TUAREGH
Il "regno" dei Tuaregh
può essere
compreso, all' incirca, nel vastissimo territorio delimitato dal lago
Ciad e dai centri di
Gadames e Timbuctu. Ma la maggior parte delle tribù vive attorno ai
gruppi montuosi dell'Ahaggar , del Tassili
e dell' Air.
Pertanto il territorio in cui si spostano questi nomadi è quello dell’
Africa Sahariana, caratterizzato da altipiani
e depressioni desertiche, un paesaggio desolato, interrotto
solo da qualche oasi (palmizi e rada vegetazione), che può svilupparsi
grazie alla presenza dell'acqua.
Il clima è arido per la scarsità di
precipitazioni, che alimentano solo per breve tempo gli uidian (letti di fiumi
inariditi a causa della forte evaporazione). I
Tuaregh sono circa trecentomila e
percorrono senza sosta una regione di un milione di Km di sabbia e di rocce, da
una sorgente d'acqua ad un'altra, alla ricerca di magri pascoli per il bestiame.
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Le
case dei Tuaregh che possiedono terre sono rettangolari, con tetto a terrazza,
costruite in mattoni o in pietra. Le
abitazioni dei nomadi sono invece la tenda o la capanna smontabili, ricoperte in
genere da pelli di muflone o di pecora, cucite tra loro. L'altezza della tenda
è di circa due metri e lo spazio da essa occupato misura circa cinque metri per
quattro.
Nella zona dell'Air si
usa la capanna a pianta circolare, formata da un intelaiatura di rami ricurvi
ricoperti da stuoie di graminacee o foglie di palma.
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L'economia
dei Tuaregh si basa sull' allevamento del bestiame, cammelli e
ovini, che i pastori spostano continuamente nelle zone dove c'è pascolo.
Ai servi (che godono di rispetto e di libertà ) è riservato il compito di
coltivare piccoli appezzamenti di terra nelle sedi fisse e di accudire
alle necessità dei nobili. Le donne lavorano con abilità la pelle, i fabbri
preparano le armi e i monili d' argento, di cui si adornano le donne, ci sono
inoltre i lavoratori del legno e i cantori. Uomini e donne tuaregh hanno una
particolare predisposizione per il canto e la poesia, che vengono esercitati
nelle feste e nei corteggiamenti tra i giovani. Il
clima caldo fa sudare moltissimo: talvolta si può perdere anche un litro di
acqua all'ora! Perciò bisogna bere molto, da cinque a dieci liti al giorno, ma
dal momento che l'acqua è rara e preziosa, i Tuaregh ripiegano sul latte che
forniscono gli animali, insieme alla carne, al cuoio e alla lana. Inoltre essi
si nutrono di cereali, legumi, datteri e frutta, acquistati dagli agricoltori
delle savane e delle oasi del deserto.
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La
società tuaregh è divisa in quattro classi: i NOBILI (guerrieri), i VASSALLI
(pastori, allevatori, commercianti), i SERVI
(contadini) e gli ARTIGIANI.
Tra i nobili, cui spetta l'arte della guerra e della razzia, sono scelti i
capi, che si riuniscono in un'assemblea presieduta dal re (ùamenokal).
I vassalli, più numerosi dei nobili, più scuri di pelle e di bassa statura,
annualmente offrono ai nobili derrate o bestiame in cambio di protezione
militare e politica. Spesso essi diventano ricchi, grazie ai commerci e all’allevamento
del bestiame, mentre i nobili si impoveriscono, dato che la loro ricchezza si
basava sulla guerra e sulle razzie.
La base
sociale è
la famiglia di
tipo monogamico
e il matrimonio si effettua solo tra membri della stessa classe.
Il sistema del matriarcato, ancora rispettato, attribuisce alle donne
autorità e prestigio nella tribù e nel gruppo.
I
Tuaregh sono fieri del loro nomadismo a tal punto da far coincidere questa forma
di vita con l'appartenenza alla nazione e alla cultura araba;
di solito essi rivolgono allo straniero questa domanda: "Sei arabo o
Fellah (cioè contadino ?)". In questa domanda si può rivelare l'orgoglio
dovuto al loro modo di essere e quasi il disprezzo per chi
è sedentario. D'altronde, secondo la leggenda, quando Allah creò
l'uomo, con la creta rimastagli, modellò il cammello e la palma il cui destino
è collegato profondamente a quello dell'uomo arabo.