Monte Sant'Angelo si adagia sulla parete ovest del Monte degli Angeli e la sua storia è legata al culto dell'Arcangelo Michele. per lui, da 1500 anni, imperatori e santi, uomini di ogni ceto e classe, salgono sulla Montagna Sacra per pregare "colui che sta presso il trono di Dio".
La sua nascita è legata, secondo la tradizione, alle tre apparizioni dell'Arcangelo. La prima avvenne l'8 maggio del 490. Un tale di nome Elvio Emanuele, poi chiamato Gargano, venne colpito gravemente da una freccia scagliata da lui stesso contro un toro smarrito e ritrovato inginocchiato di fronte ad una grotta sul monte Gargano. L'eco di tale prodigio raggiunse l'allora vescovo di Siponto, Lorenzo Maiorano, il quale ordinò tre giorni di preghiera e di digiuno per riuscire ad ottenere qualche spiegazione divina. Il terzo giorno, mentre si trovava in preghiera nella Chiesa di Santa Maria di Siponto, l'Arcangelo gli apparve in sogno, confermandogli di essere stato l'artefice di tale prodigio e che sceglieva come dimora del suo culto la grotta sul Monte. La seconda apparizione avvenne il 29 settembre del 492. La città di Siponto era stata attaccata dai barbari Eruli alleati con i napoletani. L'Arcangelo apparve di nuovo in sogno al vescovo e gli suggerì la strategia della battaglia sarebbe stata vinta. Il 29 settembre del 493, Lorenzo Maiorano insieme ai sette vescovi pugliesi e ad una grande folla in processione, salì sui Monte per ringraziare il Santo della vittoria riportata l'anno prima. Fu allora che l'Arcangelo riapparve, rivelando che in quella grotta era stata già edificata la basilica da lui stesso consacrata. Entrando, trovarono l'altare rivestito liturgicamente, sormontato dalla croce e l'orma del Santo impressa su di un sasso. Gli storici, invece, sostengono che le tre apparizioni sarebbero avvenute in tempi diversi della storia del santuario. 
La prima nel periodo dei bizantini, le altre due in quello del ducato longobardo di Benevento. I Bizantini accrebbero per primi l'importanza del santuario, specialmente gli imperatori Tiberio Trace ed Eraclio. Prima di cederlo ai Longobardi lo saccheggiarono verso la metà del VII sec. Fu annesso al grande Ducato di Benevento. I Saraceni nel 869 e 920 effettuarono delle incursioni nella città e saccheggiarono il santuario. Intorno all'anno mille i Bizantini presero nuovamente possesso del Gargano e della città. Durante le crociate e l'occupazione normanna il santuario assunse molta importanza, divenendo una tappa obbligata del viaggio verso la Terra Santa. In ogni caso l'apparizione di San Michele fu determinante per l'affermazione del Cristianesimo in queste zone, segnando il passaggio dal culto pagano (dell'indovino Calcante, del dio greco della medicina Esculapio e di altre divinità) a quello cristiano.

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