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Anatomia cómparata. - Raccoglie, ordina e interpreta i materiali descrittivi relativi al mag- gior numero di forme di tipo animale, applicando all'indagine il metodo comparativo allo scopo di risalire alle cause e alle leggi dell'organizzazione animale, di scoprire attraverso quali.processi si sia costituita una così immensa varietà di forme nell'ambito di uno stesso tipo, di stabilire i pos- sibili rapporti di parentela fra queste forme, ecc. L'a. comparata è, quindi, una scienza induttiva, critica e sintetica, anziché puramente descrittiva, che s'identifica con la morfologia animale. = Pre- cursore dell'a. comparata è Aristotele, che ebbe chiara coscienza del problema morfologice in tutta la sua complessità e ricercò le leggi dell'organizza- zione animale, ispirandosi tanto al concetto meta- fisico della forma, come idea della cosa e dell'orga- nismo, quanto al concetto di finalità. Di Aristotele sono il principio della compensazione o correlazio- ne degli organi, che sarà definito molti secoli più tardi da E. Geoffroy Saint-l-Iilaire, le osservazioni sulla omologia di vari organi in animali di classe diversa, e il concetto dell'organismo come unità morfologica e fìsiologica insieme. Dopo Aristatele, l'a. comparata fu per molti secoli pura zootornia descrittiva. Da Galeno fino agli anatornici dei ,Soo e fino a G. Fabrici d'Acquapendente (1533- x6i9), lo studio comparativo degli animali ebbe soprattutto lo scopo sussidiario di meglio cono- scere strutture e funzioni del corpo umano. Lavori di morfologia e anatomia, anche microscopica, si svilupperanno nei sec. i70 e i8", diventando il materiale analitico e descrittivo per la grande sintesi morfologica che verrà più tardi: fra gli autori di questo periodo: P. Belon (1517-1564) M. A. Severino (i58o-i656) che con la Zootomia democritea (x645) studiò comparativamente l'a. di vari animali (Vertebrati e Invertebrati), fa- cendo affiorare il concetto dell'unico piano di organizzazione del regno animale, Th. Willis (i621-75) che, confrontando l'encefalo dell'Uomo e di vari Mammiferi, ne riconobbe l'unità archi- tettonica. In epoca più recente, primi a cornpren- dere tutta l'importanza dell'a. comparata e a sentire la necessità di una vasta sintesi, furono G--L. BuffOn (1707-88) e W. Goethe (1749- 1832); il primo, sebbene confusamente, anticipò due concezioni: l'unità del piano di organizza- zione dei mondo animale e la mutabilità della specie; il Goethe, cui si deve il termine "morfo- logia ", affermò (nel saggio Introduzione generale all'a. comparata, 1795) che il metodo comparativo è il mezzo più importante di ricerca del morfologo, il quale deve prefiggersi la creazione di tipi ideali, cui poter ricondurre le varie forme. Al Goethe si deve la formulazione e l'illustrazione dei prin- cipi fondamentali, dell'a. comparata moderna, di cui si considera il vero fondatore. Ricordiamo la teoria degli analoghi, secondo cui gli stessi materiali organici si trovano in tutti gli animali; la legge della fissità delle connessioni, per cui le medesime parti si trovano in tutti gli animali nelle stesse posizioni e relazioni rispettive, qualunque sia la loro funzione; la legge dell'equilibrio o com- pensa--ione degli organi. E. Geoffroy Saint-Hilaire (1772-1844), pur avendo chiara l'idea dell'unità del piano di organizzazione dei Vertebrati, coni- mise l'errore di volerla generalizzare anche agli Invertebrati. Fu G. Cuvier (1769-1837), che, agli albori del sec. igO, compì la grande riforma della morfologia, utilizzando tutto il materiale analitico e descrittivo sino allora raccolto. Fon-nulò chia- ramente il principio della correlazione delle parti e quello della subordinaziigne degli organi, secondo cui esistono organi e sistemi più importanti ed altri meno, dal punto di vista funzionale: sono i primi, meno soggetti a variazioni, che possono fornire i criteri diagnostici per caratterizzare i vari tipi animali (embranchements), ognuno dei quali comprende tutti gli organismi costruiti'se- condo un medesimo piano. In questa teoria dei tipi animali troviamo lo stesso concetto di tipo ideale del Goethe. Il Cuvier non ammetteva la variazione delle specie: la parentela delle varie forme di uno stesso embranchement era quindi concepita come soltanto ideale, e ideali dove- vano considerarsi le omologie fra i vari organi e apparati. A consolidare la teoria dei tipi, dette un grande contributo anche l'embriologia com- parata. Prima di Darwin, l'a. comparata moderna fu, quindi, una tipologia rnorfologica e, insieme. scienza dell'organizzazione animale;,il piano archi- tettonico nel mando organico veniva concepito come una realtà stabile e fissa, secondo la tradizio- ne aristotelica. Dopo barwin e il rapido affermarsi della dottrina evolutiva, il metodo di studio rimase sostanzialmente lo stesso, ma i criteri informatori e le finalità dell'a. comparata mutarono radicalmen- te, soprattutto per opera di C. Gegenbaur (i826- 1903) e di E. Haeckei (1834-1919). Il mondo dei viventi venne concepito non più staticamente, ma dinanúcamente, come il risultato di un lungo pro- cesso trasformistico, per cui le affinità strutturali diventano testimonianze di una parentela reale, non solo fra le varie forme di uno stesso tipo, ma anche fra tipo e tipo. Il Gegenbaur, che rac- colse e ordinò con tale criterio un insieme im- menso di fatti e di osservazioni, definì esattamente i concetti di omologia e di analogia, assegnando all'a. comparata, all'ernbriologia comparata e alla paleontologia, lo studio della filogenesi, della ricostruzione cioè degli alberi genealogici dei vari gruppi animali. Quasi tutti gli studi morfo- logici della seconda metà del sec. i90 s'ispirano al darwinismo; alcuni dei massimi problemi agitati in tale periodo, oltre quello delle relazioni filogenetiche dei vari tipi animali e in partico- lare dell'origine dei Vertebrati, furono l'origine della metameria in generale, la metameria dei capo dei Vertebrati, le rnodificazioni degli arti nella serie dei Vertebrati, l'origine del celoma, ecc. Fra gi'Italiani che seguirono tale indirizzo ricordiamo G. B. Grassi, C. Emery, C. Cattanco, L. Camerano, E. Giacomini. In seguito alla cri- tica dell'evoluzionismo darwinista, del muta- zionismo e dell'indirizzo sperimentale nelle scien- ze morfologiche, la concezione gegenbauriana e haeckeliana dell'a. comparata venne alquanto screditata: decadde anche perché una plciade di ricercatori continuò a indagare descrittiva- mente e comparativamente lo sviluppo e la struttura degli organi e degli apparati, specie di Vertebrati, trascurando sia il problema genea- logico, sia la teoria dei tipi animali, e perdendo anche di vista ogni problema di ordine generale e sintetico. Rimane un'imponente massa di cono- scenze e di dottrine sull'organizzazione animale, in particolare dei tipo dei Cordati, importante anche perché, indipendentemente da ogni ipotesi trasforrnistica, lo studio dell'a. comparata dei Vertebrati, e in particolare dei Mamrniferi, è di grande ausilio per corpprendere l'a. dell'Uomo. Sotto l'aspetto concettuale, metodologico e della ricerca scientifica, se qualche autore (W. Lubosch) vorrebbe limitare il campo dell'a. comparata allo studio statico delle omologie ideali nell'ambito delle variazioni di un tipo ideale, altri invece tendono ad allargare gli orizzonti studiando per es. i problemi morfologici anche e principalmente sotto l'aspetto funzionale (H. Bóker). In generale, l'a. comparata s'identifìca sempre, più con la morfologia in senso lato, non soltanto descrittiva e comparativa, ma anche sperimentale, volta, cioè, all'indagine causale dei processi che deter- minano o condizionano l'insorgenza della forma. Intesa modernarnente come morfologia biologica, l'a. comparata amplia il suo carattere di scienza essenzialmente sintetica e attinge necessaria- mente a quasi tutte le discipline biologiche parti- colari e cioè, oltre che all'a. descrittiva, anche all'istologia, all'embriologia, alla palcontologia, alla zoologia sistematica, alla fisiologia, alla gene- tica e alla meccanica dello sviluppo. V. TAY.

 

 

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