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Logoterapia
in Italia
Eugenio Fizzotti |
Storia | Convegni svolti | Bibliografia
La
logoterapia in Italia tra passato e futuro
Nonostante
il pluridecennale riconoscimento della comunità scientifica internazionale,
la logoterapia non ha avuto in Italia degli inizi felici. Sono occorsi
molti anni perché il mondo accademico e culturale cogliesse tutta
la portata significativa del messaggio frankliano e delle sue tecniche
terapeutiche.
Il merito indiscusso di aver introdotto
in Italia il pensiero di Frankl (sia come teoria che come prassi)
spetta a Tullio Bazzi: è del 1949 il suo contributo Analisi
esistenziale (Logoterapia sec. Frankl), nel volume in collaborazione
con Lucio Bini Le psiconevrosi (Abruzzini, Roma, pp. 247-249). Un
intervento, questo, dalla tempestività eccezionale, se si ricorda
che solo nel 1946 erano apparsi a Vienna i primi volumi di Frankl.
Nel 1953 furono pubblicati, in traduzione
italiana, due testi fondamentali: Logoterapia e analisi esistenziale,
a cura di Danilo Cargnello (Morcelliana, Brescia) e Psicoterapia
nella pratica medica, a cura di Mario Gozzano (Ed. Universitaria,
Firenze). Poi, fu silenzio. Bisogna giungere al 1962 per incontrare
in edizione italiana Teoria e terapia delle nevrosi (Morcelliana,
Brescia). Finalmente, nel 1967, poté essere gustato in ottima
traduzione il gioiello della produzione frankliana, Uno psicologo
nei Lager (Ares, Milano), arricchito da ben tre prefazioni: di
Gordon W. Allport, di Gabriel Marcel e di Giambattista Torellò.
Ma il risveglio vero, che presentò tutti
i caratteri di un'autentica scoperta, si ebbe nel 1970, in
occasione di una conferenza che Frankl tenne a Roma, presso
la sede della RUI (Residenza Universitaria Internazionale), sul tema
Psichiatria e volontà di significato. In quella circostanza,
grazie alle interviste pubblicate su alcuni tra i più diffusi e accreditati
quotidiani italiani, un vasto pubblico conobbe questo testimone della
speranza, sopravvissuto a quattro campi di concentramento nazisti;
lesse del suo messaggio di riumanizzazione della scienza psicologica;
accostò il suo metodo per la cura delle nevrosi. Soprattutto, scoprendo
la carica umana e la profonda religiosità di Frankl, poté vedere nella
logoterapia la possibilità concreta di affrontare con coraggio e senza
disperazione le problematiche più vive dell'esistenza, quelle connesse
alla libertà, alla responsabilità, al tempo, all'amore, alla sofferenza,
alla fede in sé, negli altri, in Dio. Trovò in Frankl non solo
un onesto e rigoroso studioso dell'animo umano, ma più di tutto un
assertore convinto ed appassionato della dignità inalienabile di ogni
uomo.
Negli anni che seguirono ci fu un pullulare
di scritti che presentavano gli aspetti di novità e di attualità del
pensatore viennese, collocandolo giustamente sulla scia di grandi
fondatori di scuole psicoterapeutiche, quali Sigmund Freud
e Alfred Adler. Nello stesso periodo di tempo cominciarono
ad apparire altre sue opere in italiano, tradotte dalle lingue originali:
Homo Patiens. Interpretazione umanistica della sofferenza (Salcom,
Brezzo di Bedero, 1972), Alla ricerca di un significato della vita
(Mursia, Milano, 1974), Dio nell'inconscio (Morcelliana, Brescia,
1975), Fondamenti e applicazioni della logoterapia (SEI, Torino,
1977), La sofferenza di una vita senza senso (Leumann-Torino,
LDC, 1978), Un significato per l'esistenza (Città Nuova, Roma,
1983), Psicoterapia per tutti (Paoline, Milano, 1986).
Nelle Università italiane numerosi
laureandi cominciarono a scegliere tematiche di approfondimento della
logoterapia per le loro dissertazioni ed in vari convegni (Roma, Firenze,
Torino, Jesolo Lido, Salerno, Napoli, Catania, Palermo) fu affrontata
la problematica del valore e del senso della vita nella prospettiva
di Frankl. E pian piano la bibliografia in lingua italiana si arricchì
notevolmente di studi di alto valore scientifico. Una
prima rassegna internazionale, pubblicata da Eugenio Fizzotti
nella rivista Orientamenti Pedagogici, presentava per la prima
volta in assoluto la lista completa degli scritti di Frankl e su Frankl
dal 1923 al 1970. Un aggiornamento fino al 1975, a firma di Albino
Ronco e Eugenio Fizzotti, apparve nella rivista Salesianum.
Specificamente dedicate alla letteratura italiana furono le bibliografie
pubblicate, sempre da Eugenio Fizzotti, nel 1982 nella rivista Psicoterapie
e nel 1990 nella rivista Orientamenti Pedagogici.
Gli inviti che ricevette da parte di
centri culturali, e particolarmente da parte dell'Università Salesiana
e dell'Università Cattolica del S. Cuore, permisero a Frankl di incontrare
a Roma nel 1974 il mondo scientifico italiano. Fu anche l'occasione
privilegiata per la presentazione dell'opera di Eugenio Fizzotti
La logoterapia di Frankl. Un antidoto alla disumanizzazione psicanalitica
(Rizzoli, Milano, 1974), che costituiva il primo tentativo di sistemazione
organica della logoterapia, mediante un rigoroso impianto storico.
Successive visite compiute in altre
città diedero a Frankl il polso dello specifico interesse dell'Italia
nei confronti della sua proposta psicoterapeutica: a Jesolo Lido nel
1977 ed a Salerno nel 1979 furono, infatti, organizzati ed ampiamente
pubblicizzati due convegni internazionali appositamente dedicati alla
logoterapia, durante i quali Luigi Peresson, dell'Università di Trieste,
comunicò l'istituzione all'interno del Centro Italiano Studio Sviluppo
Psicoterapia Autogenes Training (CISSPAT) di una "Sezione di Logoterapia",
che successivamente si trasformò in Società Italiana di Logoterapia
e Analisi Esistenziale (S.I.L.A.E.).
Nello stesso periodo di tempo a Messina
fu inaugurato il Centro Psicopedagogico "Viktor E. Frankl",
con le finalità di venire incontro alle problematiche di adolescenti
e di giovani, seguendo le indicazioni metodologiche e pedagogiche
insite nella dottrina frankliana.
Un contributo notevole alla conoscenza
della logoterapia in Italia è dovuto alla traduzione di alcuni libri
di Elisabeth Lukas ed alla sua partecipazione al Congresso Mondiale
delle Comunità Terapeutiche, tenutosi a Roma agli inizi di settembre
del 1984, durante il quale indicò la visione di Frankl come possibile
strategia da seguire per il recupero dei tossicodipendenti. Successivi
inviti da parte dei responsabili del Centro Italiano di Solidarietà
(Ce.I.S.) consentirono a Elisabeth Lukas di attivare in Italia dei
corsi di formazione per operatori di comunità terapeutiche e di patrocinare
nel 1991 la fondazione dell'Associazione di Logoterapia
Italiana (A.L.I.).
Un interesse particolare per lo sviluppo
della logoterapia in Italia è stato da sempre manifestato dall'Università
Salesiana di Roma, presso la quale ebbe luogo il 28 e 29 marzo 1992
un convegno sul tema: "Chi ha un perché nella vita... Teoria
e pratica della logoterapia", cui presero parte oltre mille
persone. La circostanza consentì a Frankl, che ebbe modo di parlare
ai partecipanti per oltre tre ore, di ufficializzare la creazione
dell'Associazione di Logoterapia e Analisi Esistenziale Frankliana
(A.L.Æ.F.).
Negli ultimi anni è continuata la pubblicazione
di testi nei quali la teoria e la prassi logoterapeutica vengono ampiamente
analizzate e approfondite. A parte le sempre nuove edizioni di opere
già edite in precedenza, hanno visto la luce i seguenti scritti di
Frankl: Senso e valori per l'esistenza. La risposta della logoterapia
[riedizione di Fondamenti e applicazioni della logoterapia] (Città
Nuova, Roma, 1994), In principio era il senso. Dalla psicoanalisi
alla logoterapia (Queriniana, Brescia, 1995), Sincronizzazione
a Birkenwald (La Giuntina, Firenze, 1995), Homo Patiens. Soffrire
con dignità (Queriniana, Brescia, 1998). Così come sono stati
editi da parte dei soci dell'Associazione di Logoterapia e Analisi
Esistenziale Frankliana (A.L.Æ.F.) numerosi libri e studi scientifici.
E con grande soddisfazione i logoterapeuti italiani hanno partecipato
a qualificati incontri internazionali. Il presidente dell'A.L.Æ.F.,
Eugenio Fizzotti, ad esempio, è stato invitato a tenere la relazione
inaugurale al Congresso di logoterapia a Buenos Aires nel 1994, alla
Jubiläumstagung per il 90° compleanno di Frankl a Vienna nel 1995,
al Congresso latino-americano a Buenos Aires nel 1998, a convegni
internazionali tenutisi a Malta, a Barcellona, ad Aarhus, a Ljubljana,
a Spalato, nel Lichtenstein, a Città del Messico, a Sao Paulo, mentre
altri soci sono intervenuti e intervengono sistematicamente a incontri
nazionali e internazionali con apprezzate relazioni.
Successive iniziative culturali di ampio
respiro sono state il convegno internazionale di studio sul tema:
Giovani, vuoto esistenziale e ricerca di senso. La sfida
della logoterapia, che ha avuto luogo a Roma, presso l'Università
Salesiana, il 19 aprile 1997 e il convegno internazionale In
principio è la relazione. Viktor E. Frankl: quale eredità?,
svoltosi sempre nella sede dell'Università Salesiana il 12 dicembre
1998 con la partecipazione straordinaria di Elly Frankl e Alexander
Vesely, rispettivamente vedova e nipote dello psichiatra viennese.
In occasione del primo incontro fu presentata
la traduzione appena pubblicata del volume di Frankl La vita come
compito. Appunti autobiografici (SEI, Torino, 1997), nella cui
prefazione si legge: "La logoterapia [...] "gode di buona salute"
non solo perché le sue tecniche di intervento psicoterapeutico dimostrano
ogni giorno più di avere efficacia e validità, ma anche perché offre
continue sollecitazioni in chiave preventiva a quanti hanno a cuore
lo sviluppo e la crescita della persona, e dei giovani in modo particolare.
Sempre maggiore, infatti, è il numero di genitori, insegnanti, educatori,
operatori sociali che chiedono di essere formati alla scuola della
logoterapia perché ritengono che essa sia in grado di offrire una
visione positiva dell'esistenza umana grazie alla quale favorire la
ricerca di senso in un contesto socioculturale, quale quello contemporaneo,
segnato inesorabilmente dal vuoto e dalla delusione".
Nel convegno, invece, del 12 dicembre
1998 fu distribuito il primo numero della rivista Attualità
in Logoterapia che sta ricevendo una buona accoglienza
nel mondo scientifico e culturale e che costituisce un'interessante
e opportuna palestra per la diffusione e l'approfondimento del messaggio
teorico e pratico di Frankl. In tale occasione fu anche comunicato
un pacchetto di iniziative che l'A.L.Æ.F. ha deciso di avviare a vari
livelli e per diverse categorie di destinatari.
L'Italia, allora, appare aperta ad accogliere
e tradurre in prospettive nuove ed originali, ma pur sempre fedeli
alle intuizioni del fondatore, i nuclei centrali della logoterapia.
Ed i corsi che, in collaborazione con il Viktor-Frankl-Institut di
Vienna e altre istituzioni internazionali, vengono proposti rappresentano
la prova più evidente di una vitalità straordinaria e di una sistematica
risposta alle esigenze che da più parti vengono avanzate per la riumanizzazione
della psicoterapia e l'elaborazione di itinerari formativi che consentano
a psicologi, medici e psicoterapeuti, ma anche a operatori sociali,
volontari, genitori e insegnanti, di qualificare i propri interventi
così da aiutare se stessi e i destinatari del loro lavoro a guardare
a fronte alta dinanzi a sé, a superare le facili tentazioni della
fuga e dell'annegamento nel vuoto esistenziale e, in modo particolare,
ad accogliere con coraggio e lungimiranza la vita come sfida e come
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