Ristorante Sandomenico
 
 
 

  L’arte in ognuno di noi dona sensazioni diverse, comunque sublimi

 
     
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  La storia  

Via San Domenico, 2/b - 10023 Chieri (TO)

 
     

Proprio ai piedi dell'antica acropoli (la rocca di San Giorgio) e nel centro della Chieri medievale, patria di nobili e potenti signori e di indiscusse gerarchie del Clero, sorge, nel 1317, la chiesa dei Predicatori Domenicani. La chiesa di San Domenico, consacrata solennemente solo nel 1388, ripete i canoni classici degli Ordini Mendicanti, con la pianta originaria a croce latina e le tre navate ancora attuali. Nel XV secolo vennero incorporate le "cappelle laterali" già sepolcri della nobiltà chierese. L'importanza dell'ordine domenicano fu a tal punto notevole che il borgo ne subì l'influsso: la via, i lavatoi, i pozzi, la piazza, ecc. vennero indicati col nome di San Domenico.

 
     
 

Nel 1483 Adriana Villa aveva fatto costruire, come tomba di famiglia, un edificio adiacente alla chiesa che divenne, in seguito, la "Sacrestia Nova" dove durante l'infierire della peste (1598) i frati racchiusero colà tutti i loro manoscritti e quanto avevano di più prezioso. E proprio davanti alla Sacrestia Nova si costruì, nel 1485, il Palazzo Bonaudo che costituiva, nella migliore tradizione commerciale del chierese, una bottega di tessitura. Al piano terra vi erano i telai per la filatura del fustagno (prodotto del quale Chieri deteneva il monopolio assoluto) ed al primo piano vi era la sala per la tintura e l'asciugatura.

     

Muri in cotto, finestrelle quadrate, cortile in pietra, androne a volta, scale in granito, tutto è rimasto come allora, tanto che entrando nel cortiletto sembra ancora di sentire lo scalpittio dei cavalli. Superata la scala (alla sinistra dell'androne) al primo piano ci si trova in un salone accogliente, l'antica "tintura", luminoso, austero ed un po' aristocratico, con la travatura originale a vista in legno di quercia e di castagno.