Ci sono luoghi
in un paese o in un quartiere di una grande città, che assomigliano
ad un orologio, dove le lancette sono i gesti di chi li attraversa.
Ogni giorno le azioni della
quotidianità intrecciandosi alle azioni occasionali, tessono
gli eventi.
Rimanendo seduti al centro della piazza si potrebbero scoprire, col
tempo, le ricorrenze e le anomalie; si potrebbe cogliere, raccogliere,
la sequenza degli eventi del giorno.
Il gesto, l'azione e l'evento
sono elementi del discorso teatrale che esistono in quanto presenti
in uno spazio e in un tempo. Scolpire la pietra, muoversi in uno spazio,
sono termini così primari da divenire quasi scontati (anche
se raramente esplorati completamente); scolpire il tempo, muoversi
nell'attimo giusto, è invece qualcosa di più sfuggente,
di difficile appropriazione. Eppure in questo si racchiude il ritmo,
il respiro e spesso l'emozione.
SCOLPIRE IL TEMPO
Appunti per una drammaturgia degli spazi
Scolpire il Tempo è
la proposta di un laboratorio teatrale sugli e negli spazi di un quartiere
cittadino o di un paese della durata minima di 5 giorni.
Il percorso prevede l'incontro
con alcuni brani de Le Argonautiche di Apollonio Rodio e l'approccio
alla dinamica tra azione e spazio, inserita in un tempo preciso della
giornata.
Il confronto col testo creerà un vertice di riferimento: il
fraseggio, le vicende, il tono preciso e assoluto del mito permetterà
di avvicinarsi allo spazio cittadino con una struttura narrativa in
cui includere i luoghi e le storie che si andranno ad incontrare strada
facendo.
Il laboratorio può
essere affiancato da una sessione di prova dello spettacolo Approdo
nelle città, ed entrambi I percorsi potranno convivere durante
l'intero arco dell'attività, affiancandosi o solo osservandosi
da lontano e alternando momenti di lavoro al chiuso in una sala a
momenti di attività all'aperto.
I due gruppi, nel lento
e progressivo intreccio delle azioni, arriveranno a fondersi per creare
con l'evento finale uno spettacolo articolato in diversi tempi e spazi
del paese o del quartiere.
Gli incontri occasionali
con gli abitanti, con il pubblico, con tutti coloro che avvertiranno
la presenza del laboratorio sul posto, saranno possibile materiale
di lavoro.
Il laboratorio si concluderà
con un'azione finale, anche qualora non si intenda affiancarlo alla
sessione di prova dello spettacolo Approdo nelle città.
A VOLO
D'UCCELLO
Laboratorio teatrale sui trampoli
Il laboratorio si rivolge a ragazzi e adulti che vogliano realizzare
un'esperienza teatrale legata all'apprendimento della tecnica dei
trampoli e al lavoro sulla drammaturgia degli spazi e il teatro di
strada.
Parte integrante del percorso
sarà la costruzione dei propri trampoli, alla quale si consiglia
la partecipazione anche a chi già ne possiede un paio.
Obiettivi:
Incontro teorico sugli
usi, le forme e gli immaginari legati ai trampoli nella storia, con
il supporto di immagini fotografiche ed audiovisivi.
- Costruzione dei propri
trampoli.
- Uso, conoscenza ed splorazione dei trampoli nella loro qualità
di strumento espressivo.
- Costruzione e realizzazione di un evento teatrale.
Articolazione:
Il percorso può
essere articolato diversamente in relazione agli obiettivi prescelti,
al numero dei partecipanti e alle loro conoscenze nell'uso dei trampoli.
Ogni fase prevede una durata minima di 6 incontri
I FASE
Sul legno:
La paura e l'esperienza della vertigine
I primi momenti di lavoro
verteranno principalmente sui fondamenti dell'oggetto trampoli in
relazione all'uso che se ne andrà a fare. Si realizzerà
un'analisi della loro simbologia e del ruolo che rivestono nel campo
del teatro. L'osservazione di materiali di documentazione e l'approccio
ad alcuni esercizi preparatori, introdurranno i partecipanti ad un
utilizzo consapevole di uno strumento avente precise e particolari
caratteristiche.
In contemporanea si porterà avanti la costruzione del proprio
paio di trampoli.
Infine si affronteranno i primi passi sui legni.
II FASE
Il corpo sente:
La tecnica come base dell'espressione
La seconda tappa del laboratorio
approfondirà la tecnica del trampolare e il significato che
l'uso di questi strumenti può avere all'interno di uno spettacolo.
Il lavoro sulla tecnica sarà quindi affiancato dalla scoperta
del personaggio e l'incontro con gli elementi base del Teatro di Strada.
Un primo confronto con i temi proposti permetterà di contestualizzare
quanto si è appreso.
III FASE
Il corpo racconta:
Uno spettacolo nell'aria
La terza ed ultima tappa
mirerà decisamente alla realizzazione di uno spettacolo di
strada. Il contatto con il pubblico, la concentrazione su qualcosa
che va oltre la tecnica, l'abilità e la memoria, il coinvolgimento
in una forma teatrale viva come quello di uno spettacolo di strada,
sono aspetti cruciali per una completa conoscenza dell'oggetto che
si è andato a studiare.
IL MARE IN CORTILE
è un laboratorio teatrale rivolto a bambini dai 5 ai 12 anni
della durata minima di 5 giorni.
Il progetto pilota è
stato realizzato a Carloforte (Isola di San Pietro, CA), all'interno
del Festival Internazionale di Teatro "Dall'isola, dell'isola
di una penisola", con i bambini del paese incontrati informalmente
in piazza.
Obiettivi:
Attraverso giochi di avvicinamento,
si lavora esplorando uno o più linguaggi del teatro e della
musica con lo scopo di stimolare e convogliare l'immaginario fantastico
di ogni partecipante verso una storia comune ed una forma espressiva
strutturata.
Temi:
Il tema guida del lavoro
è il mare, inteso come altro mondo, spazio di confine, luogo
temuto e desiderato, paese dove altre esistenze vivono in società.
Tramite racconti, giochi ed "esercizi", si stimola il bambino
alla conoscenza del 'diverso': si esplorano nuovi suoni, nuove lingue,
nuovi modi di dormire, mangiare, muoversi
, fino alla completa
trasformazione in pesci.
Strumenti:
- I racconti (
ma
da dove arrivano questi pesci?)
- I suoni (ogni mondo ha i suoi suoni, ogni suono ha il suo mondo)
- Le maschere (trasformarsi in pesci)
L'uso della maschera, come momento finale del lavoro, rappresenta
il segno tangibile di una trasformazione e porta il bambino alla consapevolezza
di aver compiuto un percorso.
Le maschere utilizzate nel laboratorio lasciano il volto scoperto,
permettendo una completa riconoscibilità di se stessi e degli
altri. In tal modo si evita di soffermarsi sul tema della "deformazione"
dando pieno sviluppo al motivo del "mutamento".
Momento conclusivo è
un'azione teatrale dei bambini realizzata insieme ai conduttori dell'esperienza.