Come ci dice il Lv, in origine la festa di Pentecoste era agricola (si riferiva alla mietitura). Infatti il sacrificio comprende l'offerta delle primizie dei sette prodotti del suolo (frumento, orzo, viti, fichi, melograni, ulivi e miele).
Attraverso il dono delle primizie (tra cui vi è anche il lievito nuovo dei pani della proposizione), Israele vuol significare che il meglio del prodotto della terra in cui abita viene dal Signore. Riconoscendo questa provenienza, egli riprende nuovo possesso della terra promessa.
La Pentecoste è anche detta Festa delle Settimane : ne dovevano passare sette dalla raccolta del primo covone (d'orzo, che matura prima) per un totale di cinquanta giorni. Ma, come è avvenuto con altre feste originariamente agricole, la Pentecoste acquista in seguito un carattere storico: viene considerata la commemo-razione della consegna della Legge al Sinai da parte di Dio al popolo (Legge = vita di Dio per il popolo ).
Questo passaggio è fondamentale per capire la Pentecoste cristiana. Cinquanta giorni dopo la Pasqua, come a Mosè fu consegnata la Legge, alla Chiesa è donato lo Spirito santo ed è inaugurato l'ingresso alla salvezza per tutti i popoli della terra, a compimento di tutte le promesse divine: il racconto di Luca in At 2, ricalca infatti gli elementi della teofania sinaitica.
Mediante questo dono dello Spirito santo, ogni uomo è messo in grado di vivere un rapporto personale con Dio realizzando, così, quel sacrificio (la vita nello Spirito) a lui gradito (perché trova la sua attuazione per mezzo del Figlio) che è l'anima di ogni festa (sacrificio che è vero dono di sé perché fatto nello stesso spirito di amore e obbedienza al Padre).
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