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Inquinamento
Elettromagnetico L'attuale disciplina sui campi elettromagnetici generati alle alte frequenzeLe alte frequenze si estendono dalle onde radio fino alle microonde, frequenze utilizzate principalmente per: 1. impianti di radiodiffusione; 2. telefonia cellulare, antenne radio base e telefoni senza filo; 3. apparecchi portatili, radar, apparecchi ad alta frequenza utilizzati in medicina; 4. forni a microonde per uso domestico. A
causa della mancata emanazione dei due Dpcm mediante i quali il
Ministro dell'Ambiente avrebbe dovuto indicare i limiti per le emissioni
elettromagnetiche alle alte frequenze nell'ambiente esterno e abitativo e
il Ministro della Sanità i limiti relativi all'ambiente di lavoro
occorre anche in questo caso integrare la scarsa normativa specifica con
tutte le norme aventi portata generale, in grado di costituire una tutela
per il cittadino e l'ambiente. 1.
Impianti di radiodiffusione (ripetitori radio-TV) Le poche leggi
regionali che regolano la materia tutelano i cittadini esclusivamente
dagli effetti termici, trascurando l'effetto cancerogeno (effetto a lungo
termine) delle onde sprigionate dalle emittenti radiotelevisive. A causa
dell'assoluta assenza di regole, sono proliferate in Italia un numero di
emittenti radiofoniche e televisive (2400 radio e 700 televisioni!) pari a
1/3 di quelle presenti in tutto il mondo. Essendo stato posto sotto
sequestro l'unico peraltro inadeguato piano delle frequenze
esistente (legge "Mammì", n. 223/90) e in assenza di un
controllo da parte della pubblica amministrazione, è stato reso possibile
il dilagare di antenne trasmittenti sui tetti delle case di molte località
poste su rilievi in prossimità di grandi città per esempio Rocca di
Papa (RM), Pecetto Torinese (TO), Erice (PA) e altre mettendo a
repentaglio la salute degli ignari abitanti, oltre a causare un evidente
degrado ambientale e paesaggistico. 2.
La telefonia cellulare e le relative antenne radio base Decreto |