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Una piccola cappella sulla strada che da Mondovì Piazza va verso Vico . La sua dedicazione alla S.Croce è confermata dal ritrovamento della raffigurazione di S.Elena cui è attribuito il ritrovamento della Croce della crocefissione. Costruita intorno al I200, è legata alla storia del convento dei Domenicani. All’interno una preziosa serie di affreschi quattrocenteschi coprenti una superficie di circa 55 mq. comprendente le pareti e le vele della volta con i sottarchi. Attribuito ad Antonio da Monteregale, che la dipinse intorno al I470-82,si configura come una delle più alte testimonianze della cultura gotica italiana ed europea, prodotto di quella cultura artistico-religiosa che tra il XIV e il XVI s. copriva il territorio della Francia meridionale, del Piemonte e della Liguria occidentale. La volta a crociera con costoloni; decorati con eleganti fiori e disegni; ha nel centro il rosone simile a quello di S.Fiorenzo di Bastia, di Castelnuovo di Ceva e Molini di Triora nel Ponente ligure. Nella vela soprastante l’altare, una mandorla racchiude il Cristo Pantocratore, il corpo nudo avvolto da un ricco panneggio, che mostra le proprie piaghe. La vela di sinistra presenta la Deposizione; il paesaggio è montuoso con particolari suggestivi: il camoscio che si arrampica su una roccia a strapiombo, il castello, il torrente, i pastori con le pecore, alberi frondosi e cime innevate. Il Cristo viene staccato dalla croce mentre S.Giovanni assiste; alle spalle di Giuseppe di Arimatea. Nella vela di destra la salita al Calvario rivela forti influenze della pittura di Jaquerio; ctè una consapevole ricerca di personalizzazione un pot grottesca nei volti dei personaggi che affollano la scena. Vi spiccano gli elmi dei soldati e la grande croce un po’ diversa dalla iconografia tradizionale. I colori ben conservati luminosissimi sul fondo nero della vela contornato da un ricco fregio floreale. Nella lunetta di fronte all’altare, sotto una elegante edicola; la figura dolente del Cristo legato alla colonna, flagellato da tre carnefici dal volto grottescamente cattivo. Nella parete destra dell’altare è il Cristo di Pietà: gli strumenti della Passione sono composti come in un grande trofeo araldico. Un grande cartiglio reca una lunga scritta cui erano attribuiti poteri taumaturgici simili a quelli del segno della Croce. Nella nicchia sottostante S.Elena regge una grande Croce. Lungo le due pareti laterali corre una fascia recante gli Apostoli entro medaglioni tondi con un versetto del Credo; nel sottarco di sinistra entro edicole cuspidate vediamo S.Stefano, S.Domenico, S.Francesco le S. Lorenzo. Nella parete di sinistra dell’altare è la scena della Resurrezione nella forma gotica diffusa nella regione: il Cristo sorge dal sepolcro impugnando il vessillo bianco crociato di rosso e benedicendo con la mano destra; i soldati dormono ai lati della tomba rilevata dal pavimento dipinto a ciottoli. Nella nicchia sottostante la Vergine col Bambino, con S.Pietro Martire e S.Bernardino da Siena. Fulcro di tutto il grande ciclo è la parete dell’altare che raffigura la complicata allegoria della Croce Brachiale.

La Cappella di S.Croce di Mondovì è stata restaurata tra il 1971 e il 1975 ad opera della Soprintendenza alle Gallerie per il Piemonte, con una sovvenzione del Ministero della P.I. (oltre 4.000.000 di lire) ottenuto grazie all’interessamento del dott. Geronimo Raineri. Ha contribuito anche il Comune elargendo nel 1974 mezzo milione. Molte le offerte di privati che hanno colla giorni di lavoro gratuito e materiale edilizio. Il restauro degli affreschi fu opera di una equipe di tecnici sotto la guida del restauratore Gian Luigi Nicola. Un piccolo e prezioso libretto, stampato nel 1982, curato da Geronimo Raineri,presenta con ampiezza di documentazione la storla de1a Cappella con il tesoro d’arte che contiene. Un altro luogo del Cuneese, sconosciuto ai più, degno di essere visitato. A questo scopo è stato inserito nella settima Giornata FAI di Primavera (20 marzo 1999) ,organizzata dalla Delegazione di Cuneo che quest’anno presenta al pubblico i Beni artistici della Città di Mondovì. Sono stati studiati tre itinerari con visite guidate; un appuntamento da non perdere per quanti vogliono conoscere le bellezze di casa nostra.

Giovanna Frosini