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FRENIS   zero   F m g m i s

Scienze della Mente, Filosofia, Psicoterapia e Creatività

Mind Sciences, Philosophy, Psychotherapy and Creativeness

     'EVENTS' II semestre 2006

Le mostre, gli eventi teatrali, gli 'happenings'.... e tanto altro ancora. 

Vai agli 'Events' del PRIMO SEMESTRE 2006

Vai agli 'Events' del SECONDO SEMESTRE 2005

Vai agli 'Events' del PRIMO SEMESTRE 2005 

 


 

21.11.2006

(fonte. Exibart.com)


MILANO ALLA MENTA
Si inaugura oggi nel capoluogo lombardo una nuovissima fiera d'arte antica e moderna. Aperta al pubblico dal 22 al 26 novembre in via Tortona. L'arte cambia committenza, agenda e geografia. Si chiama Mint e si presenta con un'insolita mescolanza cromosomica. E una discendenza elitaria... [leggi]

fino al 28.I.2007
Wherever we go
Milano, Spazio Oberdan

Hanno abbandonato la terra natale. Chi per lavoro, chi per necessità, chi per indole o per sfida. Le loro opere parlano di perdita e di speranza. Cercando di attingere la pienezza attraverso l'esperienza. [leggi]

fiere_resoconti
Artissima fa 13

Tendenze, congiunture e calendari: sono poche le fiere che possono permettersi il lusso di mantenere la propria identità, senza rincorrere l'ultima trovata delle concorrenti. In Italia c'è quella di Torino. La tredicesima edizione di Artissima... [leggi]

fino al 7.XII.2006
Glenn Sorensen / James Yamada
Napoli, Raucci Santamaria

Ars poetica e ars politica. Il mondo diviso due, tra fiori di lillà e l'erba voglio. Un dollaro di disonore. Per chi muore dal desiderio di ricevere comodamente a casa propria tutte le esplosive novità del mercato... [leggi]

fino al 13.XII.2006
Jerzy Stajuda
Roma, Istituto Polacco

Una selezione accurata di acquerelli e acrilici. Per far conoscere in Italia uno dei protagonisti dell'arte astratta polacca del secolo scorso. Un artista dalla personalità multiforme e sorprendente... [leggi]

fino al 26.XI.2006
Bert Feddema
Cupra Marittima (ap), Galleria Marconi

Per il secondo appuntamento di Nudi come vermi la Galleria Marconi prosegue la collaborazione con la Galerie de Meerse. Presentando una personale del giovane artista olandese... [leggi]


 

 
20.11.2006

(fonte: Exibart.com )


fino al 20.XI.2006
Glassdressing
Trieste, Museo Revoltella

La magia della trasparenza, il fascino del colore, l'estro di giovani designer. Nascono così i gioielli su vetro protagonisti di un inedito concorso. Tutto dedicato alla magia del vetro... [leggi]

fino al 25.IX.2006
Mimmo Paladino
Milano, Cardi e Christian Stein

Una misteriosa cabala pittorica. Un linguaggio primitivo e raffinato che cita la storia. Paladino torna a Milano con la recondita magia di sempre. E mostra un'incontenibile energia creativa. [leggi]

fino all'8.XII.2006
Robert Gligorov
Napoli, Changing Over Gallery

Esasperare il contenuto delle immagini per tastare i confini del paradosso visivo. Tra dislocazioni topologiche e amplificazioni morbose. Gligorov resiste alla corrosione di una ritualità spettacolare. [leggi]

fino al 25.XI.2006
Gastone Novelli
Treviso, Galleria L'Elefante

Un viaggio di ritorno. Fin dove l'arte è partita. Creta, Knosso, Delfi, Tebe, l'Ellade. Viste con gli occhi attenti di chi scrive, traccia mappe e schizza i paesaggi, condensati un intimo diario visivo. [leggi]

fino al 22.XI.2006
Lodz Kaliska
Roma, MLAC

Ironici, divertenti, provocatori. Alla prima mostra in Italia, i Lodz Kaliska arrivano con un consistente bagaglio di opere. Il Leitmotiv? Un'originale re-interpretazione dell'arte. E un omaggio a Duchamp. [leggi]

fino al 20.XI.2006
Stefano De Luigi
Napoli, LA.Na.

Cromie psichedeliche ed irreali proiettano lo sguardo dello spettatore nel mondo delle tre X. Dove ogni cosa sembra essere di plastica. E tutto è velato da un'atmosfera onirica... [leggi]

18.11.2006

WAR TO INDIFFERENCE

inaugurazione lunedì 20 novembre | fino al 23 dicembre 2006 | galleria agheiro | lavagna (ge)


L'Associazione culturale Agheiro arte contemporanea, è promotrice della mostra che sarà inaugurata il 20 novembre in occasione della giornata mondiale su i diritti dei minori per ricordare la Convenzione approvata dall'Assemblea Generale dell'ONU il 20 novembre 1989, sottoscritta ormai da quasi tutti i paesi del mondo.
Il testo, a tutt'oggi, non è ancora sufficientemente conosciuto da molti governi degli Stati che l'hanno approvato, e così pure da molti bambini.
L'obiettivo è quello di sensibilizzare la cittadinanza, ed in particolar modo i giovani, ai diritti negati nella realtà globale contemporanea; un invito a ripensare criticamente al mondo infantile.

La galleria ospiterà alcune installazioni di tre artiste selezionate per questa particolare iniziativa: Maby Navone, nota artista ligure che vive e opera nel Tigullio, parteciperà con una installazione di forte impatto emozionale dal titolo "Babies"; Silvia Levenson, artista argentina, nata a Buenos Aires, che esprime con installazioni e oggetti emblematici in vetro-resina un percorso da sempre indirizzato al mondo dell'infanzia e della condizione umana in generale; Federica Marangoni veneziana, sensibile maestra di metafore in video-vetro-neon e rappresentante di spicco nel contesto internazionale dell'arte elettronica, che presenterà un panorama delle contraddizioni, dei conflitti e del malessere della cosiddetta società del benessere, esponendo un'altamente significativa video-installazione intitolata "Tolerance IN Tolerance".

L'evento intende, inoltre, stimolare gli insegnanti delle scuole di primo e secondo grado a svolgere attività curricolare di approfondimento con gli alunni, usufruendo di materiale didattico di supporto fornito da Amnesty International.

All'inaugurazione della mostra sarà presente Roberto Piumini, autore di testi per l'infanzia, amato da grandi e piccini, che coinvolgendo i bimbi leggerà alcune pagine del suo libro "Lo zio diritto".


 


War to indifference - omaggio a Jean-Sélim Kanaan
Dal 20 novembre al 23 dicembre 2006
Galleria Agheiro
Corso Buenos Aires, 60
Lavagna (GE)
dal mercoledì al sabato 16,30 - 19,30 o su appuntamento
ingresso libero
Ph./Fax 0185 370032
info@agheiro.org
www.agheiro.org



 

 

 
17.11.2006

(fonte: www.exibart.com )

USCITA PISTOIA, DIREZIONE ARTE
Giunto alla quarta edizione, il progetto Uscita Pistoia, promosso da SpazioA, conferma di essere uno degli appuntamenti di arte contemporanea più seguiti in Toscana. E di rispondere ancora bene, dopo quattro anni, alle politiche di sensibilizzazione culturale promosse dalla Regione Toscana e dai comuni partner dell'iniziativa... [leggi]

fino al 10.XII.2006
Paola Pivi
Milano, Magazzini di Porta Genova

Una moderna arca di Noè. Sentimenti religiosi e laboriosità contadina. Alla fondazione Trussardi è il turno di Paola Pivi.Che mixa pacifismo e ready-made. E torna in mente anche Kounellis... [leggi]

fino al 15.XII.2006
Intramoenia Extra Art
Foggia, sedi varie

Nichi "di Samotracia" Vendola -come lo ha ribattezzato argutamente Achille Bonito Oliva, direttore scientifico del progetto- promuove la seconda tappa dell'evento pugliese. Tra i castelli della Daunia... [leggi]

fino al 30.I.2007
Vasco Bendini
Verona, La Giarina

Queste opere sono l'ultima carta del castello. Il respiro della pittura fa vivere la materia e lo spazio in uno stato in cui il tempo è sospeso. Bendini torna a Verona dopo vent'anni dall'ultima grande mostra... [leggi]

libri_saggi
Quando i rifiuti diventano arte
(skira 2006)

I rifiuti nell'arte del Novecento. Biografia per immagini di un secolo che reagisce alla disumanizzazione. Includendo stracci, cartone ed escrementi nelle opere d'arte. La penna è quella di Lea Vergine... [leggi]

fino al 24.II.2007
Pittura elettrica #2
Vitulano (bn), Giamaart Studio

L'energia della pittura? Ha il sapore dell'elettricità e un chiodo fisso: la contaminazione. Cinque artisti in bilico tra tradizione e tecnologia. E uno spirito interattivo che lascia spazio alla riflessione. [leggi]


 

 
16.11.2006

(fonte: Exibart.com )

fino all'11.II.2007
Willem de Kooning
Roma, Museo Carlo Bilotti

Secondo appuntamento al romano Museo Bilotti. Protagonista un de Kooning inedito. Quello dell'ultimo periodo, meno conflittuale e aggressivo, più luminoso e poetico. Una mostra che viene dal freddo... [leggi]

fino all'8.XII.2006
Tuscia Electa
Firenze e Panzano in Chianti

Tuscia Electa si orienta verso la perdita della connotazione biennale. Si impegna in eventi distribuiti durante tutto l'anno. L'epoca delle manifestazioni d'arte site specific periodiche pare in crisi... [leggi]

fino al 10.I.2007
Mauro Ceolin
Bologna, nt art gallery

Fluidi contemporanei. Un progetto studiato ad hoc per la galleria bolognese. Ispirandosi alle ricerche di Leonardo da Vinci. Un video, disegni e collage per un nuovo ciclo dell'artista multimediale milanese... [leggi]

fino al 20.XI.2006
Patrizia Posillipo
Caserta, Galleria Studio Legale

Un progetto ambizioso quello di imbrigliare nella più statica delle rappresentazioni, il ritratto fotografico in posa, l'indole errabonda dei rom. Patrizia Posillipo ritrae adulti e bambini, capomatrone e boss... [leggi]

arteatro_contaminazioni
La democrazia del corpo: dall'Oriente a qui

Invertire la rotta e stabilire nuovi connessioni tra discipline orientali e habitat occidentali. Per disegnare una nuova geografia che dalla via della seta porti al jpeg e ai pixel. Senza dimenticare le risorse dinamiche del corpo. [leggi]


 

 

SCENE CREATIVE ITALIANE, CENTRI DI PRODUZIONE CULTURALE GIOVANILE A CONFRONTO

sabato 18 novembre | ore 9,00 | sala conferenze del museo del territorio biellese al chiostro di san sebastiano | biella


Le esperienze di sviluppo locale e regionale rilevate in questi ultimi anni in varie aree del mondo ci mettono di fronte a nuovi paradigmi di crescita. In molti casi le tradizionali leve economiche sembrano essersi inceppate o sostituite da meccanismi piu' complessi e trasversali. In questo scenario e' opportuno essere in grado di rileggere le teorie economiche e sociali in una nuova ottica e di eleborare nuovi modi per incidere sul territorio e accompagnarne la crescita.

Far leva sulla creatività e su specifiche inziative artistico-culturali, soprattutto quando esse siano altamente partecipative e mirate a stimolare la creatività giovanile, puo' rappresentare uno strumento nuovo e importante per attivare nuove dinamiche di sviluppo.

In questa direzione si muovono le più recenti teorie di sviluppo locale, tra le quali figurano gli studi condotti dall'economista Richard Florida e dalla ricercatrice Irene Tinagli. Tali ricerche sono state riprese e applicate al contesto italiano da Creativity Group Europe, società fondata dai due studiosi e dall'esperto di urban management Giovanni Padula. L'intervento affronterà dunque il tema del ruolo della creatività e delle inziative artistico-culturali nelle politiche di sviluppo locale, presentando e discutendo i principali risultati delle ricerche condotte sia in Italia che negli Stati Uniti.

Irene Tinagli - Creatività Group Europe srl

Programma e scheda di partecipazione

Il Seminario è organizzato dall'Associazione G.A.I. - Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani, Regione Piemonte, Città di Biella - Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili


 


Scene Creative Italiane, centri di produzione culturale giovanile a confronto
Sabato 18 novembre 2006
ore 9,00 Registrazione partecipanti
ore 9.30 Introduzione dei Lavori
Info: Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili del Comune di Biella
Alberto Panzanelli
Tel 015.3506618 - Fax 015.3506.615
alberto.panzanelli@comune.biella.it
www.giovaniartisti.it



 

 

 
15.11.2006

(fonte: Exibart.com)

SARDEGNA IN COSTRUZIONE
Ancora lei, Zaha Hadid. La superstar dell'architettura, dopo il Maxxi di Roma, si aggiudica a Cagliari la realizzazione del Betile. Ma il concorso non si è esaurito con questa rappresentazione, presto in replica in altre città italiane. C'è infatti da raccontare una storia progettuale finalmente anomala... [leggi]

fino al 25.III.2007
Turner e gli impressionisti
Brescia, Museo di Santa Giulia

Oceanica e un po' eccessiva, ma non priva di opere straordinarie. La nuova mostra di Goldin riporta in scena gli impressionisti. Ma anche Turner, la pittura accademica e la scuola di Barbizon. [leggi]

fino al 28.XI.2006
Marco Gastini
Bologna, Otto Gallery

Quando l'opera d'arte coinvolge fisicamente l'osservatore. E lo fa vivere la materia, disposta nello spazio con le sue molteplici simbologie. Viaggio tra le pagine di un libro di memorie avvolte nel plexiglas... [leggi]

fino al 25.XI.2006
Luigi Rizzo
Roma, L'Union

Lo studio di uno sguardo e la più profonda apertura su una realtà che travalica il personale. In un set cinematografico, la ricostruzione di un incontro muto e distante. Lungo quanto una corsa in metropolitana. [leggi]

fino al 19.XI.2006
Elisabetta Vignato
Padova, Palazzo Moroni

Essere adulti o essere bambini? Essere giovani adulti è la risposta dei ritratti di Elisabetta Vignato. Sospesi fra due mondi. Per immaginare ciò che non è ma che forse sarà... [leggi]

pre[ss]view
Trentatré trentini entrarono a Trento

Che il nord-est italico sia propositivo anche in campo artistico ormai è un fatto. Il plusvalore è rappresentato dalla capacità di innovare anche le formule paludate. Abbiamo parlato della rivista Work con Fabio Cavallucci. [leggi]

 

 
14.11.2006

(fonte: Exibart.com )


fino all'11.II.2007
Erwin Wurm
Vienna, Mumok

Un po' Mars Attacks, un po' 11 settembre. Gli eventi sono davvero così imprevedibili? Pare di si, tanto che a Vienna piovono case. Illogico? Tanto meglio. Un'installazione vicina alle nuvole... [leggi]

fino al 7.I.2006
Marzia Migliora
Torino, Fondazione Merz

Un bianco percorso che coinvolge tutti i sensi. Opere non solo da vedere ma da sentire, sospese tra morte e poesia. In un viaggio attraverso la percezione, la cecità e le paure... [leggi]

fashion
Boys are back in town

Meltin'Pot: un'azienda di moda, un sogno imprenditoriale, un crogiuolo di creatività. Augusto Romano, Rankin e Fabio Novembre sono il nucleo. Di un dreamteam sorprendente... [leggi]

fino al 2.XII.2006
Roberto Pietrosanti
Roma, A.A.M Architettura Arte Moderna

Dopo anni di sperimentazione e di ricerca, l'approdo ad un'equilibrata sintesi di tecnica, linguaggio e poesia. Grandi tele costruite con la calda freddezza di un architetto. [leggi]

libri_saggi
Il consumo delle immagini
(bruno mondadori 2006)

La differenza tra simbolico e immaginario? Tra estetica ed economia? Ve la spiega Fulvio Carmagnola, in compagnia di Zizek e Che Guevara. Un invito al gioco, serissimo... [leggi]

fino al 26.XI.2006
Flavia Mantovan
Milano, Stragapede&Perini

Volti noti. Occhi fosforescenti e zigomi incavati. Le icone del successo e i loghi che dal successo hanno creato leggende. La pittura, senza invenzione, immortala. Lo smalto cola e la tela si fa incandescente... [leggi]

 

NEW LANDSCAPES - ITALIENISCHE FOTOKUNST

dal 13 novembre al 22 dicembre 2006 | kunst palais di hypovereinsbank | monaco


Prima banca 'veramente europea' a seguito dell'integrazione con HVB, UniCredit presenta in anteprima in Germania, a Monaco, dal 13 novembre al 22 dicembre presso il Kunst Palais di HypoVereinsbank, la mostra fotografica 'New Landscapes - Italienische Fotokunst', una selezione della collezione del Gruppo oggi presente in 19 Paesi nel mondo, con un patrimonio umano di 140.000 Dipendenti e 28 milioni di Clienti.
'New Landscapes - Italienische Fotokunst' ha il suo fulcro nel tema del paesaggio interpretato dai più importanti artisti degli ultimi decenni in ogni sua variante, da opposizione alla città e al profilo urbano e post-industriale a metafora essenziale di natura e romanticismo. Con una cinquantina di opere, Luigi Ghirri, Franco Fontana, Mimmo Jodice, Gabriele Basilico, Vincenzo Castella, Olivo Barbieri, Luca Campigotto, Antonio Basiucci, Armin Linke, Francesco Jodice, Francesco Candeloro, Maria Grazia Toderi, Luisa Lambri, Elisa Sighicelli, Francesca Rivetti e Eva Frapiccini sono presenti in esposizione.

La mostra prende avvio con le opere realizzate all'inizio degli anni Settanta da Luigi Ghirri, che sono state uno dei modelli fondamentali per l'evoluzione successiva della fotografia di paesaggio italiana, sempre in bilico tra espressione delle proprie emozioni e analisi antropologica. E' stato tra l'altro proprio Ghirri a coordinare - insieme allo scrittore Gianni Celati - una delle campagne fotografiche più importanti dell'intera storia della fotografia italiana, "Viaggio in Italia", alla quale hanno partecipato anche altri autori presenti nella mostra odierna, come Gabriele Basilico, Mimmo Jodice, Vincenzo Castella e Olivo Barbieri. Di questi autori vengono esposte opere appartenenti agli anni Novanta e successivi, a testimoniare la straordinaria evoluzione del loro linguaggio e la varietà delle scelte espressive adottate nel corso del tempo: si va dalla rivisitazione poetica della tradizione mediterranea di Mimmo Jodice alla cruda e diretta visione architettonica di Gabriele Basilico che fotografa la Beirut distrutta dalla guerra, per giungere alle immagini urbane di Vincenzo Castella, in cui il colore gioca un ruolo decisivo e a quelle di Olivo Barbieri, che reinventa il paesaggio di luoghi vicini e lontani in immagini di straniata visionarietà.
Nella scia di questa tradizione si situano le opere di Luca Campigotto e Antonio Biasiucci, che trasformano i paesaggi naturali in immagini dal carattere visionario, in un tentativo di recuperare un rapporto uomo-natura nei luoghi estremi e incontaminati come possono essere il deserto cileno e i vulcani mediterranei.
Il colore è l'elemento centrale anche dell'esperienza più isolata di Franco Fontana, che sin dai primi anni Settanta si è imposto sulla scena internazionale come uno dei grandi interpreti di una fotografia di grande intensità cromatica e formale. Tutti questi autori, in ogni caso, si concentrano sulla persistenza e sul rinnovamento di una tradizione, sulle tracce che la presenza umana ha lasciato sul territorio nel corso dei secoli, non solo in Italia ma in diversi luoghi del mondo.

Diverso è l'atteggiamento delle giovani generazioni, che approfondiscono l'aspetto più decisamente documentario dell'esperienza fotografica, come dimostrano le ricerche di Armin Linke e Francesco Jodice, che analizzano i grandi mutamenti della società mondiale attraverso uno sguardo attento sia agli spazi che agli uomini che li abitano e che in essi agiscono. Anche Maria Grazia Toderi affronta il tema del paesaggio urbano, ma le sue visioni dall'alto trasformano la città in campo di luci, creando percorsi quasi geometrici tra i luoghi; la geometria è fondamentale anche per Luisa Lambri, che affronta il tema dell'architettura moderna trasformando i luoghi fotografati in composizioni pressoché astratte, nell'intento di restituire attraverso la fotografia il pensiero stesso degli architetti. Elisa Sighicelli si muove tra l'immaginario quotidiano e la storia del paesaggio, in un continuo gioco di ambiguità tra realtà e invenzione. Francesco Candeloro è presente con una ricerca di ambito pop ma con influenze di matrice concettuale, composta da 16 cubi in plexiglas installati a terra di suggestivo impatto visivo che rifletteno sull'individualità dei volti e degli sguardi. Infine, la mostra si chiude su due giovanissime autrici, Francesca Rivetti ed Eva Frapiccini, che ancora ribadiscono la duplice anima della fotografia italiana di paesaggio. Francesca Rivetti prima inventa spazi vuoti, dove il paesaggio non si vede ma è immaginabile, è presente proprio attraverso la sua assenza. Eva Frapiccini si avvicina agli spazi urbani fotografando i luoghi dove sono accaduti i fatti tragici legati al terrorismo degli anni Settanta e Ottanta. A testimoniare il riconoscimento internazionale di alcuni di questi autori, e al contempo a rafforzare il processo di integrazione e sinergia tra le diverse componenti del grande Gruppo internazionale nato nel 2005, due importanti opere di questa mostra - quelle di Massimo Vitali e di Walter Niedermayr - provengono dalla collezione di Hypovereinbank, già da tempo focalizzata anche sulla raccolta e presentazione della fotografia contemporanea internazionale. Un modo ulteriore di lavorare sulla città e sulla memoria, su come il tessuto urbano sia teatro di una storia in continuo divenire, e il paesaggio - urbano o naturale - sia sempre in diretto contatto con le vicende dell'uomo.

La collezione UniCredit
La collezione d'arte contemporanea di UniCredit Group è focalizzata sulla promozione degli artisti attivi a partire dagli anni '80 e in due anni ha visto l'ingresso di 70 autori con 280 opere.
Le nuove acquisizioni e committenze integrano il patrimonio artistico storico del Gruppo, un corpus di oltre 15.000 opere, una selezione delle quali è ora fruibile on line, attraverso il museo virtuale visibile sul portale di Gruppo www.unicredit.eu, sulla intranet aziendale e nella Galleria di Palazzo Magnani a Bologna.

La collezione rappresenta uno strumento di dialogo con tutti i pubblici di riferimento del Gruppo, di relazione con i territori, un'opportunità di aggiornamento culturale e strumento di formazione per i dipendenti. Le opere saranno infatti collocate all'interno della futura sede della Corporate University a Torino e sono già allestite, con progetti curatoriali, in sedici sedi con la rassegna "Sharing passions". Ad essa si affiancano altri importanti interventi, già in corso tra i quali:
. le collaborazioni con il MART di Rovereto, il Museo di arte contemporanea Castello di Rivoli, la Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano, che si configurano come partnership di sviluppo di progetti per la divulgazione dei linguaggi della contemporaneità, che partono dall'elaborazione di interventi formativi e dalla promozione dei giovani artisti;
. lo sviluppo di una nuova collana editoriale "L'arte del XX secolo", edita da Skira, un'opera interdisciplinare il cui primo di cinque volumi è in libreria da ottobre;
. la presenza attiva nelle fiere, vere e proprie kermesse culturali, quali Artissima a Torino e Artelibro a Bologna;
. lo sviluppo, di concerto con la Fondazione Agnelli, della borsa di ricerca sull'economia dell'arte contemporanea, intitolata al Senatore Giovanni Agnelli; la partecipazione a premi con residenze all'estero per giovani artisti, tra i quali Furla,
. la collaborazione con DARC (Direzione Arte e Architettura Contemporanea del Ministero per i beni culturali);
. il sostegno all'AMACI (l'Associazione dei musei di arte contemporanea in Italia), con la quale abbiamo organizzato il sabato di comunicazione interna UniCredit Art Day, per le giornate del contemporaneo.


 


New Landscapes - Italienische Fotokunst
Dal 13 novembre al 22 dicembre 2006
Kunst Palais di HypoVereinsbank - Monaco


 

 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   

 

16.10.2006

BUIO IN SALA

STENSEN 2006

La Psicoanalisi incontra il Cinema

Venerdì 27 ottobre 2006

ore 21.00

Quando il mondo esterno offusca il mondo interno

Syriana

di Stephen Gaghan

(USA 2005, 127’)

Interviene Gilberto del Soldato

Venerdì 3 novembre 2006

ore 21.00

Luce ed ombra sul rapporto padre-figlio

Il ritorno

di Andrey Zvyagintsev

(Russia 2003, 106’)

Interviene Enza Quattrocchi

Venerdì 10 novembre 2006

ore 21.00

Vita e teatro: il valore dell’illusione

La diva Julia

di Istvan Szabo

(Canada/U.S.A./Ungheria,/GB 2004, 105’)

Interviene Elisabetta Bernetti

Venerdì 17 novembre 2006

ore 21.00

Una vita spezzata dal trauma

La morte e la fanciulla

di Roman Polanski

(USA/Francia/GB 1994, 103’)

Interviene Stefania Nicasi

Venerdì 24 novembre 2006

ore 21.00

La psicoanalisi si fa cinema

Diario di una schizofrenica

di Nelo Risi

(Italia 1968, 109’)

Interviene Rossella Vaccaro

Il Cinema e la Psicoanalisi nascono quasi contemporaneamente e permeano in modo decisivo la cultura del Novecento, trovando, non di rado, spazi d’incontro e di scambio. Nasce da qui l’idea di portare in sala uno psicoanalista che guarda e commenta un film insieme al pubblico, per favorire la percezione e l’ascolto delle risonanze interiori suscitate dalla pellicola. Dopo il successo della scorsa edizione, ecco una nuova selezione di film e commentatori, per cinque nuove suggestioni cinematografiche e psicoanalitiche.

Syriana di Stephen Gaghan (USA 2005, 127’)

Nasir, giovane e carismatico principe arabo, Bob Barnes, veterano agente della CIA, e Jimmy Pope, proprietario di una piccola compagnia petrolifera, intrecciano le loro vicende sullo sfondo del Medio Oriente e degli interessi che da anni lo dividono. La complessità della situazione reale, sapientemente rispecchiata nella complessità narrativa, non tralascia di denunciare apertamente il vantaggio concreto mantenuto dagli USA grazie all’instabilità dell’area.

Golden Globe 2006 ed Oscar 2006 a George Clooney come Miglior attore non protagonista - Fuori concorso al Festival di Berlino 2006

Il ritorno di Andrey Zvyagintsev (Russia 2003, 106’)

Andrey e Ivan vedono la loro vita sconvolta dall’improvviso ritorno del padre, mai conosciuto. Nonostante il risentimento, accettano di fare una gita fra i laghi del Nord della Russia con lui, in cerca di risposte. Acuto nella rappresentazione del rapporto padre-figlio, il film è lirico e suggestivo, nonostante un certo manierismo da opera prima.

Leone d’oro al Festival di Venezia 2003

La diva Julia di Istvan Szabo (Canada/U.S.A./Ungheria/GB 2004, 105’)

Nella Londra spensierata del 1938, una diva del teatro insidiata dall’età cerca un ultimo barlume di giovinezza nell’infatuazione extraconiugale. Ne deriva un gioco di amore e vendetta che illustra l’ambiguità di quel mondo. Con un cast prevalentemente teatrale e un’escursione attraverso i generi si riflette sull’intreccio tra realtà e finzione.

La morte e la fanciulla di Roman Polanski (USA/Francia/GB 1994, 103’)

America Latina: Paulina Escobar vive col marito avvocato la nuova epoca del suo paese dopo una terribile dittatura. Il passato torna a galla quando, in un uomo, crede di riconoscere uno degli aguzzini che quindici anni prima l’ha seviziata e torturata. La struttura teatrale crea un “Cinema da camera” che abbandona la metafora politica per indagare la dialettica e l’interscambiabilità dei ruoli.

Diario di una schizofrenica di Nelo Risi (Italia 1968, 109’)

In una clinica svizzera un’analista anticonformista racconta la terapia intrapresa per riportare alla normalità una ragazza che ha tentato il suicidio. Liberamente tratto dal libro omonimo di Marguerite Anurée Sechehaye, con la collaborazione di Fabio Carpi e la consulenza di Franco Fornari, è uno dei rari film di contenuto psicoanalitico corretto, accettabile ed emozionante.

INFO

PREZZI:

Intero: € 6 Ridotto: € 5 (Studenti, Soci CPF ed altri)

Ridotto Stensen: € 3,50 (tessera Stensen 06)

A CURA DI STENSEN CINEMA

Valeria Cicerone, Sofia Ciuffoletti,

Michele Crocchiola, Anita Galvano

Viale Don Minzoni 25/g

50129 Firenze

Tel. 055/5535858

e-mail: cinema@stensen.org

Sito web: www.stensen.org

CENTRO PSICOANALITICO

DI FIRENZE

Sezione Toscana della Societa’ Psicoanalitica

Italiana

Via F. Puccinotti 99, Firenze

Tel. 055/480331

E-Mail: centropsi.fi@dada.it

Sito web: www.spi-firenze.it

 

 

 
 
13.10.2006

(fonte: www.exibart.com )

WHEREVER WE GO - OVUNQUE ANDIAMO

17 ottobre 2006 - 28 gennaio 2007 | a cura di hou hanru e gabi scardi | promossa dalla provincia di milano in collaborazione con il museo di fotografia contemporanea | spazio oberdan, viale vittorio veneto 2 | milano


Presso lo spazio Oberdan di Milano si terrà dal 17 ottobre prossimo la mostra Wherever We Go - Ovunque andiamo: Arte, identità, cultura in transito, a cura di Hou Hanru e Gabi Scardi. L'esposizione, promossa dalla Provincia di Milano e realizzata in collaborazione con il Museo della Fotografia Contemporanea, raccoglie più di cinquanta opere (video, sculture, installazioni, disegni, fotografie) di ventitre artisti, per la maggioranza inediti in Italia.
Di provenienza differente, dall'Albania al Sud Est asiatico al Medio Oriente, questi artisti sono accomunati dal fatto di abitare in Paesi diversi da quelli in cui sono nati e di aver sperimentato in prima persona l'incontro con valori, visioni del mondo e sistemi di vita eterogenei, facendosi portatori di una cultura sfaccettata che integra punti di vista molteplici. Proprio questo tipo di personalità sta infondendo oggi all'arte nuove energie creative, in un rapporto di confronto, di scambio, di travasi e di influssi.

Attraverso le opere di Adel Abdessemed, Nindityo Adipurnomo, Kristine Alksne, Maria Thereza Alves, Keren Amiran, Carlos Amorales, Maja Bajević e Danica Dakić, Yael Bartana, Banu Cennetoglu, Magali Claude, Latifa Echakhch, Huang Yong Ping, Mella Jaarsma, Koo Jeong-A, H.H. Lim, Elena Nemkova, Ni Haifeng, Adrian Paci, Pascal Marthine Tayou, Tsuyoshi Ozawa, Nari Ward e Shen Yuan si manifesta così l'orientamento interculturale che caratterizza molta parte della società e dell'arte del presente, e si esprimono i temi della dislocazione e della stratificazione culturale, della rappresentanza, e l'idea di cultura come ambito dotato di vitalità capace di assimilare ed integrare continuamente, nella propria forma e nella propria tradizione espressiva, elementi nuovi ed estranei.

La mostra parla quindi di identità, intendendo con questo termine qualcosa che non si definisce solo in base a una radice geografica ma che è soprattutto prodotto di esperienze e di relazioni; qualcosa che non è fissato una volta per tutte, ma che è vivo e mobile, che resiste alle semplificazioni e alle classificazioni.
Tra i video in mostra: What Is the Colour of German Roses? di Maria Thereza Alves; I Like - I Don't realizzato a quattro mani da Maja Bajević e Danica Dakić; la doppia video proiezione Wild Seeds di Yael Bartana; Vajtojca di Adrian Paci, dove l'artista mette in scena il proprio funerale e la propria rinascita; la poetica videoanimazione che Carlos Amorales ha realizzato a partire da una serie numerosissima di disegni digitali, parte dei quali a loro volta in mostra e Turtely di Keren Amiran: una donna proietta emozioni e nostalgie su una tartarughina domestica, con la quale avvia uno struggente monologo.

Parte delle sale espositive è occupata da grandi sculture e installazioni: è il caso, tra l'altro, degli interventi site-specific di Koo Jeong-A e di H.H. Lim, dell'opera appositamente concepita da Nindityo Adipurnomo per Wherever We Go, consistente in una serie di sedie montate l'una sull'altra facenti da supporto a una telecamera e di Crusader di Nari Ward, una sorta di totem realizzato a partire da materiali riciclati ad alto valore simbolico: un carrello della spesa, pezzi di plastica, taniche per la benzina, un lampadario. Shen Yuan mette a disposizione del pubblico un'installazione da utilizzare come trampolino, consistente in un ampio materasso colorato e ricamato con simboli del mondo intero. Una postazione per l'accesso in rete è riservata all'opera di Elena Nemkova: l'artista ha un blog in cui inserisce disegni ispirati alle notizie di attualità che più la colpiscono. Banu Cennetoglu esprime attraverso una serie di fotografie l'esperienza del viaggio e l'idea che il tragitto possa essere più importante della meta stessa. E Magali Claude si fa ritrarre insieme a personaggi vicini e lontani che hanno contribuito in modo significativo alla sua formazione.

La mostra costituisce dunque un campo aperto di confronto e messa in scena di questioni cruciali del presente: ogni opera, frutto di una riflessione-azione, racconta cose del luogo in cui il suo autore è nato, ma anche di quello in cui attualmente vive. La sera dell'inaugurazione sarà possibile assistere a una performance ideata da un'artista olandese trasferitasi in Indonesia, Mella Jaarsma. Al centro dell'azione una serie di abiti avvolgenti e costrittivi al contempo, realizzati dall'artista stessa a partire dai materiali più svariati.

L'esposizione è accompagnata da un catalogo (casa editrice 5 Continents) con testi critici dei due curatori e di Elvan Zabunyan, Gilane Tawadros, Pier Luigi Tazzi, apparati fotografici a colori e schede biografiche degli artisti.

Servizi didattici sono previsti durante tutta la durata dell'evento: visite guidate alla mostra in orario fisso, con o senza prenotazione, per piccoli o grandi gruppi e scuole di ogni ordine e grado. Per informazioni e prenotazioni: APC tel. 0286912297 fax: 028693046, dal lunedì al venerdì orario 10-15. Inoltre, l'Associazione Viafarini, in collaborazione con la Provincia di Milano, promuove nel mese di novembre due workshop a cura di due artisti partecipanti alla mostra: Maja Bajević (dal 3 al 5 novembre) e Adrian Paci (dal 23 al 25 novembre). I laboratori, che si terranno presso Viafarini, sono rivolti a quindici giovani artisti, su richiesta degli interessati.

La Provincia di Milano aderisce alla Giornata del Contemporaneo, sabato 14 ottobre 2006, organizzando l'iniziativa "Dietro le quinte: visita guidata ai lavori di allestimento della mostra Wherever We Go-Ovunque andiamo. Arte, identità, cultura in transito", che dà la possibilità a gruppi di dieci persone ciascuno, solo ed eccezionalmente per sabato 14 ottobre, di osservare direttamente, all'interno dello Spazio Oberdan, le fasi tecniche e pratiche della messa in opera del progetto espositivo, alla presenza dei due curatori e degli artisti. La visita è prevista ogni ora, alle 11.00, 12.00, 14.00, 15.00, 16.00 e 17.00. Prenotazioni telefoniche dal 10 al 13 ottobre al numero 02.77406313.


 


Wherever We Go - Ovunque andiamo
Inaugurazione lunedì 16 ottobre, ore 18.00; vernice stampa ore 11.30
dal 17 ottobre 2006 al 28 gennaio 2007
Spazio Oberdan, viale Vittorio Veneto, 2 - Milano
Tel. 02 77406300/6302
Orario 10-19.30; martedì e giovedì fino alle 22; chiuso il lunedì
Ingresso Adulti: ? 6,20; ridotto: ? 4,10; gruppi scolastici: ? 2,70
ingresso libero il primo martedì del mese
per maggiori informazioni consultare il sito www.provincia.milano.it/cultura
oppure Museo di Fotografia Contemporanea, Tel 02 6605661 www.museofotografiacontemporanea.org

Ufficio Stampa
Provincia di Milano/Cultura tel. 02 77406358/59/88 e-mail: p.merisio@provincia.milano.it oppure m.piccardi@provincia.milano.it
Museo di Fotografia Contemporanea; tel. 02 66056633 e-mail: ufficiostampa@museofotografiacontemporanea.org
Ilaria Gianoli, tel. +39 02 514406 ilariagianoli@tin.it Marta Colombo, tel. +39 340 3442805 martacolombo@gmail.com



 

GAP SEZIONE SPECIALE
WORKSHOP SU PUNTA PEROTTI

dal 12 al 15 ottobre 2006| a cura di lia de venere, marilena di tursi, antonella marino | litorale da trani a bari-punta perottiie | promosso da assessorato alla pubblica istruzione e alle politiche giovanili del comune di bari


Nell'ambito della rassegna Gap-giovani artisti pugliesi - curata da Lia De Venere, Marilena Di Tursi e Antonella Marino col sostegno dell'Assessorato alle Culture del Comune di Bari, in collaborazione con le Accademie di Belle Arti di Bari e di Lecce e il contributo della Provincia di Bari e di diversi sponsor privati (Barili, Renauto, Saverio Lorusso Arredamenti, Siderurgica pugliese, Saicaf, San Paolo Banco di Napoli, Amerigus, Antonelli fotovideottica Vision Multistore Falegnameria Muolo, Home Vision Point Michele Ranieri)- l'Assessorato alla Pubblica Istruzione e alle politiche giovanili del Comune di Bari promuove un workshop rivolto a studenti d'arte e architettura, tenuto dal collettivo Stalker/Osservatorio Nomade (con la partecipazione di Lorenzo Romito, Pia Livia Di Tardo, Francesco Careri, Ketty Di Tardo, Peter Lang, Donatello De Mattia, Roberto Dell'Orco, Giorgio D'Ambrosio, Enzo Mansueto).

Il workshop, che si svolgerà dal 12 al 15 ottobre, vuole proporre una riflessione inedita sul rapporto tra Bari e il mare. Dalla relazione con il suo lungomare, dominato visivamente per anni dall' "ecomostro" di Punta Perotti, e con le persone che lo vivono, viene cercata infatti una risposta alla domanda: cosa può restituire Punta Perotti alla città e ai suoi abitanti?
L'esplorazione si estende a tutta la costa barese verso nord, ad altri meno conosciuti ecomostri e ostacoli visivi, attraverso un percorso via mare da Trani a Punta Perotti. Per quattro giorni e tre notti i partecipanti esploreranno in barca questo litorale, attraccando a terra in luoghi non convenzionali. L'obiettivo è di disegnare una mappatura della zona che attraversi anche le memorie e le esperienze della popolazione, tessendole in un racconto collettivo e cercando così di far emergere un nuovo immaginario possibile.

 


dal 12 al 15 ottobre 2006
litorale da Trani a Bari-Punta Perotti
per adesioni e informazioni Tel 338 5900914
pialivia@libero.it


 

notizie del 13/10/2006



CAPUT CINEMA
Dopo le polemiche e le inevitabili italiche lotte intestine, finalmente parte il carrozzone della Festa del Cinema di Roma. Tra divi, proiezioni, conferenze e retrospettive. Ma anche molte mostre. Tutto all'insegna della grande magia della settima arte. [leggi]

fino al 14.I.2007
Tamara de Lempicka
Milano, Palazzo Reale

Talento e desiderio di successo. Pittura rinascimentale, neoclassica ed avanguardie. Moda e modernità. Gli ingredienti della pittura della Lempicka. Energica trasgressiva ed elegante... [leggi]

fino al 27.X.2006
Franco Fontana
Torino, Photo&Contemporary

Dal taccuino visivo del grande fotografo modenese alcuni scatti inediti. Frutto di esercizi quotidiani mai scontati. Ma necessari alla causa della ricerca. Anche dopo una Laurea Magistrale ad Honorem. [leggi]

fino all'11.XI.2006
Silvano Tessarollo
Milano, B&D Studio

Il tempo preso per gioco. L'anello burlesco della vita che rincorre la morte. La lucidità delle torsioni e l'asprezza delle visioni. Queste sono le gabbie ossee di Tessarollo, tondi fatti per imprigionare... [leggi]

fino al 18.XI.2006
Nancy Radloff
Roma, Extraspazio

Casette, alberelli, plastici, villaggetti. Tra follia compositiva e presa per i fondelli dell'America di provincia e del suo inutile e rassicurante ordine. La rinascita dopo la malattia mentale... [leggi]

fino al 15.X.2006
GAP 2006
Bari, Sala Murat

GAP, acronimo di Giovani Artisti Pugliesi. Ma anche sinonimo di artisti in cerca di identità. Un concetto tutt'altro che scontato, da riscoprire e proteggere. La terza edizione del premio si rinnova sdoppiandosi... [leggi]

fino al 15.X.2006
Innocente Salvini
Varese, Museo d'Arte Moderna

L'arte come rifiuto del conformismo pittorico. Una personale in grado di cancellare vecchi e radicati stereotipi. Rassicuranti ambienti quotidiani e volti familiari come simbolo di un mondo incontaminato... [leggi]

 

 

12.10.2006

(fonte: www.exibart.com )

L'ARTE NEL SEGNO DELLA RISURREZIONE

inaugurazione 13 ottobre | ore 17.00 | presso la cattedrale di verona | fino al 7 gennaio 2007 | fondazione museo miniscalchi erizzo, galleria d'arte moderna palazzo forti, chiesa di san tomaso cantuariense | verona


In occasione del 4º Convegno Ecclesiale Nazionale -Testimoni di Gesù risorto, speranza del mondo- verrà inaugurato il 13 ottobre alle ore 17.00 presso la Cattedrale di Verona, l'itinerario L'arte nel segno della risurrezione, un percorso espositivo diviso in tre diverse tappe, tra loro intimamente correlate nei temi e nelle finalità.
Le esposizioni sono promosse dalla Conferenza Episcopale Italiana, nell'intento di mostrare come l'arte sia sempre stata e possa continuare a essere oggi un linguaggio universale, capace di affermare e realizzare la testimonianza dell'incontro dell'uomo con Dio e di comunicare la speranza che viene dall'annuncio del Risorto.
Dalla profonda convinzione che il linguaggio dell'arte non sia semplicemente accessorio rispetto al fulcro dell'esperienza cristiana ma, al contrario, ne costituisca una modalità specifica di attuazione, si è scelto di affrontare un percorso espositivo che va dalla tradizione secolare delle Chiese del Triveneto all'arte contemporanea, nel tentativo da un lato di rafforzare la consapevolezza delle radici cristiane di tanta produzione artistica del nostro paese, e dall'altro di invitare gli artisti contemporanei e la comunità cristiana ad un dialogo più intenso.

SPLENDORI DEL RISORTO
Arte e fede nelle Chiese del Triveneto

La mostra, che si terrà presso il museo Miniscalchi Erizzo dal 13 ottobre 2006 al 7 gennaio 2007, propone un centinaio di opere d'arte provenienti dal Friuli Venezia Giulia, dal Veneto e dal Trentino Alto Adige. Codici miniati, dipinti, sculture lignee e in marmo, calici, ostensori e altre preziose opere narrano le radici cristiane delle terre del Triveneto e testimoniano nei secoli l'attenzione ai temi evangelici del Cristo risorto nelle diverse espressioni artistiche. L'itinerario espositivo è suddiviso in otto sezioni tematiche ma rimanda idealmente a tutto il patrimonio dell'arte cristiana, attestando come la fede nel Risorto sia stata fonte di una variegata espressione artistica che ha nutrito liturgia, pietà popolare, devozione e esperienza di fede con segni indirizzati alla mente e al cuore della persona e della comunità. Fra gli artisti in mostra spiccano i nomi di Giambattista Tiepolo, Palma il Giovane, il Pordenone e il Cavazzola, esposti insieme ad artisti ignoti ma non meno importanti, come il fine intagliatore del crocifisso della cattedrale di San Giusto.

L'ARTE E DIO
La scommessa di Carlo Cattelani

La galleria d'Arte Moderna Palazzo Forti del Comune di Verona, ospita dal 13 ottobre 2006 al 7 gennaio 2007 la mostra L'Arte e Dio dedicata a una persona di viva fede cristiana, che nell'arte contemporanea ha realizzato la propria singolare missione: Carlo Cattelani. Collezionista e mercante d'arte, Cattelani ha avuto il merito di generare sincere espressioni di fede e spiritualità in artisti lontani da ambiti religiosi, contribuendo al rinnovamento dell'iconografia della fede. Egli ha colto presto, attraverso percorsi del tutto individuali e a volte controcorrente, l'importanza dell'arte, anche e soprattutto di quella contemporanea, come dimensione culturale fruibile da tutti, al di fuori di circoli elitari e speculativi. La mostra presenta un corpus di opere di artisti che rappresentano i massimi maestri della contemporaneità quali Barnett Newman, Sol Lewitt, Frank Stella, Yves Klein, Andy Warhol, Lucio Fontana, Alberto Burri e Giuseppe Caporossi, insieme ad opere di artisti come Gino De Dominicis, Hermann Nitsch, Jiri Kolar e Ben Patterson che intrattennero con Cattelani dei sinceri rapporti d'amicizia.

VIA LUCIS
Interventi d'Arte dell'Unione Cattolica Artisti Italiani

La Chiesa di San Tomaso Cantuariense di Verona, dal 13 ottobre 2006 al 7 gennaio 2007, ospita un'installazione dedicata alla Via Lucis, promossa dall'Unione Cattolica degli Artisti Italiani. All'interno della chiesa sono collocate le quattordici stazioni della Via Lucis realizzate da altrettanti artisti, in sequenza: Alessandro Verdi, Giulio Rossetti, Massimiliano Battilo, Eva Maria Friese, Carla Caldonazzi, Marco Arman, Maria Rosanna Cafolla, Alberto Bolzonella, Luigi Caflisch, Carlo Adolfo Fia, Maurizio Frisinghelli, Maria Adele Potente, Romano Perugini, Silvana Piergalli Recchioni. Il coinvolgimento di quattordici artisti contemporanei all'interno di uno spazio dedicato al sacro, rivela la necessità di tornare ad esprimere attraverso il linguaggio dell'arte, come nei secoli è sempre stato, il messaggio salvifico che viene dall'annuncio del Risorto, recuperando il senso e il legame profondo che lega l'arte alla fede.


 


L'ARTE NEL SEGNO DELLA RISURREZIONE
Iniziative promosse dalla CEI con i contributi di
Regione Veneto, Comune di Verona, Diocesi di Verona e Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Splendori del Risorto. Arte e Fede nelle Chiese del Triveneto
Verona, 13 ottobre 2006 - 7 gennaio 2007
Fondazione Museo Miniscalchi Erizzo
Orari: dalle 9.00 alle 18.00 (chiusura biglietteria ore 17.00); giorno di chiusura lunedì Chiuso il 25/12/2006 e l'1/01/2007
Biglietti: intero 5 euro; ridotto 4 euro; ridotto speciale 3 euro
Ingresso gratuito nei giorni del Convegno Ecclesiale, dal 16 al 20 ottobre 2006
Informazioni: 045 8032484

L'arte e Dio. La scommessa di Carlo Cattelani
Verona, 13 ottobre 2006 - 7 gennaio 2007
Galleria d'Arte Moderna Palazzo Forti
Orari: da martedì a venerdì dalle 9.00 alle 19.00 (chiusura biglietteria ore 18.00); sabato e domenica dalle 10.30 alle 19.00(chiusura biglietteria ore 18.00); giorno di chiusura lunedì Chiuso il 25/12/2006 e l'1/01/2007
Biglietti: intero 5 euro; ridotto 4 euro; ridotto speciale 3 euro
Informazioni: Palazzo Forti 045 8010903
palazzoforti.press@comune.verona.it

Via Lucis. Interventi d'Arte dell'Unione Cattolica Artisti Italiani
Verona, 13 ottobre 2006 - 7 gennaio 2007
Chiesa di San Tomaso Cantuariense
Orari: tutti i giorni dalle 8.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00 Ingresso libero

I cataloghi delle mostre sono di Silvana Editoriale
Ufficio stampa: Studio Esseci www.studioesseci.net



 

notizie del 12/10/2006



fino al 4.XI.2006
Rebecca Belmore / Nancy Spero
Torino, Franco Soffiantino

Una doppia personale tutta al femminile. Due artiste di diversa generazione ed estrazione. Eppure, con un numero sorprendente di affinità. Dall'interesse per gli aspetti antropologici e sociali, all'utilizzo del corpo... [leggi]

fino al 26.XI.2006
Flor Garduño
Roma, Museo di Roma in Trastevere

Corpi femminili come paesaggi. Nudi che raccontano storie diverse per ognuno che li guarda. Ma anche still life -oggetti presi in prestito per lo più dalla natura- e animali. [leggi]

fino al 16.X.2006
Jo Jackson
Napoli, 404 arte contemporanea

Poetica della superficie. Una scelta radicale per sfuggire ai tentacoli della tridimensionalità ed evitare le botole dello scavo interiore. Una fiaba discreta forse cominciata in una libreria di San Francisco. [leggi]

fino al 14.I.2007
Realidad
Potenza, Galleria Civica

Lo sguardo fermo sulla realtà. Per catturarne, al di là delle forme, la verità, il mistero, l'incanto. La pittura dei realisti spagnoli dal dopoguerra ad oggi in un'esposizione mai così completa in Italia... [leggi]

fino al 28.X.2006
Bruno Muzzolini
Brescia, Fabio Paris

La classica dimora che si disegnava da bambini. Che si ritrova in una cava, in un giardino o galleggiante su un laghetto. E si colma di detonazioni e poi di fumo denso. Quando il perturbante è di casa... [leggi]

fino al 15.X.2006
Lorenzo Malfatti
Venezia, Galleria Daniele Luchetta

Una mostra di quadri bianchi, solcati da tagli di vetro, campiture di gesso, carta dorata. Sono le opere di Lorenzo Malfatti. Figlie legittime di Fontana, Burri, ma con un segreto in più: il silenzio. [leggi]


 

 

 
11.10.2006

(fonte: www.exibart.com )


FONTANA DALLA A ALLA Z
Pubblicato in due voluminosi tomi da Skira, vede la luce il Catalogo ragionato di sculture, dipinti e ambientazioni di Lucio Fontana.Tutto (o quasi) quello che c'è da conoscere su un artista fondamentale della nostra epoca. Ne abbiamo parlato con il curatore del catalogo, il professor Enrico Crispolti... [leggi]

fino al 28.X.2006
Lara Favaretto
Torino, Franco Noero

Un singolare autoritratto d'artista. La Favaretto diventa protagonista delle sue stesse opere, mettendo in gioco la propria fisicità. Con materiali scultorei ma anche organici. Come la famosa capigliatura rasta... [leggi]

fino al 21.X.2006
Gianni Colosimo
Milano, Galleria Pack

Da far impallidire lo Zio Paperone. La galleria Pack si fa bella per la stagione autunnale con una mise davvero promettente. Un percorso seducente tra struggimento e vanità. Tra nausea e desiderio. Piatto ricco... [leggi]

fino al 28.X.2006
Basilè / Gao Brothers / Galeano
Roma, Il Ponte

Una terna di mostre. Dal terzo sesso di Basilè al ritratto impietoso della Cina contemporanea secondo i fratelli Gao. E poi un'installazione di Galeano dedicata al cinema. Quello dei tempi d'oro. [leggi]

fino al 22.X.2006
Aspetti dell'incisione contemporanea europea
Gradisca d'Isonzo (go), Galleria Regionale

Le lastre, il profumo della carta, l'aroma dei diluenti. E poi un lavoro minuzioso. Fino a quando sulle fibre di cellulosa si materializza l'azione degli acidi e degli inchiostri... [leggi]

fino al 23.X.2006
Mark Francis
Milano, Rubin

Il colore e le forme. Combinati in suggestioni organiche, disegni cellulari, elucubrazioni geometriche. La Young British Art sbarca in Italia e si fa astrazione. Con Mark Francis da Rubin. [leggi]

architettura
Minihouses

I classici homerouter a stelle e strisce. Chi 'vive in emergenza' dopo una calamità, i ricchi bach e i poveri homeless. E poi ci sono artisti, architetti e designer che propongono soluzioni a bassa quadratura e alto coefficiente estetico. É il boom delle minihouses... [leggi]

 

IMPRONTE DIGITALI

inaugurazione venerdì 13 | ore 17,00 | a cura di giuseppe biselli | ilbox | orta san giulio (no)


"Quando ho iniziato ad occuparmi di fotografia, non dico che c'erano i dagherrotipi, ma quasi. Negli ultimi dieci anni ho visto passare la quasi totalità dei fotografi al digitale, e ora quotidianamente m'imbatto in files anziché negativi, stampe o diapositive. Ho dovuto così familiarizzare con i RAW (crudo, radice), ovvero l'immagine come viene registrata dal sensore della fotocamera digitale. I files-immagini che scarichiamo dalle schede vengono archiviati nelle memorie del computer come JPG o TIF; nomi divenuti d'uso comune che mi paiono persino familiari. Alla sorgente, nella memoria della macchina digitale, i file RAW vengono registrati e un'estensione ci indica l'azienda produttrice. Così le foto scattate con una Nikon digitale saranno Nikon Electronic Files: NEF. Canon CRW e CR2. L'estensione OLF dirà a noi e al nostro MAC che le foto provengono da una memoria della Olympus e RAF da una Fuji. Ho così avuto l'impressione che attorno al mondo Raw ruotasse una serie di personaggi che interpretano il ruolo del loro marchio. Nef, Raf, Orf e Crow mi sono sembrati "amici ditali", "persone" che si confrontano col mondo che li circonda, immagazzinando immagini sotto forma di dati. E' così che ho chiesto allo scrittore Nicola Fantini di raccontare una storia con questi "personaggi" come protagonisti e all'artista Daniele Righi Ricco di dare loro un "volto"."


 


Impronte digitali
Dal 13 al 15 ottobre 2006
orario: 14 e 15 ottobre 2006 dalle ore 10 alle ore 20
ILBOX - PALAZZO PENOTTI UBERTINI
Via Corinna Caire Albertoletti 31 (28016)
ilbis@ilboxorta.org




 

CONFINI - BOUNDARIES

venerdì 13 ottobre | ore 19,00 | a cura di cristiana collu, saretto cincinelli, roberto pinto | man | nuoro


Uno dei temi più discussi nell'arte contemporanea è sicuramente l'idea di confine che gli artisti hanno affrontato sia in senso metaforico e personale sia in senso geopolitico, con tutte le conseguenze sociali e le implicazioni internazionali che ciò comporta. L'interesse ampiamente diffuso negli ultimi anni nello stabilire dei confini e nel provare a tracciare le differenze, affonda le sue origini anche all'interno delle pratiche artistiche: l'attenzione che l'arte ha dedicato allo spazio e alla conoscenza dei suoi limiti è sintomo di una specifica attitudine a mettere sotto osservazione il territorio di confine tra le cose. Esistono confini ben delimitati da frontiere, mura, sorveglianza armata, ed esistono confini meno evidenti, anche se spesso altrettanto rigidi e invalicabili. Ci troviamo di fronte al paradosso di una globalizzazione che sembra implicare la perdita dei confini soltanto per informazioni, soldi e merci. I muri, che abbiamo visto cadere alla fine del secolo scorso, in fondo si sono moltiplicati. In un contesto più ampio si potrebbe anche dire che i confini esterni rimandano a un'idea di esclusione, di diversità, mentre i confini interni alle differenze di classe, di credo religioso, di etnia, di genere. I confini riempiono la nostra vita, ci circondano completamente, sono lo strumento che ci permette di classificare e riconoscere la molteplicità della nostra realtà, e, allo stesso tempo, sono un frutto della nostra capacità di stabilire delle convenzioni. La nozione di confine svolge un ruolo cruciale a qualsiasi livello di rappresentazione e di organizzazione del mondo che ci sta intorno. A proposito dei confini, scriveva Claudio Magris: «Essi muoiono e risorgono, si spostano, si cancellano e riappaiono inaspettati. Segnano l'esperienza, il linguaggio, lo spazio dell'abitare, il corpo con la sua salute e le sue malattie, la psiche con le sue scissioni e i suoi riassestamenti, la politica con la sua spesso assurda cartografia, l'io con la pluralità dei suoi frammenti e le loro faticose ricomposizioni, la società con le sue divisioni, l'economia con le sue invasioni e le sue ritirate, il pensiero con le sue mappe dell'ordine». Forse è proprio questa ricchezza di significati e di aspetti a rendere interessante tale argomento. Le opere degli artisti in mostra sembrano ribadire proprio la varietà di possibili interpretazioni, non rinunciando, quindi, a «osservare quello strano spazio che si trova "tra" le cose, quello che mettendo in contatto separa, o, forse, separando mette in contatto persone, cose, culture, identità, spazi fra loro differenti». Da dove si guarda un confine? Cosa significano realmente espressioni come dentro o fuori ? Esiste un fuori del dentro o un dentro del fuori? Queste alcune delle domande messe in gioco dalla mostra.

Artisti: Francesco Arena, Maja Bajevic, Emanuele Becheri, Jota Castro, Yael Davids, Pepe Espaliú, Carlos Garaicoa, Mona Hatoum, Alfredo Jaar, Magdalena Jetelova, Seila Kameric, Daniela Kostova, Jorge Macchi, Liliana Moro, Mateo Maté, IngridMwangiRobertHutter, Andrea Nacciarriti, Adrian Paci, Riccardo Previdi, Michael Rakowitz, SASI Group, Stalker, Jules Spinatsch, Franck Scurti, Daina Taimina, The Institute for Figuring, Enzo Umbaca, Catherine Yass.

La mostra è accompagnata da una rassegna video a cura di Maria Rosa Sossai che presenta le opere di Massimiliano e Gianluca De Serio, Alex Cecchetti, Armin Linke, David Krippendorf e, in collaborazione con l'Istituto Polacco di cultura a Roma, le opere di Bogna Burska, Jacek Molinowski, Julita Wojcik.


 


Confini - Boundaries
Dal 13 ottobre 2006 al 7 gennaio 2007
Orario: 10:00/13:00 - 16:30/20:30 dal martedì alla domenica
MAN_Museo d'Arte Provincia di Nuoro
Via Sebastiano Satta 15 (08100)
tel.&fax 0784 252110
man.nuoro@virgilio.it
www.museoman.it
Progetto: Cristiana Collu
Catalogo: Silvana Editoriale
Testi: Cristiana Collu, Saretto Cincinelli, Roberto Pinto, Davide Zoletto, Marco Senaldi intervista Slavoj Zizek e Franco La Cecla



 

 
10.10.2006

(fonte: www.exibart.com)


fino al 26.XII.2006
Franco Albini
Milano, Triennale

Una mostra per celebrare il centenario della nascita di un maestro dell'architettura e del design del Novecento. È Franco Albini, re della leggerezza e della modernità. Ma il ritratto non gli rende giustizia... [leggi]

fino al 31.X.2006
Mario Cresci
Milano, Fotografia Italiana

Scatti ormai classici. Riletti matita alla mano. Poi rifotografati. Il tutto nell'arco di qualche decennio. Anatomia di una serie abissale. Con la freddezza di un serial killer fenomenologico... [leggi]

fino al 18.XI.2006
Simone Racheli
Rovereto (tn), Paolo Maria Deanesi

Oggetti coperti di carne umana. Ecco la rivisitazione delle tematiche post-human operata da Racheli. Con elettrodomestici che diventano oggetti biotecnologici familiari ma ripugnanti. Come in un film di Cronenberg. [leggi]

fino al 22.X.2006
Shape without form, shade without colour, paralysed force, gesture without motion
Milano, Francesca Kaufmann

Una collettiva sul tema del ritratto. Ma ritratti non ce ne sono. Nove artisti si confrontano con il più tradizionale dei generi in modo molto, molto personale. [leggi]

fino al 10.XI.2006
Josè Maria Sicilia
Roma, Valentina Moncada

Luci e ombre si contendono distese dove il vuoto non esiste. Lottano per bloccare un istante che stempera gli spruzzi di colore. Rossi, aranci e gialli sembrano addensarsi, poi affondano nelle tenebre. [leggi]

resoconto
Cortesi/Barzagli - Di stanze
Crema, Teatro San Domenico

Una bambola sexy è la nuova inquilina del teatro. Con il suo corpo ne abita le stanze, trasformandole in luoghi intimi e vetrine di vita quotidiana. Storie di solitudini, istinti e curiosità. [leggi]

 

6.10.2006

(fonte: www.exibart.com )

MAGICO KENTRIDGE
Troppa grazia. Dalla camera oscura verso la luce, William Kentridge manda a fuoco il San Carlo e gli fa vedere le stelle. Ma niente paura: tutto si risolve grazie ad un Flauto Magico. In un allestimento che è davvero una favola. [leggi]

fino al 22.XI.2006
Vanessa Beecroft - VB South Sudan
Milano, Lia Rumma

Volti ieratici, bellissimi. Corpi statuari che raccontano un dramma lontano. Ecco una Vanessa Beecroft tutta nuova che dalla moda passa alla beneficenza. Con qualche punto di domanda... [leggi]

fino al 25.X.2006
Susanne Kutter
Roma, La Nuova Pesa

I media come filtro della realtà. E la creazione di un anti-filtro che ne annulli l'effetto. Utilizzando disastri, vandalismi e scritte al neon per ritrovare se stessi al di là dell'immagine. [leggi]

fino al 18.XI.2006
Spencer Finch
Milano, Suzy Shammah

Raccontare un momento nel tempo. E un luogo attraverso la luce. È l'obiettivo di Spencer Finch, che allinea quadri a neon, ma in realtà aspira al teletrasporto. Nessuna parentela con Dan Flavin... [leggi]

fino al 18.XI.2006
Abbominevole / Ozmo
Milano, 1000 eventi

Biro e pennarelli. Globalizzazione e ricordi privati. Minuzia e virtuosismo. Due protagonisti della street art milanese abbandonano il confronto con la città. Ma tela e muri non sembrano avere la stessa natura... [leggi]

in_fumo
Non chiamateli audiolibri

Tradurre in formato audio fumetti e testi letterari è cosa delicata. Il rischio? Tradire le prospettive e deludere il lettore. Ma occorre provarci. Il problema si risolve dimostrando sensibilità e attenzione per una fascia di pubblico nient'affatto minoritaria... [leggi]


 

PAISAJES

inaugurazione 7 ottobre 2006 | ore 16,30 con degustazione di caffè a cura dell'antica torrefazione del centro di carmagnola | a cura di sara merlino | evvivanoè esposizioni d'arte | cherasco (cuneo)


«L'intera realtà fenomenica del mondo, con quell'alito di vita che lo pervade e lo muove, è racchiusa nei paisajes di Coco Cano -commenta la curatrice Sara Merlino, direttrice artistica di evvivanoè- I gialli, i rossi, gli arancioni sono la terra, la civiltà; i blu e gli azzurri le acque che portano vita; i verdi la fertilità, colline cariche di frutti. E poi il bianco e, soprattutto, i tratti neri, potenza del segno grafico e del contrasto».

Coco Cano è nato a Montevideo, capitale dell'Uruguay, nel 1952. Ha frequentato l'Accademia Nazionale delle Belle Arti e, nel 1970, ha creato il laboratorio sperimentale "Taller Tacuabè" in cui sviluppare ricerche con ceramiche, cuoio, legno, cartapesta e tessuti, oltre a grafica e pittura. Quindi, ispirandosi alla tradizione indigena latinoamericana, ha aperto un piccolo atelier per sperimentare colori e forme attraverso il telaio: tecniche semplici e rudimentali; colori naturali e materiali poveri restano al centro della sua ricerca.
Nel 1973 ha lasciato l'Uruguay per trasferirsi prima in Argentina, a Buenos Aires, poi in Europa: prima la Spagna, poi la Francia, l'Olanda, la Germania e l'Italia, viaggiando e osservando con "fame" di conoscenza. Arrivato a Torino ha ripreso gli studi di grafica e fotografia, realizzando lavori di design in vetro, ceramica e ferro e pubblicando libri da collezione. Oggi vive con la famiglia tra Carmagnola (Torino) e Montevideo, concentrando la sua espressività artistica principalmente nelle arti visive.


 


Paisajes di Coco Cano
Dal 7 al 22 ottobre 2006
La mostra è organizzata in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura della Città di Cherasco.
Orario: 10-12 e 15,30-19 dal mercoledì alla domenica; orario continuato 9-20 in occasione del Grande Mercato del Giocattolo d'Epoca di domenica 15 ottobre

evvivanoé esposizioni d'arte
via vittorio emanuele 56 cherasco (cn)
telefono 0172-48.95.08
esposizioni@evvivanoe.it
www.evvivanoe.it


 

5.10.2006

(fonte: www.exibart.com )

SENTO PROFUMO DI TIZIANO
Un'opera di Tiziano in prestito dal Louvre è il perno di una piccola e suggestiva mostra. Le immagini di Gesù risorto nella pittura del Cinquecento. In un allestimento insolito. Profumato di pane e violette. [leggi]

fino al 14.X.2006
Lawrence Weiner
Napoli, Alfonso Artiaco

Il cammino dell'arte concettuale? Non si ferma. In un mondo fatto di materialismi rumorosi la smaterializzazione silenziosa dell'arte diventa un must. E Weiner ne rimane il guru indiscusso... [leggi]

fino al 27.X.2006
André Ethier
Torino, Galleria Glance

Ancora pittura. Figurativa, antinaturalistica e aggressiva. Pennellate violente, colori eccessivi. Una strategia per rappresentare il non bello. Quasi alla Goya. La mano è quella del giovane André Ethier... [leggi]

libri_monografie
Alex Katz
(phaidon 2006)

I ritratti e gli "istanti magici" di Alex Katz. In una monografia esaustiva ma dal taglio trasversale. Cinquant'anni di dipinti che emanano luce anche riprodotti su carta. [leggi]

fino al 23.X.2006
A-1 53167
Milano, Prometeogallery

L'azione come ponte tra la cultura individuale e il sistema politico-sociale. Un interscambio intellettuale, spirituale e fisico che fa di un uomo tutti gli uomini. In continua simbiosi tra composizione e scomposizione... [leggi]

fino al 5.X.2006
Rocco Salvia
Roma, House Studio Alfonso Curcio

Una selezione di lavori recenti di Rocco Salvia in mostra nel salotto del collezionista Alfonso Curcio. L'obiettivo? Guidare il pubblico alla riscoperta di un autore e di un particolare momento culturale.... [leggi]


 

L'IMMAGINE DEL VUOTO. UNA LINEA DI RICERCA NELL'ARTE IN ITALIA 1958-2006

conferenza stampa venerdì 6 ottobre | ore 11.00 | inaugurazione venerdì 6 ottobre | ore 18.00 | museo cantonale d'arte | lugano


L'esposizione L'immagine del vuoto (1958-2005) intende indagare i molteplici aspetti della rivoluzione linguistica attuatasi nell'arte in Italia a partire dalla fine degli anni Cinquanta. A tal fine, appare irrinunciabile esplorare affinità, contaminazioni e contrasti tra il contesto sperimentale italiano - animato all'epoca da Fontana, Manzoni e Castellani - e Yves Klein, in quegli anni "attore" ben presente a Milano, sia sul piano espositivo che nell'intensità dello scambio dialettico. L'obiettivo è quello di far emergere, attraverso la ricerca di artisti quali Lucio Fontana, Yves Klein, Piero Manzoni, Enrico Castellani, Agostino Bonalumi, Francesco Lo Savio, Gianni Colombo, Dadamaino, Giulio Paolini, Alighiero Boetti, Giovanni Anselmo, Luciano Fabro, Michelangelo Pistoletto, Gino De Dominicis e Ettore Spalletti una specificità tutta italiana, una linea sotterranea, quasi un'anomalia che percorre in modo sottile questa linea di ricerca nel panorama europeo del secondo Novecento. La mostra intende individuare quella linea che contrappone alla componente "espressiva" più praticata e diffusa, una matrice "evocativa" di segno metafisico. Ovvero l'esigenza, comune a questi artisti, di porre tra parentesi la propria identità psicologica e soggettiva per formulare la nozione impersonale e assoluta di artefice dell'opera. Dopo la stagione informale, caratterizzata dalla centralità dell'Io, dal primato del soggetto, la nuova generazione ambisce a oltrepassare la frontiera dell'immateriale, dove il vuoto come spazio pittorico autentico, l'infinito come dimensione, il colore assoluto, i codici della pratica artistica diventano elementi essenziali per configurare una nuova visione dello statuto dell'opera e della stessa identità dell'arte. Si analizza quindi una linea di ricerca che, pur nella sua portata innovativa, nel suo azzeramento radicale, sembra conservare la consapevolezza della necessità irrinunciabile dell'immagine. Immagine che si presenta "senza corpo", evitando peraltro di arenarsi nelle secche di un'arte di matrice analitica, dichiaratamente concettuale di tipo anglosassone, che rifiuta l'immagine per scelta pregiudiziale. Un'ottica che mai si affida a punti di vista puramente teorico-speculativi, ma che sceglie invece di tener fede al primato dell'immagine. L'esposizione giunge infine ad esplorare l'eredità lasciata da questi protagonisti del secondo Novecento all'ultima generazione, individuando - nel panorama attuale - quali aspetti di quella stagione permangono tutt'oggi nel vocabolario artistico italiano. Saranno presentate in tal senso opere di artisti quali Mario Airò, Francesco Barocco, Gianni Caravaggio, Martino Coppes, Daniela De Lorenzo, Chiara Dynys, Francesco Gennari, Eva Marisaldi, Amedeo Martegani, Sabrina Mezzaqui, Diego Perrone, Luca Trevisani, Francesco Vella e Italo Zuffi.

STRUTTURA DELLA MOSTRA
L'esposizione si articola in diverse aree di ricerca, in una ideale progressione che dallo spazio infinito del cosmo conduce allo spazio finito dell'immagine. Le sezioni tematiche, precedute da un antefatto e da un capitolo introduttivo, si articolano in "Spazio e cosmo", "La concretezza dell'infinito", "L'io incorporeo" "L'architettura del vuoto", "I codici della visione". Il fine è quello di visualizzare i diversi ambiti che concorrono alla configurazione di questa nuova concezione artistica, nonché alle sue complesse evoluzioni fino ad approdare all'orizzonte più recente.
Antefatto
Finita la seconda guerra mondiale, si afferma dovunque nel mondo un linguaggio artistico comune, una koinè dagli accenti tardo-romantici che si propone di dare libero sfogo alle emozioni. Si manifesta l'urgenza di dar voce all'interiorità con toni vibranti, spesso gridati, affidando alla materia bruta e al gesto, svincolato da ogni controllo formale, il messaggio angoscioso e liberatorio insieme che si vuole trasmettere. Gli anni Cinquanta del Novecento, nei quali si formano tutti i protagonisti della mostra, sono la stagione del "tutto pieno"; del "troppo pieno", anzi, agli occhi di questa generazione, che reagisce a quell'altissima temperatura emotiva raffreddando all'estremo la propria arte e scegliendo, all'opposto, il "tutto vuoto".
Introduzione
La sezione introduttiva indica i tre momenti "storici" dai quali discende l'intero progetto espositivo. Un "buco" di Fontana, un "monocromo" di Klein e una "linea" di Manzoni fissano i termini da cui la mostra si sviluppa. Fontana stesso ci fornisce una traccia con queste sue parole riferite a Carla Lonzi - con l'abituale tono colloquiale - in occasione della stesura del volume di interviste Autoritratto, 1969: ". Incomincia a essere valido Klein quando fa tutto bleu, che è una dimensione... Lui l'ha intuito lo spazio, però, te lo dico io, quelli, proprio, che l'hanno capito siamo io e Manzoni: Manzoni con la linea all'infinito e, fino adesso nessuno l'ha raggiunto, guarda, con tutte le sperimentazioni che stan facendo, è la scoperta più grande che ci sia, e io col buco.."
Spazio e cosmo
La vertigine dell'idea di universo provoca la perdita di dimensione dell'opera: una Natura di Fontana, una Sculpture éponge di Klein, il Senza titolo di De Dominicis concorrono ad aprire nuovi confini che oltrepassano i limiti convenzionali del quadro. Domina la tensione verso una concezione assoluta dell'immagine che superi ogni forma di condizionamento relativizzante per raggiungere la massima libertà spirituale e la purezza dell'essenza cosmica.
La concretezza dell'infinito
Il quadro non è più una composizione di elementi, lo spazio entro cui si mette in scena la lotta tra forme e colori nel dominio emozionale, bensì una rappresentazione visibile e concreta dell'assoluto nell'immagine. Un taglio Concetto Spaziale (Attese) di Fontana, una Superficie di Castellani, una carta quadrettata (Cimento dell'armonia e dell'invenzione) di Boetti fissano i termini di una nuova concezione dell'opera.
L'Io incorporeo
Il processo di smaterializzazione dell'immagine arriva a sottrarre sostanza alla stessa figura dell'autore o del soggetto rappresentato. Nove xerox Anne-Marie di Alighiero Boetti, o Alias di Martegani, non corrispondono alla testimonianza della loro immagine, ma abbandonano la consuetudine della tradizione e intraprendono la via dell'impersonale eliminando qualsiasi residuo di riflesso figurativo.
L'architettura del vuoto
Pone l'accento su una ricerca spaziale orientata verso la tridimensionalità, intesa non più come scultura, ma come integrazione reciproca tra spazio e oggetto. Un Filtro di Lo Savio, una Strutturazione pulsante di Colombo testimoniano di questa esperienza.
I codici della visione
È il capitolo che affronta, infine, la rivoluzione linguistica provocata dalla consapevolezza che l'autore assume nei confronti degli strumenti e dei termini di linguaggio della pratica artistica, intesa come effettivo soggetto dell'opera. Vedo (l'opera completa di Edouard Manet come decifrazioni del mio campo visivo) di Paolini o Da mille a mille di Boetti configurano visioni al contempo individuali e universali, manifeste e cifrate, dettate dall'osservanza dei codici formali della rappresentazione.
Le sezioni tematiche sopra delineate sono visualizzate in mostra attraverso circa 100 opere, di cui quelle qui nominate costituiscono il riferimento essenziale ed ideale. Le opere, generalmente concesse in prestito da Musei, Archivi, Fondazioni e privati, sono in alcuni casi provenienti dalle collezioni degli artisti stessi. Particolare attenzione viene rivolta, infatti, alle opere a loro appartenute all'epoca, al fine di tentare di ricostruire le reciproche relazioni, attestazioni di stima, affinità intellettuali.


 


L'Immagine del vuoto
Dal 7 ottobre 2006 al 7 gennaio 2007
Orari: martedì 14-17, da mercoledì a sabato 10-17, domenica 11-18. Chiuso lunedì
Ingresso: Fr. 10.- , ? 7,00, anziani, studenti e gruppi Fr. 7.-, ? 5,00
Mostra a cura di Marco Franciolli, Direttore Museo Cantonale d'Arte, Bettina Della Casa, Curatrice Museo
Catalogo: Introduzione di Marco Franciolli. Testi di Bruno Corà, Bettina Della Casa, Marcello Ghilardi, Tony Godfrey, Ada Masoero, Giulio Paolini, Annemarie Sauzeau, Dieter Schwarz e Elena Volpato. Schede di Simone Menegoi. Italiano/inglese. Skira

Museo Cantonale d'Arte - via Canova 10 - 6900 Lugano
tel. + 41 91 9104780 - fax + 41 91 9104789
decs-mca@ti.ch
www.museo-cantonale-arte.ch

 

4.10.2006

(fonte: www.exibart.com )


fino al 18.XI.2006
Jana Sterbak
Milano, Raffella Cortese

Riferimenti alla storia dell'arte antica, tra Canada e Mitteleuropa. E uno strisciante senso di nostalgia per la terra d'origine. Tra performance e video. Ma il nome da solo non basta a fare la mostra... [leggi]

fino al 6.X.2006
Il vuoto al centro
Montesilvano (pe), sedi varie

Gli incontri in piazza e delle chiacchiere sul muretto. Il luogo delle serate con gli amici, davanti al Comune o sulle scale della chiesa. Ora si riempie la periferia coi suoi megastore. Al centro, il vuoto. [leggi]

fino al 18.XI.2006
Sebastiano Mauri
Napoli, NOTgallery

Individualità diverse si alternano sullo sfondo di un ritratto unico. Si raccontano in silenzio, tra un battito di ciglia e l'altro. Mentre la musica accompagna gli sguardi. E suggerisce stati d'animo. [leggi]

decibel_protagonisti
Omaggio a György Ligeti

Il 12 giugno 2006 è scomparso all'età di ottantatre anni György Sándor Ligeti. Compositore ebreo ungherese, poi cittadino austiraco, Ligeti è considerato uno dei più grandi e prolifici compositori di musica strumentale del XX secolo... [leggi]

fino al 14.X.2006
Epidermis
Torino, Passo Blu

Entità aliene. Però profondamente umane. Germinazioni sintetiche dal biomorfismo pronunciato contro distese di fotopittura digitale. Sono solo alcuni degli ingredienti di questa miscellanea. Epidermica... [leggi]

fino al 7.X.2006
Bosco di Fate
Bari, Il Giardino dei Tempi

Un orto botanico -il più grande d'Italia- diventa giardino d'incanto. La poesia del verde in un piccolo-grande progetto ispirato alla rinascita dell'architettura di paesaggio. Nella Bari di Punta Perotti. [leggi]

 

THE BOMB

inaugurazione giovedì 12 ottobre | dalle ore 18,30 | a cura di gianluca ranzi e doris von drathen | vecchiato new art galleries | padova


Dopo il notevole successo conseguito attraverso la mostra sugli artisti cinesi e il recente tributo al Nouveau Réalisme, la Vecchiato New Art Galleries torna alla ribalta per riproporre, sull'onda della visibilità internazionale, un'operazione mass-mediatica degna di un artista portavoce della società dell'immagine contemporanea: Andy Warhol.

Già nel 1995 la galleria di piazzetta San Nicolò aveva presentato un'interessante personale sull'artista e ora, a distanza di 10 anni, ne ripropone l'universo sfaccettato e a tratti paradossale, sospeso tra provocazione e superficialità.
La mostra Andy Warhol. The Bomb, a cura di Gianluca Ranzi e Doris Von Drathen, propone un'accurata selezione di trenta opere, rigorosamente autenticate dalla Fondazione Andy Warhol, tra serigrafie e ritratti, oltre ai celebri film underground. Il percorso ripercorre i momenti salienti dell'intero arco dell'attività artistica di Warhol, dagli anni sessanta fino agli anni ottanta.
Icona per eccellenza dei tempi moderni, Warhol è l'esponente più efficace di una dilagante e alquanto sfacciata immagine della cultura di massa, plagiata dal simbolo del dollaro, corrosa dai detersivi in scatola, che mastica slangs e zuppe preparate, tassativamente combinati al frizzante gusto della Coca-Cola, o ancora, colta mentre si stupisce per l'ennesima vittima dei crash automobilistici piuttosto che della guerra, o ripresa nel trasalimento di fronte alla pena di morte.
A tal proposito compaiono le note opere serigrafiche, celebri "icone da supermarket", evocative delle manovre strategiche presenti nei temi pubblicitari di successo, come Campbell's soup can shopping bag (tecnica mista), Velvet underground (serigrafia, pochette del disco Andy Warhol's Velvet Underground feauturing Nico) o il feticcio americano per eccellenza, il celebre Dollar Bill (serigrafia su tela), geroglifico contemporaneo del very politically correct.
La genialità intuitiva di Warhol è stata quella di costruire in maniera abilmente attenta una nuova identità attorno al concetto di artista, da intendersi quale macchina di produzione seriale, che ripete all'infinito tale operazione, senza poi chiedersene il motivo. In merito risuona calzante una sua questione: "non è forse la vita una serie di immagini che cambiano solo nel modo di ripetersi?". E ancora: "la ripetizione aumenta la reputazione".
Dalla prima serie di scatolette Campbell all'adozione della serigrafia, il passo è stato davvero breve, intercalato dall'ulteriore riflessione (ironica) sul ruolo della creatività nell'era della sua riproducibilità tecnica. Su suggerimento del suo assistente, egli adotta tale tecnica dopo svariati tentativi di "meccanizzazione" del suo modo di operare (mediante l'utilizzo di proiettori, timbri in gomma o legno, ecc). I primi dipinti serigrafati appartengono alla serie in cui l'artista utilizza la stampa per moltiplicare all'infinito un'immagine di partenza, disegnata a mano. Prendendo spunto da un'invenzione "molto americana" e decisamente "popular", ricondotta nell'ambito "alto" dell'arte, Warhol elabora in maniera sapientemente sottile una riflessione dirompente sui concetti di copia e di originale, opponendo l'omologazione alla necessaria espressività, la ripetizione all'unicità progettuale. Adottando una processualità "da catena di montaggio" (che gli consentiva di fare un quadro in quattro minuti), stimola d'altra parte il gioco con l'imprevisto, l'incidente di percorso e l'"errore" che vanifica la riproducibilità, rendendo le sue immagini seriali sempre diverse l'una dall'altra, paradossalmente originali.
A essi si aggiunge un pezzo di singolare spessore: un'inedita scultura del 1967, l'unica di grande formato realizzata dall'artista, dal titolo Bomb (modello di bomba dipinto a spray), pubblicata nel catalogo generale Andy Warhol. Paintings and Sculptures, 1964-1969, esempio calzante della viscerale vena pop associata al tridimensionale. L'opera cela un curioso aneddoto, in quanto doveva essere offerta come premio per un concorso sponsorizzato dalla rivista New York Magazine, successivamente pubblicato da The New York World- Journal Tribune. Il 22 gennaio 1967 in un articolo intitolato "Come with me bomb", Ralph Schoenstein invitava i suoi lettori a partecipare al concorso per progettare una bomba ad acqua in questi termini: "Celebriamo la fine della carenza idrica ritornando al più divertente tra tutti i giocattoli di guerra, l'unico che un uomo pacifico possa vedere cadere su Hanoi, dato che mai i civili di Ho potranno essere feriti da una doccia". Ai lettori veniva dunque offerto come primo premio una bomba U.S. Air Force, decorata personalmente da Andy Warhol. A testimoniare l'occasione, una vivace fotografia che vede l'artista abbracciare orgogliosamente il suo argenteo manufatto, pubblicata assieme all'articolo di Schoenstein.

La mostra propone inoltre una deliziosa galleria di ritratti celebri, stile copertina di Vogue, come Enzo Cucchi, Karen Kain, Rauschenbusch, Jean Paul Barbier, Joan Collins, Mildred Scheel, Karen Lerner, Natalie Sparber, Carlo e Diana. Si tratta dei volti celebri di quella New York mondana generatrice dell'arte pop, con tutto il relativo jet set fatto di moda, feste, frequentazioni, apparizioni. Erano i committenti stessi a fornire a Warhol le fotografie dalle quali veniva fatto il ritratto e l'intervento dell'artista veniva quindi ridotto il più possibile, come ebbe a dire Warhol stesso: "il massimo del prodotto col minimo di soggettività". Questa qualità astratta dell'immagine che rinuncia all'approfondimento psicologico è evidente nella frontalità perentoria del ritratto di Paul Barbier, nell'eleganza raffreddata di quello di Karen Kain, o nella sottigliezza della linea che disegna il volto di Jack Bellini. Altra opera di rilievo è Joseph Beuys in memoriam: uno stimolo al confronto frontale tra i due artisti, che offre un'efficace chiave di lettura per comprendere la base ideologica che attraversa l'arte del secondo dopoguerra e le differenze che in questo periodo intercorrono tra arte americana e arte europea. Se l'uno incarna infatti la fiducia nel successo americano, Beuys palesa la crisi di coscienza che accompagna l'intellettuale europeo, derivante dal peso di una tradizione ingombrante a vantaggio del sogno americano.
Oltre al dato propriamente artistico, Warhol ha anticipato in maniera clamorosamente veloce il sistema della realtà mediatica attuale, in cui la vita diviene fiction e viceversa, che oggigiorno si fa evidenza alla luce della società dei reality e del mito dell'apparizione-tv, e che l'artista seppe rivelare mezzo secolo prima, fino a dimostrare la possibilità della costruzione di un nuovo sistema di potere basato sull'abuso della visibilità.
Alle opere in mostra infatti si aggiunge la proiezione dei suoi memorabili film underground, I a Man, My Hustler, Blow Job, Empire, Kiss, Mario Banana, The Chelsea Girl, Lonesome Cowboys, Nude restaurant, Vinyl, Vinyl / the velvet underground & Nico.


 


Andy Warhol. The bomb
Dal 12 ottobre al 27 gennaio 2007
Orario: lunedì dalle 15.30 alle 19.30 dal martedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.30, sabato dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.30
ingresso libero - chiuso domenica
Vecchiato New Art Galleries
via Alberto da Padova, 2 - Padova
tel. 049.665447 - fax 049.8561359
info@vecchiatoarte.it
Catalogo: Vecchiato New Art Galleries
Ufficio Stampa: Irma Bianchi Comunicazione
tel 02.89404694 - 02.89404694 - fax 028356467
info@irmabianchi.it
www.irmabianchi.it



 

3.10.2006

(fonte: www.exibart.com )


fino al 10.XII.2006
Michelangelo e il disegno di architettura
Vicenza, Museo Palladio

Benchè non fosse mia professione, diceva Michelangelo quando parlava di architettura. Ma fino a quando non raggiungeva la perfezione non lasciava che le sue fatiche fossero viste da nessuno... [leggi]

fino al 25.XI.2006
Roberts / Macchi / Pancrazzi
San Gimignano (si), Galleria Continua

Treni, fontane, una storica scuola d'arte e salme di artisti. Dov'è il nesso? Tra le pietre di antichi palazzi e le mura di un vecchio cinema. Tripletta di mostre alla Galleria Continua... [leggi]

fino al 21.X.2006
Catherine Sullivan
Milano, Giò Marconi

Sedici personaggi in cerca d'autore. Lo trovano in una giovane artista californiana molto eclettica. In bilico tra video-arte e teatro, un affascinante viaggio audio-visivo. Succede a Milano... [leggi]

architettura_concorsi
Under 41

Presentati in occasione della biennale i risultati del concorso 4 interventi nell'area dell'Arsenale di Venezia. Rivolto agli architetti under 41 (sic) il concorso ha visto alcune partecipazioni di qualità e affidato oltre la metà dei premi a progettisti veneziani... [leggi]

fino al 21.X.2006
Shoja Azari
Torino, Marco Noire

A room with a view non dura neanche dieci minuti ma colpisce per la durezza e l'assoluta intensità. Lascia interdetti. E poi scatena una ridda di pensieri cupi e taglienti. Proprio come lame... [leggi]

fino al 19.XI.2006
Arturo Tosi
Busto Arsizio (va), Palazzo Marliani Cicogna

Il paesaggio come visione pittorica introspettiva. Una natura che si fa trasposizione dell'immagine emotiva suscitata nella mente dell'artista. E le predilette vedute agresti di Rovetta diventano i "luoghi dell'anima". [leggi]

 

2.10.2006

(fonte: www.exibart.com )



THE MAN BEHIND THE CUP
Ceramics can be sensual and ceramics can be ascetic. Questo diceva Stig Lindberg. Una filosofia confermata dai suoi lavori, che hanno fatto la storia del design del Novecento. Stoccolma gli dedica una mostra, tra l'estetica e il sociale, che guardando al passato suggerisce di non perdere di vista il futuro. [leggi]

fino al 7.I.2007
Ugo Rondinone
Modena, Galleria Civica

Rarefazione e lentezza come scarto dalla vita quotidiana. E una lingua capace di una poesia nei confronti della quale l'arte appare afona. È un mood alienante a rilevarci la follia della nostra velocità... [leggi]

fino all'11.XI.2006
Maja Vukoje
Milano, Studio d'Arte Cannaviello

Le fredde bambole fluttuanti lasciano il posto ad una nuova umanità. Dentro le atmosfere, a tratti desertiche a tratti invase da invadente flora selvaggia, si muovono i sopravvissuti... [leggi]

fino al 28.X.2006
Gaetano Pesce
Verona, Byblos Art Gallery

L'oggetto indagato in più sensi. Momenti che segnano la scoperta di un design originale. Dal materiale tradizionale a quello più rivoluzionario. Piccolo viaggio tra i pezzi unici di Gaetano Pesce... [leggi]

arteatro_fotografie
Duncan/Bausch

Vasi greci e sedie rovesciate. Un abito di velluto e un prato di garofani. In una mostra ricca di documenti, reperti e video. Due stili di vita e due approcci alla danza. E una comune capacità di intravedere il cambiamento attraverso il "corpo danzante". [leggi]

fino al 7.XI.2006
Elisa Montessori
Roma, Associazione Mara Coccia

Strati di memoria che solleticano le emozioni. Squarci di colore sospeso lungo la linea del segno. Il tono, il tratto, la poesia, il paesaggio, l'oriente. Nelle opere di Elisa Montessori... [leggi]


 

29.09.2006

(fonte: www.exibart.com )


fino al 7.I.2007
Yayoi Kusama
Modena, Galleria Civica

L'arte come controllo di un universo che sfugge la regolarità. Ossessionata dal colore e dai pois, Kusama vi sottomette il mondo. E riduce a ripetizione la rappresentazione di ciò che la turba... [leggi]

fino al 21.X.2006
Giorgio Morandi
Verona, Fondazione Domus

Nature morte. Bottiglie e conchiglie. Ma anche paesaggi rarefatti e tenere bagnanti. E un intimo autoritratto in cui i lineamenti del viso si dissolvono sotto il pennello e la voce si dissolve nell'afasia. [leggi]

fino al 3.XI.2006
Luigi Presicce
Milano, Antonio Colombo

L'atto di crescita nasconde sempre un gran sacrificio. Con attributi più o meno visibili viene sancita una sorta d'iniziazione. Danze celebrative, riti collettivi e simbologie misteriose... [leggi]

fino al 30.X.2006
Seydou Keïta
Bologna, Galleria Marabini

Racconti d'Africa. Foto che non danno diretta testimonianza della vita difficile del popolo maliano. Volti comuni che lasciano trasparire la dura realtà, ma senza cancellare la dignità. Icone con l'anima... [leggi]

fino al 30.IX.2006
Contemporary
Roma, Magazzino d'Arte Moderna

La seconda parte del progetto espositivo del Magazzino d'Arte Moderna. Altri quattro video internazionali raccontano la performance. Mentre la top 100 di Bertocchi continua la sua critica al mondo dell'arte. [leggi]

 

GOLEM VIDEO FESTIVAL. CINEMA SPERIMENTALE E UNDERGROUND
sesta edizione

concorso internazionale di videoarte, cinema sperimentale e underground, video singoli, progetti di video performances, progetti di videoinstallazioni | dal 20 al 25 ottobre 2006 | orsa | torino


Torna dopo alcuni anni di pausa il festival di cinema sperimentale e video arte organizzato dall'ORSA (Organizzazione per la Ricerca in Scienza e Arti) di Edoardo Fadini. Golem Videofestival presenta dal 20 al 25 ottobre 2006, a Torino, la sua sesta edizione.
Il festival dedica, accanto alla proiezione di importanti film e video dell'avanguardia cinematografica italiana ed internazionale, uno spazio importante anche alla nuova produzione, nella certezza che solo attraverso l'offerta di visibilità alla ricerca si possano scoprire i germi di una nuova sperimentazione stilistica e formale.

L'ultimo giorno del festival, il 25 ottobre 2006 sarà dunque dedicato alla visione dei lavori selezionati attraverso un concorso, dedicato esclusivamente a quegli artisti che utilizzano o realizzano progetti per immagini in movimento, statiche o di pura proiezione di carattere chiaramente sperimentale.
Le opere considerate non hanno limiti di durata, possono essere video così come progetti più complessi quali performances e installazioni. Sono ammesse anche opere documentaristiche, di vita, di paesaggio, di riferimento a opere visive e artistiche in genere.

Possono partecipare al concorso video o progetti realizzati da un singolo artista o da un gruppo misto senza distinzione di nazionalità. I video e la parte video relativa ai progetti di performances e installazione devono essere presentati esclusivamente in formato digitale (DVD). Per partecipare al concorso è obbligatorio inviare entro il 15 ottobre 2006 la scheda di iscrizione (disponibile sul sito www.associazioneorsa.com).

Inaugurato nel 1998 con la collaborazione del Museo Nazionale del Cinema di Torino, l'anno dopo portato alla GAM - Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino, allargando le sue collaborazioni agli atenei di Torino, Genova e Pisa, Golem è stato il primo spazio in Italia capace di realizzare un percorso di analisi e divulgazione sui più nuovi linguaggi della sperimentazione audiovisiva. La morte di Carmelo Bene, nume tutelare e ispirazione del festival, ha segnato una cesura dalla quale il festival emerge quest'anno rafforzato nello spirito e nella volontà di dare spazio alla sperimentazione e alla creatività che utilizza per esprimersi il video e le più nuove tecnologie.
Da più di trent'anni i creativi si sono impossessati di meccanismi e dispositivi sofisticati, il video e il computer innanzitutto, utilizzandoli come materiale plasmabile, dapprima secondo itinerari distinti e poi con interazioni sempre più fitte. Neologismi come videoarte, computerart, arte cibernetica, realtà virtuale, arte multimediale, digitale, interattiva, oggi semplicemente "arte elettronica", si sono diffusi da alcuni decenni nel linguaggio degli artisti, della critica e del pubblico: Golem è lo spazio di chi vuole scoprire, divulgare, trarre ispirazione dalla sperimentazione e dalle innovazioni di questi nuovi linguaggi. Il festival traccia un percorso che parte dalle grandi avanguardie cinematografiche del secolo scorso per arrivare ai giorni nostri e allargare lo sguardo verso il futuro: dagli archivi dell'ORSA, frutto del lavoro di tutta una vita e della funambolica esperienza culturale dello stesso Fadini, tesoro unico nel panorama italiano, escono in occasione di questo prezioso festival pellicole, video e contributi rarissimi di tutto il periodo del New American Cinema. La grande stagione del cinema sperimentale statunitense da Jonas Mekas a Stan Brakhage, da Kenneth Anger a Bruce Baillie, da Jerome Hill a Robert Mailer e Gregory Markopoulos. Uno sguardo sull'esperienza che negli anni '60 e '70 ha messo in discussione categorie formali e modi di vita attraverso una guerra dichiarata al cinema hollywoodiano. Ma non solo: Golem approfondirà l'esplorazione della grande avanguardia cinematografica con due retrospettive sui maestri Andy Warhol e Bill Viola. Warhol con la sua Factory sembrava voler produrre un cinema autosufficiente, a ciclo completamente chiuso: produzione, proiezione, e distribuzione; Viola - considerato uno dei più grandi video artist viventi - esplora la potenza dell'immagine attraverso moderne installazioni, studi di movimento e ambiente, rielaborazioni in elettronica di grandi opere d'arte. I progetti cinematografici di questi due maestri hanno aperto la via a una enormità di sviluppi, sia in campo filmico che in campo artistico. E se oggi parlare di arte contemporanea spesso significa parlare di video arte, o di interazione fra immagini in movimento e altri media, ecco che Golem cerca di indagare l'oltre del cinema: l'impatto delle nuove tecnologie fra fine '900 e nuovo millennio. Experimental cinema sarà una panoramica sui recenti e sempre più accelerati progressi delle nuove tecnologie di ripresa, di proiezione e diffusione: il video come forma duttile e capace di superare sul piano produttivo il cinema su pellicola. Sono le tecnologie, principalmente elettroniche, a dettare le future forme dell'arte nelle sue dimensioni maggiori.

L'ultimo giorno di festival sarà dedicato alla visione dei lavori selezionati per il concorso per video artisti emergenti, videoperformance e progetti di videoinstallazioni. Un concorso dedicato agli artisti italiani che utilizzano il linguaggio per immagini i cui vincitori riceveranno un premio in denaro e la possibilità di realizzare una coproduzione con l'ORSA.


 


Golem Videofestival
Dal 20 al 25 ottobre 2006
Il festival si svolgerà nella sede dell'ORSA
Via Botero 15 a Torino
ingresso gratuito
Orario: tutti i giorni, a partire dalle ore 16,30 e fino alle 23,30 proiezioni nella sala grande, mentre nella sala archivio saranno allestite cinque video postazioni per libera consultazione degli immensi video archivi dell'ORSA.
Info:
Tel 011 7640150
associazioneorsa@libero.it
www.associazioneorsa.com


 

28.09.2006

(fonte: www.exibart.com )

IL SUONO DEL ROMAEUROPA
Caratterizzato da una programmazione eterogenea che spazia dalla danza, al teatro, all'arte contemporanea, alla musica elettronica, quest'anno Romaeuropa Festival presenta un calendario orientato alla scoperta e all'innovazione. Con un pizzico di magnificenza... [leggi]

fino al 19.XI.2006
Martin Parr
Milano, Forma

Attori incoscienti di una farsa non troppo amara. Attraverso lo sguardo di Martin Parr ci scopriamo goffi, buffi e abbastanza simpatici. Tanti medioman. Che rasentano il ridicolo... [leggi]

fino al 27.X.2006
Mario Merz / Wolfgang Laib
Roma, Accademia Tedesca

Storia di un legame profondo. E di una mostra a due, per ricordare un amico scomparso. Solo due opere, per Merz e Laib. Per una riflessione sulle forze ineffabili, che muovono la natura e la storia. [leggi]

fashion
Zoccolo lusso

Roberto Del Carlo, da Porcari a New York una via del Made in Italy. Scarpe e accessori moda come messaggi di stile. Come quella sera di marzo a Milano, con Hans Schabus and the very plasure. [leggi]

fino all'1.X.2006
Marco Lodola
Cagliari, Castello San Michele

La luce e i materiali industriali sono le cifre espressive di Marco Lodola. Dal binomio inscindibile musica-arte parte la ricerca di un'estetica metropolitana. Il neon come simbolo di forza vitale... [leggi]

fino al 25.X.2006
Eloisa Gobbo
Brescia, Galleria delle Battaglie

Un'estetica scintillante, composizioni sorprendenti di colori, segni e forme. E sotto la superficie, messaggi sarcastici o inquietanti. È l'efficace cocktail di Eloisa Gobbo. Prima di berlo, leggere le istruzioni. [leggi]


 

CONTENITORE D'EMOZIONI

inaugurazione 1 ottobre 2006 ore 20.30 presentazione a cura del prof. bernard hickey | a cura di raffaele de salvatore | associazione culturale la chimera | lecce


Nel periodo in cui insegnavo Letteratura Australiana all'Università Cà Foscari di Venezia, ero anche il delegato australiano per la Biennale di Venezia.
Ritengo dunque un grande onore collaborare con "La Prima Biennale d'Arte Italiana" che si terrà a Lecce e che seguirà le orme della più antica e prestigiosa istituzione artistica e culturale del mondo: "La Biennale di Venezia".
Essa infatti fu fondata nel 1895, e nel 2007 festeggerà la sua 52ª edizione. Riguardo il progetto promosso dalla Galleria Metropolitan di Lecce ho apprezzato diversi aspetti. Per prima cosa ho constatato con piacere che a questa iniziativa hanno aderito artisti provenienti da diverse zone d'Italia( anche da Venezia e questo mi fa doppiamente piacere). Ciò è molto importante, perché incentivare la comunicazione è il segreto per far progredire l'arte italiana.
Un altro aspetto che mi ha colpito positivamente è stato il voler includere nell'ambito della Biennale d'Arte Italiana, anche artisti stranieri che ormai da tempo vivono e creano le proprie opere d'arte in Italia ...
A testimonianza di questa volontà d'integrazione, vi è poi l'idea della Galleria Metropolitan di guardare verso altri modelli di Biennale come quella di San Paolo e della lontana Sydney. Ho apprezzato anche l'idea di dare un carattere itinerante a questa Biennale. Il progetto è di partire da Lecce per poi spostarla in diverse parti d'Italia coinvolgendo magari anche altre gallerie o associazioni culturali.

Bernard Hickey



 


Prima Biennale D'arte Contemporanea Italiana. Contenitore d'Emozioni
Dal 1 al 31 ottobre 2006
Catalogo edito da Anna Maria Gentile Edizioni
Associazione culturale La Chimera
Piazzetta dei Mocenigo, Lecce
lachimera@interfree.it
Dir.artistico Raffaele De Salvatore
Cell. +39 3296296763
www.italyeye.it
www.gerardodisalvatore.it
www.luigiballarin.it



 

27.09.2006

(fonte: www.exibart.com )


IL REALE RITORNA. DIECI ANNI DOPO
A ben dieci anni dalla pubblicazione in lingua inglese, viene finalmente tradotto Il ritorno del reale, uno dei testi fondamentali della critica d'arte postmoderna. Un testo che parla di rappresentazioni e simulacri, di realismi e concettualismi. E che ci aggiorna su un dibattito critico altrove già digerito. Insomma, meglio tardi che mai... [leggi]

fino al 28.I.2007
The Jean-Michel Basquiat Show
Milano, Triennale

Ottanta dipinti, trenta disegni, una ricca sezione fotografica e video inediti. Un'occasione per riflettere seriamente sull'opera di un artista troppo spesso liquidato con etichette e analisi superficiali... [leggi]

fino all'8.X.2006
Luigi Ghirri
Verona, Scavi Scaligeri

La campagna della bassa veronese. Percorsa da file di alberi, abitata da case, solcata da strade e campi coltivati. Eppure così limpidamente pianura da evocare il lento srotolarsi del vuoto. [leggi]

fino al 28.X.2006
Thorsten Kirchhoff
Torino, Galleria Alberto Peola

Nuovo lavoro video per l'artista danese Kirchhoff. Un cortometraggio dalla logica sospesa tra il fantascientifico e il noir. E un richiamo a Cronenberg, ma in versione kafkiana. [leggi]

fino al 3.XI.2006
Serse - Il cielo sopra il Cremlino
Roma, Lipanjepuntin

Personaggi di chiara fama su fondo nero. Galileo, Hemingway, Picasso, fino a Giovanni Paolo II. Icone di icone. A ciascuno la sua immagine-simbolo. Indagata, una alla volta, dal rigore della grafite... [leggi]

fino al 18.XI.2006
Fabien Verschaere
Milano, Galica Arte Contemporanea

La vita e la morte, legami al vertice di un girotondo. Giochi di colore che strozzano la carta, figure di un luogo che fiorisce e distrugge. Un'ascesi fantasmagorica instancabile, un vocabolario immaginifico... [leggi]

arteatro_giovani
Macchina Modulare

Simulacri alla Tarantino. Fugaci apparizioni escono dal video e si incarnano in anomale figure. Grosse cuffie martellano l'ambiente riservato allo spettatore. Guy Debord in didascalia chiarisce: è lo Spettacolo, bellezza... [leggi]

 

BLAISE DRUMMOND Forest Park
KENSUKE KOIKE Stretching For Dummies

inaugurazione sabato 30 settembre 2006 | ore 18.30 | perugi artecontemporanea | padova


La Perugi artecontemporanea inaugura la nuova stagione espositiva con la prima personale italiana dell'artista irlandese Blaise Drummond.
Drummond è un artista che alterna installazioni a disegni, pittura a scultura. Potremmo definire la sua opera un' affascinante e curiosa commistione (o contaminazione) tra un Pop di matrice anglosassone e una cultura irlandese o anglosassone di tipo quasi bucolico. In Drummond appare in tutto il suo "vigore", il suo esser vero irlandese. Non scopriamo certo noi il valore e l'interesse che suscitano le nuove generazioni di artisti irlandesi (basta pensare all' ottimo padiglione all'ultima Biennale di Venezia), ma crediamo che in Drummond si possano intravedere percorsi estetici e concettuali originali e forti, atti a farci parlare di nuovi percorsi generazionali di artisti irlandesi, pronti a misurarsi in maniera originale, autonoma e convincente nel mercato internazionale dell'arte contemporanea.
Nella sua prima mostra italiana Drummond presenterà un'unica grande opera a muro. Difficile definirla soltanto come un dipinto. Sarebbe limitativo ed imbarazzante.
Drummond ha nel suo curriculum mostre in gallerie internazionali (Rubicon di Dublino; Aliceday di Bruxelles; Lovenbruck di Parigi; Mary Goldman di Los Angeles) e in musei sia irlandesi che francesi.

Con la prima personale di Kensuke Koike (Nagoya, 1980) la galleria Perugi, impegnata nell'esplorazione degli scenari della nuova generazione degli anni '80, trova un feeling con la videoarte.
Occhio al trucco! Koike opera nel campo dell'inganno ma agli effetti speciali sofisticati e patinati del cinema oppone qui una tecnica sporca, apparentemente grezza e dal sapore amatoriale.
Nell'età della pervasività dei media la spettacolarizzazione è forma di linguaggio, la ricerca di una collocazione sul piano di surrealtà quotidiana diventa una necessità.
L'approccio al video di tipo debole e la produzione low cost interpretano criticamente il fenomeno planetario del professionismo amatoriale: utilizzando strumenti portatili e tecnologicamente evoluti, un esercito di pro-am dell'arte riempie quotidianamente siti, blog e HD di foto e filmati.
Stretching for dummies nasce dalla possibilità di documentare in video performance atletiche fuori dal comune, attraverso banali trucchi artigianali da film di serie B.
Posso farlo. E abbastanza bene. Forza di gravità e limiti fisici non rappresentano un ostacolo in una quotidianità dove il medium è il messaggio (McLuhan).
Quelle di Koike sono istruzioni pratiche per inscenare facilmente finte esibizioni, spacconate da esibire agli amici: for dummies appunto, per non esperti e non atleti, per persone normali, magari impacciate e rigide come manichini.
Ma giocando sulla deriva metalinguistica, stretching torna al significato del verbo to stretch - allungare, tendere: con stile post-produzionista Koike ricostruisce il set del noto Portrait of the Painter's Mother (1871), dell'americano James Abbott McNeill Whistler. Lover (after Mother) è una versione distorta dell'originale dagli effetti freak e grotteschi.
 


Blaise Drummond. Forest Park
IN THE B SIDE ROOM:
Kensuke Koike. Stretching For Dummies
Fino al 20 novembre 2006
curated by Alfredo Sigolo

PERUGI artecontemporanea
via Giordano Bruno 24 b
35124 Padova
lunedì - sabato 15.00 - 18.00
PH. and F.: +39 049 8809.507
www.perugiartecontemporanea.com
perugiartecontemp@libero.it


 

PITTURA ELETTRICA CAPITOLO II
Angelo Bellobono - Mauro di Silvestre - Adriano Nardi - Silvano Tessarollo - Igor Verrilli

inaugurazione del capitolo II: sabato 30 settembre 2006 | ore 18,30 | a cura di lorenzo canova | studio giamaart | vitulano (bn)


La galleria GiaMaArt studio presenta il secondo capitolo del progetto "Pittura Elettrica" dove i quadri di Angelo Bellobono, Mauro di Silvestre, Adriano Nardi, Igor Verrilli si confronteranno con un'animazione digitale di Silvano Tessarollo.
Il progetto intende così indagare le nuove possibilità creative offerte dal medium pittorico nel suo dialogo con le nuove tecnologie e nel suo ruolo centrale per un rinnovamento del video e dell'animazione d'artista grazie al tramite fondamentale del disegno. Le opere su carta seguono dunque il cammino della mostra per sottolineare come proprio il disegno unisca le diverse opere e le differenti forme espressive per divenire uno spazio dialettico dove il progetto e le tecniche si separano, si uniscono e si scontrano in quel costante sviluppo che segna con forza le dinamiche, le aperture teoriche ed esecutive dell'arte contemporanea.
La mostra presenta allora Angelo Bellobono, capace di unire potenza e qualità con la velocità rigorosa di un'opera che indaga le anatomie, le inquietudini e la psicologia dei suoi personaggi, concentrandosi sugli sguardi e sulle espressioni che li rendono protagonisti di un lungo racconto da cui emergono storie di speranze, di delusioni e di ambizioni; Mauro Di Silvestre, che con raffinatezza utilizza e nega allo stesso tempo la riproduzione fotografica del reale, per realizzare immagini molto definite, poi coperte dal filtro di una velatura, frammenti iconici che raccontano il trascorrere del tempo rivelando elementi della memoria personale e collettiva di una generazione; Adriano Nardi con la sua costruzione metamorfica e fluttuante del quadro, un lavoro dove digitale e pittura si fondono in una sintesi densissima in cui la bellezza del volto femminile, attraversato da campi cromatici e da scansioni geometriche, sembra rivelare le coordinate di una nuova, possibile, percezione; Silvano Tessarollo con la sua rigorosa qualità formale, fondata su un'ineccepibile raffinatezza tecnica ed esecutiva che passa dal digitale alla scultura in cera, dall'animazione alla pittura per costruire immagini enigmatiche, uno sfuggente mondo metamorfico dominato da presenze inquietanti e misteriose; Igor Verrilli con il suo sguardo caustico e dissacrante che diventa uno strumento acuminato di interpretazione del mondo, un occhio analitico che ingloba i personaggi ritratti in un sontuoso sistema figurativo basato su un'operazione di dilatazione e di parafrasi accentuata da un'ironia raffinata che trasforma le figure nelle maschere di una grande commedia umana.


 


PITTURA ELETTRICA. Capitolo II
Dal 30 settembre 2006 al 24 febbraio 2007
Orari: dal martedì al sabato ore 17.00 - 20.00 e per appuntamento
Catalogo edizioni GiaMaArt studio, con testi di Maria Cristina Bastante e Lorenzo Canova
Direzione Gianfranco Matarazzo
GiaMaArt studio
Via Iadonisi, 14 -82038 Vitulano (BN)
Tel/Fax: 0824.878665 - 338.9565828
www.giamaartstudio.it
info@giamaartstudio.it



 

26.09.2006

(fonte: www.exibart.com )


fino al 7.I.2007
Carlo Mollino
Torino, Gam e Castello di Rivoli

Una figura forte e complessa. Dinamico, creativo, inquieto. Dal design alla fotografia, fino allo sci e all'aviazione. Sull'onda della velocità. Due mostre a Torino per raccontarlo. Ecco a voi Carlo Mollino... [leggi]

fino al 30.IX.2006
Move your mind: choose your wine
Montalcino, sedi varie

Brunello e dolci colline? Non soltanto. Montalcino apre le porte all'arte contemporanea. Ma sullo sfondo ci sono sempre loro, i grandi vini. E i video vanno in cantina. [leggi]

fino al 30.IX.2006
Andy Warhol - Famous
Trieste, LipanjePuntin

Liza Minelli, Mick Jagger, Marilyn. Le solite compagnie di Andy. Ma c'è anche Lenin su un infuocato rosso sovietico e alcuni ritratti di Andy. A Trieste lo show del principe della pop art continua. [leggi]

fino al 21.XI.2006
Marcello Mazzella
Napoli, Franco Riccardo

Webality come reality. Dove il virtuale diventa reale, e viceversa. Ma anche dove i processi comunicativi hanno un altro peso e la parola assume una dimensione figurativa. [leggi]

pre[ss]view_riviste
Studi Tizianeschi

Testate monotematiche? Ecco una rivista che raccoglie tutto quanto c'è di nuovo su Tiziano. Un ricco mix di saggi critici, recensioni, notizie su esposizioni e convegni. Condito con qualche sana polemica accademica... [leggi]

 

 
 
25.09.2006

(fonte: www.exibart.com )

ROMAEUROPA FESTIVAL 06 PRESENTA SENSI SOTTO SOPRA

dal 29 settembre al 20 ottobre 2006 | a cura di richard castelli | teatro palladium | roma


LA MOSTRA

La Mostra Sensi Sotto Sopra (29 settembre - 20 ottobre) al Teatro Palladium Università Roma Tre fa parte della sezione Arte e Tecnologia del Romaeuropa Festival 2006.

Sono tredici le installazioni presentate in Sensi Sotto Sopra, la mostra che aprirà la XXI edizione del Romaeuropa Festival occupando tutti gli spazi del Teatro Palladium in un percorso, disegnato dal curatore francese Richard Castelli, dove arte e tecnologia si fondono. Gli itinerari di Sensi Sotto Sopra trasformeranno platea, foyer, galleria in spazi percettivi in cui lo spettatore sarà fruitore e contestualmente protagonista.

Provenienti da artisti raramente visti in Italia e ad alto contenuto tecnologico le installazioni di Romy Achituv (Israele), Gregory Barsamian (Usa), Du Zhenjun (Cina), Richard Fleischer (Usa), Holger Förterer (Germania), Ulf Langheinrich & Jeffrey Shaw (Germania / Austria / Australlia), Marie Maquarie (Francia), David Moises (Austria), Sébastien Noël @ Troika (Francia / Uk), Christian Partos (Svezia), Pierrick Sorin (Francia), Studio Azzurro (Italia), Time's Up (Austria).

In prima mondiale Hemisphere, cupola di dieci metri di diametro sospesa sulla platea - realizzata da Jeffrey Shaw - che diventa spazio aperto per un'esperienza immersiva con gli impulsi visivi e uditivi dell'artista multimediale Ulf Langheinrich, fondatore insieme a Kurt Hentschläger del celebre due elettronico Granular Synthesis.

Non perdete l'esibizione dal vivo dell'inconfondibile suono elettronico di Ulf Langheinrich in Hemisphere live ogni venerdi sabato e domenica ore h 21.

IL FESTIVAL

Romaeuropa Festival 2006 - Arte e nuove tecnologie, teatro, danza e musica dal 29 settembre al 9 dicembre per la XXI edizione del Romaeuropa Festival.
39 spettacoli, di cui 30 in prima nazionale, con oltre 200 artisti provenienti da tutto il mondo animeranno l'autunno della capitale investendo i luoghi chiave della città, con un calendario suddiviso in cinque sezioni trasversali tutto il programma: Arte e Tecnologia, Vecchie Storie e Nuovi Sguardi, Orienti, Trasformazioni, Nightline.

Romaeuropa Festival 2006 (iniziativa della Fondazione Romaeuropa Arte e Cultura), sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con la partecipazione del Ministero degli Affari Esteri, è sostenuto da Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per lo Spettacolo dal Vivo, DARC - Direzione generale per l'Architettura e l'Arte Contemporanee, Comune di Roma - Assessorato alle Politiche Culturali (Dipartimento Cultura Sport Toponomastica Ufficio Spettacolo), Regione Lazio - Assessorato alla Cultura, Spettacolo, Sport e Turismo, Provincia di Roma - Assessorato alle Politiche Culturali, della Comunicazione e dei Sistemi Informativi

Partner del Romaeuropa Festival 2006: Arcus, Camera di Commercio di Roma, Fondazione Cassa di Risparmio.
Main Sponsor: Gioco del Lotto-Lottomatica, Trenitalia.
Con il contributo di: Philip Morris Italia S.r.l., CNP, Acea, Club la Repubblica, Dimensione Suono Due, Ripa Hotel, Tema Celeste, Next Exit, Rai Doc, Atac, Cts.
In collaborazione con: Brancaleone/Impact, Galleria Alberto Sordi, Radio3 Rai.



 


Mostra Sensi Sotto Sopra
Teatro Palladium Università Roma Tre
Piazza Bartolomeo Romano 8
info e biglietteria 06 57 06 77 61
ingresso 7 euro
www.romaeuropa.net

Sensi Sotto Sopra è realizzata con il sostegno di DARC / MAXXI, main sponsor Lottomatica, media partner RDS2, nell'ambito del Festival europeo TEMPS D'IMAGES 2006, sostegni esteri Ambasciata di Francia - Cultures France, Fondazione Nuovi Mecenati, Agenzia Culturale del Québec in Italia.


 

 

 
22.09.2006

(fonte: www.exibart.com


BENTORNATA FACTORY
Uno spazio di 2500 metri quadrati sulle colline di Rimini. Un luogo che è allo stesso tempo un laboratorio e un centro culturale, una factory sempre in movimento. Per una visione della cultura a 360 gradi. Apre i battenti il 23 settembre Velvet Factory, espansione multimediale di uno storico club riminese. E il distretto culturale diventa realtà... [leggi]

fino al 3.XI.2006
Eretica
Palermo, Galleria Civica d'Arte Moderna

Una grande mostra svela l'anima trascendente dell'arte contemporanea. Un palcoscenico di immagini, racconti e provocazioni. Un viaggio tra sacro e profano, antico binomio che torna alla ribalta... [leggi]

fino all'1.X.2006
Andrea Galvani
Monfalcone (go), Galleria Comunale

Un cavallo con la testa affondata nei palloncini. La roccia della montagna misteriosamente ricoperta di sfere scure. Gli specchi mostrano tutto quello che sta alle spalle della fotocamera. L'intrico di un rebus visivo. [leggi]

fino al 20.X.2006
Imperfect Realities
Bologna, Artsinergy

Codici espressivi sovvertiti, manipolazioni genetiche surreali, universi psichedelici. L'immaginario mediatico e scientifico viene stravolto nelle opere di quattro artisti. Per scardinare ogni cliché... [leggi]

libri_monografie
L'Origine du monde
(bartillat 2006)

Un intero libro dedicato alla vagina più celebre della storia della pittura. Il capolavoro di Courbet sotto i riflettori. Eppure l'analisi rimane in superficie. Storia di un'occasione mancata... [leggi]

fino al 17.X.2006
Margarita Andreu
Venezia, Galleria Michela Rizzo

L'idea sopra ogni cosa. Un esercizio sul tempo e le sue trasformazioni. Due opere per un tema universale che sembra non esaurirsi mai. Sulla scia della migliore tradizione concettuale.... [leggi]


 

 
21.09.2006

(fonte: www.exibart.com )

DESERTI

venerdì 22 settembre | ore 12.00 - 21.00 | galleria zonca & zonca | milano


La Galleria Zonca & Zonca inaugura la stagione espositiva con la mostra Mario Schifano - Deserti, ciclo di dieci tele monumentali eseguite dall'artista nel 1984 in uno periodo di estrema felicità creativa. La mostra arriva a Milano dopo un viaggio 'nomade' con tappe espositive a Tripoli, Tunisi, Marrakech ed al Museo Archeologico di Crotone - Capo Colonna.
Le opere esposte testimoniano le radici dell'artista nato a Homs in Libia nel 1934 ed appaiono ispirate dai ricordi dell'infanzia come nel caso di 'Leptis Magna 20.9.34', o dal desiderio di un viaggio immaginario nei luoghi della memoria come 'Petra', 'Palmira, 'Giza. Gli smalti, le sabbie e la terra, comunicano, anche in virtù di una matericità spiccata, un'immagine di deserto quale microcosmo felice.
In occasione della mostra sarà edita una pubblicazione con un testo di Achille Bonito Oliva dal titolo Schifano - pittura in miraggio e deserto.


 


MARIO SCHIFANO - 'Deserti'
Pittura in miraggio e deserto
Evento: START, inaugurazione delle gallerie milanesi, che nei giorni 22, 23 e 24 settembre saranno visitabili dalle ore 12.00 alle ore 20.00

Dal 22 settembre al 10 novembre 2006
Orari: 10.30 - 13.00 / 15.30 - 19.30 da lunedì a venerdì, sabato su appuntamento
Organizzazione: Gianfranco e Elena Zonca
Catalogo disponibile in galleria, con testo di Achille Bonito Oliva
Galleria Zonca&Zonca
Via Ciovasso 4 (20121)
+39 0272003377 (tel), +39 0272003369 (fax)
info@zoncaezonca.com
www.zoncaezonca.com
Immagini:
Mario Schifano, Di notte, 1984, tecnica mista e sabbia su tela e cornice dipinta, cm 280 x 280
Attraverso il deserto senza nome 1, 1984, tecnica mista e sabbia su tela e cornice dipinta, cm 280 x 280


 

notizie del 21/9/2006



I CREATIVI DEL QUARTIERINO
Piccole aeree culturali crescono. Da Via Ventura a Lambretto, passando per Brainport, grande contenitore di attività creative che presto aprirà i battenti a Milano. E che in occasione di Start si presneta ai milanesi durante questo fine settimana. Ne abbiamo parlato con il suo anfitrione, il collezionista -imprenditore - immobiliarista Mariano Pichler... [leggi]

fino al 3.XII.2006
Goya e la tradizione italiana
Traversetolo (pr), Fondazione Magnani

Un premio mancato per colpa di una modernità troppo spregiudicata. Poi il successo internazionale dei grandi ritratti di corte e l'irriverenza dei Caprichos. Una mostra che celebra la rivincita di un grande innovatore... [leggi]

architettura_biennale
States nell'uragano

Non solo Burdett. Gli aspetti criticabili di questa Biennale di Architettura vanno aldilà delle linee direttive. E le scelte di alcuni padiglioni nazionali sembrano all'insegna della comunicazione priva di contenuto. È il caso degli USA, alle prese con Katrina... [leggi]

fino al 24.IX.2006
Girato a Palermo
Palermo, Ex Deposito Sant'Erasmo

Dieci video su Palermo. Undici artisti che attraverso i loro diari di bordo esprimono la propria Weltanschauung. Raccontando l'essenza della città e mostrando inediti punti di vista... [leggi]

fino al 21.X.2006
Jeppe Hein
Firenze, Base

Acqua e fuoco si rincorrono sull'acciaio sagomato. Gli opposti coincidono in un liquido, pozione che li mescola insieme in un legame a prima vista tranquillo. I risvolti sono invece inaspettati e spettacolari... [leggi]

fino al 26.IX.2006
Marco Calcinaro
San Benedetto (ap), Palazzina Azzurra

Volti, uomini, paesaggi: tutto ruota intorno al blues. Una musica che rappresenta le comunità afroamericane e incarna la loro storia. L'emigrazione forzata, la schiavitù, la lotta per la libertà... [leggi]

 

 

 


 

20.09.2006

(fonte: www.exibart.com )

FONDAZIONE ARNALDO POMODORO

24 settembre 2007 - 11 febbraio 2007 | a cura di bruno corà | fondazione arnaldo pomodoro | milano


La Fondazione Arnaldo Pomodoro festeggia il suo primo anno di vita con una grande mostra dedicata all'opera di Jannis Kounellis.
Allestita dall'artista, giorno per giorno, in un infaticabile processo di costruzione, assestamento, rielaborazione di pensieri e di gesti sedimentati lungo i decenni precedenti, la mostra è essa stessa un'opera: un "atto unico", secondo l'immagine cara a Kounellis. Unica e specifica è, infatti, l'intenzionalità, plasmata vigorosamente sulla spazialità ampia e disponibile della Fondazione Arnaldo Pomodoro.
Luogo simbolo dell'industria milanese del Novecento, l'ex-fabbrica di turbine Riva & Calzoni vive in quest'occasione una seconda possibilità, che scaturisce, senza alcun piglio didascalico, dall'accostamento poetico di forme, geometrie, materiali (ferro, carbone, tela di juta, legno, pietra.). La storia non ne risulta interpretata, ma piuttosto accompagnata con lievità, come descrive Bruno Corà, curatore della mostra, nel suo saggio in catalogo.
Concentrata per lo più nella grande "navata" del piano terreno - fa eccezione il pianoforte a coda, rielaborazione di un'opera del 1972, qui appoggiato su una catasta di lamiere - la mostra, che raccoglie più di venti opere, articola il proprio andamento attorno ad alcuni archetipi (il labirinto, la luce, la vela evocatrice del viaggio.).

Come ha scritto Corà, "Concepita nella forma di un vasto organismo plastico, questa grande creazione di Jannis Kounellis - una delle più articolate e vigorose degli ultimi anni - reca nel suo asse centrale una concatenazione morfologica frutto di un unico disegno emotivo. Alla base di tale strutturazione immaginaria sta il dedalico tracciato spaziale labirintico che tutto trascina con sé nella sua enigmatica cifra di destino mitico. Su questo impianto, in cui la regola metamorfica sostiene l'intera tensione poetica, Kounellis traccia il suo "affresco" nello spazio, con una drammaturgia "a macchie" che investe, insieme al luogo e alla città, l'attualità problematica di una intera storia, affrontata con gli strumenti di una lingua emblematica che non abdica al proprio sogno costruttivo e all'idea di uno sviluppo possibile delle proprie premesse immaginarie".

La fase dell'allestimento ha rappresentato anche uno straordinario cantiere creativo offerto al cinema e alla fotografia. Ermanno Olmi ha "pedinato" l'artista lungo tutto il processo, catturandone l'andirivieni nello spazio, il metodo di lavoro, l'andamento a spirale del pensiero che si imbeve della personalità dei luoghi e progressivamente li trasforma. Il filmato verrà presentato in autunno alla Fondazione Arnaldo Pomodoro.

A sua volta, Carlo Orsi ha fotografato il "set" dell'allestimento, cogliendo anche l'affettuoso triangolo amicale che unisce Jannis Kounellis, Ermanno Olmi e Arnaldo Pomodoro. Gli scatti di Orsi costituiscono lo scheletro portante del catalogo, impaginato dallo Studio Cerri & Associati e pubblicato da Skira.



 


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notizie del 20/9/2006



MANTEGNA AL CUBO
Tre città per un artista. Padova, Verona e Mantova celebrano il quinto centenario della morte di Andrea Mantegna. Tra antichità classiche e scorci prospettici, tra Donatello e Leon Battista Alberti, uno dei più grandi artisti del Rinascimento. Oltre trecento opere -da gustare con calma- in una mostra destinata a passare alla storia... [leggi]

fino al 2.X.2006
Argenti a Pompei
Napoli, Museo Archeologico Nazionale

L'Archeologico tira fuori il servizio buono per raccontare l'età d'oro di Pompei e dintorni. Il risultato? Un affresco della Roma magnona servito su un piatto d'argento. Decisamente squisito... [leggi]

fino al 19.XI.2006
Ida Barbarigo
Venezia, Palazzo Fortuny

Lui e lei. Sempre a Venezia. Dall'omaggio post mortem a Zoran Music, prima dell'estate, in Laguna si celebra Ida Barbarigo, compagna del pittore goriziano. In una mostra che pare un atelier. [leggi]

design
Tord Boontje

Trasformare un oggetto comune in qualcosa di nuovo. Risvegliare le emozioni sopite, aggiungendo colori e giocando con le forme. Il design contemporaneo usa le nuove tecnologie ma, sotto sotto, è un romanticone. Le creazioni di Tord Boontje... [leggi]

fino al al 15.X.2006
Larry Fink
Bologna, Villa Delle Rose

In mostra le fatiche del fotografo newyorkese Larry Fink. Uno sguardo intimo in bianco e nero sulla musica e i suoi operatori che arriva a trascinarci. Perché anche in ognuno di noi, da qualche parte, pulsa il beat. [leggi]

fino al 21.IX.2006
Francesco Giusti
Trieste, Studio Tommaseo

La Milano che il pubblico fighetto dell'arte eviterebbe. La periferia, le fabbriche abbandonate abitate da un'umanità lontana dal mondo e da ogni dio. Ma che ha il coraggio di vivere e l'orgoglio di sorridere. [leggi]


 

 

 
 
 
 
 

19.09.2006

(fonte: www.exibart.com )

ANDRE' ETHIER. STAG PARTY

inaugurazione 19 settembre | ore 15:30 | a cura di luca vona | galleria glance | torino


In occasione delle aperture straordinarie delle gallerie d'arte contemporanea torinesi, anche la galleria Glance, nei giorni 19, 20 e 21 settembre prolungherà l'orario di apertura fino alle ore 20:30 per presentare la prima personale italiana del pittore canadese André Ethier.
Una donna con due corna di cervo compare su uno sfondo psichedelico, raffigurata con pennellate che ricordano certa pittura aborigena; un fauno giace in una posa provocante su un letto di selci, avvolto dalla notte. I piccoli dipinti del canadese André Ethier riportano alla mente la vivacità della pittura Fauve, ma i violenti accostamenti cromatici e l'intensità timbrica che conferivano alle opere di Matisse un senso di inattaccabile serenità danno vita in questi lavori a una sorta di carnevale macabro, dove sfilano uno dopo l'altro uomini, animali e creature ambigue, in cui l'identità di genere e di specie si dissolve in una visione pansessuale dell'esistenza.
Un senso primitivista che ricorda i testi utopici di David Henry Thoreau e che traspare anche nelle pennellate vigorose, nel quasi totale annullamento prospettico, nel carattere di "maschera" esibito dai soggetti rappresentati. Raramente compare qualche paesaggio, che conserva comunque un carattere bizzarro, come la montagna che sembra un ventre, con le sue viscere color cremisi, o come certi arcobaleni nel cuore della notte.
Fin dai suoi esordi l'artista ha lavorato soprattutto a una ritrattistica dal carattere fantastico, capace di ispirarsi tanto alla storia dell'arte quanto alla cultura di massa, ad esempio al cinema horror. In una serie di lavori recenti ha presentato una galleria di zombie abbigliati da hippies o da ufficiali delle SS, scheletri e spaventapasseri animati. Sono lavori che riportano in mente le danze macabre medievali, il Trionfo della Morte di Hieronymus Bosch, i Morti viventi di Gorge A. Romero e che sembrano voler sottolineare l'egemonia della Morte nei confronti dell'ideologia, dei progetti di modernità e progresso, dell' ansia produttivista e consumista, di ogni velleitaria distinzione tra gli individui.
Quella di André Ethier è una pittura che ci mostra l'uomo nella sua pura carnalità, come corpo livido e senza anima. L'alone necrofilo, l'attitudine antinaturalistica -espressa soprattutto da una esuberante tavolozza cromatica- e al tempo stesso la profonda fusione dell'uomo con la natura conferiscono alla pittura di André Ethier una carica tremendamente sovversiva. In uno dei dipinti in mostra, una donna davvero brutta, ma con indosso una abito vezzoso ritratto con particolare grazia, pensa tra se e sé "Se questo non è incredibile, allora non so proprio che significhi la parola incredibile". Di fronte all'universo fantasmagorico che prende vita in questi scintillanti lavori a olio non si può che essere d'accordo.

 


ANDRE' ETHIER. Stag Party
Dal 19 settembre al 27 Ottobre 2006
Galleria Glance
via San Francesco da Paola 48/E, Torino
Info: Tel. +39 348 9249217



 

notizie del 19/9/2006



fino al 7.I.2007
Sound Zero
Merano (bz), Kunst Meran/Merano Arte

Il suono delle forme, il colore della musica. Pop art, arte psichedelica e street art a confronto, tra prodotti di massa, opere uniche ed enormi graffiti site specific. Un'altra mostra sonda il rapporto tra arte e musica... [leggi]

decibel_talenti laterali
John Duncan

Di Duncan, artista indiscusso del pre e del post-industrial, della body art e dell'ecologia noise, si sa praticamente tutto. Eppure la sterminata discografia, il lavoro performativo e installativo, ne hanno pluralizzato le stratificazioni. Lo abbiamo incontrato... [leggi]

NEW YORK, NEW FOLK

di luca vona

Levità del tono, ferialità, e magari disimpegno. Loro sono i nuovi Pro-Am dell'arte, i dilettanti di lusso della pittura. Che si possono permettere una ricerca 'a domicilio', lontana dagli stilemi main stream. Per consentirci di appendere in salotto un quadro senza che nostra suocera inarchi il sopracciglio. Loro sono i New Folk, e New York si appresta a celebrarli. [leggi]

fino al 29.X.2006
Rinko Kawauchi
Milano, Galleria Carla Sozzani

Immagini raffinate per cantare la fragilità dell'esistenza. E i legami profondi che uniscono l'universo intero. Poesia visiva dalle tonalità pastello. Che esalta i dettagli del quotidiano e della natura... [leggi]

fino al 23.IX.2006
Valentina M
Cagliari, Galleria Studio 20

"L'afasia porterà via le emozioni?". È un assillante dubbio quello che spinge Valentina M a scrivere per immagini e parole un racconto introspettivo che parla della necessità di essere accolti... [leggi]


 

 

 

 

18.09.2006

(fonte: www.exibart.com )

REALIDAD. ARTE SPAGNOLA DELLA REALTA'

inaugurazione 22 settembre 2006 | a cura di laura gavioli | galleria civica di palazzo loffredo | potenza


"Collocata nel programma delle celebrazioni per il Bicentenario di Potenza capoluogo -dice il Sindaco di Potenza, Ing. Vito Santarsiero- "Realidad", mostra sull'arte Spagnola della realtà frutto della sensibilità e della grande professionalità di Laura Gavioli, rappresenta un evento di grande portata con molteplici significati. In un momento storico nel quale il Mediterraneo, forte delle proprie radici culturali e delle grandi potenzialità geografiche ed ambientali, torna a proporsi come luogo privilegiato per una reale prospettiva di coesione e sviluppo delle popolazioni che si affacciano su di esso, "Realidad" è per noi sia occasione per guardare al Mare Nostrum sia occasione per un ricongiungimento culturale con una civiltà, quella Spagnola, che molto ha segnato la storia del Mezzogiorno d'Italia nei decenni pre-unitari del nostro Paese. Inoltre, con questa mostra e come forse mai era avvenuto fuori dai confini iberici, abbiamo la possibilità di poter conoscere ed apprezzare in maniera organica ed unitaria, opere, artisti e filosofia ispiratrice che caratterizzano uno dei filoni delle arti figurative di maggiore rilevanza mondiale: il realismo spagnolo. Realidad vuole essere non solo una grande mostra che riporta a Potenza, nella splendida cornice di Palazzo Loffredo la grande arte, ma anche l'occasione per rafforzare l'ambizioso progetto di fare del capoluogo lucano un centro culturale d'eccellenza. "

Attraverso un centinaio di opere, la rassegna intende restituire la temperie culturale di quella generazione di artisti maturata all'Accademia di San Fernando a Madrid, dove Antonio López García e un gruppo di suoi coetanei come Francisco López, Isabel Quintanilla, Julio López Hernández, Amalia Avia, Maria Moreno e Carmen Laffón, hanno studiato e poi talvolta insegnato alle generazioni successive come guardare la cosiddetta realtà, coniugando la lezione dei maestri spagnoli, dei caravaggeschi, di Goya, con le istanze della modernità.

Negli anni sessanta del XX secolo, la Scuola di Belle Arti di San Fernando a Madrid rappresenta il centro nevralgico della sperimentazione artistica spagnola. Qui è titolare della cattedra di pittura Antonio López García, figura singolare e dotata di un forte carisma, che, rompendo con le forme dominanti, aveva deciso di approfondire gli aspetti illusionistici dell'immagine per poter arrivare alla realtà ultima delle cose. La sua estetica, all'interno di un ambiente effervescente, non immune da un certo carattere profetico, creerà una scuola nella Scuola, dando vita alla Escuela realista madrileña. Durante gli anni di studio conosce María Moreno (Madrid, 1933), pittrice dalla singolare sensibilità che sposerà nel 1961. Di lei, saranno presenti in mostra alcune opere emblematiche a partire dagli anni settanta fino ad oggi, fra cui Cocina de Tomelloso (1972) e Jardín de Poniente (2006). La poetica di Antonio López García (Tomelloso, Ciudad Real, 1936) nasce da un'autentica vena realistica e i suoi soggetti provengono dalla sua esperienza, da ciò che egli ama: le persone a lui care, la sua terra, la città in cui vive, Madrid, celebrata nei diversi dipinti che la raffigurano dall'alto, nelle vie principali e dai sobborghi periferici con le immense voragini tra i palazzi dei nuovi quartieri, i suoi angoli dimessi e malinconici. Dipinti di grandi dimensioni su cui l'autore lavora a lungo, tornandovi anche per anni, ogni volta in cui le condizioni di luce gli sembrino adatte per ridare vita al'impulso emozionale che lo aveva spinto a dipingere. A Potenza sarà presentato un nucleo di opere di pittura, di scultura e disegni di grande importanza, fra cui Carmencita jugando (1960), Madrid sur (1965 - 1985), La cena (1971-'80), Figura de hombre (bronzo, 2001). L'ossessione per la luce, elemento fondante dell'opera pittorica di López García, assume il valore di strumento conoscitivo della realtà anche nell'opera dei suoi eccezionali compagni, come Amalia Avia (Santa Cruz de la Zarza, Toledo, 1930): l'assoluta fedeltà della pittrice al motivo reale si traduce nei bellissimi scorci di città presenti in mostra, come La calle de San Mateo (1974) Despacho de leche (1994): a distanza di vent'anni, l'artista riprende lo stesso soggetto, la città, che, avvolta da una luce radente, emana un'atmosfera sospesa e misteriosa, in bilico fra sogno e realtà. La pittura di Carmen Laffón (Siviglia, 1934) ricrea l'intima calma della quotidianità, colta attraverso un particolare cromatismo che tende ad idealizzarla, pur restando fedele al dato di realtà. Il colore gioca dunque un ruolo dominante nella sua produzione artistica, come testimoniano le opere Bodegón de El Coli (1964) e la serie di paesaggi de El Coto (2005-2006). Anche nell'opera di Isabel Quintanilla (Madrid, 1934) la luce riveste un'importanza eccezionale: da qui le sue nature morte o gli interni in cui si scorgono a malapena ombre misteriose che, realizzate con molteplici velature, acquisiscono un'aura mistica, quasi irreale, inserendo l'opera in una dimensione di atemporalità, come testimoniano dipinti quali Paco escribiendo (1995) o Bodegón con ajos (2004). Presso la Scuola di Belle Arti si San Fernando a Madrid, Isabel Quintanilla conosce e in seguito sposa lo scultore Francisco López Hernández (Madrid, 1932). Dopo i suoi studi a Madrid, Francisco López viaggia in Grecia, Italia e Francia, dove approfondisce la conoscenza della scultura classica, rinascimentale e contemporanea. Il suo percorso tocca inizialmente la tematica religiosa, per poi approdare ad una visione lirica del quotidiano, filtrato attraverso figure ed oggetti cristallizzati nel bronzo, come ad esempio Nina escribiendo (1991). Anche il fratello di Francisco, Julio López Hernández, appartiene al gruppo storico della escuela realista madrileña di cui sviluppa le caratteristiche attraverso la scultura. In occasione della mostra potentina, saranno presentate opere fondamentali quali Marcela agachada (1967) e El alcalde (1972). Un gruppo di artisti più giovani, come Miguel Ángel Argüello (1941), Joan Mora (1944), José María Mezquita (1946), Matías Quetglas (1946), Antonio Maya (1950), è cresciuto portando avanti in maniera originale e spesso assai individuale, la sensibilità dei propri maestri verso ulteriori sviluppi. E ancora, una generazione dai limiti meno definiti, e anche meno definitivi, completa questo quadro della ricerca sempre in evoluzione. Sono i "giovani" Clara Gangutia, una virtuosa allieva di Antonio López capace di aggiungere una straordinaria luce dinamica alle sue composizioni, forse la lezione del cinema, Roberto Gonzáles, Jesús Ibáñez, Fernando Rodrigo,Carlos Díez Bustos.


 


Realidad. Arte spagnola della realtà
Dal 22 settembre 2006 al 14 gennaio 2007
Galleria Civica di Palazzo Loffredo, Potenza
Organizzazione: Comune di Potenza - Città Cultura
Ingresso: dal martedì alla domenica, ore 9.00 - 13.00 / 17.00 - 21.00. La mostra rimane aperta durante le festività
Catalogo: Marsilio editori, Venezia
Prezzo mostra: ? 3,00 intero; ? 1,50 ridotto (studenti fino a 24 anni, adulti oltre i 60 anni); l'ingresso per i portatori di handicap è gratuito e avviene da Largo Duomo.
Informazioni e prenotazione visite guidate: Galleria Civica Tel./Fax 0971-27185
Per ulteriori informazioni ed immagini rivolgersi: Ufficio Stampa Ku.ra, Rosi Fontana
Tel. 050-9711343 Fax 050-9711317
www.rosifontana.it
Ufficio stampa Comune Potenza, Loredana Costanza
Tel. 0971-415087 fax 0971-27076
ufficiostampa@comune.potenza.it
www.comune.potenza.it



 

notizie del 18/9/2006



NAPOLEIDE ATTO SECONDO
Un paio di righe, giusto un'ipotesi. Tanto poco è bastato a Gigiotto Del Vecchio per ritrovarsi sotto i riflettori (o sul banco degli imputati?). Inconsapevolmente, dice il curatore partenopeo, che ora replica al Pan can can di questi giorni. E, oltre a dare a darsi delle risposte, si fa anche qualche domanda. [leggi]

fino al 8.X.2006
Quotidiana 06
Padova, Museo Civico al Santo

Dodicesima edizione per la rassegna dedicata all'arte emergente. Tra citazioni cinematografiche, esserini inventati e giochi da Luna Park. Come quello che vuole farci prendere a martellate il testone di Cattelan... [leggi]

fino al 24.IX.2006
Viaggiatori sulla Flaminia
Umbria, sedi varie

La Via Flaminia come filo conduttore di una mostra in cui la relazione tra intervento artistico e luogo si fa particolarmente ardita e significante. Un viaggio su una strada piena di storia... [leggi]

fino al 22.IX.2006
Giuseppe Chiari / Piero Mottola
Roma, Studio Stefania Miscetti

Un maestro e un seguace. Uniti in una performance e a confronto in una mostra. Un'Idea generatrice e la sua Evoluzione. In una Roma in aria di vigilia. Aspettando la Notte Bianca... [leggi]

arteatro_festival
Wild Gift a show of live art

Atti di illusione, artifici scenici, finzione e scanzonata serietà: questi gli obiettivi del festival londinese Wild Gift. Abitare diversi luoghi della città, miscelare azioni reali e vaudeville, installazioni e performance. Per uno show di live art. [leggi]

fino al 20.IX.2006
Tino Stefanoni in terra di Siena
Siena, Magazzini del Sale

La poetica del quotidiano secondo l'ottica concettuale di Stefanoni. Siena dedica una retrospettiva all'autore del palio di agosto. Un'occasione per ripercorrere una lunga carriera... [leggi]


 

 


16.09.2006

(fonte: www.exibart.com )

GROUP THERAPY

fino al 7 gennaio 2007 | a cura di letizia ragaglia | museion.museo d'arte moderna e contemporanea | bolzano


Ancora negli anni Trenta John Dewey con Art as Experience (1934) e Jan Mukařovský con La funzione, la norma e il valore estetico come fatti sociali (1936) hanno avviato il distacco dall'estetica dell'opera e determinato l'esperienza estetica come "qualità" inerente ad ogni esperienza realizzata. Diverse teorie estetiche ed ermeneutiche avvicendatesi nei decenni successivi si sono soprattutto concentrate sul ruolo del fruitore, sul suo piacere nel godimento estetico e, alcune - sulla base della Poetica aristotelica - hanno insistito sulla catarsi (katharsis) che come una sorta di guarigione può succedere all'esperienza estetica (aisthesis) [Hans Robert Jauss, Esperienza estetica ed ermeneutica letteraria, 1982].
Nicolas Bourriaud costruisce la sua "Esthetique relationelle" (2001) attorno ad espressioni artistiche che si manifestano attraverso le nozioni di interattività, convivialità e relazionalità ed individua in esse l'aspetto più vivo dell'arte contemporanea. Recentemente un interessante articolo pubblicato su "Artforum"(edizione estiva 2005) per mano di Joe Sconlan si interroga sull'opera nello spazio sociale e mette ironicamente in questione l'estetica relazionale di Bourriaud. Joe Scalan lamenta che l'aspetto fondamentale dell'estetica relazionale - la cattura delle potenzialità creative dello spazio sociale - informa sempre più solo la teoria e non la pratica; l'autore constata che all'insegna di un "comune senso di decenza" la mediocrità è preferibile al rischio e porta ad una soppressione generale di perversioni, fantasie, assurdità e conclude che "an aesthetic that can't allow anything bad to happen sounds more like anesthesia to me."

Sulla base di queste considerazioni nasce il progetto di mostra "Group Therapy". Con la piena convinzione che - per fortuna - continuano ad esserci artisti che non ci anestetizzano, ma anzi ci "dinamizzano" metaforicamente o concretamente, sono stati invitati a partecipare artisti che lavorano in coppia e/o in gruppo ed il cui lavoro si traduce spesso in un concreto intervento socio-culturale.
Particolare attenzione è tributata al concetto di opera come catalizzatore di relazioni, come situazione aperta, che riceve il suo senso nella partecipazione, nello scambio con il fruitore e nell'evoluzione temporale e che pertanto risulta definitivamente lontana dall'idea di un'opera puramente rappresentativa o contemplativa. A questo si aggiunge la ripresa - anche ironica - dell'antico concetto di catarsi dell'opera d'arte. La banalità di una situazione vissuta con una disponibilità diversa in un contesto modificato rispetto a quello abituale conduce ad una consapevolezza nuova delle relazioni e delle azioni codificate, conduce ad una piccola catarsi quotidiana.
Il lavoro di gruppo e/o di coppia presuppone una relazionalità a priori della realizzazione e della fruizione dell'opera, significa un dialogo sull'opera che la precede e che viene poi portato avanti dal fruitore.

Artisti: Gruppo A12 (Genova, Milano); Jennifer Allora & Guillermo Calzadilla (San Juan, Puerto Rico); Bernadette Corporation (Berlino, New York); Claire Fontaine (Paris); Clegg & Guttmann (New York, Vienna); Elmgreen & Dragset (Danimarca, Norvegia); gelitin (Vienna); goldiechiari (Roma); Superflex (Danimarca)


 


Group Therapy
Dal 16 settembre 2006 fino al 7 gennaio 2007
MUSEION, Museo d'arte moderna e contemporanea
Via Raffaello Sernesi 1 (39100)
+39 0471312448 (info)
+39 0471312460 (tel)
info@museion.it
www.museion.it
Orario: da martedì a domenica 10-18, giovedì 10-20
Biglietti: Normale: ? 3,50 (con MuseumCard ? 2,50) Ridotti: (studenti, anziani, gruppi): ? 2,00 (con MuseumCard ? 1,50). Ingresso famiglia ? 7,00 (con MuseumCard ? 5,00) Scuole superiori con visita guidata ? 2,50 Scuole medie con o senza visita guidata ? 1,00 MuseumCard ? 2,50
Il catalogo trilingue (italiano, tedesco e inglese) della mostra Group Therapy è edito presso il Museion e pubblica testi di Bernadette Corporation, Claire Fontaine, Martin Guttman, Letizia Ragaglia e Elisabeth Schlebrügge.



 

 

15.09.2006

(fonte: www.exibart.com )

UNA FIERA GIOIELLO
NELLA PRIMA CITTA' ITALIANA PER FRUIZIONE DI CULTURA

dal 30 novembre al 3 dicembre | fiera di bolzano | messe bozen


Un appuntamento culturale di frontiera, idealmente affacciato fra l'area italiana e quella mitteleuropea. Ma soprattutto un privilegiato luogo d'incontro e di affari per un collezionismo in crescita, transfrontaliero, giovane ma esigente. Bolzano può dirsi oggi un autentico avamposto sociale e culturale proiettato sull'Europa: le nuove strutture e la scena divenuta straordinariamente vivace caratterizzano il capoluogo altoatesino con una forte offerta e domanda di cultura, che hanno indotto l'amministrazione provinciale a stanziare ingenti investimenti per la candidatura di Bolzano a capitale culturale europea per il 2019, nonché per ospitare la prossima biennale internazionale d'arte MANIFESTA 7.

Sin dagli esordi la Fiera di Bolzano si diverte a proporre raffinate commistioni con altri settori (come quella con i vini, che ha accostato all'arte le degustazioni offerte dalle migliori etichette italiane). Il vernissage di quest'anno centrerà la propria attenzione sul settore moda, proponendo le affinità di "Art & Fashion" sia come arcipelaghi culturali che come sistemi economici. Sono attesi gli interventi di stilisti, fondazioni, curatori e collezionisti. E ugualmente atteso è il ricco programma del "professional day", la giornata dedicata agli operatori del settore, per la quale è possibile accreditarsi sin d'ora attraverso l'apposito modulo pubblicato online.

Da segnalare infine che la manifestazione è ben collegata ai principali spazi pubblici operanti in Regione, come Museion, Kunst Merano Arte, Galleria Civica di Trento e Mart di Rovereto, che attraverso molteplici mostre e iniziative si proporranno come tappe d'obbligo per i visitatori.

Da venerdì 01 dicembre a domenica 03 dicembre 2006
Apertura al pubblico dalle 10.30 alle 20.30

Giovedì 30 novembre 2006 Vernissage
Inaugurazione per invitati e mass media dalle 19.00 alle 24.00

Venerdì 01 dicembre 2006 Professional Day
Programma speciale per gli operatori del settore accreditati


 


kunStart - 3a Fiera dell'arte moderna e contemporanea di Bolzano
Dal 30 novembre al 3 dicembre 2006
Organizzazione e informazioni:
Fiera Bolzano S.p.A.
P.zza Fiera 1 - 39100 Bolzano (BZ)
T +39 0471 516 210
F +39 0471 516 220
info@kunstart.it
www.kunstart.it

 

notizie del 15/9/2006



CÉZANNE CENTANS
Un viaggio d'antan nei luoghi cezanniani alla ricerca del capolavoro sconosciuto. Tra le asprezze della Montagna Sainte-Victoire, la pace dell'Estaque, la solitudine della tenuta di Jas De Bouffan. Alla scoperta di un maestro che molto ha da insegnare alla contemporaneità. Nel centenario della sua morte... [leggi]

fino al 3.XII.2006
Il Paradiso di Tintoretto
Venezia, Palazzo Ducale

Dalle fiamme nasce un Paradiso. Nelle sale del Maggior Consiglio viene raccontata la storia di uno straordinario concorso. Vincono il Veronese e Francesco Bassano (figlio). Ma toccò a Tintoretto... [leggi]

fino all'1.XI.2006
Volterra d'oro e di pietra
Volterra (pi), Palazzo dei Priori

Per una volta Volterra abbandona gli Etruschi. Per riscoprire il proprio fasto medioevale. Grazie ad una ricca rassegna che analizza più di mille anni di produzione artistica... [leggi]

resoconto
Fruz. Una nuova generazione di artisti in regione
Monfalcone (go), Sala Antiche Mura

Sei artisti. Una stanza per una sera ciascuno, con le chiavi per chiudere la sala. Così la giovane arte si mette in gioco. E in mostra. Succede a Monfalcone... [leggi]

exibinterviste - la giovane arte
Roberto Ago

L'arte come dispositivo semantico d'après Duchamp. Quattro chiacchiere con Roberto Ago: la scelta di lasciare Roma per Milano, la lezione di Fabro e Garutti e un'analisi disincantata del panorama italiano della giovane arte. [leggi]

fino al 30.IX.2006
Antonio Serrapica - Petrolio
Napoli, Galleria d'Arte Moderna

Piccole scintille rischiarano il golfo partenopeo. Ananas su tela al sapore di combustibile per motori. Ricette fresche tra squarci ironici che bucano il cielo scuro nell'orizzonte inquinato dello spettatore. [leggi]

 

 

14.09.2006

(fonte: www.exibart.com )

NEXTECH FESTIVAL. MUSICA ELETTRONICA E AMBIENTE VISIVO

21-23 settembre 2006 | dalle 18 a tarda notte | stazione leopolda | firenze


E' pronta al via la prima edizione di Nextech Festival, l'appuntamento dedicato alla musica elettronica ed al suo rapporto con le nuove forme dell'arte contemporanea.

Il festival si svolgerà dal 21 al 23 settembre presso la Stazione Leopolda, ed è realizzato da Musicus Concentus, Intooitiv, Stazione Leopolda Srl e Controradio, con il contributo dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze nell'ambito delle manifestazioni di FirenzEstate '06.

Nextech Festival illustra la centralità e la vitalità della scena musicale elettronica, senza dubbio il fenomeno più rilevante delle recenti cronache sonore, in grado di coinvolgere tanto gli interessati alle nuove tendenze, alla ricerca ed alla sperimentazione, quanto gli amanti dei "beat" dance.

Il programma di Nextech Festival si segnala per la sua ricchezza, dal 21 al 23 settembre, dall'ora dell'aperitivo a notte fonda. La Stazione Leopolda ospiterà circa venti appuntamenti tra concerti e dj set, oltre ad una serie di installazioni e videoproiezioni che animeranno le imponenti navate della Stazione Leopolda.

Tra gli ospiti del festival si segnalano: il 21 gli statunitensi Liars, Andi Toma dei Mouse On Mars, il 22 Ellen Allien & Apparat con "Orchestra Of Bubbles", Mirko di Lazy Fat People; il 23 celebrati dj quali Pascal Feos resident del Cocoon Club di Ibiza e Marc Houle, legato all'etichetta M-Nus di Richie Hatwin.

Di fianco alle illustri presenze internazionali Nextech Festival sottolinea il valore della scena musicale elettronica italiana contando sulle partecipazioni del collettivo ZimmerFrei e dei gruppi ¾ HadBeenEliminated e Drama Society, i romani Pigneto Quartet insieme ad opere di Davide Bertocchi, Deborah Ligorio, Christian Niccoli e Marco Samoré, raggruppate nel progetto "Pause" curato da Matteo Chini.
Nextech Festival inoltre rimarca la vitalità della scena musicale elettronica toscana, con le presenze di David Love Calò, Simone Fabbroni, Gabry Fasano, con David C. e Alex Redman, con Autobam, con Letizia Renzini aka Dj Molli.

Dalle ore 18 - con ingresso gratuito fino alle 21.30 e biglietti dai costi particolarmente contenuti per le attività notturne - Nextech Festival presenterà un percorso esplorativo tra le molte musiche elettroniche d'oggi, in una avvolgente alternanza di sonorità, immagini ed installazioni, tra vibranti battiti techno e delicate atmosfere minimal.


 


NEXTECH FESTIVAL. Musica elettronica e ambiente visivo
21-23 settembre 2006
Stazione Leopolda
viale Fratelli Rosselli, 5 Firenze
Dalle ore 18 a tarda notte
Realizzato da Musicus Concentus, Intooitiv, Stazione Leopolda Srl, Controradio, nell'ambito delle manifestazioni di FirenzEstate '06 dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze.
Biglietti: Ingresso libero dalle 18 alle 20.
21 e 22 settembre dalle 21.30 biglietti euro 13,00 (con consumazione) ridotti 10,0 - 23 settembre biglietti dalle 21.30 euro 20,00 (con consumazione) ridotti 15,00
Info tel. 055 287347
info@nextechfestival.com
www.nextechfestival.com



 

notizie del 14/9/2006



MONDO LIBRO
Sede storica di importanti biblioteche, città con una tradizione radicata nella conservazione e nella promozione del libro, Bologna si appresta a ospitare Artelibro, terza edizione del Festival del Libro d'Arte. Dal 14 al 17 settembre la Dotta rappresenterà un'occasione unica di incontro per tutti gli addetti ai lavori e per i tanti bibliofili... [leggi]

fino al 17.IX.2006
Summer of Love
Vienna, Kunsthalle Wien

Nulla fu mai più come prima. Dalla West Coast all´Europa fino al Giappone la rivolta hippie e underground ha aperto nuovi stili esistenziali e culturali. Malgrado le maledizioni. [leggi]

fino al 23.IX.2006
MaiMao
Santomato (pt), Fattoria di Celle

1976: la rivoluzione culturale si chiude con la scomparsa di Mao Zedong. 2006: venti giovani artisti tornano sull'immagine del condottiero. Trasformandola e santificandola, cancellandola e travestendola... [leggi]

fino al 24.IX.2006
Lessico familiare
Trieste, Museo Revoltella

Dalla donazione di privati uno spaccato inedito che arricchisce la conoscenza sul gusto e i costumi di un'epoca. In una città in cui storia ed arte continuano essere dei cardini imprescindibili. [leggi]

libri_monografie
Bernard Berenson - Caravaggio
(abscondita 2006)

La parola arte esiste. Garantisce Bernard Berenson. Che, a oltre sessant'anni di distanza, qualche dubbio ce lo fa venire ancora. Partendo da Caravaggio... [leggi]

resoconto
Tre di Tre.3
Serra dè Conti (an), Antica Fornace Laterizi

L'ultimo appuntamento della rassegna marchigiana chiude con alcuni dei protagonisti dell'arte italiana. Da Giuseppe Cavalli a Mario Sasso. E con una coinvolgente performance... [leggi]
 

 

13.09.2006

(fonte: www.exibart.com )

UGO RONDINONE. GIORNI FELICI

inaugurazione 16 settembre | ore 12 | a cura di milovan farronato con angela vettese | galleria civica | modena


Dopo aver partecipato alla collettiva "EGOmania", Ugo Rondinone torna alla Galleria Civica di Modena con la sua prima personale in un museo italiano intitolata "Ugo Rondinone. Giorni Felici", curata da Milovan Farronato con Angela Vettese.
La mostra inaugurerà a Palazzo Santa Margherita sabato 16 settembre alle ore 12, contemporaneamente alla personale dedicata a Yayoi Kusama. Rondinone presenta una serie di lavori inediti - alcuni dei quali pensati appositamente per Modena.
Ugo Rondinone è stato definito un artista visionario intrappolato nella realtà. La sua poetica infatti, che fa uso di stili e tecniche che contemplano la fotografia e la scultura, la pittura e altri mezzi, ci permette di entrare in un suo mondo interiore, dominato da melanconia e rassegnazione. Alla Galleria Civica di Modena lo spettatore sarà sospinto tra poderose pareti oblique specchianti variamente istoriate dall'artista con tenui disegni; dovrà fronteggiare muraglie spigolose e aggressive che forse nascondono nel loro interno immagini e rivelazioni o forse intendono dare forma al vuoto. Dovrà seguire attraverso oltre trecento fotografie in bianco e nero con accompagnamento sonoro una ricerca sentimentale che sembra naufragare: due figure infatti si rincorrono e si cercano in uno scenario ovattato dalla neve senza mai trovarsi, percorrendo costantemente direzioni opposte.
Metaforicamente, ogni sua mostra si dipana come un corridoio su cui si affacciano varie porte che conducono ad altrettante stanze e ad altrettanti ingressi, dove si incontrano emozioni e stati d'animo differenti: dall'armonia allo sconforto, alla sensazione di essere vittima di continue metamorfosi. Tra i suoi paesaggi, i suoi clown abbandonati per terra, i suoi alberi tridimensionali bianchi, le sue colonne sonore minimali, il visitatore può sentirsi come disorientato e perso in un labirinto mentale. Rondinone è come un viaggiatore capace di trattenere a sé e riportare agli altri le proprie memorie; che si tratti di un fitto groviglio di rami e fogliame o di una distesa infinita di acque calme, egli mostra sempre un senso di arrendevolezza di fronte alla vita, alla sua grandezza, alla responsabilità che ci impone l'essere uomini. Nessuna sfida in questo modo di intendere l'esistenza, ma piuttosto un'accettazione del nostro destino sia dolce che malinconica.


 


UGO RONDINONE. Giorni felici
Dal 15 settembre 2006 al 7 gennaio 2207
Palazzo Santa Margherita, Galleria Civica di Modena
c.so Canalgrande 103, Modena
Orari: da martedì a venerdì 10,30 -13,00; 15,00 -18,00 sabato, domenica e festivi 10,30 -18,00. Chiuso il lunedì 15,16 e 17 settembre, in occasione del festivalfilosofia 2006, apertura dalle 9,00 alle 23,00
Info: Tel. +39 059 2032911, 2032940
fax 2032932
Organizzazione e Produzione: Galleria Civica di Modena e Fondazione Cassa di Risparmio di Modena
Immagine: sunrise, october 2004, calco in alluminio, cast aluminium. Courtesy Galerie Eva Presenhuber, Zürich


 


I NUOVI CONQUISTADORES
L'Istituto Cervantes, istituzione che diffonde all'estero la cultura iberica, apre a Palermo. In un'antica chiesa spagnola, finalmente restaurata e dedicata alla promozione dell'ispanica cultura. Si parte con una mostra. Diciassette artisti dalla collezione Caja de Burgos sbarcano in Sicilia, che torna terra di Borbone... [leggi]

fino all'8.X.2006
Pio II. La città, le arti
Siena, Palazzo Squarcialupi

Enea Silvio Piccolomini: papa, studioso umanista, amante e mecenate delle arti e dell'architettura. Ma soprattutto fautore di un grande rinnovamento, la svolta rinascimentale dell'arte senese... [leggi]

fino al 31.XII.2006
Transavanguardia
Man, Nuoro

Un'inversione di tendenza, alla fine degli anni settanta, determina la nascita della Trasavanguardia. Rivisitazione in chiave contemporanea di figurazione ed astrazione, tra recupero della manualità e citazionismo... [leggi]

fashion
I dj della moda

Uno coreografo-scenografo e l'altro architetto. Animano un marchio che remixa le schegge dei linguaggi della cultura del progetto. Un sito avventuroso, campagne-stampa azzeccate, il difetto come gioiello. Ecco a voi Frankie Morello. [leggi]

fino al 22.X.2006
Fotografia di strada
Modena, Fotomuseo Giuseppe Panini

Un evento che testimonia il forte legame tra l'Impero asburgico e la città emiliana. E mostra un'immagine di Vienna in corsa verso il progresso. Prima della caduta definitiva. [leggi]

fino al 15.X.2006
Francesco Pignatelli
Venezia, Flora Bigai

Rivedere i capolavori del Rinascimento con la luce e l'ombra che si scambiano di posto. È il Reversed Renaissance di Francesco Pignatelli. Dove le immagini si purificano. [leggi]
 
12.09.2006

(fonte: www.exibart.com )

YAYOI KUSAMA. METAMORFOSI

inaugurazione 16 settembre | ore 12 | a cura di angela vettese con milovan farronato | galleria civica | modena


La Galleria Civica di Modena ospita la prima mostra personale di Yayoi Kusama in un museo italiano: inaugura infatti sabato 16 settembre alle 12 alla Palazzina dei Giardini in c.so Canalgrande a Modena la mostra "Yayoi Kusama. Metamorfosi", a cura di Angela Vettese con Milovan Farronato. La rassegna si inaugura contemporaneamente alla personale dell'artista svizzero Ugo Rondinone.

Progettata dall'artista medesima, la mostra si compone di installazioni ambientali, quadri e sculture oggettuali. Lo spettatore si troverà all'interno di un ambiente oscurato, nel quale sono stati distribuiti punti di colore illuminati: un modo per rendere appariscente quanto possa essere allucinato un semplice locale domestico, oppure camminerà in una stanza fatta di forme biomorfe e trasformata in un divertente labirinto, per giungere poi ai quadri in cui l'artista dipinge con maniacalità i suoi cerchietti o riempie scatole, scarpe, contenitori improbabili di piccole forme inquietanti, come microrganismi che ci assediano e come piccole escrescenze che crescono senza controllo. Ecco allora che emergono i fulcri su cui è disegnata l'esposizione e l'intera produzione dell'artista: l'odio/amore per il controllo, appunto, ma anche il fare manuale e la creatività in generale come antidoto all'ansia.

Persa dentro a un puntino e moltiplicata da muri di specchi: è così che vediamo Yayoi Kusama, la più importante artista giapponese vivente. Il fatto è che a Tokyo, negli anni Cinquanta, era difficile essere una ragazza con desideri di originalità e indipendenza. Sostenuta da un narcisismo divertito ma devastata da una sensibilità ossessionata, spinta dal desiderio di porsi allo stesso livello dei maschi, aiutata dal suo talento multiforme, Yayoi Kusama se ne andò negli Stati Uniti dove visse tra il 1957 e il 1973. Inserita nel fermento artistico di New York, non si sottrasse ad happening per la pace in Vietnam e soprattutto per l'autonomia femminile. Malgrado abbia girato film, redatto riviste e partecipato ad attività sperimentali di ogni tipo, il suo lavoro è ampiamente riconoscibile per l'utilizzo di pallini, reticoli, specchi e tutto ciò che mette in crisi la percezione, comunicando il suo disagio con opere che generano da una parte un vissuto giocoso, dall'altra una perdita dell'orientamento. La sua poetica si è comunque incrociata con quella di molti protagonisti del nostro tempo: ricordiamo le collaborazioni col musicista Peter Gabriel, con il fotografo Nobuyoshi Araki, con lo stilista Issey Miyake. Dopo la vasta notorietà raggiunta grazie a mostre tenute nei maggiori musei del mondo, in Italia l'hanno resa particolarmente nota le sue partecipazioni alla Biennale di Venezia, nel 1966 e nel 1993, quando fu scelta come rappresentante per la propria nazione d'origine: la ragazzina ribelle aveva vinto, anche se forse a prezzo del proprio stesso equilibrio.


 


YAYOI KUSAMA. Metamorfosi
Dal 15 settembre 2006 al 7 gennaio 2207
Palazzina dei Giardini. Galleria Civica di Modena
c.so Canalgrande, Modena
Info: Tel. +39 059 2032911, 2032940
fax 2032932
Orari: da martedì a venerdì 10,30 -13,00; 15,00 -18,00 sabato, domenica e festivi 10,30 -18,00. Chiuso il lunedì, 15,16 e 17 settembre, in occasione del festivalfilosofia 2006, apertura dalle 9,00 alle 23,00
Organizzazione e Produzione: Galleria Civica di Modena e Fondazione Cassa di Risparmio di Modena
Immagine: YAYIOI KUSAMA, Video Room, 2001, Installation view: Solo exhibition "Yayioi Kusama" at Maison de la culture du Japon, Paris ©Yayoi Kusama


 
 

8.09.2006


(fonte: www.exibart.com )

THE GRAMMAR OF PHOTOGRAPHY

fino al 15 ottobre 2006 | a cura di filippo maggia | fondazione bevilacqua la masa | galleria piazza san marco | palazzetto tito, dorsoduro | venezia


La Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia sta ospitando la prima importante mostra retrospettiva in Italia del fotografo tedesco Thomas Ruff. La rassegna è curata da Filippo Maggia, responsabile per la Fotografia della Fondazione Bevilacqua La Masa. La duplice esposizione si svolge nelle due sedi della Fondazione, la galleria di piazza San Marco e lo spazio espositivo di Palazzetto Tito.
La mostra si presenta come il primo appuntamento ad offrire una visione complessiva del lavoro dell'artista tedesco e si propone, come già quella dedicata a Philip Lorca di Corcia e la prossima retrospettiva su Yasumasa Moritura (2007), come ulteriore dimostrazione dell'interesse che la Fondazione Bevilacqua La Masa sta sviluppando per il linguaggio fotografico.
La retrospettiva comprende una sostanziosa selezione di opere tratte dalle sue più celebri serie, fra cui i "Portraits" in piccolo e grande formato, con la variante dei "Blue Eyes", i notturni metallici da "Nights", i cieli stellati di "Stars", i più recenti "Nudes" e "Machines", fino agli utlimi "Jpeg" presentati alla 51ma Biennale di Venezia. Tra opere in piccolo, medio e grande formato sono previste a Venezia circa 120 opere.
Noto al grande pubblico fin dalla metà degli anni Ottanta per i grandi ritratti di studenti suoi coetanei, l'artista tedesco è da sempre fine sperimentatore del mezzo fotografico e delle sue numerose possibili declinazioni. Ruff si distingue da altri fotografi tedeschi della sua generazione - sovente accomunati sotto la dicitura "Scuola di Dusseldorf" - proprio per la sua capacità e determinazione nel cambiare metodo e approccio al linguaggio fotografico: sono i suoi soggetti a determinare nuove indagini e inaspettate soluzioni stilistiche. Partendo infatti dal presupposto che la fotografia sia in grado di catturare solamente la superficie delle cose, "l'autenticità di una realtà prestabilita e manipolata", Ruff volge tutto il suo interesse alla costruzione dell'immagine ed alla sua manipolazione durante i processi di stampa. Ne è riprova la sua predilezione per il colore a scapito del bianco e nero asciutto, caratteristica che cambia completamente la tradizione della fotografia documentaristica.

The Grammar of Photography è il titolo non casuale della retrospettiva a lui dedicata. Si tratta di una selezione di 120 lavori che tracciano un percorso pressoché completo della sua produzione, dalla metà degli anni Ottanta sino ad oggi. Una vera e propria "grammatica" della fotografia ove, capitolo dopo capitolo, Ruff si esercita in sperimentazioni linguistiche che provano a rileggere, ogni volta attualizzandolo e contestualizzandolo, il codice fotografico. In mostra compare infatti una serie di immagini "stereo" e di ritratti "ritoccati" realizzati secondo la tecnica in uso a metà Ottocento. Un percorso che parte quindi dai primi e innovativi ritratti - primi piani dei compagni di accademia, dopo qualche anno esplosi nei grandi formati che lo hanno reso celebre in tutto il mondo - per proseguire con l'infinità dei cieli puntellati di stelle e delle notti spiate attraverso la metallica luce verde delle ottiche in uso ai militari, sino alle serie realizzate negli ultimi anni, in cui prepotentemente l'immagine tecnologica, con tutte le sue declinazioni, sfonda, dilatandolo, il campo fotografico tradizionale, per creare link decisamente sorprendenti. Nonostante ciò, Ruff guarda sempre ai fondamenti del linguaggio fotografico, riconducendo innanzitutto ad esso ogni nuovo ragionamento, teorico ancor prima che tecnologico. Così si spiegano la serie "Abstract" e ancor più l'incredibile e commovente lavoro dedicato alle "Macchine" in uso presso le tipografie, come del resto i "Nudi" scaricati dal web e "ridipinti" su pellicola. Quasi fosse una sorta di riassunto epocale, che parte dalla sua esperienza ma si confronta con il mondo intorno, l'ultima serie JPG - ampiamente rappresentata in mostra e nel catalogo - racchiude in sé molti degli elementi che hanno da sempre caratterizzato il lavoro di Ruff. Accanto alla bellezza misteriosa di lontani siti archeologici o al romanticismo languido di alcuni paesaggi campeggiano severe le immagini della Cecenia, vulcani che eruttano, frammenti drammatici dell'11 settembre newyorkese. Un nuovo modo, esasperato forse, di rileggere le tipologie del mondo senza mai scostarsi da quella tradizione e da quell'approccio tipici della grande fotografia tedesca, oggi senza alcun dubbio la maggior espressione esistente. Non deve stupire, allora, che dopo il breve interregno di Jeff Wall, l'Accademia di Dusseldorf abbia voluto Thomas Ruff per la cattedra appartenuta per decenni a Bernd Becher.


 


Titolo: Thomas Ruff - The Grammar of Photography
Fino al 15 ottobre 2006
Ingresso: tutti i giorni, chiuso il martedì, 12.00-18.00; Intero 3 ?, Ridotto 2 ?
Galleria di piazza San Marco 71/c
Palazzetto Tito, Dorsoduro. Venezia
Informazioni: Giorgia Gallina, Francesca Volpato
Ufficio stampa Fondazione Bevilacqua La Masa
press@bevilacqualamasa.it
0039.041.5207797
Dorsoduro 2826, 30123 Venezia



 

 

 

 



7.09.2006


(fonte: www.exibart.com )



fino al 24.IX.2006
Superstar. 99 miti del '900
Milano, Palazzo Reale

A Palazzo Reale a Milano una grande rassegna fotografica ripropone gli eroi, le icone e i personaggi mitici del Novecento. Novantanove immagini uniche e inconfondibili. Stampate nella memoria collettiva... [leggi]

fino al 22.X.2006
I Turchi in Europa
Palmanova (ud), Caserma Montesanto

Una città storica commemora l'evento dell'anno: l'avvicinamento politico alla Turchia. E come lo fa? Ricordando i tempi in cui Palma venne eretta a difesa contro il pericolo ottomano. [leggi]

fino al 26.IX.2006
Pedro Cano - Omaggio a Calvino
Andria (ba), Castel del Monte

L'immaginario si materializza, per poi smaterializzarsi nelle velature di 55 acquerelli. I sogni di Cano sposano lo spazio immaginato da Calvino, in un possibile viaggio senza meta, di odori e colori. [leggi]

decibel_ascoltàti
Urkuma / Vegetable Orchestra / Gregg Kowalsky

Favole di animali che suonano l'arpa, cavolini di bruxelles e patate soniche, texture ambientali e drones sottili. Queste alcune novità discografiche più e meno recenti. Tra Europa e Stati Uniti... [leggi]

sezioni_didattiche
Pinacoteca Provinciale di Bari

In un panorama che si arricchisce ogni giorno di nuove proposte ed iniziative, c'è chi fa didattica da oltre trent'anni. Siamo a Bari con Clara Gelao, responsabile del servizio educativo della pinacoteca provinciale. [leggi]

 

 

 
6.09.2006

(fonte: www.exibart.com )


CITTÀ AL MICROSCOPIO
Al via la decima edizione della Biennale di Architettura. Venezia diventa il luogo della riflessione sul costruire come atto sociale, sul rapporto tra le città e chi le abita, sulle dinamiche di sviluppo e sulle esigenze di sostenibilità. Il DNA dello spazio umano urbanizzato viene messo al microscopio. L'analisi sarà accurata? E quali saranno i risultati? [leggi]

fino al 24.IX.2006
XII Biennale Internazionale di Scultura
Carrara, sedi varie

Torna la Biennale di Scultura a Carrara: la patria del marmo e dell'anarchia. E finalmente si abbandonano le polemiche per lasciare spazio all'arte. Grazie ad una buona regia e ad una "provvidenziale" alluvione. [leggi]

fino al 1.X.2006
Ugo Malvano
Torino, Archivio di Stato

Una nuova presenza all'interno della storia dell'arte della fine dell'Ottocento e i primi cinquant'anni del Novecento. Un'antologica a Torino consacra Malvano tra i grandi nomi dell'ambito torinese... [leggi]

libri_architettura
Architettura e urbanistica dell'età di Murat
(electa napoli 2006)

Quando eravamo progressisti. Per davvero. Un riformismo a passo di carica, quello dei napoleonidi napoletani, cui bastarono dieci anni per cambiare i connotati alla città... [leggi]

fino al 26.IX.2006
Salento Negramaro. Africani in Africa
Lecce, San Francesco della Scarpa

Partendo da Lilanga, il Picasso d'Africa, attraverso la più accattivante arte selvaggia. Un variopinto viaggio nell'Africa Nera sposa lo splendore delle architetture leccesi. [leggi]

in fumo_vitamina f
Il ritorno di Snake Agent

Stefano Tamburini aveva usato già la fotocopiatrice per riprodurre gli sfondi dei primi episodi di Rank Xerox apparso su Il Cannibale e poi su Il Male e Frigidaire. Gli esperimenti continuarono. E nacque il capolavoro... [leggi]

 

 
CHE FARE? INSTALLAZIONE LUMINOSA DI JEAN-BAPTISTE GANNE

a partire dall' 8 settembre, 5 giorni non-stop | visibile in particolar modo dopo il tramonto e tutta la notte | accademia di francia | roma


Sarà dalla finestra di una camera dell'Accademia di Francia, di fronte alla città di Roma, che una lampada rossa leggerà, a partire dall'8 settembre 2006, in codice morse luminoso, "Che fare ?", il testo che Lenine scrisse nel 1902 per rispondere alla propria interrogazione. Riconosciamo che la questione si pone, politicamente e esteticamente.

Il cinema di Godard ("Che cosa posso fare ? Non so cosa fare.") e quello di Moretti ("Che cosa significa, oggi, essere comunisti ?") tentarono di riformulare questa stessa domanda ma omisero il fatto che il "comunismo è il potere ai sovietici più l'elettrificazione". Conserveremo quindi l'elettrificazione, più lenitiva (e altrettanto leninista). Si tratta di chiedersi cosa può diventare questo ideale rivoluzionario in un mondo macchina dove il gigantesco progetto di elettrificazione sarebbe ridotto ad un timido lampeggiamento da una finestra isolata (e cosa dire del potere ai sovietici menzionato sopra?). Sarà quindi un'alternanza di segnali corti e lunghi che leggerà questa risposta alle domande brucianti che si pone ogni rivoluzionario che sa decifrare il morse. Per gli altri, questo potrebbe evocare loro o l'impossibilità stessa di questa rivoluzione, o la bellezza delle lettere che Gramsci scrisse dal carcere à Tatiana, Julca o Tania.

Le attività culturali dell'Accademia di Francia a Roma sono realizzate sotto l'alto patrocinio del Ministère de la culture et de la communication e grazie al sostegno di Air France.


 


Che fare?
venerdì 8 e sabato 9 settembre 2006
Académie de France à Rome - Villa Medici
Viale Trinità dei Monti, 1 - Roma
www.villamedici.it
Ufficio stampa: Avril Cassanas
Tel +39 06 67 61 291
Fax fax +39 06 67 61 243
stampa@villamedici.it
Ufficio Comunicazione: Muriel Sautour
communication@villamedici.it



 

5.09.2006

(fonte: www.exibart.com )


fino al 29.X.2006
Girolamo Romanino
Trento, Castello del Buonconsiglio

A quarant'anni dall'ultima -e unica- mostra dedicata al Romanino, un articolato percorso espositivo che ha come scenario il più vasto e celebre dei suoi cicli affrescati nel castello di Trento. [leggi]

fino al 7.X.2006
Tony Cragg - Nothing but material
Pesaro, Centro Arti Visive Pescheria

L'uomo indagato attraverso forme pure e sovrapposizioni di piani. La materia come sorgente di vita e veicolo di nuove esperienze. Natura e artificio, materia ed energia in un dialogo serrato che non si esaurisce... [leggi]

fino al 24.IX.2006
Ciancimino&Tammaro / Nardi_Scopetta
Palermo, Francesco Pantaleone

Arte contemporanea, karaoke e punkabbestia. Scontro delirante tra culture? No, una divertente mostra nel cuore della Vucciria. E parte dello spazio espositivo si trasforma in una pizzeria di borgata... [leggi]

fino al 24.IX.2006
Corrado Bonomi
Finale Ligure (sv), Santa Caterina

Carri armati rosa, dinosauri fatti di pneumatico e libellule da ospedale. È il concettualismo ironico di Corrado Bonomi. Tra ready made e giochi di prestigio... [leggi]

fino al 9.IX.2006
Mariateresa Sartori
Venezia, Galleria Michela Rizzo

Può il silenzio diventare comunicazione? Può prendere il posto della parola? L'ultimo lavoro video dell'artista veneziana analizza il dialogo del silenzio, dove ogni pausa contiene un messaggio... [leggi]

 

5.09.2006

(fonte: www.exibart.com )

L'IMMAGINE DEL VUOTO. UNA LINEA DI RICERCA NELL'ARTE IN ITALIA 1958-2006

conferenza stampa venerdì 6 ottobre | ore 11.00 | inaugurazione venerdì 6 ottobre | ore 18.00 | museo cantonale d'arte | lugano


L'esposizione L'immagine del vuoto (1958-2005) intende indagare i molteplici aspetti della rivoluzione linguistica attuatasi nell'arte in Italia a partire dalla fine degli anni Cinquanta. A tal fine, appare irrinunciabile esplorare affinità, contaminazioni e contrasti tra il contesto sperimentale italiano - animato all'epoca da Fontana, Manzoni e Castellani - e Yves Klein, in quegli anni "attore" ben presente a Milano, sia sul piano espositivo che nell'intensità dello scambio dialettico. L'obiettivo è quello di far emergere, attraverso la ricerca di artisti quali Lucio Fontana, Yves Klein, Piero Manzoni, Enrico Castellani, Agostino Bonalumi, Francesco Lo Savio, Gianni Colombo, Dadamaino, Giulio Paolini, Alighiero Boetti, Giovanni Anselmo, Luciano Fabro, Michelangelo Pistoletto, Gino De Dominicis e Ettore Spalletti una specificità tutta italiana, una linea sotterranea, quasi un'anomalia che percorre in modo sottile questa linea di ricerca nel panorama europeo del secondo Novecento. La mostra intende individuare quella linea che contrappone alla componente "espressiva" più praticata e diffusa, una matrice "evocativa" di segno metafisico. Ovvero l'esigenza, comune a questi artisti, di porre tra parentesi la propria identità psicologica e soggettiva per formulare la nozione impersonale e assoluta di artefice dell'opera. Dopo la stagione informale, caratterizzata dalla centralità dell'Io, dal primato del soggetto, la nuova generazione ambisce a oltrepassare la frontiera dell'immateriale, dove il vuoto come spazio pittorico autentico, l'infinito come dimensione, il colore assoluto, i codici della pratica artistica diventano elementi essenziali per configurare una nuova visione dello statuto dell'opera e della stessa identità dell'arte. Si analizza quindi una linea di ricerca che, pur nella sua portata innovativa, nel suo azzeramento radicale, sembra conservare la consapevolezza della necessità irrinunciabile dell'immagine. Immagine che si presenta "senza corpo", evitando peraltro di arenarsi nelle secche di un'arte di matrice analitica, dichiaratamente concettuale di tipo anglosassone, che rifiuta l'immagine per scelta pregiudiziale. Un'ottica che mai si affida a punti di vista puramente teorico-speculativi, ma che sceglie invece di tener fede al primato dell'immagine. L'esposizione giunge infine ad esplorare l'eredità lasciata da questi protagonisti del secondo Novecento all'ultima generazione, individuando - nel panorama attuale - quali aspetti di quella stagione permangono tutt'oggi nel vocabolario artistico italiano. Saranno presentate in tal senso opere di artisti quali Mario Airò, Francesco Barocco, Gianni Caravaggio, Martino Coppes, Daniela De Lorenzo, Chiara Dynys, Francesco Gennari, Eva Marisaldi, Amedeo Martegani, Sabrina Mezzaqui, Diego Perrone, Luca Trevisani, Francesco Vella e Italo Zuffi.

STRUTTURA DELLA MOSTRA
L'esposizione si articola in diverse aree di ricerca, in una ideale progressione che dallo spazio infinito del cosmo conduce allo spazio finito dell'immagine. Le sezioni tematiche, precedute da un antefatto e da un capitolo introduttivo, si articolano in "Spazio e cosmo", "La concretezza dell'infinito", "L'io incorporeo" "L'architettura del vuoto", "I codici della visione". Il fine è quello di visualizzare i diversi ambiti che concorrono alla configurazione di questa nuova concezione artistica, nonché alle sue complesse evoluzioni fino ad approdare all'orizzonte più recente.
Antefatto
Finita la seconda guerra mondiale, si afferma dovunque nel mondo un linguaggio artistico comune, una koinè dagli accenti tardo-romantici che si propone di dare libero sfogo alle emozioni. Si manifesta l'urgenza di dar voce all'interiorità con toni vibranti, spesso gridati, affidando alla materia bruta e al gesto, svincolato da ogni controllo formale, il messaggio angoscioso e liberatorio insieme che si vuole trasmettere. Gli anni Cinquanta del Novecento, nei quali si formano tutti i protagonisti della mostra, sono la stagione del "tutto pieno"; del "troppo pieno", anzi, agli occhi di questa generazione, che reagisce a quell'altissima temperatura emotiva raffreddando all'estremo la propria arte e scegliendo, all'opposto, il "tutto vuoto".
Introduzione
La sezione introduttiva indica i tre momenti "storici" dai quali discende l'intero progetto espositivo. Un "buco" di Fontana, un "monocromo" di Klein e una "linea" di Manzoni fissano i termini da cui la mostra si sviluppa. Fontana stesso ci fornisce una traccia con queste sue parole riferite a Carla Lonzi - con l'abituale tono colloquiale - in occasione della stesura del volume di interviste Autoritratto, 1969: ". Incomincia a essere valido Klein quando fa tutto bleu, che è una dimensione... Lui l'ha intuito lo spazio, però, te lo dico io, quelli, proprio, che l'hanno capito siamo io e Manzoni: Manzoni con la linea all'infinito e, fino adesso nessuno l'ha raggiunto, guarda, con tutte le sperimentazioni che stan facendo, è la scoperta più grande che ci sia, e io col buco.."
Spazio e cosmo
La vertigine dell'idea di universo provoca la perdita di dimensione dell'opera: una Natura di Fontana, una Sculpture éponge di Klein, il Senza titolo di De Dominicis concorrono ad aprire nuovi confini che oltrepassano i limiti convenzionali del quadro. Domina la tensione verso una concezione assoluta dell'immagine che superi ogni forma di condizionamento relativizzante per raggiungere la massima libertà spirituale e la purezza dell'essenza cosmica.
La concretezza dell'infinito
Il quadro non è più una composizione di elementi, lo spazio entro cui si mette in scena la lotta tra forme e colori nel dominio emozionale, bensì una rappresentazione visibile e concreta dell'assoluto nell'immagine. Un taglio Concetto Spaziale (Attese) di Fontana, una Superficie di Castellani, una carta quadrettata (Cimento dell'armonia e dell'invenzione) di Boetti fissano i termini di una nuova concezione dell'opera.
L'Io incorporeo
Il processo di smaterializzazione dell'immagine arriva a sottrarre sostanza alla stessa figura dell'autore o del soggetto rappresentato. Nove xerox Anne-Marie di Alighiero Boetti, o Alias di Martegani, non corrispondono alla testimonianza della loro immagine, ma abbandonano la consuetudine della tradizione e intraprendono la via dell'impersonale eliminando qualsiasi residuo di riflesso figurativo.
L'architettura del vuoto
Pone l'accento su una ricerca spaziale orientata verso la tridimensionalità, intesa non più come scultura, ma come integrazione reciproca tra spazio e oggetto. Un Filtro di Lo Savio, una Strutturazione pulsante di Colombo testimoniano di questa esperienza.
I codici della visione
È il capitolo che affronta, infine, la rivoluzione linguistica provocata dalla consapevolezza che l'autore assume nei confronti degli strumenti e dei termini di linguaggio della pratica artistica, intesa come effettivo soggetto dell'opera. Vedo (l'opera completa di Edouard Manet come decifrazioni del mio campo visivo) di Paolini o Da mille a mille di Boetti configurano visioni al contempo individuali e universali, manifeste e cifrate, dettate dall'osservanza dei codici formali della rappresentazione.
Le sezioni tematiche sopra delineate sono visualizzate in mostra attraverso circa 100 opere, di cui quelle qui nominate costituiscono il riferimento essenziale ed ideale. Le opere, generalmente concesse in prestito da Musei, Archivi, Fondazioni e privati, sono in alcuni casi provenienti dalle collezioni degli artisti stessi. Particolare attenzione viene rivolta, infatti, alle opere a loro appartenute all'epoca, al fine di tentare di ricostruire le reciproche relazioni, attestazioni di stima, affinità intellettuali.


 


L'Immagine del vuoto
Dal 7 ottobre 2006 al 7 gennaio 2007
Orari: martedì 14-17, da mercoledì a sabato 10-17, domenica 11-18. Chiuso lunedì
Ingresso: Fr. 10.- , ? 7,00, anziani, studenti e gruppi Fr. 7.-, ? 5,00
Mostra a cura di Marco Franciolli, Direttore Museo Cantonale d'Arte, Bettina Della Casa, Curatrice Museo
Catalogo: Introduzione di Marco Franciolli. Testi di Bruno Corà, Bettina Della Casa, Marcello Ghilardi, Tony Godfrey, Ada Masoero, Giulio Paolini, Annemarie Sauzeau, Dieter Schwarz e Elena Volpato. Schede di Simone Menegoi. Italiano/inglese. Skira

Museo Cantonale d'Arte - via Canova 10 - 6900 Lugano
tel. + 41 91 9104780 - fax + 41 91 9104789
decs-mca@ti.ch
www.museo-cantonale-arte.ch


 

 

4.09.2006

(fonte: www.exibart.com )


ANTIPASTO DI LIDO
Opere plastiche libere di vivere lo spazio aperto ci accompagnano alla kermesse cinematografica. Grandi nomi e giovani promettenti da tutto il mondo mostrano le loro più recenti creazioni nello spazio urbano. Un antipasto -al Lido, durante la Mostra del Cinema- in attesa dell'inaugurazione della Biennale d'Architettura... [leggi]

fino al 10.IX.2006
Dean Tavoularis - Un mito di Hollywood
Napoli, PAN

Una mostra sui segreti di Hollywood. Lo scenografo preferito da Francis Ford Coppola svela i suoi trucchi. Niente effetti speciali, tanta attenzione ai dettagli e ricostruzioni full size. [leggi]

resoconto
David Smith - Sculptures 1933-1964
Parigi, Centre Pompidou

Sono poche le occasioni di vedere i lavori di David Smith, padre della scultura americana contemporanea. In un allestimento arioso ma tortuoso, le sue opere riservano ancora oggi molte sorprese. [leggi]

fino al 10.IX.2006
Aldo Marinetti
Matera, Museo Nazionale della Basilicata

Un reportage attraverso la Basilicata. Decine di raffinate fotografie raccontano l'amore per una terra e per la bellezza della natura. A Matera, una piccola mostra svela dettagli, paesaggi, luoghi, memorie... [leggi]

fino al 15.IX.2006
Fausto Melotti - Disegni 1978-1985
Assisi, Museo Pericle Fazzini

Quindici disegni di Melotti. Un piccolo ma prezioso evento che si inserisce in una serie dedicata agli amici del artista marchigiano. Per capire Fazzini attraverso la visione delle opere dei suoi colleghi... [leggi]

fino al 5.IX.2006
Giuseppe Pirozzi
Napoli, Castel Nuovo

Un'unica sala per raccontare la scultura di Giuseppe Pirozzi, dagli anni '50 ad oggi. Un'arte dove si fondono antico e contemporaneo, essenzialità e complessità. Per dar vita ad opere dall'intensa carica emotiva. [leggi]

fino al 31.X.2006
Debora Hirsch
Pietrasanta (lu), Galleria Flora Bigai

Dialettica continua tra icone apparentemente tra loro distanti. Visione odierna del mito. Analisi sui linguaggi della comunicazione. E la pittura che continua a gridare con forza la propria esistenza... [leggi]

 

1.09.2006

(fonte: www.exibart.com )


fino al 30.IX.2006
Giardino - Luoghi della piccola realtà
Napoli, Pan

A casa per le vacanze, sfogliando l'album dei ricordi. Anzi, con questo caldo, dopo i lavori domestici meglio stare in Giardino a calpestare le aiuole, a zonzo tra "piante" e varie amenità. [leggi]

fino al 8.X.2006
Cuba - Avanguardie 1920-1940
Torino, Palazzo Bricherasio

Donne e lavoro, nella Cuba prima di Fidel. E un gruppo di intellettuali che inizia a guardare oltre i confini dell'isola. Per cercare altrove suggestioni artistiche e non solo... [leggi]

fino all'8.X.2006
Giuseppe Penone
Caraglio (cn), CeSAC

Cinque opere per una riflessione sul rapporto tra l'uomo e la natura. A firmarle, manco a dirlo, Giuseppe Penone, alle prese con lo spazio del Filatoio di Caraglio... [leggi]

fino al 10.IX.2006
Premio Pino Pascali 2006 - Lida Abdul
Polignano a Mare (ba), Palazzo Pino Pascali

L'artista nomade Lida Abdul vince il Premio Pascali 2006. E mette in scena il silenzio assordante dell'assenza, tra desolati scenari post bellici. In video e immagini di intenso lirismo... [leggi]

fino al 3.IX.2006
57° Premio Michetti - Laboratorio Italia
Francavilla al mare (ch), Museo Michetti

Un'analisi antropologica applicata alle "tribù" dell'arte che abitano il nostro paese. Un progetto che rilancia l'arte italiana contemporanea. Per dimostrare che il made in Italy c'è, altro che declino. [leggi]

resoconto
Biennale Adriatica di Arti Nuove - Contagio
San Benedetto del Tronto (ap), Palazzina Azzurra

Attenzione, l'arte contemporanea può contagiare. E non è facile trovare un antidoto. Questo almeno è quanto sostengono gli ideatori della Biennale Adriatica di Arti Nuove... [leggi]

resoconto
Gino Sabatini Odoardi
Nocciano (pe), Museo delle Arti

Un "filo bianco" si srotola lungo le pareti delle quattro sale del Castello e un video ne racconta la sua origine. Sculture che con disinvoltura diventano quadri, realizzate con una tecnica completamente nuova per l'arte. [leggi]

fino al 10.IX.2006
Saverio Ruiu / Massimo Ruiu
Monopoli (ba), Studio d'arte Fedele

La forza e il mistero del mare tramandati di generazione in generazione. In una mostra che espone le opere del nonno e del nipote. A Monopoli, affascinante città marinara a sud di Bari... [leggi]

 

1.09.2006

(fonte: www.exibart.com )

INTERSEZIONI 2.
ANTONY GORMLEY. TIME HORIZON

fino all'8 ottobre 2006 | a cura di alberto fiz | parco archeologico di scolacium roccelletta di borgia | catanzaro


Gormley e Scolacium ovvero il respiro di un artista dentro una città scomparsa. L'ambizioso progetto a cura di Alberto Fiz prenderà forma tra gli ulivi e le antiche rovine del Parco Archeologico di Scolacium, tra Catanzaro e le spiagge joniche, tra il 25 giugno e il 8 ottobre. Time Horizon è il titolo dell'installazione che Antony Gormley ha realizzato appositamente per Scolacium. Saranno 100 sculture in ferro di 189x53x29 centimetri, dal peso di 650 chili ciascuna che l'artista inglese ha creato partendo dai calchi del suo corpo; le opere appaiono come una serie di varianti rispetto al processo di respirazione.
L'evento espositivo organizzato dall'Assessorato alla Cultura della Provincia di Catanzaro con la collaborazione dell'Assessorato alla Cultura della Regione Calabria e della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria, propone, accanto all'installazione che dà il titolo alla rassegna, una mostra personale di Gormley nei suggestivi ambienti del Museo del Frantoio, all'interno del Parco di Scolacium, con una selezione di opere che vanno dalla fine degli anni Ottanta sino a oggi, in grado di ripercorrere la ricerca linguistica e le innovazioni stilistiche dell'artista.
Time Horizon caratterizza la seconda edizione di Intersezioni, la rassegna nata nel 2005 con l'obiettivo di proporre una nuova fruibilità dell'arte, sottolineando la relazione tra il patrimonio archeologico e l'esperienza dei maggiori scultori contemporanei. Tony Cragg, Jan Fabre e Mimmo Paladino sono stati i protagonisti della prima edizione. "Dopo il successo dello scorso anno il Parco Archeologico di Scolacium è al centro di un altro impegnativo progetto internazionale particolarmente innovativo dove l'arte di oggi instaura un inedito dialogo con la memoria e la storia", afferma Maurizio Rubino Assessore alla Cultura della Provincia di Catanzaro. Ed è il Presidente della Provincia di Catanzaro Michele Traversa a confermare che "con Intersezioni la Calabria della cultura non solo valorizza uno dei suoi luoghi storici di maggior fascino ma diventa un punto di riferimento per la comprensione dei linguaggi più attuali promuovendo un nuovo approccio con i maggiori maestri della contemporaneità".

Per quanto riguarda il progetto espositivo è Alberto Fiz a spiegare come "in questo caso Gormley abbia messo a disposizione il proprio corpo per compiere un'indagine sull'universo fisico e sensoriale che interagisce con il territorio e con l'architettura del luogo". Tutto ciò, ribadisce il critico, "consente di ampliare la nostra percezione e di sviluppare un percorso visivo completamente nuovo ponendoci in continua relazione con la moltitudine del nostro essere e del nostro agire. L'uomo diventa, allo stesso tempo, contenitore e contenuto dello spazio infinito". Le sculture occupano il Parco di Scolacium disponendosi sull'intera area sia nella zona archeologica del Foro, ovvero la piazza principale della colonia Minervia Scolacium dove un tempo erano situati i monumenti più importanti, sia nell'immenso uliveto circostante. Sono state collocate ciascuna su una base differente alla stessa altezza creando un'unica linea dell'orizzonte. "E' la prima volta che posso utilizzare un luogo così affascinante e così ricco di riferimenti alla memoria storica e alla realtà del presente", afferma Gormley. "Il mio progetto si sviluppa su due assi, quello orizzontale della storia e quello verticale della natura e della terra. Le mie sculture, che richiedono la presenza diretta dello spettatore, si possono considerare come una sorta di agopuntura in grado di ridare energia allo spazio evidenziando aspetti che prima sembravano nascosti".
L'installazione dello scultore inglese va considerata come un innesto sul territorio dove archeologia e geologia trovano nuovi punti di connessione e lo spettatore che giungerà al Parco Archeologico di Scolacium si troverà a compiere un percorso esplorativo affascinante e misterioso dove le opere di Gormley attendono in silenzio di essere scoperte creando un rinnovato dialogo con chi osserva.

Accanto a questa complessa installazione ci sarà, come s'è detto, una mostra allestita negli spazi del Museo del Frantoio che per la prima volta viene utilizzato per un'esposizione d'arte contemporanea. In una cornice di archeologia industriale formata da macine, presse e mole degli anni Trenta per la lavorazione delle olive, sono state collocate alcune opere come Seeing and believing del 1988, Sovereign State del 1989/90, Transfuser III del 2002 e Concentrate I del 2003 da cui risulta con chiarezza l'originalità dell'indagine di Gormley che ha rivitalizzato la figura umana nella scultura contemporanea attraverso una radicale indagine sul corpo, inteso come luogo di memoria e di metamorfosi in una ricerca sull'individualità ma anche sul corpo collettivo e sulla relazione tra sé e gli altri. A questo proposito appaiono emblematiche le due opere della serie Quantum Cloud, ovvero Quantum Cloud XVII e Quantum Cloud XXIV, entrambe del 2000, dove la figura appare nascosta all'interno di filiformi strutture in acciaio che ne impedisce una reale percezione, come se chi osserva fosse costretto ad un continuo processo di avvicinamento e di allontanamento. Nel caso di Transfuser III del 2002, il corpo sospeso è avvolto da un involucro in acciaio, quasi una navicella spaziale, che sembra custodire il feto. Nella piccola piazzetta che porta all'ingresso del Museo del Frantoio lo spettatore sarà accolto invece da Present Time del 2001, una grande scultura in ferro di tre metri e mezzo d'altezza basata sulla sovrapposizione di due calchi dell'artista divisi da una linea orizzontale dove si crea una stretta relazione tra l'elemento fisico e quello spirituale, tra lo spazio interno e quello esterno in una indagine tesa a metterci in contatto con l'aspetto più recondito e segreto dell'esistenza.
La mostra è accompagnata da un catalogo in italiano e inglese edito da Electa che rappresenta la prima importante monografia dell'artista pubblicata in Italia. Accanto al saggio del curatore Alberto Fiz, sono raccolti contributi critici di Maria Grazia Aisa, Bruno Corà e Colin Renfrew. Il volume, inoltre, è accompagnato da un'intervista di Antony Gormley con Alberto Fiz.


 


Intersezioni - Seconda edizione
Time Horizon. Antony Gormley al Parco Archeologico di Scolacium: un'installazione di 100 sculture e una mostra personale di grandi opere
Dal 25 giugno all' 8 ottobre 2006
Organizzazione: Assessorato alla Cultura della Provincia di Catanzaro con la collaborazione dell'Assessorato alla Cultura della Regione Calabria e della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria
Orari: tutti i giorni 10-21,30; ingresso libero
Catalogo: Electa con testi in italiano e inglese
Parco Archeologico di Scolacium Roccelletta di Borgia (Catanzaro)
Info: 0961. 391356-84342-741257
www.provincia.catanzaro.it

Ufficio Stampa: Studio Esseci-Sergio Campagnolo
tel. 049 663499; fax 049 655098
info@studioesseci.net
www.studioesseci.net
Ufficio Stampa Electa
tel. 02.21563433- 250; fax 02.21563314
elestamp@mondadori.it
imaggi@mondadori.it
www.electaweb.it



 

 

 
 
7.08.2006

(fonte: www.exibart.com )

TRANSAVANGUARDIA

fino al 17 settembre 2006 | a cura di achille bonito oliva | man_ museo d'Arte | nuoro


Era il 1978, quando Achille Bonito Oliva definì con il termine Transavanguardia il gruppo di artisti italiani costituito da Sandro Chia, Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Nicola De Maria e Mimmo Paladino. Da allora il termine divenne "ufficiale" per definire quel movimento che, di lì a breve, avrebbe trovato affermazione internazionale. "Transavanguardia - scrisse Bonito Oliva sintetizzando lo spirito del movimento - significa apertura verso l'intenzionale scacco del logocentrismo della cultura occidentale, verso un pragmatismo che restituisce spazio all'istinto dell'opera" e ancora "la transavanguardia ha risposto in termini contestuali alla catastrofe generalizzata della storia e della cultura, aprendosi verso una posizione di superamento del puro materialismo di tecniche e nuovi materiali e approdando al recupero dell'inattualità della pittura, intesa come capacità di restituire al processo creativo il carattere di un intenso erotismo, lo spessore di un'immagine che non si priva del piacere della rappresentazione e della narrazione".
Il MAN di Nuoro, grazie al curatore Achille Bonito Oliva e al prestigioso prestito del MART (che nel 2002 ha acquisito in deposito una cospicua parte dell'importante collezione di Alessandro Grassi, all'interno della quale il nucleo dedicato alla Transavanguardia rappresenta un momento a sè stante, estremamente significativo ed omogeneo) presenta una selezione di circa settanta opere. I dipinti che verranno esposti nella mostra sono lavori dove il recupero della tecnica pittorica travalica i lavori più astratti e concettuali che avevano caratterizzato la ricerca artistica negli anni Settanta.
Grassi, nella scelta delle proprie opere, legata profondamente al colore, è guidato dal cuore, sceglie d'impatto secondo la sua interpretazione del significato di collezionare, che deve essere - egli afferma - "fatto con semplicità e senza fronzoli". La collezione segna così un percorso attento, attraverso le opere della fine degli anni settanta, disseminato di alcuni capolavori storici. Gli artisti ripropongono un ritorno alla pittura e alla scultura, recuperando la tradizione pittorica in chiave di citazione, a volte ironica altre aggressiva, e affermano così la libertà di tornare alla "tradizione" artistica. La rivisitazione in chiave contemporanea della figurazione e dell'astrazione lirica, viene così elaborata attraverso un'attenta meditazione sulle esperienze delle avanguardie storiche del '900.

Transavanguardia
Fino al 17 settembre 2006
orari 10:00-13:00 / 16:30-20:30 lunedì chiuso
In collaborazione con: MART-Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto
Man_ Museo d'Arte Provincia di Nuoro
via Satta 27
08100 Nuoro
tel. (+39) 0784 252110
www.museoman.it
info@museoman.it

 

 
 
1.08.2006

(fonte: www.exibart.com )

INTERFERENZE - NEW ART FESTIVAL

new art festival | dal 3 al 5 agosto 2006 | san martino valle caudina (av)


Con l'edizione 2006, Interferenze, festival internazionale di suoni, arti visive e nuovi media, si immerge completamente nella zona montuosa del Partenio/Valle Caudina, che ospiterà le performance live, le installazioni, le proiezioni, i seminari ed il campeggio, gli artisti e il pubblico, nella piena fusione dell'avanguardia artistica internazionale con gli splendidi scenari montani dell'entroterra campano. Interferenze si fonde quindi con il territorio. Le arti elettroniche e multimediali sono il motore dell'evento. Attorno ad esse si aggregano performance ed installazioni, eventi, workshop, conferenze. Interferenze conferma, con questa IV edizione, la propria anima duplice in bilico tra provocazione digitale e richiamo della tradizione: arti digitali e arte della terra, le avanguardie sonore ed i valori del territorio. Il festival conferma anche quest'anno le tradizionali tre macroaree tematiche:


SUONI - Evento unico nel suo genere nel mezzogiorno italiano, Interferenze propone artisti provenienti dalla 'laptop culture', che prediligono l'esplorazione del beat, del suono, della voce e dell'improvvisazione in una cornice minimalista e attraverso una varietà di registri espressivi: dall'avanguardia alle espressioni più raffinate e sofisticate del dancefloor contemporaneo, con una particolare attenzione alle ambientazioni dinamiche che includono suoni ed immagini. I live set di quest'anno prevedono fra gli altri Biosphere, Vladislav Delay, DeadBeat, AGF, Warmdesk, Repeat Orchestra, Andy Vaz, o.blaat, Deaf Center, retina.it, Elio Martusciello + Salvatore Borrelli.

NEW MEDIA: VIDEO, SOFTWARE ART, NEW TECHNOLOGIES - Interventi "screen-based", performance e installazioni che vanno dalla videoarte alla software art, dall'hacktivism alle nuove tecnologie. Si tratta dell'area 'interattiva' dell'evento, nella quale gli spettatori possono confrontarsi direttamente con le opere, secondo la particolare prospettiva di coinvolgimento estetico e partecipazione offerta dalle arti multimediali. L'area Video è curata da Valentina Tanni e comprende una retrospettiva degli inglesi Semiconductor e una selezione di contributi audiovisivi internazionali sul tema del rapporto tra natura e tecnologia. L'area Software Art, a cura di Juha Huuskonen, presenterà Ralf Schreiber, Marianne Decoster-Taivalkoski, IMPROVe, Le Ciel est Bleu.

SEMINARI, COFERENZE, WORKSHOP - Gli incontri di INTERFERENZE sono pensati per favorire l'interazione con il mondo scientifico ed universitario. I temi spaziano dall'estetica tecnologica all'applicazione delle nuove forme della comunicazione al mondo dell'arte. La II edizione di PROVINCE DIGITALI è l'evento di punta di quest'area.

La novità dell'edizione 2006 è l'aggiunta di una quarta macroarea:
NATURALIS ELECTRONICA - In quest'area tematica, che prende nome dal focus del festival, confluiscono le opere e le performance attinenti a questo tema ed in particolare incentrate sul rapporto delle arti elettroniche con i valori della montagna, della ruralità, della natura: performance di danza, digital poetry, spettacoli gastro- acustici, opere ed installazioni che uniscono arti, tecnologie e cibo.

Importante è poi il progetto PROVINCE DIGITALI che giunge quest'anno alla II edizione. Con esso INTERFERENZE promuove la conoscenza delle tecnologie destinate alla società dell'informazione: il computer, la rete, ma soprattutto le infrastrutture e, fra queste, in particolare la Banda Larga. Da questo punto di vista le province meridionali corrono il rischio di vivere un nuovo gravissimo gap rispetto alle regioni del Nord Italia. PROVINCE DIGITALI diventa dunque un osservatorio attento e propositivo, che stimola attività e conoscenza per lo sviluppo della Società dell'Informazione nelle aree interne del Sud Italia, puntando in particolare sull'educazione alla cultura digitale.


INTERFERENZE 2006 - NATURALIS ELECTRONICA
New Arts Festival
San Martino Valle Caudina (AV), dal 3 al 5 agosto 2006
sito web: www.interferenze.org
info:info@interferenze.org /
tel/fax +39 0824841979
mob +39 3394819510
ufficio stampa: pressoffice@interferenze.org
tel +39 3394819510
 

 
 

27.07.2006

 (fonte: Repubblica.it)

Tra sacro e profano

A Palermo, nell'ex convento di Sant'Anna alla Misericordia, una mostra indaga il rapporto con il trascendente nell'arte contemporanea attraverso le opere di 40 artisti
 

di LAURA LARCAN

Palermo - "Aspettando Godot", la famosa piéce teatrale di Samuel Beckett, sembrerebbe la guida spirituale perfetta per affrontare la mostra "Eretica" che dal 27 luglio al 20 settembre invade, se non trasfigura, l'ex convento di Sant'Anna alla Misericordia, riconvertito a Galleria civica d'arte moderna. I dubbi esistenziali e le inquietudini mistiche che attanagliano i due personaggi beckettiani, nell'attesa di un signore che non arriverà mai e il cui nome rimanda, in inglese, a quello di Dio, sono gli stessi che pervadono le opere di artisti del calibro di Marc Quinn, Damien Hirst, Jenny Saville, Mark Wallinger, Sam Taylor-Wood e di altri quaranta colleghi della scena contemporanea internazionale che danno la sostanza a questa supercollettiva, curata da Demetrio Paparoni e Gianni Mercurio, che insegue arditamente il tema del sacro e del rapporto con il trascendente dagli anni Settanta ad oggi.

Un percorso spettacolare e inquietante che documenta con enfasi un trend inaspettato, come nelle ricerche artistiche degli ultimi decenni si sia acuita la sensibilità ad una trascendenza forte, dove temi incandescenti e delicati come la religione, la ribellione ai dogmi della fede, il sacro e il profano sono stati trattati con devozione, a volte con spirito critico, altre provocatorio e disincantato, altre ancora con velleità più mitiche e simboliche o con pura analisi antropologica. Come, ad esempio la pietà, gettonatissima tra gli artisti che ne scelgono un illustre mediatore in Michelangelo. La scultura del Buonarroti, oggi relegata dietro la teca-bunker di San Pietro, diventa il gioco evocativo ad effetto choc di Marina Abramovi'c che in una stampa fotografica di grandi dimensioni riprende un'immagine di una performance del 1983 dal titolo Anima Mundi. Lei, in abito rosso tiene tra le braccia il suo compagno di allora, Ulay, vestito di bianco. Se la posa di entrambi è un ammiccamento spudorato a Michelangelo, i colori prendono spunto dalla mitologia cinese, che considera l'universo nato dalla fusione di una goccia di sangue femminile, il rosso, e di una goccia di sperma, il bianco.

Sulla pietà michelangiolesca ci lavora anche una raffinata come Sam Taylor-Wood che nella sua "Self-Pietà" del 2001 si autoritrae che nella classica posa michelangiolesca mentre accoglie tra le sue braccia l'attore Robert Downey Jr. "Abbandonato tra le braccia dell'artista - dice Demetrio Paparone - questi accentua la spossatezza dovuta al dolore fisico. Più che il dramma della morte avvenuta per crocifissione qui si avverte però un sottile erotismo, accentuato dalle parti scoperte del corpo di entrambi. Il vero soggetto dell'opera è il rapporto tra la donna e l'uomo, un rapporto segnato da erotismo, passione, sesso, morte".

Ma l'esposizione è ricca di trasposizioni esplicite, anche impietosamente strumentali, con rivisitazioni dell'ultima cena, in Vik Muniz che dipinge con la crema di cioccolato, e Hiroshi Sugimoto, dell'Ecce Homo in Mark Wallinger, della crocifissione in Andrés Serrano, Damien Hirst, Robert Gobe, di san Giovanni decollato e san Sebastiano in Luigi Ontani, Cindy Sherman, Joel-Peter Witkin, dell'estasi di santa Teresa in Jenny Saville, di Buddha, oltre a diavoli e angeli in David Salle, Ron Mueck, Marc Quinn. Sacro, ma anche tanto profano in questo percorso "eretico", che sbatte in faccia al visitatore il trionfo della perfezione e della perdizione, libere e personalissime interpretazioni del concetto di spiritualità, il critico equilibrio tra bene e male, tra santità e caduta, tra sesso e morte.

"Angeli e diavoli sono figure che appartengono all'immaginario collettivo - dice Gianni Mercurio. Filtrate attraverso la cultura bassa del fumetto, ma anche attraverso certe rappresentazioni che di essi ha dato un certo vecchio cinema in bianco e nero, si trasformano nell'opera degli artisti contemporanei in icone pop". Ne diventano, così, un esempio emblematico alcune performance e foto di Mike Kelly, il recente ciclo di dipinti di David Salle dedicato alla Cappella Sistina che stordiscono il pubblico mostrando tra l'altro, scene tratte dalle Sacre scritture e di cronaca, un diavolo in paglietta e papillon a pois. Più poetica invece la figura dell'angelo, mai derisa, sempre in bilico tra rappresentazione classica e innovazione. Lo testimonia la creatura angelicata, "Angel" del 1997, di Ron Mueck, scultore che con realismo esasperato accentua il senso della solitudine umana.
 

<B>Tra sacro e profano</B>

O quella di Marc Quinn, entrambi sconsolati dinanzi a scene che non ci è dato vedere ma che arriviamo a intuire.

Personificazioni del bene e del male possono trarre ispirazione non solo dal diavolo e dall'acqua santa, ma anche da contingenti fattori della realtà. Come nelle opere del geniale Matthew Barney che racconta in chiave fantastica elementi sacrali, antropologici, storici, sociali, e politici, o nelle sculture di Marc Quinn, belle e perfette come fossero di matrice classica ma rappresentative di focomelici. A differenza delle antiche sculture greche e romane, che esprimono un desiderio di perfezione assoluta del corpo, i soggetti di Quinn nascono con delle parti mancanti in quanto riproduzione perfetta di persone gravemente malformate. O, ancora, la giovane cieca ritratta da Jenny Saville che diviene una figura mistica, ma anche il senso della pietà, e ancora lo sberleffo nei confronti del male personificato da Lucifero che mantiene viva la sua identità, anche laddove è ridotto a cartoon.

E c'è il controverso Damien Hirst, che ha realizzato quattro grandi quadri dove immortala i quattro evangelisti. Ma lo fa con un approccio intellettuale simbolista: fa esplicito riferimento alle sacre scritture, ma richiama nello stesso tempo la tensione di Ives Klein. Verticali e monocrome dipinte con sabbia "alla Tapies" le opere trovano le proprie motivazioni nei dettagli che le singole parti racchiudono, come un segreto che aspetta di essere svelato. "Le farfalle fissate sulla tela - dice Mercurio - evocano la morte, emblematicamente Hirst vi associa la riproposizione della pagina dei diversi vangeli, di cui riporta le parole iniziai sulle assi verticali delle cornici. Ed ancora al centro di ogni pannello una penna, a indicare che ci sono ancora molte pagine sacre che attendono di essere scritte".

Predestinazione, fede e visione sono i concetti alla base di Mark Wallinger, che in un video si ritrae con occhiali da cieco, mentre si trova su una scala mobile che si muove in senso opposto alla direzione che egli vuole raggiungere. Alla sua destra e alla sua sinistra, tra persone trasportate da altre scale mobili, Wallinger ha posto due file di bandiere britannicche a cui sono stati sostituiti i colori con l'arancio e il verde della bandiera irlandese per sottolineare l'inconciliabilità tra cattolici nazionalisti e protestanti unionisti. Fino alla morte. Raramente rappresentata in maniera così esplicita com'è avvenuto negli anni novanta. Con Andrés Serrano che ha fotografato cadaveri nelle camere mortuarie, o Joel-Peter Witkin che ha addirittura usato cadaveri in sala di posa. Una mostra, insomma, per rivivere e riscrivere la storia del sacro nell'arte.

Notizie utili - "Eretica. L'arte contemporanea dalla trascendenza al profano", dal 27 luglio al 20 settembre 2006, Galleria Civica d'Arte Moderna - Ex Convento di Sant'Anna alla Misericordia, Palermo. La mostra è curata da Demetrio Paparoni e Gianni Mercurio.
Orari: martedì-giovedì 11-20, venerdì-domenica 11-22, chiuso lunedì.
Ingresso: intero €7, ridotto €5.
Informazioni: 091-7401111.
Catalogo: Skira.
 


 

 


 

26.07.2006

 (fonte: www.exibart.com )

 

notizie del 26/7/2006



LA BATTAGLIA DI DÜRRENMATT
Il Minotauro, Teseo e un Tiresia più fatalista che mai. Ma anche Napoleone, Marx, Freud, Buchner. Personaggi grotteschi e tragici. La prima retrospettiva dedicata all'opera grafica di uno dei più grandi scrittori del secolo. Alla Querini Stampalia di Venezia. Con un allestimento d'autore... [leggi]

LA FONDAZIONE TRA LE MONTAGNE
Nasce una Fondazione per l'arte tra le montagne della Sardegna. Si chiama la Stazione dell'Arte ed è stata dedicata a Maria Lai per volontà dell'intero paese, Ulassai. In un luogo dove l'arte è riuscita ad oltrepassare diffidenza ed incredulità. [leggi]

fino al 3.IX.2006
Annamaria & Marzio Sala
Rovereto (tn), Mart

Quella dei Sala è un'arte teorica. Che nasce dal pensiero e si pone aldilà di ogni espressione riconoscibile. Cerca di attraversare spazi disegnati dal tempo per trovare nuove strade creative... [leggi]

fino al 3.X.2006
Berlin - Tokyo/Tokyo - Berlin
Berlino, Neue Nationalgalerie

Da Oriente ad Occidente andata e ritorno. Dopo la sosta nella capitale nipponica, il progetto approda in terra tedesca. Ripercorrendo vicende simili che hanno avvicinato a distanza i due grandi centri... [leggi]

fino al 30.IX.2006
Ibn Khaldun
Siviglia, Real Alcazar

Una mostra per raccontare un grande uomo. Studioso, storico e politico, Ibn Khaldun resta un testimone d'eccezione per comprendere un intero capitolo storico. Nel bacino del Mediterraneo... [leggi]

fino al 10.IX.2006
Antonio De Pascale / Michael Dumontier
Padova, Perugi Arte Contemporanea

Il nuovo atto della ricerca di De Pascale nel campo del mediascape, lo spazio in cui, secondo Arjun Appadurai, la sovrapproduzione di immagini si autoalimenta assumendo forme degenerative... [leggi]

fino al 16.IX.2006
Jan Muche
Milano, Studio d'Arte Cannaviello

Tra il fumetto e la propaganda post-industriale esplodono i colori. Tele squillanti e immaginifiche, ectoplasmi di scene pseudospaziali. Personaggi in posa che manipolano e vengono manipolati... [leggi]

fino al 30.VII.2006
Contemporary
Roma, Magazzino d'Arte Moderna

Il mondo dell'arte sceglie la propria canzone preferita. E Davide Bertocchi ne fa un progetto. Fatto di musica e installazione. Mentre quattro videoartisti ripensano la performance... [leggi]

didattica_progetti
A scuola di Guggenehim

Il direttore accompagna i docenti a conoscere la collezione, il curatore discute con istessi docenti i criteri dei propri allestimenti. Succede al Guggenheim di Venezia. Dove Elena Ciresola cura un progetto didattico per scuole e futuri docenti... [leggi]


 

 
   
   
25.07.2006

(fonte: www.exibart.com )

IL RITORNO DI CHRIS
Uscirà ufficialmente il 31 luglio, e il sito ufficiale promette "più carne da macello per i fans". Stiamo parlando di Sheena is a parasite, il videoclip che segna il ritorno alla regia, dopo sette anni di silenzio, di Chris Cunnigham. La band prescelta è londinese e si chiama The Horrors. Chris l'ha trovata tra le pagine di My Space... [leggi]

fino al 15.X.2006
Giuseppe Caccavale
Venezia, Fondazione Querini Stampalia

Coralli di vetro, disegni simili ad antichi merletti, tondi di vetro rosso sospesi su corde di canapa. Opere che trasformano le stanze antiche del palazzo Querini in un "brusio di gesti"... [leggi]

fino al 10.IX.2006
Paul Horn
Buttrio (ud), SPAC

Fotografia, video, pittura, pizze fumanti. Un mondo postindustriale fatto di scatole di cartone e ambienti naturali di plastica. Il mondo sottosopra mentre qualcuno si diverte a fare la pipì. [leggi]

fino al 15.IX.2006
Ivan Navarro / Los Carpinteros
Roma, Unosunove

La seduzione del doppio. Sono due le installazioni ed è duplice senso delle cose. Lo sdoppiamento e le contraddizioni del vivere moderno. Quando le cose non sono (solo) ciò che sembrano... [leggi]

arteatro_dossier
Tate Triennial of New British Art
Londra, Tate Modern

Si può parlare di vitalità della nuova arte performativa Britannica? Tre performance alla Tate Triennial portano il fruitore in uno spazio fantastico, artificiale e teatrale tra autobiografia e marionette di patate. [leggi]

fino al 30.X.2006
Una natura altra
Marsala (tp), Convento del Carmine

Natura, materia, paesaggio nelle controverse vicende dell'informale italiano. Spazialisti e nuclearisti da una parte, lirici e astratto-concreti dall'altra. In mezzo gli ultimi naturalisti di Arcangeli. [leggi]

 

 

 


24 .07.2006

(fonte: www.exibart.com )

 

 


fino al 27.IX.2006
Jimmie Duhram
Trento, Palazzo delle Albere

Quando l'arte coglie nel segno. E non se lo dice da sola, ma incontra il consenso sincero e senza esitazioni di un pubblico ampio. Che usa ogni pezzo dell'installazione. Proprio come lo sciamano Durham voleva... [leggi]

fino al 28.VII.2006
Acrobazie #2 - Marcello Maloberti
San Colombano al Lambro (mi), Atelier Adriano e Michele

Con Marcello Maloberti in un centro di riabilitazione psichica. Dove le foreste sono di specchi, i cerbiatti hanno il colore dei capelli e le mamme vestono tovaglie... [leggi]

fino all'1.X.2006
Polemos
Gavi (al), Forte di Gavi

Polemos. È il filo conduttore che lega gli artisti tra loro e con lo spazio: una fortezza restaurata per ospitare una collettiva all'insegna del conflitto e del suo superamento. Interiore prima di tutto... [leggi]

fino al 31.VII.2006
Franco Cilia - Colori per Federico Zeri
Roma, Complesso del Vittoriano

Roma rende omaggio alla figura di Federico Zeri attraverso i colori di un pittore a lui caro. Una quarantina di acrilici raccontano l'ultimo periodo di Franco Cilia. Fatto tutto di colore, trasparenze, riflessioni sulla vita e la morte... [leggi]

fino al 29.IX.2006
Kuba Bakowski
Firenze, Daniele Ugolini

Astronauti e completi antiatomici. Fotografie, t-shirt e sculture in vetroresina. Un giovane artista polacco alle prese con un immaginario poetico e attuale. La prima mostra per i nuovi spazi fiorentini di Ugolini... [leggi]

fino al 28.VII.2006
Davide Racca
Montesarchio (bn), Nuvole Arte Contemporanea

L'albero come figura sovrana. In un intervento minimale. Una mostra che rimanda alla metafora e al mito. Rivelando territori romantici e misteriosi. [leggi]

fino al 31.VII.2006
Luca Giovagnoli
Potenza, Galleria Tekné

La Riviera adriatica come pretesto narrativo. Sfondi dorati come sabbia al sole. Notti d'agosto cariche di stelle. Esotici edifici a metà tra Grand Hotel e Luna Park. E piccole figure evanescenti come fantasmi... [leggi]

fino al 15.VIII.2006
Noi: sotto lo stesso cielo
Civitanova Marche (mc), Fototeca Comunale

Volti quotidiani di uomini e donne, di poveri ed emarginati, diventano protagonisti di storie irripetibili. Potere degli oltre trenta scatti della fotografa Angela Montironi... [leggi]


 

24.07.2006

Recensione del "Premio Internazionale per la Performance" di Trento

vai alla recensione

(fonte: Sole 24 ore del 23.07.2006)

  Foto: Gina Pane, "Azione sentimentale" (1974)

24.07.2006

Christian Boltanski e Marc Quinn al MACRO

Roma - MACRO

Un’installazione di Christian Boltanski pensata appositamente per il padiglione che la ospita dal 22 giugno al 30 settembre 2006 al MACRO al Mattatoio

La prima mostra monografica che un museo pubblico italiano dedica a Marc Quinn
Dal 23 giugno al 30 settembre alle SALE MACRO di via Reggio Emilia

Sono certamente di forte impatto emotivo per il pubblico le opere di questi due artisti contemporanei, il francese Christian Boltanski (Parigi 1944) e il britannico Marc Quinn (Londra 1964), esposte a Roma, nelle due sedi del Macro al Mattatoio e alle Sale Macro di via Reggio Emilia.

Exit di Christian Boltanski (dal 22 giugno al 30 settembre 2006 al MACRO al Mattatoio) è un’unica installazione realizzata espressamente, e su misura, per i 1000 mq di uno dei padiglioni del museo. Molti abiti, oggetti quotidiani caratterizzati dal sapore di vite vissute, incombono dall’alto, creando l’impressione di un mondo capovolto e popolando lo spazio di presenze fantasmatiche. Dodici voci diverse risuonano nell’ambiente, ricordano istanti particolari di esistenze lontane e aumentano la sensazione di trovarsi in diretto contatto con individui passati ad un’altra dimensione. Immagini del video 6 Septembers proiettate su pareti trasparenti scandiscono lo spazio e anch’essi richiamano momenti di vita vissuta. Il filmato è infatti composto da immagini di repertorio che raccontano eventi significativi e tragici della contemporaneità, che fanno ormai parte della memoria collettiva così come di quella personale di Boltanski. Tutta l’installazione è una sorta di percorso, attraverso la memoria comune, che si conclude con la visione di otto teche di vetro, simili a casse mortuarie, illuminate dalla luce pulsante di una lampadina che si accende e si spegne al ritmo di un battito cardiaco e che comunicano allo stesso tempo l’idea della morte ma anche quella di una vita che ancora resiste. L’inattesa conclusione del percorso suona come una beffa infantile, un’affermazione della forza vitale del riso di fronte al dramma dell’esistenza, con quell’umorismo che ha pur sempre a che fare con il dolore, che si prende gioco della tragicità con le armi della leggerezza e dell’ironia, e che conferisce spessore e profondità all’arte di Boltanski.
Il visitatore che percorre lo spazio di Exit è portato a rispondere alle numerose sollecitazioni, visive auditive e fisiche. Dal tema della memoria a quello della morte, dal tema del passaggio inesorabile del tempo a quello dell’individuo sospeso tra moltitudine e unicità, tutti i topoi dell’arte di Boltanski sono rintracciabili in questa sua nuova installazione. E il legame dell’installazione Exit con Roma, in particolare con la sede del MACRO al Mattatoio, è evidente. L’opera di Boltanski risuona in tutta la sua profondità di significati in una città come Roma, con le presenze e i fantasmi del passato che da sempre popolano storie e leggende della Capitale. Ancor più, la sede del Mattatoio appare come il luogo deputato per inscenare uno spettacolo sul passaggio tra la vita e la morte.

La mostra monografica Marc Quinn (dal 23 giugno al 30 settembre 2006 alle SALE MACRO di via Reggio Emilia), a cura di Danilo Eccher e Achille Bonito Oliva, riunisce oltre 30 opere che risalgono agli ultimi anni di attività dell’artista. Il filo conduttore dell’arte di Quinn, e di questa rassegna, è il tema del corpo umano inteso insieme come sistema di organi vitali e supporti tecnologici o chimici che ne consentono la sopravvivenza, la vita e la sua conservazione, la bellezza e la morte. È così che nascono opere come Sky (2006), la testa del figlio secondogenito realizzata con la sua stessa placenta e il suo cordone ombelicale. Un sistema di refrigerazione garantisce la conservazione del fragile simulacro, sospeso tra la vita pulsante degli organi e la fredda presentazione da laboratorio scientifico. Le stesse tematiche sono alla base della serie di sculture Chemical Life Support, corpi di persone che necessitano di specifici medicinali per sopravvivere e che vengono utilizzati e mescolati assieme ad una materia duttile e traslucida come la cera. In mostra, tra gli altri, Innoscience (2004) in cui il corpo del figlio dell’artista è plasmato con il latte artificiale che lo ha nutrito durante i primi mesi di vita, e Nicholas Grogan – Insulin (Diabetes) (2005) in cui la figura di un uomo diabetico è impregnata della sostanza chimica che supplisce alla sua disfunzione metabolica. Anche le sculture della serie The Complete Marbles, persone affette da gravi malformazioni e handicap fisici, sono riconducibili all’incontro di valori opposti, concetto sviluppato in tutti i lavori di Marc Quinn. Il materiale questa volta è il marmo, materia classica per forgiare e rappresentare la bellezza dei corpi, che riconduce ai capolavori mutilati della scultura antica. I soggetti sono colti con naturalezza nella loro nudità, come in Peter Hull (1999) e Alexandra Westmoquette (2000), in mostra al MACRO. La rassegna monografica comprende ancora, e non solo, Sphinx (2005), una delle icone della bellezza moderna, la top model Kate Moss, raffigurata in un’intricata posizione yoga che le fa assumere le sembianze di una figura eroica, totemica, quasi ultraterrena. Perché oltre la sfera della vita, dei suoi meccanismi e dei suoi codici, anche le prospettive della morte e dell’aldilà ispirano la ricerca dell’artista britannico. Ne sono un esempio i due scheletri bronzei in preghiera Waiting for God (2006) e Waiting for Godot (2006) che sembrano volgere lo sguardo al destino di morte di ogni essere umano e insieme all’attesa e alla speranza di una vita oltre la morte.

 


24.07.2006

ROSEMARIE TROCKEL
Menopause

20 Maggio – 27 Agosto 2006

MAXXI -MUSEO NAZIONALE DELLE ARTI DEL XXI SECOLO

(Roma, via Guido Reni 2)

 

 

(fonte: comunicato stampa del MAXXI)

"Menopause" e "Post-Menopause" sono rispettivamente il titolo della mostra e il titolo del catalogo che accompagnano la mostra di Rosemarie Trockel prima al Museum Ludwig di Colonia e ora al MAXXI di Roma.

La scelta dei titoli operata dall'artista è già di per sé una chiara ed evidente allusione al trascorrere della vita, alla transizione da una condizione esistenziale all'altra. È un esplicito riferimento ad un momento cruciale dell'esistenza di ogni donna, a quel momento che divide l'esistenza femminile in un "prima" e un "dopo". Per Rosemarie Trockel, Menopause significa metafora della vita matura, metafora di quel momento dell'esistenza in cui ci si trova in una sorta di ideale osservatorio da cui è possibile guardare retrospettivamente, con lucidità e precisione, tutta la propria esistenza ed il proprio percorso artistico per tutta l'estensione e la durata del suo ciclo di fertilità.

La mostra "Menopause" si sviluppa a partire da gruppi di opere che coincidono con i due cardini principali che sorreggono tutto il lavoro dell'artista: il corpo di lavori costituito dalle opere lavorate a maglia, di cui questo catalogo offre anche un elenco ragionato, e una serie di sculture "da camera" di piccole dimensioni che costituiscono un compendio delle varie e multiformi direzioni in cui si è sviluppato il lavoro dell'artista dal 1983 ad oggi.

Le opere, largamente conosciute come "lavori a maglia", iniziati nel 1985 e realizzati con costanza e continuità negli ultimi 21 anni, offrono le più diverse, complesse e articolate letture. Possono, ad esempio, evocare un'analisi della produzione industriale contrapposta a quella artigianale così come tutta la tradizione e le implicazioni storico-sociali legate all'esecuzione manuale degli oggetti. L'origine di questa serie di opere è nel disegno elaborato graficamente al computer che successivamente viene trasferito su telaio industriale per l'effettiva tessitura.

Con queste opere, Rosemarie Trockel ripercorre, forse anche con una certa ironia, pratiche artistiche minimali mediante tecniche ascrivibili all'universo femminile anticipando così, in qualche modo, alcuni contenuti espressi da quello che, nell'ambito della critica femminista, è considerato un saggio oggetto di culto: "Minimalism and the Rhetoric of Power" di Anna Chave.

[1] I lavori a maglia di Rosemarie Trockel possono altresì essere fortemente ricondotti all'esperienza artistica concettuale, come per esempio alle riedizioni a maglia delle macchie Rohrschach, oppure riallacciarsi ad una visione decorativa dell'arte, indirizzata ad un pubblico vasto e anonimo, con la riproduzione in serie di loghi e simboli, come la falce e il martello, il coniglietto icona della rivista Playboy o il marchio della pura lana vergine che, a sua volta, riprende un altro tema ricorrente nell'arte concettuale: la tautologia. A proposito del concepimento delle opere a maglia, nel corso di un 'intervista con Isabel Graw, Rosemarie Trockel afferma: "Negli anni 70 c'erano molte discutibili mostre d'arte di artiste donne, soprattutto sul tema della casa. Ho cercato di portare la lana, considerata un materiale femminile, al di fuori da questo contesto e di rielaborarla in un processo produttivo neutrale. Quel semplice esperimento divenne il mio marchio di fabbrica, cosa che realmente non volevo".

[2] Il secondo nucleo di lavori in mostra consiste in una serie di piccole sculture presentate all'interno di teche costruite appositamente per le esposizioni al Museum Ludwig e al MAXXI. Si tratta di una pratica di allestimento che trova similitudini nei Cabinet de Curiosités tipici del museo settecentesco, ovvero vetrine per la collezione e la conservazione di reperti storico-antropologici il cui scopo era di illustrare attività legate a una ritualità lontana e sconosciuta e descrivere, attraverso le poche o molte tracce pervenuteci, un'anima e una sensibilità attuale e immaginifica. Gli oggetti che Rosemarie Trockel ci presenta nelle sue teche fanno riferimento al ruolo del corpo, alla rappresentazione sociale dei generi, alle teorie imposte dalla società sull'identità sessuale e hanno la caratteristica di essere costituiti dai più disparati materiali di uso quotidiano come gesso, legno, stoffa e molti altri comunemente associati all'universo domestico.

Con allusioni sia a quella che solitamente si definisce "cultura alta" che a quella "bassa", visiva e popolare e ricorrendo spesso a icone del mondo del cinema come Brigitte Bardot o a immagini dal mondo animale, Rosemarie Trockel si interroga sulla condizione umana, sul ruolo della donna all'interno della nostra società così come sul ruolo dell'artista e sulla natura del mondo animale ("ogni animale è un artista", eco ironica al dettato di Joseph Beuys: "Jeder Mensch ist ein Künstler - ogni uomo è un artista"). A questa serie di sculture, e con simile intento archiviale, si accostano una serie di progetti per libri e quaderni eseguiti tra il 1985 e il 1995, in cui il compito di descrivere il mondo emotivo, i dubbi, le considerazioni dell'artista viene affidato alla parola scritta ed al disegno. Come indicato dalla scritta che appare nell'opera che a Roma annuncia la mostra di Rosemarie Trockel "Menopause"

[3], è dello spettatore il compito di guardare indietro e di seguire l'esortazione Stell dir vor ("Immaginati!").

Paolo Colombo, Curatore MAXXI
Museo nazionale delle arti del XXI secolo

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[1] «Arts Magazine», New York, gennaio 1990.
[2] «Artforum», New York, marzo 2003. "In the 1970's, there were a lot of questionable women's exhibitions, mostly on the theme of house and home. I tried to take wool, which was viewed as a woman's material, out of this context and to rework it in a neutral process of production. That simple experiment grew into my trade mark, which I really did not want."
[3] Rosemarie Trockel, Stell dir vor, 2002, Collezione privata.

 

 

 

 

21.07.2006

(fonte : www.exibart.com)


> Anton Corbijn in Control. Parte la realizzazione del film su Ian Curtis
> Addio a Ugo Attardi, poliedrico e coraggioso attraversatore del Novecento
> Dalla fiction alla videoarte. A Verona edizione numero dodici per il San Giò Video Festival
> Philippe Starck + Puma, dopo le minimal-calzature per il 2007 in arrivo il bodywear
> Susanna Orlando in Vetrina. Nuovo spazio a Pietrasanta


 

notizie del 21/7/2006



NON SOLO BASSOLINO
Non solo Bassolino e non solo "moglie di." (nello specifico attualmente moglie di Guardasigilli). Sandra Lonardo Mastella ci racconta per filo e per segno tutti i suoi progetti a sfondo artistico. Quelli realizzati (il ristorante griffato Corvino+Multari la buvette di Sergio Fermariello) e quelli in progetto. Come la piccola kunsthalle nella sede del Consiglio Regionale di cui è presidente. [leggi]

fino al 3.IX.2006
La mirada de l'artista: la proposta de Soledad Sevilla
Barcellona, Caixa Forum

Critici che organizzano mostre, direttori di museo che scrivono recensioni, artisti che fanno i galleristi. O i curatori. I ruoli si confondono. E aprono nuove prospettive. [leggi]

fino al 15.IX.2006
Nagasawa
Ischia (na), Torre di Guevara

Dalla Manciuria in bicicletta. Per arrivare ad un'antica torre con un giardino pensile sul mare. La leggerezza geometrica di ferro e rame in strutture extra large. Quando gli odori diventano opera d'arte... [leggi]

fino al 10.IX.2006
Aligi Sassu
Lugano, Museo delle Belle Arti

Il mito reinterpretato alla luce del Novecento. Un nuovo Mediterraneo fatto di tinte sgargianti e rossi fuoco ardenti di passione. Che colorano l'universo pittorico di un grande artista e uomo d'azione... [leggi]

fashion
Albino D'Amato

Architetto, designer, ora stilista. Preparato e umile, interprete di uno stile di vita fatto di segni precisi. Ritratto di un giovane progettista. Che ha cominciato disegnando automobili. E ora in passerella Albino mostra una donna rigorosa... [leggi]

fino al 1.X.2006
Il mediterraneo dei fotografi
Cagliari, Exmà

Esiste una koinè culturale che unisce popoli e terre che si affacciano sul Mediterraneo? Ecco i fotografi che sin dall'800 testimoniano paesaggi e abitudini sulle sponde del "mare nostrum". [leggi]

resoconto
Arte in Festa a Villa Tonda
Ansedonia (gr), Villa Tonda

Una villa immersa tra gli ulivi, invitati d'eccezione e cinque artisti chiamati a rivelare l'ambiguità del tempo presente. Potrebbero essere gli ingredienti di un giallo di Fruttero e Lucentini. E invece... [leggi]

fino al 31.VII.2006
Lucilla Catania
Udine, Galleria Plurima

Viti e chiodi ricurvi. Un lampione compresso e piegato collassa ed è costretto ad appoggiarsi al muro. Muro che sostiene anche una colonna di libri divenuti un totem di marmo. [leggi]

 

notizie del 20/7/2006



BEN SERVITO ALLA FOTOGRAFIA
Dopo oltre vent'anni, la Fondazione Italiana per la Fotografia viene commissariata. In sordina, per qualche spicciolo che manca al bilancio. Torino conferma una miopia politica imbarazzante. Ne abbiamo parlato con Daniela Trunfio, che ha visto nascere -e morire- la F.I.F... [leggi]

fino al 27.VIII.2006
Wim Wenders
Roma, Scuderie del Quirinale

Ma noi chi siamo che pensiamo di possedere queste meraviglie?. È una delle domande che si pone Wenders davanti alla forza di quei paesaggi straordinari che da 25 anni cattura in giro per il mondo. [leggi]

arteatro
Morfometrie e corpi sensibili

Stasi, coscienza della durata e isolamento, fughe prospettiche e ridefinizione volumetrica del gesto corporeo sono i segni distintivi del lavoro di una delle figure più interessanti della scena performativa nazionale. La parola a Sonia Brunelli. [leggi]

didattica_consuntivi
L'arte nelle mani dei bambini
Napoli, PAN

Acqua, aria, vento, suoni. E gli oggetti più disparati. Per coinvolgere tutti i sensi dei bambini che si avventurano nella Camera delle Meraviglie. Un progetto europeo che vede a Napoli l'unica tappa italiana. [leggi]

fino al 30.VII.2006
Alessio Delfino
Arles, Livres Anciens Gilles Barbero

Nell'epoca dell'ammiccamento erotico-televisivo, Alessio Delfino cerca di creare con la propria fotografia un rifugio privato dalle ossessioni visive contemporanee. Ritratti di donne senza volto... [leggi]

fino al 25.VII.2006
Paolo Borghi
Trieste, Galleria Planetario

Una scultura che agisce sui miti. Incastrando surrealisticamente figure e luoghi di un universo immaginifico. All'interno di un magmatico mondo plastico. Sono le opere di Paolo Borghi... [leggi]

 

20.07.2006

(fonte: www.exibart.com )

WORK IN PROGRESS

inaugurazione 29 luglio | ore 18,30 | spazio eventi mondadori | venezia


L'oro dei mosaici veneziani ed i lavoratori di Porto Marghera: a metterli insieme all'inizio del Novecento era stata una ipotesi di sviluppo economico; nel terzo millennio è invece la ricerca figurativa di Piergiorgio Baroldi, proposta dalla mostra WORK IN PROGRESS.
La tonalità calda ed avvolgente del prezioso metallo è infatti lo scenario su cui il pittore colloca i suoi soggetti, isolati come i fotogrammi di una realtà che continuamente si trasforma, ma di cui fatichiamo a cogliere i nessi logici.
Meglio, dunque, rappresentare il tempo nel suo incessante divenire, con le sue continue trasformazioni delle condizioni di vita, delle condizioni di lavoro, della società, attraverso illuminazioni e flash istantanei, attraverso i suoi solitari e coraggiosi testimoni che non rinunciano alla vita, che non rinunciano all'estetica. Così Baroldi colloca i suoi lavoratori, i suoi grandi animali, dentro ad una cornice costituita da volute decorative, tessere colorate, quale contesto ideale dei suoi soggetti, intensamente reali per la precisione con cui sono raffigurati ed intensamente surreali per la deliberata scelta di dipingerli con colori innaturali, bruciati chimicamente come la realtà ed allo stesso tempo capaci di trasportarci in una dimensione onirica.
Il richiamo ad un artista come Klimt, negli elementi che contornano le sue tele come ricami in forma di disegno, è consapevole e corrisponde ad una scelta precisa, credere cioè nell'arte come valore supremo anche in un'epoca di fine civiltà. La carrellata di operai, tornitori, saldatori, espressione di una realtà industriale che è andata scomparendo, e che dialetticamente si alterna alle grandi tele che hanno quali protagonisti animali solitari, felici nel loro iperuranio di colori, ci mostra una pittura decisa, elegantemente coraggiosa.
La mostra WORK IN PROGRESS, vero e proprio lavoro in divenire, è una ricerca figurativa che lievita nello sguardo dello spettatore, parallelamente all'interesse che sta suscitando l'autore.

PIERGIORGIO BAROLDI, apprezzato professionista, vive nell'estuario di Venezia, dove svolge principalmente la sua attività, occupandosi con passione di cultura turistica ed ambientale. L'attenzione al territorio, alle persone ed agli animali che lo vivono, ha determinato in lui un progressivo interesse per la ricerca espressiva. Dall'attività fotografica ha desunto l'abitudine ad isolare ed astrarre soggetti e situazioni, che sono diventati ora motivo di una appassionata ricerca figurativa.


 


WORK IN PROGRESS. Personale di PIERGIORGIO BAROLDI
da sabato 29 luglio a venerdì 18 agosto 2006
SPAZIO EVENTI MONDADORI
VENEZIA San Marco 1345
www.pgbaroldi.net


 

 

19.07.2006

(fonte: www.exibart.com )


IL NUOVO DESIGN ITALIANO
18 gennaio 2007. Con la mostra "The New Italian Design" la Triennale di Milano tenta di fare il punto sulla nuova generazione di designer italiani. In controluce, i rigidi capolavori dei Maestri del Novecento, su cui risaltano e a volte si perdono le fluide strategie dei progettisti del nuovo millennio. Gravi e duraturi i primi, lievi e inafferrabili i secondi, segni di un tempo "liquido" che libera e confonde... [leggi]

fino al 28.VIII.2006
People
Napoli, MADRE

Stilista di fama e collezionista visionario. Per Ernesto Esposito il museo si trasforma in discoteca. Atmosfere musicali. Un mix di volti. Legati alle tematiche della contemporaneità. [leggi]

fino al 10.IX.2006
Achille Perilli
Frascati (rm), Scuderie Aldobrandini

Perilli scultore. La ricerca sviluppata sempre in superficie si confronta con la terza dimensione. E con i ritmi e le forme della natura. Senza dimenticare la storia dell'arte. Citando i grandi maestri... [leggi]

fino al 29.VII.2006
Yang Qian
Milano, Marella Arte Contemporanea

Il tema iconografico della bagnante occidentale. Il fascino aromatico e suadente dell'oriente. Tutto nella banalità di un gesto quotidiano come il bagno. Ancora un artista cinese da Marella... [leggi]

fino al 21.VII.2006
Katherine Bernhardt
Torino, Galleria Glance

Una giovane pittrice americana. Una serie di ritratti al femminile, in cui uno spesso strato di colore si amalgama a motivi glamour. Marchu di alta moda stravolti da pennellate aggressive... [leggi]

fino al 31.VII.2006
Marco Ambrosi
Milano, Bel Art Gallery

Colori accecanti e intensissimi. La pellicola impressiona composizioni floreali effervescenti. Una serra chimica dai pigmenti variopinti, bruciati e snaturati. La fotografia fa cadere il velo di Maya... [leggi]


 

 

18.07.2006

(fonte: www.exibart.com )


NAPOLEONE IN VILLEGGIATURA
Il Napoleone incoronato imperatore, di François Gerard, trascorrerà l'estate a Milano. Ma è la storia di un esilio. E una vicenda che coinvolge collezionisti e piccoli musei. Opportunità o perdita di valore? Un aneddoto a mo' d'exemplum. [leggi]

fino al 10.IX.2006
Galileo Chini
Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna

A Galileo Chini, artista poliedrico vissuto a cavallo tra 800 e 900, Roma dedica una retrospettiva con 200 opere. Per celebrare il cinquantennale della morte e sottolineare l'importanza del suo contributo... [leggi]

fino al 31.VII.2006
Omar Galliani
Settimo Torinese (to), La Giardinera

In un cascinale dell'hinterland torinese si snoda l'opera grafica di Galliani. Fluido, circolare, graffiato o appena abbozzato. Ecco come si articola il disegno di una rockstar dell'arte. Ancora in pieno China Tour. [leggi]

fino al 24.VII.2006
Marotta & Russo
Firenze, Sergio Tossi

Marotta & Russo operano una destrutturazione degli elementi costitutivi dei siti web. Ricostruiti a formare profili di città. Per riflettere sulle complesse implicazioni culturali del digitale... [leggi]

fino al 29.VII.2006
Ashley Reid
Milano, Nowhere Gallery

La donna è solo una parte. Il corpo è quel che rimane dietro un paio d'occhi. Un pastiche immaginifico di sceneggiature e ritagli. Ambienti riprodotti con scatole di cartone, teatrini, cartoline dalla vita reale... [leggi]

fino al 15.IX.2006
Dacia Manto
Caserta, Studio Legale

Ricostruire la realtà, vederla trasmutata come nel mondo dei sogni. Il bisogno di rendere etereo ed evanescente ciò che è logico e matematico. Bisogna aspettarsi questo ed altro dalla ricerca di Dacia Manto... [leggi]


 

18.07.2006

(fonte: www.exibart.com )

NEXTECH FESTIVAL. MUSICA ELETTRONICA E AMBIENTE VISIVO

21-23 settembre 2006 | dalle 18 a tarda notte | stazione leopolda | firenze


Nextech Festival è realizzato da Musicus Concentus, Intooitiv, Stazione Leopolda Srl e Controradio, con il contributo dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze nell'ambito delle manifestazioni di FirenzEstate '06 . Il festival intende documentare l'ampio spettro sonoro dell'elettronica, rivolgendosi al pubblico interessato alle nuove tendenze musicali e alle sperimentazioni d'avanguardia, ma anche agli amanti dei "beat" dance, che apprezzano la musica come fonte di intrattenimento.

Per tre giorni le attività di Nextech Festival accompagneranno i partecipanti dall'ora dell'aperitivo a notte fonda, coniugando le diverse accentazioni della musica elettronica, a contatto con lo spazio circostante, con lo scorrere del tempo, con arti e tecniche diverse. Particolarmente suggestiva è la sede del festival, l'ottocentesca stazione ferroviaria di Firenze, divenuta un centro per le arti. Tra le imponenti navate della Stazione Leopolda si respirerà il clima di un grande happening, come in un party, durante il quale sarà possibile partecipare, 'giocare' con gli eventi, i concerti, le performance, gli allestimenti.

Il programma di Nextech Festival è in definizione, ma tra gli ospiti già si segnalano il gruppo statunitense dei Liars, alfieri di una proposta che unisce energia noise rock ad esplosioni elettroniche, la berlinese Ellen Allien & Apparat, protagonista della scena elettronica al femminile con una deliziosa combinazione di techno e glitch, Andi Toma dei Mouse On Mars, uno dei gruppi più influenti della scena elettronica, i dj Pascal Feos resident del Cocoon Club di Ibiza e Marc Houle legato alla M-Nus di Richie Hawtin, entrambi famosi come generatori di ritmi irruenti e senza tregua, gli italiani Drama Society e Gabry Fasano, tra i nostri dj set più conosciuti e apprezzati all'estero. La serata di sabato è prodotta in collaborazione con Metempsicosi.

Dalle ore 18 di ogni giorno Nextech Festival proporrà un percorso esplorativo tra le molte musiche elettroniche d'oggi, dai ritmi del dancefloor alla ricerca sonora più avanzata, alla musica come elemento di architettura d'ambiente; una ricognizione in vari ambiti espressivi per una proposta interdisciplinare ed innovativa, in una continua alternanza di sonorità tra vibranti battiti techno e delicate atmosfere minimal.


 


NEXTECH FESTIVAL. Musica elettronica e ambiente visivo
21-23 settembre 2006
Stazione Leopolda
viale Fratelli Rosselli, 5 Firenze
Dalle ore 18 a tarda notte
Realizzato da Musicus Concentus, Intooitiv, Stazione Leopolda Srl, Controradio, nell'ambito delle manifestazioni di FirenzEstate '06 dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze.
Info tel. 055 287347
www.nextechfestival.com


 

 

17 .07.2006

(fonte: www.exibart.com )

IL REVOLTELLA DI SCARPA
A Trieste c'è un Museo Revoltella tutto nuovo. In occasione del centenario di Carlo Scarpa. Nuovi allestimenti, nuova luce, nuove opere esposte, una nuova pubblicazione. L'unico museo d'arte moderna ristrutturato dall'illustre architetto viene finalmente valorizzato. Viene da chiedersi perché soltanto ora... [leggi]

fino al 30.IX.2006
Marc Quinn / Christian Boltanski
Roma, MACRO e Mattatoio

Ancora due big a Roma. Due generazioni a confronto. Tra trionfi della non-morte (e della non-vita) e suggestioni esistenzialiste più o meno in situ. In totale un'antologica e mezza, quasi due. [leggi]

fino al 29.X.2006
Omaggio a Picasso
Civitanova Marche Alta (mc), Pinacoteca Moretti

Sessantanove grandi artisti omaggiano il Polo Caldo del '900. Da Guttuso, a Warhol; da Mirò a Lichtenstein. Protagonista il grande Pablo. Con stampe, ceramiche e illustrazioni... [leggi]

LE NUOVE COSE (IN)ANIMATE

di valentina tanni

Gli oggetti non sono più quelli di una volta. Non più isolati e silenziosi, impermeabili alla comunicazione, oggi parlano, trasmettono e ricevono dati, collegandosi tra loro. È la nuova "internet delle cose", ultima frontiera della rivoluzione digitale. La tecnologia del momento sono i chip RFID. E come sempre, gli artisti non stanno a guardare... [leggi]

fino al 31.VIII.2006
Riccardo Dalisi
Napoli, Complesso di Santa Chiara

Guardare la realtà con gli occhi dell'immaginazione. E un impegno: creatività a oltranza per certi bambini di certi quartieri. Tra un angelo di latta e uno sposo con la testa all'ingiù... [leggi]

infumo_vitamina f
Un supereroe che beve troppo caffè

Nel panorama delle parodie supereroistiche, che vanno dal serial italiano Rat-man di Ortolani ai Mistery Men portati al cinema da Kinka Usher, ai fumetti diMonsieur Fruit del francese Nicolas de Crecy, si aggiunge Too Much Coffee Man. Uno fumetto originale... [leggi]

didattica_mostre
Abi-tanti
Biella, Cittadellarte

Un esercito di robottini multicolorecsi prepara a propagarsi a macchia d'olio in tutta Italia. E anche oltre confine. Per parlare di identità, alterità, incontro fra mondi. Perché il gioco è una cosa seria. [leggi]

 

17|07|2006] |||arte contemporanea\manifestazione

Arte, letteratura, spettacoli, enogastronomia e tanto altro a Castelbasso
 

 
CASTELBASSO PROGETTO CULTURA 2006

conferenza stampa di presentazione 4 luglio 2006 | ore 11,00 | inizio eventi: 16 luglio | fino al 27 agosto | castelbasso (teramo)


Castelbasso si fa, di nuovo, portatore di un evento culturale fatto di arte, letteratura, spettacoli e enogastronomia facendo vivere nei suoi vicoli un progetto culturale che ha fatto del recupero di un borgo, che sembrava abbandonato, il simbolo di quelle preziose realtà territoriali minori ma insostituibili dell'Italia, e il suo punto di forza e di rinascita. La manifestazione è organizzata, come sempre, dall'Associazione Amici per Castelbasso e dal suo Presidente Osvaldo Menegaz si svolgerà dal 16 luglio al 27 agosto prossimi.

Il tema di questo anno, per la sezione arti visive curata da Silvia Pegoraro, è "Mario Schifano, il colore e la luce" . Quest'anno, il settore Arti Visive di Castelbasso Progetto Cultura vorrebbe iniziare ad esplorare il tema "Mediterraneo", e Mario Schifano - nato in Libia e cresciuto a contatto con un ambiente legato allo studio archeologico delle antiche civiltà mediterranee - è un artista che esprime a livelli altissimi la cultura mediterranea. Insieme a Lucio Fontana, Schifano è da considerarsi il maggiore artista italiano del secondo Novecento. Finalmente se ne sta accorgendo anche il mercato dell'arte : di recente un suo grande lavoro del '65 è stato battuto all'asta, a Vienna, per 360.000 Euro. Questa mostra è un percorso attraverso l'arte di Schifano dai primi anni '60 sino alla sua morte (1998). Vuole mettere in evidenza - attraverso una scelta di opere di grande qualità - soprattutto la natura "mediterranea" della sua arte: la luce, il colore, le risonanze culturali. Dopo un passaggio, negli anni '50, attraverso l'Informale, nei lavori dei primi anni '60 un'iconografia minima (numeri, linee) si integra con stesure monocromatiche di colori industriali stesi e spesso lasciati sgocciolare sulla carta o sulla tela. Ma Schifano è stato anche uno dei primi artisti in Italia ad aver portato nella pittura i linguaggi della comunicazione di massa: quasi immediatamente, nel suo lavoro compaiono le insegne pubblicitarie (come i celebri loghi della "Esso" o della "Coca-Cola").La mostra conterrà opere inedite dell'artista tra cui due monocromi dei primi anni '60 ed alcuni splendidi dipinti degli anni '80 e '90. Tutte le opere sono state visionate da Monica Schifano, Presidente dell'Archivio Mario Schifano.

Sempre nella Sezione arti visive, a cura di Chiara Materazzo si articola il progetto d'arte contemporanea Conuscìte che nasce come omaggio alla storia dell'antico borgo medievale e recupera il concetto di memoria storica del luogo restituendoci le tappe di una storia secolare, ciascuna di esse affidata alla mano di nove artisti. I lavori di Ercole Coruzzi, Francesca De Rubeis, il collettivo N٤mec, Giuseppe Moscatello, Giordano Pariti, MariaGrazia Pontorno, Valerio Ricci, Silvia Stucky, Barbara Tucci, dialogano con la natura dando vita a un percorso di opere disseminate nel borgo. Conuscìte è un'operazione legata alla terra, alla storia, alla geografia, alle condizioni sociali del borgo ed è un ponte d'unione tra il passato e le più attuali tendenze d'Arte Contemporanea.

La sezione Letteratura, curata da Renato Minore, avrà come tema il tempo della poesia ed avrà ospiti Alda Merini e Edoardo Sanguineti. Esiste un tempo nella poesia? Si può inscrivere dentro una rappresentazione e poi farlo rivivere di volta in volta? Oppure la poesia non è che un'epifania che muore nello spazio della sua implosione? Il tempo della poesia si intreccia su se stesso o si dipana dentro una precisa e rigorosa disposizione di eventi, cadenze, ritmi, ritorni? Due grandi serate di reading poetici quest'anno a Castelbasso sul tema del tempo della poesia declinato in due contrapposizioni, due "coppie" per eccellenza del fare poetico: "Anima e Corpo" e "Luce e Ombra".

La sezione Spettacoli, come ogni anno, è a cura dell'Associazione "Amici per Castelbasso". Quest'anno ci regalerà la possibilità di vedere sul palcoscenico di Castelbasso artisti come Marco Paolini, Niccolò Fabi, Catherine Spaak, Stefano Bollani, Caterina Guzzanti e i Sud Sound Sistem.

La sezione Eno-gastronomia curata da Massimo Di Cintio porterà i visitatori di "Castelbasso Progetto Cultura" alla scoperta di "sapori e saperi" attraverso un percorso che passerà per l'attraente aromaticità dell'olio, la sensuale manualità della pasta e la suadente magia del cioccolato ma non solo..attraverso i segreti di una tradizione orale si potrà gustare "il tacchino alla canzanese", prelibato piatto della cucina teramana.

La manifestazione organizzata dall'Associazione Amici per Castelbasso e dal suo Presidente Osvaldo Menegaz gode dell' Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la collaborazione della Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico per l'Abruzzo e con il contributo di Regione Abruzzo, Provincia di Teramo, Comunità Montana Zona "N", Consorzio dei Comuni del B.I.M., Comune di Castellalto, Camera di Commercio di Teramo, Unione degli Industriali della Provincia di Teramo. Gli sponsor privati per l'edizione 2006 sono : ENEL, ARSSA, Abruzzo Promozione Turismo, Color By Deluxe, Del Verde Pastificio, Fandango, Fondazione Tercas, Il Centro, Monaco Mobili.


 


Castelbasso progetto Cultura
fino al 27 agosto 2006
Ufficio Stampa: L&R Comunicazione Studio Associato Di Aprati & Partner
Via Monserrato 43 - 00186 Roma
Tel. 06 97747669 Fax 06 97747671
Cell. 335 298071- 329 6182652
info@lrcomunicazione.com
Segreteria organizzativa: Associazione Amici per Castelbasso Onlus
Tel/fax:0861.508000
info@castelbasso.it
Via S.Nicola, 17 64020 Castelbasso (Te)
www.castelbasso.it



 


 

 

14.07.2006

(fonte: www.exibart.com )


> A Pesaro dieci anni di Pescheria. Con un "Vis à vis" collezionistico, Tony Cragg e altro...
> Gallerie in cerca di curatori per la rentrée? Qualche nome in un libro
> Fuori misura. E l'arte invade il feudo di campagna
> Tutto sul mio MADre. Bassolino presenta il programma biennale del Museo Donnaregina
> E i francesi che s'incazzano... Ecco a voi la Liste alla parigina
> Biennale d'Arte Sacra numero dodici. Con un pool di critici per gli inviti
> Santarcangelo dei Teatri 2006: la transdisciplinarietà dell'arte


 

notizie del 14/7/2006



PAROLA ALL'ARTISTA. GIOVANE E NON...
Stefano Chiodi intervista 20 artisti nostrani. In un volume appena dato alle stampe. Con particolare attenzione all'asse Bologna-Milano e con gli inevitabili fili rossi che ne emergono. Parliamo di forma, contenuto, impegno politico e grandi maestri. Non mancano gli esclusi eccellenti. [leggi]

fino al 27.VIII.2006
Scultura Lignea dalle Terre Russe
Roma, Musei Capitolini

Provengono dai territori più remoti dell'antica Russia le testimonianze del legame fra la spiritualità di un popolo e la materialità della sua risorsa primaria: il legno. Dalla sacralità pagana alla statua lignea... [leggi]

fino al 30.VII.2006
Tommaso Ottieri - Sirene
Napoli, Castel dell'Ovo

Le bombe cadono ma che fa. Tout passe, tout lasse, tout casse. Nella città della "guerra totale", dove lo straordinario diventa ordinario e la violenza si spalma sui vestiti. Suonano le Sirene, ma non vi allarmate... [leggi]

design_tendenze
L'instabilità dei fenomeni

Il design vede affermarsi una tendenza i cui esiti poliedrici nascono da un procedimento comune. Realizzare oggetti a partire da altri oggetti. In questi lavori il punto d'arrivo interessa almeno quanto il punto di partenza... [leggi]

fino al 6.VIII.2006
Kossiga Boia
Roma, Monserrato Arte 900

Dagli archivi della Digos a una galleria d'arte. Per riflettere, dopo 30 anni, sugli Anni di Piombo. Il bianco e nero storicizza e cristallizza la tensione di quel periodo. Protagonista Francesco Cossiga. Ma con la K... [leggi]

arteatro_contaminazioni
Conferenza muta

Sotto il segno dell'instabilità. Visioni sonore diventano esperienza concreta. Un ascolto collettivo, un dj set e un dialogo sonoro tra due consolle generatrici di suono. Appositamente progettate per il Festival di Filosofia di Roma. [leggi]

exibinterviste - la giovane arte
Enrico Morsiani

La nozione di "occidente periferico". E i turisti dell'arte che anelano a raggiungere il Centro. Scampoli di sociologia spinta, un gallerista da ringraziare e l'urgenza di allargare il confronto critico. [leggi]


 

 


14.07.2006

(fonte: www.exibart.com )

VIS A VIS - COLLEZIONI SI INCONTRANO

cento arti visive la pescheria | 15 luglio | ore 18 | a cura di walter guadagnini e ludovico pratesi


Si inaugura sabato 15 luglio 2006 alle ore 18, presso il Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro, la mostra "Vis à vis-Collezioni si incontrano", a cura di Walter Guadagnini e Ludovico Pratesi, allestimento che riunisce venti opere di artisti contemporanei italiani delle ultime generazioni provenienti dalle collezioni del Gruppo UniCredit e della società Pesaro per l'Arte Contemporanea.

Un'occasione per riflettere sulla natura del collezionismo "collettivo", strutturato secondo linee guida che provengono dai curatori delle raccolte, responsabili di scelte che intendono documentare l'evoluzione dell'arte in Italia dagli anni Ottanta ad oggi.

A differenza del collezionismo privato, banche e società hanno come finalità la creazione di raccolte altamente rappresentative, dove non si selezionano soltanto gli artisti, ma soprattutto le opere, secondo criteri qualitativi attenti e precisi.

In questo caso l'incontro tra le due collezioni avviene in base ad un criterio cronologico: l'arte a partire dagli anni Ottanta è rappresentata da dieci opere della collezione UniCredit di giovane arte italiana, mentre gli anni Novanta sono documentati dalla collezione di Pesaro per l'Arte Contemporanea, una società formata da quindici persone che hanno costituito una collezione in comune.

Le Collezioni che oggi si incontrano esprimono tangibilmente la fiducia nelle risorse creative del nostro Paese e la volontà di fare sistema per valorizzarne le eccellenze.

Le venti opere in mostra, tutte di grande formato, sono riprodotte nel catalogo della mostra, edito da Skira.

Mostra a cura di Walter Guadagnini e Ludovico Pratesi Artisti dalla collezione UniCredit: Arcangelo, Benati, Bianchi, Carboni, Dessì, Gallo, Garutti, Nunzio, Pizzi Cannella, Tirelli Artisti dalla collezione P.A.C.: Airò, Arienti, Botto & Bruno, Cecchini, Gennari, Lambri, Pintaldi, Pivi, Toderi, Vezzoli.


 

 

13.07.2006

(fonte: www.exibart.com )


REM PAVILION
Torna a Londra il Serpentine Pavilion, banco di prova di ogni archistar che si rispetti. Dopo l'inciampo dello scorso anno, quando il progetto di MVRDV venne bloccato per problemi tecnici e sostituito a tempo di record da Alvaro Siza, ora è la volta di Rem Koolhas. Che presenta un padiglione sgonfiabile, in funzione fino ad ottobre. E dopo? La sua destinazione è già stabilita... [leggi]

fino al 30.IX.2006
Gilberto Zorio - Fontana arbitraria
Scandicci (fi), Parco di Poggio Valicaia

Sorgente vivace di speranza, evento imprevedibile, spruzzi su chi guarda. La fontana richiama la religiosità dell'incontro fra uomo e natura, segno del divino come potenza energetica di vita... [leggi]

fino al 27.VIII.2006
Mark Kostabi
Roma, Chiostro del Bramante

Welcome to the Kostabi World. Colori sgargianti e silhouette. Per raccontare i paradossi di un'epoca. Una produzione in serie che fonde la lezione di grandi maestri con una visione caleidoscopica del futuro... [leggi]

architettura
Ideal city / Invisibile cities

Due lontani luoghi del nazionalsocialismo propongono modelli di città ideale. Quaranta nitide aggregazioni urbane capaci di celare altri contenuti dietro una cortina di eleganza grafica. Un'eleganza difficile da rintracciare attualmente... [leggi]

resoconto
Ipse Dixit
Pisa, sedi varie

Un inno alla curiosità scientifica, un processo contro la chiusura culturale. Perché non si dica più Ipse dixit. In nome di Galileo Galilei. Tutta la città di Pisa omaggia il grande scienziato... [leggi]

fino al 16.VII.2006
In_sedia_menti
Torregrande (or), Torre spagnola

Omaggio alla sedia. Che si fa portavoce del contesto storico contemporaneo. In una mostra dove scranni, seggiole, poltrone e sedie divengono espressione artistica. Attraverso le opere di diciassette autori... [leggi]
 

 

12.07.2006

(fonte: www.exibart.com )

GLI STUNTMAN DELLA NET ART
Adottano l'identità dei "più potenti criminali del mondo" per farcene scoprire il vero volto. Le loro armi sono siti fantasma e audaci Power Point, le loro performance conferenze e apparizioni televisive. Sono gli Yes Men, gli stuntman della net.art. Un mini-saggio che ne ripercorre le gesta. Dal 2001 ad oggi... [leggi]

fino al 6.VIII.2006
Aesthetics / Dietetics
Bergamo, GAMEC

Le vie della libertà non sono infinite. Se il bisogno diventa quotidiano, il desiderio estingue. E l'estetica torna a rappresentare parte della vita. Quattro artisti asiatici indagano il rapporto tra pubblico e privato... [leggi]

fino all'1.X.2006
Tracey Moffatt
Milano, Spazio Oberdan

Fotografia o cinema? Le opere evocative di Tracey Moffatt, fra deserti australiani e cultura pop, E fra erotismo e atmosfere alla David Lynch. Una retrospettiva racconta l'artista australiana... [leggi]

fino al 29.X.2006
Luca Vitone - Panorama
Pisa, Torre Guelfa

Dal confronto con la città ed i suoi abitanti nasce Panorama. Una visione a volo d'uccello su Pisa. Il viaggio di Luca Vitone attraverso il tempo e lo spazio... [leggi]

decibel_talenti laterali
Andrea Gabriele

Andrea Gabriele pubblica dal 2001 diversi album, con lo pseudonimo Tu m', poi come Mou, lips! e dal 2003 come Pirandèlo con Claudio Sinatti e Marita Cosma. Verso la fine del 2005 crea l'ensemble Symbiosis Orchestra. Lo abbiamo intervistato... [leggi]

fino al 20.VII.2006
Beatrice Meoni
Venezia, Galleria Traghetto

Il ritrovamento casuale di alcune foto di inizio secolo apre nell'artista toscana considerazioni sul passare del tempo. Gli alberi e le spose bambine sospese tra un passato ed un presente che si chiama vita. [leggi]

 

11.07.2006

(fonte: www.exibart.com )


CALABRIA, O CARA.
Dalla Calabria con furore. La rassegna Intersezioni, che vide la luce nell'estate del 2005, raddoppia. E propone nel sito archeologico un'intera manifestazione dedicata all'artista inglese Anthony Gormley. I pro e i contro... [leggi]

fino all'8.X.2006
Sub-contingente
Torino, Fondazione Sandretto

Un'identità che scaturisce dal confronto di situazioni eterogenee, spesso stridenti, talora addirittura conflittuali. Ecco il dato che emerge dalla realtà artistica nel mondo indiano... [leggi]

fino al 1.X.2006
Arman
Nizza, Mamac

Violini, contrabbassi, violoncelli, con curve che evocano morbidezze femminili. Arman li ha sezionati, distrutti, assemblati. Complice la furia del colore, la fame del fuoco, la golosità della resina. [leggi]

fino al 21.VII.2006
Gianfranco Pardi
Milano, Fondazione Giorgio Marconi

Geometrie aeree. La pittura fa da paciere fra le contese sorte, scultura e architettura si fronteggiano. Due anni di ricognizioni ortogonali e metafisiche complanari. I lavori di Gianfranco Pardi, dal 1967 al 1969... [leggi]

fino al 30.IX.2006
Devendra Banhart
Modena, Galleria Emilio Mazzoli

Un viaggio surreale e visionario. I sogni e le ossessioni di uno degli artisti più enigmatici e affascinanti degli ultimi anni. Il giovane folk-singer texano sbarca nel cuore dell'Emilia... [leggi]

fino al 14.VII.2006
Elzbieta Jablonska
Roma, Istituto Polacco e AOCF58

Due mostre in due sedi distinte. Legate dalla partecipazione del pubblico. Installazioni, foto, video e performance sono gli ingredienti del lavoro dell'artista polacca. E la quotidianità si trasforma in arte... [leggi]

 

10.07.2006

(fonte: www.exibart.com )

fino al 28.VII.2006
Elmgreen & Dragset
Milano, Massimo De Carlo

Un manichino di cera che chatta, si iscrive in palestra, cerca lavoro (e lo trova). È l'ultima bizzarria del duo Elmgreen & Dragset. Un nuovo iperrealismo sociale, aggiornato all'epoca del precariato. [leggi]

fino all'1.XI.2006
Ars in fabula
Certaldo (fi), Palazzo Pretorio

Il mondo delle favole diventa protagonista a Certaldo. In una mostra curata da Maurizio Sciaccaluga. Un percorso che ricalca le orme della mostra Seven, realizzata lo scorso anno. Otto stanze per otto racconti... [leggi]

fino al 15.IX.2006
Max Neumann
Napoli, Mimmo Scognamiglio

Volti impalpabili e scenari essenziali. Si succedono lungo sequenze silenziose. Neumann coglie la solitudine del suo tempo. E la esprime in una suggestiva ricerca cromatica. [leggi]

fino al 21.VII.2006
Il buco #5
Roma, Galleria Pio Monti

Ultimo di cinque appuntamenti. Sedici artisti che ogni due settimane si sono susseguiti. Il risultato: un'ampia rosa di divagazioni intorno al tema del "buco". Immaginato o reale... [leggi]

fino al 31.VII.2006
Paolo Toffolutti - Malavita
Trieste, LipanjePuntin

Sospensione del giudizio. Un reticolo di crocefissi fa pendant con una ferrea maternità. Gocce di cristallo su un vetro aspettano la punizione del martello. E un negativo che si bea della sua (in)esposizione. [leggi]


 

7.07.2006

(fonte: www.exibart.com  )


TORINO INGORGO D'ARTE
E anche questo luglio ci sarà da divertirsi. Con la terza edizione di TRAFFIC. Il festival musicale gratuito, nato a Torino in sordina e divenuto col tempo un appuntamento imperdibile. Con una novità. All'insegna dell'arte contemporanea. [leggi]

fino al 23.IX.2006
Fresco Bosco
Padula (sa), Parco della Certosa

Tutto in una notte a Padula. Veglionissimo di San Giovanni a occhi nudi nel Parco, dove fischia il vento della Gesamtkunstwerk. Un lavoro certosino, con un Oberon (o Aragorn?) d'eccezione: Achille Bonito Oliva. [leggi]

fino al 15.IX.2006
Quasi l'infanzia
Firenze, Palazzo Vecchio

Infanzia negata. Da tragedie annunciate, spot pubblicitari traboccanti merendine, madri serene e tanta gioia. Forse è solo il racconto falso e subdolo di prime pagine e televisione... [leggi]

fino al 29.VII.2006
Emilio Vedova
Udine, Artestudio Clocchiatti

Un vecchio del pennello che continua per la sua strada. Una pittura che supera il valore del piano e si dilata, interagisce, coinvolge, fagocita. Un'invenzione di spazio oltre la forma dell'informale. [leggi]

fino al 14.IX.2006
Armida Gandini
Brescia, FabioParisArtGallery

Emozioni fugaci. Stabilità traballanti. Equilibri evanescenti. Attraverso un progetto installativo ambientale, Armida Gandini ci conduce nel labirintico e fragile mondo degli adolescenti.. [leggi]

fino al 14.VII.2006
TreStanzeSpazioA
Pistoia, SpazioA

Lo spazio della galleria si trasforma in tempo, percorribile attraverso una serie di mostre. Tre artisti per ognuna. Idee tradite, strutture alchemiche e una riflessione sul rapporto immagine-fruitore... [leggi]

fino al 28.VII.2006
Camillo Ripaldi
Roma, Studio Trisorio

Opere di artisti del calibro di Masaccio e Caravaggio. Reinterpretate attraverso la manipolazione dell'immagine e l'uso spregiudicato del colore. È il lavoro di Ripaldi, dedicato ai musei napoletani... [leggi]


 

 
6.07.2006

( fonte: www.exibart.com


fino al 15.X.2006
Fausto Melotti - Consonanze
La Spezia, CAMeC

Scultura, poesia, disegno, musica: linguaggi differenti per un'autonomia espressiva concreta e ispirata. Un processo creativo coinvolgente e visionario costruito sulla ricerca dell'ordine e dell'armonia... [leggi]

fino al 18.IX.2006
Primo Piano
Prato, Centro Luigi Pecci

Ridare vita all'arte, morta e sepolta all'alba del Novecento. I passaggi fondamentali della grande svolta. Tutti in un piano. L'ardua impresa viene tentata a Prato sulla rotta della collezione Carlo Palli... [leggi]

fino al 25.IX.2006
Iosif Kiraly
Milano, Galleria Artra

Il tempo ha la balbuzie, lo spazio strabuzza. La pellicola imprime quel che l'occhio ricorda E la fotografia cade a cascata, con ogni scatto che sfuma nel successivo. Con un effetto scomposto, fasciante, cubista... [leggi]

fino al 8.IX.2006
Eric Wesley
Napoli, Galleria Fonti

Una fitta trama di citazioni in uno spazio frammentato. E due coordinate alla base della creazione. Wesley medita sull'addizione e sulla sottrazione. Una mostra a metà strada tra concettualismo e filosofia. [leggi]

arteatro_danza
Compagnia Simona Bucci - I rimasti

Cinque uomini in un ospizio la notte di Natale. I dissapori e le gelosie tradotti in movimenti morbidi e aggressivi. Finale tragico. Dall'immobilismo del verismo italiano alle impulsività drammatiche della coreografa allieva di Alvin Nikolais... [leggi]

fino al 15.VII.2006

Gianni Moretti
Roma, Officina14

Estrapolata da una tecnica molto più articolata, quella dello spolvero si trasforma in un rinnovato strumento artistico. Per raccontare gli inediti viaggi della fantasia. E quelli della memoria... [leggi] 

 

 
5.07.2006
SEGNI DEL NUOVO MILLENNIO

inaugurazione venerdì 7 luglio 2006 | ore 18,30 | presente lo storico e critico d'arte prof. angelo calabrese, direttore del maui | spazio eventi mondadori | venezia
 (fonte: www.exibart.com )

Il Centro d'Arti Visive AREA51, organizzatore della Biennale delle Arti dell'Unità d'Italia (Reggia di Caserta, 2004 - Castel dell'Ovo, Napoli 2007) e del MAUI Museo delle Arti dell'Unità d'Italia, presenta "Segni del Nuovo Millennio", mostra di arte contemporanea, nella prestigiosa sala dello Spazio Eventi Mondadori in San Marco, a Venezia, da venerdì 7 a lunedì 24 luglio 2006.
La mostra vedrà la presenza di artisti ampiamente affermati: Giampaolo Talani, Xante Battaglia, Diego Palasgo, Mario Paschetta, Matteo Bosi, le cui opere entreranno a far parte della Collezione della Biennale.
Nell'ambito dello stesso evento, il Comitato scientifico del MAUI, che si dedica esclusivamente alla promozione dell'arte italiana, dopo un'attenta ed accurata selezione presenta al grande pubblico gli artisti inseriti nella Collezione del Museo: Pierdomenico Magri, PG Baroldi, Alfonso Coppola, Giordano Macellari, Maddalena Barletta, Franco Orecchia, Gelindo Baron, Antonio Scala, Maurizio Biondi, Claudia Mazzitelli, Daniele Pezzoli, Attilio Michele Varricchio, Carmen Cassighi, Stefano Artale, Nadia Marcuzzi, Iva Recchia, Imma Maddaloni, Sabrina Marconi, Anna Pozzuoli.

Il MAUI Museo delle Arti dell'Unità d'Italia, con sede nell'ex Monastero dell'Annunziata, a Teano, luogo dello storico incontro tra il Generale Giuseppe Garibaldi e Re Vittorio Emanuele II la mattina del 26 ottobre 1860, ospiterà prevalentemente - ma non solo - arte contemporanea, percorrendo anche nuovi percorsi offerti dalla multidisciplinarietà, attraverso l'esposizione di mostre tematiche e collezioni permanenti, con opere dei maestri del calibro di Giampaolo Talani, Simon Benetton, Saturno Buttò, Jorrit Tornquist, Franco Costalonga, Xante Battaglia, Diego Palasgo, Mario Paschetta, Raffele Canoro, Bruno Donzelli, Ariel Soulè, Tommaso Cascella, Enrico Manera, Enzo Maio, Giovanni De Angelis, insieme agli altri grandi maestri internazionali , con l'obiettivo di consentire la lettura della storia dell'arte del '900 e di quella del nuovo millennio. In collaborazione e sinergia con altri Musei, pinacoteche e gallerie nazionali il MAUI ha in fase di predisposizione il programma delle sue attività. Il MAUI, sarà inaugurato ufficialmente il 26 ottobre 2006, in occasione delle celebrazioni dell'Unità d'Italia.
MAUI Organizzazione Generale: Centro d'Arti Visive "Area51" di Paolo Feroce e Roberto Ronca
Direttore: Prof. Angelo Calabrese (Napoli) (Direttore Istituto vesuviano di Ricerche Etnostoriche)
Vice Direttore: Dr. Piergiorgio Baroldi (Venezia) (Presidente del Collegio dei Sindaci-Revisori dei Conti dell'Ente Bilaterale Nazionale del Turismo, Amm.re Delegato Forti & Musei)

Comitato scientifico
Prof. Giancarlo Zaffanella (Padova) (Direttore dell'Istituto di Ricerche Mediterranee)
Prof. Giuseppe Livoti (Reggio Calabria) (Critico d'Arte e Guida didattica Biennale di Venezia sezione "Sensi contemporanei")
Dr.ssa Lea Iandiorio (Torino) (Direttrice Scuola Holden di Alessandro Baricco)

Allestimenti: Dr. Vincenzo Mazzarella (Caserta) (Funzionario dei Beni Culturali)



 


SEGNI DEL NUOVO MILLENNIO
Dal 7 al 24 luglio 2006
Spazio Eventi Mondadori
VENEZIA San Marco 1345
MAUI MUSEO DELLE ARTI DELL'UNITA' D'ITALIA
Vico Tansillo, ex monastero dell'Annunziata - 81057 Teano (CE)
Centro d'Arti Visive Area51 di Paolo Feroce e Roberto Ronca
Via Porta Roma, 13 - 81057 Teano (CE)
www.area51gallery.com
www.biennaleitalia.it
info@area51gallery.com
tel. 0823.564224 - tel/fax 0823.885089


 

 

 
5.07.2006

(fonte : www.exibart.com  )

ESTATE MILANESIANA
E sette. Milano si prepara ad una nuova edizione della Milanesiana, il festival di letteratura, musica e cinema ideato e diretto dalla dark lady Elisabetta Sgarbi. L'evento quest'anno ci guiderà attraverso i "mondi oscuri". Con un programma che si preannuncia straordinario. [leggi]

fino al 5.XI.2006
Arte e manifattura di corte a Firenze dal tramonto dei Medici all'impero
Firenze, Palazzo Pitti

La Firenze del Grand tour, la fine dei Medici e l'ombra di Napoleone. Tra i blu dei lapislazzuli e le trasparenze diafane dei cammei, tra i ricami e le mussoline... [leggi]

fino al 30.IX.2006
Francesco Gennari /Jan Vercruysse
Torre Pellice (to), Galleria Tucci Russo

Due personali a confronto. Il punto di contatto? Meditazioni metafisiche e sacrali. Un Lewis Carroll cimiteriale, insieme a larve e farfalle. Quando la morte è di casa in galleria. [leggi]

altrecittà: fino all'8.VIII.2006
Miki Leal - El estudio del pintor
Rovereto (tn), Deanesi Gallery

Una pittura fresca e luminosa che non accetta le complicazioni delle nuove tecnologie. Un fare pittorico fluido che oscilla tra figurazione e astrazione. E' la proposta di Miki Leal... [leggi]

roma: fino al 12.VII.2006
Sottovetro
Roma, Pasticceria Dagnino

Otto vetrine in centro. Invece di presentare le prelibatezze della famosa pasticceria siciliana, mostrano le opere di otto giovani artisti. Lavori freschi, che rendono più accogliente la Galleria Esedra... [leggi]

 

 

 
4 .07.2006

( fonte: www.exibart.com  )

fino al 13.VII.2006
Martin Sedlak
Modena, West village gallery

Un nuovo spazio espositivo nel "villaggio artigianale" di Modena. Si parte con la mostra di un giovane artista slovacco. Opere minimal e attenzione alla grafica. Per guidare lo spettatore aldilà... [leggi]

fino al 15.VII.2006
Ivana Spinelli
Macerata, Fuorizona

Una galleria si trasforma in un bazar. Modelle Pin Up in versione Soldato o Kamikaze sfilano sponsorizzando ossessioni sociali. Una collezione fuori dalle mode. Che sintetizza la realtà attraverso stereotipi. [leggi]

libri_saggi
Pittori di carta
(little nemo 2004-2005)

L'illustrazione, campo sterminato quanto poco sondato, eppure estremamente interessante per i link con la storia ufficiale dell'arte. Un libro ne ripercorre i principali protagonisti degli ultimi due secoli. [leggi]

opera permanente
Eliseo Mattiacci - Danza di astri e di stelle
Reggio Emilia, Ex Fonderia Lombardini

Una danza di stelle e pianeti in acciaio corten. Per dialogare con il cosmo. Lastre pesantissime ma sottili come fogli di metallo, dall'effetto aereo. Un'opera imponente e un assetto complicato per una sfida vinta... [leggi]

fino al 9.VII.2006
OutArt 2006
Roma, Villa dei Quintili

Un confronto tra archeologia e arte contemporanea. Un binomio non certo nuovo, ma che lascia spazio ogni volta a nuove possibilità di incontro. Manca tuttavia il sostegno di un progetto curatoriale forte... [leggi]

fino al 2.IX.2006
Mona Hatoum / Moataz Nasr /Daniel Buren / Chen Zhen
San Gimignano (si), Galleria Continua

Ricca estate alla Continua. La galleria di San Gimignano dedica al suo pubblico tre mostre e un'installazione di Chen Zhen. Dalle ragnatele ai labirinti... [leggi]
 

 
27.06.2206 "Il macabro, che bellezza!"

Recensione di Gabi Scardi su "Il Sole 24 ore" del 25.06.2006 della retrospettiva su Cindy Sherman in corso a Parigi (Jeu de Paume) fino al 3 settembre.

Duecentocinquanta volte Cindy Sherman. Camaleontica, salutista, superabbronzata, casalinga, depressa, cantante lirica, ma anche fata, hippie; nelle vesti di Madonna con bambino o della Fornarina di Raffaello. Attraente o ripugnante, discreta o impudica, giovanissima o vecchia, piange, ride, tiene il muso, cucina, riposa; nelle serie più recenti il suo cadavere si decompone.

Americana, nata nel 1954, Cindy Sherman da vent'anni conduce un lavoro di assoluto rigore. Oggi rappresenta l'artista di successo per eccellenza. Le sue fotografie sono nei musei e nelle collezioni private del mondo; una sua opera di grandi dimensioni può raggiungere i 400mila euro. Ma lei è riservatissima. Semplicemente, racconta, sin da bambina ha amato travestirsi; così, per il piacere di vedersi in ruoli diversi. Poi cresce, studia pittura a Buffalo, realizza autoritratti, e la sera continua a uscire vestita in fogge strane. Comincia a documentare i propri travestimenti. A partire dal 1975 le sue prime serie. Nel 1976 produce Bus Rider's, in cui incarna tutte le possibili tipologie di passeggeri di un autobus. Segue Murder Mistery, ispirato ai romanzi polizieschi. Nel 1977 si trasferisce a New York e realizza Untitled Film Stills, fotografie in bianco e nero in cui impersona 69 personaggi di film di serie B. Scene e personaggi rappresentati danno forma ai deja vu della vita quotidiana come la viviamo nella realtà e come la riviviamo attraverso il filtro della cinamatografia più nota, dal neorealismo italiano al noir americano. Scene e personaggi sono costruiti con precisione estrema, quasi si trattasse di una fiction a sfondo sociale; per lo spettatore è forte la tentazione di partire dalle figure per immaginare un racconto, ma le scene non sono mai univoche, non è possibile prevederne gli sviluppi, e ognuna delle immagini è destinata a restare a se stante; la forza del lavoro risiede proprio in questa tensione tra la versomiglianza che permette l'identificazione immediata di uno stereotipo noto, e un'indeterminatezza che persiste anche davanti all'osservazione più attenta: tra questi due poli uno spazio di proiezione individuale in cui l'immaginazione e il desiderio dello spettatore si possono attivare.  Untitled Film Stills sancisce il successo di Cindy Sherman. La pin-up così sexy relegata tra i fornelli o pedinata da no sconosciuto, o in trepida attesa per una telefonata che tarda ad arrivare altro non è che la donna creata dallo sguardo maschile, il frutto del desiderio per eccellenza: quella che appare continuamente nelle riviste, alla televisione, sui manifesti pubblicitari.

Sherman prosegue nel proprio virtuosistico lavoro e collezionando parrucche, accessori, vestiti di ogni genere e protesi di seni, di nasi, dli glutei, continua a inventare personaggi. La retrospettiva del Jeu de Paume, organizzata cronologicamente, presenta le sue serie fotografiche in sequenza facendo emergere la varietà e la coerenza del percorso. Che consiste in un'analisi progressiva del tema dell'identità, femminile in particolare, della sua frammentazione, delle forze alle quali è soggetta, dei fantasmi che può produrre. E' così che quest'opera, in apparenza tutta superficie, racconta l'attitudine umana a conoscersi o a misconoscersi, a rappresentarsi, a inventare vite parallele; e comprendemomenti ludici, ma anche l'immersione nelle zone d'ombra, nelle aree incerte e più conflittuali, in cui l'identità è alle prese con l'immaginario collettivo, con gli stereotipi e con i meccanismi del potere simbolico. E infatti, dopo aver impersonato l'universo femminile in tutte le accezioni, comprese quelle legate alla storia dell'arte, con gli History Portraits, Sherman realizza Disasters e Fairy Tales, in cui ogni traccia di realismo scompare a favore dell'artificio e dell'inumano. Utilizzando per la prima volta protesi e manichini l'artista crea un mondo fantastico ambiguo, inquietante come lo è spesso il mondo delle fiabe. Da qui in poi sarà un'immersione nel macabro con l'alterazione e lo smembramento del corpo. Con le Sex Pictures che illustrano gli effetti delle perversioni del desiderio Sherman evoca l'orrore e la repulsione e trasforma gli spettatori in voyeurs. Civil War e Horror and Surrealist Pictures sono fantasmagorie con dettagli di cadaveri; poi arrivano le Broken Dolls, bambole equivoche e oscene, o mutilate. La rappresentazione di ciò che più profondamente ci disturba risponde, per Sherman, alla necessità di confrontarci con le paure più fondamentali, come il degrado fisico e l'onnipresenza della morte: è la stessa funzione che hanno le fiabe per i bambini.Nel frattempo, in questo mondo sempre più grottesco, Sherman si è fatta da parte, scomparsa dietro le sue molteplici maschere, progressivamente sostituita da manichini ai quali di animato restano solo gli occhi. Infine, nelle ultime serie, dà spazio a una figura che probabilmente non poteva prima o poi non incontrare: quella del clown.

<<Tutto il mondo è un palcoscenico e gli uomini e le donne recitano una parte>> scrive Shakespeare in As You Like It. Ecco nella figura del clown riassunti il gusto carnivalesco per il travestimento e il recitare se stesso, e l'ambiguità, e l'inafferrabilità dell'io fino al camaleontismo estremo.

 

 27.06.2006

(fonte: www.exibart.com )


fino al 30.VII.2006
La donna oggetto
Vigevano (pv), Castello Sforzesco

Pittura, scultura, fotografia e video. Per raccontare l'immagine della donna lungo un secolo. Una mostra corposa dal titolo volutamente ironico, che rischia, però, di diventare il suo limite. [leggi]

fino al 22.VII.2006
Jonathan Guaitamacchi
Roma, Lipanjepuntin

Triettorie intersecanti, astrazioni prospettiche, scenari urbani ideali. La galleria romana presenta le panoramiche metropolitane di Jonathan Guaitamacchi. Tra sogno e realtà... [leggi]

fino al 30.VI.2006
Marco Campanini - Grand Tour
Rovigo, Sala Celio

Metafotografia, riproduzioni di opere. Per raccontare un mondo di paesaggi e uomini in viaggio. Che si mostra nascondendosi. Tra le stampe antiche e le pieghe sulle pagine dei libri. [leggi]

fino al 14.VII.2006
Georg Herold / Hervé Ingrand
Napoli, Galleria Raucci Santamaria

Il vecchio che avanza nei grandi magazzini Ingrand. Passano gli anni, ma il pittore non manda al macero la sua ossessione iconografica. Anzi, continua ad accumulare. Tanto alle sottrazioni ci pensa Herold. [leggi]

fino al 30.VI.2006
Giusto Sucato - Scudi Sacri
Palermo, Fondazione Chiazzese

In mostra a Palazzo Branciforte i 17 Scudi Sacri di Giusto Sucato. Per il ciclo Ierofanie Contemporanee. Un viaggio nella memoria del sacro attraverso la magia del segno. [leggi]


 

23.06.2006

 (Fonte: www.exibart.com  )

LA VILLA CHE DIVENTERÀ MUSEO
Un parco diventa museo Succede nella Città Eterna. Da residenza fuoriporta a spazio espositivo permanente, ma anche centro di studio e di documentazione. Villa Torlonia ospiterà le opere degli artisti della Scuola Romana. E non solo. Storia di un restauro e di un recupero ben riuscito. [leggi]

fino al 30.VII.2006
Pablo Echaurren - Al ritmo dei Ramones
Roma, Auditorium Parco della Musica

Musica e pennelli per timpani (e cuori) robusti. Una ventina di tele al fulmicotone, un paesaggio di chitarre distorte quanto mai animato. Un omaggio ai grandi Ramones a trent'anni dal loro disco d'esordio. [leggi]

fino al 14.IX.2006
Contempor'art
Brescia, Castello

Prosegue il percorso nella storia della fotografia al femminile della Biennale di Fotografia. Una mostra che fa riflettere. Tra visioni, luoghi silenziosi ed effetti pittorici. Nove artiste a confronto... [leggi]

fino al 28.VII.2006
Elisa Sighicelli - PHI
Milano, Galleria Giò Marconi

Luce, forma e (finto) movimento. Elisa Sighicelli prosegue nella sua ricerca legata agli elementi fondamentali della visione. In una mostra che si interroga sui meccanismi della percezione visiva... [leggi]

design_interviste
Dorothy Gray. I sogni degli oggetti

Al loro esordio, al Salone Satellite 2005, hanno vinto il Premio del Pubblico. Un anno dopo il Museo dell'Arredo di Ravenna gli dedica una personale. Sono Simone Cannolicchio, Giovanni Delvecchio, Matteo Manenti, Matteo Pini e Federico Santolini... [leggi]

 

 
22.06.2006

 (fonte: www.exibart.com  )

fino al 9.VII.2006
Gianni Bertini
Gallarate, Civica Galleria d'Arte Moderna

Uno sguardo al panorama artistico degli anni Cinquanta. Gianni Bertini come portatore della bandiera del Movimento dell'Arte Concreta. Una pittura fatta di pochi colori e un attento studio della forma... [leggi]


fino al 16.VII.2006
William Xerra
Parma, Galleria San Ludovico

L'instancabile ricerca di un codice che sappia interpretare la realtà. E riflessioni teoriche sul potere evocativo del frammento. I territori artistici di Xerra sembrano non avere confini... [leggi]


 

 
22.06.2006
FONTANA ARBITRARIA

inaugurazione domenica 25 giugno | ore 16.00 | a cura di florian matzner | parco di poggio valicaia | scandicci (fi)

(Fonte: www.exibart.com )


Gilberto Zorio realizza un'installazione permanente, la Fontana arbitraria, per il Parco di Poggio Valicaia, Scandicci - Firenze.

La scultura è stata realizzata nell'ambito del progetto di ARTE ALL'ARTE "Rinascimento Nascimento: Arte, Energia e Sostenibilità" dal Comune di Scandicci con l'Associazione Arte Continua. Curatore Florian Matzner. L'installazione, visibile da domenica 25 giugno, sarà accompagnata da una mostra (fino al 30 settembre 2006) allestita negli spazi espositivi della Domus Valicaia dove Zorio presenta i bozzetti e un video sulla Fontana Arbitraria oltre a quattro opere di grandi dimensioni (La Stella che cambia, 2006; Rossa la bandiera . nera la bandiera, 2003; Stella di piombo, 2002; Canoa su Piramide n. 1, 1999).
L'iniziativa fa parte di Firenze 99% Contemporanea, l'evento realizzato dalla Fondazione Pitti Discovery con gli spazi di arte contemporanea dell'area fiorentina, in occasione della 70esima edizione di Pitti Immagine Uomo.
Con la Fontana arbitraria prosegue il progetto di Arte all'Arte "Rinascimento Nascimento: Arte, Energia Sostenibilità" ideato dall'Associazione Arte Continua a cui hanno aderito in Toscana le Amministrazioni Comunali di Scandicci , Colle di Val d'Elsa, Poggibonsi, San Gimignano e Vinci. Tra le iniziative realizzate fino ad oggi, l'opera di Nari Ward, Illuminated Sanctuary of Empty Sins del 2001 a Poggibonsi e la "piazza Guidi" di Mimmo Paladino a Vinci.
Gilberto Zorio è una delle personalità più importanti della scena artistica italiana, tra i fondatori dell'Arte Povera. Nel contesto dell'attuale discussione sulle possibilità e prospettive dell'arte nello spazio pubblico, Zorio ha elaborato per il Parco di Poggio Valicaia un progetto che si rifà al motivo della fontana, la forma più antica di opera d'arte nello spazio pubblico. Simbolo di ricchezza e abbondanza, la fontana rappresenta da sempre un punto importante di incontro tra gli uomini e la natura. Un tema di grande attualità, ripreso da numerosi artisti contemporanei. La Fontana arbitraria di Zorio è una scultura alta sei metri in acciaio corten, inox e zincato costituita da un intreccio di tubi metallici su cui poggia una struttura a forma di stella con due contenitori per raccogliere l'acqua piovana e l'umidità notturna. Raggiunto il massimo livello, l'acqua viene espulsa violentemente per mezzo di un sifone automatico. L'evento è imprevedibile, poiché non risponde ad una sequenza calcolabile, e può quindi accadere che l'acqua colpisca chi la sta guardando. Secondo il curatore: " si viene così a creare un rapporto tra pubblico e scultura che è allo stesso tempo cosciente e casuale e che fa vivere in modo attivo ai visitatori l'energia di cui è capace la natura". Macchina dell'equilibrio e della mutazione alchemica, l'opera pone in primo piano l'idea di energia, la costante che attraversa l'intera opera di Zorio. Con la Fontana arbitraria salgono a sei le installazioni permanenti realizzate fino ad oggi nel Parco di Poggio Valicaia : da quella di Paolo Staccioli (2000) a Dario Bartolini, Maria Dompé e Italo Zuffi (quest'ultime inaugurate nel 2003 sotto la direzione artistica di Adriana Polveroni) e infine Valentino Moradei Gabbrielli (2004).

Florian Matzner, nota biografica
Già direttore di "Skulptur Project" ( Münster 1997), Arte all'Arte ( edizioni 1998 e 99) e presidente della commissione per l'Arte nello Spazio Pubblico della Città di Monaco (2002-2005) è dal 1998 professore di Storia dell'Arte all'Accademia di Belli Arti di Monaco.

Gilberto Zorio, nota biografica
Nato nel 1944 ad Adorno Micca (Biella), vive e lavora a Torino. Protagonista del rivoluzionario movimento formatosi a metà degli anni Sessanta in Italia, denominato Arte Povera, Gilberto Zorio pone in primo piano metamorfosi e alchimie, esplorando nel suo lavoro fenomeni naturali di trasformazione come l'evaporazione o l'ossidazione e il loro effetto sui materiali. Da sempre l'idea di energia è la costante che attraversa la sua opera, privilegiando un'arte che si rivela nel suo farsi. L'attenzione rivolta all'elettricità lo porta a incorporare nei suoi lavori lampade, incandescenze, fosforescenze; altrove utilizza stelle e giavellotti, forme archetipiche comunque evocatrici di energia. La sua scultura predilige materiali fragili, da cui emergono gigantesche stelle acciaiose o alambicchi in pyrex, contenenti soluzioni liquide in bilico su sottili giavellotti d'acciaio: sospendendo questi elementi in installazioni volutamente precarie, l'artista parla delle tensioni e della caducità del mondo fisico e chimico mentale. Dal 1967 partecipa alle principali mostre dell'Arte Povera. Numerose le mostre personali e collettive, nei più importanti centri d'arte mondiale a cui prende parte. Tra queste: l'importante retrospettiva dedicatagli al Kunstverein di Stoccarda (1985). Inoltre ha esposto presso Il Centre d'Art Contemporain di Ginevra e il Centre Georges Pompidou di Parigi (1986), la Philadelphia Tyler School of Art (1988), la Fundaçao de Serralves di Oporto (1990), l'Istituto Valenciano de Arte Moderna di Valencia (1991), il Centro per l'Arte Contemporanea Pecci di Prato (1992), Documenta di Kassel (1992) ,il Dia center for the arts di New York (2001), l'Institut Mathildenhöhe di Darmstadt, (2005) e la personale alla Sonnabend Gallery di New York (2005).


 


Gilberto Zorio - Fontana arbitraria
Dal 25 giugno 2006
PARCO DI POGGIO VALICAIA
Via della Poggiona 6/a Scandicci
Orari di apertura: da giugno ad agosto dal martedì alla domenica 8.30- 21.00 - settembre dalle 9.00 alle 20.00
www.comune.scandicci.fi.it

Mostra: Disegni e progetti di Zorio
Dal 25 giugno al 30 settembre
Casa Colonica del Parco

Ufficio Stampa
Ambra Nepi Comunicazione
tel. 055/ 24 42 17 - 24 27 05 - 348/6543173
e.mail: ambranepicomunicazione@gmail.com

Informazioni al pubblico:
Associazione Arte Continua
Tel. 0577/907157
e.mail: info@artecontinua.org

Ufficio parchi e qualità della vita urbana
Tel 055/7591247
e.mail: parchieverde@comune.scandicci.fi.it


 

 
21.06.2006
LIGHT ONE IN ETHER

inaugurazione venerdì 23 giugno | dalle ore 19.00 alle 23.00 | daniele ugolini contemporary | firenze

(Fonte:   www.exibart.com  )


La mostra, a cura di Raffaele Gavarro e patrocinata dall'Istituto Polacco di Roma, raccoglie una serie di opere recenti di Bakowski, che abitualmente utilizza diversi linguaggi e media che vanno dall'installazione alla scultura, dal video alla fotografia.

Light One in Ether è l'installazione che dà il titolo alla mostra. Da una foto appesa al muro che raffigura l'artista, parte un filo dalla sua mano collegato al volto di Yuri Gagarin stampato su di una t-shirt; per azione di un piccolo ventilatore questa si gonfia dandone un effetto quasi gravitazionale.
A boy and his dog è invece una scultura in scala 1/1 dove lui stesso e il suo cane sono riprodotti in resina epossidica
Something wrong with my stomach e What's that sono i titoli dei due video che insieme alle foto della serie Museum of Earth e ai piccoli oggetti Spaceship, Explorers samplers and other explorative devices, completano il complesso e straordinario percorso del lavoro di Kuba.
Kuba Bakowski è nato nel 1971 a Poznan, dal 2003 vive e lavora a Varsavia.
Tra le mostre recenti segnaliamo le personali al Center of Contemporary Art Ujazdowski Castle di Varsavia del 2006, Aircraft Tests alla Zacheta National Gallery di Varsavia nel 2003, le collettive Beyond the Red Horizon al National Center of Contemporary Art di Mosca, "Instant Europe" a Villa Manin di Passariano e "Pasage d'Europe" al Museé d'Art Moderne de Saint-Etienne nel 2004, oltre alla partecipazione al Group show "Egoistic,Immoral,Obsolete" presso la Zacheta National Gallery nel 2005.
L'esposizione è accompagnata da un catalogo con un testo del Curatore e di Ania Jagiello.

Light One in Ether è inserita nel circuito espositivo 99% Florence Contemporary evento organizzato da Pitti Immagine Discovery.


 


Kuba Bakowski. Light One in Ether
La mostra resterà aperta fino al 29 Settembre (chiuso Agosto)
da lun. a ven. orario 16.00 - 20.00
Daniele Ugolini Contemporary - NUOVO SPAZIO
Via Montebello 22 r - 50123 - Firenze
tel/fax 055 / 26.54.183
ugoliniarte@fol.it
www.ugoliniart.com


 

 
21.06.2006
INTERSEZIONI 2.
ANTONY GORMLEY. TIME HORIZON

inaugurazione sabato 24 giugno 2006 | ore 18.30 | a cura di alberto fiz | parco archeologico di scolacium roccelletta di borgia | catanzaro
 

(fonte: www.exibart.com )

Gormley e Scolacium ovvero il respiro di un artista dentro una città scomparsa. L'ambizioso progetto a cura di Alberto Fiz prenderà forma tra gli ulivi e le antiche rovine del Parco Archeologico di Scolacium, tra Catanzaro e le spiagge joniche, tra il 25 giugno e il 8 ottobre. Time Horizon è il titolo dell'installazione che Antony Gormley ha realizzato appositamente per Scolacium. Saranno 100 sculture in ferro di 189x53x29 centimetri, dal peso di 650 chili ciascuna che l'artista inglese ha creato partendo dai calchi del suo corpo; le opere appaiono come una serie di varianti rispetto al processo di respirazione.
L'evento espositivo organizzato dall'Assessorato alla Cultura della Provincia di Catanzaro con la collaborazione dell'Assessorato alla Cultura della Regione Calabria e della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria, propone, accanto all'installazione che dà il titolo alla rassegna, una mostra personale di Gormley nei suggestivi ambienti del Museo del Frantoio, all'interno del Parco di Scolacium, con una selezione di opere che vanno dalla fine degli anni Ottanta sino a oggi, in grado di ripercorrere la ricerca linguistica e le innovazioni stilistiche dell'artista.
Time Horizon caratterizza la seconda edizione di Intersezioni, la rassegna nata nel 2005 con l'obiettivo di proporre una nuova fruibilità dell'arte, sottolineando la relazione tra il patrimonio archeologico e l'esperienza dei maggiori scultori contemporanei. Tony Cragg, Jan Fabre e Mimmo Paladino sono stati i protagonisti della prima edizione. "Dopo il successo dello scorso anno il Parco Archeologico di Scolacium è al centro di un altro impegnativo progetto internazionale particolarmente innovativo dove l'arte di oggi instaura un inedito dialogo con la memoria e la storia", afferma Maurizio Rubino Assessore alla Cultura della Provincia di Catanzaro. Ed è il Presidente della Provincia di Catanzaro Michele Traversa a confermare che "con Intersezioni la Calabria della cultura non solo valorizza uno dei suoi luoghi storici di maggior fascino ma diventa un punto di riferimento per la comprensione dei linguaggi più attuali promuovendo un nuovo approccio con i maggiori maestri della contemporaneità".

Per quanto riguarda il progetto espositivo è Alberto Fiz a spiegare come "in questo caso Gormley abbia messo a disposizione il proprio corpo per compiere un'indagine sull'universo fisico e sensoriale che interagisce con il territorio e con l'architettura del luogo". Tutto ciò, ribadisce il critico, "consente di ampliare la nostra percezione e di sviluppare un percorso visivo completamente nuovo ponendoci in continua relazione con la moltitudine del nostro essere e del nostro agire. L'uomo diventa, allo stesso tempo, contenitore e contenuto dello spazio infinito". Le sculture occupano il Parco di Scolacium disponendosi sull'intera area sia nella zona archeologica del Foro, ovvero la piazza principale della colonia Minervia Scolacium dove un tempo erano situati i monumenti più importanti, sia nell'immenso uliveto circostante. Sono state collocate ciascuna su una base differente alla stessa altezza creando un'unica linea dell'orizzonte. "E' la prima volta che posso utilizzare un luogo così affascinante e così ricco di riferimenti alla memoria storica e alla realtà del presente", afferma Gormley. "Il mio progetto si sviluppa su due assi, quello orizzontale della storia e quello verticale della natura e della terra. Le mie sculture, che richiedono la presenza diretta dello spettatore, si possono considerare come una sorta di agopuntura in grado di ridare energia allo spazio evidenziando aspetti che prima sembravano nascosti".
L'installazione dello scultore inglese va considerata come un innesto sul territorio dove archeologia e geologia trovano nuovi punti di connessione e lo spettatore che giungerà al Parco Archeologico di Scolacium si troverà a compiere un percorso esplorativo affascinante e misterioso dove le opere di Gormley attendono in silenzio di essere scoperte creando un rinnovato dialogo con chi osserva.

Accanto a questa complessa installazione ci sarà, come s'è detto, una mostra allestita negli spazi del Museo del Frantoio che per la prima volta viene utilizzato per un'esposizione d'arte contemporanea. In una cornice di archeologia industriale formata da macine, presse e mole degli anni Trenta per la lavorazione delle olive, sono state collocate alcune opere come Seeing and believing del 1988, Sovereign State del 1989/90, Transfuser III del 2002 e Concentrate I del 2003 da cui risulta con chiarezza l'originalità dell'indagine di Gormley che ha rivitalizzato la figura umana nella scultura contemporanea attraverso una radicale indagine sul corpo, inteso come luogo di memoria e di metamorfosi in una ricerca sull'individualità ma anche sul corpo collettivo e sulla relazione tra sé e gli altri. A questo proposito appaiono emblematiche le due opere della serie Quantum Cloud, ovvero Quantum Cloud XVII e Quantum Cloud XXIV, entrambe del 2000, dove la figura appare nascosta all'interno di filiformi strutture in acciaio che ne impedisce una reale percezione, come se chi osserva fosse costretto ad un continuo processo di avvicinamento e di allontanamento. Nel caso di Transfuser III del 2002, il corpo sospeso è avvolto da un involucro in acciaio, quasi una navicella spaziale, che sembra custodire il feto. Nella piccola piazzetta che porta all'ingresso del Museo del Frantoio lo spettatore sarà accolto invece da Present Time del 2001, una grande scultura in ferro di tre metri e mezzo d'altezza basata sulla sovrapposizione di due calchi dell'artista divisi da una linea orizzontale dove si crea una stretta relazione tra l'elemento fisico e quello spirituale, tra lo spazio interno e quello esterno in una indagine tesa a metterci in contatto con l'aspetto più recondito e segreto dell'esistenza.
La mostra è accompagnata da un catalogo in italiano e inglese edito da Electa che rappresenta la prima importante monografia dell'artista pubblicata in Italia. Accanto al saggio del curatore Alberto Fiz, sono raccolti contributi critici di Maria Grazia Aisa, Bruno Corà e Colin Renfrew. Il volume, inoltre, è accompagnato da un'intervista di Antony Gormley con Alberto Fiz.


 


Intersezioni - Seconda edizione
Time Horizon. Antony Gormley al Parco Archeologico di Scolacium: un'installazione di 100 sculture e una mostra personale di grandi opere
Dal 25 giugno all' 8 ottobre 2006
Organizzazione: Assessorato alla Cultura della Provincia di Catanzaro con la collaborazione dell'Assessorato alla Cultura della Regione Calabria e della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria
Orari: tutti i giorni 10-21,30; ingresso libero
Catalogo: Electa con testi in italiano e inglese
Parco Archeologico di Scolacium Roccelletta di Borgia (Catanzaro)
Info: 0961. 391356-84342-741257
www.provincia.catanzaro.it

Ufficio Stampa: Studio Esseci-Sergio Campagnolo
tel. 049 663499; fax 049 655098
info@studioesseci.net
www.studioesseci.net
Ufficio Stampa Electa
tel. 02.21563433- 250; fax 02.21563314
elestamp@mondadori.it
imaggi@mondadori.it
www.electaweb.it



 

 
21.06.2006

(fonte: www.exibart.com  )


FIRENZE SFILA
Torna Pitti Immagine Uomo. Dal 21 al 24 giugno Firenze si trasforma ancora una volta in un vero e proprio contenitore di creatività: numerosi eventi fuori-salone e party a tema si aggiungono alla realtà fieristica vera e propria e restituiscono l'immagine stimolante di una città in cui il lusso va a braccetto con lo sport. Mentre la moda dialoga con l'arte... [leggi]

fino al 10.IX.2006
Ex fabrica
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Luoghi di confine, ai margini della realtà. Dove la città finisce e inizia qualcosa che non ha nome. Tre fotografi raccontano ciò che Milano ha lasciato dietro di sé, intorno a sé. [leggi]

fino al 24.VI.2006
Enrico Castellani
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In una sala di un romantico purismo, dove il bianco è ovunque, nel marmo del pavimento come nella tinteggiatura delle pareti, Castellani parla di movimento. Attraverso nove opere. Acromatiche e senza segno... [leggi]

fino al 22.VI.2006
Pier Paolo Calzolari
Milano, Cardi & Co.

Ordinato, pulito, incisivo. Caustico apprendista della materia, Calzolari torna a dar vita alle sue "nature morte". Nuove visioni, tra l'immanenza della pittura e la contingenza della scultura... [leggi]

fino al 5.XI.2006
Annamaria Gelmi
Pergine Valsugana (tn), Castel Pergine

L'arte del presente si confronta con la forza di mura antiche. Installazioni che fluttuano tra una dimensione e un rosso che si fanno notare. E interventi che si fondono con con il chiaro cielo delle Alpi. [leggi]

arteatro_progetti
Cosmesi / Avvisaglie di un cedimento strutturale

Come far diventare lo spazio drammaturgia? Colorandolo di bianco e sporcandolo di rosso. Colmandolo di oggetti da utilizzare. Assegnandogli un interlocutore solitario. In un nuovo spazio, a Roma. [leggi]

fino al 16.VII.2006
Enigma emozionante
Mirano (ve), Spazio Pardes

A confronto con l¡¯imponderabile esattezza dei numeri. Ma anche con l¡¯ingombrante presenza dell¡¯infinito, che tutto pu¨° mettere a soqquadro. E la logica pu¨° saltare, quando l¡¯arte conta¡­ [leggi]


 

 
20.06.2006

(fonte: www.exibart.com )


fino al 31.VIII.2006
I pittori del Rinascimento a San Severino
San Severino Marche, Palazzo Servanzi

San Severino Marche: da piccolo borgo marchigiano a centro di produzione artistico rinascimentale. Attraverso le opere del Pinturicchio, di Signorelli e di Bernardino di Mariotto. [leggi]

fino al 24.IX.2006
Good Vibration
Siena, Palazzo delle Papesse

Musica e arti visive viaggiano di pari passo influenzandosi a vicenda. Contribuendo a creare i miti della scena pop rock. A ribadire il concetto un fiorire di mostre ed eventi in tutta Italia. Ecco cosa succede a Siena... [leggi]

fino al 24.IX.2006
Francesco Zizola / Emilio Gentilini
Roma, Museo di Roma in Trastevere

La narrazione è in bianco e nero. Frammenti di storie che testimoniano trasformazioni e contraddizioni dei nostri tempi. All'occhio della macchina fotografica la potenza di prolungarne lo sguardo. [leggi]

architettura
Routines postcaad / David Serero

La fascinazione per il digitale determina il lavoro di Serero. Progettazione generativa, dinamica dei flussi, cristallografia, acustica e manipolazioni topografiche. Ma il potenziale deviante di queste tematiche viene consapevolmente assorbito... [leggi]

fino al 7.VII.2006
Rudi Wach - Caduta del niente
Milano, A arte Studio Invernizzi

Colpiscono con il loro lirismo. Commuovono con la loro perenne instabilità. Li guardi e ti rapiscono con la loro figura danzante. Fremono tra le pareti quei corpi sfuggevoli. Uomini e insieme animali... [leggi]

libri_biografie
Basquiat
(castelvecchi 2006)

Come può sopravvivere un outsider nel famelico mondo dell'arte? Una giornalista americana ci accompagna in un viaggio affascinante nel cuore pulsante della New York anni '80, sulle tracce di un piccolo-grande genio. [leggi]

 

 

 

20.06.2006

SEGNI DI VITA

inaugurazione giovedì 29 giugno | dalle ore 20.00 | bad museum | casandrino

(fonte: www.exibart.com )


Segni di vita, Suggerimenti estetici per dare certezza alla propria esistenza è un progetto di Bunker Art Division con la consulenza scientifica di NOT gallery.

Ruben Coen Cagli e IABO, due artisti completamente diversi, due progetti apparentemente inconciliabili, danno vita ad una serie di strategie per combattere l'insicurezza che pervade l'esistenza dell'uomo di oggi.
Comunemente, in una società evoluta come la nostra, si affidano tutte le possibilità di miglioramento della qualità della vita allo sviluppo di una tecnologia che abbia tale obiettivo. Non si crede altresì che si possa elaborare una simbologia segnica, e dunque sviluppare un'estetica, che sia in grado di contrastare le difficoltà di una vita sempre più complessa e problematica come quella di oggi.
In una realtà globalizzata nella quale il comportamento del singolo e la sua identità scompaiono all'interno della massa, si pensa che il proprio destino sia necessariamente legato a quello degli altri e che dunque è inutile compiere gesti che esulino dal comportamento collettivo. L'idea di essere dipendente dagli altri è però motivo di profonda insicurezza; tuttavia qualcosa è possibile fare, nel modo di vedere la vita, di rappresentarla, per affrontarla con maggiore determinazione e senza paure.
Per vivere meglio nel presente è necessario documentare nella giusta maniera quanto ci accade quotidianamente e nello stesso tempo prepararsi a ciò che potrebbe accadere in futuro.
Si può imparare a registrare ciò che quotidianamente compiamo nel momento stesso in cui lo facciamo e, di conseguenza, imparare a leggere quanto compiuto (passato) per comprendere il senso e la direzione dei nostri gesti.
Si può imparare a mettere qualcosa da parte, soprattutto ciò che sottovalutiamo per il fatto che ne abbiamo in abbondanza, perché un giorno (futuro), da un momento all'altro, potremmo esserne privi.
Ruben Coen Cagli e IABO daranno vita presso il BAD Museum a delle installazioni/performance che avranno lo scopo di coinvolgere lo spettatore nella costruzione di rappresentazioni che consentano di vivere il presente con più sicurezza e con più consapevolezza.

Ruben Coen Cagli - Macchina per tracciare Macchina per tracciare è un progetto per un'installazione interattiva e una performance robotica che si propongono come nodi intermedi in una rete di riflessioni sulla traccia.
Ogni gesto, ogni azione che compiamo lascia delle tracce. Un'esistenza, la nostra, che indipendentemente dalla volontà modifica i posti e le cose, contribuendo alla memoria dei luoghi con numerosi tasselli disordinati, e con alcuni altri depositati sistematicamente.
Il progetto intende coinvolgere il visitatore in un esperimento che produca un richiamo dell'attenzione sulla propria fisicità a volte dimenticata. I movimenti delle persone vengono trasformati nell'installazione in tracce video, e da un robot in tracce fisiche su fogli di alluminio che possono essere acquistati in moduli da 30x30 cm.
Chi accorre al BAD Museum diventa parte integrante della sperimentazione che Ruben Coen Cagli sta realizzando in collaborazione col Robot Nursery Laboratory dell'Università di Napoli Federico II.

Ruben Coen Cagli - Nato nel 1979 a Napoli, Ruben Coen Cagli si laurea in fisica presso l'università Federico II, dove attualmente sta completando un dottorato di ricerca in fisica, studiando il processo creativo visivo con approccio cognitivista. Attivo da dieci anni come artista visivo, in passato ha realizzato illustrazioni, quadri, grafica animata, video installazioni. Dal 2004 porta avanti una sperimentazione volta a introdurre nella sua pratica artistica le idee e le tecniche delle scienze computazionali, dell'elettronica, della robotica e dell'interattvità. Nel 2006 i suoi progetti sono stati presentati al festival PixelACHE presso il museo Kiasma di Helsinki, al workshop CMCA presso il Goldsmiths College di Londra, e in rete su Rhizome.org artBase.
http://people.na.infn.it/~rcoen/portfolio2005/portfolio2005.html

IABO - Beni sottovalutati dalla società, I'Acqua Il progetto prevede l'acquisto, da parte di chi ne vorrà essere coinvolto, di una quantità d'acqua che sarà consegnata il 13 maggio 2050. L'acqua/opera sarà custodita dal BAD Museum in un bunker appositamente costruito. L'acquisto, e la consegna nel 2050, saranno certificati da un "attestato di proprietà/opera" di IABO. L'intento è quello di coinvolgere il partecipante ad una riflessione sull'importanza dell'acqua nella nostra vita, sulla necessità di conservarla per garantire una possibilità di vita nel futuro.
L'acqua sarà imbottigliata in una serie limitata di 400 bottiglie, che sarà possibile acquistare sui siti internet del BAD Museum e di NOTgallery o fisicamente presso le sedi dei due centri.
Il giorno dell'inaugurazione IABO si renderà disponibile alla firma degli attestati di proprietà e alla messa in funzione del bunker.
IABO - Sta terminando gli studi nel corso sperimentale Quartapittura all' Accademia di Belle Arti di Napoli. Nel 1994 inizia il suo percorso come writer, sperimentando nuove tecniche di comunicazione nell' ambiente urbano. Nel 2004 inaugura la sua prima personale Wild at heart, nello spazio LOL moda, arte e design a Roma. Intanto nel '97 vive a New York dove entra in contatto con artisti della scena underground. Arreda poi la stazione ferroviaria di Gianturco durante l' iniziativa Circumwriting della circumvesuviana. Ha partecipato a varie collettive. Ha fondato il CREIAstudio design per la pubblicità e la comunicazione visiva. Nel 2005 espone alla XII edizione della Biennale dei Giovani Artisti dell' Europa e del Mediterraneo a Napoli Castel Sant' Elmo. Ha realizzato il manifesto per la campagna sulla prevenzione della prostata organizzato dal ospedale Cardarelli e il Comune di Napoli.Dopo una serie di incursioni "illegali" nelle gallerie napoletane è stato individuato dalla NOTgallery, con la quale ha realizzato una mostra/evento: EN1 (Esprit Nouveau) la sua prima personale a Napoli, ed ha partecipato a fiere internazionali d'arte contemporanea tra cui e Arte fiera (Bologna) 2006 e MiArt (Milano).

Per diventare proprietario di una quantità d'acqua o di una traccia
Chi comprerà le bottiglie direttamente presso le sedi del BAD Museum o di NOTgallery, dovrà fornire i propri dati personali (nome, cognome, data di nascita e codice fiscale) e riceverà immediatamente l'attestato di proprietà. La quantità d'acqua desiderata potrà comunque essere acquistata per corrispondenza inviando i propri dati agli indirizzi e-mail del BAD Museum o di NOTgallery (info@bunkerart.org, info@notgallery.com) e l'attestato di proprietà verrà spedito in contrassegno. Il prezzo di ogni bottiglia è di 15 euro.
Chi avesse contribuito a lasciare le proprie tracce, potrà acquistarne un modulo di 30 x 30 cm direttamente al BAD Museum; per chi non potesse partecipare ma fosse comunque interessato ad acquistare uno o più moduli potrà prenotarli scrivendo ad uno dei due indirizzi e-mail.
Il prezzo di ogni modulo di traccia da 30x30 cm è di 15 euro.
I dati forniti saranno utilizzati nel rispetto assoluto della legge sulla privacy.

BAD travel
Per agevolare i visitatori che non volessero usare mezzi propri o pubblici, sarà disponibile un autobus per condurre i partecipanti da Napoli al BAD Museum.
Durante il viaggio saranno offerti musica e caramelle.
Il prezzo del viaggio di andata e ritorno è di 3 euro.
E' necessaria la prenotazione. Per informazioni su orari e luogo di partenza telefonare al numero 3346652854 o scrivere a info@bunkerart.org.


 


Segni di vita, Suggerimenti estetici per dare certezza alla propria esistenza
BAD museum - Via B.Croce 1, 80025, Casandrino (NA) - Italia
inaugurazione: giovedì 29 giugno 2006, dalle ore 20.00
catalogo: distribuito all'inaugurazione
durata: 29 giugno - 31 luglio, orario: su appuntamento
biglietti: ingresso libero
per informazioni al pubblico: Tel./fax +39 0815053621 - +39 3346652854
ufficio stampa BAD: press@bunkerart.org - Tel: +39 3402891098
info@bunkerart.org www.bunkerart.org




fino al 24.IX.2006
Lucio Fontana - Venezia / New York
Venezia, Peggy Guggenheim

Oli, lamiere, pietre preziose, vetri dipinti. E naturalmente i famosi tagli. Per descrivere le due città che più di tutte le altre lasciarono un segno nel suo immaginario: Venezia e New York. [leggi]

fino al 30.VI.2006
Giorgio de Chirico - L'enigma e la gloria
Catanzaro, Complesso del San Giovanni

de Chirico, per esempio. Dagli anni della Metafisica a quelli del secondo dopoguerra. Manichini, mobili nella valle, piazze enigmatiche e virtuosismi d'apres. E le influenze sulle generazioni successive... [leggi]

fino al 22.VII.2006
Paula Wilson
Milano, Suzy Shammah

Cos'è la Hanno Valley? La risposta è nel ciclo di lavori di Paula Wilson.Nel mondo incantato e ironico della giovane artista americana. Che sembra non saper scegliere tra le mille tecniche pittoriche. [leggi]

fino al 30.VI.2006
Rosell Meseguer
Roma, Change + Partner

Fotografie digitali su metallo e telo militare. E un video che completa il progetto, iniziato nel 1999. Sono i lavori esposti dall'artista spagnola alla sua prima personale in territorio italiano... [leggi]

fino al 24.VI.2006
Giovanni Frangi - View-master
Firenze, Poggiali e Forconi

Dall'iconografia classica degli di Samuel Butler a Jules Verne. Per passare attraverso l'opera capitale di Duchamp. I view-master di Frangi zampillano da molteplici ispirazioni... [leggi]

fino al 27.VI.2006
Patrizia Molinari - I luoghi, le origini
Senigallia (an), Rocca Roveresca

Forme fetali ritagliate nell'acqua. Fluorescenze marine e trasparenze che si declinano nel vetro. Stelle che cadono dal cielo per diventare percettibili nella loro vera essenza. [leggi]

19.06.2006

SERATE DI ARTE CONTEMPORANEA ALLA ROCCA SFORZESCA

22 e 29 giugno 2006 serate inaugurali di ad'a. 4 | ore 21-24 con una performance e installazioni | mostra promossa da provincia di bologna e comune di imola | a cura di Roberto Daolio | rocca sforzesca | imola

(fonte. www.exibart.com )


L'assessore alla cultura del Comune di Imola Valter Galavotti invita il 22 e il 29 giugno 2006 alle serate inaugurali di ad'a. 4, mostra dedicata alla ricerca artistica contemporanea curata da Roberto Daolio, che da quattro anni invita tra i più interessanti artisti italiani a rileggere l'architettura, la storia e il museo della Rocca Sforzesca, creando sempre nuove relazioni con il suo pubblico.
Vorrei un po' di arte contemporanea dicono gli oggetti di uso comune (un orinatoio, un barattolo, un neon, due lucidatrici, un biliardino) protagonisti della campagna promozionale ideata da Mannes Laffi alias [mu]design, parte integrante della rassegna. Gli oggetti rivendicano lo status di opera d'arte conferitogli da Duchamp, Warhol, Flavin, Koons, Cattelan, consapevoli di non poter essere più guardati allo stesso modo dopo l'intervento di questi grandi maestri di contemporaneità.
Così, certi della forza trasformatrice e rivitalizzante che l'arte contemporanea è in grado di imprimere agli oggetti, alle persone, ai luoghi, sono stati prodotti i lavori di otto artisti che rivoluzioneranno i percorsi e moltiplicheranno i punti di vista, per vivere in maniera diversa uno dei monumenti più belli della nostra città.

Maurizio Bolognini farà tracciare alle sue macchine programmate linee infinite sulle antiche mura; Michael Fliri con un'azione performativa e con un lavoro fotografico darà un'interpretazione contemporanea dell'idea di cavaliere; il gruppo romano dei Globalgroove installerà un lavoro audio-video sul tema della guerra; le armi "glamour" di Antonio Riello si insinueranno come virus nelle vetrine della collezione della Rocca; l'artista genovese Luca Vitone con i Canterini della Val Bisagno, nel luogo più inaccessibile della fortezza darà vita a una sorprendente performance che nell'abbinare musica popolare e architettura medievale, innescherà una diversa percezione di idea di tradizione. E poi la net art di cocacolascompany, le installazioni di grandi dimensioni di Michela Ravaglia e dell'artista croato, ma imolese di adozione, Petar Stanovic che utilizzando forme architettoniche proporrà un possibile dialogo tra culture.

Per chi vuole saperne di più, avere l'opportunità di conoscere meglio il lavoro degli artisti invitati, porre domande, potrà seguire le due visite guidate previste per il 13 luglio e il 7 settembre (ore 21), durante le quali Claudia Baroncini dei Musei Civici di Imola accompagnerà i visitatori alla scoperta di ad'a.
Un ringraziamento a coloro che affiancano il Comune di Imola nel sostegno di Ad'a: l'Assessorato alla Cultura della Provincia di Bologna che affianca i Musei Civici fin dalla nascita del progetto, dimostrando una preziosa attenzione alla contemporaneità e alla creatività giovanile; gli sponsor, Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, Cooperativa Sacmi di Imola e di Cir Ambiente, senza i quali Ad'a non sarebbe possibile.
 


ad'a. 4
Imola, Rocca Sforzesca
22 giugno 2006 e 29 giugno 2006 ore 21-24
La mostra rimarrà aperta fino al 10 settembre 2006
Venerdì 17-20. Sabato e domenica 16-20
Cura scientifica: Roberto Daolio
Progetto: Claudia Baroncini, Roberto Daolio, Mannes Laffi, Claudia Pedrini
Enti promotori: Provincia di Bologna, Assessorato alla Cultura, Invito in Provincia; Comune di Imola, Assessorato alla Cultura, Musei Civici
Con il contributo: Fondazione Cassa di Risparmio di Imola Cooperativa Sacmi, Imola; Cir Ambiente, Imola

Info:
Musei Civici di Imola
tel. 0542-602609
musei@comune.imola.bo.it
www.ada-areadazione.it


 

CAPITAL CULTURE
ENRICO MORSIANI . LINK

inaugurazione mercoledì 21 giugno | ore 19 | collettiva a cura di marco scotini | personale a cura di santa nastro | prometeogallery e spazio project | milano


Capital Culture è una mostra collettiva, parte di un progetto a lungo termine e in più tappe, che inizia il proprio percorso negli spazi di Prometeogallery a Milano. Capital Culture è il tentativo di costruire un atlante di immagini e situazioni sulla nozione di "capitale" in un tempo di transizione e globalizzazione come è quello attuale.
Se Sergej Ejzenstejn nel 1927 dopo Ottobre progetta una edizione cinematografica de Il Capitale di Karl Marx, Guy Debord nel '67 sostituisce più volte la parola "capitale" di Marx con quella di "spettacolo" attraverso la pratica del détournement. Una frase chiave de La società dello spettacolo recita: "Lo spettacolo non è un insieme di immagini, ma un rapporto sociale fra individui, mediato dalle immagini" dove nella frase de Il Capitale si leggeva: "Il capitale non è una cosa ma un rapporto sociale fra individui, mediato da cose". Non è un caso che lo stesso Debord finirà nel realizzare nel 1973 un adattamento cinematografico del suo libro più radicale.
Che significa porre un rapporto diretto tra produzione sociale e produzione di immagini? Tra produzione materiale e comunicazione linguistica? E' possibile verificare fianco a fianco crisi del paradigma della rappresentanza e crisi di quello della rappresentazione? Quali rapporti di scambio sono ora possibili tra ambito estetico e sfera del politico? Quale è l'apporto degli artisti attuali al generale incremento della domanda di democrazia? Ai dodici artisti presenti in Capital Culture, che provengono da varie latitudini e da esperienze diverse del fenomeno della globalizzazione - dall'America Latina all'Est europeo -, è stato chiesto di presentare un lavoro in risposta a questi interrogativi. Schizofrenia, economia, lavoro, informazione, cultura, storia e democrazia, sono alcuni dei temi che articoleranno il percorso espositivo della mostra, ma soprattutto il rapporto tra immaginazione politica e memoria collettiva sarà la piattaforma comune in questa occasione ai vari interventi che intendono confrontarsi sugli stessi problemi a partire dalle proprie diversità culturali. Se il modello capitalista su scala globale è il terreno che accomuna le differenti esperienze, la partecipazione in forma diversa al fenomeno e le diverse derivazioni locali aprono ancora uno spazio di confronto critico e di produzione di possibili pratiche alternative.
Se Ernesto Salmerón, attraverso una serie di cortometraggi, propone la storia nicaraguese recente alla luce dell'intervento americano nel processo di formazione e sparizione del movimento rivoluzionario nicaraguese, le foto di Maxim Karakulov sono un interrogativo senza risposta sulla fine dell'idea comunitaria e collettiva in Russia. Così il rapporto tra memoria e desiderio nei pazienti di psichiatria in Javier Téllez, la cancellazione della memoria storica per eccesso di informazione delle masse urbane del Salvador in Ronald Morán o l'archivio sulle tattiche militari americane di Ian Tweedy sono alcuni esempi della serie di riflessioni aperte dagli artisti sulla trasformazione del capitalismo precedente nell'attuale mercato transnazionale e globale.

La Prometeogallery di Milano presenta, nello spazio Project, la mostra Link di Enrico Morsiani, a cura di Santa Nastro. Il progetto si articola in due fasi. La prima prevede l'installazione sulle pareti della project di 3 lavori in cera intitolati Link, da cui partono altrettanti fili ingrassati,che percorrono lo spazio della galleria fino alla porta d'ingresso, per poi uscire nei paraggi circostanti, con la precisa volontà di stabilire, con delle vere e proprie "esche", un collegamento fisico tra mondo esterno e gli spazi interni della galleria. E quindi con lo stesso microcosmo dell'arte.Ma non solo. I fili creano una sorta di decelerazione tra la cultura contemporanea, fatta di numerose immagini e fatti che scorrono sulle vite umane ad una velocità impressionante, e lo stato d'introspezione che appartiene ad ognuno di noi, rappresentato dal cerchio di opere in cera, e dallo stato di galleggiamento - in cui si muoveranno gli spettatori - che esso va a creare.
La seconda fase del progetto (The Maori Masks-the farest culture), è rappresentata da tre pannelli in legno bianco che recano fotografie relative alla cultura maori che è la cultura geograficamente più lontana sul planisfero mondiale dal luogo in cui vive l'artista (Imola, Occidente Periferico). Le foto sono state scaricate velocemente da internet e una volta montate su cornici Ikea sono state installate su i tre pannelli che dotati di ruote e maniglie, verranno installati in spazi pubblici limitrofi alla galleria (il bar, il ristorante, lo studio di Italo Zuffi). L'organicità del progetto è fedele alla ricerca di Enrico Morsiani che trova nella degenerazione della condizione periferica e "decentrata" il suo punto di forza.


 


CAPITAL CULTURE
Artisti: A-1 53167 (GCA), Wilbert Carmona (NIC), Gianluca Codeghini (I), Valery Chtak (RUS), El Perro (E), Daniele Galliano (I), Maxim Karakulov (RUS), Ronald Morán (ES), Ciprian Muresan (RO), Ernesto Salmerón (NIC), Javier Téllez (YV), Ian Tweedy (USA).
ENRICO MORSIANI. LINK
Fino al 21 luglio 2006
Orario: da martedì a venerdì 11.30-19.30, sabato e lunedì su appuntamento
Prometeo Gallery e Spazio Project
Via Giovanni Ventura 3 (20134)
+39 0583471464 (fax), +39 0583394210 (tel)
ida.pisani@virgilio.it
web.prometeo-arte.it


 

18.06.2006  Recensione di Flavia Foradini su "Il Sole 24 ore" del 18.06.2006 di "Kuba", installazione di Kutlug Ataman nella nave Negrelli in navigazione sul Danubio (visitabile fino al 9 settembre 2006).

 E' il secondo fiume d'Europa per lunghezza e presto, non appena Romania e Bulgaria aderiranno all'Ue, nonostante i tasselli ancora mancanti di Croazia e Serbia sarà la più importante via d'acqua dell'Unione europea. Un fiume che è da secoli icona dello sviluppo storico, politico e culturale del nostro continente, e che oggi a colpi di vertici sovranazionali e di trattati si cerca faticosamente di restituire del tutto e senza vincoli alla navigazione.

Ma là dove politica ed economia ancora arrancano, di continuo frenate da distinguo e particolarismi, la cultura riafferma la propria vocazione a una produzione e a una diffusione incuranti di barriere e confini. E mentre ancora il traffico commerciale è un percorso a ostacoli tra mine, ripicche e ponti inadeguati al grande traffico, una vecchia nave da carico italiana sta risalendo pacifica la corrente per oltre 1500 km alla volta di Vienna, anticipando la ricomposizione del dialogo tra nord e sud.

E' la <<Negrelli>>, e la sua nostranità già si esaurisce nel nome e nel caso che l'ha fatta prescegliere, perché il suo carico è turco e non finalizzato alla vendita bensì alla contemplazione, alla riflessione, allo studio, visto che non di merce qualunque si tratta, bensì di Kuba, l'installazione di Kutlug Ataman, nata grazie alla collaborazione di importanti istituzioni artistiche internazionali e già premiata dal Carnegie Prize: 40 videostazioni ce raccontano del desolato quartiere di Kuba a Istanbul, abitato perlopiù da curdi ben al di sotto della soglia di povertà. Una massa di derelitti spesso oltre il limite della legalità, con analogie possibili in qualunque grande città del mondo.

Organizzato da Francesca von Habsburg e dal suo centro per le arti contemporanee Tba21  (  www.tba21.org  ),  e sostenuto dalla cancelleria austriaca nell'ambito del semestre di presidenza dell'Unione europea, il viaggio porta la <<Negrelli>> a risalire il fiume (i recenti nubifragi hanno costretto a trasferire l'inizio del viaggio dalla foce in Romania alla Bulgaria) e ad attraccare in diverse località che han fatto storia: Ruscuk, patria di Elias Canetti, Novi Sad, Vukovar, Budapest, Bratislava e Vienna, dove approderà il 21 giugno dando il via a una mostra collettiva al Nestroy Hof fino al 9 settembre. Non è infatti solo Ataman a essere il fulcro del viaggio: per ogni tappa un artista locale ha creato un proprio contrappunto, un'opera per dialogare con Kuba sul tema delle minoranze, al di là di sustrati e lingue diverse. Il rumeno Matei Bejenaru ha sviluppato una sorta di manuale di viaggio, non tuttavia per turisti occidentali in cerca di avventura, bensì per immigrati clandestini, fotografando una drammatica realtà che anche in Romania è parte integrante del tessuto sociale ed economico.

Nella casa natale di Canetti, il bulgaro Nedko Solakov ha costruito un bar come ironico punto di incontro di 500 anni di occupazione del suo Paese. Il serbo Zelimir Zilnik ha girato una "soap opera" danubiana con gente che vive sulle sue rive, per lo più Rom. A Vukovar, Renata Poljak ha montato un film che nella città ferita dalla guerra e ricostruita solo a metà, riflette sui rapporti tra enclave croate e serbi. Per il loro video sull'Ungheria, i magiari Laszlo Csaki e Szabolcs Palfi hanno scelto il disilluso sguardo di un cane, mentre a Bratislava sarà una scultura vivente di Anetta Mona Chisa e Lucia Tkacova ad accogliere la <<Negrelli>>, che giunta alla meta viennese si aprirà al montaggio cinematografico di Emanuel Danesch e David Rych sui Paesi attraversati dal viaggio. Chi vuole può chiedere un passaggio a bordo.

 

 
17.06.2006
FIRENZE 99% CONTEMPORANEA

inaugurazioni mercoledì 21 giugno | sedi vari | Firenze


(fonte: www.exibart.com )

In occasione della mostra Human Game. Vincitori e Vinti, che aprirà alla Stazione Leopolda di Firenze il prossimo 21 giugno come evento speciale legato alla 70esima edizione di Pitti Immagine Uomo, gli spazi dedicati all'arte contemporanea che operano nell'area fiorentina daranno vita, insieme alla Fondazione Pitti Discovery, all'iniziativa Firenze 99% Contemporanea. Un cartellone di inaugurazioni e mostre internazionali che arricchiranno ulteriormente il calendario degli eventi in città durante i giorni della moda e per tutto il mese di luglio.
Firenze 99% Contemporanea è una scelta strategica sulla città, è un progetto condiviso da molti operatori culturali che - coordinando per la prima volta date, orari, percorsi, obiettivi - vogliono affermare nei fatti come Firenze sia una città di produzione di contenuti e non una destinazione esclusivamente a disposizione del consumo turistico.
L'obiettivo di Firenze 99% Contemporanea è costruire un sistema costante di molteplici offerte e portare così alla luce un sorprendente numero di spazi e di soggetti che già oggi animano il tessuto della città, altrimenti conosciuta e valutata solo per la sua storia. Firenze 99% Contemporanea è un progetto aperto e in divenire, senza vincoli tematici o di categoria, tenuto insieme soltanto da un comune sentire verso la contemporaneità, la vivacità culturale, la qualità curatoriale.
Firenze 99% Contemporanea è un progetto di comunicazione e di promozione che si realizza concretamente in modo molto semplice: attraverso inviti, mappe, pubblicità e passaparola.

A oggi i partecipanti sono: Base, Biagiotti Progetto Arte, Brancolini Grimaldi Arte Contemporanea, Castello di Ama, Comune di Firenze/Assessorato alla Cultura/Firenzestate, Comune di Firenze/Assessorato alla Cultura/Archivio Giovani Artisti/Galleria SESV, Comune di Scandicci/Associazione Arte Continua, Daniele Ugolini Contemporary, Galleria Alessandro Bagnai, Galleria Continua, Gallery Art Hotel, Fondazione Pitti Discovery, Fondazione Studio Marangoni, Fondazione Targetti, Galleria Poggiali e Forconi, La Corte Arte Contemporanea, Museo Marino Marini, Sergio Tossi Arte Contemporanea, Spazio 2, Vianuova Arte Contemporanea.
Questi soggetti vogliono utilizzare il capitale di progetti e di energie, comunicative ma anche economiche, che le fiere legate alla moda fanno convergere sulla città per valorizzare sia le loro singole iniziative e sia soprattutto la loro comune spinta ad affermare un'identità contemporanea della città. Firenze destinazione del presente dunque, indispensabile alla sopravvivenza della sua stessa identità storica, perché tutta l'arte, di oggi come di ieri, è ed è stata sempre contemporanea.

Il progetto Firenze 99% Contemporanea viene realizzato grazie alla preziosa collaborazione della Provincia di Firenze.

 

Fondazione Pitti Discovery press office
Francesca Tacconi
tel. + 39 055 3693251/211
tacconi@pittimmagine.com
discovery@pittimmagine.com

 

16.06.2006
ARTE AL CENTRO di una Trasformazione Sociale Responsabile 2006
IL GIOCO

rassegna 23-24-25 giugno 2006 | mostre fino al 12 novembre | cittadellarte - fondazione pistoletto | biella

(fonte: www.exibart.com  )


Sin dall'alba della civiltà gli esseri umani hanno giocato, guidati dal proprio istinto di apprendimento. É attraverso la pratica del gioco, infatti, che l'uomo ha potuto, e può ancora oggi, esperire alcuni aspetti fondamentali della realtà sociale, che con il trascorrere dei secoli si sono fatti sempre più complessi. Cittadellarte dedica la IX edizione della propria rassegna annuale Arte al Centro di una Trasformazione Sociale Responsabile proprio al gioco, presentando progetti di artisti e di gruppi internazionali che utilizzano l'attività ludica come strumento di indagine, di comunicazione e di intervento nei vari campi della sfera sociale. All'interno di un'architettura fisica e virtuale, rappresentata dall'opera Porte Uffizi di Michelangelo Pistoletto, l'invito per i visitatori è quello di entrare in una dimensione diversa, strutturata secondo diverse regole del gioco, con cui si vuole dare una lettura critica della realtà e comunicare esperienze concrete di trasformazione sociale.
Nel 2002, a Torino, Michelangelo Pistoletto è direttore artistico di una manifestazione da lui stesso intitolata: Big Social Game in cui l'arte si mette in gioco, fornendo nuove suggestioni e interpretazioni per i problemi della società contemporanea.
Facendo tesoro di tale esperienza, Cittadellarte diventa quattro anni dopo il luogo in cui questa sfida impegnativa rivolta dall'arte alla società trova un laboratorio, una scuola, uno spazio di presentazione e di messa in moto. In mostra ci sarà anche uno spazio dedicato ai bambini, per attività didattiche e ludiche. La rassegna ospiterà anche un Festival internazionale musicale, Trialogo, dove il gioco si unisce alla musica nell'incontro di musicisti di culture e tradizioni diverse.

Opere e installazioni di Arte al Centro 2006: il Gioco
Integratore, di Emilio Fantin (Italia)
L'installazione è concepita come un dispositivo che "integra", come suggerisce il nome stesso, sogni e realtà. Sei persone saranno invitate a prendere posto all'interno, disposte in modo da risultare invisibili l'una all'altra. Esse avranno la possibilità di parlare tra di loro, ma le voci saranno alterate da uno speciale dispositivo acustico. In questo modo sei individualità avranno occasione di incontrarsi, conoscersi e scambiarsi input di varia natura, ma senza potersi concentrare sull'aspetto percettivo e sulla visibilità dell'altro. All'interno dell'installazione vi saranno due momenti conversativi: uno al mattino, quando ognuno racconterà ciò che ricorda della notte e come i sogni siano entrati in relazione con la realtà diurna del giorno prima; l'altro alla sera, con il racconto di come le immagini notturne abbiano condizionato la giornata.
Europoly, di Dejan Kaludjerović (Serbia)
"Ho trovato una similitudine tra le regole del gioco in scatola del Monopoli, che servono a ottenere il monopolio su qualcuno o qualcosa, e quelle dell'Unione Europea per potervi accedere. Ho trasformato un gioco riconoscibile in un labirinto i cui percorsi e sbocchi non sono mai dati per certi. Nel gioco ho riprodotto le professioni, diverse per prestigio e utilità sociale, praticate dai cittadini non europei all'interno dei paesi dell'Unione Europea. Obiettivo del gioco è ottenere la cittadinanza europea: la possibile vittoria o sconfitta è determinata in larga misura dalla fortuna" (D. Kaludjierović).
Boccia-MI, di Beatrice Catanzaro (Italia) in collaborazione con Michele Fontana
Intervento di arte pubblica focalizzato sul ruolo pubblico dello spazio, inteso come luogo dell'incontro, dello scambio, del confronto di opinioni ed esperienze: si tratta di un'importante funzione, a cui la città stessa ha saputo rispondere per tanto tempo, ma che la metropoli contemporanea non sa più soddisfare. Il gioco delle "bocce", in questo senso, è un pretesto, in quanto rappresenta un dispositivo di aggregazione per creare uno spazio di relazioni umane.
8 x 5 x 363 + 1, di Raphaelle De Groot (Canada)
Da novembre 2003 ad aprile 2004, all'interno del Lanificio Cerruti di Biella, Raphaëlle de Groot ha condotto il suo progetto coinvolgendo operaie ed operai della fabbrica in un processo artistico molto aperto. L'artista ha elaborato, insieme con i dipendenti del lanificio, le regole di un "mettersi in gioco", nel quale creatività e valore della persona sono stati posti al centro dell'attenzione, e quindi del processo produttivo dell'azienda.
Distributive Justice, di Andreja Kuluncic (Serbia/Croazia)
Il progetto è una divulgazione mirata delle teorie della "giustizia distributiva", mediante una serie di risorse informative e, soprattutto, di alcuni giochi interattivi sul web che consentono di scegliere, attraverso domande basate sul modello di distribuzione dei poteri e delle merci, la propria società ideale. Attraverso il gioco, fruibile in diverse lingue (croato, tedesco, inglese e italiano), ogni giocatore crea il suo personale modello di distribuzione ed è immediatamente messo a confronto con le conseguenze delle proprie scelte.
Commonopoly, di Big Hope [Miklòs Erhardt (Ungheria), Dominic Hislop (Scozia), Elske Rosenfeld (Germania)]
Diversamente dal gioco del Monopoli, a cui si ispira, Commonopoly suggerisce un modello di sistema in cui le risorse sono condivise e tutti ne sono ugualmente responsabili: una forma di economia alternativa al modello capitalistico basata su concetti di condivisione, regalo, scambio, collaborazione, solidarietà, sostenibilità e mutua fiducia. Il progetto stesso prevede una piattaforma di creatività condivisa, poiché il gioco si genera e si integra grazie ai contenuti che di volta in volta i giocatori apportano.
Logicaland, di Michael Aschauer (Austria), Maia Gusberti (Svizzera), Sepp Deinhofer (Austria), Nik Thoenen (Svizzera)
Progetto di net-art sviluppato da un team di 4 persone, Logicaland è un programma di simulazione globale che può essere controllato da una comunità illimitata di partecipanti che, contrariamente a quanto avviene nei centri di ricerca scientifici, intervengono in una sperimentazione pubblica. Può essere definito un gioco di simulazione che attraverso il web permette a chiunque in qualunque parte del mondo di contribuire con il proprio apporto ad influenzare la situazione globale, mettendo in questo modo in evidenza come i processi economici, politici, ambientali e demografici del mondo intero siano strettamente connessi e interdipendenti.

In esposizione anche:
Opere di Pistoletto, sono esposte opere di Michelangelo Pistoletto che segnano le tappe fondamentali del suo percorso artistico e che costituiscono la base su cui si fonda Cittadellarte.
Collezione Arte Povera, opere di: Giovanni Anselmo - Luciano Fabro - Mario Merz - Giulio Paolini - Giuseppe Penone - Gianni Piacentino - Salvo - Gilberto Zorio.
Tendopoli informatica, opere di c a l c - Peter Kogler - Joseph Kosuth - Peter Lutje - Michelangelo Pistoletto - Stephan Potengowski - Juan E. Sandoval - Ettore Spalletti.
Geografie della Trasformazione, con l'opera "Porte-Uffizi" (Michelangelo Pistoletto, c a l c -Teresa Alonso, tOmi scheiderbauer- & Cittadellarte, 2003).
Letterature di Svolta - living library, un progetto nell'ambito di Torino Capitale Mondiale del Libro con Roma (aprile 2006 - aprile 2007), con installazioni di Charlie Jeffery.
Tavolo Mediterraneo - Love Difference - meeting place.
installazioni-gioco: calcetto - Love Difference (Diego Paccagnella), ping pong - Segno Arte (Michelangelo Pistoletto).
Terzo Paradiso, mostra laboratori dell'Ufficio Educazione di Cittadellarte, in collaborazione con il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli e CiAl - Consorzio Nazionale per il Recuperoe il Riciclo Imballaggi Alluminio. Realizzati nell'ambito di Festivaletteratura (Mantova, 9/11 settembre 2005), all'interno di Exposcuola Salone Internazionale del confronto tra le proposte formative dell'Europa e del Mediterraneo (Salerno, 9/12 novembre 2005) e in occasione del ReMida Day (Villa Manin di Passariano, Codroipo (UD), 20/21 maggio 2006). Con i Laboratori sul riciclo dell'alluminio si è creato un contesto utile per avvicinare bambini, ragazzi, famiglie, all'idea del Terzo Paradiso, usando il tramite dell'arte e della sperimentazione creativa quale veicolo dell'importante messaggio di rispetto verso la natura e gli spazi urbani, insito nell'impianto teorico dell'intera opera/azione.
ABI -TANTI a cura di Anna Pironti, Resp. Capo Dipartimento Educazione Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea
Con ABI-TANTI (nati da un'idea di Manuela Corvino) il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea con la Scuola dell'infanzia Bay del quartiere multietnico di San Salvario, parte dal gioco per rimettere in gioco i concetti d'identità e differenza, l'incontro con l'alterità, lo strano in quanto straniero. Gli ABI-TANTI, realizzati su base lignea e rivestiti con infiniti materiali, colori, segni grafici, e alfabeti, nella dimensione orizzontale, a partire dalla terra, quindi, confluiscono in un grande gioco collettivo pensato per la piazza nuovamente intesa come luogo d'incontro di tutta la gente.
CRIMINAL MOUSE, un progetto di Emilia Patruno, realizzato dai detenuti di San Vittore
Criminal Mouse è un gioco in scatola nato nello storico carcere di San Vittore a Milano da un'idea di Emilia Patruno, giornalista e animatrice della redazione di detenuti del sito www.ildue.it, per mettersi nei panni dei carcerati e simulare il tortuoso percorso della vita reclusa: dal momento dell'arresto a quello della ritrovata libertà. Oltre ad essere un gioco, Criminal Mouse è anche un'operazione culturale di avvicinamento del mondo dei reclusi a quello dei liberi. Venerdì 23 giugno, in occasione dell'inaugurazione di Arte al Centro di una Trasformazione Sociale Responsabile 2006, il pubblico potrà giocare a Criminal Mouse; i partecipanti verranno suddivisi in gruppi di gioco comprendenti anche alcuni collaboratori che hanno lavorato alla realizzazione del gioco insieme con Emilia Patruno.

Eventi collaterali
MUSICA
TRIALOGO - festival musicale internazionale diretto da Yuval Avital

Il gioco delle note nell'incontro tra musicisti di varie culture e tradizioni. Il festival si apre il 24 giugno con un concerto di Piris Eliyhau (Tar) e Mark Eliyahu ( Saz, Kamanche) e Yuval Avital (chitarra). Cinque appuntamenti con artisti di Paesi e tradizioni diverse che si intrecciano (Daghestan, Cina, Giappone, Italia, Iran, Israele, Palestina, Sudafrica).
Bugella Glocal Music Factory - rassegna musicale di gruppi rock biellesi: Bombarancio, Sistema 12Male, Space Alcoholic Whales, The Helene's Mate, The Wonkies, Ubik).
CINEMA - Il gioco del potere
Nell'ambito di Arte al Centro di una Trasformazione Sociale Responsabile 2006: Il Gioco è in programma una rassegna cinematografica intitolata Cinema di Svolta - Il gioco del potere, dal 15 giugno al 14 settembre 2006 (a cura di Giuseppe Gariazzo, Grazia Paganelli, Gigi Piana). La settima arte sarà ancora una volta protagonista nell'illustrare tematiche complesse e fornire spunti di riflessione per il pubblico di Cittadellarte, attraverso le proiezioni, ma anche grazie alla voce stessa di alcuni protagonisti: tra gli altri, incontreranno il pubblico i registi Yervant Gianikian, Angela Ricci Lucchi e Amos Gitai, il direttore del Museo Nazionale del Cinema di Torino Alberto Barbera e la critica Daniela Turco.



 


Arte al Centro di una Trasformazione Sociale Responsabile 2006: il gioco
IX edizione della rassegna di mostre, di appuntamenti con il cinema, la gastronomia, la letteratura, la musica e di altri eventi integrati
Cittadellarte-Fondazione Pistoletto
Biella (Italia), via Serralunga 27
23-24-25 giugno 2006
artisti: Emilio Fantin, Beatrice Catanzaro, Dejan Kaludjerović, Raphaelle De Groot, Andreja Kuluncic, Big Hope, Michael Aschauer, Maia Gusberti, Sepp Deinhofer, Nik Thoenen e altri.
durata mostre: fino al 12 novembre 2006
ORARI: giovedì 16-21 (in connessione con la rassegna Cinema di Svolta); venerdì 16-20; sabato e domenica 11-20; altri giorni: visite su appuntamento o in occasione di aperture straordinarie. Chiusura settimanale: lunedì
Ingresso gratuito
É inoltre aperta al pubblico la cafeteria-glocal restaurant di Cittadellarte (per info e prenotazioni tel +39 015 0991466 - fax +39 0152522540 - cafeteria@cittadellarte.it )
Partner istituzionali: Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Piemonte, Fondazione-Crt, Compagnia di San Paolo
Info:
Ufficio Stampa Cittadellarte (Francesca Fossati, Fabrizio Stoppa)
tel +39 015 28400
fax: +39 015 2522540
Il programma completo della manifestazione è scaricabile dal sito www.cittadellarte.it/artealcentro2006



 

 

14.06.2006

(fonte: www.exibart.com )


BASEL UNLIMITED
Torna, puntuale come ogni anno, la regina indiscussa delle fiere d'arte. Apre oggi in Svizzera Art Basel, che con Liste, Volta e Balelatina forma un poker di eventi a dir poco succulento. 300 gallerie da ogni angolo del pianeta, la consueta sezione unlimited per le opere extralarge e un calendario fitto di incontri, conferenze, proiezioni. Una panoramica di quello che ci aspetta nella settimana più calda dell'art-system europeo e internazionale... [leggi]

fino al 27.X.2006
Raffaello. Da Firenze a Roma
Roma, Galleria Borghese

Non una monografia su Raffaello, ma uno spot su un lustro fondamentale. Cinque anni in cui avvengono molte svolte, concettuali e stilistiche. Mentre l'urbinate si trasferisce da Firenze a Roma... [leggi]

fino al 3.IX.2006
Peter Friedl
Barcellona, MACBA

Nuovi generi e superamento della vecchia politica d'identità. Come cambiare la collettività, smontandone e rimontandone i modelli. Friedl ci mostra da dove viene, per lasciar intuire dove vuole andare... [leggi]

fino al 12.VII.2006
Diana Scheunemann
Bologna, Nt Art Gallery

Corpi che giocano, carne che riflette instancabili attimi di vita, esistenze spinte al limite. Lo spazio in cui la Scheunemann getta il suo sguardo trattiene in sé sapori proibiti. Ma mai volgari. Frammenti rubati... [leggi]

fino al 22.VII.2006
Brigitte Brand
Pordenone, Galleria Sagittaria

Templi e rovine. Luoghi sacri dell'India. Nudi, spogliati dalla massa brulicante di uomini la cui unica presenza è quella, quasi mimetica, dei giornali. Che sostituiscono la tela con una complessa trama di notizie. [leggi]

didattica consuntivi
Nel segno del colore: per una didattica a più tinte

Una tavola rotonda. Per un confronto tra educatori, psicologi, esperti di letteratura per ragazzi e atelieristi. Idee e testimonianze sul tema del colore. Per mostrare le infinite tinte della didattica dell'arte. [leggi]

fino al 30.VI.2006
Rita Pedullà - Animali
San Gimignano (si), L'Albero Celeste

Si può essere controcorrente senza provocare e shockare. Lo dimostra Rita Pedullà attraverso una serie di tele che rimandano allo stile figurativo del passato. Da Matisse a Modigliani... [leggi]

fino al 30.VI.2006
Francesco Spampinato
Bologna, Galleria Marabini

Scienza e filosofia. E un allestimento che sembra un miraggio estetico. Ma soprattutto una forte sensazione di ottimismo, vitalità e movimento. Che non fa mai male. [leggi]

 

14.06.2006

AZIONE conCRETA

inaugurazione sabato 17 giugno 2006 | ore 18 | techne contemporanea galleria d'arte | montelupo f.no (fi)

(fonte: www.exibart.com  )


Sabato 17 giugno, in concomitanza con l'apertura ufficiale della Festa Internazionale della Ceramica di Montelupo, viene inaugurata Azione conCreta, una mostra dedicata a due artisti giovani, ma già conosciuti fra gli appassionati di ceramica contemporanea. Techne Contemporanea Galleria d'Arte presenta, infatti, i lavori di Nicola Boccini e Lorenzo Giusto Acquaviva con una esposizione che durerà fino al 10 settembre 2006. Il lavoro dei due artisti viene presentato dal critico Luciano Marziano, il cui contributo è pubblicato nel catalogo della mostra.

Dopo una formazione classica, sia da ceramista che da pittore, Nicola Boccini arricchisce la sua proposta artistica con opere di assoluto valore sperimentale e innovativo. La sua ricerca parte dalla conoscenza approfondita di tutte le tecniche di lavorazione dell'argilla e vira verso una personalissima reinterpretazione di esse. Tuttavia il suo percorso creativo, che si concentra sulla sfida tecnica (quasi per sondare il limite al quale la materia può giungere) non è puro virtuosismo; ma, sulle orme degli alchimisti rinascimentali, permea la materia e raggiunge l'essenza. Le sue opere sono FormAzioni ovvero azioni sulla forma: Boccini interviene sulle tradizionali forme a piatto come i pittori gestuali intervengono sulla tela. Anche qui la casualità del gesto è calcolata tanto che le sue opere sono piene di equilibrio e armonia. La gestualità consiste nel fiondare piccole sfere di argilla morbida ricche di ossidi sulla superficie ancora molle e cedevole del piatto. Le palline, schiantandosi, formano i crateri che movimentano la superficie già modellata dell'opera. La successiva cottura rende ancora più chiaro il pensiero e l'espressione artistica: qua e là affiorano brandelli di terracotta non smaltata, sebbene l'opera risplenda per la magia dei riflessi metallici. In qualche caso la calcolata casualità viene arginata con un intervento più invasivo dell'artista che graffia la superficie burrosa centrale del piatto.
Lorenzo Giusto Acquaviva non lascia spazio alla casualità, ma preferisce tormentare la materia tirandola e incidendola. Le sue forme, ancora una volta tradizionali vasi o catini o piatti, perdono il loro aspetto definito per diventare oggetti informali e astratti caratterizzati da un violento espressionismo.
Per far emergere tutta la sua esuberanza, Giusto Acquaviva affonda le mani nell'argilla morbida, lasciando traccia profonda del percorso delle dita. La materia in eccesso viene tirata in alto in fiammeggianti punte e talora le forme si svuotano fino a lasciare vere e proprie lacerazioni. Non sempre l'intervento è così violento, talvolta Giusto Acquaviva procede per via di mettere: movimenta la superficie pizzicata, aggiungendo anelli irregolari o componendo frammenti di opere rotte.
L'impatto emotivo che raggiunge modellando l'argilla, lo ottiene anche accostando materiali industriali (lastre di piombo, parti di forno, stecche in refrattario, plexiglass) alla preziosità degli smalti rosso, oro e platino, cotti a temperature altissime e per questo sgranati in tessere irregolari. Sono proprio gli smalti opulenti la cifra caratteristica delle sue opere, dove la violenza materica, invece di dissolversi, si accentua per effetto della luce riflessa sulla superficie irregolare e brillante.


Azione conCreta. Nicola Boccini e Lorenzo Giusto Acquaviva
Orario di apertura: dal 17 al 25 giugno dalle 18 alle 24 (Festa Internazionale della Ceramica di Montelupo); dal 26 giugno al 10 settembre martedì - venerdì dalle 16 alle 19. Su appuntamento è possibile visitare la galleria anche in altri orari.
Giorni di chiusura: lunedì e domenica; chiusura per ferie dal 12 al 21 agosto 2006.

Techne Contemporanea Galleria d'Arte
Via Roma 54 - 50056 Montelupo F.no (FI)
Responsabili: Elena Nesti e Roberta Doveri
Per informazioni: telefonare allo 0571542181 o 3356380194
info@techneservizi.com
www.techneservizi.com



 

13.06.2006

(  fonte: www.exibart.com  )


fino al 27.VIII.2006
Sette scene di nuova pittura germanica
Bolzano, Museion

Ecco la nuova pittura germanica, quella contesa ad ogni asta, fiera o biennale. Una mostra prova a spiegare cos'hanno di speciale i tedeschi. Ma per favore, non chiamatela solo Leipzig School... [leggi]

fino al 20.IX.2006
La leggerezza della scultura
Torino, Parco della Tesoriera e Piazza Peyron

Due sedi, anzi tre. Dalla dimensione monumentale di un parco settecentesco a quella di quartiere. Installazioni di arte urbana e sculture di impianto tradizionale... [leggi]

fino all'1.VII.2006
Matthias Hoch
Roma, Studio Pino Casagrande

Interni ed esterni di palazzi, metropolitane, parcheggi, scale antincendio. Immagini scattate in mezza Europa che sembrano quadri iperrealisti. Reportage metropolitani? Non proprio. Dentro l'immagine, c'è dell'altro. [leggi]

fino al 18.VI.2006
Lieve
Faenza (ra), Museo Carlo Zauli

Bambolette accecate, schiacciate e intrappolate. Pallini che rimbalzano e rilasciano note musicali. Bandierine e festoni appesi alle pareti. Una mostre leggera, vediamo però in che senso. [leggi]

fino al 25.VI.2006
Enrico Vezzi - Le Relazioni Sublimi
Milano, Galleria Antonio Battaglia

Riflessioni sul concetto di relazione. Senza l'uso della performance o dell'arte multimediale. I 18 lavori di un giovane artista che vuole confrontarsi col suo pubblico... [leggi]

fino al 30.VI.2006
Hwang Young-Sung
Napoli, Palazzo Crispi

All'interno di matrici a maglia quadrata, come variopinti tetris, stanno decine di icone diverse. Coloratissime, echeggiano sapori medievali. A volte avanguardisti, altre volte neoprimitivisti... [leggi]

 

12.06.2006
THE GRAMMAR OF PHOTOGRAPHY

inaugurazione 15 giugno 2006 | a cura di filippo maggia | fondazione bevilacqua la masa | galleria piazza san marco | palazzetto tito, dorsoduro | venezia

(fonte: www.exibart.com )


La Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia è lieta di annunciare la prima importante mostra retrospettiva in Italia del fotografo tedesco Thomas Ruff. La rassegna è curata da Filippo Maggia, responsabile per la Fotografia della Fondazione Bevilacqua La Masa. La duplice esposizione avrà luogo nelle due sedi della Fondazione, la galleria di piazza San Marco e lo spazio espositivo di Palazzetto Tito.
La mostra si presenta come il primo importante appuntamento con una visione complessiva del lavoro di Ruff e si propone, come già quella di Philip Lorca di Corcia e la retrospettiva che verrà allestita nel 2007 su Yasumasa Morimura, come ulteriore dimostrazione dell'interesse che la Fondazione Bevilacqua La Masa sta sviluppando per il linguaggio fotografico.
La retrospettiva comprende una sostanziosa selezione di opere tratte dalle sue più celebri serie, fra cui i "Portraits" in piccolo e grande formato, con la variante dei "Blue Eyes", i notturni verdi da "Nights", i cieli stellati di "Stars" , i più recenti "Nudes" e "Machines", fino agli utlimi JPG presentati alla 51ma Biennale di Venezia. Tra opere in piccolo, medio e grande formato sono previste a Venezia circa 120 opere.

Noto al grande pubblico fin dalla metà degli anni Ottanta per i grandi ritratti di studenti suoi coetanei, l'artista tedesco è da sempre fine sperimentatore del mezzo fotografico e delle sue numerose possibili declinazioni. Ruff si distingue da altri fotografi tedeschi della sua generazione - sovente accomunati sotto la dicitura "Scuola di Dusseldorf" - proprio per la sua capacità e determinazione nel cambiare metodo e approccio al linguaggio fotografico: sono i suoi soggetti a determinare nuove indagini e inaspettate soluzioni stilistiche.
Partendo infatti dal presupposto che la fotografia sia in grado di catturare solamente la superficie delle cose, "l'autenticità di una realtà prestabilita e manipolata", Ruff volge tutto il suo interesse alla costruzione dell'immagine ed alla sua manipolazione durante i processi di stampa. Ne è riprova la sua predilezione per il colore a scapito del bianco e nero asciutto, caratteristica che cambia completamente la tradizione della fotografia documentaristica.

The Grammar of Photography è il titolo non casuale della retrospettiva a lui dedicata. Si tratta di una selezione di 120 lavori che tracciano un percorso pressoché completo della sua produzione, dalla metà degli anni Ottanta sino ad oggi. Una vera e propria "grammatica" della fotografia ove, capitolo dopo capitolo, Ruff si esercita in sperimentazioni linguistiche che provano a rileggere, ogni volta attualizzandolo e contestualizzandolo, il codice fotografico. In mostra compare infatti una serie di immagini "stereo" e di ritratti "ritoccati" realizzati secondo la tecnica in uso a metà Ottocento. Un percorso che parte quindi dai primi e innovativi ritratti - primi piani dei compagni di accademia, dopo qualche anno esplosi nei grandi formati che lo hanno reso celebre in tutto il mondo - per proseguire con l'infinità dei cieli puntellati di stelle e delle notti spiate attraverso la metallica luce verde delle ottiche in uso ai militari, sino alle serie realizzate negli ultimi anni, in cui prepotentemente l'immagine tecnologica, con tutte le sue declinazioni, sfonda, dilatandolo, il campo fotografico tradizionale, per creare link decisamente sorprendenti. Nonostante ciò, Ruff guarda sempre ai fondamenti del linguaggio fotografico, riconducendo innanzitutto ad esso ogni nuovo ragionamento, teorico ancor prima che tecnologico. Così si spiegano la serie "Abstract" e ancor più l'incredibile e commovente lavoro dedicato alle "Macchine" in uso presso le tipografie, come del resto i "Nudi" scaricati dal web e "ridipinti" su pellicola. Quasi fosse una sorta di riassunto epocale, che parte dalla sua esperienza ma si confronta con il mondo intorno, l'ultima serie JPG - ampiamente rappresentata in mostra e nel catalogo - racchiude in sé molti degli elementi che hanno da sempre caratterizzato il lavoro di Ruff. Accanto alla bellezza misteriosa di lontani siti archeologici o al romanticismo languido di alcuni paesaggi campeggiano severe le immagini della Cecenia, vulcani che eruttano, frammenti drammatici dell'11 settembre newyorkese. Un nuovo modo, esasperato forse, di rileggere le tipologie del mondo senza mai scostarsi da quella tradizione e da quell'approccio tipici della grande fotografia tedesca, oggi senza alcun dubbio la maggior espressione esistente. Non deve stupire, allora, che dopo il breve interregno di Jeff Wall, l'Accademia di Dusseldorf abbia voluto Thomas Ruff per la cattedra appartenuta per decenni a Bernd Becher.



 


Thomas Ruff - The Grammar of Photography
Dal 16 giugno al 15 ottobre 2006
Ingresso: tutti i giorni, chiuso il martedì, 12.00-18.00; Intero 3 ?, Ridotto 2 ?
Catalogo Edizioni Nepente
Galleria di piazza San Marco, 71/c
Palazzetto Tito, Dorsoduro
Informazioni: Giorgia Gallina, Francesca Volpato, Ufficio stampa Fondazione Bevilacqua La Masa
press@bevilacqualamasa.it
Tel 0039.041.5207797
Dorsoduro 2826, 30123



 

 

11.06.2006

( fonte. www.exibart.com )


LA FOTOGRAFIA? E' DONNA
Giunta alla sua seconda edizione, la Biennale Internazionale della Fotografia di Brescia si presenta già come un appuntamento irrinunciabile. Una rassegna ricca e sfaccettata, che affronta tutti i generi dell'arte fotografica. Quest'anno i riflettori sono puntati su una visione del mondo squisitamente femminile. In un percorso tutto da gustare... [leggi]

fino al 17.IX.2006
Luigi Russolo
Rovereto, Mart

Dopo quasi ottant'anni Russolo torna a Rovereto. Nella casa dell'amico Depero. Tra pittura, musica e filosofia, la vita per l'arte di un futurista. Succede al Mart, sede d'elezione delle mostre sul movimento... [leggi]

fino al 16.IX.2006
Claudia Losi
Milano, Monica De Cardenas

L'atto del cucire come dialogo fra dimensione intima e mondo esterno. Spingendosi fino in Ecuador. Dove le donne ricamano balene che non hanno mai visto. Ma c'è anche un pesce preistorico.. [leggi]

fino al 14.VII.2006
Tattile_Duttile
Roma, V.M. 21

Dal pongo alla ceramica, dal gesso alla spugna sintetica. In tre, a mani nude o quasi. Tra camere dei giochi, bagnanti indoor e adulti incappucciati. Per festeggiare i (primi) due anni della galleria romana. [leggi]

fino al 30.VI.2006
Andisheh Avini
Torino, Galleria Alberto Peola

Radici persiane ripercorse attraverso una poetica della sottrazione. Il tema dell'assenza uniforma collages, tele e miniature, in cui il concetto di identità si perde tra Persia ed America. [leggi]

fino al 30.VI.2006
Kika Karadi - Veiled Painting
Napoli, 404 arte contemporanea

Una pittura fatta di stratificazioni. Di ombre e luci. Di spessori, consistenze e direzioni sempre differenti. Per assumere la forma di paesaggi astratti. In cui l'occhio dello spettatore segue vie infinite... [leggi]

 

5.06.2006

Recensione di Giuseppe Leo della mostra "Opera Austria" al Centro di Arte Contemporanea "Pecci" di Prato

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NASCE IN CALABRIA UN NUOVO CENTRO PER L'ARTE CONTEMPORANEA

Inaugurazione Sabato 24 giugno ore 17.00

 
MUSEO CIVICO D'ARTE CONTEMPORANEA SILVIO VIGLIATURO

inaugurazione sabato 24 giugno | ore 17.00 | museo civico d'arte contemporanea silvio vigliaturo | acri (cs)


Un maestoso palazzo del Settecento, trenta stanze, 3.000 metri quadrati di spazio espositivo: questi i numeri del Museo Civico d'Arte Contemporanea Silvio Vigliaturo, che il 24 giugno aprirà i battenti nelle sale del Palazzo Sanseverino Falcone, ad Acri (Cs). Ma sono anche le misure concrete di un coraggioso ed ambizioso progetto: quello di dare alla Calabria un grande spazio dedicato all'arte contemporanea.
Un museo con due anime: scrigno prezioso per le opere di Silvio Vigliaturo e spazio da cui volgere lo sguardo al contemporaneo. Il museo ospiterà la collezione di uno dei più importanti e creativi esponenti internazionali della vetro-fusione, e sarà anche centro espositivo e laboratorio per l'arte, oltre che luogo di incontro e scambio per pubblico, artisti e critici.
La spinta propulsiva del progetto è la dicotomia tra centro e periferia, ossia la consapevolezza di essere una periferia culturale e il desiderio di non perdere la propria identità. Nasce così ad Acri un punto di osservazione del tutto originale sull'arte contemporanea, con i piedi ben saldi sul margine e sul confine.
La grande opportunità politica e sociale che l'inaugurazione del museo rappresenta è quella di un appuntamento atteso ed emozionante, l'incontro senza precedenti tra la Calabria e la grande arte contemporanea, cominciando dalle opere di Silvio Vigliaturo per arrivare alle più moderne avanguardie.
L'amministrazione comunale e il sindaco di Acri Elio Coschignano, con il patrocinio e il contributo della Provincia di Cosenza, della Regione Calabria e della Regione Piemonte, e il contributo di enti privati, investe sul suo futuro, inseguendo la visione di un luogo che sappia non solo creare cultura, ma coinvolgere e crescere negli anni.
Il museo ospiterà in nove sale la collezione delle opere di Silvio Vigliaturo, cui si aggiungono tre sale dedicate rispettivamente all'esposizione temporanea delle opere più recenti realizzate dall'artista, alla direzione e al bookshop
Le duecentotrentasette opere donate al Museo da Vigliaturo, dal figlio Valerio, direttore artistico del museo, e dal suo curatore Adriano Berengo, della Berengo Fine Arts di Murano, rappresentano un patrimonio importante, ma sono anche un ritorno alla terra natia, cui Vigliaturo simbolicamente restituisce quei colori e quella intensità di cui è forse debitore anche ai paesaggi e alle sensazioni che questa terra regala.
Le opere donate - disegni, sculture e dipinti - sono l'esito di una selezione della produzione di Vigliaturo dal 1961 al 2004 e segnano le tappe fondamentali della sua ricerca artistica, dagli esordi sino alla più raffinata elaborazione della tecnica della vetro-fusione. Cuore del percorso espositivo sarà una grande installazione realizzata da Vigliaturo per l'occasione, dal titolo Battaglia fuori dalle mura, nella quale confluiscono alcune delle tematiche a lui più care e in cui l'abilità tecnica ed artigiana del maestro raggiunge il più alto livello.
Il Palazzo Sanseverino Falcone sarà quindi uno spazio per conservare e tramandare l'arte del vetro e per narrare una vicenda artistica iniziata proprio in Calabria ed approdata di recente alle Olimpiadi di Torino, dove Vigliaturo è stato l'artista scelto per rappresentare la Provincia di Torino di fronte al mondo.
Il coreografico cortile interno, il giardino e parte delle restanti diciotto sale del Palazzo Sanseverino Falcone, tra cui l'enorme Sala delle Colonne, dominata da un misterioso colonnato romanico di cui si ignora l'origine e la funzione, e le sale del piano nobile, che conservano gli unici affreschi ancora visibili, ospiteranno periodicamente mostre, incontri, workshop ed iniziative didattiche, dedicati all'arte contemporanea e alla lavorazione del vetro. Il programma cui la direzione del museo e le istituzioni stanno lavorando prevede appuntamenti importanti e grandi mostre, e verrà presentato nel dettaglio in occasione dell'inaugurazione. Si aprirà comunque nel maggio del 2007 con una mostra internazionale di scultura contemporanea, curata da Luca Beatrice. In tutte le iniziative che verranno intraprese un' attenzione particolare sarà riservata ai giovani: non solo un premio assegnato nell'ambito della mostra di scultura, ma l'intento di riuscire, a partire già dal 2007, a garantire almeno 3 borse di studio per giovani artisti, che riceveranno una somma di denaro e la possibilità di disporre di spazi e materiali di lavoro nella città di Acri.
Portare ad Acri, in Calabria e nel sud d'Italia l'arte contemporanea costituisce una sfida importante, accolta dalle istituzioni locali con disincanto, con la consapevolezza delle difficoltà e della fatica di combattere contro pregiudizi e scetticismo, ma anche con un grande entusiasmo, figlio dalla certezza che la Calabria abbia molto da dare e da ricevere.

La Calabria si sente già contemporanea...


 


Inaugurazione Sabato 24 giugno ore 17.00
Museo Civico d'Arte Contemporanea Silvio Vigliaturo
Piazza Falcone 1, Acri (Cs)
Tel (+39) 0984 953309
Orari (mar - ven 9.00-12.30, 15.00-19.30; sab - dom 9.00-22.00)
info@museovigliaturo.it
www.museovigliaturo.it



 

 

 

 

1.06.2006 Appuntamenti con l'arte (Fonte: Exibart.com )

 

 

fino al 27.X.2006
Giovanni Anselmo
Bologna, Galleria d'Arte Moderna

Una mostra coinvolgente, frutto di un progetto unitario e di un allestimento metodico, semplice e silenzioso. Pensato per l'occasione da Anselmo stesso. Alla ricerca dell'opera d'arte totale... [leggi]

fino al 9.IX.2006
Sergio Vega
Napoli, Umberto Di Marino

Tristi tropici. Ma non troppo. In un lungo excursus che ripercorre le tracce delle cronache seicentesche, l'artista latino americano è alla ricerca del suo personale "paradiso". [leggi]

fino al 18.VI.2006
Roberta Silva - Cover
Milano, Francesca Kaufmann

L'aria sigilla tempo e luce, come un contenitore a tenuta stagna. Un batterista invisibile, coperto dal buio, improvvisa seguendo le fluorescenze luminose delle proprie bacchette. Battiti, attacchi e riverberi... [leggi]

fino al 24.VI.2006
Mario Carbone
Roma, Sala 1

Unico comune denominatore per gli scatti di Mario Carbone? L'uomo. Storie sospese -fuori dal tempo- di un quotidiano difficile, rurale, rituale e genuino. Dall'India alla Cina. Passando per l'Italia... [leggi]

arteatro_dossier
6° F.I.S.Co/ Figura N°

Scatti sulla sesta edizione del Festival Internazionale dello Spettacolo Contemporaneo a cura di Xing. Performance e installazioni per fuoriuscite di genere che conducono un'indagine su figuralità. Ambiguità percettiva e sospensione temporale... [leggi]

fino al 16.VI.2006
Plinio Martelli - Golden Tattoo
Torino, 41 artecontemporanea

Draghi, elefanti ed intrecci di filo spinato. Martelli riutilizza il tatuaggio in veste metaforica. Così la luce si rapprende, dorata e preziosa, sulla pelle fotografata. A formare arazzi contemporanei... [leggi]

 
 
VIGNA D'ARTISTA
Un libro ad hoc per una vigna doc. A Forio d'Ischia, gli "angeli matti" delle cantine di Pietratorcia festeggiano il decennale tornando all'infanzia. Con saggi e sondaggi, e una serie di scatti firmati da Francesco Iodice... [leggi]

fino al 16.VII.2006
Ettore Spalletti
Roma, Villa Medici

Visioni poetiche sospese tra realtà e immaginazione nei suggestivi spazi di Villa Medici. Così Ettore Spalletti fa incontrare pittura e architettura. Disegnando paesaggi con il colore che si fa desiderio, materia e spirito... [leggi]

fino al 16.VII.2006
Adrian Paci - Raccontare
Modena, Galleria Civica

Il racconto come legante universale. L'abbandono come testimonianza delle proprie radici e la sofferenza dell'esilio come pena necessaria da sopportare. L'estetica si fonde alla politica... [leggi]

fino al 28.VII.2006
Sterling Ruby - Recombines
Milano, Galleria Emi Fontana

Prima personale italiana per il tedesco Sterling Ruby. Collage fotografici e sculture che parlano di controllo, corpo e individualità. Celebrando contrasti e affinità, materia e pensiero. [leggi]

fino al 18.VI.2006
D'oro e d'argento
Castel Goffredo (mn), Chiesa dei Disciplini

Giovanni Bellavite e gli argentieri mantovani del Settecento. Tra calici, incensieri e reliquiari. Per un viaggio alla scoperta delle sacre nozze. Tra ritualità e bellezza. [leggi]

fino al 7.VII.2006
Andrea Fogli - Isole
Bologna, Otto Gallery

Un alternanza di fasi ascensionali e metaforiche discese nell'Ade. Un viaggio in una terra di mezzo, in cui dimensioni tra loro antitetiche giungono infine ad una conciliazione... [leggi]

decibel_ascoltati
Bichi / Calika / Lapsed

Sonorità glitch, pop digitale, ibridazioni elettroacustiche. Queste le derive di alcune delle attuali novità discografiche. Melodie rarefatte ed intense tessiture ritmiche contrapposte allo strapotere della "loop music"... [leggi]
 
 



Dany Vescovi alla Galleria di Arte Moderna e Contemporanea di San Marino
 

PNEUMA

inaugurazione sabato 10 giugno | ore 18.30 | a cura di walter gasperoni | galleria d'arte moderna e contemporanea | repubblica di san marino


Sabato 10 giugno alle ore 18.30, la Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea della Repubblica di San Marino inaugura la personale dell'artista Dany Vescovi, dal titolo "Pneuma". Saranno esposte circa 30 opere recenti di medio e grande formato, alcune delle quali inedite e appositamente realizzate per l'occasione.
Le opere di Dany Vescovi conducono il fruitore verso un'attenta indagine intorno al labile confine che separa (o congiunge?) l'elemento artificiale e quello naturale, dunque ad interrogarsi sui fondamentali e contingenti problemi di natura etica che investono la nostra contemporaneità, esercitando, al contempo, un fascino che, al di là del coinvolgimento cromatico, induce a riflettere sul perché e sul futuro della pittura.
Renato Barilli, nel suo testo in catalogo, scrive "Sarebbe un grave errore prendere i dipinti di Dany Vescovi come l'espressione di un tenace e irrimediabile attaccamento a vecchi temi di natura, quali sono indubbiamente i fiori, celebrati nella lunga stagione dell'Impressionismo e derivati. Senza dubbio nelle sue opere egli non fa che girare attorno a gigli, calle, tulipani, orchidee, margherite, e chi più ne ha più ne metta, ma è assai dubbio che egli sorprenda tutto questo ben di Dio di specie floreale attraverso una visita dal fioraio, di quelli che magari si vantano della freschezza del prodotto esibito, dichiarandolo "appena colto". In realtà Vescovi si inoltra in serre protette, in laboratori artificiosi e asfittici dove i fiori vengono coltivati in modi innaturali, sottoponendoli a temperature sperimentali, a processi di irrigazione, fecondazione, nutrimento che escono dalle buone norme solite, e li fanno crescere oltre ogni limite, acquistare consistenze madreperlacee, o quasi ceramiche, o metalliche, in una trasmigrazione dal regno vegetale a quello delle sostanze di sintesi create dall'uomo".


 


Dany Vescovi. PNEUMA
Dal 10 giugno al 16 luglio 2006
Orario: martedì-venerdì 13.00-19.00
sabato-domenica 10.00-18.00. chiuso lunedì
Catalogo SKIRA con testi di Renato Barilli e Alberto Zanchetta
Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea della Repubblica di San Marino
Via Eugippo
museodistato@omniway.sm
Per informazioni:
tel. 0549.885414
fax 0549.882679


 

 
 

fino al 18.VI.2006
Christo e Jeanne-Claude
Lugano, Museo d'arte moderna

Tutta la storia della coppia più celebre del mondo dell'arte contemporanea: Christo e Jeanne-Claude. Ovvero gli impacchettatori. E la land art viaggia dal passato al presente. E dalla Senna al fiume Colorado... [leggi]

fino al 4.IX.2006
Jannis Kounellis
Napoli, MADRE

Terzo atto per il MADRE di Napoli. La mostra di Kounellis prende il via dove finisce l'Atto Secondo: la collezione del museo in cui compaiono Burri e Fontana, Klein e Twombly. É da qui che l'artista greco prende le mosse. [leggi]

fino al 1.VII.2006
Juan Céspedes
Torino, Galleria Maze

Un'unione di materiali e tecniche espressive diverse. Immagini, oggetti e installazioni. Un linguaggio immediato, dal ritmo sincopato e frenetico, che si affida alla contaminazione dei generi per esprimere un'arte al confine... [leggi]

fino al 16.VI.2006
Setting The Scene
Roma, sedi varie

Quattro artisti internazionali in una mostra in quattro atti. Due lavori commissionati, altri due in anteprima italiana. L'isolamento e la fragilità dell'individuo nella società tra memoria e contemporaneità... [leggi]

fino al 17.VI.2006
Yasumasa Morimura
Milano, Ca' di Fra'

Un'eco lontana del teatro kabuki. Travestimento e perdita di identità. Oggi come ieri gli uomini interpretano ruoli di donna. Ma il senso dello scambio di ruoli è mutato... [leggi]

fino al 7.VI.2006
Saint Clair Cemin
Milano, Galleria Curti Gambuzzi

Un artista brasiliano che vive tra Parigi e New York. Un linguaggio scultoreo intimo e complesso, frutto di tutte le suggestioni assimilate tra lunghi viaggi e brevi permanenze. La scultura surreale di Saint Clair Cemin... [leggi]

 
 


Antonio De Pascale e Michael Dumontier alla galleria Perugi di Padova
 
ANTONIO DE PASCALE. REAL TIME
MICHAEL DUMONTIER. MATCHES

inaugurazione sabato 10 giugno 2006 | ore 18.30 | perugi artecontemporanea | padova


La Perugi artecontemporanea chiude la stagione in corso con la personale di Antonio De Pascale.
Snack e telegiornali, quadri mutanti ed informazione visiva: Real Time è la nuova tappa del Grand Tour che De Pascale da qualche anno sta compiendo all'interno del mediascape, fra catastrofi linguistiche e calorie visive, nel paradosso quotidiano della realtà che irrompe nella surrealtà dello spettacolo diffuso.
L'artista preleva stereotipi ed iconografie dei prodotti di massa, contaminandoli con immagini intercettate dalla cronaca televisiva, fotogiornalistica e web, inducendone un livello percettivo critico che rivela l'implosione, il point break fra la pervasività dei media ed il peso della realtà. In mostra una serie di nuove opere pittoriche che riproducono l'involucro residuale di prodotti di largo consumo, contagiati dalla babele mediatica dell'informazione quotidiana che si fa maelstrom, buco nero nel quale tutto precipita, in viaggio non più verso l'ignoto ma verso il ripetersi dell'identico, dove tutto appare tanto familiare quanto inquietante e assurdo. La mostra è accompagnata da un testo critico di Marco Senaldi.

Nella project room, la Perugi presenta il primo "solo show" europeo di Michael Dumontier, artista canadese, proveniente dalla mitica Winnipeg, ormai arci nota fucina di talenti internazionali.
Dumontier, socio fondatore e attuale membro della leggendaria Royal Art Lodge (gli altri sono Marcel Dzama e Neil Farber), svela in questa personale la sua intima pura essenziale anima minimalista.
Come per magia ci troviamo in un mondo di cose piccine piccine, di oggetti banali/zzanti e di minuscoli segni che provengono dallo sconsolato scoppiettante e sgangherato quotidiano, per darci, a scelta, ansia, in/felicità, disperazione, noia .. o quello che ci pare. È come se le opere della Royal si prosciugassero d'incanto degli orpelli libertari, cinici e colorati per mostrarci solo la propria intrinseca e magica strutturale interiorità. È come se con una lente d'ingrandimento scrutassimo con attenzione solo particolari, non interessandoci all'intero, in una spasmodica e costante rincorsa a tutti i colori del nulla. È come se il linguaggio pop e fumettistico lasciasse per strada la sua prosopopea dinamitarda per riversarsi nella disperata, ripetitiva e indecifrabile banalità delle cose, alla Mamet prima maniera per intenderci. Il tutto in un continuo e perverso interrogarci sulla curiosa e misteriosa natura delle cose.
Dumontier presenta una serie di collages su carta preparata per l'occasione con un protagonista assoluto e indiscusso: il fiammifero.


 


Antonio De Pascale. Real Time
IN THE B SIDE ROOM:
Michael Dumontier. Matches
Fino al 10 settembre 2006
lunedì - sabato 15.00 - 18.00
PERUGI artecontemporanea
via Giordano Bruno 24 b
35124 Padova
PH. and F.: +39 049 8809.507
www.perugiartecontemporanea.com
perugiartecontemp@libero.it



 

 

E NACQUE SABAUDIA.
Città deserte, atmosfere sospese, architetture imponenti. Come nei quadri di de Chirico, anche negli scatti di Donata Pizzi il tempo si ferma. Nelle città italiane come nelle colonie libiche. E si riempie di storie. Una mostra all'Archivio Centrale dello Stato a Roma rievoca le architetture razionaliste e racconta luoghi della memoria... [leggi]

fino al 18.VI.2006
Andy Warhol - Supernova
Chicago, Museum of Contemporary Art

Il solito Warhol? Gigantografie pubblicitarie di zuppa e Coca cola? Bocche ridenti e carnose di Marilyn? Oppure un Warhol più drammatico? A Chicago si approfondisce il lato tragico... [leggi]

fino al 30.VII.2006
Dan Graham / Joseph Kosuth
Rivoli (to), Castello

Le nuove puntate di Concetto corpo e sogno al Castello di Rivoli. Il concettuale sconfina nella videoarte e nell'architettura con Graham, per poi tornare parola e linguaggio puro con Kosuth. To be continued. [leggi]

fino al 30.VI.2006
Walk-in
Firenze, Galleria Bagnai

Gomme da masticare che si indossano, case prive di gravità, camerette improbabili. Benvenuti nel poetico e candido paese delle meraviglie. C'era una volta la nuova Galleria Bagnai. [leggi]

fino al 7.VI.2006
Anila Rubiku
Venezia, Galleria Traghetto

Perdersi fa parte del viaggio. Per poi ritrovarsi all'improvviso e assimilare nuove culture. Perdersi a volte è la condizione necessaria del partire. Seguendo mappe senza nomi e punti cardinali certi... [leggi]

libri_saggi
Play 2.0
(rizzoli 2005)

Dopo 1.400 ore in una foresta virtuale, la disintossicazione è d'obbligo. Per la gioia del lettore che si interessa di giochi di ruolo, giochi elettronici e, perché no, letteratura. [leggi]

fino al 6.VI.2006
Luigi Christopher Veggetti Kanku
Milano, Stragapede & Perini

Da vicino frammenti e sovrapposizioni. Da lontano equilibri, corpi in stasi compatta. Un giovane artista che divide la tela tra la tecnica del collage e la pesantezza dermica dei colori ad olio... [leggi]

 
 

fino al 1.X.2006
Hirst/Salle/Saville - The Bilotti Chapel
Roma, Museo Bilotti

Carlo Bilotti dona a Roma una ventina di opere, con una schiacciante predominanza di de Chirico. E un museo. Con uno spazio per l'arte contemporanea. Si parte con un trio d'eccezione. Il tema è il sacro... [leggi]

fino al 30.VII.2006
Libri, Books, Bücher
Rivoli (to), Castello

"Torino con Roma", recita la dizione dell'Unesco. Capitale/i del libro per il 2006. Quale migliore occasione per sviluppare un'indagine sul libro d'artista? Il risultato non è entusiasmante... [leggi]

fino al 29.VII.2006
Jessica Stockholder
Milano, Galleria Raffaella Cortese

Cos'è la scultura oggi? Jessica Stockholder sembra avere tutte le risposte. In una mostra che sfida la visione comune, partendo dall'opera di Rauschenberg. E dimostrando che la citazione non è tutto... [leggi]

fino al 2.IX.2006
Bruno Di Lecce
Roma, A.A.M. Architettura Arte Moderna

Maschere, prodotti di un'archeologia tecnologica. Luoghi di transito. La poetica dell'ibrido si coniuga con l'ironia Dada in una sequenza di contaminazioni imprevedibili. [leggi]

arteatro
Darsi o ritrarsi

Una mappa lapidaria degli ultimi territori teatrali. Strade impervie, vicoli ciechi, direzioni che si costruiscono in corso. Alcune arterie, da sempre non centrali, si mostrano con disarmante chiarezza... [leggi]

fino al 29.VI.2006
Immagini Pop
Bologna, Ta Matete

Ancora pop. L'arte colorata e ipertrofica per eccellenza torna in mostra. Con i quadri di De Felipe, Mel Ramos e Roy Lichtenstein. Non è più l'unicità a contare. Semmai il suo contrario... [leggi]
 
 
   

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 Responsabile editoriale: Giuseppe Leo

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