alla Misericordia, riconvertito a
Galleria civica d'arte moderna. I dubbi esistenziali e le
inquietudini mistiche che attanagliano i due personaggi
beckettiani, nell'attesa di un signore che non arriverà mai
e il cui nome rimanda, in inglese, a quello di Dio, sono gli
stessi che pervadono le opere di artisti del calibro di Marc
Quinn, Damien Hirst, Jenny Saville, Mark Wallinger, Sam
Taylor-Wood e di altri quaranta colleghi della scena
contemporanea internazionale che danno la sostanza a questa
supercollettiva, curata da Demetrio Paparoni e Gianni
Mercurio, che insegue arditamente il tema del sacro e del
rapporto con il trascendente dagli anni Settanta ad oggi.
Un percorso spettacolare e inquietante che documenta con
enfasi un trend inaspettato, come nelle ricerche artistiche
degli ultimi decenni si sia acuita la sensibilità ad una
trascendenza forte, dove temi incandescenti e delicati come
la religione, la ribellione ai dogmi della fede, il sacro e
il profano sono stati trattati con devozione, a volte con
spirito critico, altre provocatorio e disincantato, altre
ancora con velleità più mitiche e simboliche o con pura
analisi antropologica. Come, ad esempio la pietà,
gettonatissima tra gli artisti che ne scelgono un illustre
mediatore in Michelangelo. La scultura del Buonarroti, oggi
relegata dietro la teca-bunker di San Pietro, diventa il
gioco evocativo ad effetto choc di Marina Abramovi'c che in
una stampa fotografica di grandi dimensioni riprende
un'immagine di una performance del 1983 dal titolo Anima
Mundi. Lei, in abito rosso tiene tra le braccia il suo
compagno di allora, Ulay, vestito di bianco. Se la posa di
entrambi è un ammiccamento spudorato a Michelangelo, i
colori prendono spunto dalla mitologia cinese, che considera
l'universo nato dalla fusione di una goccia di sangue
femminile, il rosso, e di una goccia di sperma, il bianco.
Sulla pietà michelangiolesca ci lavora anche una
raffinata come Sam Taylor-Wood che nella sua "Self-Pietà"
del 2001 si autoritrae che nella classica posa
michelangiolesca mentre accoglie tra le sue braccia l'attore
Robert Downey Jr. "Abbandonato tra le braccia dell'artista -
dice Demetrio Paparone - questi accentua la spossatezza
dovuta al dolore fisico. Più che il dramma della morte
avvenuta per crocifissione qui si avverte però un sottile
erotismo, accentuato dalle parti scoperte del corpo di
entrambi. Il vero soggetto dell'opera è il rapporto tra la
donna e l'uomo, un rapporto segnato da erotismo, passione,
sesso, morte".
Ma l'esposizione è ricca di trasposizioni esplicite, anche
impietosamente strumentali, con rivisitazioni dell'ultima
cena, in Vik Muniz che dipinge con la crema di cioccolato, e
Hiroshi Sugimoto, dell'Ecce Homo in Mark Wallinger, della
crocifissione in Andrés Serrano, Damien Hirst, Robert Gobe,
di san Giovanni decollato e san Sebastiano in Luigi Ontani,
Cindy Sherman, Joel-Peter Witkin, dell'estasi di santa
Teresa in Jenny Saville, di Buddha, oltre a diavoli e angeli
in David Salle, Ron Mueck, Marc Quinn. Sacro, ma anche tanto
profano in questo percorso "eretico", che sbatte in faccia
al visitatore il trionfo della perfezione e della
perdizione, libere e personalissime interpretazioni del
concetto di spiritualità, il critico equilibrio tra bene e
male, tra santità e caduta, tra sesso e morte.
"Angeli e diavoli sono figure che appartengono
all'immaginario collettivo - dice Gianni Mercurio. Filtrate
attraverso la cultura bassa del fumetto, ma anche attraverso
certe rappresentazioni che di essi ha dato un certo vecchio
cinema in bianco e nero, si trasformano nell'opera degli
artisti contemporanei in icone pop". Ne diventano, così, un
esempio emblematico alcune performance e foto di Mike Kelly,
il recente ciclo di dipinti di David Salle dedicato alla
Cappella Sistina che stordiscono il pubblico mostrando tra
l'altro, scene tratte dalle Sacre scritture e di cronaca, un
diavolo in paglietta e papillon a pois. Più poetica invece
la figura dell'angelo, mai derisa, sempre in bilico tra
rappresentazione classica e innovazione. Lo testimonia la
creatura angelicata, "Angel" del 1997, di Ron Mueck,
scultore che con realismo esasperato accentua il senso della
solitudine umana.
O quella di Marc Quinn, entrambi sconsolati dinanzi a
scene che non ci è dato vedere ma che arriviamo a intuire.
Personificazioni del bene e del male possono trarre
ispirazione non solo dal diavolo e dall'acqua santa, ma
anche da contingenti fattori della realtà. Come nelle opere
del geniale Matthew Barney che racconta in chiave fantastica
elementi sacrali, antropologici, storici, sociali, e
politici, o nelle sculture di Marc Quinn, belle e perfette
come fossero di matrice classica ma rappresentative di
focomelici. A differenza delle antiche sculture greche e
romane, che esprimono un desiderio di perfezione assoluta
del corpo, i soggetti di Quinn nascono con delle parti
mancanti in quanto riproduzione perfetta di persone
gravemente malformate. O, ancora, la giovane cieca ritratta
da Jenny Saville che diviene una figura mistica, ma anche il
senso della pietà, e ancora lo sberleffo nei confronti del
male personificato da Lucifero che mantiene viva la sua
identità, anche laddove è ridotto a cartoon.
E c'è il controverso Damien Hirst, che ha realizzato quattro
grandi quadri dove immortala i quattro evangelisti. Ma lo fa
con un approccio intellettuale simbolista: fa esplicito
riferimento alle sacre scritture, ma richiama nello stesso
tempo la tensione di Ives Klein. Verticali e monocrome
dipinte con sabbia "alla Tapies" le opere trovano le proprie
motivazioni nei dettagli che le singole parti racchiudono,
come un segreto che aspetta di essere svelato. "Le farfalle
fissate sulla tela - dice Mercurio - evocano la morte,
emblematicamente Hirst vi associa la riproposizione della
pagina dei diversi vangeli, di cui riporta le parole iniziai
sulle assi verticali delle cornici. Ed ancora al centro di
ogni pannello una penna, a indicare che ci sono ancora molte
pagine sacre che attendono di essere scritte".
Predestinazione, fede e visione sono i concetti alla base di
Mark Wallinger, che in un video si ritrae con occhiali da
cieco, mentre si trova su una scala mobile che si muove in
senso opposto alla direzione che egli vuole raggiungere.
Alla sua destra e alla sua sinistra, tra persone trasportate
da altre scale mobili, Wallinger ha posto due file di
bandiere britannicche a cui sono stati sostituiti i colori
con l'arancio e il verde della bandiera irlandese per
sottolineare l'inconciliabilità tra cattolici nazionalisti e
protestanti unionisti. Fino alla morte. Raramente
rappresentata in maniera così esplicita com'è avvenuto negli
anni novanta. Con Andrés Serrano che ha fotografato cadaveri
nelle camere mortuarie, o Joel-Peter Witkin che ha
addirittura usato cadaveri in sala di posa. Una mostra,
insomma, per rivivere e riscrivere la storia del sacro
nell'arte.
Notizie utili - "Eretica. L'arte contemporanea dalla
trascendenza al profano", dal 27 luglio al 20 settembre
2006, Galleria Civica d'Arte Moderna - Ex Convento di Sant'Anna
alla Misericordia, Palermo. La mostra è curata da Demetrio
Paparoni e Gianni Mercurio.
Orari: martedì-giovedì 11-20, venerdì-domenica 11-22,
chiuso lunedì.
Ingresso: intero €7, ridotto €5.
Informazioni: 091-7401111.
Catalogo: Skira.
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26.07.2006
(fonte:
www.exibart.com )
LA BATTAGLIA DI DÜRRENMATT
Il Minotauro, Teseo e un Tiresia più fatalista che mai. Ma anche
Napoleone, Marx, Freud, Buchner. Personaggi grotteschi e
tragici. La prima retrospettiva dedicata all'opera grafica di
uno dei più grandi scrittori del secolo. Alla Querini Stampalia
di Venezia. Con un allestimento d'autore...
[leggi]
LA FONDAZIONE TRA LE MONTAGNE
Nasce una Fondazione per l'arte tra le montagne della Sardegna.
Si chiama la Stazione dell'Arte ed è stata dedicata a Maria Lai
per volontà dell'intero paese, Ulassai. In un luogo dove l'arte
è riuscita ad oltrepassare diffidenza ed incredulità.
[leggi]
fino al 3.IX.2006
Annamaria & Marzio Sala
Rovereto (tn), Mart
Quella dei Sala è un'arte teorica. Che nasce dal pensiero e si
pone aldilà di ogni espressione riconoscibile. Cerca di
attraversare spazi disegnati dal tempo per trovare nuove strade
creative...
[leggi]
fino al 3.X.2006
Berlin - Tokyo/Tokyo - Berlin
Berlino, Neue Nationalgalerie
Da Oriente ad Occidente andata e ritorno. Dopo la sosta nella
capitale nipponica, il progetto approda in terra tedesca.
Ripercorrendo vicende simili che hanno avvicinato a distanza i
due grandi centri...
[leggi]
fino al 30.IX.2006
Ibn Khaldun
Siviglia, Real Alcazar
Una mostra per raccontare un grande uomo. Studioso, storico e
politico, Ibn Khaldun resta un testimone d'eccezione per
comprendere un intero capitolo storico. Nel bacino del
Mediterraneo...
[leggi]
fino al 10.IX.2006
Antonio De Pascale / Michael Dumontier
Padova, Perugi Arte Contemporanea
Il nuovo atto della ricerca di De Pascale nel campo del
mediascape, lo spazio in cui, secondo Arjun Appadurai, la
sovrapproduzione di immagini si autoalimenta assumendo forme
degenerative...
[leggi]
fino al 16.IX.2006
Jan Muche
Milano, Studio d'Arte Cannaviello
Tra il fumetto e la propaganda post-industriale esplodono i
colori. Tele squillanti e immaginifiche, ectoplasmi di scene
pseudospaziali. Personaggi in posa che manipolano e vengono
manipolati...
[leggi]
fino al 30.VII.2006
Contemporary
Roma, Magazzino d'Arte Moderna
Il mondo dell'arte sceglie la propria canzone preferita. E
Davide Bertocchi ne fa un progetto. Fatto di musica e
installazione. Mentre quattro videoartisti ripensano la
performance...
[leggi]
didattica_progetti
A scuola di Guggenehim
Il direttore accompagna i docenti a conoscere la collezione, il
curatore discute con istessi docenti i criteri dei propri
allestimenti. Succede al Guggenheim di Venezia. Dove Elena
Ciresola cura un progetto didattico per scuole e futuri
docenti...
[leggi]
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25.07.2006 (fonte:
www.exibart.com )
IL RITORNO DI CHRIS
Uscirà ufficialmente il 31 luglio, e il sito ufficiale promette
"più carne da macello per i fans". Stiamo parlando di Sheena
is a parasite, il videoclip che segna il ritorno alla regia,
dopo sette anni di silenzio, di Chris Cunnigham. La band
prescelta è londinese e si chiama The Horrors. Chris l'ha
trovata tra le pagine di My Space...
[leggi]
fino al 15.X.2006
Giuseppe Caccavale
Venezia, Fondazione Querini Stampalia
Coralli di vetro, disegni simili ad antichi merletti, tondi di
vetro rosso sospesi su corde di canapa. Opere che trasformano le
stanze antiche del palazzo Querini in un "brusio di gesti"...
[leggi]
fino al 10.IX.2006
Paul Horn
Buttrio (ud), SPAC
Fotografia, video, pittura, pizze fumanti. Un mondo
postindustriale fatto di scatole di cartone e ambienti naturali
di plastica. Il mondo sottosopra mentre qualcuno si diverte a
fare la pipì.
[leggi]
fino al 15.IX.2006
Ivan Navarro / Los Carpinteros
Roma, Unosunove
La seduzione del doppio. Sono due le installazioni ed è duplice
senso delle cose. Lo sdoppiamento e le contraddizioni del vivere
moderno. Quando le cose non sono (solo) ciò che sembrano...
[leggi]
arteatro_dossier
Tate Triennial of New British Art
Londra, Tate Modern
Si può parlare di vitalità della nuova arte performativa
Britannica? Tre performance alla Tate Triennial portano il
fruitore in uno spazio fantastico, artificiale e teatrale tra
autobiografia e marionette di patate.
[leggi]
fino al 30.X.2006
Una natura altra
Marsala (tp), Convento del Carmine
Natura, materia, paesaggio nelle controverse vicende
dell'informale italiano. Spazialisti e nuclearisti da una parte,
lirici e astratto-concreti dall'altra. In mezzo gli ultimi
naturalisti di Arcangeli.
[leggi]
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24
.07.2006
(fonte: www.exibart.com )
fino al 27.IX.2006
Jimmie Duhram
Trento, Palazzo delle Albere
Quando l'arte coglie nel segno. E non se lo dice da sola, ma
incontra il consenso sincero e senza esitazioni di un pubblico
ampio. Che usa ogni pezzo dell'installazione. Proprio come lo
sciamano Durham voleva...
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fino al 28.VII.2006
Acrobazie #2 - Marcello Maloberti
San Colombano al Lambro (mi), Atelier Adriano e Michele
Con Marcello Maloberti in un centro di riabilitazione psichica.
Dove le foreste sono di specchi, i cerbiatti hanno il colore dei
capelli e le mamme vestono tovaglie...
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fino all'1.X.2006
Polemos
Gavi (al), Forte di Gavi
Polemos. È il filo conduttore che lega gli artisti tra loro e
con lo spazio: una fortezza restaurata per ospitare una
collettiva all'insegna del conflitto e del suo superamento.
Interiore prima di tutto...
[leggi]
fino al 31.VII.2006
Franco Cilia - Colori per Federico Zeri
Roma, Complesso del Vittoriano
Roma rende omaggio alla figura di Federico Zeri attraverso i
colori di un pittore a lui caro. Una quarantina di acrilici
raccontano l'ultimo periodo di Franco Cilia. Fatto tutto di
colore, trasparenze, riflessioni sulla vita e la morte...
[leggi]
fino al 29.IX.2006
Kuba Bakowski
Firenze, Daniele Ugolini
Astronauti e completi antiatomici. Fotografie, t-shirt e
sculture in vetroresina. Un giovane artista polacco alle prese
con un immaginario poetico e attuale. La prima mostra per i
nuovi spazi fiorentini di Ugolini...
[leggi]
fino al 28.VII.2006
Davide Racca
Montesarchio (bn), Nuvole Arte Contemporanea
L'albero come figura sovrana. In un intervento minimale. Una
mostra che rimanda alla metafora e al mito. Rivelando territori
romantici e misteriosi.
[leggi]
fino al 31.VII.2006
Luca Giovagnoli
Potenza, Galleria Tekné
La Riviera adriatica come pretesto narrativo. Sfondi dorati come
sabbia al sole. Notti d'agosto cariche di stelle. Esotici
edifici a metà tra Grand Hotel e Luna Park. E piccole figure
evanescenti come fantasmi...
[leggi]
fino al 15.VIII.2006
Noi: sotto lo stesso cielo
Civitanova Marche (mc), Fototeca Comunale
Volti quotidiani di uomini e donne, di poveri ed emarginati,
diventano protagonisti di storie irripetibili. Potere degli
oltre trenta scatti della fotografa Angela Montironi...
[leggi]
24.07.2006
Recensione del "Premio Internazionale per la Performance" di
Trento
vai
alla recensione
(fonte: Sole 24 ore del 23.07.2006)
Foto: Gina Pane, "Azione sentimentale" (1974) |
24.07.2006
Christian Boltanski e Marc Quinn al MACRO
Roma - MACRO
Un’installazione di Christian Boltanski pensata appositamente
per il padiglione che la ospita dal 22 giugno al 30 settembre
2006 al MACRO al Mattatoio
La prima mostra monografica che un museo pubblico italiano
dedica a Marc Quinn
Dal 23 giugno al 30 settembre alle SALE MACRO di via Reggio
Emilia
Sono certamente di forte impatto emotivo per il pubblico le
opere di questi due artisti contemporanei, il francese Christian
Boltanski (Parigi 1944) e il britannico Marc Quinn (Londra
1964), esposte a Roma, nelle due sedi del Macro al Mattatoio e
alle Sale Macro di via Reggio Emilia.
Exit di Christian Boltanski (dal 22 giugno al 30
settembre 2006 al MACRO al Mattatoio) è un’unica installazione
realizzata espressamente, e su misura, per i 1000 mq di uno dei
padiglioni del museo. Molti abiti, oggetti quotidiani
caratterizzati dal sapore di vite vissute, incombono dall’alto,
creando l’impressione di un mondo capovolto e popolando lo
spazio di presenze fantasmatiche. Dodici voci diverse
risuonano nell’ambiente, ricordano istanti particolari di
esistenze lontane e aumentano la sensazione di trovarsi in
diretto contatto con individui passati ad un’altra dimensione.
Immagini del video 6 Septembers proiettate su
pareti trasparenti scandiscono lo spazio e anch’essi richiamano
momenti di vita vissuta. Il filmato è infatti composto da
immagini di repertorio che raccontano eventi significativi e
tragici della contemporaneità, che fanno ormai parte della
memoria collettiva così come di quella personale di Boltanski.
Tutta l’installazione è una sorta di percorso, attraverso la
memoria comune, che si conclude con la visione di otto teche
di vetro, simili a casse mortuarie, illuminate dalla luce
pulsante di una lampadina che si accende e si spegne al ritmo di
un battito cardiaco e che comunicano allo stesso tempo
l’idea della morte ma anche quella di una vita che ancora
resiste. L’inattesa conclusione del percorso suona come una
beffa infantile, un’affermazione della forza vitale del riso di
fronte al dramma dell’esistenza, con quell’umorismo che ha pur
sempre a che fare con il dolore, che si prende gioco della
tragicità con le armi della leggerezza e dell’ironia, e che
conferisce spessore e profondità all’arte di Boltanski.
Il visitatore che percorre lo spazio di Exit è portato a
rispondere alle numerose sollecitazioni, visive auditive e
fisiche. Dal tema della memoria a quello della morte, dal tema
del passaggio inesorabile del tempo a quello dell’individuo
sospeso tra moltitudine e unicità, tutti i topoi
dell’arte di Boltanski sono rintracciabili in questa sua nuova
installazione. E il legame dell’installazione Exit con
Roma, in particolare con la sede del MACRO al Mattatoio, è
evidente. L’opera di Boltanski risuona in tutta la sua
profondità di significati in una città come Roma, con le
presenze e i fantasmi del passato che da sempre popolano storie
e leggende della Capitale. Ancor più, la sede del Mattatoio
appare come il luogo deputato per inscenare uno spettacolo sul
passaggio tra la vita e la morte.
La mostra monografica Marc Quinn (dal 23 giugno al 30
settembre 2006 alle SALE MACRO di via Reggio Emilia), a cura di
Danilo Eccher e Achille Bonito Oliva, riunisce oltre 30 opere
che risalgono agli ultimi anni di attività dell’artista.
Il filo conduttore dell’arte di Quinn, e di questa rassegna, è
il tema del corpo umano inteso insieme come sistema di
organi vitali e supporti tecnologici o chimici che ne
consentono la sopravvivenza, la vita e la sua conservazione,
la bellezza e la morte. È così che nascono opere come
Sky (2006), la testa del figlio secondogenito realizzata con
la sua stessa placenta e il suo cordone ombelicale. Un sistema
di refrigerazione garantisce la conservazione del fragile
simulacro, sospeso tra la vita pulsante degli organi e la fredda
presentazione da laboratorio scientifico. Le stesse tematiche
sono alla base della serie di sculture Chemical Life Support,
corpi di persone che necessitano di specifici medicinali per
sopravvivere e che vengono utilizzati e mescolati assieme ad una
materia duttile e traslucida come la cera. In mostra, tra gli
altri, Innoscience (2004) in cui il corpo del figlio
dell’artista è plasmato con il latte artificiale che lo ha
nutrito durante i primi mesi di vita, e Nicholas Grogan –
Insulin (Diabetes) (2005) in cui la figura di un uomo
diabetico è impregnata della sostanza chimica che supplisce alla
sua disfunzione metabolica. Anche le sculture della serie The
Complete Marbles, persone affette da gravi malformazioni e
handicap fisici, sono riconducibili all’incontro di valori
opposti, concetto sviluppato in tutti i lavori di Marc Quinn. Il
materiale questa volta è il marmo, materia classica per forgiare
e rappresentare la bellezza dei corpi, che riconduce ai
capolavori mutilati della scultura antica. I soggetti sono colti
con naturalezza nella loro nudità, come in Peter Hull
(1999) e Alexandra Westmoquette (2000), in mostra al
MACRO. La rassegna monografica comprende ancora, e non solo,
Sphinx (2005), una delle icone della bellezza moderna, la
top model Kate Moss, raffigurata in un’intricata posizione yoga
che le fa assumere le sembianze di una figura eroica, totemica,
quasi ultraterrena. Perché oltre la sfera della vita, dei suoi
meccanismi e dei suoi codici, anche le prospettive della morte e
dell’aldilà ispirano la ricerca dell’artista britannico. Ne sono
un esempio i due scheletri bronzei in preghiera Waiting for
God (2006) e Waiting for Godot (2006) che sembrano
volgere lo sguardo al destino di morte di ogni essere umano e
insieme all’attesa e alla speranza di una vita oltre la morte.
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24.07.2006
ROSEMARIE TROCKEL
Menopause
20 Maggio – 27 Agosto 2006
MAXXI -MUSEO NAZIONALE DELLE
ARTI DEL XXI SECOLO
(Roma, via Guido Reni 2)
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(fonte: comunicato
stampa del MAXXI) |
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"Menopause" e "Post-Menopause" sono
rispettivamente il titolo della mostra e il titolo del
catalogo che accompagnano la mostra di Rosemarie Trockel
prima al Museum Ludwig di Colonia e ora al MAXXI di Roma.
La scelta dei titoli operata dall'artista
è già di per sé una chiara ed evidente allusione al
trascorrere della vita, alla transizione da una condizione
esistenziale all'altra. È un esplicito riferimento ad un
momento cruciale dell'esistenza di ogni donna, a quel
momento che divide l'esistenza femminile in un "prima" e un
"dopo". Per Rosemarie Trockel, Menopause significa metafora
della vita matura, metafora di quel momento dell'esistenza
in cui ci si trova in una sorta di ideale osservatorio da
cui è possibile guardare retrospettivamente, con lucidità e
precisione, tutta la propria esistenza ed il proprio
percorso artistico per tutta l'estensione e la durata del
suo ciclo di fertilità.
La mostra "Menopause" si sviluppa a
partire da gruppi di opere che coincidono con i due cardini
principali che sorreggono tutto il lavoro dell'artista: il
corpo di lavori costituito dalle opere lavorate a maglia, di
cui questo catalogo offre anche un elenco ragionato, e una
serie di sculture "da camera" di piccole dimensioni che
costituiscono un compendio delle varie e multiformi
direzioni in cui si è sviluppato il lavoro dell'artista dal
1983 ad oggi.
Le opere, largamente conosciute come
"lavori a maglia", iniziati nel 1985 e realizzati con
costanza e continuità negli ultimi 21 anni, offrono le più
diverse, complesse e articolate letture. Possono, ad
esempio, evocare un'analisi della produzione industriale
contrapposta a quella artigianale così come tutta la
tradizione e le implicazioni storico-sociali legate
all'esecuzione manuale degli oggetti. L'origine di questa
serie di opere è nel disegno elaborato graficamente al
computer che successivamente viene trasferito su telaio
industriale per l'effettiva tessitura.
Con queste opere, Rosemarie Trockel
ripercorre, forse anche con una certa ironia, pratiche
artistiche minimali mediante tecniche ascrivibili
all'universo femminile anticipando così, in qualche modo,
alcuni contenuti espressi da quello che, nell'ambito della
critica femminista, è considerato un saggio oggetto di
culto: "Minimalism and the Rhetoric of Power" di Anna Chave.
[1] I lavori a maglia di Rosemarie
Trockel possono altresì essere fortemente ricondotti
all'esperienza artistica concettuale, come per esempio alle
riedizioni a maglia delle macchie Rohrschach, oppure
riallacciarsi ad una visione decorativa dell'arte,
indirizzata ad un pubblico vasto e anonimo, con la
riproduzione in serie di loghi e simboli, come la falce e il
martello, il coniglietto icona della rivista Playboy o il
marchio della pura lana vergine che, a sua volta, riprende
un altro tema ricorrente nell'arte concettuale: la
tautologia. A proposito del concepimento delle opere a
maglia, nel corso di un 'intervista con Isabel Graw,
Rosemarie Trockel afferma: "Negli anni 70 c'erano molte
discutibili mostre d'arte di artiste donne, soprattutto sul
tema della casa. Ho cercato di portare la lana, considerata
un materiale femminile, al di fuori da questo contesto e di
rielaborarla in un processo produttivo neutrale. Quel
semplice esperimento divenne il mio marchio di fabbrica,
cosa che realmente non volevo".
[2] Il secondo nucleo di lavori in mostra
consiste in una serie di piccole sculture presentate
all'interno di teche costruite appositamente per le
esposizioni al Museum Ludwig e al MAXXI. Si tratta di una
pratica di allestimento che trova similitudini nei Cabinet
de Curiosités tipici del museo settecentesco, ovvero vetrine
per la collezione e la conservazione di reperti
storico-antropologici il cui scopo era di illustrare
attività legate a una ritualità lontana e sconosciuta e
descrivere, attraverso le poche o molte tracce pervenuteci,
un'anima e una sensibilità attuale e immaginifica. Gli
oggetti che Rosemarie Trockel ci presenta nelle sue teche
fanno riferimento al ruolo del corpo, alla rappresentazione
sociale dei generi, alle teorie imposte dalla società
sull'identità sessuale e hanno la caratteristica di essere
costituiti dai più disparati materiali di uso quotidiano
come gesso, legno, stoffa e molti altri comunemente
associati all'universo domestico.
Con allusioni sia a quella che
solitamente si definisce "cultura alta" che a quella
"bassa", visiva e popolare e ricorrendo spesso a icone del
mondo del cinema come Brigitte Bardot o a immagini dal mondo
animale, Rosemarie Trockel si interroga sulla condizione
umana, sul ruolo della donna all'interno della nostra
società così come sul ruolo dell'artista e sulla natura del
mondo animale ("ogni animale è un artista", eco ironica al
dettato di Joseph Beuys: "Jeder Mensch ist ein Künstler -
ogni uomo è un artista"). A questa serie di sculture, e con
simile intento archiviale, si accostano una serie di
progetti per libri e quaderni eseguiti tra il 1985 e il
1995, in cui il compito di descrivere il mondo emotivo, i
dubbi, le considerazioni dell'artista viene affidato alla
parola scritta ed al disegno. Come indicato dalla scritta
che appare nell'opera che a Roma annuncia la mostra di
Rosemarie Trockel "Menopause"
[3], è dello spettatore il compito di
guardare indietro e di seguire l'esortazione Stell dir vor
("Immaginati!").
Paolo Colombo, Curatore
MAXXI
Museo nazionale delle arti del XXI secolo
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[1] «Arts Magazine», New
York, gennaio 1990.
[2] «Artforum», New York, marzo 2003. "In the 1970's, there
were a lot of questionable women's exhibitions, mostly on
the theme of house and home. I tried to take wool, which was
viewed as a woman's material, out of this context and to
rework it in a neutral process of production. That simple
experiment grew into my trade mark, which I really did not
want."
[3] Rosemarie Trockel, Stell dir vor, 2002, Collezione
privata.
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21.07.2006
(fonte : www.exibart.com)
> Anton Corbijn in Control. Parte la realizzazione del film su
Ian Curtis
> Addio a Ugo Attardi, poliedrico e coraggioso attraversatore del
Novecento
> Dalla fiction alla videoarte. A Verona edizione numero dodici
per il San Giò Video Festival
> Philippe Starck + Puma, dopo le minimal-calzature per il 2007
in arrivo il bodywear
> Susanna Orlando in Vetrina. Nuovo spazio a Pietrasanta
NON SOLO BASSOLINO
Non solo Bassolino e non solo "moglie di." (nello specifico
attualmente moglie di Guardasigilli). Sandra Lonardo Mastella ci
racconta per filo e per segno tutti i suoi progetti a sfondo
artistico. Quelli realizzati (il ristorante griffato Corvino+Multari
la buvette di Sergio Fermariello) e quelli in progetto. Come la
piccola kunsthalle nella sede del Consiglio Regionale di cui è
presidente.
[leggi]
fino al 3.IX.2006
La mirada de l'artista: la proposta de Soledad Sevilla
Barcellona, Caixa Forum
Critici che organizzano mostre, direttori di museo che scrivono
recensioni, artisti che fanno i galleristi. O i curatori. I ruoli si
confondono. E aprono nuove prospettive.
[leggi]
fino al 15.IX.2006
Nagasawa
Ischia (na), Torre di Guevara
Dalla Manciuria in bicicletta. Per arrivare ad un'antica torre con
un giardino pensile sul mare. La leggerezza geometrica di ferro e
rame in strutture extra large. Quando gli odori diventano opera
d'arte...
[leggi]
fino al 10.IX.2006
Aligi Sassu
Lugano, Museo delle Belle Arti
Il mito reinterpretato alla luce del Novecento. Un nuovo
Mediterraneo fatto di tinte sgargianti e rossi fuoco ardenti di
passione. Che colorano l'universo pittorico di un grande artista e
uomo d'azione...
[leggi]
fashion
Albino D'Amato
Architetto, designer, ora stilista. Preparato e umile, interprete di
uno stile di vita fatto di segni precisi. Ritratto di un giovane
progettista. Che ha cominciato disegnando automobili. E ora in
passerella Albino mostra una donna rigorosa...
[leggi]
fino al 1.X.2006
Il mediterraneo dei fotografi
Cagliari, Exmà
Esiste una koinè culturale che unisce popoli e terre che si
affacciano sul Mediterraneo? Ecco i fotografi che sin dall'800
testimoniano paesaggi e abitudini sulle sponde del "mare nostrum".
[leggi]
resoconto
Arte in Festa a Villa Tonda
Ansedonia (gr), Villa Tonda
Una villa immersa tra gli ulivi, invitati d'eccezione e cinque
artisti chiamati a rivelare l'ambiguità del tempo presente.
Potrebbero essere gli ingredienti di un giallo di Fruttero e
Lucentini. E invece...
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fino al 31.VII.2006
Lucilla Catania
Udine, Galleria Plurima
Viti e chiodi ricurvi. Un lampione compresso e piegato collassa ed è
costretto ad appoggiarsi al muro. Muro che sostiene anche una
colonna di libri divenuti un totem di marmo.
[leggi]
BEN SERVITO ALLA FOTOGRAFIA
Dopo oltre vent'anni, la Fondazione Italiana per la Fotografia viene
commissariata. In sordina, per qualche spicciolo che manca al
bilancio. Torino conferma una miopia politica imbarazzante. Ne
abbiamo parlato con Daniela Trunfio, che ha visto nascere -e morire-
la F.I.F...
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fino al 27.VIII.2006
Wim Wenders
Roma, Scuderie del Quirinale
Ma noi chi siamo che pensiamo di possedere queste meraviglie?. È una
delle domande che si pone Wenders davanti alla forza di quei
paesaggi straordinari che da 25 anni cattura in giro per il mondo.
[leggi]
arteatro
Morfometrie e corpi sensibili
Stasi, coscienza della durata e isolamento, fughe prospettiche e
ridefinizione volumetrica del gesto corporeo sono i segni distintivi
del lavoro di una delle figure più interessanti della scena
performativa nazionale. La parola a Sonia Brunelli.
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didattica_consuntivi
L'arte nelle mani dei bambini
Napoli, PAN
Acqua, aria, vento, suoni. E gli oggetti più disparati. Per
coinvolgere tutti i sensi dei bambini che si avventurano nella
Camera delle Meraviglie. Un progetto europeo che vede a Napoli
l'unica tappa italiana.
[leggi]
fino al 30.VII.2006
Alessio Delfino
Arles, Livres Anciens Gilles Barbero
Nell'epoca dell'ammiccamento erotico-televisivo, Alessio Delfino
cerca di creare con la propria fotografia un rifugio privato dalle
ossessioni visive contemporanee. Ritratti di donne senza volto...
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fino al 25.VII.2006
Paolo Borghi
Trieste, Galleria Planetario
Una scultura che agisce sui miti. Incastrando surrealisticamente
figure e luoghi di un universo immaginifico. All'interno di un
magmatico mondo plastico. Sono le opere di Paolo Borghi...
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20.07.2006 (fonte:
www.exibart.com )
WORK IN
PROGRESS
inaugurazione 29 luglio | ore 18,30 | spazio eventi mondadori
| venezia
L'oro dei mosaici veneziani ed i lavoratori di Porto Marghera: a
metterli insieme all'inizio del Novecento era stata una ipotesi
di sviluppo economico; nel terzo millennio è invece la ricerca
figurativa di Piergiorgio Baroldi, proposta dalla mostra WORK IN
PROGRESS.
La tonalità calda ed avvolgente del prezioso metallo è infatti
lo scenario su cui il pittore colloca i suoi soggetti, isolati
come i fotogrammi di una realtà che continuamente si trasforma,
ma di cui fatichiamo a cogliere i nessi logici.
Meglio, dunque, rappresentare il tempo nel suo incessante
divenire, con le sue continue trasformazioni delle condizioni di
vita, delle condizioni di lavoro, della società, attraverso
illuminazioni e flash istantanei, attraverso i suoi solitari e
coraggiosi testimoni che non rinunciano alla vita, che non
rinunciano all'estetica. Così Baroldi colloca i suoi lavoratori,
i suoi grandi animali, dentro ad una cornice costituita da
volute decorative, tessere colorate, quale contesto ideale dei
suoi soggetti, intensamente reali per la precisione con cui sono
raffigurati ed intensamente surreali per la deliberata scelta di
dipingerli con colori innaturali, bruciati chimicamente come la
realtà ed allo stesso tempo capaci di trasportarci in una
dimensione onirica.
Il richiamo ad un artista come Klimt, negli elementi che
contornano le sue tele come ricami in forma di disegno, è
consapevole e corrisponde ad una scelta precisa, credere cioè
nell'arte come valore supremo anche in un'epoca di fine civiltà.
La carrellata di operai, tornitori, saldatori, espressione di
una realtà industriale che è andata scomparendo, e che
dialetticamente si alterna alle grandi tele che hanno quali
protagonisti animali solitari, felici nel loro iperuranio di
colori, ci mostra una pittura decisa, elegantemente coraggiosa.
La mostra WORK IN PROGRESS, vero e proprio lavoro in divenire, è
una ricerca figurativa che lievita nello sguardo dello
spettatore, parallelamente all'interesse che sta suscitando
l'autore.
PIERGIORGIO BAROLDI, apprezzato professionista, vive
nell'estuario di Venezia, dove svolge principalmente la sua
attività, occupandosi con passione di cultura turistica ed
ambientale. L'attenzione al territorio, alle persone ed agli
animali che lo vivono, ha determinato in lui un progressivo
interesse per la ricerca espressiva. Dall'attività fotografica
ha desunto l'abitudine ad isolare ed astrarre soggetti e
situazioni, che sono diventati ora motivo di una appassionata
ricerca figurativa.
WORK IN PROGRESS. Personale di PIERGIORGIO BAROLDI
da sabato 29 luglio a venerdì 18 agosto 2006
SPAZIO EVENTI MONDADORI
VENEZIA San Marco 1345
www.pgbaroldi.net
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19.07.2006
(fonte: www.exibart.com
)
IL NUOVO DESIGN ITALIANO
18 gennaio 2007. Con la mostra "The New Italian Design" la
Triennale di Milano tenta di fare il punto sulla nuova
generazione di designer italiani. In controluce, i rigidi
capolavori dei Maestri del Novecento, su cui risaltano e a volte
si perdono le fluide strategie dei progettisti del nuovo
millennio. Gravi e duraturi i primi, lievi e inafferrabili i
secondi, segni di un tempo "liquido" che libera e confonde...
[leggi]
fino al 28.VIII.2006
People
Napoli, MADRE
Stilista di fama e collezionista visionario. Per Ernesto
Esposito il museo si trasforma in discoteca. Atmosfere musicali.
Un mix di volti. Legati alle tematiche della contemporaneità.
[leggi]
fino al 10.IX.2006
Achille Perilli
Frascati (rm), Scuderie Aldobrandini
Perilli scultore. La ricerca sviluppata sempre in superficie
si confronta con la terza dimensione. E con i ritmi e le forme
della natura. Senza dimenticare la storia dell'arte. Citando i
grandi maestri...
[leggi]
fino al 29.VII.2006
Yang Qian
Milano, Marella Arte Contemporanea
Il tema iconografico della bagnante occidentale. Il fascino
aromatico e suadente dell'oriente. Tutto nella banalità di un
gesto quotidiano come il bagno. Ancora un artista cinese da
Marella...
[leggi]
fino al 21.VII.2006
Katherine Bernhardt
Torino, Galleria Glance
Una giovane pittrice americana. Una serie di ritratti al
femminile, in cui uno spesso strato di colore si amalgama a
motivi glamour. Marchu di alta moda stravolti da pennellate
aggressive...
[leggi]
fino al 31.VII.2006
Marco Ambrosi
Milano, Bel Art Gallery
Colori accecanti e intensissimi. La pellicola impressiona
composizioni floreali effervescenti. Una serra chimica dai
pigmenti variopinti, bruciati e snaturati. La fotografia fa
cadere il velo di Maya...
[leggi]
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18.07.2006 (fonte:
www.exibart.com )
NAPOLEONE IN VILLEGGIATURA
Il Napoleone incoronato imperatore, di François Gerard,
trascorrerà l'estate a Milano. Ma è la storia di un esilio. E
una vicenda che coinvolge collezionisti e piccoli musei.
Opportunità o perdita di valore? Un aneddoto a mo' d'exemplum.
[leggi]
fino al 10.IX.2006
Galileo Chini
Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna
A Galileo Chini, artista poliedrico vissuto a cavallo tra 800 e
900, Roma dedica una retrospettiva con 200 opere. Per celebrare
il cinquantennale della morte e sottolineare l'importanza del
suo contributo...
[leggi]
fino al 31.VII.2006
Omar Galliani
Settimo Torinese (to), La Giardinera
In un cascinale dell'hinterland torinese si snoda l'opera
grafica di Galliani. Fluido, circolare, graffiato o appena
abbozzato. Ecco come si articola il disegno di una rockstar
dell'arte. Ancora in pieno China Tour.
[leggi]
fino al 24.VII.2006
Marotta & Russo
Firenze, Sergio Tossi
Marotta & Russo operano una destrutturazione degli elementi
costitutivi dei siti web. Ricostruiti a formare profili di
città. Per riflettere sulle complesse implicazioni culturali del
digitale...
[leggi]
fino al 29.VII.2006
Ashley Reid
Milano, Nowhere Gallery
La donna è solo una parte. Il corpo è quel che rimane dietro un
paio d'occhi. Un pastiche immaginifico di sceneggiature e
ritagli. Ambienti riprodotti con scatole di cartone, teatrini,
cartoline dalla vita reale...
[leggi]
fino al 15.IX.2006
Dacia Manto
Caserta, Studio Legale
Ricostruire la realtà, vederla trasmutata come nel mondo dei
sogni. Il bisogno di rendere etereo ed evanescente ciò che è
logico e matematico. Bisogna aspettarsi questo ed altro dalla
ricerca di Dacia Manto...
[leggi]
18.07.2006 (fonte:
www.exibart.com )
NEXTECH
FESTIVAL. MUSICA ELETTRONICA E AMBIENTE VISIVO
21-23
settembre 2006 | dalle 18 a tarda notte | stazione leopolda
| firenze
Nextech Festival è realizzato da Musicus Concentus,
Intooitiv, Stazione Leopolda Srl e Controradio, con il
contributo dell'Assessorato alla Cultura del Comune di
Firenze nell'ambito delle manifestazioni di
FirenzEstate '06 . Il festival intende documentare
l'ampio spettro sonoro dell'elettronica, rivolgendosi al
pubblico interessato alle nuove tendenze musicali e alle
sperimentazioni d'avanguardia, ma anche agli amanti dei
"beat" dance, che apprezzano la musica come fonte di
intrattenimento.
Per tre giorni le attività di Nextech Festival
accompagneranno i partecipanti dall'ora dell'aperitivo a
notte fonda, coniugando le diverse accentazioni della musica
elettronica, a contatto con lo spazio circostante, con lo
scorrere del tempo, con arti e tecniche diverse.
Particolarmente suggestiva è la sede del festival,
l'ottocentesca stazione ferroviaria di Firenze, divenuta un
centro per le arti. Tra le imponenti navate della Stazione
Leopolda si respirerà il clima di un grande happening, come
in un party, durante il quale sarà possibile partecipare,
'giocare' con gli eventi, i concerti, le performance, gli
allestimenti.
Il programma di Nextech Festival è in definizione, ma
tra gli ospiti già si segnalano il gruppo statunitense dei
Liars, alfieri di una proposta che unisce energia
noise rock ad esplosioni elettroniche, la berlinese Ellen
Allien & Apparat, protagonista della scena elettronica
al femminile con una deliziosa combinazione di techno e
glitch, Andi Toma dei Mouse On Mars, uno dei
gruppi più influenti della scena elettronica, i dj Pascal
Feos resident del Cocoon Club di Ibiza e Marc
Houle legato alla M-Nus di Richie Hawtin,
entrambi famosi come generatori di ritmi irruenti e senza
tregua, gli italiani Drama Society e Gabry Fasano,
tra i nostri dj set più conosciuti e apprezzati all'estero.
La serata di sabato è prodotta in collaborazione con
Metempsicosi.
Dalle ore 18 di ogni giorno Nextech Festival proporrà
un percorso esplorativo tra le molte musiche elettroniche
d'oggi, dai ritmi del dancefloor alla ricerca sonora più
avanzata, alla musica come elemento di architettura
d'ambiente; una ricognizione in vari ambiti espressivi per
una proposta interdisciplinare ed innovativa, in una
continua alternanza di sonorità tra vibranti battiti techno
e delicate atmosfere minimal.
NEXTECH FESTIVAL. Musica elettronica e ambiente visivo
21-23 settembre 2006
Stazione Leopolda
viale Fratelli Rosselli, 5 Firenze
Dalle ore 18 a tarda notte
Realizzato da Musicus Concentus, Intooitiv, Stazione
Leopolda Srl, Controradio, nell'ambito delle manifestazioni
di FirenzEstate '06 dell'Assessorato alla Cultura del Comune
di Firenze.
Info tel. 055 287347
www.nextechfestival.com
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17 .07.2006
(fonte:
www.exibart.com )
IL REVOLTELLA DI SCARPA
A Trieste c'è un Museo Revoltella tutto nuovo. In occasione
del centenario di Carlo Scarpa. Nuovi allestimenti, nuova
luce, nuove opere esposte, una nuova pubblicazione. L'unico
museo d'arte moderna ristrutturato dall'illustre architetto
viene finalmente valorizzato. Viene da chiedersi perché
soltanto ora...
[leggi]
fino al 30.IX.2006
Marc Quinn / Christian Boltanski
Roma, MACRO e Mattatoio
Ancora due big a Roma. Due generazioni a confronto. Tra
trionfi della non-morte (e della non-vita) e
suggestioni esistenzialiste più o meno in situ. In
totale un'antologica e mezza, quasi due.
[leggi]
fino al 29.X.2006
Omaggio a Picasso
Civitanova Marche Alta (mc), Pinacoteca Moretti
Sessantanove grandi artisti omaggiano il Polo Caldo del
'900. Da Guttuso, a Warhol; da Mirò a Lichtenstein.
Protagonista il grande Pablo. Con stampe, ceramiche e
illustrazioni...
[leggi]
LE NUOVE COSE (IN)ANIMATE
di valentina tanni
Gli oggetti non sono più quelli di una volta. Non più
isolati e silenziosi, impermeabili alla comunicazione, oggi
parlano, trasmettono e ricevono dati, collegandosi tra loro.
È la nuova "internet delle cose", ultima frontiera della
rivoluzione digitale. La tecnologia del momento sono i chip
RFID. E come sempre, gli artisti non stanno a guardare...
[leggi]
fino al 31.VIII.2006
Riccardo Dalisi
Napoli, Complesso di Santa Chiara
Guardare la realtà con gli occhi dell'immaginazione. E un
impegno: creatività a oltranza per certi bambini di
certi quartieri. Tra un angelo di latta e uno sposo con la
testa all'ingiù...
[leggi]
infumo_vitamina f
Un supereroe che beve troppo caffè
Nel panorama delle parodie supereroistiche, che vanno dal
serial italiano Rat-man di Ortolani ai Mistery Men portati
al cinema da Kinka Usher, ai fumetti diMonsieur Fruit del
francese Nicolas de Crecy, si aggiunge Too Much Coffee Man.
Uno fumetto originale...
[leggi]
didattica_mostre
Abi-tanti
Biella, Cittadellarte
Un esercito di robottini multicolorecsi prepara a propagarsi
a macchia d'olio in tutta Italia. E anche oltre confine. Per
parlare di identità, alterità, incontro fra mondi. Perché il
gioco è una cosa seria.
[leggi]
17|07|2006]
|||arte contemporanea\manifestazione
Arte, letteratura, spettacoli,
enogastronomia e tanto altro a Castelbasso
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CASTELBASSO PROGETTO CULTURA 2006
conferenza stampa di presentazione 4 luglio 2006 | ore
11,00 | inizio eventi: 16 luglio | fino al 27 agosto |
castelbasso (teramo)
Castelbasso si fa, di nuovo, portatore di un
evento culturale fatto di arte, letteratura, spettacoli
e enogastronomia facendo vivere nei suoi vicoli un
progetto culturale che ha fatto del recupero di un
borgo, che sembrava abbandonato, il simbolo di quelle
preziose realtà territoriali minori ma insostituibili
dell'Italia, e il suo punto di forza e di rinascita. La
manifestazione è organizzata, come sempre,
dall'Associazione Amici per Castelbasso e dal suo
Presidente Osvaldo Menegaz si svolgerà dal 16 luglio
al 27 agosto prossimi.
Il tema di questo anno, per la sezione arti visive
curata da Silvia Pegoraro, è "Mario Schifano, il colore
e la luce" . Quest'anno, il settore Arti Visive di
Castelbasso Progetto Cultura vorrebbe iniziare ad
esplorare il tema "Mediterraneo", e Mario Schifano
- nato in Libia e cresciuto a contatto con un ambiente
legato allo studio archeologico delle antiche civiltà
mediterranee - è un artista che esprime a livelli
altissimi la cultura mediterranea. Insieme a Lucio
Fontana, Schifano è da considerarsi il maggiore artista
italiano del secondo Novecento. Finalmente se ne sta
accorgendo anche il mercato dell'arte : di recente un
suo grande lavoro del '65 è stato battuto all'asta, a
Vienna, per 360.000 Euro. Questa mostra è un percorso
attraverso l'arte di Schifano dai primi anni '60 sino
alla sua morte (1998). Vuole mettere in evidenza -
attraverso una scelta di opere di grande qualità -
soprattutto la natura "mediterranea" della sua arte:
la luce, il colore, le risonanze culturali. Dopo un
passaggio, negli anni '50, attraverso l'Informale, nei
lavori dei primi anni '60 un'iconografia minima (numeri,
linee) si integra con stesure monocromatiche di colori
industriali stesi e spesso lasciati sgocciolare sulla
carta o sulla tela. Ma Schifano è stato anche uno
dei primi artisti in Italia ad aver portato nella
pittura i linguaggi della comunicazione di massa: quasi
immediatamente, nel suo lavoro compaiono le insegne
pubblicitarie (come i celebri loghi della "Esso" o della
"Coca-Cola").La mostra conterrà opere inedite
dell'artista tra cui due monocromi dei primi anni '60 ed
alcuni splendidi dipinti degli anni '80 e '90. Tutte le
opere sono state visionate da Monica Schifano,
Presidente dell'Archivio Mario Schifano.
Sempre nella Sezione arti visive, a cura di
Chiara Materazzo si articola il progetto d'arte
contemporanea Conuscìte che nasce come omaggio
alla storia dell'antico borgo medievale e recupera il
concetto di memoria storica del luogo restituendoci le
tappe di una storia secolare, ciascuna di esse affidata
alla mano di nove artisti. I lavori di Ercole Coruzzi,
Francesca De Rubeis, il collettivo N٤mec, Giuseppe
Moscatello, Giordano Pariti, MariaGrazia Pontorno,
Valerio Ricci, Silvia Stucky, Barbara Tucci, dialogano
con la natura dando vita a un percorso di opere
disseminate nel borgo. Conuscìte è un'operazione
legata alla terra, alla storia, alla geografia, alle
condizioni sociali del borgo ed è un ponte d'unione tra
il passato e le più attuali tendenze d'Arte
Contemporanea.
La sezione Letteratura, curata da Renato Minore,
avrà come tema il tempo della poesia ed avrà ospiti
Alda Merini e Edoardo Sanguineti. Esiste un tempo
nella poesia? Si può inscrivere dentro una
rappresentazione e poi farlo rivivere di volta in volta?
Oppure la poesia non è che un'epifania che muore nello
spazio della sua implosione? Il tempo della poesia si
intreccia su se stesso o si dipana dentro una precisa e
rigorosa disposizione di eventi, cadenze, ritmi,
ritorni? Due grandi serate di reading poetici
quest'anno a Castelbasso sul tema del tempo della
poesia declinato in due contrapposizioni, due "coppie"
per eccellenza del fare poetico: "Anima e Corpo" e
"Luce e Ombra".
La sezione Spettacoli, come ogni anno, è a
cura dell'Associazione "Amici per Castelbasso".
Quest'anno ci regalerà la possibilità di vedere sul
palcoscenico di Castelbasso artisti come Marco
Paolini, Niccolò Fabi, Catherine Spaak, Stefano Bollani,
Caterina Guzzanti e i Sud Sound Sistem.
La sezione Eno-gastronomia curata da Massimo Di
Cintio porterà i visitatori di "Castelbasso Progetto
Cultura" alla scoperta di "sapori e saperi"
attraverso un percorso che passerà per l'attraente
aromaticità dell'olio, la sensuale manualità della pasta
e la suadente magia del cioccolato ma non solo..attraverso
i segreti di una tradizione orale si potrà gustare "il
tacchino alla canzanese", prelibato piatto della cucina
teramana.
La manifestazione organizzata dall'Associazione Amici
per Castelbasso e dal suo Presidente Osvaldo Menegaz
gode dell' Alto Patronato della Presidenza della
Repubblica e con il Patrocinio del Ministero per
i Beni e le Attività Culturali e la collaborazione
della Soprintendenza per il Patrimonio Storico,
Artistico e Demoetnoantropologico per l'Abruzzo e con il
contributo di Regione Abruzzo, Provincia di
Teramo, Comunità Montana Zona "N", Consorzio dei Comuni
del B.I.M., Comune di Castellalto, Camera di Commercio
di Teramo, Unione degli Industriali della Provincia di
Teramo. Gli sponsor privati per l'edizione 2006
sono : ENEL, ARSSA, Abruzzo Promozione Turismo,
Color By Deluxe, Del Verde Pastificio, Fandango,
Fondazione Tercas, Il Centro, Monaco Mobili.
Castelbasso progetto Cultura
fino al 27 agosto 2006
Ufficio Stampa: L&R Comunicazione Studio Associato Di
Aprati & Partner
Via Monserrato 43 - 00186 Roma
Tel. 06 97747669 Fax 06 97747671
Cell. 335 298071- 329 6182652
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Segreteria organizzativa: Associazione Amici per
Castelbasso Onlus
Tel/fax:0861.508000
info@castelbasso.it
Via S.Nicola, 17 64020 Castelbasso (Te)
www.castelbasso.it
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14.07.2006 (fonte:
www.exibart.com )
> A Pesaro dieci anni di Pescheria. Con un "Vis à vis"
collezionistico, Tony Cragg e altro...
> Gallerie in cerca di curatori per la rentrée? Qualche
nome in un libro
> Fuori misura. E l'arte invade il feudo di campagna
> Tutto sul mio MADre. Bassolino presenta il programma
biennale del Museo Donnaregina
> E i francesi che s'incazzano... Ecco a voi la Liste
alla parigina
> Biennale d'Arte Sacra numero dodici. Con un pool di
critici per gli inviti
> Santarcangelo dei Teatri 2006: la transdisciplinarietà
dell'arte
PAROLA ALL'ARTISTA. GIOVANE E NON...
Stefano Chiodi intervista 20 artisti nostrani. In un volume
appena dato alle stampe. Con particolare attenzione all'asse
Bologna-Milano e con gli inevitabili fili rossi che ne
emergono. Parliamo di forma, contenuto, impegno politico e
grandi maestri. Non mancano gli esclusi eccellenti.
[leggi]
fino al 27.VIII.2006
Scultura Lignea dalle Terre Russe
Roma, Musei Capitolini
Provengono dai territori più remoti dell'antica Russia le
testimonianze del legame fra la spiritualità di un popolo e
la materialità della sua risorsa primaria: il legno. Dalla
sacralità pagana alla statua lignea...
[leggi]
fino al 30.VII.2006
Tommaso Ottieri - Sirene
Napoli, Castel dell'Ovo
Le bombe cadono ma che fa. Tout passe, tout lasse, tout
casse. Nella città della "guerra totale", dove lo
straordinario diventa ordinario e la violenza si spalma sui
vestiti. Suonano le Sirene, ma non vi allarmate...
[leggi]
design_tendenze
L'instabilità dei fenomeni
Il design vede affermarsi una tendenza i cui esiti
poliedrici nascono da un procedimento comune. Realizzare
oggetti a partire da altri oggetti. In questi lavori il
punto d'arrivo interessa almeno quanto il punto di
partenza...
[leggi]
fino al 6.VIII.2006
Kossiga Boia
Roma, Monserrato Arte 900
Dagli archivi della Digos a una galleria d'arte. Per
riflettere, dopo 30 anni, sugli Anni di Piombo. Il bianco e
nero storicizza e cristallizza la tensione di quel periodo.
Protagonista Francesco Cossiga. Ma con la K...
[leggi]
arteatro_contaminazioni
Conferenza muta
Sotto il segno dell'instabilità. Visioni sonore diventano
esperienza concreta. Un ascolto collettivo, un dj set e un
dialogo sonoro tra due consolle generatrici di suono.
Appositamente progettate per il Festival di Filosofia di
Roma.
[leggi]
exibinterviste - la giovane arte
Enrico Morsiani
La nozione di "occidente periferico". E i turisti dell'arte
che anelano a raggiungere il Centro. Scampoli di sociologia
spinta, un gallerista da ringraziare e l'urgenza di
allargare il confronto critico.
[leggi]
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14.07.2006(fonte:
www.exibart.com )
VIS A VIS
- COLLEZIONI SI INCONTRANO
cento arti
visive la pescheria | 15 luglio | ore 18 | a cura di walter
guadagnini e ludovico pratesi
Si inaugura sabato 15 luglio 2006 alle ore 18, presso il
Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro, la mostra "Vis à
vis-Collezioni si incontrano", a cura di Walter Guadagnini e
Ludovico Pratesi, allestimento che riunisce venti opere di
artisti contemporanei italiani delle ultime generazioni
provenienti dalle collezioni del Gruppo UniCredit e della
società Pesaro per l'Arte Contemporanea.
Un'occasione per riflettere sulla natura del collezionismo
"collettivo", strutturato secondo linee guida che provengono
dai curatori delle raccolte, responsabili di scelte che
intendono documentare l'evoluzione dell'arte in Italia dagli
anni Ottanta ad oggi.
A differenza del collezionismo privato, banche e società
hanno come finalità la creazione di raccolte altamente
rappresentative, dove non si selezionano soltanto gli
artisti, ma soprattutto le opere, secondo criteri
qualitativi attenti e precisi.
In questo caso l'incontro tra le due collezioni avviene in
base ad un criterio cronologico: l'arte a partire dagli anni
Ottanta è rappresentata da dieci opere della collezione
UniCredit di giovane arte italiana, mentre gli anni Novanta
sono documentati dalla collezione di Pesaro per l'Arte
Contemporanea, una società formata da quindici persone che
hanno costituito una collezione in comune.
Le Collezioni che oggi si incontrano esprimono tangibilmente
la fiducia nelle risorse creative del nostro Paese e la
volontà di fare sistema per valorizzarne le eccellenze.
Le venti opere in mostra, tutte di grande formato, sono
riprodotte nel catalogo della mostra, edito da Skira.
Mostra a cura di Walter Guadagnini e Ludovico Pratesi
Artisti dalla collezione UniCredit: Arcangelo, Benati,
Bianchi, Carboni, Dessì, Gallo, Garutti, Nunzio, Pizzi
Cannella, Tirelli Artisti dalla collezione P.A.C.:
Airò, Arienti, Botto & Bruno, Cecchini, Gennari, Lambri,
Pintaldi, Pivi, Toderi, Vezzoli.
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13.07.2006
(fonte: www.exibart.com
)
REM PAVILION
Torna a Londra il Serpentine Pavilion, banco di prova di
ogni archistar che si rispetti. Dopo l'inciampo dello scorso
anno, quando il progetto di MVRDV venne bloccato per
problemi tecnici e sostituito a tempo di record da Alvaro
Siza, ora è la volta di Rem Koolhas. Che presenta un
padiglione sgonfiabile, in funzione fino ad ottobre. E dopo?
La sua destinazione è già stabilita...
[leggi]
fino al 30.IX.2006
Gilberto Zorio - Fontana arbitraria
Scandicci (fi), Parco di Poggio Valicaia
Sorgente vivace di speranza, evento imprevedibile, spruzzi
su chi guarda. La fontana richiama la religiosità
dell'incontro fra uomo e natura, segno del divino come
potenza energetica di vita...
[leggi]
fino al 27.VIII.2006
Mark Kostabi
Roma, Chiostro del Bramante
Welcome to the Kostabi World. Colori sgargianti e
silhouette. Per raccontare i paradossi di un'epoca. Una
produzione in serie che fonde la lezione di grandi maestri
con una visione caleidoscopica del futuro...
[leggi]
architettura
Ideal city / Invisibile cities
Due lontani luoghi del nazionalsocialismo propongono modelli
di città ideale. Quaranta nitide aggregazioni urbane capaci
di celare altri contenuti dietro una cortina di eleganza
grafica. Un'eleganza difficile da rintracciare
attualmente...
[leggi]
resoconto
Ipse Dixit
Pisa, sedi varie
Un inno alla curiosità scientifica, un processo contro la
chiusura culturale. Perché non si dica più Ipse dixit. In
nome di Galileo Galilei. Tutta la città di Pisa omaggia il
grande scienziato...
[leggi]
fino al 16.VII.2006
In_sedia_menti
Torregrande (or), Torre spagnola
Omaggio alla sedia. Che si fa portavoce del contesto storico
contemporaneo. In una mostra dove scranni, seggiole,
poltrone e sedie divengono espressione artistica. Attraverso
le opere di diciassette autori...
[leggi]
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12.07.2006 (fonte:
www.exibart.com )
GLI STUNTMAN DELLA NET ART
Adottano l'identità dei "più potenti criminali del mondo"
per farcene scoprire il vero volto. Le loro armi sono siti
fantasma e audaci Power Point, le loro performance
conferenze e apparizioni televisive. Sono gli Yes Men, gli
stuntman della net.art. Un mini-saggio che ne
ripercorre le gesta. Dal 2001 ad oggi...
[leggi]
fino al 6.VIII.2006
Aesthetics / Dietetics
Bergamo, GAMEC
Le vie della libertà non sono infinite. Se il bisogno
diventa quotidiano, il desiderio estingue. E l'estetica
torna a rappresentare parte della vita. Quattro artisti
asiatici indagano il rapporto tra pubblico e privato...
[leggi]
fino all'1.X.2006
Tracey Moffatt
Milano, Spazio Oberdan
Fotografia o cinema? Le opere evocative di Tracey Moffatt,
fra deserti australiani e cultura pop, E fra erotismo e
atmosfere alla David Lynch. Una retrospettiva racconta
l'artista australiana...
[leggi]
fino al 29.X.2006
Luca Vitone - Panorama
Pisa, Torre Guelfa
Dal confronto con la città ed i suoi abitanti nasce
Panorama. Una visione a volo d'uccello su Pisa. Il viaggio
di Luca Vitone attraverso il tempo e lo spazio...
[leggi]
decibel_talenti laterali
Andrea Gabriele
Andrea Gabriele pubblica dal 2001 diversi album, con lo
pseudonimo Tu m', poi come Mou, lips! e dal 2003 come
Pirandèlo con Claudio Sinatti e Marita Cosma. Verso la fine
del 2005 crea l'ensemble Symbiosis Orchestra. Lo abbiamo
intervistato...
[leggi]
fino al 20.VII.2006
Beatrice Meoni
Venezia, Galleria Traghetto
Il ritrovamento casuale di alcune foto di inizio secolo apre
nell'artista toscana considerazioni sul passare del tempo.
Gli alberi e le spose bambine sospese tra un passato ed un
presente che si chiama vita.
[leggi]
11.07.2006
(fonte:
www.exibart.com )
CALABRIA, O CARA.
Dalla Calabria con furore. La rassegna Intersezioni, che
vide la luce nell'estate del 2005, raddoppia. E propone
nel sito archeologico un'intera manifestazione dedicata
all'artista inglese Anthony Gormley. I pro e i contro...
[leggi]
fino all'8.X.2006
Sub-contingente
Torino, Fondazione Sandretto
Un'identità che scaturisce dal confronto di situazioni
eterogenee, spesso stridenti, talora addirittura
conflittuali. Ecco il dato che emerge dalla realtà
artistica nel mondo indiano...
[leggi]
fino al 1.X.2006
Arman
Nizza, Mamac
Violini, contrabbassi, violoncelli, con curve che
evocano morbidezze femminili. Arman li ha sezionati,
distrutti, assemblati. Complice la furia del colore, la
fame del fuoco, la golosità della resina.
[leggi]
fino al 21.VII.2006
Gianfranco Pardi
Milano, Fondazione Giorgio Marconi
Geometrie aeree. La pittura fa da paciere fra le contese
sorte, scultura e architettura si fronteggiano. Due anni
di ricognizioni ortogonali e metafisiche complanari. I
lavori di Gianfranco Pardi, dal 1967 al 1969...
[leggi]
fino al 30.IX.2006
Devendra Banhart
Modena, Galleria Emilio Mazzoli
Un viaggio surreale e visionario. I sogni e le
ossessioni di uno degli artisti più enigmatici e
affascinanti degli ultimi anni. Il giovane folk-singer
texano sbarca nel cuore dell'Emilia...
[leggi]
fino al 14.VII.2006
Elzbieta Jablonska
Roma, Istituto Polacco e AOCF58
Due mostre in due sedi distinte. Legate dalla
partecipazione del pubblico. Installazioni, foto, video
e performance sono gli ingredienti del lavoro
dell'artista polacca. E la quotidianità si trasforma in
arte...
[leggi]
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10.07.2006
(fonte:
www.exibart.com )
fino al 28.VII.2006
Elmgreen & Dragset
Milano, Massimo De Carlo
Un manichino di cera che chatta, si iscrive in palestra,
cerca lavoro (e lo trova). È l'ultima bizzarria del duo
Elmgreen & Dragset. Un nuovo iperrealismo sociale,
aggiornato all'epoca del precariato.
[leggi]
fino all'1.XI.2006
Ars in fabula
Certaldo (fi), Palazzo Pretorio
Il mondo delle favole diventa protagonista a Certaldo.
In una mostra curata da Maurizio Sciaccaluga. Un
percorso che ricalca le orme della mostra Seven,
realizzata lo scorso anno. Otto stanze per otto
racconti...
[leggi]
fino al 15.IX.2006
Max Neumann
Napoli, Mimmo Scognamiglio
Volti impalpabili e scenari essenziali. Si succedono
lungo sequenze silenziose. Neumann coglie la solitudine
del suo tempo. E la esprime in una suggestiva ricerca
cromatica.
[leggi]
fino al 21.VII.2006
Il buco #5
Roma, Galleria Pio Monti
Ultimo di cinque appuntamenti. Sedici artisti che ogni
due settimane si sono susseguiti. Il risultato: un'ampia
rosa di divagazioni intorno al tema del "buco".
Immaginato o reale...
[leggi]
fino al 31.VII.2006
Paolo Toffolutti - Malavita
Trieste, LipanjePuntin
Sospensione del giudizio. Un reticolo di crocefissi fa
pendant con una ferrea maternità. Gocce di cristallo su
un vetro aspettano la punizione del martello. E un
negativo che si bea della sua (in)esposizione.
[leggi]
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7.07.2006 (fonte:
www.exibart.com
)
TORINO INGORGO D'ARTE
E anche questo luglio ci sarà da divertirsi. Con la
terza edizione di TRAFFIC. Il festival musicale
gratuito, nato a Torino in sordina e divenuto col tempo
un appuntamento imperdibile. Con una novità. All'insegna
dell'arte contemporanea.
[leggi]
fino al 23.IX.2006
Fresco Bosco
Padula (sa), Parco della Certosa
Tutto in una notte a Padula. Veglionissimo di San
Giovanni a occhi nudi nel Parco, dove fischia il vento
della Gesamtkunstwerk. Un lavoro certosino, con
un Oberon (o Aragorn?) d'eccezione: Achille Bonito
Oliva.
[leggi]
fino al 15.IX.2006
Quasi l'infanzia
Firenze, Palazzo Vecchio
Infanzia negata. Da tragedie annunciate, spot
pubblicitari traboccanti merendine, madri serene e tanta
gioia. Forse è solo il racconto falso e subdolo di prime
pagine e televisione...
[leggi]
fino al 29.VII.2006
Emilio Vedova
Udine, Artestudio Clocchiatti
Un vecchio del pennello che continua per la sua strada.
Una pittura che supera il valore del piano e si dilata,
interagisce, coinvolge, fagocita. Un'invenzione di
spazio oltre la forma dell'informale.
[leggi]
fino al 14.IX.2006
Armida Gandini
Brescia, FabioParisArtGallery
Emozioni fugaci. Stabilità traballanti. Equilibri
evanescenti. Attraverso un progetto installativo
ambientale, Armida Gandini ci conduce nel labirintico e
fragile mondo degli adolescenti..
[leggi]
fino al 14.VII.2006
TreStanzeSpazioA
Pistoia, SpazioA
Lo spazio della galleria si trasforma in tempo,
percorribile attraverso una serie di mostre. Tre artisti
per ognuna. Idee tradite, strutture alchemiche e una
riflessione sul rapporto immagine-fruitore...
[leggi]
fino al 28.VII.2006
Camillo Ripaldi
Roma, Studio Trisorio
Opere di artisti del calibro di Masaccio e Caravaggio.
Reinterpretate attraverso la manipolazione dell'immagine
e l'uso spregiudicato del colore. È il lavoro di Ripaldi,
dedicato ai musei napoletani...
[leggi]
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6.07.2006 ( fonte:
www.exibart.com )
fino al 15.X.2006
Fausto Melotti - Consonanze
La Spezia, CAMeC
Scultura, poesia, disegno, musica: linguaggi differenti per
un'autonomia espressiva concreta e ispirata. Un processo
creativo coinvolgente e visionario costruito sulla ricerca
dell'ordine e dell'armonia...
[leggi]
fino al 18.IX.2006
Primo Piano
Prato, Centro Luigi Pecci
Ridare vita all'arte, morta e sepolta all'alba del
Novecento. I passaggi fondamentali della grande svolta. Tutti in
un piano. L'ardua impresa viene tentata a Prato sulla rotta
della collezione Carlo Palli...
[leggi]
fino al 25.IX.2006
Iosif Kiraly
Milano, Galleria Artra
Il tempo ha la balbuzie, lo spazio strabuzza. La pellicola
imprime quel che l'occhio ricorda E la fotografia cade a
cascata, con ogni scatto che sfuma nel successivo. Con un
effetto scomposto, fasciante, cubista...
[leggi]
fino al 8.IX.2006
Eric Wesley
Napoli, Galleria Fonti
Una fitta trama di citazioni in uno spazio frammentato. E due
coordinate alla base della creazione. Wesley medita
sull'addizione e sulla sottrazione. Una mostra a metà strada tra
concettualismo e filosofia.
[leggi]
arteatro_danza
Compagnia Simona Bucci - I rimasti
Cinque uomini in un ospizio la notte di Natale. I dissapori e le
gelosie tradotti in movimenti morbidi e aggressivi. Finale
tragico. Dall'immobilismo del verismo italiano alle impulsività
drammatiche della coreografa allieva di Alvin Nikolais...
[leggi]
fino al 15.VII.2006
Gianni Moretti
Roma, Officina14
Estrapolata da una tecnica molto più articolata, quella dello
spolvero si trasforma in un rinnovato strumento artistico.
Per raccontare gli inediti viaggi della fantasia. E quelli della
memoria...
[leggi]
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5.07.2006
SEGNI DEL
NUOVO MILLENNIO
inaugurazione venerdì 7 luglio 2006 | ore 18,30 | presente lo
storico e critico d'arte prof. angelo calabrese, direttore del
maui | spazio eventi mondadori | venezia
(fonte: www.exibart.com )
Il Centro d'Arti Visive AREA51, organizzatore della
Biennale delle Arti dell'Unità d'Italia (Reggia di Caserta,
2004 - Castel dell'Ovo, Napoli 2007) e del MAUI Museo delle
Arti dell'Unità d'Italia, presenta "Segni del Nuovo
Millennio", mostra di arte contemporanea, nella prestigiosa
sala dello Spazio Eventi Mondadori in San Marco, a Venezia, da
venerdì 7 a lunedì 24 luglio 2006.
La mostra vedrà la presenza di artisti ampiamente affermati:
Giampaolo Talani, Xante Battaglia, Diego Palasgo, Mario
Paschetta, Matteo Bosi, le cui opere entreranno a far parte
della Collezione della Biennale.
Nell'ambito dello stesso evento, il Comitato scientifico del
MAUI, che si dedica esclusivamente alla promozione dell'arte
italiana, dopo un'attenta ed accurata selezione presenta al
grande pubblico gli artisti inseriti nella Collezione del Museo:
Pierdomenico Magri, PG Baroldi, Alfonso Coppola, Giordano
Macellari, Maddalena Barletta, Franco Orecchia, Gelindo Baron,
Antonio Scala, Maurizio Biondi, Claudia Mazzitelli, Daniele
Pezzoli, Attilio Michele Varricchio, Carmen Cassighi, Stefano
Artale, Nadia Marcuzzi, Iva Recchia, Imma Maddaloni, Sabrina
Marconi, Anna Pozzuoli.
Il MAUI Museo delle Arti dell'Unità d'Italia, con sede
nell'ex Monastero dell'Annunziata, a Teano, luogo dello storico
incontro tra il Generale Giuseppe Garibaldi e Re Vittorio
Emanuele II la mattina del 26 ottobre 1860, ospiterà
prevalentemente - ma non solo - arte contemporanea, percorrendo
anche nuovi percorsi offerti dalla multidisciplinarietà,
attraverso l'esposizione di mostre tematiche e collezioni
permanenti, con opere dei maestri del calibro di Giampaolo
Talani, Simon Benetton, Saturno Buttò, Jorrit Tornquist, Franco
Costalonga, Xante Battaglia, Diego Palasgo, Mario Paschetta,
Raffele Canoro, Bruno Donzelli, Ariel Soulè, Tommaso Cascella,
Enrico Manera, Enzo Maio, Giovanni De Angelis, insieme agli
altri grandi maestri internazionali , con l'obiettivo di
consentire la lettura della storia dell'arte del '900 e di
quella del nuovo millennio. In collaborazione e sinergia con
altri Musei, pinacoteche e gallerie nazionali il MAUI ha in fase
di predisposizione il programma delle sue attività. Il MAUI,
sarà inaugurato ufficialmente il 26 ottobre 2006, in occasione
delle celebrazioni dell'Unità d'Italia.
MAUI Organizzazione Generale: Centro d'Arti Visive "Area51"
di Paolo Feroce e Roberto Ronca
Direttore: Prof. Angelo Calabrese (Napoli) (Direttore
Istituto vesuviano di Ricerche Etnostoriche)
Vice Direttore: Dr. Piergiorgio Baroldi (Venezia)
(Presidente del Collegio dei Sindaci-Revisori dei Conti
dell'Ente Bilaterale Nazionale del Turismo, Amm.re Delegato
Forti & Musei)
Comitato scientifico
Prof. Giancarlo Zaffanella (Padova) (Direttore
dell'Istituto di Ricerche Mediterranee)
Prof. Giuseppe Livoti (Reggio Calabria) (Critico d'Arte e
Guida didattica Biennale di Venezia sezione "Sensi
contemporanei")
Dr.ssa Lea Iandiorio (Torino) (Direttrice Scuola Holden
di Alessandro Baricco)
Allestimenti: Dr. Vincenzo Mazzarella (Caserta)
(Funzionario dei Beni Culturali)
SEGNI DEL NUOVO MILLENNIO
Dal 7 al 24 luglio 2006
Spazio Eventi Mondadori
VENEZIA San Marco 1345
MAUI MUSEO DELLE ARTI DELL'UNITA' D'ITALIA
Vico Tansillo, ex monastero dell'Annunziata - 81057 Teano (CE)
Centro d'Arti Visive Area51 di Paolo Feroce e Roberto Ronca
Via Porta Roma, 13 - 81057 Teano (CE)
www.area51gallery.com
www.biennaleitalia.it
info@area51gallery.com
tel. 0823.564224 - tel/fax 0823.885089
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5.07.2006
(fonte : www.exibart.com
)
ESTATE MILANESIANA
E sette. Milano si prepara ad una nuova edizione della
Milanesiana, il festival di letteratura, musica e cinema ideato
e diretto dalla dark lady Elisabetta Sgarbi. L'evento quest'anno
ci guiderà attraverso i "mondi oscuri". Con un programma che si
preannuncia straordinario.
[leggi]
fino al 5.XI.2006
Arte e manifattura di corte a Firenze dal tramonto dei Medici
all'impero
Firenze, Palazzo Pitti
La Firenze del Grand tour, la fine dei Medici e l'ombra di
Napoleone. Tra i blu dei lapislazzuli e le trasparenze diafane
dei cammei, tra i ricami e le mussoline...
[leggi]
fino al 30.IX.2006
Francesco Gennari /Jan Vercruysse
Torre Pellice (to), Galleria Tucci Russo
Due personali a confronto. Il punto di contatto? Meditazioni
metafisiche e sacrali. Un Lewis Carroll cimiteriale, insieme a
larve e farfalle. Quando la morte è di casa in galleria.
[leggi]
altrecittà:
fino all'8.VIII.2006
Miki Leal - El estudio del pintor
Rovereto (tn), Deanesi Gallery
Una pittura fresca e luminosa che non accetta le complicazioni
delle nuove tecnologie. Un fare pittorico fluido che oscilla tra
figurazione e astrazione. E' la proposta di Miki Leal...
[leggi]
roma:
fino al 12.VII.2006
Sottovetro
Roma, Pasticceria Dagnino
Otto vetrine in centro. Invece di presentare le prelibatezze
della famosa pasticceria siciliana, mostrano le opere di otto
giovani artisti. Lavori freschi, che rendono più accogliente la
Galleria Esedra...
[leggi]
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4 .07.2006
( fonte: www.exibart.com
)
fino al 13.VII.2006
Martin Sedlak
Modena, West village gallery
Un nuovo spazio espositivo nel "villaggio artigianale" di
Modena. Si parte con la mostra di un giovane artista slovacco.
Opere minimal e attenzione alla grafica. Per guidare lo
spettatore aldilà...
[leggi]
fino al 15.VII.2006
Ivana Spinelli
Macerata, Fuorizona
Una galleria si trasforma in un bazar. Modelle Pin Up in
versione Soldato o Kamikaze sfilano sponsorizzando ossessioni
sociali. Una collezione fuori dalle mode. Che sintetizza la
realtà attraverso stereotipi.
[leggi]
libri_saggi
Pittori di carta
(little nemo 2004-2005)
L'illustrazione, campo sterminato quanto poco sondato, eppure
estremamente interessante per i link con la storia ufficiale
dell'arte. Un libro ne ripercorre i principali protagonisti
degli ultimi due secoli.
[leggi]
opera permanente
Eliseo Mattiacci - Danza di astri e di stelle
Reggio Emilia, Ex Fonderia Lombardini
Una danza di stelle e pianeti in acciaio corten. Per dialogare
con il cosmo. Lastre pesantissime ma sottili come fogli di
metallo, dall'effetto aereo. Un'opera imponente e un assetto
complicato per una sfida vinta...
[leggi]
fino al 9.VII.2006
OutArt 2006
Roma, Villa dei Quintili
Un confronto tra archeologia e arte contemporanea. Un binomio
non certo nuovo, ma che lascia spazio ogni volta a nuove
possibilità di incontro. Manca tuttavia il sostegno di un
progetto curatoriale forte...
[leggi]
fino al 2.IX.2006
Mona Hatoum / Moataz Nasr /Daniel Buren / Chen Zhen
San Gimignano (si), Galleria Continua
Ricca estate alla Continua. La galleria di San Gimignano dedica
al suo pubblico tre mostre e un'installazione di Chen Zhen.
Dalle ragnatele ai labirinti...
[leggi]
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27.06.2206 "Il macabro, che bellezza!"
Recensione di Gabi Scardi su "Il Sole 24 ore" del 25.06.2006
della retrospettiva su Cindy Sherman in corso a Parigi (Jeu de
Paume) fino al 3 settembre.
Duecentocinquanta volte Cindy Sherman. Camaleontica,
salutista, superabbronzata, casalinga, depressa, cantante
lirica, ma anche fata, hippie; nelle vesti di Madonna con
bambino o della Fornarina di Raffaello. Attraente o
ripugnante, discreta o impudica, giovanissima o vecchia, piange,
ride, tiene il muso, cucina, riposa; nelle serie più recenti il
suo cadavere si decompone.
Americana, nata
nel 1954, Cindy Sherman da vent'anni conduce un lavoro di
assoluto rigore. Oggi rappresenta l'artista di successo per
eccellenza. Le sue fotografie sono nei musei e nelle collezioni
private del mondo; una sua opera di grandi dimensioni può
raggiungere i 400mila euro. Ma lei è riservatissima.
Semplicemente, racconta, sin da bambina ha amato travestirsi;
così, per il piacere di vedersi in ruoli diversi. Poi cresce,
studia pittura a Buffalo, realizza autoritratti, e la sera
continua a uscire vestita in fogge strane. Comincia a
documentare i propri travestimenti. A partire dal 1975 le sue
prime serie. Nel 1976 produce Bus Rider's, in cui incarna
tutte le possibili tipologie di passeggeri di un autobus. Segue
Murder Mistery, ispirato ai romanzi polizieschi. Nel 1977
si trasferisce a New York e realizza Untitled Film Stills,
fotografie in bianco e nero in cui impersona 69 personaggi di
film di serie B. Scene e personaggi rappresentati danno forma ai
deja vu della vita quotidiana come la viviamo nella realtà e
come la riviviamo attraverso il filtro della cinamatografia più
nota, dal neorealismo italiano al noir americano. Scene e
personaggi sono costruiti con precisione estrema, quasi si
trattasse di una fiction a sfondo sociale; per lo spettatore è
forte la tentazione di partire dalle figure per immaginare un
racconto, ma le scene non sono mai univoche, non è possibile
prevederne gli sviluppi, e ognuna delle immagini è destinata a
restare a se stante; la forza del lavoro risiede proprio in
questa tensione tra la versomiglianza che permette
l'identificazione immediata di uno stereotipo noto, e
un'indeterminatezza che persiste anche davanti all'osservazione
più attenta: tra questi due poli uno spazio di proiezione
individuale in cui l'immaginazione e il desiderio dello
spettatore si possono attivare. Untitled Film Stills
sancisce il successo di Cindy Sherman. La pin-up così sexy
relegata tra i fornelli o pedinata da no sconosciuto, o in
trepida attesa per una telefonata che tarda ad arrivare altro
non è che la donna creata dallo sguardo maschile, il frutto del
desiderio per eccellenza: quella che appare continuamente nelle
riviste, alla televisione, sui manifesti pubblicitari.
Sherman prosegue
nel proprio virtuosistico lavoro e collezionando parrucche,
accessori, vestiti di ogni genere e protesi di seni, di nasi,
dli glutei, continua a inventare personaggi. La retrospettiva
del Jeu de Paume, organizzata cronologicamente, presenta le sue
serie fotografiche in sequenza facendo emergere la varietà e la
coerenza del percorso. Che consiste in un'analisi progressiva
del tema dell'identità, femminile in particolare, della sua
frammentazione, delle forze alle quali è soggetta, dei fantasmi
che può produrre. E' così che quest'opera, in apparenza tutta
superficie, racconta l'attitudine umana a conoscersi o a
misconoscersi, a rappresentarsi, a inventare vite parallele; e
comprendemomenti ludici, ma anche l'immersione nelle zone
d'ombra, nelle aree incerte e più conflittuali, in cui
l'identità è alle prese con l'immaginario collettivo, con gli
stereotipi e con i meccanismi del potere simbolico. E infatti,
dopo aver impersonato l'universo femminile in tutte le
accezioni, comprese quelle legate alla storia dell'arte, con gli
History Portraits, Sherman realizza Disasters e
Fairy Tales, in cui ogni traccia di realismo scompare a
favore dell'artificio e dell'inumano. Utilizzando per la prima
volta protesi e manichini l'artista crea un mondo fantastico
ambiguo, inquietante come lo è spesso il mondo delle fiabe. Da
qui in poi sarà un'immersione nel macabro con l'alterazione e lo
smembramento del corpo. Con le Sex Pictures che
illustrano gli effetti delle perversioni del desiderio Sherman
evoca l'orrore e la repulsione e trasforma gli spettatori in
voyeurs. Civil War e Horror and Surrealist Pictures
sono fantasmagorie con dettagli di cadaveri; poi arrivano le
Broken Dolls, bambole equivoche e oscene, o mutilate. La
rappresentazione di ciò che più profondamente ci disturba
risponde, per Sherman, alla necessità di confrontarci con le
paure più fondamentali, come il degrado fisico e l'onnipresenza
della morte: è la stessa funzione che hanno le fiabe per i
bambini.Nel frattempo, in questo mondo sempre più grottesco,
Sherman si è fatta da parte, scomparsa dietro le sue molteplici
maschere, progressivamente sostituita da manichini ai quali di
animato restano solo gli occhi. Infine, nelle ultime serie, dà
spazio a una figura che probabilmente non poteva prima o poi non
incontrare: quella del clown.
<<Tutto il mondo
è un palcoscenico e gli uomini e le donne recitano una parte>>
scrive Shakespeare in As You Like It. Ecco nella figura
del clown riassunti il gusto carnivalesco per il travestimento e
il recitare se stesso, e l'ambiguità, e l'inafferrabilità
dell'io fino al camaleontismo estremo.
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27.06.2006
(fonte: www.exibart.com )
fino al 30.VII.2006
La donna oggetto
Vigevano (pv), Castello Sforzesco
Pittura, scultura, fotografia e video. Per raccontare l'immagine
della donna lungo un secolo. Una mostra corposa dal titolo
volutamente ironico, che rischia, però, di diventare il suo
limite.
[leggi]
fino al 22.VII.2006
Jonathan Guaitamacchi
Roma, Lipanjepuntin
Triettorie intersecanti, astrazioni prospettiche, scenari urbani
ideali. La galleria romana presenta le panoramiche metropolitane
di Jonathan Guaitamacchi. Tra sogno e realtà...
[leggi]
fino al 30.VI.2006
Marco Campanini - Grand Tour
Rovigo, Sala Celio
Metafotografia, riproduzioni di opere. Per raccontare un mondo
di paesaggi e uomini in viaggio. Che si mostra nascondendosi.
Tra le stampe antiche e le pieghe sulle pagine dei libri.
[leggi]
fino al 14.VII.2006
Georg Herold / Hervé Ingrand
Napoli, Galleria Raucci Santamaria
Il vecchio che avanza nei grandi magazzini Ingrand. Passano gli
anni, ma il pittore non manda al macero la sua ossessione
iconografica. Anzi, continua ad accumulare. Tanto alle
sottrazioni ci pensa Herold.
[leggi]
fino al 30.VI.2006
Giusto Sucato - Scudi Sacri
Palermo, Fondazione Chiazzese
In mostra a Palazzo Branciforte i 17 Scudi Sacri di
Giusto Sucato. Per il ciclo Ierofanie Contemporanee. Un
viaggio nella memoria del sacro attraverso la magia del segno.
[leggi]
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23.06.2006
(Fonte:
www.exibart.com )
LA VILLA CHE DIVENTERÀ MUSEO
Un parco diventa museo Succede nella Città Eterna. Da residenza
fuoriporta a spazio espositivo permanente, ma anche centro di
studio e di documentazione. Villa Torlonia ospiterà le opere
degli artisti della Scuola Romana. E non solo. Storia di un
restauro e di un recupero ben riuscito.
[leggi]
fino al 30.VII.2006
Pablo Echaurren - Al ritmo dei Ramones
Roma, Auditorium Parco della Musica
Musica e pennelli per timpani (e cuori) robusti. Una ventina di
tele al fulmicotone, un paesaggio di chitarre distorte quanto
mai animato. Un omaggio ai grandi Ramones a trent'anni dal loro
disco d'esordio.
[leggi]
fino al 14.IX.2006
Contempor'art
Brescia, Castello
Prosegue il percorso nella storia della fotografia al femminile
della Biennale di Fotografia. Una mostra che fa riflettere. Tra
visioni, luoghi silenziosi ed effetti pittorici. Nove artiste a
confronto...
[leggi]
fino al 28.VII.2006
Elisa Sighicelli - PHI
Milano, Galleria Giò Marconi
Luce, forma e (finto) movimento. Elisa Sighicelli prosegue nella
sua ricerca legata agli elementi fondamentali della visione. In
una mostra che si interroga sui meccanismi della percezione
visiva...
[leggi]
design_interviste
Dorothy Gray. I sogni degli oggetti
Al loro esordio, al Salone Satellite 2005, hanno vinto il Premio
del Pubblico. Un anno dopo il Museo dell'Arredo di Ravenna gli
dedica una personale. Sono Simone Cannolicchio, Giovanni
Delvecchio, Matteo Manenti, Matteo Pini e Federico Santolini...
[leggi]
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22.06.2006
(fonte:
www.exibart.com )
fino al 9.VII.2006
Gianni Bertini
Gallarate, Civica Galleria d'Arte Moderna
Uno sguardo al panorama artistico degli anni Cinquanta. Gianni
Bertini come portatore della bandiera del Movimento dell'Arte
Concreta. Una pittura fatta di pochi colori e un attento studio
della forma...
[leggi]
fino al 16.VII.2006
William Xerra
Parma, Galleria San Ludovico
L'instancabile ricerca di un codice che sappia interpretare la
realtà. E riflessioni teoriche sul potere evocativo del
frammento. I territori artistici di Xerra sembrano non avere
confini...
[leggi]
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22.06.2006
FONTANA
ARBITRARIA
inaugurazione domenica 25 giugno | ore 16.00 | a cura di
florian matzner | parco di poggio valicaia | scandicci (fi)
(Fonte:
www.exibart.com )
Gilberto Zorio realizza un'installazione permanente, la
Fontana arbitraria, per il Parco di Poggio Valicaia,
Scandicci - Firenze.
La scultura è stata realizzata nell'ambito del progetto di ARTE
ALL'ARTE "Rinascimento Nascimento: Arte, Energia e
Sostenibilità" dal Comune di Scandicci con l'Associazione
Arte Continua. Curatore Florian Matzner. L'installazione,
visibile da domenica 25 giugno, sarà accompagnata da una mostra
(fino al 30 settembre 2006) allestita negli spazi espositivi
della Domus Valicaia dove Zorio presenta i bozzetti e un video
sulla Fontana Arbitraria oltre a quattro opere di grandi
dimensioni (La Stella che cambia, 2006; Rossa la bandiera . nera
la bandiera, 2003; Stella di piombo, 2002; Canoa su Piramide n.
1, 1999).
L'iniziativa fa parte di Firenze 99% Contemporanea,
l'evento realizzato dalla Fondazione Pitti Discovery con gli
spazi di arte contemporanea dell'area fiorentina, in occasione
della 70esima edizione di Pitti Immagine Uomo.
Con la Fontana arbitraria prosegue il progetto di Arte
all'Arte "Rinascimento Nascimento: Arte, Energia Sostenibilità"
ideato dall'Associazione Arte Continua a cui hanno aderito in
Toscana le Amministrazioni Comunali di Scandicci , Colle di Val
d'Elsa, Poggibonsi, San Gimignano e Vinci. Tra le iniziative
realizzate fino ad oggi, l'opera di Nari Ward, Illuminated
Sanctuary of Empty Sins del 2001 a Poggibonsi e la "piazza
Guidi" di Mimmo Paladino a Vinci.
Gilberto Zorio è una delle personalità più importanti
della scena artistica italiana, tra i fondatori dell'Arte
Povera. Nel contesto dell'attuale discussione sulle possibilità
e prospettive dell'arte nello spazio pubblico, Zorio ha
elaborato per il Parco di Poggio Valicaia un progetto che si
rifà al motivo della fontana, la forma più antica di opera
d'arte nello spazio pubblico. Simbolo di ricchezza e abbondanza,
la fontana rappresenta da sempre un punto importante di incontro
tra gli uomini e la natura. Un tema di grande attualità, ripreso
da numerosi artisti contemporanei. La Fontana arbitraria di
Zorio è una scultura alta sei metri in acciaio corten, inox e
zincato costituita da un intreccio di tubi metallici su cui
poggia una struttura a forma di stella con due contenitori per
raccogliere l'acqua piovana e l'umidità notturna. Raggiunto il
massimo livello, l'acqua viene espulsa violentemente per mezzo
di un sifone automatico. L'evento è imprevedibile, poiché non
risponde ad una sequenza calcolabile, e può quindi accadere che
l'acqua colpisca chi la sta guardando. Secondo il curatore: " si
viene così a creare un rapporto tra pubblico e scultura che è
allo stesso tempo cosciente e casuale e che fa vivere in modo
attivo ai visitatori l'energia di cui è capace la natura".
Macchina dell'equilibrio e della mutazione alchemica, l'opera
pone in primo piano l'idea di energia, la costante che
attraversa l'intera opera di Zorio. Con la Fontana arbitraria
salgono a sei le installazioni permanenti realizzate fino ad
oggi nel Parco di Poggio Valicaia : da quella di Paolo Staccioli
(2000) a Dario Bartolini, Maria Dompé e Italo Zuffi (quest'ultime
inaugurate nel 2003 sotto la direzione artistica di Adriana
Polveroni) e infine Valentino Moradei Gabbrielli (2004).
Florian Matzner, nota biografica
Già direttore di "Skulptur Project" ( Münster 1997), Arte
all'Arte ( edizioni 1998 e 99) e presidente della commissione
per l'Arte nello Spazio Pubblico della Città di Monaco
(2002-2005) è dal 1998 professore di Storia dell'Arte
all'Accademia di Belli Arti di Monaco.
Gilberto Zorio, nota biografica
Nato nel 1944 ad Adorno Micca (Biella), vive e lavora a Torino.
Protagonista del rivoluzionario movimento formatosi a metà degli
anni Sessanta in Italia, denominato Arte Povera, Gilberto Zorio
pone in primo piano metamorfosi e alchimie, esplorando nel suo
lavoro fenomeni naturali di trasformazione come l'evaporazione o
l'ossidazione e il loro effetto sui materiali. Da sempre l'idea
di energia è la costante che attraversa la sua opera,
privilegiando un'arte che si rivela nel suo farsi. L'attenzione
rivolta all'elettricità lo porta a incorporare nei suoi lavori
lampade, incandescenze, fosforescenze; altrove utilizza stelle e
giavellotti, forme archetipiche comunque evocatrici di energia.
La sua scultura predilige materiali fragili, da cui emergono
gigantesche stelle acciaiose o alambicchi in pyrex, contenenti
soluzioni liquide in bilico su sottili giavellotti d'acciaio:
sospendendo questi elementi in installazioni volutamente
precarie, l'artista parla delle tensioni e della caducità del
mondo fisico e chimico mentale. Dal 1967 partecipa alle
principali mostre dell'Arte Povera. Numerose le mostre personali
e collettive, nei più importanti centri d'arte mondiale a cui
prende parte. Tra queste: l'importante retrospettiva dedicatagli
al Kunstverein di Stoccarda (1985). Inoltre ha esposto presso Il
Centre d'Art Contemporain di Ginevra e il Centre Georges
Pompidou di Parigi (1986), la Philadelphia Tyler School of Art
(1988), la Fundaçao de Serralves di Oporto (1990), l'Istituto
Valenciano de Arte Moderna di Valencia (1991), il Centro per
l'Arte Contemporanea Pecci di Prato (1992), Documenta di Kassel
(1992) ,il Dia center for the arts di New York (2001), l'Institut
Mathildenhöhe di Darmstadt, (2005) e la personale alla Sonnabend
Gallery di New York (2005).
Gilberto Zorio - Fontana arbitraria
Dal 25 giugno 2006
PARCO DI POGGIO VALICAIA
Via della Poggiona 6/a Scandicci
Orari di apertura: da giugno ad agosto dal martedì alla domenica
8.30- 21.00 - settembre dalle 9.00 alle 20.00
www.comune.scandicci.fi.it
Mostra: Disegni e progetti di Zorio
Dal 25 giugno al 30 settembre
Casa Colonica del Parco
Ufficio Stampa
Ambra Nepi Comunicazione
tel. 055/ 24 42 17 - 24 27 05 - 348/6543173
e.mail:
ambranepicomunicazione@gmail.com
Informazioni al pubblico:
Associazione Arte Continua
Tel. 0577/907157
e.mail:
info@artecontinua.org
Ufficio parchi e qualità della vita urbana
Tel 055/7591247
e.mail:
parchieverde@comune.scandicci.fi.it
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21.06.2006
LIGHT ONE IN
ETHER
inaugurazione venerdì 23 giugno | dalle ore 19.00 alle 23.00
| daniele ugolini contemporary | firenze
(Fonte:
www.exibart.com )
La mostra, a cura di Raffaele Gavarro e patrocinata dall'Istituto
Polacco di Roma, raccoglie una serie di opere recenti di
Bakowski, che abitualmente utilizza diversi linguaggi e media
che vanno dall'installazione alla scultura, dal video alla
fotografia.
Light One in Ether è l'installazione che dà il titolo
alla mostra. Da una foto appesa al muro che raffigura l'artista,
parte un filo dalla sua mano collegato al volto di Yuri Gagarin
stampato su di una t-shirt; per azione di un piccolo ventilatore
questa si gonfia dandone un effetto quasi gravitazionale.
A boy and his dog è invece una scultura in scala 1/1 dove
lui stesso e il suo cane sono riprodotti in resina epossidica
Something wrong with my stomach e What's that sono i titoli dei
due video che insieme alle foto della serie Museum of Earth
e ai piccoli oggetti Spaceship, Explorers samplers and other
explorative devices, completano il complesso e straordinario
percorso del lavoro di Kuba.
Kuba Bakowski è nato nel 1971 a Poznan, dal 2003 vive e lavora a
Varsavia.
Tra le mostre recenti segnaliamo le personali al Center of
Contemporary Art Ujazdowski Castle di Varsavia del 2006,
Aircraft Tests alla Zacheta National Gallery di Varsavia nel
2003, le collettive Beyond the Red Horizon al National Center of
Contemporary Art di Mosca, "Instant Europe" a Villa Manin di
Passariano e "Pasage d'Europe" al Museé d'Art Moderne de
Saint-Etienne nel 2004, oltre alla partecipazione al Group show
"Egoistic,Immoral,Obsolete" presso la Zacheta National Gallery
nel 2005.
L'esposizione è accompagnata da un catalogo con un testo del
Curatore e di Ania Jagiello.
Light One in Ether è inserita nel circuito espositivo 99%
Florence Contemporary evento organizzato da Pitti
Immagine Discovery.
Kuba Bakowski. Light One in Ether
La mostra resterà aperta fino al 29 Settembre (chiuso Agosto)
da lun. a ven. orario 16.00 - 20.00
Daniele Ugolini Contemporary - NUOVO SPAZIO
Via Montebello 22 r - 50123 - Firenze
tel/fax 055 / 26.54.183
ugoliniarte@fol.it
www.ugoliniart.com
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21.06.2006
INTERSEZIONI
2.
ANTONY GORMLEY. TIME HORIZON
inaugurazione sabato 24 giugno 2006 | ore 18.30 | a cura di
alberto fiz | parco archeologico di scolacium roccelletta di
borgia | catanzaro
(fonte: www.exibart.com )
Gormley e Scolacium ovvero il respiro di un artista dentro una
città scomparsa. L'ambizioso progetto a cura di Alberto Fiz
prenderà forma tra gli ulivi e le antiche rovine del Parco
Archeologico di Scolacium, tra Catanzaro e le spiagge joniche,
tra il 25 giugno e il 8 ottobre. Time Horizon è il
titolo dell'installazione che Antony Gormley ha realizzato
appositamente per Scolacium. Saranno 100 sculture in ferro di
189x53x29 centimetri, dal peso di 650 chili ciascuna che
l'artista inglese ha creato partendo dai calchi del suo corpo;
le opere appaiono come una serie di varianti rispetto al
processo di respirazione.
L'evento espositivo organizzato dall'Assessorato alla Cultura
della Provincia di Catanzaro con la collaborazione
dell'Assessorato alla Cultura della Regione Calabria e della
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della
Calabria, propone, accanto all'installazione che dà il titolo
alla rassegna, una mostra personale di Gormley nei
suggestivi ambienti del Museo del Frantoio, all'interno del
Parco di Scolacium, con una selezione di opere che vanno dalla
fine degli anni Ottanta sino a oggi, in grado di ripercorrere la
ricerca linguistica e le innovazioni stilistiche dell'artista.
Time Horizon caratterizza la seconda edizione di
Intersezioni, la rassegna nata nel 2005 con l'obiettivo di
proporre una nuova fruibilità dell'arte, sottolineando la
relazione tra il patrimonio archeologico e l'esperienza dei
maggiori scultori contemporanei. Tony Cragg, Jan Fabre e Mimmo
Paladino sono stati i protagonisti della prima edizione. "Dopo
il successo dello scorso anno il Parco Archeologico di Scolacium
è al centro di un altro impegnativo progetto internazionale
particolarmente innovativo dove l'arte di oggi instaura un
inedito dialogo con la memoria e la storia", afferma Maurizio
Rubino Assessore alla Cultura della Provincia di Catanzaro. Ed è
il Presidente della Provincia di Catanzaro Michele Traversa a
confermare che "con Intersezioni la Calabria della cultura non
solo valorizza uno dei suoi luoghi storici di maggior fascino ma
diventa un punto di riferimento per la comprensione dei
linguaggi più attuali promuovendo un nuovo approccio con i
maggiori maestri della contemporaneità".
Per quanto riguarda il progetto espositivo è Alberto Fiz a
spiegare come "in questo caso Gormley abbia messo a disposizione
il proprio corpo per compiere un'indagine sull'universo fisico e
sensoriale che interagisce con il territorio e con
l'architettura del luogo". Tutto ciò, ribadisce il critico,
"consente di ampliare la nostra percezione e di sviluppare un
percorso visivo completamente nuovo ponendoci in continua
relazione con la moltitudine del nostro essere e del nostro
agire. L'uomo diventa, allo stesso tempo, contenitore e
contenuto dello spazio infinito". Le sculture occupano il Parco
di Scolacium disponendosi sull'intera area sia nella zona
archeologica del Foro, ovvero la piazza principale della colonia
Minervia Scolacium dove un tempo erano situati i
monumenti più importanti, sia nell'immenso uliveto circostante.
Sono state collocate ciascuna su una base differente alla stessa
altezza creando un'unica linea dell'orizzonte. "E' la prima
volta che posso utilizzare un luogo così affascinante e così
ricco di riferimenti alla memoria storica e alla realtà del
presente", afferma Gormley. "Il mio progetto si sviluppa su due
assi, quello orizzontale della storia e quello verticale della
natura e della terra. Le mie sculture, che richiedono la
presenza diretta dello spettatore, si possono considerare come
una sorta di agopuntura in grado di ridare energia allo spazio
evidenziando aspetti che prima sembravano nascosti".
L'installazione dello scultore inglese va considerata come un
innesto sul territorio dove archeologia e geologia trovano nuovi
punti di connessione e lo spettatore che giungerà al Parco
Archeologico di Scolacium si troverà a compiere un percorso
esplorativo affascinante e misterioso dove le opere di Gormley
attendono in silenzio di essere scoperte creando un rinnovato
dialogo con chi osserva.
Accanto a questa complessa installazione ci sarà, come s'è
detto, una mostra allestita negli spazi del Museo del Frantoio
che per la prima volta viene utilizzato per un'esposizione
d'arte contemporanea. In una cornice di archeologia industriale
formata da macine, presse e mole degli anni Trenta per la
lavorazione delle olive, sono state collocate alcune opere come
Seeing and believing del 1988, Sovereign State del
1989/90, Transfuser III del 2002 e Concentrate I
del 2003 da cui risulta con chiarezza l'originalità
dell'indagine di Gormley che ha rivitalizzato la figura umana
nella scultura contemporanea attraverso una radicale indagine
sul corpo, inteso come luogo di memoria e di metamorfosi in una
ricerca sull'individualità ma anche sul corpo collettivo e sulla
relazione tra sé e gli altri. A questo proposito appaiono
emblematiche le due opere della serie Quantum Cloud, ovvero
Quantum Cloud XVII e Quantum Cloud XXIV, entrambe del 2000,
dove la figura appare nascosta all'interno di filiformi
strutture in acciaio che ne impedisce una reale percezione, come
se chi osserva fosse costretto ad un continuo processo di
avvicinamento e di allontanamento. Nel caso di Transfuser III
del 2002, il corpo sospeso è avvolto da un involucro in acciaio,
quasi una navicella spaziale, che sembra custodire il feto.
Nella piccola piazzetta che porta all'ingresso del Museo del
Frantoio lo spettatore sarà accolto invece da Present Time
del 2001, una grande scultura in ferro di tre metri e mezzo
d'altezza basata sulla sovrapposizione di due calchi
dell'artista divisi da una linea orizzontale dove si crea una
stretta relazione tra l'elemento fisico e quello spirituale, tra
lo spazio interno e quello esterno in una indagine tesa a
metterci in contatto con l'aspetto più recondito e segreto
dell'esistenza.
La mostra è accompagnata da un catalogo in italiano e inglese
edito da Electa che rappresenta la prima importante monografia
dell'artista pubblicata in Italia. Accanto al saggio del
curatore Alberto Fiz, sono raccolti contributi critici di Maria
Grazia Aisa, Bruno Corà e Colin Renfrew. Il volume, inoltre, è
accompagnato da un'intervista di Antony Gormley con Alberto Fiz.
Intersezioni - Seconda edizione
Time Horizon. Antony Gormley al Parco Archeologico di Scolacium:
un'installazione di 100 sculture e una mostra personale di
grandi opere
Dal 25 giugno all' 8 ottobre 2006
Organizzazione: Assessorato alla Cultura della Provincia di
Catanzaro con la collaborazione dell'Assessorato alla Cultura
della Regione Calabria e della Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici della Calabria
Orari: tutti i giorni 10-21,30; ingresso libero
Catalogo: Electa con testi in italiano e inglese
Parco Archeologico di Scolacium Roccelletta di Borgia
(Catanzaro)
Info: 0961. 391356-84342-741257
www.provincia.catanzaro.it
Ufficio Stampa: Studio Esseci-Sergio Campagnolo
tel. 049 663499; fax 049 655098
info@studioesseci.net
www.studioesseci.net
Ufficio Stampa Electa
tel. 02.21563433- 250; fax 02.21563314
elestamp@mondadori.it
imaggi@mondadori.it
www.electaweb.it
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21.06.2006
(fonte: www.exibart.com
)
FIRENZE SFILA
Torna Pitti Immagine Uomo. Dal 21 al 24 giugno Firenze si
trasforma ancora una volta in un vero e proprio contenitore di
creatività: numerosi eventi fuori-salone e party a tema si
aggiungono alla realtà fieristica vera e propria e restituiscono
l'immagine stimolante di una città in cui il lusso va a
braccetto con lo sport. Mentre la moda dialoga con l'arte...
[leggi]
fino al 10.IX.2006
Ex fabrica
Milano, Castello Sforzesco
Luoghi di confine, ai margini della realtà. Dove la città
finisce e inizia qualcosa che non ha nome. Tre fotografi
raccontano ciò che Milano ha lasciato dietro di sé, intorno a
sé.
[leggi]
fino al 24.VI.2006
Enrico Castellani
Napoli, Lia Rumma
In una sala di un romantico purismo, dove il bianco è ovunque,
nel marmo del pavimento come nella tinteggiatura delle pareti,
Castellani parla di movimento. Attraverso nove opere.
Acromatiche e senza segno...
[leggi]
fino al 22.VI.2006
Pier Paolo Calzolari
Milano, Cardi & Co.
Ordinato, pulito, incisivo. Caustico apprendista della materia,
Calzolari torna a dar vita alle sue "nature morte". Nuove
visioni, tra l'immanenza della pittura e la contingenza della
scultura...
[leggi]
fino al 5.XI.2006
Annamaria Gelmi
Pergine Valsugana (tn), Castel Pergine
L'arte del presente si confronta con la forza di mura antiche.
Installazioni che fluttuano tra una dimensione e un rosso che si
fanno notare. E interventi che si fondono con con il chiaro
cielo delle Alpi.
[leggi]
arteatro_progetti
Cosmesi / Avvisaglie di un cedimento strutturale
Come far diventare lo spazio drammaturgia? Colorandolo di bianco
e sporcandolo di rosso. Colmandolo di oggetti da utilizzare.
Assegnandogli un interlocutore solitario. In un nuovo spazio, a
Roma.
[leggi]
fino al 16.VII.2006
Enigma emozionante
Mirano (ve), Spazio Pardes
A confronto con l¡¯imponderabile esattezza dei numeri. Ma anche
con l¡¯ingombrante presenza dell¡¯infinito, che tutto pu¨°
mettere a soqquadro. E la logica pu¨° saltare, quando l¡¯arte
conta¡
[leggi]
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20.06.2006
(fonte: www.exibart.com )
fino al 31.VIII.2006
I pittori del Rinascimento a San Severino
San Severino Marche, Palazzo Servanzi
San Severino Marche: da piccolo borgo marchigiano a centro di
produzione artistico rinascimentale. Attraverso le opere del
Pinturicchio, di Signorelli e di Bernardino di Mariotto.
[leggi]
fino al 24.IX.2006
Good Vibration
Siena, Palazzo delle Papesse
Musica e arti visive viaggiano di pari passo influenzandosi a
vicenda. Contribuendo a creare i miti della scena pop rock. A
ribadire il concetto un fiorire di mostre ed eventi in tutta
Italia. Ecco cosa succede a Siena...
[leggi]
fino al 24.IX.2006
Francesco Zizola / Emilio Gentilini
Roma, Museo di Roma in Trastevere
La narrazione è in bianco e nero. Frammenti di storie che
testimoniano trasformazioni e contraddizioni dei nostri tempi.
All'occhio della macchina fotografica la potenza di prolungarne
lo sguardo.
[leggi]
architettura
Routines postcaad / David Serero
La fascinazione per il digitale determina il lavoro di Serero.
Progettazione generativa, dinamica dei flussi, cristallografia,
acustica e manipolazioni topografiche. Ma il potenziale deviante
di queste tematiche viene consapevolmente assorbito...
[leggi]
fino al 7.VII.2006
Rudi Wach - Caduta del niente
Milano, A arte Studio Invernizzi
Colpiscono con il loro lirismo. Commuovono con la loro perenne
instabilità. Li guardi e ti rapiscono con la loro figura
danzante. Fremono tra le pareti quei corpi sfuggevoli. Uomini e
insieme animali...
[leggi]
libri_biografie
Basquiat
(castelvecchi 2006)
Come può sopravvivere un outsider nel famelico mondo dell'arte?
Una giornalista americana ci accompagna in un viaggio
affascinante nel cuore pulsante della New York anni '80, sulle
tracce di un piccolo-grande genio.
[leggi]
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20.06.2006
SEGNI DI VITA
inaugurazione giovedì 29 giugno | dalle ore
20.00 | bad museum | casandrino
(fonte: www.exibart.com )
Segni di vita, Suggerimenti estetici per dare certezza alla propria
esistenza è un progetto di Bunker Art Division con la
consulenza scientifica di NOT gallery.
Ruben Coen Cagli e IABO, due artisti completamente
diversi, due progetti apparentemente inconciliabili, danno vita ad
una serie di strategie per combattere l'insicurezza che pervade
l'esistenza dell'uomo di oggi.
Comunemente, in una società evoluta come la nostra, si affidano
tutte le possibilità di miglioramento della qualità della vita allo
sviluppo di una tecnologia che abbia tale obiettivo. Non si crede
altresì che si possa elaborare una simbologia segnica, e dunque
sviluppare un'estetica, che sia in grado di contrastare le
difficoltà di una vita sempre più complessa e problematica come
quella di oggi.
In una realtà globalizzata nella quale il comportamento del singolo
e la sua identità scompaiono all'interno della massa, si pensa che
il proprio destino sia necessariamente legato a quello degli altri e
che dunque è inutile compiere gesti che esulino dal comportamento
collettivo. L'idea di essere dipendente dagli altri è però motivo di
profonda insicurezza; tuttavia qualcosa è possibile fare, nel modo
di vedere la vita, di rappresentarla, per affrontarla con maggiore
determinazione e senza paure.
Per vivere meglio nel presente è necessario documentare nella giusta
maniera quanto ci accade quotidianamente e nello stesso tempo
prepararsi a ciò che potrebbe accadere in futuro.
Si può imparare a registrare ciò che quotidianamente compiamo nel
momento stesso in cui lo facciamo e, di conseguenza, imparare a
leggere quanto compiuto (passato) per comprendere il senso e la
direzione dei nostri gesti.
Si può imparare a mettere qualcosa da parte, soprattutto ciò che
sottovalutiamo per il fatto che ne abbiamo in abbondanza, perché un
giorno (futuro), da un momento all'altro, potremmo esserne privi.
Ruben Coen Cagli e IABO daranno vita presso il BAD Museum a delle
installazioni/performance che avranno lo scopo di coinvolgere lo
spettatore nella costruzione di rappresentazioni che consentano di
vivere il presente con più sicurezza e con più consapevolezza.
Ruben Coen Cagli - Macchina per tracciare Macchina per
tracciare è un progetto per un'installazione interattiva e una
performance robotica che si propongono come nodi intermedi in una
rete di riflessioni sulla traccia.
Ogni gesto, ogni azione che compiamo lascia delle tracce.
Un'esistenza, la nostra, che indipendentemente dalla volontà
modifica i posti e le cose, contribuendo alla memoria dei luoghi con
numerosi tasselli disordinati, e con alcuni altri depositati
sistematicamente.
Il progetto intende coinvolgere il visitatore in un esperimento che
produca un richiamo dell'attenzione sulla propria fisicità a volte
dimenticata. I movimenti delle persone vengono trasformati
nell'installazione in tracce video, e da un robot in tracce fisiche
su fogli di alluminio che possono essere acquistati in moduli da
30x30 cm.
Chi accorre al BAD Museum diventa parte integrante della
sperimentazione che Ruben Coen Cagli sta realizzando in
collaborazione col Robot Nursery Laboratory dell'Università di
Napoli Federico II.
Ruben Coen Cagli - Nato nel 1979 a Napoli, Ruben Coen Cagli si
laurea in fisica presso l'università Federico II, dove attualmente
sta completando un dottorato di ricerca in fisica, studiando il
processo creativo visivo con approccio cognitivista. Attivo da dieci
anni come artista visivo, in passato ha realizzato illustrazioni,
quadri, grafica animata, video installazioni. Dal 2004 porta avanti
una sperimentazione volta a introdurre nella sua pratica artistica
le idee e le tecniche delle scienze computazionali,
dell'elettronica, della robotica e dell'interattvità. Nel 2006 i
suoi progetti sono stati presentati al festival PixelACHE presso il
museo Kiasma di Helsinki, al workshop CMCA presso il Goldsmiths
College di Londra, e in rete su Rhizome.org artBase.
http://people.na.infn.it/~rcoen/portfolio2005/portfolio2005.html
IABO - Beni sottovalutati dalla società, I'Acqua Il progetto
prevede l'acquisto, da parte di chi ne vorrà essere coinvolto, di
una quantità d'acqua che sarà consegnata il 13 maggio 2050.
L'acqua/opera sarà custodita dal BAD Museum in un bunker
appositamente costruito. L'acquisto, e la consegna nel 2050, saranno
certificati da un "attestato di proprietà/opera" di IABO. L'intento
è quello di coinvolgere il partecipante ad una riflessione
sull'importanza dell'acqua nella nostra vita, sulla necessità di
conservarla per garantire una possibilità di vita nel futuro.
L'acqua sarà imbottigliata in una serie limitata di 400 bottiglie,
che sarà possibile acquistare sui siti internet del BAD Museum e di
NOTgallery o fisicamente presso le sedi dei due centri.
Il giorno dell'inaugurazione IABO si renderà disponibile alla firma
degli attestati di proprietà e alla messa in funzione del bunker.
IABO - Sta terminando gli studi nel corso sperimentale Quartapittura
all' Accademia di Belle Arti di Napoli. Nel 1994 inizia il suo
percorso come writer, sperimentando nuove tecniche di comunicazione
nell' ambiente urbano. Nel 2004 inaugura la sua prima personale Wild
at heart, nello spazio LOL moda, arte e design a Roma. Intanto nel
'97 vive a New York dove entra in contatto con artisti della scena
underground. Arreda poi la stazione ferroviaria di Gianturco durante
l' iniziativa Circumwriting della circumvesuviana. Ha partecipato a
varie collettive. Ha fondato il CREIAstudio design per la pubblicità
e la comunicazione visiva. Nel 2005 espone alla XII edizione della
Biennale dei Giovani Artisti dell' Europa e del Mediterraneo a
Napoli Castel Sant' Elmo. Ha realizzato il manifesto per la campagna
sulla prevenzione della prostata organizzato dal ospedale Cardarelli
e il Comune di Napoli.Dopo una serie di incursioni "illegali" nelle
gallerie napoletane è stato individuato dalla NOTgallery, con la
quale ha realizzato una mostra/evento: EN1 (Esprit Nouveau) la sua
prima personale a Napoli, ed ha partecipato a fiere internazionali
d'arte contemporanea tra cui e Arte fiera (Bologna) 2006 e MiArt
(Milano).
Per diventare proprietario di una quantità d'acqua o di una traccia
Chi comprerà le bottiglie direttamente presso le sedi del BAD Museum
o di NOTgallery, dovrà fornire i propri dati personali (nome,
cognome, data di nascita e codice fiscale) e riceverà immediatamente
l'attestato di proprietà. La quantità d'acqua desiderata potrà
comunque essere acquistata per corrispondenza inviando i propri dati
agli indirizzi e-mail del BAD Museum o di NOTgallery (info@bunkerart.org,
info@notgallery.com) e l'attestato di proprietà verrà spedito in
contrassegno. Il prezzo di ogni bottiglia è di 15 euro.
Chi avesse contribuito a lasciare le proprie tracce, potrà
acquistarne un modulo di 30 x 30 cm direttamente al BAD Museum; per
chi non potesse partecipare ma fosse comunque interessato ad
acquistare uno o più moduli potrà prenotarli scrivendo ad uno dei
due indirizzi e-mail.
Il prezzo di ogni modulo di traccia da 30x30 cm è di 15 euro.
I dati forniti saranno utilizzati nel rispetto assoluto della legge
sulla privacy.
BAD travel
Per agevolare i visitatori che non volessero usare mezzi propri o
pubblici, sarà disponibile un autobus per condurre i partecipanti da
Napoli al BAD Museum.
Durante il viaggio saranno offerti musica e caramelle.
Il prezzo del viaggio di andata e ritorno è di 3 euro.
E' necessaria la prenotazione. Per informazioni su orari e luogo di
partenza telefonare al numero 3346652854 o scrivere a info@bunkerart.org.
Segni di vita, Suggerimenti estetici per dare certezza alla
propria esistenza
BAD museum - Via B.Croce 1, 80025, Casandrino (NA) - Italia
inaugurazione: giovedì 29 giugno 2006, dalle ore 20.00
catalogo: distribuito all'inaugurazione
durata: 29 giugno - 31 luglio, orario: su appuntamento
biglietti: ingresso libero
per informazioni al pubblico: Tel./fax +39 0815053621 - +39
3346652854
ufficio stampa BAD: press@bunkerart.org - Tel: +39 3402891098
info@bunkerart.org
www.bunkerart.org
fino al 24.IX.2006
Lucio Fontana - Venezia / New York
Venezia, Peggy Guggenheim
Oli, lamiere, pietre preziose, vetri dipinti. E naturalmente i
famosi tagli. Per descrivere le due città che più di tutte le altre
lasciarono un segno nel suo immaginario: Venezia e New York.
[leggi]
fino al 30.VI.2006
Giorgio de Chirico - L'enigma e la gloria
Catanzaro, Complesso del San Giovanni
de Chirico, per esempio. Dagli anni della Metafisica a quelli del
secondo dopoguerra. Manichini, mobili nella valle, piazze
enigmatiche e virtuosismi d'apres. E le influenze sulle
generazioni successive...
[leggi]
fino al 22.VII.2006
Paula Wilson
Milano, Suzy Shammah
Cos'è la Hanno Valley? La risposta è nel ciclo di lavori di Paula
Wilson.Nel mondo incantato e ironico della giovane artista
americana. Che sembra non saper scegliere tra le mille tecniche
pittoriche.
[leggi]
fino al 30.VI.2006
Rosell Meseguer
Roma, Change + Partner
Fotografie digitali su metallo e telo militare. E un video che
completa il progetto, iniziato nel 1999. Sono i lavori esposti
dall'artista spagnola alla sua prima personale in territorio
italiano...
[leggi]
fino al 24.VI.2006
Giovanni Frangi - View-master
Firenze, Poggiali e Forconi
Dall'iconografia classica degli di Samuel Butler a Jules Verne. Per
passare attraverso l'opera capitale di Duchamp. I view-master
di Frangi zampillano da molteplici ispirazioni...
[leggi]
fino al 27.VI.2006
Patrizia Molinari - I luoghi, le origini
Senigallia (an), Rocca Roveresca
Forme fetali ritagliate nell'acqua. Fluorescenze marine e
trasparenze che si declinano nel vetro. Stelle che cadono dal cielo
per diventare percettibili nella loro vera essenza.
[leggi]
19.06.2006
SERATE DI ARTE
CONTEMPORANEA ALLA ROCCA SFORZESCA
22 e 29 giugno 2006 serate inaugurali di ad'a.
4 | ore 21-24 con una performance e installazioni | mostra promossa
da provincia di bologna e comune di imola | a cura di Roberto Daolio
| rocca sforzesca | imola
(fonte. www.exibart.com )
L'assessore alla cultura del Comune di Imola Valter Galavotti invita
il 22 e il 29 giugno 2006 alle serate inaugurali di ad'a.
4, mostra dedicata alla ricerca artistica contemporanea curata
da Roberto Daolio, che da quattro anni invita tra i più interessanti
artisti italiani a rileggere l'architettura, la storia e il museo
della Rocca Sforzesca, creando sempre nuove relazioni con il suo
pubblico.
Vorrei un po' di arte contemporanea dicono gli oggetti di uso comune
(un orinatoio, un barattolo, un neon, due lucidatrici, un
biliardino) protagonisti della campagna promozionale ideata da
Mannes Laffi alias [mu]design, parte integrante della rassegna. Gli
oggetti rivendicano lo status di opera d'arte conferitogli da
Duchamp, Warhol, Flavin, Koons, Cattelan, consapevoli di non poter
essere più guardati allo stesso modo dopo l'intervento di questi
grandi maestri di contemporaneità.
Così, certi della forza trasformatrice e rivitalizzante che l'arte
contemporanea è in grado di imprimere agli oggetti, alle persone, ai
luoghi, sono stati prodotti i lavori di otto artisti che
rivoluzioneranno i percorsi e moltiplicheranno i punti di vista, per
vivere in maniera diversa uno dei monumenti più belli della nostra
città.
Maurizio Bolognini farà tracciare alle sue macchine
programmate linee infinite sulle antiche mura; Michael Fliri
con un'azione performativa e con un lavoro fotografico darà
un'interpretazione contemporanea dell'idea di cavaliere; il gruppo
romano dei Globalgroove installerà un lavoro audio-video sul
tema della guerra; le armi "glamour" di Antonio Riello si
insinueranno come virus nelle vetrine della collezione della Rocca;
l'artista genovese Luca Vitone con i Canterini della Val
Bisagno, nel luogo più inaccessibile della fortezza darà vita a una
sorprendente performance che nell'abbinare musica popolare e
architettura medievale, innescherà una diversa percezione di idea di
tradizione. E poi la net art di cocacolascompany, le
installazioni di grandi dimensioni di Michela Ravaglia e
dell'artista croato, ma imolese di adozione, Petar Stanovic
che utilizzando forme architettoniche proporrà un possibile dialogo
tra culture.
Per chi vuole saperne di più, avere l'opportunità di conoscere
meglio il lavoro degli artisti invitati, porre domande, potrà
seguire le due visite guidate previste per il 13 luglio e il
7 settembre (ore 21), durante le quali Claudia Baroncini dei Musei
Civici di Imola accompagnerà i visitatori alla scoperta di ad'a.
Un ringraziamento a coloro che affiancano il Comune di Imola nel
sostegno di Ad'a: l'Assessorato alla Cultura della Provincia di
Bologna che affianca i Musei Civici fin dalla nascita del
progetto, dimostrando una preziosa attenzione alla contemporaneità e
alla creatività giovanile; gli sponsor, Fondazione Cassa di
Risparmio di Imola, Cooperativa Sacmi di Imola e di
Cir Ambiente, senza i quali Ad'a non sarebbe possibile.
ad'a. 4
Imola, Rocca Sforzesca
22 giugno 2006 e 29 giugno 2006 ore 21-24
La mostra rimarrà aperta fino al 10 settembre 2006
Venerdì 17-20. Sabato e domenica 16-20
Cura scientifica: Roberto Daolio
Progetto: Claudia Baroncini, Roberto Daolio, Mannes Laffi, Claudia
Pedrini
Enti promotori: Provincia di Bologna, Assessorato alla Cultura,
Invito in Provincia; Comune di Imola, Assessorato alla Cultura,
Musei Civici
Con il contributo: Fondazione Cassa di Risparmio di Imola
Cooperativa Sacmi, Imola; Cir Ambiente, Imola
Info:
Musei Civici di Imola
tel. 0542-602609
musei@comune.imola.bo.it
www.ada-areadazione.it
CAPITAL CULTURE
ENRICO MORSIANI . LINK
inaugurazione mercoledì 21 giugno | ore 19 |
collettiva a cura di marco scotini | personale a cura di santa
nastro | prometeogallery e spazio project | milano
Capital Culture è una mostra collettiva, parte di un progetto
a lungo termine e in più tappe, che inizia il proprio percorso negli
spazi di Prometeogallery a Milano. Capital Culture è il tentativo di
costruire un atlante di immagini e situazioni sulla nozione di
"capitale" in un tempo di transizione e globalizzazione come è
quello attuale.
Se Sergej Ejzenstejn nel 1927 dopo Ottobre progetta una edizione
cinematografica de Il Capitale di Karl Marx, Guy Debord nel '67
sostituisce più volte la parola "capitale" di Marx con quella di
"spettacolo" attraverso la pratica del détournement. Una frase
chiave de La società dello spettacolo recita: "Lo spettacolo non è
un insieme di immagini, ma un rapporto sociale fra individui,
mediato dalle immagini" dove nella frase de Il Capitale si leggeva:
"Il capitale non è una cosa ma un rapporto sociale fra individui,
mediato da cose". Non è un caso che lo stesso Debord finirà nel
realizzare nel 1973 un adattamento cinematografico del suo libro più
radicale.
Che significa porre un rapporto diretto tra produzione sociale e
produzione di immagini? Tra produzione materiale e comunicazione
linguistica? E' possibile verificare fianco a fianco crisi del
paradigma della rappresentanza e crisi di quello della
rappresentazione? Quali rapporti di scambio sono ora possibili tra
ambito estetico e sfera del politico? Quale è l'apporto degli
artisti attuali al generale incremento della domanda di democrazia?
Ai dodici artisti presenti in Capital Culture, che provengono da
varie latitudini e da esperienze diverse del fenomeno della
globalizzazione - dall'America Latina all'Est europeo -, è stato
chiesto di presentare un lavoro in risposta a questi interrogativi.
Schizofrenia, economia, lavoro, informazione, cultura, storia e
democrazia, sono alcuni dei temi che articoleranno il percorso
espositivo della mostra, ma soprattutto il rapporto tra
immaginazione politica e memoria collettiva sarà la piattaforma
comune in questa occasione ai vari interventi che intendono
confrontarsi sugli stessi problemi a partire dalle proprie diversità
culturali. Se il modello capitalista su scala globale è il terreno
che accomuna le differenti esperienze, la partecipazione in forma
diversa al fenomeno e le diverse derivazioni locali aprono ancora
uno spazio di confronto critico e di produzione di possibili
pratiche alternative.
Se Ernesto Salmerón, attraverso una serie di cortometraggi, propone
la storia nicaraguese recente alla luce dell'intervento americano
nel processo di formazione e sparizione del movimento rivoluzionario
nicaraguese, le foto di Maxim Karakulov sono un interrogativo senza
risposta sulla fine dell'idea comunitaria e collettiva in Russia.
Così il rapporto tra memoria e desiderio nei pazienti di psichiatria
in Javier Téllez, la cancellazione della memoria storica per eccesso
di informazione delle masse urbane del Salvador in Ronald Morán o
l'archivio sulle tattiche militari americane di Ian Tweedy sono
alcuni esempi della serie di riflessioni aperte dagli artisti sulla
trasformazione del capitalismo precedente nell'attuale mercato
transnazionale e globale.
La Prometeogallery di Milano presenta, nello spazio Project, la
mostra Link di Enrico Morsiani, a cura di Santa Nastro. Il
progetto si articola in due fasi. La prima prevede l'installazione
sulle pareti della project di 3 lavori in cera intitolati Link, da
cui partono altrettanti fili ingrassati,che percorrono lo spazio
della galleria fino alla porta d'ingresso, per poi uscire nei
paraggi circostanti, con la precisa volontà di stabilire, con delle
vere e proprie "esche", un collegamento fisico tra mondo esterno e
gli spazi interni della galleria. E quindi con lo stesso microcosmo
dell'arte.Ma non solo. I fili creano una sorta di decelerazione tra
la cultura contemporanea, fatta di numerose immagini e fatti che
scorrono sulle vite umane ad una velocità impressionante, e lo stato
d'introspezione che appartiene ad ognuno di noi, rappresentato dal
cerchio di opere in cera, e dallo stato di galleggiamento - in cui
si muoveranno gli spettatori - che esso va a creare.
La seconda fase del progetto (The Maori Masks-the farest culture), è
rappresentata da tre pannelli in legno bianco che recano fotografie
relative alla cultura maori che è la cultura geograficamente più
lontana sul planisfero mondiale dal luogo in cui vive l'artista
(Imola, Occidente Periferico). Le foto sono state scaricate
velocemente da internet e una volta montate su cornici Ikea sono
state installate su i tre pannelli che dotati di ruote e maniglie,
verranno installati in spazi pubblici limitrofi alla galleria (il
bar, il ristorante, lo studio di Italo Zuffi). L'organicità del
progetto è fedele alla ricerca di Enrico Morsiani che trova nella
degenerazione della condizione periferica e "decentrata" il suo
punto di forza.
CAPITAL CULTURE
Artisti: A-1 53167 (GCA), Wilbert Carmona (NIC), Gianluca Codeghini
(I), Valery Chtak (RUS), El Perro (E), Daniele Galliano (I), Maxim
Karakulov (RUS), Ronald Morán (ES), Ciprian Muresan (RO), Ernesto
Salmerón (NIC), Javier Téllez (YV), Ian Tweedy (USA).
ENRICO MORSIANI. LINK
Fino al 21 luglio 2006
Orario: da martedì a venerdì 11.30-19.30, sabato e lunedì su
appuntamento
Prometeo Gallery e Spazio Project
Via Giovanni Ventura 3 (20134)
+39 0583471464 (fax), +39 0583394210 (tel)
ida.pisani@virgilio.it
web.prometeo-arte.it
18.06.2006 Recensione di Flavia Foradini su "Il Sole 24
ore" del 18.06.2006 di "Kuba", installazione di Kutlug Ataman
nella nave Negrelli in navigazione sul Danubio (visitabile fino
al 9 settembre 2006).
E' il secondo fiume d'Europa per lunghezza e presto, non
appena Romania e Bulgaria aderiranno all'Ue, nonostante i
tasselli ancora mancanti di Croazia e Serbia sarà la più
importante via d'acqua dell'Unione europea. Un fiume che è da
secoli icona dello sviluppo storico, politico e culturale del
nostro continente, e che oggi a colpi di vertici sovranazionali
e di trattati si cerca faticosamente di restituire del tutto e
senza vincoli alla navigazione.
Ma là dove politica ed economia
ancora arrancano, di continuo frenate da distinguo e
particolarismi, la cultura riafferma la propria vocazione a una
produzione e a una diffusione incuranti di barriere e confini. E
mentre ancora il traffico commerciale è un percorso a ostacoli
tra mine, ripicche e ponti inadeguati al grande traffico, una
vecchia nave da carico italiana sta risalendo pacifica la
corrente per oltre 1500 km alla volta di Vienna, anticipando la
ricomposizione del dialogo tra nord e sud.
E' la <<Negrelli>>, e la sua
nostranità già si esaurisce nel nome e nel caso che l'ha fatta
prescegliere, perché il suo carico è turco e non finalizzato
alla vendita bensì alla contemplazione, alla riflessione, allo
studio, visto che non di merce qualunque si tratta, bensì di
Kuba, l'installazione di Kutlug Ataman, nata grazie alla
collaborazione di importanti istituzioni artistiche
internazionali e già premiata dal Carnegie Prize: 40
videostazioni ce raccontano del desolato quartiere di Kuba a
Istanbul, abitato perlopiù da curdi ben al di sotto della soglia
di povertà. Una massa di derelitti spesso oltre il limite della
legalità, con analogie possibili in qualunque grande città del
mondo.
Organizzato da Francesca von
Habsburg e dal suo centro per le arti contemporanee Tba21
( www.tba21.org ),
e sostenuto dalla cancelleria austriaca nell'ambito del semestre
di presidenza dell'Unione europea, il viaggio porta la <<Negrelli>>
a risalire il fiume (i recenti nubifragi hanno costretto a
trasferire l'inizio del viaggio dalla foce in Romania alla
Bulgaria) e ad attraccare in diverse località che han fatto
storia: Ruscuk, patria di Elias Canetti, Novi Sad, Vukovar,
Budapest, Bratislava e Vienna, dove approderà il 21 giugno dando
il via a una mostra collettiva al Nestroy Hof fino al 9
settembre. Non è infatti solo Ataman a essere il fulcro del
viaggio: per ogni tappa un artista locale ha creato un proprio
contrappunto, un'opera per dialogare con Kuba sul tema
delle minoranze, al di là di sustrati e lingue diverse. Il
rumeno Matei Bejenaru ha sviluppato una sorta di manuale di
viaggio, non tuttavia per turisti occidentali in cerca di
avventura, bensì per immigrati clandestini, fotografando una
drammatica realtà che anche in Romania è parte integrante del
tessuto sociale ed economico.
Nella casa natale di Canetti,
il bulgaro Nedko Solakov ha costruito un bar come ironico punto
di incontro di 500 anni di occupazione del suo Paese. Il serbo
Zelimir Zilnik ha girato una "soap opera" danubiana con gente
che vive sulle sue rive, per lo più Rom. A Vukovar, Renata
Poljak ha montato un film che nella città ferita dalla guerra e
ricostruita solo a metà, riflette sui rapporti tra enclave
croate e serbi. Per il loro video sull'Ungheria, i magiari
Laszlo Csaki e Szabolcs Palfi hanno scelto il disilluso sguardo
di un cane, mentre a Bratislava sarà una scultura vivente di
Anetta Mona Chisa e Lucia Tkacova ad accogliere la <<Negrelli>>,
che giunta alla meta viennese si aprirà al montaggio
cinematografico di Emanuel Danesch e David Rych sui Paesi
attraversati dal viaggio. Chi vuole può chiedere un passaggio a
bordo.
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17.06.2006
FIRENZE 99%
CONTEMPORANEA
inaugurazioni mercoledì 21 giugno | sedi vari | Firenze
(fonte:
www.exibart.com )
In occasione della mostra Human Game. Vincitori e Vinti, che
aprirà alla Stazione Leopolda di Firenze il prossimo 21 giugno
come evento speciale legato alla 70esima edizione di Pitti
Immagine Uomo, gli spazi dedicati all'arte contemporanea che
operano nell'area fiorentina daranno vita, insieme alla
Fondazione Pitti Discovery, all'iniziativa Firenze 99%
Contemporanea. Un cartellone di inaugurazioni e mostre
internazionali che arricchiranno ulteriormente il calendario
degli eventi in città durante i giorni della moda e per tutto il
mese di luglio.
Firenze 99% Contemporanea è una scelta strategica sulla
città, è un progetto condiviso da molti operatori culturali che
- coordinando per la prima volta date, orari, percorsi,
obiettivi - vogliono affermare nei fatti come Firenze sia una
città di produzione di contenuti e non una destinazione
esclusivamente a disposizione del consumo turistico.
L'obiettivo di Firenze 99% Contemporanea è costruire un
sistema costante di molteplici offerte e portare così alla luce
un sorprendente numero di spazi e di soggetti che già oggi
animano il tessuto della città, altrimenti conosciuta e valutata
solo per la sua storia. Firenze 99% Contemporanea è un progetto
aperto e in divenire, senza vincoli tematici o di categoria,
tenuto insieme soltanto da un comune sentire verso la
contemporaneità, la vivacità culturale, la qualità curatoriale.
Firenze 99% Contemporanea è un progetto di comunicazione
e di promozione che si realizza concretamente in modo molto
semplice: attraverso inviti, mappe, pubblicità e passaparola.
A oggi i partecipanti sono: Base, Biagiotti Progetto Arte,
Brancolini Grimaldi Arte Contemporanea, Castello di Ama, Comune
di Firenze/Assessorato alla Cultura/Firenzestate, Comune di
Firenze/Assessorato alla Cultura/Archivio Giovani
Artisti/Galleria SESV, Comune di Scandicci/Associazione Arte
Continua, Daniele Ugolini Contemporary, Galleria Alessandro
Bagnai, Galleria Continua, Gallery Art Hotel, Fondazione Pitti
Discovery, Fondazione Studio Marangoni, Fondazione Targetti,
Galleria Poggiali e Forconi, La Corte Arte Contemporanea, Museo
Marino Marini, Sergio Tossi Arte Contemporanea, Spazio 2,
Vianuova Arte Contemporanea.
Questi soggetti vogliono utilizzare il capitale di progetti e di
energie, comunicative ma anche economiche, che le fiere legate
alla moda fanno convergere sulla città per valorizzare sia le
loro singole iniziative e sia soprattutto la loro comune spinta
ad affermare un'identità contemporanea della città. Firenze
destinazione del presente dunque, indispensabile alla
sopravvivenza della sua stessa identità storica, perché tutta
l'arte, di oggi come di ieri, è ed è stata sempre contemporanea.
Il progetto Firenze 99% Contemporanea viene realizzato
grazie alla preziosa collaborazione della Provincia di Firenze.
Fondazione Pitti Discovery press office
Francesca Tacconi
tel. + 39 055 3693251/211
tacconi@pittimmagine.com
discovery@pittimmagine.com
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16.06.2006
ARTE AL CENTRO
di una Trasformazione Sociale Responsabile 2006
IL GIOCO
rassegna 23-24-25 giugno 2006 | mostre fino al 12 novembre |
cittadellarte - fondazione pistoletto | biella
(fonte:
www.exibart.com )
Sin dall'alba della civiltà gli esseri umani hanno giocato,
guidati dal proprio istinto di apprendimento. É attraverso la
pratica del gioco, infatti, che l'uomo ha potuto, e può ancora
oggi, esperire alcuni aspetti fondamentali della realtà sociale,
che con il trascorrere dei secoli si sono fatti sempre più
complessi. Cittadellarte dedica la IX edizione della propria
rassegna annuale Arte al Centro di una Trasformazione Sociale
Responsabile proprio al gioco, presentando progetti di
artisti e di gruppi internazionali che utilizzano l'attività
ludica come strumento di indagine, di comunicazione e di
intervento nei vari campi della sfera sociale. All'interno di
un'architettura fisica e virtuale, rappresentata dall'opera
Porte Uffizi di Michelangelo Pistoletto, l'invito per i
visitatori è quello di entrare in una dimensione diversa,
strutturata secondo diverse regole del gioco, con cui si
vuole dare una lettura critica della realtà e comunicare
esperienze concrete di trasformazione sociale.
Nel 2002, a Torino, Michelangelo Pistoletto è direttore
artistico di una manifestazione da lui stesso intitolata: Big
Social Game in cui l'arte si mette in gioco, fornendo nuove
suggestioni e interpretazioni per i problemi della società
contemporanea.
Facendo tesoro di tale esperienza, Cittadellarte diventa quattro
anni dopo il luogo in cui questa sfida impegnativa rivolta
dall'arte alla società trova un laboratorio, una scuola, uno
spazio di presentazione e di messa in moto. In mostra ci sarà
anche uno spazio dedicato ai bambini, per attività didattiche e
ludiche. La rassegna ospiterà anche un Festival internazionale
musicale, Trialogo, dove il gioco si unisce alla musica
nell'incontro di musicisti di culture e tradizioni diverse.
Opere e installazioni di Arte al Centro 2006: il Gioco
Integratore, di Emilio Fantin (Italia)
L'installazione è concepita come un dispositivo che "integra",
come suggerisce il nome stesso, sogni e realtà. Sei persone
saranno invitate a prendere posto all'interno, disposte in modo
da risultare invisibili l'una all'altra. Esse avranno la
possibilità di parlare tra di loro, ma le voci saranno alterate
da uno speciale dispositivo acustico. In questo modo sei
individualità avranno occasione di incontrarsi, conoscersi e
scambiarsi input di varia natura, ma senza potersi concentrare
sull'aspetto percettivo e sulla visibilità dell'altro.
All'interno dell'installazione vi saranno due momenti
conversativi: uno al mattino, quando ognuno racconterà ciò che
ricorda della notte e come i sogni siano entrati in relazione
con la realtà diurna del giorno prima; l'altro alla sera, con il
racconto di come le immagini notturne abbiano condizionato la
giornata.
Europoly, di Dejan Kaludjerović (Serbia)
"Ho trovato una similitudine tra le regole del gioco in scatola
del Monopoli, che servono a ottenere il monopolio su qualcuno o
qualcosa, e quelle dell'Unione Europea per potervi accedere. Ho
trasformato un gioco riconoscibile in un labirinto i cui
percorsi e sbocchi non sono mai dati per certi. Nel gioco ho
riprodotto le professioni, diverse per prestigio e utilità
sociale, praticate dai cittadini non europei all'interno dei
paesi dell'Unione Europea. Obiettivo del gioco è ottenere la
cittadinanza europea: la possibile vittoria o sconfitta è
determinata in larga misura dalla fortuna" (D. Kaludjierović).
Boccia-MI, di Beatrice Catanzaro (Italia) in
collaborazione con Michele Fontana
Intervento di arte pubblica focalizzato sul ruolo pubblico dello
spazio, inteso come luogo dell'incontro, dello scambio, del
confronto di opinioni ed esperienze: si tratta di un'importante
funzione, a cui la città stessa ha saputo rispondere per tanto
tempo, ma che la metropoli contemporanea non sa più soddisfare.
Il gioco delle "bocce", in questo senso, è un pretesto, in
quanto rappresenta un dispositivo di aggregazione per creare uno
spazio di relazioni umane.
8 x 5 x 363 + 1, di Raphaelle De Groot (Canada)
Da novembre 2003 ad aprile 2004, all'interno del Lanificio
Cerruti di Biella, Raphaëlle de Groot ha condotto il suo
progetto coinvolgendo operaie ed operai della fabbrica in un
processo artistico molto aperto. L'artista ha elaborato, insieme
con i dipendenti del lanificio, le regole di un "mettersi in
gioco", nel quale creatività e valore della persona sono stati
posti al centro dell'attenzione, e quindi del processo
produttivo dell'azienda.
Distributive Justice, di Andreja Kuluncic
(Serbia/Croazia)
Il progetto è una divulgazione mirata delle teorie della
"giustizia distributiva", mediante una serie di risorse
informative e, soprattutto, di alcuni giochi interattivi sul web
che consentono di scegliere, attraverso domande basate sul
modello di distribuzione dei poteri e delle merci, la propria
società ideale. Attraverso il gioco, fruibile in diverse lingue
(croato, tedesco, inglese e italiano), ogni giocatore crea il
suo personale modello di distribuzione ed è immediatamente messo
a confronto con le conseguenze delle proprie scelte.
Commonopoly, di Big Hope [Miklòs Erhardt (Ungheria),
Dominic Hislop (Scozia), Elske Rosenfeld (Germania)]
Diversamente dal gioco del Monopoli, a cui si ispira,
Commonopoly suggerisce un modello di sistema in cui le risorse
sono condivise e tutti ne sono ugualmente responsabili: una
forma di economia alternativa al modello capitalistico basata su
concetti di condivisione, regalo, scambio, collaborazione,
solidarietà, sostenibilità e mutua fiducia. Il progetto stesso
prevede una piattaforma di creatività condivisa, poiché il gioco
si genera e si integra grazie ai contenuti che di volta in volta
i giocatori apportano.
Logicaland, di Michael Aschauer (Austria), Maia
Gusberti (Svizzera), Sepp Deinhofer (Austria), Nik
Thoenen (Svizzera)
Progetto di net-art sviluppato da un team di 4 persone,
Logicaland è un programma di simulazione globale che può essere
controllato da una comunità illimitata di partecipanti che,
contrariamente a quanto avviene nei centri di ricerca
scientifici, intervengono in una sperimentazione pubblica. Può
essere definito un gioco di simulazione che attraverso il web
permette a chiunque in qualunque parte del mondo di contribuire
con il proprio apporto ad influenzare la situazione globale,
mettendo in questo modo in evidenza come i processi economici,
politici, ambientali e demografici del mondo intero siano
strettamente connessi e interdipendenti.
In esposizione anche:
Opere di Pistoletto, sono esposte opere di Michelangelo
Pistoletto che segnano le tappe fondamentali del suo percorso
artistico e che costituiscono la base su cui si fonda
Cittadellarte.
Collezione Arte Povera, opere di: Giovanni Anselmo -
Luciano Fabro - Mario Merz - Giulio Paolini - Giuseppe Penone -
Gianni Piacentino - Salvo - Gilberto Zorio.
Tendopoli informatica, opere di c a l c - Peter Kogler -
Joseph Kosuth - Peter Lutje - Michelangelo Pistoletto - Stephan
Potengowski - Juan E. Sandoval - Ettore Spalletti.
Geografie della Trasformazione, con l'opera
"Porte-Uffizi" (Michelangelo Pistoletto, c a l c -Teresa Alonso,
tOmi scheiderbauer- & Cittadellarte, 2003).
Letterature di Svolta - living library, un progetto
nell'ambito di Torino Capitale Mondiale del Libro con Roma
(aprile 2006 - aprile 2007), con installazioni di Charlie
Jeffery.
Tavolo Mediterraneo - Love Difference - meeting place.
installazioni-gioco: calcetto - Love Difference (Diego
Paccagnella), ping pong - Segno Arte (Michelangelo Pistoletto).
Terzo Paradiso, mostra laboratori dell'Ufficio Educazione
di Cittadellarte, in collaborazione con il Dipartimento
Educazione del Castello di Rivoli e CiAl - Consorzio Nazionale
per il Recuperoe il Riciclo Imballaggi Alluminio. Realizzati
nell'ambito di Festivaletteratura (Mantova, 9/11
settembre 2005), all'interno di Exposcuola Salone
Internazionale del confronto tra le proposte formative
dell'Europa e del Mediterraneo (Salerno, 9/12 novembre 2005)
e in occasione del ReMida Day (Villa Manin di Passariano,
Codroipo (UD), 20/21 maggio 2006). Con i Laboratori sul riciclo
dell'alluminio si è creato un contesto utile per avvicinare
bambini, ragazzi, famiglie, all'idea del Terzo Paradiso,
usando il tramite dell'arte e della sperimentazione creativa
quale veicolo dell'importante messaggio di rispetto verso la
natura e gli spazi urbani, insito nell'impianto teorico
dell'intera opera/azione.
ABI -TANTI a cura di Anna Pironti, Resp. Capo
Dipartimento Educazione Castello di Rivoli Museo d'Arte
Contemporanea
Con ABI-TANTI (nati da un'idea di Manuela Corvino) il
Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli Museo d'Arte
Contemporanea con la Scuola dell'infanzia Bay del quartiere
multietnico di San Salvario, parte dal gioco per rimettere in
gioco i concetti d'identità e differenza, l'incontro con l'alterità,
lo strano in quanto straniero. Gli ABI-TANTI, realizzati
su base lignea e rivestiti con infiniti materiali, colori, segni
grafici, e alfabeti, nella dimensione orizzontale, a partire
dalla terra, quindi, confluiscono in un grande gioco collettivo
pensato per la piazza nuovamente intesa come luogo d'incontro di
tutta la gente.
CRIMINAL MOUSE, un progetto di Emilia Patruno, realizzato dai
detenuti di San Vittore
Criminal Mouse è un gioco in scatola nato nello storico carcere
di San Vittore a Milano da un'idea di Emilia Patruno,
giornalista e animatrice della redazione di detenuti del sito
www.ildue.it, per mettersi nei
panni dei carcerati e simulare il tortuoso percorso della vita
reclusa: dal momento dell'arresto a quello della ritrovata
libertà. Oltre ad essere un gioco, Criminal Mouse è anche
un'operazione culturale di avvicinamento del mondo dei reclusi a
quello dei liberi. Venerdì 23 giugno, in occasione
dell'inaugurazione di Arte al Centro di una Trasformazione
Sociale Responsabile 2006, il pubblico potrà giocare a
Criminal Mouse; i partecipanti verranno suddivisi in gruppi di
gioco comprendenti anche alcuni collaboratori che hanno lavorato
alla realizzazione del gioco insieme con Emilia Patruno.
Eventi collaterali
MUSICA
TRIALOGO - festival musicale internazionale diretto da Yuval
Avital
Il gioco delle note nell'incontro tra musicisti di varie culture
e tradizioni. Il festival si apre il 24 giugno con un concerto
di Piris Eliyhau (Tar) e Mark Eliyahu ( Saz, Kamanche) e Yuval
Avital (chitarra). Cinque appuntamenti con artisti di Paesi e
tradizioni diverse che si intrecciano (Daghestan, Cina,
Giappone, Italia, Iran, Israele, Palestina, Sudafrica).
Bugella Glocal Music Factory - rassegna musicale di
gruppi rock biellesi: Bombarancio, Sistema 12Male, Space
Alcoholic Whales, The Helene's Mate, The Wonkies, Ubik).
CINEMA - Il gioco del potere
Nell'ambito di Arte al Centro di una Trasformazione Sociale
Responsabile 2006: Il Gioco è in programma una rassegna
cinematografica intitolata Cinema di Svolta - Il gioco del
potere, dal 15 giugno al 14 settembre 2006 (a cura di
Giuseppe Gariazzo, Grazia Paganelli, Gigi Piana). La settima
arte sarà ancora una volta protagonista nell'illustrare
tematiche complesse e fornire spunti di riflessione per il
pubblico di Cittadellarte, attraverso le proiezioni, ma anche
grazie alla voce stessa di alcuni protagonisti: tra gli altri,
incontreranno il pubblico i registi Yervant Gianikian, Angela
Ricci Lucchi e Amos Gitai, il direttore del Museo Nazionale del
Cinema di Torino Alberto Barbera e la critica Daniela Turco.
Arte al Centro di una Trasformazione Sociale Responsabile
2006: il gioco
IX edizione della rassegna di mostre, di appuntamenti con il
cinema, la gastronomia, la letteratura, la musica e di altri
eventi integrati
Cittadellarte-Fondazione Pistoletto
Biella (Italia), via Serralunga 27
23-24-25 giugno 2006
artisti: Emilio Fantin, Beatrice Catanzaro, Dejan Kaludjerović,
Raphaelle De Groot, Andreja Kuluncic, Big Hope, Michael Aschauer,
Maia Gusberti, Sepp Deinhofer, Nik Thoenen e altri.
durata mostre: fino al 12 novembre 2006
ORARI: giovedì 16-21 (in connessione con la rassegna Cinema di
Svolta); venerdì 16-20; sabato e domenica 11-20; altri giorni:
visite su appuntamento o in occasione di aperture straordinarie.
Chiusura settimanale: lunedì
Ingresso gratuito
É inoltre aperta al pubblico la cafeteria-glocal restaurant di
Cittadellarte (per info e prenotazioni tel +39 015 0991466 - fax
+39 0152522540 -
cafeteria@cittadellarte.it )
Partner istituzionali: Ministero per i Beni e le Attività
Culturali, Regione Piemonte, Fondazione-Crt, Compagnia di San
Paolo
Info:
Ufficio Stampa Cittadellarte (Francesca Fossati, Fabrizio
Stoppa)
tel +39 015 28400
fax: +39 015 2522540
Il programma completo della manifestazione è scaricabile dal
sito
www.cittadellarte.it/artealcentro2006
|
14.06.2006
(fonte:
www.exibart.com )
BASEL UNLIMITED
Torna, puntuale come ogni anno, la regina indiscussa delle fiere
d'arte. Apre oggi in Svizzera Art Basel, che con Liste, Volta e
Balelatina forma un poker di eventi a dir poco succulento. 300
gallerie da ogni angolo del pianeta, la consueta sezione
unlimited per le opere extralarge e un calendario fitto di
incontri, conferenze, proiezioni. Una panoramica di quello che
ci aspetta nella settimana più calda dell'art-system europeo e
internazionale...
[leggi]
fino al 27.X.2006
Raffaello. Da Firenze a Roma
Roma, Galleria Borghese
Non una monografia su Raffaello, ma uno spot su un lustro
fondamentale. Cinque anni in cui avvengono molte svolte,
concettuali e stilistiche. Mentre l'urbinate si trasferisce da
Firenze a Roma...
[leggi]
fino al 3.IX.2006
Peter Friedl
Barcellona, MACBA
Nuovi generi e superamento della vecchia politica d'identità.
Come cambiare la collettività, smontandone e rimontandone i
modelli. Friedl ci mostra da dove viene, per lasciar intuire
dove vuole andare...
[leggi]
fino al 12.VII.2006
Diana Scheunemann
Bologna, Nt Art Gallery
Corpi che giocano, carne che riflette instancabili attimi di
vita, esistenze spinte al limite. Lo spazio in cui la
Scheunemann getta il suo sguardo trattiene in sé sapori
proibiti. Ma mai volgari. Frammenti rubati...
[leggi]
fino al 22.VII.2006
Brigitte Brand
Pordenone, Galleria Sagittaria
Templi e rovine. Luoghi sacri dell'India. Nudi, spogliati dalla
massa brulicante di uomini la cui unica presenza è quella, quasi
mimetica, dei giornali. Che sostituiscono la tela con una
complessa trama di notizie.
[leggi]
didattica consuntivi
Nel segno del colore: per una didattica a più tinte
Una tavola rotonda. Per un confronto tra educatori, psicologi,
esperti di letteratura per ragazzi e atelieristi. Idee e
testimonianze sul tema del colore. Per mostrare le infinite
tinte della didattica dell'arte.
[leggi]
fino al 30.VI.2006
Rita Pedullà - Animali
San Gimignano (si), L'Albero Celeste
Si può essere controcorrente senza provocare e shockare. Lo
dimostra Rita Pedullà attraverso una serie di tele che rimandano
allo stile figurativo del passato. Da Matisse a Modigliani...
[leggi]
fino al 30.VI.2006
Francesco Spampinato
Bologna, Galleria Marabini
Scienza e filosofia. E un allestimento che sembra un miraggio
estetico. Ma soprattutto una forte sensazione di ottimismo,
vitalità e movimento. Che non fa mai male.
[leggi]
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14.06.2006
AZIONE conCRETA
inaugurazione sabato 17 giugno 2006 | ore 18 |
techne contemporanea galleria d'arte | montelupo f.no (fi)
(fonte: www.exibart.com )
Sabato 17 giugno, in concomitanza con l'apertura ufficiale della
Festa Internazionale della Ceramica di Montelupo, viene inaugurata
Azione conCreta, una mostra dedicata a due artisti giovani,
ma già conosciuti fra gli appassionati di ceramica contemporanea.
Techne Contemporanea Galleria d'Arte presenta, infatti, i lavori di
Nicola Boccini e Lorenzo Giusto Acquaviva con una esposizione che
durerà fino al 10 settembre 2006. Il lavoro dei due artisti viene
presentato dal critico Luciano Marziano, il cui contributo è
pubblicato nel catalogo della mostra.
Dopo una formazione classica, sia da ceramista che da pittore,
Nicola Boccini arricchisce la sua proposta artistica con opere di
assoluto valore sperimentale e innovativo. La sua ricerca parte
dalla conoscenza approfondita di tutte le tecniche di lavorazione
dell'argilla e vira verso una personalissima reinterpretazione di
esse. Tuttavia il suo percorso creativo, che si concentra sulla
sfida tecnica (quasi per sondare il limite al quale la materia può
giungere) non è puro virtuosismo; ma, sulle orme degli alchimisti
rinascimentali, permea la materia e raggiunge l'essenza. Le sue
opere sono FormAzioni ovvero azioni sulla forma: Boccini interviene
sulle tradizionali forme a piatto come i pittori gestuali
intervengono sulla tela. Anche qui la casualità del gesto è
calcolata tanto che le sue opere sono piene di equilibrio e armonia.
La gestualità consiste nel fiondare piccole sfere di argilla morbida
ricche di ossidi sulla superficie ancora molle e cedevole del
piatto. Le palline, schiantandosi, formano i crateri che movimentano
la superficie già modellata dell'opera. La successiva cottura rende
ancora più chiaro il pensiero e l'espressione artistica: qua e là
affiorano brandelli di terracotta non smaltata, sebbene l'opera
risplenda per la magia dei riflessi metallici. In qualche caso la
calcolata casualità viene arginata con un intervento più invasivo
dell'artista che graffia la superficie burrosa centrale del piatto.
Lorenzo Giusto Acquaviva non lascia spazio alla casualità, ma
preferisce tormentare la materia tirandola e incidendola. Le sue
forme, ancora una volta tradizionali vasi o catini o piatti, perdono
il loro aspetto definito per diventare oggetti informali e astratti
caratterizzati da un violento espressionismo.
Per far emergere tutta la sua esuberanza, Giusto Acquaviva affonda
le mani nell'argilla morbida, lasciando traccia profonda del
percorso delle dita. La materia in eccesso viene tirata in alto in
fiammeggianti punte e talora le forme si svuotano fino a lasciare
vere e proprie lacerazioni. Non sempre l'intervento è così violento,
talvolta Giusto Acquaviva procede per via di mettere: movimenta la
superficie pizzicata, aggiungendo anelli irregolari o componendo
frammenti di opere rotte.
L'impatto emotivo che raggiunge modellando l'argilla, lo ottiene
anche accostando materiali industriali (lastre di piombo, parti di
forno, stecche in refrattario, plexiglass) alla preziosità degli
smalti rosso, oro e platino, cotti a temperature altissime e per
questo sgranati in tessere irregolari. Sono proprio gli smalti
opulenti la cifra caratteristica delle sue opere, dove la violenza
materica, invece di dissolversi, si accentua per effetto della luce
riflessa sulla superficie irregolare e brillante.
Azione conCreta. Nicola Boccini e Lorenzo Giusto Acquaviva
Orario di apertura: dal 17 al 25 giugno dalle 18 alle 24 (Festa
Internazionale della Ceramica di Montelupo); dal 26 giugno al 10
settembre martedì - venerdì dalle 16 alle 19. Su appuntamento è
possibile visitare la galleria anche in altri orari.
Giorni di chiusura: lunedì e domenica; chiusura per ferie dal 12 al
21 agosto 2006.
Techne Contemporanea Galleria d'Arte
Via Roma 54 - 50056 Montelupo F.no (FI)
Responsabili: Elena Nesti e Roberta Doveri
Per informazioni: telefonare allo 0571542181 o 3356380194
info@techneservizi.com
www.techneservizi.com
13.06.2006
(
fonte: www.exibart.com
)
fino al 27.VIII.2006
Sette scene di nuova pittura germanica
Bolzano, Museion
Ecco la nuova pittura germanica, quella contesa ad ogni asta,
fiera o biennale. Una mostra prova a spiegare cos'hanno di
speciale i tedeschi. Ma per favore, non chiamatela solo Leipzig
School...
[leggi]
fino al 20.IX.2006
La leggerezza della scultura
Torino, Parco della Tesoriera e Piazza Peyron
Due sedi, anzi tre. Dalla dimensione monumentale di un parco
settecentesco a quella di quartiere. Installazioni di arte
urbana e sculture di impianto tradizionale...
[leggi]
fino all'1.VII.2006
Matthias Hoch
Roma, Studio Pino Casagrande
Interni ed esterni di palazzi, metropolitane, parcheggi, scale
antincendio. Immagini scattate in mezza Europa che sembrano
quadri iperrealisti. Reportage metropolitani? Non proprio.
Dentro l'immagine, c'è dell'altro.
[leggi]
fino al 18.VI.2006
Lieve
Faenza (ra), Museo Carlo Zauli
Bambolette accecate, schiacciate e intrappolate. Pallini che
rimbalzano e rilasciano note musicali. Bandierine e festoni
appesi alle pareti. Una mostre leggera, vediamo però in che
senso.
[leggi]
fino al 25.VI.2006
Enrico Vezzi - Le Relazioni Sublimi
Milano, Galleria Antonio Battaglia
Riflessioni sul concetto di relazione. Senza l'uso della
performance o dell'arte multimediale. I 18 lavori di un giovane
artista che vuole confrontarsi col suo pubblico...
[leggi]
fino al 30.VI.2006
Hwang Young-Sung
Napoli, Palazzo Crispi
All'interno di matrici a maglia quadrata, come variopinti tetris,
stanno decine di icone diverse. Coloratissime, echeggiano sapori
medievali. A volte avanguardisti, altre volte neoprimitivisti...
[leggi]
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12.06.2006
THE GRAMMAR OF
PHOTOGRAPHY
inaugurazione 15 giugno 2006 | a cura di filippo maggia |
fondazione bevilacqua la masa | galleria piazza san marco |
palazzetto tito, dorsoduro | venezia
(fonte:
www.exibart.com )
La Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia è lieta di
annunciare la prima importante mostra retrospettiva in Italia
del fotografo tedesco Thomas Ruff. La rassegna è curata
da Filippo Maggia, responsabile per la Fotografia della
Fondazione Bevilacqua La Masa. La duplice esposizione avrà luogo
nelle due sedi della Fondazione, la galleria di piazza San Marco
e lo spazio espositivo di Palazzetto Tito.
La mostra si presenta come il primo importante appuntamento con
una visione complessiva del lavoro di Ruff e si propone, come
già quella di Philip Lorca di Corcia e la retrospettiva che
verrà allestita nel 2007 su Yasumasa Morimura, come ulteriore
dimostrazione dell'interesse che la Fondazione Bevilacqua La
Masa sta sviluppando per il linguaggio fotografico.
La retrospettiva comprende una sostanziosa selezione di opere
tratte dalle sue più celebri serie, fra cui i "Portraits"
in piccolo e grande formato, con la variante dei "Blue Eyes",
i notturni verdi da "Nights", i cieli stellati di "Stars"
, i più recenti "Nudes" e "Machines", fino
agli utlimi JPG presentati alla 51ma Biennale di Venezia.
Tra opere in piccolo, medio e grande formato sono previste a
Venezia circa 120 opere.
Noto al grande pubblico fin dalla metà degli anni Ottanta per i
grandi ritratti di studenti suoi coetanei, l'artista tedesco è
da sempre fine sperimentatore del mezzo fotografico e delle sue
numerose possibili declinazioni. Ruff si distingue da altri
fotografi tedeschi della sua generazione - sovente accomunati
sotto la dicitura "Scuola di Dusseldorf" - proprio per la sua
capacità e determinazione nel cambiare metodo e approccio al
linguaggio fotografico: sono i suoi soggetti a determinare nuove
indagini e inaspettate soluzioni stilistiche.
Partendo infatti dal presupposto che la fotografia sia in grado
di catturare solamente la superficie delle cose, "l'autenticità
di una realtà prestabilita e manipolata", Ruff volge tutto il
suo interesse alla costruzione dell'immagine ed alla sua
manipolazione durante i processi di stampa. Ne è riprova la sua
predilezione per il colore a scapito del bianco e nero asciutto,
caratteristica che cambia completamente la tradizione della
fotografia documentaristica.
The Grammar of Photography è il titolo non casuale della
retrospettiva a lui dedicata. Si tratta di una selezione di 120
lavori che tracciano un percorso pressoché completo della sua
produzione, dalla metà degli anni Ottanta sino ad oggi. Una vera
e propria "grammatica" della fotografia ove, capitolo dopo
capitolo, Ruff si esercita in sperimentazioni linguistiche che
provano a rileggere, ogni volta attualizzandolo e
contestualizzandolo, il codice fotografico. In mostra compare
infatti una serie di immagini "stereo" e di ritratti "ritoccati"
realizzati secondo la tecnica in uso a metà Ottocento. Un
percorso che parte quindi dai primi e innovativi ritratti -
primi piani dei compagni di accademia, dopo qualche anno esplosi
nei grandi formati che lo hanno reso celebre in tutto il mondo -
per proseguire con l'infinità dei cieli puntellati di stelle e
delle notti spiate attraverso la metallica luce verde delle
ottiche in uso ai militari, sino alle serie realizzate negli
ultimi anni, in cui prepotentemente l'immagine tecnologica, con
tutte le sue declinazioni, sfonda, dilatandolo, il campo
fotografico tradizionale, per creare link decisamente
sorprendenti. Nonostante ciò, Ruff guarda sempre ai fondamenti
del linguaggio fotografico, riconducendo innanzitutto ad esso
ogni nuovo ragionamento, teorico ancor prima che tecnologico.
Così si spiegano la serie "Abstract" e ancor più l'incredibile e
commovente lavoro dedicato alle "Macchine" in uso presso le
tipografie, come del resto i "Nudi" scaricati dal web e
"ridipinti" su pellicola. Quasi fosse una sorta di riassunto
epocale, che parte dalla sua esperienza ma si confronta con il
mondo intorno, l'ultima serie JPG - ampiamente rappresentata in
mostra e nel catalogo - racchiude in sé molti degli elementi che
hanno da sempre caratterizzato il lavoro di Ruff. Accanto alla
bellezza misteriosa di lontani siti archeologici o al
romanticismo languido di alcuni paesaggi campeggiano severe le
immagini della Cecenia, vulcani che eruttano, frammenti
drammatici dell'11 settembre newyorkese. Un nuovo modo,
esasperato forse, di rileggere le tipologie del mondo senza mai
scostarsi da quella tradizione e da quell'approccio tipici della
grande fotografia tedesca, oggi senza alcun dubbio la maggior
espressione esistente. Non deve stupire, allora, che dopo il
breve interregno di Jeff Wall, l'Accademia di Dusseldorf abbia
voluto Thomas Ruff per la cattedra appartenuta per decenni a
Bernd Becher.
Thomas Ruff - The Grammar of Photography
Dal 16 giugno al 15 ottobre 2006
Ingresso: tutti i giorni, chiuso il martedì, 12.00-18.00; Intero
3 ?, Ridotto 2 ?
Catalogo Edizioni Nepente
Galleria di piazza San Marco, 71/c
Palazzetto Tito, Dorsoduro
Informazioni: Giorgia Gallina, Francesca Volpato, Ufficio stampa
Fondazione Bevilacqua La Masa
press@bevilacqualamasa.it
Tel 0039.041.5207797
Dorsoduro 2826, 30123
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11.06.2006
( fonte. www.exibart.com )
LA FOTOGRAFIA? E' DONNA
Giunta alla sua seconda edizione, la Biennale Internazionale
della Fotografia di Brescia si presenta già come un appuntamento
irrinunciabile. Una rassegna ricca e sfaccettata, che affronta
tutti i generi dell'arte fotografica. Quest'anno i riflettori
sono puntati su una visione del mondo squisitamente femminile.
In un percorso tutto da gustare...
[leggi]
fino al 17.IX.2006
Luigi Russolo
Rovereto, Mart
Dopo quasi ottant'anni Russolo torna a Rovereto. Nella casa
dell'amico Depero. Tra pittura, musica e filosofia, la vita per
l'arte di un futurista. Succede al Mart, sede d'elezione delle
mostre sul movimento...
[leggi]
fino al 16.IX.2006
Claudia Losi
Milano, Monica De Cardenas
L'atto del cucire come dialogo fra dimensione intima e mondo
esterno. Spingendosi fino in Ecuador. Dove le donne ricamano
balene che non hanno mai visto. Ma c'è anche un pesce
preistorico..
[leggi]
fino al 14.VII.2006
Tattile_Duttile
Roma, V.M. 21
Dal pongo alla ceramica, dal gesso alla spugna sintetica. In
tre, a mani nude o quasi. Tra camere dei giochi, bagnanti
indoor e adulti incappucciati. Per festeggiare i (primi) due
anni della galleria romana.
[leggi]
fino al 30.VI.2006
Andisheh Avini
Torino, Galleria Alberto Peola
Radici persiane ripercorse attraverso una poetica della
sottrazione. Il tema dell'assenza uniforma collages, tele e
miniature, in cui il concetto di identità si perde tra Persia ed
America.
[leggi]
fino al 30.VI.2006
Kika Karadi - Veiled Painting
Napoli, 404 arte contemporanea
Una pittura fatta di stratificazioni. Di ombre e luci. Di
spessori, consistenze e direzioni sempre differenti. Per
assumere la forma di paesaggi astratti. In cui l'occhio dello
spettatore segue vie infinite...
[leggi]
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5.06.2006
Recensione di Giuseppe Leo della mostra "Opera Austria" al Centro di
Arte Contemporanea "Pecci" di Prato
vai alla
recensione
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NASCE IN CALABRIA UN NUOVO CENTRO
PER L'ARTE CONTEMPORANEA
Inaugurazione Sabato 24 giugno ore 17.00
MUSEO
CIVICO D'ARTE CONTEMPORANEA SILVIO VIGLIATURO
inaugurazione sabato 24 giugno | ore 17.00 | museo civico
d'arte contemporanea silvio vigliaturo | acri (cs)
Un maestoso palazzo del Settecento, trenta stanze,
3.000 metri quadrati di spazio espositivo: questi i
numeri del Museo Civico d'Arte Contemporanea Silvio
Vigliaturo, che il 24 giugno aprirà i battenti nelle sale
del Palazzo Sanseverino Falcone, ad Acri (Cs). Ma sono
anche le misure concrete di un coraggioso ed ambizioso
progetto: quello di dare alla Calabria un grande spazio
dedicato all'arte contemporanea.
Un museo con due anime: scrigno prezioso per le
opere di Silvio Vigliaturo e spazio da cui volgere lo
sguardo al contemporaneo. Il museo ospiterà la collezione
di uno dei più importanti e creativi esponenti
internazionali della vetro-fusione, e sarà anche centro
espositivo e laboratorio per l'arte, oltre che luogo di
incontro e scambio per pubblico, artisti e critici.
La spinta propulsiva del progetto è la dicotomia tra
centro e periferia, ossia la consapevolezza di essere
una periferia culturale e il desiderio di non perdere la
propria identità. Nasce così ad Acri un punto di
osservazione del tutto originale sull'arte contemporanea,
con i piedi ben saldi sul margine e sul confine.
La grande opportunità politica e sociale che
l'inaugurazione del museo rappresenta è quella di un
appuntamento atteso ed emozionante, l'incontro senza
precedenti tra la Calabria e la grande arte contemporanea,
cominciando dalle opere di Silvio Vigliaturo per arrivare
alle più moderne avanguardie.
L'amministrazione comunale e il sindaco di Acri Elio
Coschignano, con il patrocinio e il contributo della
Provincia di Cosenza, della Regione Calabria e della
Regione Piemonte, e il contributo di enti privati, investe
sul suo futuro, inseguendo la visione di un luogo che
sappia non solo creare cultura, ma coinvolgere e crescere
negli anni.
Il museo ospiterà in nove sale la collezione delle
opere di Silvio Vigliaturo, cui si aggiungono tre sale
dedicate rispettivamente all'esposizione temporanea delle
opere più recenti realizzate dall'artista, alla direzione
e al bookshop
Le duecentotrentasette opere donate al Museo da
Vigliaturo, dal figlio Valerio, direttore artistico del
museo, e dal suo curatore Adriano Berengo, della Berengo
Fine Arts di Murano, rappresentano un patrimonio
importante, ma sono anche un ritorno alla terra natia, cui
Vigliaturo simbolicamente restituisce quei colori e quella
intensità di cui è forse debitore anche ai paesaggi e alle
sensazioni che questa terra regala.
Le opere donate - disegni, sculture e dipinti - sono
l'esito di una selezione della produzione di Vigliaturo
dal 1961 al 2004 e segnano le tappe fondamentali della sua
ricerca artistica, dagli esordi sino alla più raffinata
elaborazione della tecnica della vetro-fusione. Cuore del
percorso espositivo sarà una grande installazione
realizzata da Vigliaturo per l'occasione, dal titolo
Battaglia fuori dalle mura, nella quale confluiscono
alcune delle tematiche a lui più care e in cui l'abilità
tecnica ed artigiana del maestro raggiunge il più alto
livello.
Il Palazzo Sanseverino Falcone sarà quindi uno spazio per
conservare e tramandare l'arte del vetro e per narrare una
vicenda artistica iniziata proprio in Calabria ed
approdata di recente alle Olimpiadi di Torino, dove
Vigliaturo è stato l'artista scelto per rappresentare la
Provincia di Torino di fronte al mondo.
Il coreografico cortile interno, il giardino e parte
delle restanti diciotto sale del Palazzo Sanseverino
Falcone, tra cui l'enorme Sala delle Colonne, dominata da
un misterioso colonnato romanico di cui si ignora
l'origine e la funzione, e le sale del piano nobile, che
conservano gli unici affreschi ancora visibili,
ospiteranno periodicamente mostre, incontri, workshop
ed iniziative didattiche, dedicati all'arte
contemporanea e alla lavorazione del vetro. Il
programma cui la direzione del museo e le istituzioni
stanno lavorando prevede appuntamenti importanti e grandi
mostre, e verrà presentato nel dettaglio in occasione
dell'inaugurazione. Si aprirà comunque nel maggio del 2007
con una mostra internazionale di scultura contemporanea,
curata da Luca Beatrice. In tutte le iniziative che
verranno intraprese un' attenzione particolare sarà
riservata ai giovani: non solo un premio assegnato
nell'ambito della mostra di scultura, ma l'intento di
riuscire, a partire già dal 2007, a garantire almeno 3
borse di studio per giovani artisti, che riceveranno una
somma di denaro e la possibilità di disporre di spazi e
materiali di lavoro nella città di Acri.
Portare ad Acri, in Calabria e nel sud d'Italia l'arte
contemporanea costituisce una sfida importante,
accolta dalle istituzioni locali con disincanto, con la
consapevolezza delle difficoltà e della fatica di
combattere contro pregiudizi e scetticismo, ma anche con
un grande entusiasmo, figlio dalla certezza che la
Calabria abbia molto da dare e da ricevere.
La Calabria si sente già contemporanea...
Inaugurazione Sabato 24 giugno ore 17.00
Museo Civico d'Arte Contemporanea Silvio Vigliaturo
Piazza Falcone 1, Acri (Cs)
Tel (+39) 0984 953309
Orari (mar - ven 9.00-12.30, 15.00-19.30; sab - dom
9.00-22.00)
info@museovigliaturo.it
www.museovigliaturo.it
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1.06.2006 Appuntamenti con l'arte (Fonte: Exibart.com )
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fino al 27.X.2006
Giovanni Anselmo
Bologna, Galleria d'Arte Moderna
Una mostra coinvolgente, frutto di un progetto unitario e di un
allestimento metodico, semplice e silenzioso. Pensato per
l'occasione da Anselmo stesso. Alla ricerca dell'opera d'arte
totale...
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fino al 9.IX.2006
Sergio Vega
Napoli, Umberto Di Marino
Tristi tropici. Ma non troppo. In un lungo excursus che
ripercorre le tracce delle cronache seicentesche, l'artista
latino americano è alla ricerca del suo personale "paradiso".
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fino al 18.VI.2006
Roberta Silva - Cover
Milano, Francesca Kaufmann
L'aria sigilla tempo e luce, come un contenitore a tenuta
stagna. Un batterista invisibile, coperto dal buio, improvvisa
seguendo le fluorescenze luminose delle proprie bacchette.
Battiti, attacchi e riverberi...
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fino al 24.VI.2006
Mario Carbone
Roma, Sala 1
Unico comune denominatore per gli scatti di Mario Carbone?
L'uomo. Storie sospese -fuori dal tempo- di un quotidiano
difficile, rurale, rituale e genuino. Dall'India alla Cina.
Passando per l'Italia...
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arteatro_dossier
6° F.I.S.Co/ Figura N°
Scatti sulla sesta edizione del Festival Internazionale dello
Spettacolo Contemporaneo a cura di Xing. Performance e
installazioni per fuoriuscite di genere che conducono
un'indagine su figuralità. Ambiguità percettiva e sospensione
temporale...
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fino al 16.VI.2006
Plinio Martelli - Golden Tattoo
Torino, 41 artecontemporanea
Draghi, elefanti ed intrecci di filo spinato. Martelli
riutilizza il tatuaggio in veste metaforica. Così la luce si
rapprende, dorata e preziosa, sulla pelle fotografata. A formare
arazzi contemporanei...
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VIGNA D'ARTISTA
Un libro ad hoc per una vigna doc. A Forio d'Ischia, gli "angeli
matti" delle cantine di Pietratorcia festeggiano il decennale
tornando all'infanzia. Con saggi e sondaggi, e una serie di
scatti firmati da Francesco Iodice...
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fino al 16.VII.2006
Ettore Spalletti
Roma, Villa Medici
Visioni poetiche sospese tra realtà e immaginazione nei
suggestivi spazi di Villa Medici. Così Ettore Spalletti fa
incontrare pittura e architettura. Disegnando paesaggi con il
colore che si fa desiderio, materia e spirito...
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fino al 16.VII.2006
Adrian Paci - Raccontare
Modena, Galleria Civica
Il racconto come legante universale. L'abbandono come
testimonianza delle proprie radici e la sofferenza dell'esilio
come pena necessaria da sopportare. L'estetica si fonde alla
politica...
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fino al 28.VII.2006
Sterling Ruby - Recombines
Milano, Galleria Emi Fontana
Prima personale italiana per il tedesco Sterling Ruby. Collage
fotografici e sculture che parlano di controllo, corpo e
individualità. Celebrando contrasti e affinità, materia e
pensiero.
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fino al 18.VI.2006
D'oro e d'argento
Castel Goffredo (mn), Chiesa dei Disciplini
Giovanni Bellavite e gli argentieri mantovani del Settecento.
Tra calici, incensieri e reliquiari. Per un viaggio alla
scoperta delle sacre nozze. Tra ritualità e bellezza.
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fino al 7.VII.2006
Andrea Fogli - Isole
Bologna, Otto Gallery
Un alternanza di fasi ascensionali e metaforiche discese nell'Ade.
Un viaggio in una terra di mezzo, in cui dimensioni tra loro
antitetiche giungono infine ad una conciliazione...
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decibel_ascoltati
Bichi / Calika / Lapsed
Sonorità glitch, pop digitale, ibridazioni elettroacustiche.
Queste le derive di alcune delle attuali novità discografiche.
Melodie rarefatte ed intense tessiture ritmiche contrapposte
allo strapotere della "loop music"...
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Dany Vescovi alla Galleria di Arte Moderna
e Contemporanea di San Marino
PNEUMA
inaugurazione sabato 10 giugno | ore 18.30 | a cura di walter
gasperoni | galleria d'arte moderna e contemporanea | repubblica
di san marino
Sabato 10 giugno alle ore 18.30, la Galleria d'Arte Moderna e
Contemporanea della Repubblica di San Marino inaugura la
personale dell'artista Dany Vescovi, dal titolo "Pneuma".
Saranno esposte circa 30 opere recenti di medio e grande
formato, alcune delle quali inedite e appositamente realizzate
per l'occasione.
Le opere di Dany Vescovi conducono il fruitore verso un'attenta
indagine intorno al labile confine che separa (o congiunge?)
l'elemento artificiale e quello naturale, dunque ad interrogarsi
sui fondamentali e contingenti problemi di natura etica che
investono la nostra contemporaneità, esercitando, al contempo,
un fascino che, al di là del coinvolgimento cromatico, induce a
riflettere sul perché e sul futuro della pittura.
Renato Barilli, nel suo testo in catalogo, scrive "Sarebbe un
grave errore prendere i dipinti di Dany Vescovi come
l'espressione di un tenace e irrimediabile attaccamento a vecchi
temi di natura, quali sono indubbiamente i fiori, celebrati
nella lunga stagione dell'Impressionismo e derivati. Senza
dubbio nelle sue opere egli non fa che girare attorno a gigli,
calle, tulipani, orchidee, margherite, e chi più ne ha più ne
metta, ma è assai dubbio che egli sorprenda tutto questo ben di
Dio di specie floreale attraverso una visita dal fioraio, di
quelli che magari si vantano della freschezza del prodotto
esibito, dichiarandolo "appena colto". In realtà Vescovi si
inoltra in serre protette, in laboratori artificiosi e asfittici
dove i fiori vengono coltivati in modi innaturali,
sottoponendoli a temperature sperimentali, a processi di
irrigazione, fecondazione, nutrimento che escono dalle buone
norme solite, e li fanno crescere oltre ogni limite, acquistare
consistenze madreperlacee, o quasi ceramiche, o metalliche, in
una trasmigrazione dal regno vegetale a quello delle sostanze di
sintesi create dall'uomo".
Dany Vescovi. PNEUMA
Dal 10 giugno al 16 luglio 2006
Orario: martedì-venerdì 13.00-19.00
sabato-domenica 10.00-18.00. chiuso lunedì
Catalogo SKIRA con testi di Renato Barilli e Alberto Zanchetta
Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea della Repubblica di San
Marino
Via Eugippo
museodistato@omniway.sm
Per informazioni:
tel. 0549.885414
fax 0549.882679
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fino al 18.VI.2006
Christo e Jeanne-Claude
Lugano, Museo d'arte moderna
Tutta la storia della coppia più celebre del mondo dell'arte
contemporanea: Christo e Jeanne-Claude. Ovvero gli
impacchettatori. E la land art viaggia dal passato al
presente. E dalla Senna al fiume Colorado...
[leggi]
fino al 4.IX.2006
Jannis Kounellis
Napoli, MADRE
Terzo atto per il MADRE di Napoli. La mostra di Kounellis prende
il via dove finisce l'Atto Secondo: la collezione del
museo in cui compaiono Burri e Fontana, Klein e Twombly. É da
qui che l'artista greco prende le mosse.
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fino al 1.VII.2006
Juan Céspedes
Torino, Galleria Maze
Un'unione di materiali e tecniche espressive diverse. Immagini,
oggetti e installazioni. Un linguaggio immediato, dal ritmo
sincopato e frenetico, che si affida alla contaminazione dei
generi per esprimere un'arte al confine...
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fino al 16.VI.2006
Setting The Scene
Roma, sedi varie
Quattro artisti internazionali in una mostra in quattro atti.
Due lavori commissionati, altri due in anteprima italiana.
L'isolamento e la fragilità dell'individuo nella società tra
memoria e contemporaneità...
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fino al 17.VI.2006
Yasumasa Morimura
Milano, Ca' di Fra'
Un'eco lontana del teatro kabuki. Travestimento e perdita di
identità. Oggi come ieri gli uomini interpretano ruoli di donna.
Ma il senso dello scambio di ruoli è mutato...
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fino al 7.VI.2006
Saint Clair Cemin
Milano, Galleria Curti Gambuzzi
Un artista brasiliano che vive tra Parigi e New York. Un
linguaggio scultoreo intimo e complesso, frutto di tutte le
suggestioni assimilate tra lunghi viaggi e brevi permanenze. La
scultura surreale di Saint Clair Cemin...
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Antonio De Pascale e Michael Dumontier
alla galleria Perugi di Padova
ANTONIO DE
PASCALE. REAL TIME
MICHAEL DUMONTIER. MATCHES
inaugurazione sabato 10 giugno 2006 | ore 18.30 | perugi
artecontemporanea | padova
La Perugi artecontemporanea chiude la stagione in corso con la
personale di Antonio De Pascale.
Snack e telegiornali, quadri mutanti ed informazione visiva:
Real Time è la nuova tappa del Grand Tour che De Pascale da
qualche anno sta compiendo all'interno del mediascape, fra
catastrofi linguistiche e calorie visive, nel paradosso
quotidiano della realtà che irrompe nella surrealtà dello
spettacolo diffuso.
L'artista preleva stereotipi ed iconografie dei prodotti di
massa, contaminandoli con immagini intercettate dalla cronaca
televisiva, fotogiornalistica e web, inducendone un livello
percettivo critico che rivela l'implosione, il point break
fra la pervasività dei media ed il peso della realtà. In mostra
una serie di nuove opere pittoriche che riproducono l'involucro
residuale di prodotti di largo consumo, contagiati dalla babele
mediatica dell'informazione quotidiana che si fa maelstrom, buco
nero nel quale tutto precipita, in viaggio non più verso
l'ignoto ma verso il ripetersi dell'identico, dove tutto appare
tanto familiare quanto inquietante e assurdo. La mostra è
accompagnata da un testo critico di Marco Senaldi.
Nella project room, la Perugi presenta il primo "solo show"
europeo di Michael Dumontier, artista canadese, proveniente
dalla mitica Winnipeg, ormai arci nota fucina di talenti
internazionali.
Dumontier, socio fondatore e attuale membro della leggendaria
Royal Art Lodge (gli altri sono Marcel Dzama e Neil Farber),
svela in questa personale la sua intima pura essenziale anima
minimalista.
Come per magia ci troviamo in un mondo di cose piccine piccine,
di oggetti banali/zzanti e di minuscoli segni che provengono
dallo sconsolato scoppiettante e sgangherato quotidiano, per
darci, a scelta, ansia, in/felicità, disperazione, noia .. o
quello che ci pare. È come se le opere della Royal si
prosciugassero d'incanto degli orpelli libertari, cinici e
colorati per mostrarci solo la propria intrinseca e magica
strutturale interiorità. È come se con una lente d'ingrandimento
scrutassimo con attenzione solo particolari, non interessandoci
all'intero, in una spasmodica e costante rincorsa a tutti i
colori del nulla. È come se il linguaggio pop e fumettistico
lasciasse per strada la sua prosopopea dinamitarda per
riversarsi nella disperata, ripetitiva e indecifrabile banalità
delle cose, alla Mamet prima maniera per intenderci. Il tutto in
un continuo e perverso interrogarci sulla curiosa e misteriosa
natura delle cose.
Dumontier presenta una serie di collages su carta preparata per
l'occasione con un protagonista assoluto e indiscusso: il
fiammifero.
Antonio De Pascale. Real Time
IN THE B SIDE ROOM:
Michael Dumontier. Matches
Fino al 10 settembre 2006
lunedì - sabato 15.00 - 18.00
PERUGI artecontemporanea
via Giordano Bruno 24 b
35124 Padova
PH. and F.: +39 049 8809.507
www.perugiartecontemporanea.com
perugiartecontemp@libero.it
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E NACQUE SABAUDIA.
Città deserte, atmosfere sospese, architetture imponenti. Come
nei quadri di de Chirico, anche negli scatti di Donata Pizzi il
tempo si ferma. Nelle città italiane come nelle colonie libiche.
E si riempie di storie. Una mostra all'Archivio Centrale dello
Stato a Roma rievoca le architetture razionaliste e racconta
luoghi della memoria...
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fino al 18.VI.2006
Andy Warhol - Supernova
Chicago, Museum of Contemporary Art
Il solito Warhol? Gigantografie pubblicitarie di zuppa e Coca
cola? Bocche ridenti e carnose di Marilyn? Oppure un Warhol più
drammatico? A Chicago si approfondisce il lato tragico...
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fino al 30.VII.2006
Dan Graham / Joseph Kosuth
Rivoli (to), Castello
Le nuove puntate di Concetto corpo e sogno al Castello di
Rivoli. Il concettuale sconfina nella videoarte e
nell'architettura con Graham, per poi tornare parola e
linguaggio puro con Kosuth. To be continued.
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fino al 30.VI.2006
Walk-in
Firenze, Galleria Bagnai
Gomme da masticare che si indossano, case prive di gravità,
camerette improbabili. Benvenuti nel poetico e candido paese
delle meraviglie. C'era una volta la nuova Galleria Bagnai.
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fino al 7.VI.2006
Anila Rubiku
Venezia, Galleria Traghetto
Perdersi fa parte del viaggio. Per poi ritrovarsi all'improvviso
e assimilare nuove culture. Perdersi a volte è la condizione
necessaria del partire. Seguendo mappe senza nomi e punti
cardinali certi...
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libri_saggi
Play 2.0
(rizzoli 2005)
Dopo 1.400 ore in una foresta virtuale, la disintossicazione è
d'obbligo. Per la gioia del lettore che si interessa di giochi
di ruolo, giochi elettronici e, perché no, letteratura.
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fino al 6.VI.2006
Luigi Christopher Veggetti Kanku
Milano, Stragapede & Perini
Da vicino frammenti e sovrapposizioni. Da lontano equilibri,
corpi in stasi compatta. Un giovane artista che divide la tela
tra la tecnica del collage e la pesantezza dermica dei colori ad
olio...
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fino al 1.X.2006
Hirst/Salle/Saville - The Bilotti Chapel
Roma, Museo Bilotti
Carlo Bilotti dona a Roma una ventina di opere, con una
schiacciante predominanza di de Chirico. E un museo. Con uno
spazio per l'arte contemporanea. Si parte con un trio
d'eccezione. Il tema è il sacro...
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fino al 30.VII.2006
Libri, Books, Bücher
Rivoli (to), Castello
"Torino con Roma", recita la dizione dell'Unesco. Capitale/i del
libro per il 2006. Quale migliore occasione per sviluppare
un'indagine sul libro d'artista? Il risultato non è
entusiasmante...
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fino al 29.VII.2006
Jessica Stockholder
Milano, Galleria Raffaella Cortese
Cos'è la scultura oggi? Jessica Stockholder sembra avere tutte
le risposte. In una mostra che sfida la visione comune, partendo
dall'opera di Rauschenberg. E dimostrando che la citazione non è
tutto...
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fino al 2.IX.2006
Bruno Di Lecce
Roma, A.A.M. Architettura Arte Moderna
Maschere, prodotti di un'archeologia tecnologica. Luoghi di
transito. La poetica dell'ibrido si coniuga con l'ironia Dada in
una sequenza di contaminazioni imprevedibili.
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arteatro
Darsi o ritrarsi
Una mappa lapidaria degli ultimi territori teatrali. Strade
impervie, vicoli ciechi, direzioni che si costruiscono in corso.
Alcune arterie, da sempre non centrali, si mostrano con
disarmante chiarezza...
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fino al 29.VI.2006
Immagini Pop
Bologna, Ta Matete
Ancora pop. L'arte colorata e ipertrofica per eccellenza torna
in mostra. Con i quadri di De Felipe, Mel Ramos e Roy
Lichtenstein. Non è più l'unicità a contare. Semmai il suo
contrario...
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