L'Est
incominciava a ringraziare coi suoi raggi quegli alberi che profumano di
zagare il mio risveglio.
La
giornata che si presentava ai miei occhi nell'ormai quasi esaurita oscurità
della notte, spargeva il profumo nell'aria giustamente frizzante, e si
preannunciava splendida.
Le
poche ore di sonno che erano trascorse fra il pensarla e il vederla
avevano esaurito il loro compito e si ritiravano lasciando il posto
all'entusiasmo per l'incontro con uno dei miei luoghi preferiti: Procida.
Pronto
a lasciare la base, mi avvio, zaino in spalla, verso il porto.
Raggiungo
qui gli amici, compagni di quest'avventura, ed insieme aspettiamo la
partenza della nave (rigorosamente traghetto, dobbiamo goderci tutto
della mini-crociera, alla giusta velocità !) che ci porterà sulla nostra
isola. Il ricordo va al vecchio "Cuma"
(lo vediamo nella foto), la nave militare da sbarco diventato traghetto e
ormai sostituito.
Le
chiacchiere con gli amici mi distraggono dal distacco dal nostro magnifico
sfondo, CASTEL
NUOVO (Maschio
Angioino),
simbolo della nostra città, mentre navighiamo tranquilli verso la nostra
meta.
Cominciamo
il viaggio ammirando
le bellezze della costa di Posillipo,
tra cui
Villa
Rosebery,
residenza del
Presidente della Repubblica;
l'isoletta di
Nisida e, in compagnia delle barche a vela
che ci “scortano” per un buon tratto di mare, dopo poco ci ritroviamo
già in vista dei mitici CAMPI
FLEGREI;
il pensiero ritorna allora ai suoi eroi che li videro così come noi, dal
mare, soltanto “un po'” di tempo fa. Giunti in vista della località Monte
di Procida, possiamo volgere
lo sguardo nell'altra direzione e vedere finalmente la nostra meta
avvicinarsi. Ci trasferiamo tutti dall'altro lato della nave per goderci
l'approdo al bel porto, circondato dalle caratteristiche casette colorate
e dalle imbarcazioni di pescatori.
All'arrivo,
una sosta agli accoglienti bar del porto è d'obbligo, come una prima
occhiata intorno a noi, ed ai resti del seicentesco Palazzo Montefusco,
riconoscibile
sulla destra della foto per gli archi ed il cornicione merlato.
Proseguendo,
la chiesetta di Santa
Maria della Pietà dei
Pescatori,
riedificata nel 1760 su una cappella del ‘600. In questa chiesa, nel
‘700, fu istituito il Monte dei Marinai dagli armatori della marineria
procidana, con l’intento di assistere le famiglie dei marinai imbarcati.
Poco
più avanti, c’era un tempo l’albergo dove soggiorno’ nel 1811 A.
de Lamartine,
autore del famoso romanzo Graziella.
Dopo
il primo approccio con la nostra isola, mentre ci scambiamo le prime
impressioni sulla zona del porto, è già tempo di decidere l'itinerario
da seguire per continuare la nostra passeggiata. I percorsi per
scoprire l'isola sono vari.
Ah
se si potessero percorrere tutti...
E
come per incanto...
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