L'ARTE di SCRIVERE 
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L’ESPERIENZA  DELLA POESIA NELLA SCUOLA 
di Maria Cristina La Torre 
 
Il ricordo che tutti hanno della poesia credo risalga sempre al periodo della scuola primaria, quando venivano insegnate a memoria le poesie dei poeti famosi come Pascoli, Petrarca e così via. Spesso si aveva anche un brutto ricordo perché la poesia la si viveva come qualcosa di noioso. Ma anche se le prime nozioni sulla poesia venivano insegnate a scuola ,questa  tematica veniva sempre più spesso emarginata, veniva considerata una materia extrascolastica. Oggi si penserebbe che proprio chi è nell’età scolastica non abbia ancora sviluppato totalmente le nozioni intellettive perché ancora in formazione e per quanto riguarda la conoscenza e l’interesse verso la poesia vera, si pensa che siano troppo giovani per capire la poesia o poterla scrivere. In questi tempi da più parti si va delineando una regressione culturale sia sociale che scolastica e la poesia è una delle prime tematiche che verrebbe esclusa, visto già la sua difficile diffusione nella massa.  
L’interesse per la poesia spesso può nascere dalla scuola, il bambino è l’individuo più congeniale per cimentarsi nella poesia, per via delle sue spiccate qualità di fantasia e ingenuità, ma se ci deve essere una felice coesione tra il bambino e la poesia, come è anche tra l’adulto e la poesia, ci deve essere un minimo se non un apprezzabile interesse e conoscenza per la cultura. Proprio a scuola possono nascere degli aspiranti poeti che se continuassero con l’interesse per la poesia potrebbero diventare dei buoni poeti, poiché hanno tutta una vita davanti a loro e possono fare esperienza. Durante il periodo scolastico se non è innato nel bambino l’interesse per la poesia, questo può essere stimolato dagli insegnanti che spingono il bambino a sperimentare la poesia. Nella scuola le prime esperienze nel scrivere i primi versi vengono elaborati attraverso altre  forme, in primis formando dei brevi versi, poi attraverso il diario, il racconto, la rappresentazione teatrale e la lettura, questi metodi inizialmente non fanno parte della poesia, ma in qualche modo portano il bambino nella sperimentare nuovi linguaggi e metodi narrativo-espressivo.  
Poesia nella scuola: Dialogo con gli studenti.  
Incontro avvenuto in una scuola con scolari di nove anni. 
Le domande che seguono mi sono state rivolte dai scolari, mentre le mie risposte sono state semplificate durante il dialogo. 
Quando si entra in contatto con la poesia, cioè quando si incomincia a essere “Poeti”? 
Nella media delle persone l’interesse per la poesia può avvenire in tre fasi della vita, nell’infanzia, nell’adolescenza e nell’età matura.  
Nell’infanzia nascono i primi sogni e desideri su cosa fare da grande, se questi sogni avvengono in questa fase tra gli  otto e dodici anni è più probabile che si realizzano o che vengono ripresi durante la giovinezza o l’età matura. Durante l’infanzia è più naturale interessarsi a tematiche in cui c’è di mezzo la fantasia e la curiosità, e la poesia è fatta di fantasia e sentimenti, quindi congeniale per una mente ancora giovane ma portata all’espressività fantasiosa e sentimentale. L’adolescenza è una fase della vita piena di turbolenza, irrazionalità, istintualità, in cui l’adolescente si esprime in vari modi, uno dei tanti modi è anche la poesia, normalmente gli adolescenti incominciano a scrivere diari, scrivendo come vivono le loro esperienze, i loro sentimenti, le loro inquietudini, queste impressioni le scrivono in forma di pensieri o poesie, che in questa fase sono acerbe e irrequietudini adolescenziali. In questa fase però molto importante è anche la scuola, chi frequenta le scuole superiori fino all’università, va incontro a studiare i poeti più importanti e complessi sia italiani che stranieri. Quasi sempre è da questo momento che nasce il vero poeta, che man mano che trascorre il tempo matura in simbiosi con le esperienze della vita. Chi si cimenta a scrivere poesie quasi sempre le tiene per se, le mette in un cassetto e dopo molti anni le mette fuori. 
 
 Cosa spinge nel scrivere poesie? 
Scrivere poesie avviene per caso, o meglio è una necessità interiore di esprimersi, è un modo di esprimersi, nelle persone ci sono tante sfaccettature, tanti modi di essere, ci sono sogni, desideri, fantasie che difficilmente esteriormente nella vita quotidiana possono essere espressi poiché viviamo in una società e in un tempo in cui c’è più razionalità e materialismo ed è difficile esternare le proprie idee, i propri pensieri o i sogni, di conseguenza la poesia come anche la pittura, la recitazione, la musica, il canto, sono dei mezzi di espressione in cui una persona può esprimersi liberamente trasformando in arte ciò che ha dentro . 
Cosa serve per diventare un Poeta? 
Tutti possono diventare poeti, ma per diventare dei bravi poeti bisogna avere delle qualità innate come una viva fantasia, una certa curiosità, poi naturalmente una buona cultura soprattutto quella letteraria. Uno dei mezzi più facili per imparare a scrivere bene la poesia o la narrativa è quella della lettura, bisognerebbe leggere molti libri, non specificatamente di poesia, ma di ogni genere, in specialmodo la narrativa o quelle tematiche che si indirizzano verso la fantasia. In questo modo si sviluppa la propria fantasia e si acquista un enorme bagaglio culturale e linguistico. Tra chi non è nel campo della poesia, crede che per diventare un poeta bisogna fare degli studi importanti, ma non sempre è cosi, come descritto prima tutti possono scrivere poesie sia le persone che hanno studiato che quelle che non hanno studiato molto nella loro vita. Molto spesso anche chi ha fatto grandi studi non è in grado di scrivere, in questo caso la poesia, perché bisogna essere innati nel saper esprimersi attraverso i versi della poesia.     
Che tipo di poesia scrive?  
Scrivo su varie tematiche, scrivo sulla natura, l’amore, le esperienze fatte nella vita, e cosi via. Ci sono vari modi di scrivere le poesie come in versi liberi o seguendo la metrica, possono essere di fantasia o di sentimenti o esperienze di vita. 
Quante poesie scrive un poeta? 
Tutto dipende dal tempo che si ha a disposizione, dipende anche dall’ispirazione, se non si ha ispirazione non si riesce a scrivere. Il tempo per il poeta è relativo, poiché per scrivere poesie possono bastare pochi minuti fino a periodi molto più lunghi. Quando si scrive una poesia si segue un iter lungo , dalla prima bozza a continui rimaneggiamenti fino ad arrivare al testo finale e perfetto. Normalmente scrivo un centinaio di poesie all’anno in media.   
Che valore hanno i premi letterari? 
I premi letterari in se per un poeta non ha molta importanza, poiché non sempre una poesia è buona se vince dei premi. Per il poeta è più importante la poesia, attraverso i premi letterari molte altre persone leggeranno la poesia scritta, i premi possono essere un mezzo per far conoscere le proprie poesie e entrare a contatto con altre persone che condividono lo stesso interesse. Ma anche per il poeta il premio è più un merito, un valore che in un certo senso qualifica la propria poesia, la propria arte.  
Essere poeta porta a viaggiare? 
Fare il poeta è come ogni altro artista, quando si entra a far parte di un settore artistico si entra in contatto con molte persone che si interessano a vario titolo all’arte che in questo caso è la poesia e questo comporta viaggiare, partecipare a incontri, a divulgare le proprie opere attraverso i diversi mezzi di comunicazione e si scopre che ci sono moltissime persone che  scrivono poesie.  
Riflessioni finali. 
Nel contesto generale chi non si interessa alla poesia o chi si trova in un ambiente sociale con un basso livello culturale, può pensare che la poesia sia un settore noioso o che i poeti sono chi ha fatto grandi studi scolastici, non sapendo che in realtà ci sono tra loro decine di persone che scrivono poesie ma che tengono tutto nascosto o messe nel dimenticatoio perché forse si vive in un ambiente di un certo tipo di cultura. 
O potuto osservare che nell’ambiente sociale in cui viviamo la poesia è nascosta,  nascosta sotto un substrato di distacco e indifferenza ponendo la poesia come una sorta di mito irraggiungibile che si è fermato a qualche secolo fa in poeti famosi.  
Di conseguenza con una società poco incline alla cultura poetica si potrebbe pensare che l’età infantile in età scolare sia quella meno adatta o troppo giovane per poter comprendere o scrivere la poesia.  Invece nell’incontrare e dialogare con due gruppi di scolari di nove anni, ho potuto constatare che la poesia, almeno per loro, è viva, mostrando una certa spigliatezza e interesse genuino verso un settore nuovo che è quasi inesistente nella loro vita sociale, hanno mostrato una viva partecipazione ed a quest’età attraverso la scuola stanno sperimentando la poesia componendo brevi poesie con l’aiuto della loro maestra, le loro poesie hanno un buon livello poetico per la loro età, mostrano i loro sentimenti e pensieri, e già tra loro si intravede qualche futuro poeta.  Ho provato una certa meraviglia nell’osservare che nella scuola ci sia questo interesse per la poesia anche al di fuori dell’ambito scolastico, poiché l’istruzione pubblica adotta la poesia come un argomento marginale.