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Siamo
un gruppo di ecologisti.
Molti di noi fanno pratica ambientalista
all'interno di Legambiente.
Ci accomuna uno stesso scopo,
quello di proteggere e coltivare la
biodiversità
naturale ed umana.
Siamo
più che altro un laboratorio di iniziative sperimentali innovative
in campo ecologista e sociale. Abbiamo soltanto una sede legale
necessaria per Statuto ed una sede operativa ospitante, Legambiente
Lazio, anche se siamo costituiti su base nazionale e federativa.
Il nucleo più strutturato della nostra associazione è di una trentina
di persone. Poi c'è un circolo di soci affiliati, tutti detenuti,
quasi trecento, che cercano di praticare dentro il carcere di Rebibbia
i principi dell'ecologia umana. Si può prevedere una certa estensione
di questi gruppi e circoli affiliati, che, stando nei luoghi
dove vivono o dove sono costretti a vivere, si danno una loro organizzazione
autonoma, collegandosi stabilmente con il CEU "nazionale".
Il CEU a sua volta è legato a Legambiente, a partire da Legambiente
Lazio.
Se
dovessimo contare anche quelli che partecipano da dieci anni alle
nostre iniziative, ed i simpatizzanti in genere, forse saremmo diverse
centinaia. Forse questo sito è il primo tentativo di capire chi
siamo e quanti siamo in realtà e di darci una struttura più visibile.
Siamo
per un ordine ecologico, ma prima di tutto vogliamo rispettare e
rafforzare la minima traccia di diversità e di originalità presente
in ogni individuo. Riteniamo infatti che la felicità, Il benessere
psicofisico, siano inscindibili dal pieno sviluppo dei bisogni,
dei desideri e delle qualità specifiche di ogni essere umano.
Siamo
nauseati dal conformismo sociale, da ogni forma di robotismo, di
scimmiottismo, di militarismo, razzismo, fascismo, nazismo, dogmatismo,
etnicismo.
Abbiamo
spesso scoperto che certe qualità del pensiero umano, alcuni forti
convincimenti morali, la particolare spontaneità e naturalezza di
atteggiamenti profondamente solidali, sono vivi in chi è più in
minoranza. Carcerati appunto, presunti malati di mente, bambini
senza amore, donne sfruttate e violentate, immigrati senza una terra
prima e dopo, stranieri sociali, spaesati cioè da questo mondo.
Dobbiamo
precisare, proprio per non discriminare nessuno, che l'ecologia
umana interessa anche chi sta bene economicamente. Ci sono moltissimi,
che godono di condizioni economiche discrete, almeno nel
nostro mondo più sviluppato, ma sono egualmente molto poveri
e sofferenti. Poveri di salute, di compagnia, di amicizia, di
speranza, di un futuro vero. Capita di incontraci quotidianamente
con una umanità travagliata, gente morta dentro o inaridita
per tante ragioni, non sempre per quella economica. Spesso parliamo
con persone infelici perché tradite da chi gli doveva di più di
dentro: sposi, compagni, fratelli, figli, amici. L'infelicità è
maggioritaria, ed attraversa tutte le classi sociali.
Così
ci colpiscono alcuni fattori di inquinamento relazionale che hanno
una diffusione trasversale. Alcuni, ad esempio, fanno discorsi
giusti, addirittura rivoluzionari, ma come se fossero mode e capi
firmati: indossano parole vuote sopra un corpo ed uno spirito da
prepotenti o da presuntuosi. Costituiscono un vero problema di ecologia
umana perché la rottura tra le parole e i fatti crea voragini di
senso in cui la volontà si dissocia continuamente dall'intelligenza.
La coerenza tra le parole e i fatti non è mai facile per nessuno.
La falsificazione dei principi da parte dei comportamenti pratici
è uno dei più estesi e più gravi fattori di inquinamento relazionale
che cerchiamo di segnalare e di combattere, ad iniziare dalle relazioni
in cui siamo coinvolti noi stessi.
Sono
queste le ragioni per cui, guardando dentro casa nostra, la casa
degli ecologisti e degli ambientalisti, preferiamo quelli che si
dedicano alle battaglie per l'ambiente facendo anche pulizia
tra le persone. Plaudiamo agli ambientalisti a tutto campo,
che lottano contro lo smog del pianeta esterno, ma anche contro
lo smog del pianeta interno. Questo smog interno è prodotto
dal disprezzo dei sentimenti, dall'incorrispondenza degli affetti,
dalla corruzione della confidenza ricevuta, dall'indifferenza verso
il dolore fisico e interiore del prossimo, dall'uso dell'amicizia
per delinquere. Tutto questo è ambiente umano da risanare, sono
relazioni umane da disinquinare.
Per
questo, prima di tutto, ci rivolgiamo agli ambientalisti, di tutte
le organizzazioni, perché aderiscano alla nostra associazione e
collaborino con le nostre battaglie, o facciano le loro battaglie,
per una visione "ecoantropologica".
Infine,
non vogliamo trascurare il tragico inquinamento dell'economia,
che viene dominata a livello globale dagli interessi di poche grandi
multinazionali, contro la vita di miliardi di persone e dello stesso
pianeta.
Alla
globalizzazione che aumenta la forbice tra ricchi e poveri, tra
inquinatori ed inquinati, vorremmo opporre la globalizzazione
degli interessi e dei bisogni della stragrande maggioranza delle
popolazioni e dei sistemi ecoantropici del pianeta.
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