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Misilmeri cenni storici
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Misilmeri cenni storici

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4° Trofeo Città di Misilmeri

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2° Trofeo Città di Misilmeri

1° Trofeo Città di Misilmeri

Castello degli Emiri
Lavanderia pubblica
Castello degli Emiri
Fontana Grande
Festeggiamenti S. Giusto
Ruderi del castello
"U Marauni"
Antica abitazione
Chiesa Madrice
Piazza Comitato

Misilmeri paese in provincia di Palermo, si incontra percorrendo lo scorrimento veloce Palermo Agrigento al Km 15, il suo territorio è esteso per circa 7000 ettari,i suoi abitanti sono circa 24000. Daremo solamente alcuni cenni di una storia millenaria che ha interessato il nostro paese. Il primo a scrivere su Misilmeri fu il grande astronomo, geografo e matematico Egiziano, Claudio Tolomeo (100 – 178 d.C.)il quale parlò del fiume  Eleutero che attraversa il nostro paese, dove vennero ritrovati nel 1695 e nel 1725 famosi sarcofagi ed altri reperti archeologici, oggi al Museo Nazionale di Palermo. Il susseguirsi dei dominii Romano, Arabo, Normanno, e poi via via dai signori Misilmeresi ci hanno lasciato un notevole patrimonio artistico culturale di tutto valore. La nostra amministrazione si sta prodigando di preservare e restaurare gran parte del patrimonio, e di riscoprire attraverso manifestazioni tale valore. Fu merito dei Romani avere aperto una via Consolare che partendo da Palermo e attraversando (ancora oggi) Misilmeri raggiungeva Agrigento, sino al 1864 il Corso Vittorio Emanuele e il Corso IV Aprile portavano il nome di via Consolare. Dal secolo IX gli Arabi governarono la Sicilia, fu l'Emiro Giafar II che governò la Sicilia dal 996 al 1018 che arrivato a Misilmeri si innamorò a tal punto da farvi costruire un castello (a tutt'oggi esistono  dei ruderi,ed una LEGGENDA che si tramanda ancora oggi) che dall'alto di queste torri si ammirava un panorama bellissimo da dove si poteva vedere la vallata del fiume Eleutero sino al mar Tirreno. Intorno a questo castello sorgettero delle case ovvero il villaggio degli Emiri, infatti Misilmeri viene dall'Arabo MENZEL-EL-EMIR che significa villaggio degli Emiri. La prima parrocchia fu costruita prima del 1123 intitolata a Santa Apollonia detta parrocchia fu citata in una bolla di Papa Callisto II. La Mislmeri attuale fu fondata nel 1540 il suo fondatore fu detto Barone D. Francesco Del Bosco, il quale trasformo il paese in un cantiere edile, nel 1553 fece costruire la nuova parrocchia di S. Giovanni Battista ossia la Madrice, nel 1575 apre la strada che da accesso al castello "Strada Grande", durante questi anni si susseguono i primo genito che continuarono a ricostruire il paese, altra chiesa importante e la chiesa di S. Rosalia, la prima al mondo ad essere dedicata alla Santa eremita Palermitana che dal 1625 al 1671 fu patrona di Misilmeri, conosciuta più comunemente come chiesa di s. Paolino. Col Principe di Cattolica e Duca di Misilmeri si estingue la famiglia Del Bosco di Misilmeri al quale va' il merito più grande di avera fondato nel 1692 il primo Orto Botanico   al mondo nel giardino Grande, del quale non rimane più niente lo scopo di questo orto botanico fu di coltivare erbe e piante per alleviare le sofferenze fisiche della povera gente di Misilmeri. Attirò l'attenzione del mondo civile di allora, perché era cosa rara questa istituzione umanitaria. Nel 1795 fondatosi a Palermo l'attuale orto botanico, più di 2000 piante vi vennero trasferite. Nel 1896 fu collocata una lapide a Misilmeri a ricordo di questo primato scientifico. Un re dell'epoca Vittorio Amedeo II di Savoia volle visitare per questo motivo il nostro paese. Si ha notizia già dal 1529 dell'esistenza della Fontana Grande sita in Piazza comitato che venne restaurata e abbellita nel 1879 dallo scultore Palermitano Benedetto Civiletti.Alle spalle della fontana grande vennero costruiti i lavatoi pubblici nel 1893,dopo sepolti e nel 1999 tornati alla luce dopo una lunga ristrutturazione.Sono scomparse molte cose a Misilmeri sia per volere che per l'evolversi dell'uomo. La stazione ferroviaria che venne innaugurata nel 1882 e messa in disuso nel 1959 perchè in  passivo visto l'accrescere dei mezzi di trasporto, altro mezzo di trasporto che collegava il nostro paese con Palermo era il così detto " PAPUNI " dal latino VAPOR  applicato anticamente ai bastimenti, a Misilmeri era una diligenza o carrozzone per il trasporto dei passeggeri trainato da un cavallo, poteva trasportare sino a 14 persone ed impiegava 2 ore per coprire tutto il tratto il costo del biglietto era di L.5 andata e ritorno ma nel 1929 dovette abbandonare, sia perchè il treno era più veloce sia per l'avvento delle prime automobili per trasporto passeggeri. E' scomparso anche a Misilmeri    " U MARAUNI " in Italiano il maragone era un uomo che trasbordava da una sponda all'altra del fiume ELEUTERO gli uomini durante la piena invernale. Sono scomparsi i " FONDACHI " la parola viene dall'Arabo  FUNDUQ  che significa albergo  d'infimo ordine, e posto dove alloggiavano i cavalli per trasporto della gente o per la muta. Si parla in documenti di un'antichissimo fondaco di santa Rosalia dove la Santa si è riposata una notte durante un suo viaggio. Sono scomparse molte cose a Misilmeri,le tradizioni familiari,arti, mestieri e tradizioni religiose, ma la storia non può scomparire e vale la pena farla conoscera per orgoglio di noi stessi. Il mondo contemporaneo è in risveglio in tante cose.Anche a Misilmeri in questi ultimi anni, si è ridestato dal suo lungo letargo nelle ricerhe storiche, tutti convinti che il passato resta sempre Maestra della vita.      I cenni storici contenuti in questa pagina sono tratti dal libro LA STORIA DI MISILMERI  di Mons. FRANCESCO ROMANO.