Le proposte dei socialisti utopisti

Sono tre i principali movimenti che si sviluppano nell'ambito del socialismo utopistico: gli oweniani in Inghilterra, ed i fourieristi ed i sansimoniani in Francia. Un punto accomuna principalmente questi tre movimenti: la convinzione che al principio dell'individualismo si debba sostituire quello dell'interesse collettivo, e che quest'ultimo debba essere il punto d'appoggio per la trasformazione del mondo.

Robert Owen e Charles Fourier propongono di sostituire al liberismo economico, un nuovo sistema sociale fondato sulla produzione cooperativa e sull'associazione, mentre Saint-Simon sostiene la necessitā di una pianificazione scientifica su larga scala diretta dallo Stato. Gli utopisti riescono a cogliere per primi alcune importanti motivazioni della crisi della cittā: il ritardo, rispetto al mondo industriale e militare, con cui vengono applicate le tecniche all'ambiente sociale; la carenza dei servizi; la distanza tra le residenze ed i luoghi di lavoro.

Owen e Fourier avvertono l'esigenza di riorganizzare la societā puntando contemporaneamente ad una teoria sociale ed ad un modello urbanistico complementari tra loro. Questo modello spaziale tra l'altro ha anche la funzione ampliare la suggestione della proposta presso i politici, che in questo modo possono vedere qualcosa che va oltre una semplice enunciazione di princėpi e metodi.

Ma il conflitto con le realtā produttive e sociali contrarie, e la sottovalutazione degli ostacoli materiali che si frappongono alla realizzazione dei loro progetti, portano all'inevitabile fallimento di tutti i tentativi di riforma, operati quasi tutti nei grandi spazi liberi del continente americano; il loro fallimento estingue anche quei modelli spaziali che avevano suscitato tanto interesse inizialmente. Anche se la durata di queste esperienze e la loro influenza pratica č praticamente nulla, cosiderevole č invece il loro peso ideologico. Gli eventi del '48, ancora prima dell'impatto del pensiero marxista, creano una profonda divisione tra concezioni e movimenti politici da un lato, e competenze dell'amministrazione nella messa a punto di alcuni correttivi in senso tecnicistico e politicamente agnostico.