L'ARTE di SCRIVERE 
 Sito di arte e letteratura di La Torre Maria Cristina
      
                        
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Racconti 
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          RACCONTI 
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                          DIALOGHI 
 
Prefazione 
Questi dialoghi sono un immaginario inconntro,  un immaginario dialogo tra lo scienzato e filosofo Blaise Pascal e l'autrice, 
prendendo spunto dai pansieri di Pascal, l'autrice ha voluto mettere a confronto due diverse epoche, due diversi pensieri, due culture che sembrano diverse nel tempo, nei luoghi, ma col passare del tempo ci si accorge che le cose non cambiano mai, sembra che l'uomo moderno ha le stesse domande, i stessi pensieri, i stessi modi di essere anche se è passato molto tempo dall'epoca in cui è vissuto Pascal (1623-1662), ma c'è un opposizione, l'epoca in cui visse Pascal, era un epoca nuova che si avviava ad una rinascita della cultura, della fede, di una riconquista dell'uomo a discapito della decadenza del medioevo, invece oggi nell'era moderna forse ci troviamo in un epoca priva di valori e di fede. 
 
PASCAL «Cara amica, ti accosti al mio sapere, ai miei pensieri con tanta curiosità, tanta voglia di conoscenza che mi stupisce, cosa vuoi sapere da me...». 
CRISTINA «... Nell'epoca in cui io vivo, mi pongo tante domande, sulla vita, sull'uomo, sulla morale, sulla fede, in quest'epoca ci sono tante decadenze, quando penso a ciò che è accaduto in questo ultimo secolo, mi fa credere che siamo ritornati in un altro medioevo, ... ho detto che mi pongo delle domande, me le pongo spesso, almeno fino a quando non mi lascio prendere dal materialismo, come tante altre persone, il motivo non è neanche per il fatto che io non pensi, voglio dire pensare alle cose alti, anzi si può dire che penso anche molto, certe volte penso che chi me lo fa fare, mi sembra di pensarle solo io, o che non ho mai incontrato nessuno che si faccia le stesse domande, che pensi come la pensi io, ... un giorno pensai forse è la maturità che porta a pensare oltre, ma sempre più spesso ho pensato anche che, forse, sono nata in un epoca sbagliata, certe volte vorrei immaginarmi di dialogare con i filosofi greci, o come sto facendo ora con voi, quando conobbi il vostro sapere, posso darti del tu?, insomma quando ho scoperto i tuoi pensieri, mi sono meravigliata, anche per l'età che hai, oggi non ci sono giovani così  precoci da pensare alle cose colte o come nel tuo caso costruire la prima calcolatrice meccanica....». 
PASCAL «Vedo che hai tanta voglia di conoscere le cose alte, i miei pensieri ti possono dare una risposta alle tue domande, ora puoi condividere anche i tuoi con i miei, ascolta....., vorrei parlarti sullo spirito e sullo stile,......Quando un discorso naturale descrive una passione o un effetto, troviamo in noi stessi la verità di ciò che ascoltiamo e che non sapevamo di possedere, cosicché siamo portati ad amare colui che c'è la fa sentire, infatti, questi non ci hanno messo sott'occhio il suo, ma il nostro bene, e così questo beneficio c'è lo rende amabile, senza dire che tanta comunanza d'intelligenza che abbiamo con lui necessariamente invoglia il cuore ad amarlo». 
CRISTINA «Sai questo è proprio vero, quando poc'anzi ti dissi, di voler immaginare dialoghi con pensatori, uomini del passato, per condividere ciò che mi sembra avere in comune, o che loro dicono cose, se pur avvenute nel passato, ma io che vivo in un era moderna, mi illumino, i loro pensieri hanno qualcosa di impalpabile che mi fa credere di essere un pò simile a loro, come tu sai i sentimenti fanno parte dell'uomo, e porta a idealizzare un uomo o una donna, fino a far credere di conoscerlo bene ed amarlo, per esempio, quando lessi sull"'amicizia" di Cicerone, anche se lui visse molto tempo fa, ma i suoi scritti mi sembrano qualcosa di nuovo, diverso da come si penserebbe oggi," l'amicizia" di Cicerone descrive cose che oggi non si credono più, non si vivono più. Oppure Eraclito, ho visto nella sua vita, nei suoi atteggiamenti, nei suoi discorsi, ho visto qualcosa di saggio, mi ha insegnato anche qualcosa, ma anche oggi spesso vedo e leggo su uomini saggi, umili, devoti ad un idea ad un valore, mi sembra che abbiano cose più simili a me che con chi vedo abitualmente nella mia società di oggi». 
PASCAL «Non devi pensare in questo modo, credo che tu sappia che nel modo ci sono diversi, migliaia di tipi di persone che sono diverse l'una dall'altra, ognuna ha la propria personalità, i propri pensieri, il proprio modo di essere, può essere simile ad alcuni ma non a molti, poi devi sapere che al mondo ci sono molte persone, centinaia di persone che hanno i tuoi stessi pensieri, si pongono le tue stesse domande, pensano che non incontrano quelle persone sagge, buone o divertenti o anche stolte, con cui si troverebbe a proprio agio, non devi soffermarti nel pensare che chi incontri per la strada o chi ti vive intorno, non è simile a te, non ha le tue stesse idee, non tutti possono essere uguali, se no il mondo sarebbe tutto uguale e sarebbe tutto noioso, non si può pensare che ci sono persone che siano peggio o meglio di noi, ogni uomo o donna che sia è come vuol essere, sono le circostanze della vita e le scelte individuali che portano ad essere e pensare in un certo modo». 
CRISTINA «Questo lo so, sono le domande della vita che ci portano a pensare e concepire gli uomini e la vita, non è il nostro pensiero egoistico che ci fa pensare di essere migliori o peggiori degli altri». 
PASCAL «Due specie di persone conoscono: quelli che hanno il cuore umiliato e amano il proprio abbassamento, sia alto o basso il livello della loro intelligenza; e coloro che hanno abbastanza intelligenza per vedere la verità, per quanta riluttanza possano avere». 
CRISTINA «Dici bene, su questo tuo riferimento posso darti pienamente ragione,.... prima credevo che l'intelligenza fosse una delle cose più importanti, ma dopo tanti anni ho concepito che l'intelligenza umana non ha una sola sostanza, una sola verità, ma ne ha tante, osservavo le cose che accadevano nel mondo, osservavo le diverse molteplici genti comuni e ho scoperto che può essere considerata in diversi modi, ci sono: l'intelligenza che segue la logica artificiale o se mai può definirsi un intelligenza razionale, poi c'è il potere che può essere considerato una sorte di intelligenza speculativa; terza è l'umiltà che può definirsi un intelligenza pura, semplice e sana, ora ti faccio io una domanda, quale potrebbe essere la vera intelligenza per te?». 
PASCAL «Bé, io credo che sia l'umiltà, se è come ho capito il tuo ragionamento». 
CRISTINA «Hai detto il giusto, ora ti spiego questi tipi di intelligenza, la prima è l'intelligenza razionale e artificiale, può definirsi quel modo di identificare l'intelligenza dal punto di vista del quoziente d'intelligenza, da chi è bravo a scuola, o chi è bravo ad una determinata attitudine, questa non è una vera e propria intelligenza perché si basa su statistiche, considerazioni e non si basa sui principi morali umani e che hanno a che fanno con la vita reale; la seconda intelligenza è il potere, in generale si pensa che chi è al potere, sia lealmente che meschinamente, ha avuto successo per il fatto che ha avuto intelligenza per arrivare fin dove si trova, ma la storia ha insegnato che il più delle volte questo potere si raggiunge scavalcando e calpestando altri uomini, andando al potere con mezzi facili e alla fine portando in rovina quello che è d'innanzi a se; la terza intelligenza la insegna l'umiltà, si può essere saggi pur essendo umili, dimmi chi può essere intelligente di un uomo che con il suo parlare, il suo fare, non oltraggia, non calpesta, si mette da parte, non fa e non desidera di più di quello che gli serve, o di quello quell'uomo che fa di più di quel che è in grado di fare, aiutando il prossimo, avendo fede, senza ricevere niente in cambio». 
PASCAL «Ora vorrei farti capire quale sia l'umiltà, l'umiliazione che un uomo, di un uomo in particolare, può sopportare sulle proprie spalle, qui si vede la vera intelligenza dell'uomo». 
CRISTINA «Chi è quest'uomo di cui parli?». 
PASCAL «Gesù Cristo, senza beni e senza alcuna esteriore manifestazione di scienza, stà nel suo ordine di santità. Non ha fatto scoperte, non ha regnato; ma è stato umile, paziente, santo per Dio, terribile per i demoni, senza peccati alcuno. Oh, com'é venuto in gran pompa e magnificenza prodigiosa, agli occhi del cuore che vedono la sapienza!.......e poi.....si è umiliato morendo sulla croce, addossandosi le colpe di tutti......». 
CRISTINA «Questa è la verità più grande, l'intelligenza più grande, ci fa vedere quanto noi oggi, dopo duemila anni, non abbiamo ancora capito cosa sia l'umiltà, cosa ci ha voluto far capire Gesù Cristo, invece noi, uomini e donne, di ieri e di oggi, crediamo di aver raggiunto una tale saggezza da poter comprendere tutto il mondo». 
 
 
 
*Bibliografia: "C'è un infinito da guadagnare"Mondadori 1994. 
*I pensieri  scritti in grassetto sono i pensieri originali di Pascal. 
Tutto il resto è di mia creazione. 
 
                  
                        
  
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