IL CENTRO ANTICO
Spacca Napoli.
Il tracciato di uno dei tre decumani di epoca romana, riconoscibile nelle vie Benedetto
Croce, S. Biagio de Librai, ecc., è oggi chiamato Spacca Napoli,
perché taglia di netto l'antico centro cittadino. Insieme ai quartieri spagnoli,
attraversati da via Toledo, questa zona costituisce una delle parti più genuinamente
popolari di Napoli. Qui è rimasto ancora qualcosa del colore e dello spirito napoletano
che ha incantato per secoli i viaggiatori e che ha ispirato canzoni e letteratura:
altrove, purtroppo, il traffico e gli altri problemi di una città che si è trasformata
in metropoli con molta fretta e poche regole hanno quasi cancellato la vita di un tempo.
Qui, nella vecchia Napoli, sono presenti alcune delle chiese più importanti della città.
Il Duomo fu edificato alla fine del XIII secolo sui resti, tuttora visibili, di una
basilica paleocristiana. Le linee gotiche della facciata non sono originali bensì
realizzate alla fine dell'ottocento con l'eccezione dei tre portali che risalgono al 1407.
L'interno ha mantenuto la struttura duecentesca con le alte arcate ogivali gotiche e sono
anche presenti segni di svariati periodi artistici: un trono episcopale del '300, le
decorazioni della metà del quattrocento come l'Assunta del Perugino, la
Cappella Carafa del Cinquecento in stile rinascimentale, i soffitti lignei e gli arredi
del Barocco, gli organi del Settecento. Una delle Cappelle sulla navata destra ospita, in
uno sfarzoso ambiente barocco, le famose reliquie di S. Gennaro, assieme alle due ampolle
contenenti il sangue del santo patrono.
Dal Duomo si accede alla Basilica di Santa Resistuta, del IV secolo, considerata la
prima chiesa di Napoli.
La chiesa di S. Chiara è considerata tra le espressioni più significative del
medioevo napoletano. Vi si ammirano, oltre l'eleganza e la sobrietà dell'ambiente, la
tomba trecentesca di Roberto I il Saggio e il sorprendente chiostro, che nel Settecento fu
ornato con splendide maioliche di Capodimonte.
Vi sono poi le chiese di S. Domenico Maggiore, in cui si integrano elementi gotici
e barocchi, e di S. Lorenzo Maggiore, che conserva nelle cappelle una serie di
importanti sculture, che vanno dal XIV al XVI secolo; in questa chiesa nel 1334 Boccaccio
vide Fiammetta e se ne innamorò.
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