È perciò interessante considerare l'interpolazione tra questi due casi estremi. Tale studio è stato discusso da Shiraishi [42] nel caso multidimensionale, a partire da una azione modificata dilatonica, che è correlata all'azione delle corde (6.8) da noi considerata dalla trasformazione conforme della metrica:
(6.43) |
In termini della metrica ``canonica'', l'azione assume la forma:
(6.44) |
dove:
Le equazioni di campo relative a questa azione sono (omettendo per brevità il simbolo `` ''):
(a) | |||
(b) | |||
(c) | (6.45) |
Una soluzione per queste equazioni di campo, nel caso di buchi neri magnetici estremi multipli, è data da:
ds2 | = | (6.46) | |
= | (6.47) | ||
Fij | = | (6.48) |
che si ottiene applicando la trasformazione conforme (6.43) alle soluzioni ottenute prima per le equazioni di campo relative all'azione (6.8).
V è una funzione che deve, come prima, soddisfare la condizione:
Nel caso di un singolo buco nero estremo si può ancora considerare una espressione del tipo:
(6.49) |
tuttavia lo scalare di curvatura relativo a questa metrica è:
(6.50) |
e, in prossimità di :
(6.51) |
Perciò, nell'intervallo , la superficie rappresenta una vera singolarità di curvatura, non schermata da alcun orizzonte , e quindi non ritenuta fisicamente accettabile secondo la già accennata ipotesi di Penrose.
Tuttavia, nel limite k=1, si riottiene il caso di Reissner-Nordström estremo, in cui la superficie non presenta alcuna singolarità.
Lo studio delle geodetiche radiali mostra alcuni aspetti peculiari della metrica ``canonica''; infatti le geodetiche ``space-like'' si mantengono finite per tutti i valori di k (eccetto, naturalmente, nel caso già discusso k = 1):
= | |||
(6.52) |
Inoltre, relativamente alla stessa distanza,per tutti i valori di k, si mantengono finite le geodetiche ``time-like'':
= | |||
(6.53) |
e ``light-like'':
(6.54) |
dove: