DAL LUNGOMARE A VIA TOLEDO
Mergellina è
situata ai piedi della collina di Posillipo, in un punto da cui si gode una magnifica
vista sulla costa, con il Vomero e il Vesuvio sullo sfondo. Da qui inizia Via Caracciolo
che segue per un lungo tratto il lungomare napoletano: passa quindi alle spalle del porto
Cannizzaro, dal quale partono i traghetti per Capri, Ischia, Procida e Sorrento, e
costeggia la Villa Comunale. I giardini della Villa sono stati realizzati dal Vanvitelli
alla fine del Settecento: al centro è situata la sede dell'acquario che in una trentina
di vasche ricrea l'ambiente marino del Golfo.
Più avanti, il lungomare prosegue con via Partenope e via Nazario Sauro, che insieme
costituiscono una delle migliori passeggiate della città. Da qui si accede al
piccolissimo Porto di S. Lucia, uno dei luoghi più pittoreschi e conosciuti di Napoli: il
molo unisce la terraferma a un isolotto roccioso che un tempo ospitava la villa di Lucullo
e che oggi è dominato dalla mole del Castel dell'Ovo. Accanto si trova il famoso Borgo
Marinaro, con alcune tipiche trattorie frequentatissime dai turisti.
Abbandonando il lungomare per via C. Console si raggiunge Piazza del Plebiscito, una delle
più vaste e caratteristiche di Napoli: da una lato è delimitata dalla facciata
tardo-rinascimentale del Palazzo Reale, dall'altro due forti colonnati emiciclici,
partendo dalla chiesa di S. Francesco di Paola, la delimitano e l'abbracciano. Il Palazzo
è stato edificato durante la prima metà del Seicento e da allora fu abbellito ed
ampliato ad opera dei viceré spagnoli, dei sovrani borboni e dei re d'Italia che lo
elessero a residenza. Gli ambienti più belli sono l'ampio cortile quadrato, lo Scalone
d'Onore che conduce all'appartamento storico, dove sono conservati l'arredamento del tempo
dei re di Napoli, la Cappella Reale, il Teatro di Corte. Oggi il Palazzo è aperto al
pubblico sia per la visita, sia per la Biblioteca Nazionale che ospita.
Il Teatro S. Carlo, quasi adiacente al Palazzo Reale, è uno dei più famosi del mondo e
ospita importanti rassegne sinfoniche e liriche. Fu eretto nella prima metà del
Settecento da Carlo III di Borbone ma assunse le attuali linee neoclassiche con la
ricostruzione ottocentesca; l'interno, realizzato in legno e stucco, consente un'acustica
di eccezionale fedeltà.
Poco distante è situata la mole massiccia e imponente di uno dei monumenti simbolo di
Napoli, il Maschio Angioino (Castel Nuovo). E' la residenza fortificata che Alfonso I
d'Aragona si diede nel XV secolo, facendo ricostruire un precedente edificio angioino del
Duecento. Cinque robuste torri merlate rinforzano la costruzione molto compatta con la sua
pianta di quadrilatero irregolare. Fra due delle tre torri rivolte verso la città è
chiuso il famoso Arco di Trionfo, celebratissimo capolavoro del rinascimento napoletano,
dedicato ad Alfonso I, oggi ingresso principale del Castello. Un androne dalla volta
gotica immette nel cortile interno. Quindi un portale quattrocentesco, decorato con una
Madonna di Francesco Laureana, introduce alla Cappella Palatina, che è tutto ciò che
rimane della costruzione originale. Poco distante, la Sala dei Baroni ospita un grande
camino monumentale.
Dal Castel Nuovo, percorrendo la strada che fiancheggia l'ottocentesco Palazzo del
Municipio, si giunge in via Toledo, una delle arterie cittadine più frequentate dai
napoletani e dai turisti. Percorrendola verso nord, fino a dove essa diventa prima via
Roma e poi via Enrico Pessina, si raggiunge il Museo Archeologico Nazionale, uno dei più importanti in assoluto per quel
che riguarda l'arte greca. Occupa un edificio cinquecentesco, già sede dell'università
(vi insegnò per alcuni anni G. B. Vico), trasformato in museo nel Settecento da Carlo di
Borbone che aveva ereditato le opere d'arte appartenute ai Farnese di Parma. A queste col
tempo si aggiunsero i reperti rinvenuti in varie zone della Campania (Ercolano, Pompei,
Cuma, Stabia) e alcuni acquisti, fra cui la collezione Santangelo, di monete antiche, e la
collezione Borgia, con oggetti etruschi ed egizi.
La sezione statuaria è forse la più ricca, ma celebri sono anche i mosaici e le pitture
pompeiane ed ercolanesi, la raccolta di utensili romani, i bronzi, i vasi, i preziosi.
Dal Museo Archeologico, andando verso nord per via S. Teresa degli Scalzi e poi per Corso
Amedeo di Savoia, si raggiunge il Parco di Capodimonte, la riserva reale di caccia creata
nel 1735 per volere di Carlo di Borbone. Nel Parco, ricco di alberi secolari, sono
presenti i resti della Fabbrica di Porcellane di Capodimonte e, poco distante, si erge il
Palazzo Reale di Capodimonte, un austero grande edificio realizzato tra il 1738 e il 1838.
Il Palazzo ospita il Museo, la Galleria Nazionale e la Galleria dell'Ottocento, ricche
delle collezioni appartenute ai Farnese e ai Borboni: vi si possono ammirare preziosi
arredi, fra cui il Salottino di Porcellana realizzato a Capodimonte, e opere pittoriche
quali il San Ludovico di Simone Martini, la Crocifissione di Masaccio, la Flagellazione
del Caravaggio, la Trasfigurazione di Giovanni Bellini, e ancora quadri di Bruegel il
Vecchio, Correggio, Tiziano, Guido Reni.
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