Bene,
ottima scelta (naturalmente avremmo detto così anche se avessi scelto gli
altri !).
Lasciamo
la chiesa di Santa
Maria della Pietà dei
Pescatori
ed incamminiamoci per una stradina che lasceremo presto per
svoltare a sinistra, di fronte alla cinquecentesca chiesa di San
Leonardo,
dove troveremo l’ingresso del Museo
del Mare,
situato all’interno dell’Istituto
Tecnico
Nautico “F. Caracciolo”.
Giungiamo,
così, a Piazza
dei Martiri,
dove furono giustiziati i martiri procidani del 1799.
Da
questo crocevia., dopo aver visitato la chiesa cinquecentesca di Santa Maria delle Grazie,
partiremo
per raggiungere le mete di questo percorso: la prima è Terra
Murata.
Terminata
la visita alla Terra Murata, ridiscendiamo verso Piazza dei Martiri, ma
prima di raggiungerla percorriamo una stradina alla nostra destra che ci
conduce al casale
vascello,
altro mirabile esempio della tipica architettura procidana risalente
anch’esso agli Aragonesi. Questa deviazione termina con quella che un
tempo era la Via
Tabaja,
collegamento fra la Marina e Terra Murata.
Ritornati
a Piazza dei Martiri,
proseguiamo verso la Marina
della Corricella.
Risaliamo
un po' immalinconiti per dover lasciare un posto così bello, ma
desiderosi di conoscerne altri altrettanto interessanti e, seguendo Via Scotti, incontriamo la settecentesca chiesa
dell’Immacolata
dei Turchini,
con la statua lignea del Cristo
Morto del 1728,
protagonista della processione annuale del
Venerdì
Santo.
Ci
incamminiamo, quindi, verso una strada che già dopo breve tempo
giustifica il proprio nome: la “panoramica”.
Questa
segue il profilo sud-orientale di Procida ed alla metà circa del percorso
offre un’incantevole visione delle zone appena visitate. Proseguendo
ancora per un po’ scorgiamo il promontorio di Santa
Margherita,
e raggiungiamo la discesa che ci introduce alla zona della Chiaiolella,
con il suo attrezzato porticciolo turistico. Aggirandolo, “scaliamo”
il colle di S. Margherita, per incantarci, dopo essere ridiscesi
dall’altro versante, alla vista dell’isolotto di Vivara.
Ma
questa è tutta un’altra storia …
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