La zampogna, o cornamusa, o piva, fa parte della categoria degli strumenti ad ancia incapsulata.
Questo strumento, nonostante la sua utilizzazione anche nella musica colta, fu ed è ancora il principe nella musica popolare di tutta Europa.
Il suo funzionamento consiste in un sacco di pelle (è una pelle intera di capra ricavata con una tecnica particolare di scuoiamento) a tenuta ermetica, gonfiato dal suonatore attraverso una canna di legno munita di una valvola di non ritorno, che fa sì che laria sia convogliata nelle canne dello strumento dalla pressione del braccio che comprime il sacco.
Le canne musicali, munite internamente di unancia che può essere singola o doppia, si suddividono in canti o "chanter" (muniti di fori per le dita) e bordoni, che emettono i suoni fissi che fungono da accompagnamento alla melodia del canto.Gli innumerevoli modelli di zampogna che esistono in Europa si distinguono per il tipo di canto usato e per il numero di bordoni, e per le ance di entrambi i tipi di canne (semplici o doppie).
Il carattere popolare della zampogna risulta evidente dalla sua capacità di eseguire una melodia con relativo accompagnamento armonico senza lausilio di altri strumenti.
Notizie di strumenti ad ancia muniti di sacco sono rintracciabili già nellantica Grecia, e nel Medioevo dal IX sec. in poi.
Gli zampognari ricorrono a vari ingegnosi sistemi per simulare sui loro strumenti leffetto di staccato, facendo per esempio dei rapidissimi mordenti su tutte le note possibili, oppure inframezzando a ogni nota della melodia la nota fondamentale della canna, che, essendo allunisono con quella di uno dei bordoni, crea un effetto di momentaneo silenzio nel canto.Questa è una tecnica molto raffinata che richiede una grande maestria da parte del suonatore e che dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, come la prassi strumentale nella musica popolare non abbia niente da invidiare a quella della musica colta.
Tutte le zampogne italiane centro-meridionali e siciliane presentano una struttura di base particolare che è, nel quadro generale delle zampogne europee, nord-africane e del Medio Oriente, unica e propria di questo gruppo di strumenti. Infatti, in queste zampogne italiane le canne della melodia sono due (una per ciascuna mano), impiantate in un blocco frontale assieme ai bordoni.
Possiamo suddividere le zampogne italiane in due grandi gruppi, presumibilmente con origini indipendenti: i doppi clarinetti (ance semplici e cameratura cilindrica) e i doppi oboi (ance doppie e cameratura conica).
Doppi clarinetti: Surdulina; 2-3 bordoni, chanter sinistro tappato, Calabria settentrionale-Basilicata meridionale,utilizzata spesso in coppia con voce e/o tamburello.
Zampogna a paro: 2-3-4 bordoni, i due chanter hanno la stessa lunghezza, Calabria - Sicilia, utilizzata spesso in coppia con voce e/o tamburello.
Zampogna amoderna: 3 bordoni, chanter sinistro più lungo, Calabria, utilizzata spesso in coppia con voce e/o tamburello.
Doppi oboi: Zampogna zoppa; 1-2 bordoni, chanter sinistro più lungo, Lazio-Molise, utilizzata spesso in coppia con voce e/o ciaramella.
Zampogna a chiave: 2 bordoni, chanter sinistro molto più lungo e munito di chiave, Lazio-Molise-Campania-Basilicata-Calabria-Sicilia, utilizzata spesso in coppia con voce e/o ciaramella.
SCHEDA TECNICA | DATE FESTE POPOLARI | DANZE ITALIANE | ZEZA | FLAUTI | CIARAMELLA | LIRA CALABRA | PUTIPU' | ORGANETTO | TAMBURELLO E TAMMORRA | TROMBA DEGLI ZINGARI | CHITARRA | CHITARRA BATTENTE | MANDOLA | CASTAGNETTE | TRIANGOLO |