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una chiave elettronica che sta nel portafoglio e non richiede pile

Relè controllato da Smartcard

un uso intelligente delle card "pirata"

Cosa fa | Schema elettrico | Tabella della verità | Montaggio | Smartcard, acquisto e programmazione | Progetti correlati

 

  Smartcard "funcard Purple Galaxy"

In elettronica non ci sono circuiti "buoni" o "cattivi". In questo articolo vi insegneremo a convertire le smartcard "pirata" (largamente diffuse e reperibili a basso costo per via della pirateria televisiva) ad un uso legale e pacifico. Anche se comunemente si crede che queste card siano dei "cloni" delle card originali, in realtà si tratta soltanto della versione miniaturizzata di ottimi processori ben noti agli elettronici, come i PIC della Microchip o gli AVR della Atmel.

Il relè scatta solo con la card giusta

Questo progetto utilizza una card per pilotare un relè. Il Nutchip riconosce la card giusta, cioè quella opportunamente programmata con il file che vi forniamo, fra migliaia di combinazioni possibili. Il Nutchip funziona con una tabella della verità molto semplice in modo che la possiate modificare a seconda delle vostre esigenze (es. aggiunta di altre card, temporizzazione del contatto...). Le applicazioni del circuito sono tante:

  • apertura di cancelli condominiali, sbarre di parcheggi
  • accesso ad attrezzature sportive, palestre, piscine, campi da tennis
  • accensione di caldaie in comunità, o dell'illuminazione dei campi sportivi
  • controllo dell'accensione TV ed altre apparecchiature nei locali pubblici

Le card sono molto comode perchè occupano poco spazio e non richiedono batterie. Sono molto più robuste di un telecomando, resistono agli spruzzi, se cadono non si rompono e sono molto leggere.
Se una card viene smarrita o rubata, potete renderla inutilizzabile riprogrammando la centralina su un nuovo codice.

      

CHE COS'E'

  • E' un circuito che fa scattare un relè inserendo la Smarcard.
  • La Smarcard contiene un codice scelto fra migliaia di combinazioni possibili.

COME FUNZIONA

Con un piccolo trucco:

  • La card emette un segnale uguale a quello di un telecomando RF.
  • Collegato all'ingresso REMOTE del Nutchip, questo segnale viene usato come se provenisse da un vero telecomando via radio!!!

 

Schema elettrico

Il lettore di card richiede pochi componenti. Gli unici componenti attivi oltre al Nutchip sono un comune integrato 74HC00, l'integrato di RESET IC3 ed un transistor per il pilotaggio del relè.

L'integrato di reset IC3, un MC34064 della Motorola, garantisce un RESET ottimale del Nutchip anche in caso di disturbi provenienti dalla rete elettrica: il suo compito è di scaricare il condensatore C2 appena rileva un abbassamento di tensione.

Al cuore del circuito cè il Nutchip (IC1), le cui uscite pilotano il LED LD1 con la propria resistenza di limitazione R3, ed il relè RELAY1 attraverso il transistor TR1. Il transistor lavora come interruttore elettronico, ed amplifica la corrente fornita dal Nutchip portandola ad un livello sufficiente per l'eccitazione del relè. Il diodo D1 protegge il circuito dalle sovratensioni che si creano sulla bobina al momento del rilascio.

schema elettrico

Schema elettrico. Per chiarezza abbiamo disegnato la smartcard così come la si vede:
in realtà la infileremo nell'apposito connettore a fessura.


Ma veniamo alla smartcard. Noi abbiamo usato una "Funcard Purple". Gli altri tipi di Funcard teoricamente compatibili sono la "Funcard Prussian" e la "Funcard Prussian 256", ma oltre ad essere più costose, non le abbiamo provate...
Prima di utilizzarla nel circuito, la card va programmata con il software "card_1234.hex". Questo software trasforma il processore interno alla card in un generatore di impulsi del tutto identici a quelli generati dal telecomando. Il segnale di uscita, disponibile sul piedino OUT della smartcard, viene perciò collegato all'ingresso REMOTE del Nutchip, dove verrà trattato alla stregua di un segnale di telecomando ricevuto dal un modulo ricevitore radio. La resistenza R4 protegge il Nutchip dagli impulsi che si possono creare al momento dell'inserimento della card.

Per chiarezza, lo schema non mostra il connettore che ospita la smartcard, ma direttamente la disposizione dei piedini sulle piazzole dorate della tessera elettronica.

E' consigliabile collegare gli ingressi delle altre 3 porte contenute in IC2 (piedini 4,5,9,10,12,13) al negativo dell'alimentazione. Questo "ancoraggio" al negativo impedirà loro di captare disturbi.

Tabella della verità

Per programmare il Nutchip a rispondere alla presenza della card è sufficiente una tavola della verità veramente molto semplice. La struttura è quella di un normale telecomando:

tavola della verità

Questa tabella degli stati è contenuta nel file card.nut, ed è solo un punto di partenza. E' facile modificarla per avere -ad esempio- una temporizzazione più lunga da quando si sfila la card, o per avere un funzionamento on-off, in cui la prima volta che si infila la card si accende il relè, e la seconda si spegne. Un'altra bella espansione consiste nell'aggiungere un secondo relè: per esempio, il primo relè potrebbe aprire la sbarra di un parcheggio, il secondo accendere (a tempo) le luci. Ma a questo punto i lettori più esperti vorranno integrare anche una photocellula in modo che le luci si accendano solo se fa buio... E' proprio questo il fascino dei Nutchip: si parte da una cosa semplice, poi, poco a poco, la si fa crescere aggiungendo nuove funzioni e miglioramenti.
Ma torniamo al nostro progetto. Non dimenticare di cliccare sul "telecomando personalizzato RF" ed inserire sul tasto key1 il codice corrispondente a quello memorizzato nella card: con il file che vi forniamo già pronto (card_1234.hex) si tratta del codice 1234.

Montaggio

Il montaggio di questo circuito richiede precisione e attenzione. Qui a lato trovate la disposizione dei componenti sulla basetta sperimentale: si tratta di una versione ridotta del circuito (senza relè e senza RESET), idonea per provarne il funzionamento prima della costruzione finale su basetta millefori o su circuito stampato (non disponibile).

E' importante tenere i collegamenti con la smartcard molto corti, al massimo 10 centimetri, come mostrato nella foto. E' meglio scegliere un connettore per la smartcard dove si veda bene la disposizione dei contatti, in modo da evitare errori di collegamento. Meglio usare fili di colori diversi: nella foto nero = GND, rosso = +5V, blu = clock a 4 MHz, arancio = OUT.

Attenzione a non invertire la polarità del LED, degli integrati (nella foto, il pin 1 è verso il lato sinistro), dell'alimentatore: in caso di dubbi controllate la pagina dei compomenti per i dettagli.

Una volta assemblato il circuito, e prima di dare tensione, fate un ultimo controllo di tutti i collegamenti. Se tutto corrisponde allo schema, è il momento di collegare l'interfaccia, alimentare il circuito e programmare il Nutchip.

Fate partire Nutstation, caricate la tabella "card.nut", selezionate il "Telecomando personalizzato RF" di Nutstation, cliccate sul pulsante 1 telecomando ed inserite il codice "1234". Questo perchè il file che vi forniamo per la card è predisposto per trasmettere il codice 1234 (potete cambiare il codice a piacere seguendo le istruzioni incluse nel file "elenco_codici.txt"). Infine programmate il Nutchip.

A parte, programmerete anche la Smartcard con il file "card_1234.hex": è un'operazione molto veloce, che potete richiedere al vostro rivenditore o che potete effettuare voi stessi utilizzando uno dei tanti programmatori reperibili in commercio.

Una volta programmati il Nutchip e la Smartcard, siete pronti per il collaudo finale! Se inserendo la Smartcard, il LED si accende, e resta acceso finchè non la si sfila, allora tutto funziona alla perfezione!

 

foto montaggio sperimentale

Disposizione dei componenti sulla basetta sperimentale. Abbiamo scelto un connettore in cui si vedono bene le posizioni dei contatti, per evitare errori nel collegare la smartcard.
Per le prove potete omettere il relè, lo stadio di reset ed i relativi componenti (R2, TR1, D1, RELAY1, IC3, R1, C2).

 

Smartcards, connettori e programmazione

Le smartcard, i connettori ed i relativi programmatori si trovano nei mercatini e fiere dell'elettronica, oltre che nei negozi specializzati in TV satellite e, naturalmente, in numerosissimi siti Internet.

Siccome questo utilizzo delle Smartcard è perfettamente legale, potete tranquillamente chiedere al venditore di programmarvele con il file "card_1234.hex".

Potete anche acquistare un programmatore apposito: noi abbiamo usato il tipo più economico (chiamato "Funcard Light") che costa pochi euro ed è costituito da sole tre resistenze oltre ai connettori per la porta parallela del PC e per la smartcard.

Troverete lo schema nel sito:

http://www.funcard.net    (in inglese)

 
foto programmatore
Il programmatore "funcard light"

Sullo stesso sito è disponibile Funprom, uno dei tanti software per la programmazione. Questi software di solito caricano ben TRE files sulla card: per il nostro progetto è sufficiente caricare il solo "flash file", cioè "card_1234.hex".

 

Elenco componenti:

IC1: Nutchip (si acquista dai distributori autorizzati)
IC3: integrato generatore di RESET tipo MC34064
IC2: integrato tipo 74HC00
R1: resistenza 100 kiloohm 1/4W
R2: resistenza 4700 ohm 1/4W
R3: resistenza 390 ohm 1/4W
R4: resistenza 1000 ohm 1/4W
C1, C2: condensatori ceramici 100 nF
RELAY1: relè a singolo scambio, eccitazione a 5 Volt
CN1: connettore per innestare l'interfaccia di programmazione
CN2 (non disegnato sullo schema): connettore a fessura per Smartcard
CARD1: Smartcard tipo "Funcard Purple" programmata con il file apposito (vedi testo)
OSC1: risuonatore ceramico da 4MHz a tre piedini
D1: diodo 1N4007
DL1: diodo LED rosso
TR1: transistor NPN tipo BC337
M1, M2: morsetti bipolari per circuito stampato

 

Varie: alimentatore stabilizzato a 5 volt, zoccolo a 20 piedini per IC3, zoccolo 1 14 piedini per IC2, basetta sperimentale o circuito stampato.

 

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