Il Sustenpass (Svizzera tedesca) |
Ho una vecchia mountain bike
Colnago, e con lei ho fatto migliaia di chilometri. La bicicletta mi piace, per quello che può fare: non amo molto fare chilometri sempre sulle stesse strade, per il semplice gusto di pedalare. Io credo ancora nella bici come mezzo di trasporto. Quando abitavo a Torino usavo la macchina molto raramente, e facevo in sella duemilacinquecento chilometri all'anno, tutti in città, tra casa, Politecnico e Caprera. Ma i ricordi più belli li ho sulle montagne. Adoro la montagna, detesto i mezzi "illeciti" per raggiungerla (skilift). In bici ho scoperto che se a piedi la meta può essere una vetta, sulla strada può essere fantastica l'idea di valicare un passo con la sola forza delle proprie gambe. E così, caricata la tenda, il sacco a pelo e pochi bagagli, come primo viaggio sono andato in treno fino ad Aosta, e da lì, in dieci giorni, sono andato a Nizza attraversando le più belle Alpi Francesi. Un'esperienza fantastica. Anni e anni passati credendo nell'associazione viaggio-motore a scoppio, convinto che le gambe servissero per deambulare nel raggio di qualche chilometro al massimo. E poi scoprire che con le proprie e sole forze si possono valicare le Alpi, conoscere luoghi e persone e stati d'animo mai immaginati, portando con sé anche tutto ciò che serve per vivere qualche giorno. Vi assicuro che questa è una cosa che fa amare il mondo. |
I diari di viaggio |
Francia 1996 | ||
Svizzera 1997 | ||
Spagna 1999 |