I DINTORNI
I dintorni di Napoli
si prestano a visite di grande interesse culturale, paesaggistico e naturalistico.
Nelle immediate vicinanze c'è il celebre promontorio di Posillipo che separa il
Golfo di Napoli da quello di Pozzuoli; caratteristico è il villaggio di Marechiaro
con le case a picco sul mare. Oltre il promontorio si raggiunge Pozzuoli, un centro
peschereccio, balneare e termale che ospita importanti resti di epoca romana. Fra questi
il Serapeo, un mercato di età flavia, in parte sommerso dall'acqua a causa del
bradisismo, e il grande Anfiteatro Flavio, che poteva contenere 40.000 persone. A
poca distanza dal centro è situata la solfatara, un antico cratere
vulcanico che oggi manifesta i tipici segni della fase di quiescenza: emissioni di
anidride solforosa, acqua calda, anidride carbonica, fango bollente.
Il Vesuvio, situato a est della città, è parte integrante del paesaggio
napoletano che, grazie al suo inconfondibile profilo, assume un aspetto immediatamente
riconoscibile. Straordinaria è la vista immensa che si gode dalla sua cima: lo sguardo
spazia su tutto il Golfo, da Capo Miseno alla Penisola Sorrentina. Le pendici del vulcano
sono fertilissime e da sempre coltivate; dal dopoguerra però è diventata molto forte
anche la densità abitativa, tanto da far temere un disastro nel caso si verifichi una
forte eruzione. Il Vesuvio è tranquillo dal 1944; fra le grandi eruzioni del passato si
ricordano quella del 1794 che distrusse Torre del Greco, quella del 1631 che uccise
migliaia di persone e la più famosa di tutte, quella che nel 79 d.C. che distrusse le
città di Ercolano e Pompei, danneggiandone molte altre. Fu talmente
violenta da demolire il cono vulcanico esistente e formarne uno nuovo (l'attuale Vesuvio).
Pompei fu investita da un mare di gas, ceneri e detriti ardenti in modo talmente fulmineo
che sorprese la maggior parte delle persone; Ercolano fu invece investita, probabilmente
uno o due giorni dopo, da una colata di fango formata dalle acque piovane unite
alle ceneri finissime che penetrò ovunque riempiendo le case e quindi impedendo il crollo
degli edifici. Oggi i resti di Ercolano e, soprattutto, di Pompei, insieme agli oggetti
riportati alla luce, offrono uno sguardo unico su quello che doveva essere la vita in una
città romana del I secolo d.C..
Altri luoghi importanti dei dintorni di Napoli sono la città di Sorrento,
con la penisola che da essa prende il nome, Baia, con le rovine delle terme romane,
Cuma, sulla cui Acropoli si apre il famoso antro della Sibilla, il Lago d'Averno,
dal quale secondo Omero e Virgilio si accedeva all'inferno e ancora Agnano, Bacoli,
Castellammare di Stabia.
A poche decine di chilometri da Napoli si raggiunge la Reggia di Caserta. Carlo
III di Borbone volle dare al regno una reggia di tale sfarzo e grandiosità da poter
competere con quella di Versailles, allora considerata il massimo delle residenze reali.
Si rivolse pertanto al miglior architetto che operava in Italia alla metà del Settecento,
Luigi Vanvitelli. I lavori iniziarono il 20 gennaio del 1752, giorno del genetliaco di
Carlo III, e terminarono nel giro di 23 anni, mentre la decorazione degli interni sarebbe
continuata ancora per un altro secolo.
La Reggia è una delle più imponenti costruzioni mai realizzate in Italia, si estende su
una superficie di oltre 4 ettari, ha un prospetto di 249 metri e comprende 1200 stanze. Ma
le dimensioni, ancorché eccezionali, da sole non sarebbero state sufficienti a rendere la
dimora reale una delle opere più celebrate del Settecento europeo; in realtà la Reggia
è un autentico capolavoro per via della progettazione, eleganza, armonia, frutto di un
sapiente susseguirsi di spazi vuoti e pieni.
La costruzione ha una struttura rettangolare a scacchiera che comprende al suo interno 4
ampi cortili. Le linee, abbastanza semplici e regolari, appaiono più raffinate sul lato
meridionale dove, rivolta verso il Parco, è situata la facciata principale. L'ingresso
centrale immette in un atrio lungo quanto il Palazzo, nel quale esplode immediatamente il
fasto che caratterizza tutti gli ambienti interni. Particolarmente spettacolare è un
sontuoso scalone a marmi colorati decorato tra l'altro con una statua romana di
Ercole. Gli appartamenti si susseguono con le loro decorazioni di marmo, stucco e
affreschi. Fra i locali più notevoli, il Vestibolo Superiore, il Salone di
Alessandro il Grande, la Sala del Trono, la Biblioteca di Maria Carolina
d'Austria, il Teatrino di Corte, la Sala del Presepe che originariamente
conteneva 1200 statuine del Settecento.
Alla fama della Reggia molto ha contribuito il bellissimo Parco, anch'esso
progettato dal Vanvitelli. Si estende per 120 ettari dal Palazzo verso la collina creando
con le scale, le fontane e le cascate una bellissima scenografia prospettica che ne fa la
principale attrazione della Reggia. L'acqua vi giunge attraverso un acquedotto di 40
chilometri, anch'esso dovuto al Vanvitelli, considerato un capolavoro di ingegneria
idraulica. Tra le fontane più belle ci sono quella di Eolo, con 29 statue dei
venti, quella di Cerere, quella di Venere e Adone. L'elemento più
spettacolare è la Grande Cascata, posta nel punto più alto della prospettiva, che
precipita circondata dal verde per 78 metri fino al bacino dove sono posti i gruppi
scultorei di Diana e Atteone. Al parco è annesso un suggestivo Giardino Inglese
in cui si susseguono specchi d'acqua, gruppi di alberi, statue, serre.
[Napoli centro ] | [ Napoli] | [Storia] | [Pompei] |