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GEOGRAFIA FISICA. In geografia fìsica si parla di Morfologia terrestre per indicare sia lo studio scientifico delle forme del suolo, nella loro genesi ed evoluzione,
sia il complesso di queste forme con riferimento a una regione più o meno estesa del globo.
Terre e mari (oceani e mari propriamente detti) si differenziano notevolmente per effetto della loro costituzione, del loro regime dinamico, dei fenomeni cui sono sottoposti:
nasce così una diversa conformazione fìnale che nel complesso determina quella che si chiama la Morfologia terrestre.
Se si vuole considerare non solo l'azione delle cause esogene della Morfologia ma anche quelle interne o endogene,
la morfologia diventa più propriamente geomorfologia e allora si nota come le condizioni strutturali della litosfera furono le prime a impostare i tratti fondamentali della struttura esterna dell'insieme.
Gli studi di Morfologia fanno parte sia della geologia morfologica,
sia della geografia fìsica, quest'ultima può anche trasformare i risultati delle indagini ed esprimerli in forma maternatica, per cui l'indagine da morfologica diviene morfometrica.
La Morfologia è l'elemento principe del paesaggio geografìco.

 

 

Geografia dal latino geographia ( terra descrizione gr.) che nel significato più antico indicava la rappresentazione grafica della Terra

Scienza che ha per oggetto lo studio, la descrizione e la rappresentazione della Terra nella configurazione della sua superficie e nella distribuzione spaziale dei vari fenomeni, soprattutto in quanto sono connessi con la presenza e l'attività umana (v. oltre).

 

L'evoluzione scientifica della geografia. La g. (intesa nel suo sign. etimologico di " descrizione della Terra") è scienza di origine greca, nel senso che le prime sintesi scientifiche a noi note sulle conoscenze intorno alla Terra ci provengono dai Greci; ma naturalmente i problemi attrassero fin da epoche remotissime l'attenzione degli studiosi di tutti i paesi civili. Dai Greci la g. è concepita come una descrizione cartografìca, ossia come costruzione di una carta, mentre il commento descrittivo ha una parte subordinata. In epoca tarda si ebbero tuttavia anche ampie opere descrittive, con copiosi elementi storici e antropici, come quella di Strabone. Tolomeo torna peraltro al problema originario della g.: la costruzione della carta del mondo conosciuto. Nel Medioevo la g. come scienza si perde, per risorgere solo dopo l'epoca delle grandi scoperte geografiche, che ampliano enorrnemente l'orizzonte delle conoscenze terrestri. Da allora ogni progresso della g. è collegato al successivo estendersi e approfondirsi della conoscenza spaziale dei globo terracqueo: lo sviluppo storico della scienza è strettamente legato alla storia delle esplorazioni terrestri e marittirne. La messe di conoscenze su spazi prima interamente ignoti (Mondo Nuovo, Asia orientale, Africa centrale e meridionale, oceani) acquisita merce i grandi viaggi e le navigazioni, a partire dalla fìne del sec. i30 fino alla metà del 17", fu così grande e varia e complessa, che il lavoro critico diretto a sceverare i materiali genuini dai molti fantastici o alterati, a coordinarli e a elaborarli scientificamente, durò a lungo: le prime sintesi si hanno anche ora nel campo cartografico (atlanti rnoderni, dalla seconda metà dei sec. i60). Alla seconda metà del sec. 170 risale la tripartizione, divenuta poi di uso comune, della geografia in g. matematica, g. fisica e g. politica (o uma-na). Ma a quest'epoca non è ormai più la sola * scienza della Terra ". dal suo tronco germogliano alcuni rami, che si andranno poi individuando quali scienze a sé, come la geologia; e pertanto la g. si impoverisce di contenuto nonostante i nuovi grandi progressi delle conoscenze spaziali, e si orienta verso un indirizzo prevalentemente descrittivo, considerando come suo oggetto la raccolta e la esposizione ordinata di dati e di fatti sui vari elementi naturali, economici, politici, sociali, dei differenti paesi o stati. Alla fine del sec. i8<>, dopo la navigazione di j. Cook, i lincarnenti fondarnentali del globo terracqueo sono ormai noti; si iniziano contemporaneamente i veri e propri viaggi di esplorazione scientifica in Asia, in Africa, in Arnerica. Presto l'opera innovatrice delle scuole geografiche tedesche infonderà nuova vita alla g.; A. von Humboldt (1769-1859), naturalista e viaggiatore, viene considerato giustamente come il fondatore della g. naturalistica moderna; K. Ritter (1779-1859), professore di g. all'úniversità di Berlino per cinquant'anni, viene considerato come l'instauratore dell'indirizzo antropico-storico. Egli trovò in Germania molti continuatori, onde l'indirizzo naturalistico sembrò passare in seconda linea. Ma i grandiosi progressi della esplorazione scientifìca conseguiti nel sec. i 9,1 (in Africa, in Australia, in Asia e nelle regioni polari),i nuovi indirizzi delle scienze biologiche (Darwin, ecc.), le opere ingentissime di rilevamento topografìco, geologico, idrografìco, ecc., l'esplorazione degli spazi profondi degli oceani e quella dell'alta atmosfera, determinarono un deciso risveglio degli studi di g. fisica. Per alcuni decenni, mentre si cercava di precisare sempre più il campo di studio della g. di fronte alle scienze aflìni, l'indirizzo naturalistico e quello che può dirsi urnanistico si opposero in Germanía e fuori, prevalendo nei vari paesi, or l'uno or l'altro; nel nostro secolo tale dualismo ha ceduto il posto a una concezione monistica, alla quale hanno efficacemente contribuito le precisazioni metodologiche dei geografi italiani, da G. Dalla Vedova in poi. cD

L'oggetto della g. rispetto alle altre scienze risulta oggi ben definito, per quanto i contatti con la geologia da un lato, con talune discipline umanistiche (etnologia, sociologia ecc.) ed economiche dall'altro, appaiono assai stretti; a cavallo fra g. e geologia sta, anzi, veramente, quel ramo di questa scienza che ha preso il nome di geomorfologia o morfologia terrestre.

La meteorologia e anche l'occanografia (almeno come studio delle proprietà fisiche e chimiche delle acque marine e del meccanismo dei movimenti delle masse acquee) si sono individuate come discipline specializzate della geofisica (v.); la cosiddetta g. matematica cioè lo studio della Terra come corpo celeste, della sua forma, delle sue dimensioni, dei suoi movimenti appare oggi come un capitolo preliminare che in sostanza raccoglie ed elabora i risultati cui pervengono altre scienze (astronomia, geodesia). Come scienza bene individuata, la g. ha ormai caratte@e complesso: di ogni oggetto o fenomeno che esiste o avviene alla superficie terrestre, ricerca anzitutto l'estensione e la distribuzione spaziale; studiando un determinato fenomeno, ne esamina la coordinazione con altri fenomeni analoghi che possono verificarsi alla superficie terrestre; risale poi alle cause della distribuzione spaziale dei fenomeni e delle loro correlazioni, e al tempo stesso mette in luce le conseguenze di tale distribuzione. Caratteristica essenziale è il fatto che la g. pone al centro del proprio campo di indagine fatti di interdipendenza e di reciproche connessioni. connessioni e correlazioni di oggetti e fenomeni fisici tra loro; di fenomeni biologici e umani, e viceversa.

Tali correlazioni hanno la loro ragione di essere nel fatto fondamentale che questi oggetti e fenomeni coesistono nel medesimo spazio • si influenzano a vicenda, onde derivano forme • aspetti, continuamente modificati, della superficie terrestre, che si possono chiamare paesaggi geografici. 1 diversi oggetti e fenomeni della superficie terrestre, una volta riconosciuti nella loro distribuzione e differenziazione spaziale, possono essere raggruppati in famiglie, in tipi, in classi (es.: vari tipi di forme costiere, di ghiacciai, di fiumi, e anche di gruppi umani, di centri abitati, ecc.); la g. tende con ciò, come altre scienze naturali e sociali, a classificare i fatti che studia. Tutto questo lavoro scientifico presuppone una conoscenza ormai precisa della massima parte del globo terrestre. Oggi, chiusasi l'epoca delle grandi esplorazioni estensive che ci hanno rivelato gli aspetti generali del globo, lo studioso lo ripercorre nuovamente passo passo, approfondendo, con metodi affinati, l'indagine della sua mutevole e complessa fisionomia in tutti i particolari-. questa è senza dubbio una delle caratteristiche salienti della moderna scienza geografica, che meglio ne specifica l'indirizzo e le finalità ai nostri giorni.

 

Partizione e compiti della geografia. La tradizionale bipartizione della g. in g. fisica e g. umana appare ormai superata, per effetto della individualità assunta dalla g. biologica e dalla g. economica che si configurano come branche a sé stanti. ci La g. fisica studia la distribuzione sulla superficie terrestre dei fenomeni fisici che ne modificano le forme e gli aspetti, e gli effetti geografici della loro azione combinata su tutta la Terra, o su una parte di essa. La g. fisica si divide a sua volta in tre rami: la geomorfologia, l'idrografia, la climatologia. La geomorfoloiia studia il rilievo terrestre e ne descrive le forme attuali, corrispondenti a uno stadio temporaneo della loro incessante evoluzione, risalendo alla genesi e alle cause, anche assai remote, del processo di modellamento. L'idrografia studia sistematicamente le acque continentali e cioè i vari tipi di sorgenti, fiumi (potamologia), laghi (limnologia) e ghiacciai (glaciologia). Nel campo di indagine dell'idrografia in senso lato rientrano anche le acque marine, in quanto agenti di modellamento delle forme costiere e in quanto influiscono sulle coli ambientali delle terre circostanti e sulle

dell'uomo (g. dei mari). La elimatologia acquista un interesse spiccatamente gec allorché non si limita allo studio purament del clima, inteso come l'andamento me, complesso dei fenomeni meteorologici

determinato luogo, ma ne mette in risalto porti con le forme di vita degli animali piante e dell'uoi-no sulla Terra. La seconda i la g. biologica, si occupa della distribuzion vita vegetale (fitogeografia) e animale (; grafia) sulla Terra, e Più propriarnenti varie forme di vegetazione e delle famiglie mali mediante l'esame delle condizioni al tali che favoriscono o limitano la diffusion singole specie e loro associazioni. La g. ha come oggetto di studio i rapporti tra la e l'uomo: cioè da un lato l'influenza che le zioni geografiche esercitano sulla vita i attività dei gruppi umani; dall'altro le t mazioni che l'uomo, in quanto abitator< Terra, introduce sul paesaggio naturale nario. La g. umana ha subìto una sensibil lezione nel nostro secolo. Aveva mosso i passi con lo studio dell'influenza dell'arr, naturale sull'uomo, nel quadro degli in scientifici del secolo scorso, e aveva pt accettato l'influenza della natura sull'uornc una forza che regolava in modo deterrni: la sua vita e le sue attività (K. Ritter), ma , anche la suggestione delle teorie evoluzion del Darwin. In F. Ratzei, seguace di tali il determiniamo naturale del Ritter si trae leggermente e l'uomo non è considerato impotente rispetto all'imperio delle leggi natura, ma inserito nell'ambiente naturale un essere attivo che, se da un lato ne rise influenze in forma piuttosto drammatica l'altro cerca di difendersi con alterna fortun@ eventi avversi, secondo le capacità dei @ gruppi razziali, e tenta di modificare le conc dell'ambiente fìsico. li determiniamo cedi nitivamente il posto al possibilismo agli del nostro secolo. i fatti umani non si p(

spiegare solo alla luce delle rigide leggi del tura, ma sulla base delle azioni e reazioni instaurano tra l'uomo e l'ambiente in un minato spazio. E ben presto il mondo noi più considerato dall'uomo come un insicir o meno organico di oggetti e fenomeni nai ma come il risultato dell'azione dei fattori rali e dell'attività cosciente dell'uoma, un in di fatti naturali e di opere umane in cond@ di equilibrio dinamico, in cui gli intervent l'uomo sono sempre più estesi e massicci, sei il grado di preparazioni@ scientifica, ecco culturale, secondo la struttura sociale, la te: la forza di volontà e la capacità organizzati, singoli gruppi. P, l'affermazione del volonta nella g., con conseguenti ripercussioni su' saggio, in quanto la comune volontà dei 8 gruppi umani, organizzati su determinati tori, può modificare profondamente i loro porti tradizionali con l'ambiente e impr@ conseguentemente tracce durature nel volta Terra. r-n La g. umana si divide in vari ran i quali la g. economica ha assunto una pi individualità e ha oggetti di studio partic tanto da configurarsi come una branca a sé te (v. oltre). L'ecumene e i suoi limiti, le ze, i popoli, il significato geografico della di di popolazione, la capacità di popolamento varie parti del mondo, gli spostamenti di 1 Nazione in senso orizzontale e verticale, le i zioni e la composizione della popolazioni corso del ternpo e nei diversi paesi sono i cipali argomenti di studio della geografia popolazione, cioè del primo capitolo della grafia urnana, indicato anche come antro.P

 

grafia generale o ecologica. Nel campo di ind@ della g. delle sedi rientrano invece i fatti geog connessi con il diverso modo di abitare della e con i diversi tipi di abitazione, che van@ rudimentali ricoveri dei popoli primitivi grandi città moderne e alle più complesse e< bazioni. La città ha assunto, in breve volge anni, una tale importanza geografica, per l'ai

costiere e in quanto influiscono sulle coli ambientali delle terre circostanti e sulle

dell'uomo (g. dei mari). La elimatologia acquista un interesse spiccatamente gec allorché non si limita allo studio purament del clima, inteso come l'andamento me, complesso dei fenomeni meteorologici

determinato luogo, ma ne mette in risalto porti con le forme di vita degli animali piante e dell'uoi-no sulla Terra. La seconda i la g. biologica, si occupa della distribuzion vita vegetale (fitogeografia) e animale (; grafia) sulla Terra, e Più propriarnenti varie forme di vegetazione e delle famiglie mali mediante l'esame delle condizioni al tali che favoriscono o limitano la diffusion singole specie e loro associazioni. La g. ha come oggetto di studio i rapporti tra la e l'uomo: cioè da un lato l'influenza che le zioni geografiche esercitano sulla vita i attività dei gruppi umani; dall'altro le t mazioni che l'uomo, in quanto abitator< Terra, introduce sul paesaggio naturale nario. La g. umana ha subìto una sensibil lezione nel nostro secolo. Aveva mosso i passi con lo studio dell'influenza dell'arr, naturale sull'uomo, nel quadro degli in scientifici del secolo scorso, e aveva pt accettato l'influenza della natura sull'uornc una forza che regolava in modo deterrni: la sua vita e le sue attività (K. Ritter), ma , anche la suggestione delle teorie evoluzion del Darwin. In F. Ratzei, seguace di tali il determiniamo naturale del Ritter si trae leggermente e l'uomo non è considerato impotente rispetto all'imperio delle leggi natura, ma inserito nell'ambiente naturale un essere attivo che, se da un lato ne rise influenze in forma piuttosto drammatica l'altro cerca di difendersi con alterna fortun@ eventi avversi, secondo le capacità dei @ gruppi razziali, e tenta di modificare le conc dell'ambiente fìsico. li determiniamo cedi nitivamente il posto al possibilismo agli del nostro secolo. i fatti umani non si p(

spiegare solo alla luce delle rigide leggi del tura, ma sulla base delle azioni e reazioni instaurano tra l'uomo e l'ambiente in un minato spazio. E ben presto il mondo noi più considerato dall'uomo come un insicir o meno organico di oggetti e fenomeni nai ma come il risultato dell'azione dei fattori rali e dell'attività cosciente dell'uoma, un in di fatti naturali e di opere umane in cond@ di equilibrio dinamico, in cui gli intervent l'uomo sono sempre più estesi e massicci, sei il grado di preparazioni@ scientifica, ecco culturale, secondo la struttura sociale, la te: la forza di volontà e la capacità organizzati, singoli gruppi. P, l'affermazione del volonta nella g., con conseguenti ripercussioni su' saggio, in quanto la comune volontà dei 8 gruppi umani, organizzati su determinati tori, può modificare profondamente i loro porti tradizionali con l'ambiente e impr@ conseguentemente tracce durature nel volta Terra. r-n La g. umana si divide in vari ran i quali la g. economica ha assunto una pi individualità e ha oggetti di studio partic tanto da configurarsi come una branca a sé te (v. oltre). L'ecumene e i suoi limiti, le ze, i popoli, il significato geografico della di di popolazione, la capacità di popolamento varie parti del mondo, gli spostamenti di 1 Nazione in senso orizzontale e verticale, le i zioni e la composizione della popolazioni corso del ternpo e nei diversi paesi sono i cipali argomenti di studio della geografia popolazione, cioè del primo capitolo della grafia urnana, indicato anche come antro.P

 

grafia generale o ecologica. Nel campo di ind@ della g. delle sedi rientrano invece i fatti geog connessi con il diverso modo di abitare della e con i diversi tipi di abitazione, che van@ rudimentali ricoveri dei popoli primitivi grandi città moderne e alle più complesse e< bazioni. La città ha assunto, in breve volge anni, una tale importanza geografica, per l'ai

tuarsi dell'urbanesimo, da imporsi all'attenzione dei geografo: nell'ambito della g. delle sedi si distingue la g. urba-na, la quale studia la città come organismo geografico inserito in una regione che reca segni più o meno evidenti della sua forza attrattiva e piasmatrice. lìell'ambito della g. urnana si collocano infine la g. politica e la g. dei fatti culturali. La prima studia le unità politicoterritoriali in cui la Terra risulta divisa, cioè gli stati come oggetti geografici, dotati di vita propria, e ne considera l'origine, lo sviluppo, la struttura, i legami con lo spazio terrestre e le impronte su questo lasciate da esse a causa della loro particolare organizzazione interna e a causa dei rapporti )politici ed economici che intrattengono tra di loro. La g. dei fatti culturali, che è poi una geografia sociale in senso lato, si può suddividere in g. etnologica quando studia gli aspetti geografici (distribuzione, cause ambientali, conseguenze geografiche) dei fatti culturali (lingua, tradizioni, usi e costumi, ecc.); in g. delle religioni, quando studia in particolare la distribuzione delle religioni sulla terra, le impronte che esse vi lasciano, i fenomeni umani ed economici che originano; in g. del turismo, quando studia gli spostamenti temporanei della popolazione per scopi di svago, di cura o di riposo, e le modificazioni che il fenomeno produce sulla superficie terrestre; in g. sociale, nel senso più ristretto della parola, quando considera il significato geografico della struttura sociale dei singoli gruppi umani con l'esame della loro ripartizione in classi, del loro tenore e genere di vita, del loro grado di cultura, ecc., e spiega come questi fenomeni sociali, considerati nella loro dinamica evolutiva, siano in qualche modo determinati dalle particolari condizioni dell'ambiente geografico (fisico, umano ed economico) e si traducano in un diverso modo di abitare e in una diversa struttura dei centri e delle attività economiche. cD La g. economica costituisce la quarta branca della scienza geografica, e si propone lo studio dei fenomeni economici " in quanto si presentano distribuiti sulla superficie terrestre, in sviluppo, in interdipendenza con l'ambiente, e in quanto si coordinano nell'insieme del mondo economico e negli insiemi spazialì onde esso risulta articolato " (U. Toschi). Compito specifico della g. economica è dunque lo studio dei fattori naturali e umani della produzione e del commercio nella loro distribuzione spaziale e nella loro capacità di originare movimenti di mano d'opera, di materie prime, di capitali e di beni di consurno, di creare strutture sociali nuove e di modellare il paesaggio geografico di regioni vicine o lontane. La g. economica si articola in vari rami (g. agraria, g. industriale, g. commerciale, g. delle vie di comunicazione), ciascuno dei quali presenta aspetti umani ed economici áltrettanto.interessanti, dato che gli oggetti e i fenomeni studiati si inquadrano nell'ambiente naturale nonché nei sistemi di organizzazione sociale, economica e politica, e sono legati al grado di cultura, al progresso scientifico e tecnica, e a fattori economici (mercati, costi di produzione e di distribuzione, tecniche industriali e commerciali, ecc.). cm Un cenno a parte merita le g. applicata, settore finora poco coltivato dalla cultura geografica accademica, ma il cui valore si viene sempre più affermando in considerazione del contributo decisivo che essa può dare alla soluzione di problemi concreti della realtà locale o nazionale o internazionale (industrializzazione, pianificazione regionale, ordinamento urbanistico, equilibrato sviluppo economico, politica dei trasporti, prevenzione dei disastri naturali, ecco). Infine, altri capitoli della g. riguardano lo @studio della sua evoluzione scientifica (storia, della geografia) e dei prodotti cartografici del passato in quanto aventi un'importanza geografica (storia della cartografia), la graduale esplorazione della supefficie terrestre (storia delle esplorazioni geografiche), la ricostruzione del paesaggio geografico dei tempi passati attraverso lo studio dei cambiamenti avvenuti, nel corso dei secoli, nelle forme di utilizzazione del suolo e nelle altre attività economiche con l'evoluzione culturale, scientifica e tecnica dei vari popoli della Terra o dei gruppi umani di singole regioni (geografia storica).

tuarsi dell'urbanesimo, da imporsi all'attenzione dei geografo: nell'ambito della g. delle sedi si distingue la g. urba-na, la quale studia la città come organismo geografico inserito in una regione che reca segni più o meno evidenti della sua forza attrattiva e piasmatrice. lìell'ambito della g. urnana si collocano infine la g. politica e la g. dei fatti culturali. La prima studia le unità politicoterritoriali in cui la Terra risulta divisa, cioè gli stati come oggetti geografici, dotati di vita propria, e ne considera l'origine, lo sviluppo, la struttura, i legami con lo spazio terrestre e le impronte su questo lasciate da esse a causa della loro particolare organizzazione interna e a causa dei rapporti )politici ed economici che intrattengono tra di loro. La g. dei fatti culturali, che è poi una geografia sociale in senso lato, si può suddividere in g. etnologica quando studia gli aspetti geografici (distribuzione, cause ambientali, conseguenze geografiche) dei fatti culturali (lingua, tradizioni, usi e costumi, ecc.); in g. delle religioni, quando studia in particolare la distribuzione delle religioni sulla terra, le impronte che esse vi lasciano, i fenomeni umani ed economici che originano; in g. del turismo, quando studia gli spostamenti temporanei della popolazione per scopi di svago, di cura o di riposo, e le modificazioni che il fenomeno produce sulla superficie terrestre; in g. sociale, nel senso più ristretto della parola, quando considera il significato geografico della struttura sociale dei singoli gruppi umani con l'esame della loro ripartizione in classi, del loro tenore e genere di vita, del loro grado di cultura, ecc., e spiega come questi fenomeni sociali, considerati nella loro dinamica evolutiva, siano in qualche modo determinati dalle particolari condizioni dell'ambiente geografico (fisico, umano ed economico) e si traducano in un diverso modo di abitare e in una diversa struttura dei centri e delle attività economiche. cD La g. economica costituisce la quarta branca della scienza geografica, e si propone lo studio dei fenomeni economici " in quanto si presentano distribuiti sulla superficie terrestre, in sviluppo, in interdipendenza con l'ambiente, e in quanto si coordinano nell'insieme del mondo economico e negli insiemi spazialì onde esso risulta articolato " (U. Toschi). Compito specifico della g. economica è dunque lo studio dei fattori naturali e umani della produzione e del commercio nella loro distribuzione spaziale e nella loro capacità di originare movimenti di mano d'opera, di materie prime, di capitali e di beni di consurno, di creare strutture sociali nuove e di modellare il paesaggio geografico di regioni vicine o lontane. La g. economica si articola in vari rami (g. agraria, g. industriale, g. commerciale, g. delle vie di comunicazione), ciascuno dei quali presenta aspetti umani ed economici áltrettanto.interessanti, dato che gli oggetti e i fenomeni studiati si inquadrano nell'ambiente naturale nonché nei sistemi di organizzazione sociale, economica e politica, e sono legati al grado di cultura, al progresso scientifico e tecnica, e a fattori economici (mercati, costi di produzione e di distribuzione, tecniche industriali e commerciali, ecc.). cm Un cenno a parte merita le g. applicata, settore finora poco coltivato dalla cultura geografica accademica, ma il cui valore si viene sempre più affermando in considerazione del contributo decisivo che essa può dare alla soluzione di problemi concreti della realtà locale o nazionale o internazionale (industrializzazione, pianificazione regionale, ordinamento urbanistico, equilibrato sviluppo economico, politica dei trasporti, prevenzione dei disastri naturali, ecco). Infine, altri capitoli della g. riguardano lo @studio della sua evoluzione scientifica (storia, della geografia) e dei prodotti cartografici del passato in quanto aventi un'importanza geografica (storia della cartografia), la graduale esplorazione della supefficie terrestre (storia delle esplorazioni geografiche), la ricostruzione del paesaggio geografico dei tempi passati attraverso lo studio dei cambiamenti avvenuti, nel corso dei secoli, nelle forme di utilizzazione del suolo e nelle altre attività economiche con l'evoluzione culturale, scientifica e tecnica dei vari popoli della Terra o dei gruppi umani di singole regioni (geografia storica).

 

 

 

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