Gonnosfanadiga

Economia e prodotti locali

 

Gonnosfanadiga, il territorio:

Si estende per12523 ettari ed è cosi suddiviso:
1)la superficie urbana è di circa 180 ettari.
2)la superficie coltivabile di circa 5000 ettari, e principalmente si coltivano granello e foraggiere, le coltivazioni vengono alternate al pascolo.
Sono compresi in questa superficie anche le aziende agrozootecniche la cui attività interessa allevamenti ovini per circa 20000 capi, caprini per 2500 capi, suini per 3800 capi, bovini 500 capi, equini 120 capi e circa 500 arnie.
3)L'olivicoltura, settore tradizionalmente molto importante dell'economia gonnese, interessa un estensione di circa 1000 e ttari con 380000/400000 piante, ed una produzione di 40000 qintali di olive per 6400 quintali di olio più 10000 quintali di olive da mensa.
4)La superficie collinare e montuosa è estesa per circa 5000 ettari ed è principalmente composta da macchia mediterranea, cisti, filirea, corbezzolo, ginestra, lentischio, erica, ecc. ed i boschi sono coperti da lecceti e da sughereti.
5) Pardu Atzei, isola amministrativa di 1523 ettari dista circa 20 km dai confini territoriali ed è inserito tra i territori di Arbus e Guspini ai piedi del monte Arquentu.
6)fa parte del territorio montuoso, il parco comunale di Perd'e Pibera di 63,75 ettari, con ,al suo interno un complesso in parte ristrutturato che faceva parte di una miniera di molibdenite, abbandonata alla fine della guerra. Inserito di recente in un progetto per la valorizzazione del territorio a fini turistici e capolinea di una rete di sentieri in parte già tracciati dal C.A.I. e facilmente percorribili, potrebbe senz'altro diventare meta d'interesse per il turismo alternativo e per gli amanti della montagna.
7)Per quanto riguarda la fauna che popola i territori, si possono senz'altro citare i cinghiali che abbondano nei nostri boschi, le volpi, le martore, le donnole e fra le varie specie di selvaggina sono presenti lepri e conigli; per quanto riguarda i volatili: pernici, quaglie; per chi gira per i monti non è difficile, alzando il capo, veder volteggiare le poiane o gli astori in cerca di prede.
Qualche trota si può individuare con molta pazienza, risalendo il corso di qualche torrente, decimate dall'attività di pescatori di frodo che usano tecniche illegali come l'avvelenamento delle pozze d'acqua dove le trote vengono individuate.

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