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PAUL IRIBE
1883-1935

Paul Iribe riceve una formazione artistica sul posto, lavorando come tipografo nel giornale "le Quotidien", dove sue padre era redattore.
Nel 1901 pubblica dei disegni satirici su diversi giornali, poi fonda, nel 1907, "Le Témoin", facendo appello a dei giovani disegnatori come Jean Cocteau o Ludwig Kainer, lavorando col maestro tipografo François Bernouard. Collabora a "Comoedia", diventa disegnatore di moda, dapprima per Paul Poiret, poi per tutti i sarti parigini.
Niente gli sfugge, editore, disegnatore, satirico, creatore di mobili, di tessuti e gioielli, decoratore d'interni e presto decoratore di teatro.
Frequenta Hollywood nell'anno 1920, torna a Parigi nel 1927 e lavora con Gabriel Chanel per una collezione di gioielli.
Muore nel 1935.

I suoi disegni su Vaslav Nijinsky, accompagnati da sei versi di Jean Cocteau, vennero stampati a milioni di esemplari. La magnifica tipografia della copertina, in nero e rosso, verrà nuovamente riutilizzata da Paul Iribe per l'opera sull'"Après-midi d'un Faune" che riproduce le fotografie del barone De Meyer. Quest'unica tiratura esaurì rapidamente.
Racconta Cyril Beaumont, che per mezzo secolo tenne aperta a Londra una libreria specializzata riparo di artisti, ricercatori e amatori della danza, e che fece visita alla boutique parigina di Paul Iribe: "Iribe possedeva un posto meraviglioso, ammobiliato e decorato in una maniera splendida. (…) Egli aveva anche incorniciate, sulle pareti, delle fotografie di Nijinsky del barone De Meyer. Io restai intimidito dall'apparenza lussuosa della boutique e non osai domandarne il prezzo. Ancora oggi mi rammarico di non aver acquistato almeno una di quelle superbe fotografie, poiché sono impossibili a trovarsi ai giorni nostri."

Jean Cocteau e Paul Iribe collaborarono ancora nella pubblicazione di "Le Mot", ebdomadario e poi trimestrale illustrato, che apparve dal 20 novembre 1914 al 1 luglio 1915, e al quale Léon Bakst donerà diversi disegni.

   



Paul Iribe, Les Robes se Paul Poiret, 1908

 

 



Paul Iribe, Vaslav Nijinsky in "Shéhérazade", 1910