Attraverso
il porticato si entra in Chiesa, che
si intona allo stile gotico rinascimentale leggibile, a tutt’oggi, dopo i
rifacimenti barocchi, specialmente nell’arco e nel finestrone dell’abside,
che sovrasta l'Altare Maggiore.
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Testimonianze di forme rinascimentali sono offerte dalla facciata
entro la cui lunetta è
incastrato un affresco cinquecentesco che ritrae al centro la Madonna, alla
quale san Francesco porge il bambino, mentre dall’altro posa san
Giovanni evangelista con il calice in mano.
Lunetta sulla porta della Chiesa (affresco sec. XV) |
Per armonia di composizione, per grazia e dolcezza, che traspaiono dalle figure, per la quasi evanescenza dei colori e la semplicità dell’insieme, nonché l’intenso simbolismo didattico-teologico, è il lavoro più originale che ancora oggi il visitatore può gustare.
L’interno è ad una sola navata con una piccola nave laterale a
sinistra.
Interno Chiesa |
Sul presbiterio v’è una volta a crociera gotica di buona struttura. Il resto della chiesa è stato ridotto a stile barocco nel secolo XVII. La volta a crociera è divisa in tre parti, nei cui riquadri vi sono i seguenti affreschi: nella prima crociera san Diego d’Alcalà, san Pietro d’Alcantara, san Giacomo della Marca e san Ludovico re; nella seconda santa Chiara, san Giovanni da Capestrano, sant’Antonio di Padova, san Bernardino da Siena; nella terza san Francesco d’Assisi, san Ludovico vescovo, san Domenico di Guzman, san Bonaventura da Bagnorea. Sulle pareti laterali vi sono tredici affreschi della Via Crucis del seicento, racchiusi da cornici di stucco dorato, di stile settecentesco, di cui si ignora l’autore.
Entrando
in chiesa a destra osserviamo due altari, ornati di stucchi e cornici
settecenteschi, con due tele raffiguranti il primo la Madonna dell’Arco, opera
di Claudio Bazzano (1609) e il secondo il Buon Pastore
d’ignoto.
Altare Madonna dell'Arco
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Il terzo altare è quello dell’Immacolata Concezione, con la statua lignea della Vergine offerta dai toccolani di Brookliyn nel 1958.
Interno Chiesa, in fondo l'organo a canne.
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Nella
piccola nave laterale la prima cappella è dedicata a san Francesco d’Assisi,
il cui altare presenta ornamenti di stucco dorato con le inamovibili statue di
scagliola di san Francesco al centro, di san Pasquale Baylon a destra e
di san
Antonio di Padova a sinistra. Le statue sono dipinte con veste marrone;
l’abito di san Francesco è ornato di tante stelle.
Cappella di S. Francesco d'Assisi |
La seconda è dedicata alla Madonna del Carmine il cui dipinto in tela raffigura le anime purganti tra le fiamme, che invocano san Francesco d’Assisi, che a sua volta indica la Madonna del Carmine con il Bambino, seduto sulle nubi. In alto a destra un angelo mostra lo scapolare della Vergine e a sinistra santa Chiara d’Assisi.
La terza è quella di san Giovanni da Capestrano, fatta costruire dal duca Pinelli nel Settecento. Oggi al posto dell’altare è stata aperta la porta di accesso alla sagrestia. Restano solo la nicchia del Santo e sulle pareti le lapidi funebri dei Pinelli.
L’Altare Maggiore (1978) consta di due blocchi di pietra di Vigliano (L’Aquila), opera dello scultore Pietro Giuliante, che ha scolpito anche i due leggii in pietra, posti ai lati del presbiterio.
Dietro vi è il coro tutto in legno noce di stile goticizzante con 17 stalli. Più volte restaurato, nel 1969 è stato spostato più avanti per potervi istallare il nuovo organo elettrico, opera della ditta Mascioni di Cuvio (Cuneo), inaugurato il primo agosto 1970.
Sul primitivo Altare Maggiore v’era un polittico, dipinto a tempera su tavola fondo oro, attribuito a un Maestro dei polittici crivelleschi, che dopo il 1866 è stato portato via dal convento ed è stato mutilato nelle sue parti: le due pale di san Giovanni Battista e di san Girolamo sono nel municipio di Chieti; la pala di san Francesco d’Assisi nel museo Francescano di Assisi; le pale della Madonna del Paradiso e di san Antonio di Padova nel museo dell’Aquila. L’odierna vetrata dell’abside è una riproduzione della pala centrale del polittico crivellesco: la Madonna con il Bambino sulle ginocchia, ritratta seduta su un trono marmoreo tra splendide stoffe.
Pala centrale Polittico (Madonna del Paradiso) |
Il manto azzurro è finemente decorato, così pure il trono su cui siede. La Vergine con le mani giunte è assorta nella contemplazione del figlio che giace sulle ginocchia, tenendo con la mano sinistra il mondo.
Il gruppo della Madonna con il bambino è racchiuso da due esili colonnine, minuziosamente intarsiate e con funzione ornamentale, aventi base e capitello su cui poggia un accennato arco trilobato.
La sagrestia è in stile settecentesco con mobili in legno noce che conserva i paramenti sacri. Nel 1990 è stato sostituito con un altro mobile.
Sulla parete
sinistra appena entrati in chiesa si conserva un crocifisso policromo in legno
del Cinquecento attribuito alla scuola tedesca.
Crocifisso policromo ligneo sec.XVI |
Il pavimento della chiesa è stato rifatto nel 1988, anno mariano.