Io credo che si possa insegnare, nel senso giusto, soltanto se attraverso ciò si sta insegnando a se stessi, si sta cercando se stessi

Peter Brook

 
 
 
 

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Scolpire il tempo

A volo d'uccello

Il mare in cortile

Ci sono luoghi in un paese o in un quartiere di una grande città, che assomigliano ad un orologio, dove le lancette sono i gesti di chi li attraversa.

Ogni giorno le azioni della quotidianità intrecciandosi alle azioni occasionali, tessono gli eventi.
Rimanendo seduti al centro della piazza si potrebbero scoprire, col tempo, le ricorrenze e le anomalie; si potrebbe cogliere, raccogliere, la sequenza degli eventi del giorno.

Il gesto, l'azione e l'evento sono elementi del discorso teatrale che esistono in quanto presenti in uno spazio e in un tempo. Scolpire la pietra, muoversi in uno spazio, sono termini così primari da divenire quasi scontati (anche se raramente esplorati completamente); scolpire il tempo, muoversi nell'attimo giusto, è invece qualcosa di più sfuggente, di difficile appropriazione. Eppure in questo si racchiude il ritmo, il respiro e spesso l'emozione.


SCOLPIRE IL TEMPO
Appunti per una drammaturgia degli spazi

Scolpire il Tempo è la proposta di un laboratorio teatrale sugli e negli spazi di un quartiere cittadino o di un paese della durata minima di 5 giorni.

Il percorso prevede l'incontro con alcuni brani de Le Argonautiche di Apollonio Rodio e l'approccio alla dinamica tra azione e spazio, inserita in un tempo preciso della giornata.
Il confronto col testo creerà un vertice di riferimento: il fraseggio, le vicende, il tono preciso e assoluto del mito permetterà di avvicinarsi allo spazio cittadino con una struttura narrativa in cui includere i luoghi e le storie che si andranno ad incontrare strada facendo.

Il laboratorio può essere affiancato da una sessione di prova dello spettacolo Approdo nelle città, ed entrambi I percorsi potranno convivere durante l'intero arco dell'attività, affiancandosi o solo osservandosi da lontano e alternando momenti di lavoro al chiuso in una sala a momenti di attività all'aperto.

I due gruppi, nel lento e progressivo intreccio delle azioni, arriveranno a fondersi per creare con l'evento finale uno spettacolo articolato in diversi tempi e spazi del paese o del quartiere.

Gli incontri occasionali con gli abitanti, con il pubblico, con tutti coloro che avvertiranno la presenza del laboratorio sul posto, saranno possibile materiale di lavoro.

Il laboratorio si concluderà con un'azione finale, anche qualora non si intenda affiancarlo alla sessione di prova dello spettacolo Approdo nelle città.

 

A VOLO D'UCCELLO
Laboratorio teatrale sui trampoli


Il laboratorio si rivolge a ragazzi e adulti che vogliano realizzare un'esperienza teatrale legata all'apprendimento della tecnica dei trampoli e al lavoro sulla drammaturgia degli spazi e il teatro di strada.

Parte integrante del percorso sarà la costruzione dei propri trampoli, alla quale si consiglia la partecipazione anche a chi già ne possiede un paio.

Obiettivi:

Incontro teorico sugli usi, le forme e gli immaginari legati ai trampoli nella storia, con il supporto di immagini fotografiche ed audiovisivi.

- Costruzione dei propri trampoli.
- Uso, conoscenza ed splorazione dei trampoli nella loro qualità di strumento espressivo.
- Costruzione e realizzazione di un evento teatrale.

Articolazione:

Il percorso può essere articolato diversamente in relazione agli obiettivi prescelti, al numero dei partecipanti e alle loro conoscenze nell'uso dei trampoli.
Ogni fase prevede una durata minima di 6 incontri

I FASE

Sul legno:
La paura e l'esperienza della vertigine

I primi momenti di lavoro verteranno principalmente sui fondamenti dell'oggetto trampoli in relazione all'uso che se ne andrà a fare. Si realizzerà un'analisi della loro simbologia e del ruolo che rivestono nel campo del teatro. L'osservazione di materiali di documentazione e l'approccio ad alcuni esercizi preparatori, introdurranno i partecipanti ad un utilizzo consapevole di uno strumento avente precise e particolari caratteristiche.
In contemporanea si porterà avanti la costruzione del proprio paio di trampoli.
Infine si affronteranno i primi passi sui legni.

II FASE

Il corpo sente:
La tecnica come base dell'espressione

La seconda tappa del laboratorio approfondirà la tecnica del trampolare e il significato che l'uso di questi strumenti può avere all'interno di uno spettacolo.
Il lavoro sulla tecnica sarà quindi affiancato dalla scoperta del personaggio e l'incontro con gli elementi base del Teatro di Strada.
Un primo confronto con i temi proposti permetterà di contestualizzare quanto si è appreso.

III FASE

Il corpo racconta:
Uno spettacolo nell'aria

La terza ed ultima tappa mirerà decisamente alla realizzazione di uno spettacolo di strada. Il contatto con il pubblico, la concentrazione su qualcosa che va oltre la tecnica, l'abilità e la memoria, il coinvolgimento in una forma teatrale viva come quello di uno spettacolo di strada, sono aspetti cruciali per una completa conoscenza dell'oggetto che si è andato a studiare.

 


IL MARE IN CORTILE


è un laboratorio teatrale rivolto a bambini dai 5 ai 12 anni della durata minima di 5 giorni.

Il progetto pilota è stato realizzato a Carloforte (Isola di San Pietro, CA), all'interno del Festival Internazionale di Teatro "Dall'isola, dell'isola di una penisola", con i bambini del paese incontrati informalmente in piazza.

Obiettivi:

Attraverso giochi di avvicinamento, si lavora esplorando uno o più linguaggi del teatro e della musica con lo scopo di stimolare e convogliare l'immaginario fantastico di ogni partecipante verso una storia comune ed una forma espressiva strutturata.

Temi:

Il tema guida del lavoro è il mare, inteso come altro mondo, spazio di confine, luogo temuto e desiderato, paese dove altre esistenze vivono in società.
Tramite racconti, giochi ed "esercizi", si stimola il bambino alla conoscenza del 'diverso': si esplorano nuovi suoni, nuove lingue, nuovi modi di dormire, mangiare, muoversi…, fino alla completa trasformazione in pesci.

Strumenti:

- I racconti (…ma da dove arrivano questi pesci?)
- I suoni (ogni mondo ha i suoi suoni, ogni suono ha il suo mondo)
- Le maschere (trasformarsi in pesci)


L'uso della maschera, come momento finale del lavoro, rappresenta il segno tangibile di una trasformazione e porta il bambino alla consapevolezza di aver compiuto un percorso.
Le maschere utilizzate nel laboratorio lasciano il volto scoperto, permettendo una completa riconoscibilità di se stessi e degli altri. In tal modo si evita di soffermarsi sul tema della "deformazione" dando pieno sviluppo al motivo del "mutamento".

Momento conclusivo è un'azione teatrale dei bambini realizzata insieme ai conduttori dell'esperienza.