Castello
di Manfredonia
Il Castello fu definito da Lenormant come l'opera d'ingegneria
più possente e meglio architettata che il sec. XIII abbia
lasciato. Eretto da Manfredi, ne proseguì la costruzione il
maestro Giordano da Monte S. Angelo, al quale Carlo d'Angiò
aveva affidato la costruzione delle mura di cinta. Gli Aragonesi
apportarono delle fortificazioni, in considerazione delle
diverse esigenze difensive. All'inizio del cinquecento fu
aggiunto l'enorme bastione pentagonale in protezione delle
artiglierie.
Altre opere di fortificazione furono eseguite dagli Spagnoli
intorno al 1607. Fu abbattuto il portico interno del mastio
e fu ricostruita la porta della marina; fu risanato lo stagno
del fosso e vennero ripulite le adiacenze fino alle rive del
mare. La città di Manfredonia acquistò il castello nel 1901
e lo donò nel 1968 allo stato, divenendo un museo archeologico.
Castello
di Monte Sant'Angelo
Qualcuno
attribuisce l'origine del castello ai Longobardi. In particolare
si pensa avvenne negli anni 837/8 ad opera di Ursus, divenuto
successivamente vescovo di Benevento e Siponto, come si legge
in un documento longobardo della fine del X secolo, ove si
cita Castellum de Monte Gargano. Altri sostengono che probabilmente
con Castellum si intendesse un nucleo cittadino fortificato
che racchiudeva il Santuario e non un edificio militare separato
dalle abitazioni. Questi storici ritengono che fu opera dei
Bizantini dopo l'890. Durante il periodo normanno il castello
fu ristrutturato ad opera di Roberto il Guiscardo. Nel 1137
il Duca Corrado assediò Monte Sant'Angelo che si arrese dopo
solo tre giorni di resistenza. La Constitutio dotalitii del
1177 di Guglielmo II il buono sancì la proprietà personale
delle regine normanne del feudo di Monte S. Angelo (l'Honor
Montis Sancti Angeli), compreso il castello. Nel 1210 Federico
II fa dono del feudo a Giovanna d'Aragona, sua prima moglie.
Il castello fu inserito nello Statuto sulla manutenzione dei
castelli (Statutum de reparatione castrorum) nel 1229 ed erano
obbligati alla manutenzione gli abitanti di Monte Sant'Angelo
e di altri paesi del Gargano. Sotto il dominio svevo fu uno
dei tre Castra exempta della Capitanata, cioè che dipendevano
direttamente dall'imperatore. Durante il dominio degli Angioini
divenne una prigione. Qui vi morirono Filippa d'Antiochia,
nipote di Federico II e Giovanna I strangolata, nel 1381,
per ordine di Carlo III d'Angiò. Il castello fu assediato
e conquistato dagli Aragonesi nel 1461. Questi lo fortificarono
adattandolo alla difesa contro le armi da fuoco. Costruirono
i due torrioni circolari (uno datato 1491), una nuova cortina
muraria ed il fossato con l'antemurale. Furono abbattuti alcuni
degli edifici precedenti. Francesco di Giorgio Martini, tra
i più importanti architetti militare dell'epoca, progettò
il torrione a mandorla (1493), le cortine e la porta d'entrata,
in origine protetta da un ponte levatoio. La Torre dei Giganti,
di forma pentagonale, è la parte più antica ed imponente del
castello. È posta all'interno del torrione circolare eretto
dagli Aragonesi. Ha un'altezza di tre metri ed un muro molto
spesso. Il Castello copre un'area di circa settemila metri
quadri. Oltre alle opere visibili all'esterno, le cinta murarie,
il ponte levatoio e i torrioni, l'interno conserva appartamenti
residenziali, saloni di rappresentanza e dormitori per la
servitù.
Castello
di Serracapriola
L'imponente castello fu uno degli elementi del sistema
difensivo di Federico II nell'asse Termoli - Serracapriola
- Lucera. Le sue origini risalgono al 1015. Fu distrutto parzialmente
dal terremoto del 1627, ma fu subito ricostruito. Presenta
pianta quadrata con quattro torrioni cilindrici agli angoli
ed una torre ottagonale. Le torri sono decorate da archetti
e beccatelli di origine lombarda.
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